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Autore: quizasvivamosefp    21/11/2017    0 recensioni
"... Era solo un lavoro estivo, ed era stato anche fortunato ad averlo ottenuto, se doveva essere completamente onesto. Certo, era conosciuto come “mister softee*” dai bambini del vicinato, e doveva guidare con un camioncino frigo probabilmente fabbricato negli anni 50 mentre quella canzoncina monotona usciva dall’altoparlante sopra il veicolo, ma era un lavoro..."... un modo diverso in cui i nostri Klaine si incontrano
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Dave, Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Era solo un lavoro estivo, ed era stato anche fortunato ad averlo ottenuto, se doveva essere completamente onesto.

Certo, era conosciuto come “mister softee*” dai bambini del vicinato, e doveva guidare con un camioncino frigo probabilmente fabbricato negli anni 50 mentre quella canzoncina monotona usciva dall’altoparlante sopra il veicolo, ma era un lavoro...

Ed un lavoro significava soldi, e soldi significavano poter comprare quella nuova macchina fotografica su cui aveva messo gli occhi.

Blaine si meritava di rinnovare il suo equipaggiamento, ed avrebbe voluto prendere il nuovo modello della Canon, prima che il nuovo semestre del corso di fotografia a cui si era iscritto all’università iniziasse.

Blaine doveva continuare a ricordare a se stesso che per quanto questo fosse umiliante, non era così male.

Il lavoro aveva i suoi vantaggi, come vedere le facce sorridenti dei bambini quando gli dava i loro coni gelato, ricoperti di cioccolata o ciliegia, o i loro ghiaccioli che somigliavano vagamente ai personaggi dei loro cartoni preferiti… se Picasso li avesse disegnati digitalmente e li avesse poi stampati in 3D.

A volte, quello a forma di Spongebob gli faceva venire gli incubi con quegli occhi neri fatti con la gomma da masticare senza iridi e quelle zanne deformate e disgustose al posto dei denti.

Poteva solo immaginare quello che il colorante nelle caramelle o nel gelato facesse alle bocche dei bambini, tutte immagini ugualmente spaventose.

Di gran lunga il miglior vantaggio del suo lavoro, si avvicinò al suo camioncino un Sabato pomeriggio particolarmente caldo, e tutti gli incubi di Blaine facevano ormai parte del passato, rimpiazzati da qualcuno che avrebbe potuto solo sognare durante la più tranquilla e riposante serata con GQ* ed una tazza di cioccolata calda al caramello salato.

Questo meraviglioso sconosciuto lo fece sentire accaldato dalla testa ai piedi, nonostante la temperatura del camioncino fosse al di sotto dei 40 gradi.

Aveva gambe lunghe , pelle candida e viso lentigginoso , che praticamente brillava sotto al sole, ed il suo abbigliamento ed i suoi capelli che erano quasi troppo eleganti e perfettamente acconciati , facevano sembrare l’uomo completamente fuori posto in questa piccola cittadina dell’Ohio.

Entrò nella modalità del perfetto commesso nel tentativo di mantenere un certo autocontrollo davanti allo splendido sconosciuto, prima di rendersi ridicolo come era solito fare.

“Cosa posso portarti?” disse Blaine, offrendo uno dei suoi più grandi sorriso di solito riservati a quei bambini con genitori piuttosto scontrosi.

Ma l’uomo di fronte a lui, che stringeva la mano di un piccolo bambino non più grande di 5 anni, gli restituì il sorriso immediatamente e sembrò non aver bisogno della sua falsa cordialità.

Blaine si rilassò leggermente, sul viso un sorriso più autentico e dolce per l’uomo che lo stava osservando.

Si chinò in avanti, sporgendosi leggermente fuori dal finestrino, ed indicò il menù dei gelati, esposto sotto di lui su di un lato del camioncino.

“Se vuoi del cioccolato, abbiamo questo... questo... e questo. O... se cerchi qualcosa alla frutta, abbiamo tutti questi qui...”

Agitò la mano come Vanna White * davanti la foto dell’oggetto e poi riportò lo sguardo sull’altro uomo.

“Prenderò un piccolo cono vaniglia e cioccolato per questo piccolo ragazzino qui...”

“Il mio nome è Jacob, tu come ti chiami?” disse il piccolo ragazzino.

Blaine rise mentre l’altro uomo ruotò gli occhi per l’interruzione e Blaine non poté fare a meno di notare i suoi occhi dal colore azzurro ghiaccio.

“Il mio nome è Blaine. E’ un piacere conoscerti Jacob,” disse salutandoli con eccessivo entusiasmo.

L’uomo lo guardò in segno di scusa.

“Beh... visto che ci stiamo presentando... ciao Blaine... mi chiamo Kurt,.. e questo è… “ avvicinò la mano libera alla bocca per poter parlare senza essere visto , “ ... lui è la rottura di palle a cui ho il privilegio di fare il babysitter... per tutta questa estate”.

Blaine rise.

“Sono sicuro che non sia così male...”

“Beh... se riuscissi a finire di ordinare così che abbia qualcosa con cui occupare le mani e la bocca... allora potrebbe rendere questo lavoro più tollerabile.

Potrebbe sembrare un angioletto... ma lo è solo perché gli ho promesso un gelato.

Non appena lo divorerà, sono sicuro che tornerà a lanciare plastilina in quel suo modo furbesco.

“Cosa desideri allora?

Cosa desidera Kurt oggi per avere quella pazienza necessaria e quella ricompensa per rimanere forte di fronte a dei proiettili non tossici e dai mille colori?”

Gli piaceva davvero il suono del nome dell’uomo mentre lo pronunciava … e la melodiosa risata che ricevette in risposta alla sua patetica battuta gli mandò un piacevole brivido per tutto il corpo.

“Kurt amerebbe una piccola coppetta di gelato alla vaniglia ed un caldo e dolce pretzel... ma solo se hai del burro di arachidi da spruzzare sul gelato... non sul pretzel.

Ti prego dimmi che ne hai nel tuo camioncino, perché sarai il mio eroe se ne hai...”

Blaine sentì lo stomaco sottosopra, così si mise, rapidamente, alla ricerca del burro di arachidi perché non desiderava altro che compiacere Kurt; ma poi ricordò che non era permesso averne a causa di eventuali reazioni allergiche.

“Oh! Accidenti... mi dispiace tanto..,

Posso darti il gelato, ma sfortunatamente tutto quello che contiene arachidi è vietato.

Non posso rischiare di essere la causa di qualche mortale reazione allergica di qualche inconsapevole bambino.

Sono sicuro che l’assicurazione della compagnia non sia granché” scherzò Blaine.

Lo sguardo di delusione sul viso di Kurt ferì Blaine e davvero desiderò che ci fosse qualcosa che potesse fare, ma , ahimè, non aveva una bacchetta magica da poter agitare per evocare un delizioso sciroppo cremoso.

“Va bene... capisco... non ci avevo nemmeno pensato... ma non è colpa tua...” sospirò Kurt, “ prenderò comunque il gelato... per caso hai dello sciroppo al caramello?”

Kurt arricciò il naso e gli occhi nel modo più adorabile possibile, che rese Blaine felice di poterlo dire.

“Si... il caramello ce l’ho!

Dammi solo il tempo di prepararlo per te” disse , facendogli l’occhiolino per fare scena.

Kurt rise di nuovo e Blaine sorrise tra se mentre si muoveva per il camioncino per preparare le ordinazioni.

Sentì gli occhi di Kurt su di lui per tutto il tempo ed all’improvviso, si agitò, rischiando quasi di far cadere il cono di Jacob .

Riuscì, prontamente, a porgerlo al piccolo bambino, che glielo strappò di mano con eccessivo entusiasmo e poi Blaine si mise rapidamente a preparare il gelato al caramello di Kurt.

Poco prima di consegnarlo a Kurt, se lo riprese e ci mise sopra una ciliegia, poi lo tese a Kurt che lo stava guardando con curiosità.

“Per il disturbo” disse Blaine, “ e perché meriti qualcosa di speciale... ti piacciono le ciliegie?” aggiunse velocemente Blaine, rendendosi conto del suo errore.

“Amo le ciliegie “ disse Kurt, prendendo la coppetta ed il morbido pretzel.

Li bilanciò strategicamente in mano e sul polso, mentre prendeva il suo portafogli.

Una volta tolto dalla tasca, pescò una banconota da 10$ e la diede a Blaine.

“Grazie... “ disse Kurt.

Se Kurt non avesse preso il suo portafogli , Blaine si sarebbe dimenticato di farsi pagare.

“Sono 5.62$ e non c’è di che” disse Blaine, prendendo la banconota.

La infilò nel registratore di cassa e diede il resto a Kurt.

Blaine vide Kurt far scivolare solo un singolo dollaro nella sua tasca, ma non si voltò per andarsene.

Invece, Kurt ed il piccolo bambino si spostarono di lato , per fare spazio alle due ragazzine che stavano aspettando dietro di loro.

Blaine fu troppo impegnato a servire le due ragazze per notare cosa stesse facendo Kurt, ma non appena se ne furono andate con i loro gelati delle Superchicche*, Kurt si riavvicinò al finestrone.

“Mi sono dimenticato qualcosa?” chiese Blaine, preoccupato, “ti prego... dimmi che non ho fatto un casino con la tua ordinazione, perché non potrei perdonarmi”.

“Non hai fatto nulla di tutto ciò. In effetti... tutto era perfetto ed è per questo che ho qualcosa per te.”

Kurt allungò un mano e fece cadere un dollaro piegato nel barattolo delle mance.

“Oh!... grazie tanto!” disse Blaine, notando lo strano tonfo che fece la banconota sul fondo del contenitore di plastica.

“Non c’è di che “ Kurt ripeté le stesse parole di Blaine.

E poi... gli fece l’occhiolino.

Blaine sentì di nuovo lo stomaco sottosopra come se stesse rotolando giù da una collina, ed ingoiò a fatica.
“Goditi il resto della giornata, Kurt “ disse Blaine, raggiante, “Spero sia relativamente indolore e senza plastilina!”

“Ora... lo farò” disse Kurt e poi prese di nuovo la mano, ora appiccicaticcia, del piccolo bimbo, poi si voltò e si allontanò dal veicolo fermo.

Blaine guardò come uno stupido il fondoschiena dell’uomo per qualche minuto, osservando il modo in cui i suoi fianchi ondeggiassero ipnoticamente , insicuro di cosa esattamente fosse successo.

Si riscosse dal suo stordimento, e decise di esaminare il dollaro misteriosamente pesante che Kurt aveva impiegato così tanto a darglielo.

Blaine infilò una mano nel barattolo e tirò fuori il dollaro, sentendo qualcosa di rigido ripiegato all’interno.

Sollevò un sopracciglio mentre, srotolandolo, scoprì quello che sembrava un biglietto da visita con qualcosa scarabocchiato con cura sopra.

C’era un numero di telefono e sotto un breve messaggio.

“Per il tuo disturbo e la deliziosa ciliegia che mi hai regalato ;) ... sono in debito con te... così assicurati di farmi sapere come posso ripagarti.” Kurt Hummel.

Blaine tenne quel biglietto come se fosse fatto di vetro sottile pronto a rompersi in mille pezzi se non fosse stato attento.

Lesse il nome ed il numero ancora ed ancora... un sorriso sciocco sul viso per tutto il tempo, poi chiuse il finestrone e tornò al volante.

Urla, dita appiccicose, figli di satana senza denti, genitori invadenti, irritabili o agitati, ed i gelati che impersonavano personaggi del cartone Plutonian * finiti in fondo al congelatore, non furono sufficienti a rovinare il suo umore, mentre finiva il suo turno.

Per tutte le poche restanti ore, Blaine toccava distrattamente il taschino della camicia in cui aveva messo il biglietto con il numero, proprio all’altezza del suo cuore e quando lo faceva, il ricordo del viso di Kurt riaffiorava nella sua mente e tutti gli spiacevoli pensieri scivolavano via.

Era solo un lavoro estivo, ma Blaine , ora, sapeva di essere l’uomo più fortunato del mondo per esserselo assicurato.



NOTE

Nuova storia...

Allora.. questa storia è una serie di OS Klaine che possono anche essere lette separatamente, in realtà.

12 storie in tutto ... che pubblicherò una volta a settimana.

Spero vi piacciano

Buona lettura!!



NOTE 2

* Superchicche ( The powerpuff girls) è un cartone animato , le protagoniste sono 3 bimbe con dei superpoteri che combattono il crimine.

* Plutonian altro cartone animato con un supereroe.

*Mister Softee .. Signor gelataio..

* GQ .. è un giornale

* Vanna White è un’attrice statunitense che è conosciuta per essere stata la Valletta nella versione Americana della ruota della fortuna

   
 
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