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Autore: scoiattolo17    23/11/2017    3 recensioni
"Un sorrisetto si formò sul volto dell’uomo ancora in auto; all’inizio era l’ultima persona che avrebbe voluto al fianco. Quando gliela presentarono era una novellina giovane ed inesperta. Adesso invece… Adesso che le aveva insegnato il lavoro, il loro legame era diventato praticamente inscindibile… Adesso si sarebbe opposto con tutte le sue forze prima di essere diviso da lei.
Purtroppo la cosa non avrebbe tardato".
Ciao a tutte! Eccomi di nuovo tra voi :)
La mia nuova storia ha come protagonisti i nostri amati Ryo e Kaori in versione poliziotti.
Cinque omicidi, avvenuti in una sola notte, impegneranno i nostri due agenti alla risoluzione del caso. Buona lettura! S.
:)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Il freddo, anche quella mattina, stringeva Tokyo in una morsa ghiacciata.
Sbuffi di vapore uscivano dalla bocca di Kaori mentre faceva il palo fuori da un night club il cui ingresso era riservato a soli uomini.
‘Non ti preoccupare socia, ci penso io’ aveva proclamato Ryo con gli occhi a cuoricino dopo che a lei era stata negata l’entrata.
Tramite un informatore che bazzicava sempre nei sobborghi di Shinjuku erano riusciti a risalire all’identità di una delle cinque ragazze uccise. Sembrava che lavorasse sporadicamente in quel night e Ryo era entrato in borghese per controllare la situazione.
Kaori si strinse nelle spalle, accostando la sua nuova sciarpa alla bocca per scaldarsi un po’ quando, dal vicolo limitrofo, uscirono due ragazze avvolte in cappottini dai colori accesi. Dall’andatura e dalle calzature vertiginose che indossavano, Kaori dedusse che dovevano essere due ballerine del night e le avvicinò:
-Ciao ragazze, scusate se mi permetto…- disse fingendo un sorriso –sto cercando una ragazza che lavora qui a volte, non riesco a contattarla…-.
-Chi stai cercando tesoro?- disse la più alta delle due non degnandola neanche di uno sguardo mentre rovistava nella minuscola borsetta.
-Si chiama Chou -.
Ma Kaori non fece neanche in tempo a terminare la frase che alla ragazza cadde rovinosamente la borsetta a terra.
Quella sgranò gli occhi:
-Non sappiamo niente di Chou!- il tono era cambiato, non sembrava più affabile e disinteressato come prima –Puoi anche andartene da qui, lei non lavora più in questo posto da mesi- ringhiò nuovamente mentre cercava di raccogliere le sue poche cose da terra.
-Mi avevano detto che l’avrei trovata qui…- aggiunse Kaori cercando di calcare un po’ la mano.
-Ti ho detto che puoi andartene!- gridò nuovamente quella, sovrastandola –Chou a deciso di intraprendere altre strade e noi non vogliamo saperne niente!- finì quella girandosi ed incamminandosi di nuovo.
-Che genere di strade?-.
-Non sono affari che ti riguardano ragazzina e ora fuori dai piedi…- il tono non ammetteva repliche ma Kaori tentò il tutto per tutto
-Ti prego! E’ una mia cara amica e non riesco a trovarla… Per favore mi basta anche solo sapere se sta bene…-.
Quella la guardò in cagnesco, prese la sua borsetta e trascinando la sua amica con sé, se ne andò.
Kaori rimase immobile in mezzo al marciapiede prima di accorgersi che una ragazza la stava fissando.
Era bionda platino e avrebbe avuto un corpo mozzafiato se solo non fosse stata vestita di pochi straccetti stracarichi si strass che la rendevano tremendamente vamp.
-Amore- disse avvicinandosi a Kaori –Chou non tornerà più… L’hanno sedotta con promesse di denaro e lei, povera ingenua, c’è caduta in pieno-.
Kaori guardò la ragazza con tristezza.
-Lo so che non tornerà più, ho visto il suo corpo immobile, sopra un letto di sangue. E voglio sapere chi è stato e perché-.
La voce ferma di Kaori fece trasalire la donna. Quella che poco prima sembrava una ragazzetta spaurita aveva ora tirato fuori gli artigli e la tenacia di una leonessa. Quella era una poliziotta o, comunque, qualcuno che voleva giustizia per Chou. Ma lei non poteva rischiare più di tanto, sapeva che “quella gente”, se tale poteva essere chiamata, aveva occhi e orecchie dappertutto.
-Sei una poliziotta?- chiese.
-Forse, ma non ce l’ho con te, ne con nessun’altra ragazza che lavora qui. Non voglio interrogarti, ne arrestarti. Voglio solo uno stramaledetto indizio. E date le tue parole credo che qualcosa, anche seppur minima, devi dirmela-.
La tipa le si avvicinò abbracciandola e tra un bacio sulla guancia e l’altro le sussurrò:
-E’ tutta colpa della Polvere… La Polvere degli Angeli-.
Detto questo le sorrise amorevolmente e se ne ritornò da dove era venuta.
 
Quando Ryo uscì dal night notò subito la socia aspettarlo all’angolo della via: le mani in tasca, la sciarpa avvolta fin sotto gli occhi e il pensiero perso chissà dove.
-Ti va di guidare?- gli chiese mentre la stava raggiungendo.
-E me lo chiedi? Era l’ora che questa macchina provasse un guidatore esperto come me…-.
-Si, come no…- ribatté lei lanciandogli le chiavi.
-Kaori cosa c’è che non va?- chiese l’uomo mentre salivano in auto.
-Ancora non lo so… Devo fare una chiamata- rispose lei scorrendo la rubrica, poi, mettendo il telefono all’orecchio, aggiunse –Scoperto qualcosa là dentro?-.
-Niente di che… Dentro praticamente non c’era nessuno data l’ora… Ho fatto un giretto ma sembrava piuttosto tranquillo… Tu, invece? Hai scoperto nulla facendo il pal…- ma si zittì subito quando qualcuno rispose alla chiamata che la socia stava effettuando:
 
-Ehi piccola come stai?-
-Ciao, abbastanza uno schifo, siamo dietro ad un caso e non ci caviamo un ragno dal buco…- rispose Kaori
-Ho sentito… I cinque omicidi?-
-Esatto proprio quelli… pensa che noi ne abbiamo in mano solo uno e non riusciamo a trovare uno stralcio d’indizio… A parte questo… Mi servono dei dossier…-
-Sai che non posso-
-Dai… Non ti ci mettere pure te…E ti ricordo che mi devi almeno una decina di favori…-
-Okay, Okay… Che ti serve?-
-Tutto quello che trovi sulla Polvere degli Angeli-
Kaori non lo notò, ma sia Ryo al suo fianco che il suo interlocutore al telefono rimasero un attimo senza fiato.
-Ehi! Ci sei ancora??- domandò Kaori
-E per quale motivo?-
-E’ l’unica pista che ho-
Dall’altra parte della cornetta il suo interlocutore rimase un attimo in silenzio ma dopo un leggero sospiro rispose:
-Okay, ti porto stasera tutto quello che trovo. A patto che mi tenga aggiornato su tutto lo sviluppo delle indagini-
-Cosa? Già è difficile fare rapporto al capo senza neanche una prova e adesso ti ci metti pure te?!-
-O così o niente-
-Okay stress… A stasera…- finì lei, riagganciando.
 
La ragazza guardò distrattamente fuori dal finestrino mentre chiudeva la conversazione.
-Cosa c’entra la Polvere degli Angeli?- chiese Ryo con tono serio.
Kaori si girò guardandolo. Solo ora si accorgeva dell’espressione grave dipinta sul volto del suo collega. Quel modo di fare non gli apparteneva, o perlomeno, lei non l’aveva mai visto così.
Così a metà tra il pensieroso e il dannatamente preoccupato.
-Ne hai già sentito parlare?-
-Non hai risposto…-
-Mentre eri dentro ho avvicinato delle tipe che uscivano dal night. Ho chiesto notizie di Chou e una di loro mi ha detto che la ragazza è stata ingannata con promesse di denaro facile e che è tutta colpa della Polvere degli Angeli…- guardò quindi dubbiosa il collega aggiungendo nuovamente: -…Ne hai già sentito parlare??-
Solo un flebile - Si - uscì dalla bocca quasi serrata di Ryo che stava ancora elaborando la cosa.
-E quindi…??- lo spronò Kaori a raccontare.
Ryo la guardò per un istante. Un istante che sembrò infinito quando negli occhi della donna notò il riflesso di quelli del suo ex-collega. Cosa doveva dirle? Cosa ‘poteva’ dirle che le bastasse sapere?
-Prima che tu arrivassi al Distretto ho avuto a che fare ‘direttamente’ con la Polvere degli Angeli e con l’Unione che cercava di contrabbandarla a Tokyo-.
-In che senso ‘direttamente’?- chiese lei.
-Perché essendo da poco arrivato al Distretto ero riuscito ad infiltrarmi nell’organizzazione e… Comunque il fatto è che quella banda era stata sgominata! Eravamo riusciti a distruggerla e i maggiori esponenti sono tutti in carcere a vita!-.
Alla donna quella non sembrò altro che una giustificazione piuttosto che la risposta ad una semplice domanda di lavoro; il tono di Ryo, infatti, era passato dal preoccupato all’incazzato in poco più di un semplice discorso.
Kaori notò che la presa dell’uomo sul volante dell’auto si era strinta in una feroce morsa. Non era semplicemente preoccupato o arrabbiato. C’era qualcosa di più.
-Forse è meglio se guido io adesso-
-Non ce né bisogno- ringhiò lui -Piuttosto, con chi stavi parlando al telefono?-
Quella domanda, con quel tono, non piacque a Kaori che subito alzò un muro in difesa; doveva capire perché Ryo si era incazzato così tanto per una semplice questione lavorativa. Ovvio che era inutile continuare a fargli domande. Piuttosto avrebbe cercato le risposte altrove.
-Un amico- ribatté veloce senza aggiungere altro.
Ryo la guardò in cagnesco. La conosceva troppo bene per non capire che gli stava mentendo. Con chi poteva avere contatti per ciò che riguardava il crimine organizzato? Un informatore? Un detective? La cosa comunque non gli piaceva.
Lei doveva stare alla larga dall’Unione e dalla Polvere degli Angeli.
Questa volta non poteva rischiare di perdere anche lei.
  
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