Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: yua    23/06/2009    5 recensioni
ho scritto questa fic dopo aver finito di leggere "le notti bianche", un libro fantastico di Dostoevskij che consiglio a tutti. Gli ingredienti di questa fic sono molto semplici: Fay e Kurogane, in un altro mondo, hanno appena litigato. I personaggi sono decisamente OOC, soprattutto Kurogane secondo me, ma sono usciti così...
-Ti eri arrabbiato…-
-Mi hai fatto arrabbiare tu- rispose il biondino, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi e senza smettere di sorridere
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un sognatore




Ora la dea Fortuna ha già tessuto con la sua mano capricciosa la propria trama d'oro e ha disfatto davanti a lui i ricami di una vita insolita e meravigliosa e, chissà, forse lo ha trasportato con quella mano capricciosa al settimo cielo di cristallo sollevandolo dal massiccio marciapiede di granito sul quale stava camminando
[Dostoevskij, le Notti Bianche]









Fay era seduto in un angolo della stanza, con la testa bassa, intento a fingere di leggere qualcosa.

Era troppo frustrato anche solo per poter pensare seriamente ad alzarsi da lì e a muoversi, come in effetti avrebbe dovuto fare; era decisamente meglio rimanere lì, a fingere indifferenza.

Ad un certo punto non riuscì più a rimanere in quella casa, e con uno sbuffo amareggiato prese una giacca e uscì.

Kurogane non disse nulla, si limitò ad alzarsi e ad andare nell’altra stanza, senza prestare apparentemente attenzione al gesto dell’altro.

Fay intanto era andato in mezzo alla strada, senza rendersi conto del fatto che si stava facendo buio, e iniziò a vagare attraverso la città senza meta. Era decisamente furioso, ma sapeva che a quel modo si sarebbe calmato. Anzi, più che furioso era ferito. Sì, si sentiva profondamente ferito, ad un livello che sfiorava quasi la disperazione. Non aveva mai pensato che Kurogane avesse una tale considerazione di lui… non aveva mai pensato davvero che lui gli avrebbe detto qualsiasi cosa, ma non si aspettava nemmeno di dover venire a sapere che Kurogane non si fidava abbastanza di lui per raccontargli che cosa lo angosciava. E averlo sentito con e proprie orecchie, e proprio dalla sua bocca lo aveva distrutto. In più non aveva aggiunto nulla in proprio favore, non gli aveva chiesto scusa, anche se ovviamente non sarebbe stata una cosa da lui…

Piano piano, mentre iniziava ad attraversare strade sempre meno piene di gente, mentre vedeva la città tingersi prima del rosso-rosato del tramonto, e poi dalle luci artificiali, gialle o bianche, trasformavano decisamente tutto il paesaggio i suoi pensieri diventavano sempre più vaghi, perdendo consistenza.

E poi la mente del giovane si svuotò, e anche i problemi si fecero quasi insignificanti, mentre la sua testa volava al di là delle nuvole per librarsi in un mondo inesistente e semplice da vivere, in cui non ci fosse bisogno di attraversare quelle fasi di dubbio, di paura e dolore che lo attanagliavano in quello in cui viveva, di mondo. Era un sognatore, non poteva farci nulla. Preferiva di gran lunga rifugiarsi in quell’universo parallelo in cui tutto era semplice e piacevole, e dove non doveva combattere contro se stesso, giorno dopo giorno, nascondendo la propria natura a tutti… a tutti tranne che a Kurogane.

Eppure, quando anche lui si arrabbiava, quando anche lui lo lasciava da solo, allora diventava davvero troppo faticoso.

Era facile, in quel caso, trovare un rifugio, era piacevole nascondersi e annullarsi in modo completo per non essere più il semplice uomo troppo giovane per essere considerato davvero adulto agli occhi dei suoi colleghi o troppo piccolo per potersi sentire ancora un povero ingenuo ed essere in grado di farsi scivolare sulla pelle i problemi come l’acqua di un fiume.

Ad un certo punto una strana vecchietta gli si avvicinò con passo malfermo, ma visto che non la vide subito quando lo fermò chiedendogli indicazioni il giovane sobbalzò. Subito dopo arrossì vistosamente per la vergogna e rispose qualcosa con un balbettio stentato prima di rimettersi a correre scoppiando a ridere sentendosi colto in flagrante in uno dei suoi momenti di sognatore.

Scoprì presto che correndo riusciva a sfogare tutti quei sentimenti di quali non si era mai riuscito a liberare, e quindi decise che correre a perdifiato senza smettere di ridere era senza dubbio la cosa più bella che potesse fare per se stesso in quel momento. Rifletté sul fatto che se Kurogane avesse sentito quella risata avrebbe capito perfettamente che non era altro che un modo per nascondere tutto quello che gli sconvolgeva l’anima.

Si accorse di trovarsi sul lungofiume solo quando mise un piede in fallo e cadde nell’acqua ormai gelida.

Per un attimo la sorpresa non permise al panico di impadronirsi di lui, e la sua bocca rimase serrata strettamente mentre gli occhi erano spalancati, a guardare quel muro azzurro che pian piano si richiudeva su di lui.

Chiuse gli occhi quando si rese conto di quello che era successo, ma prima di farsi prendere dal panico sentì un paio di braccia che lo stringevano e lo trascinavano verso l’alto, dove l’aria si era appena nascosta.

Appena riprese fiato, ansimando sul prato più per lo spavento preso che per l’effettiva mancanza d’aria e subito, senza neppure voltarsi seppe con certezza chi era stato a salvarlo.

«Kurosawa, che ci fai qui adesso?» domandò con lo sguardo basso, pieno di un sentimento a cui non avrebbe saputo dare un nome.

«Sei un idiota, come faccio a lasciarti andare in giro da solo di notte?» borbottò l’altro mentre aiutava Fay a rialzarsi in piedi.

«Mi hai seguito sempre, vero?» chiese sorridendo mentre si rivolgeva verso il compagno, che annuì in silenzio e che, con la solita espressione corrucciata, gli toglieva i capelli zuppi da davanti agli occhi.

«Ti eri arrabbiato…»

«Mi hai fatto arrabbiare tu» rispose il biondino, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi e senza smettere di sorridere, con un'espressione ebete, a metà tra il felice e l’arrabbiato. Non era ancora sicuro di averlo perdonato… in fondo però gli aveva salvato la vita…

«Sei un idiota, sei un completo idiota.» disse il moro mentre avvolgeva un braccio attorno alla vita del biondo per attirarlo più vicino a se.

«Se non vuoi parlare con me, se non mi ritieni nemmeno capace di starti a sentire allora…»

Kurogane lo interruppe. «Taci, che non hai capito niente. Prendi e scappi, come un ragazzino e non mi fai spiegare pretendendo di capire tutto della gente, quando invece non è vero» Fay iniziò a chiedersi se Kurogane fosse andato da lui per fare pace o per litigare sul serio, una volta per tutte. Poi però il moro ricominciò.

«quindi stammi a sentire: non ho mai detto che non mi fido di te, o roba del genere» aveva abbassato lo sguardo e aveva iniziato ad arrossire in modo impercettibile, e Fay non iniziò a punzecchiarlo solo perché, a causa del buio, non riuscì a vedere nulla.

«Solo, non volevo parlare con nessuno. È un problema mio, ma non sono abituato ad avere qualcuno vicino…» forse alle orecchie di un qualche ascoltatore casuale quelle parole sarebbero potute apparire quasi banali, ma per Fay non era così, Fay sapeva quanto potesse costare al ninja dire qualcosa del genere…

«Perciò anche se adesso non è così…» aveva iniziato a usare un tono talmente basso che Fay non era quasi più sicuro che stesse dicendo qualcosa di sensato. Decise di toglierlo da quell’imbarazzo impedendogli di continuare a parlare, chiudendogli la bocca con la propria. Se Kurogane avesse potuto avere dei dubbi sull’avvenuto perdono, con quel gesto ebbe l’assoluta certezza di esserselo procurato.

«Torniamo a casa Kuropon? Inizio a sentire freddo…» disse col suo ritrovato tono fastidiosamente allegro scoccando un bacio sulla punta del naso del moro, che riprese la propria espressione trucida.

Più di una volta si era chiesto che cosa lo avesse portato da Fay, spesso si era chiesto il motivo per il quale vivesse con lui, o quello per cui si sentisse così attratto… innamorato…

Poi Fay sorrise, fu uno di quei sorrisi sinceri e gentili che sempre più spesso illuminavano il suo viso e capì, capì che davvero si era assuefatto a quel sorriso e che di quello sguardo non poteva proprio più fare a meno.

«Tsk! Imbecille… conta che per starti dietro ho dovuto prendere la moto quindi ti prenderai una bella influenza domani» finse la solita indifferenza, ma il biondo sapeva perfettamente quanto potesse essere preoccupato…

Quando raggiunsero la moto del moro Fay stava letteralmente tremando, e nemmeno il pesante cappotto dell’altro riuscì a scaldarlo. Però quando prese posto dietro di lui e si strinse forte al suo corpo, quando sentì i muscoli e le spalle di lui contro sé ancora una volta comprese che, per quanti problemi avrebbero potuto avere nel corso del tempo, per quante paure avrebbero potuto angosciarlo, comunque quelle spalle sarebbero state lì, a sostenere ogni cosa lui non fosse in grado di affrontare.

Il “ti amo” che il biondo confessò a quella schiena si perse nel vento che sfrecciava velocissimo ai fianchi della moto, ma Fay non dubitava che Kurogane lo sapesse anche da sé.

Sorrise felice e posò il viso sulla spalla del compagno, sicuro che nonostante tutti i litigi sarebbe sempre andato a ripescarlo in ogni momento in cui avrebbe avuto bisogno di lui.









ANGOLINO DELL'AUTRICE
Che cosa abbiamo imparato su Fay? Abbimo imparato che Fay è un pazzo U_U ma è peggio qui che nelle altre storie... e comunque quando ho riletto quello che ho scritto mi sono resa conti di averlo fatto davvero tonto... povero adorato Fay, perchè io fossi capace di scrivere qualcosa su questi personaggi senza farli a pezzi ho dovuto farlo sembrare così .^__^.
Kurogane invece è diventato il nostro super eroe <3 ^.^
vabbè, adesso possimo andare aaaaaavanti: volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto, ma soprattutto commentato è__é le mie fic precedenti ù.ù
Occhei, se si parte dal prsupposto che è il mio primo esperimento di fic a completo lieto fine si riesce anche a capire per quale motivo è così...
O___O era una marea di tempo che non scrivevo nulla... O____O
vaaaa bene, allora, mi sentivo un po' in colpa dopo aver riletto le mie altre storie, quindi ho deciso che, almeno in una AU Fay e Kurosama dovevano avere un lieto fine. Non mi era mai venuto in mente qualcosa che fosse così semplice, ma comunque mi piaceva l'idea di una KuroFay diversa dal mio genere, in cui loro due non finivano morti, o mutilati, o cose simili... TUTTE le mie storie finivano male, quindi almeno loro, almeno una volta... vabbè, adesso me ne vado ù_ù
Adesso, finalmente, me ne vado, vi lascio a quello che volete fare, anche perchè mi sono immensamente stufata di questo stupido soliloquio, magari però avete voglia di commentare, no? Magari avete voglia di dirmi che era meglio rimanere al mio genere un po' macabro e quantomeno deprimente... vabbè, addio adesso! O almeno per un po'...



  
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