Scoppietta la stufa La luce e le stelle e le lacrime sveglian la quiete del gigante nerboruto Tretrenta di notte tragico tepore traspare la sera in un tetro ricordo Lupi all'alba dalle rosee labbra sfilano leggeri sulle belle nuvole Macabro massacro d'artigli e di sangue compagna la carne il gigante Locanda a valle la collina rivela la dolce fanciulla a lungo lasciata Rimpianto ruggente sopraffatto dal consueto volere e non parire normale Fanciulla leggiadra libera nulla incide sempre in catene la sua strega segue Dolore rimane raschiate all'interno il torace gigante imponente impotente la fanciulla e la luna e lupa e la stufa pian piano si spegne