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Autore: Sayan89    25/11/2017    3 recensioni
Tratto dal testo: Nonostante la corazza eretta dal Principe, in quella unione c'era stato qualcosa di più forte che un mero desiderio di appagare le carni. La scienziata sorrise involontariamente mentre aiutata da Gohan curava il corpo martoriato di Vegeta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!C-17, Mirai!C-18, Mirai!Gohan, Mirai!Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ULTIMI PENSIERI REVISIONATA

Intro: La storia è ambientata nel mondo di Mirai Trunks,ovvero quello in cui i C-17 e C18 di quel mondo sono spietati. In questa One-Shot vorrei cercare di rappresentare gli ultimi pensieri di Mirai Vegeta nei confronti di Mirai Bulma e del figlio che come sapete non conoscerà mai. Inoltre vorrei fare luce su come si sia svolto il combattimento finale contro i Mirai C-17 e C18. Dall'anime si vedono solo degli strascichi, quindi la mia sarà una personale visione.Spero di appassionarvi  e prego che questa One-Shot vi piaccia. Detto questo vi  auguro una buona lettura



ULTIMI PENSIERI

https://quellocheneimanganoncivienedetto.files.wordpress.com/2018/03/linea-note-dellautore.jpg?w=519

Da quando Kakaroth era morto per via di quella malattia, Vegeta aveva perso ogni stimolo a combattere.

A che pro raggiungere lo stadio di Super Sayan se non per quello di superare colui che lo aveva sempre umiliato?

Da quel maledetto giorno erano trascorsi 6 mesi di pace. Poi all'improvviso erano apparse due creature potentissime note come C17 e C18 che in pochissimo tempo avevano raso al suolo quasi tutte le città del mondo.

Non si sapeva bene per quale motivo facessero del male, ma erano nemici contro i quali nessuno dei guerrieri Z era riuscito a fare molto.

I combattenti erano caduti uno dopo l'altro. Tenshinan,Jiaozi, Yamcha, Piccolo, il Supremo e infine Crilin.

Gli unici a essere sopravvissuti erano Gohan e Vegeta, i quali dopo un'estenuante allenamento nella Stanza Dello Spirito e del Tempo, prima che morissero Piccolo e di conseguenza il Supremo, riuscivano a contrastare quelle due micidiali  macchine da guerra, dato che entrambi ora erano Super Sayan.

Ma con l'andare del tempo perfino loro erano stati battuti...

La trasformazione rendeva sia Gohan, che Vegeta molto forti ma quei due dalla loro avevano l'energia eterna.

Quella volta Gohan riuscì a persuadere la malvagia ragazza, a risparmiare colui che dopo la morte di Piccolo, considerava come suo mentore.

Come un punto di riferimento...

"Ti prego lasciaci andare! Lo avete visto no? Nessuno è in grado di fermarvi, neanche noi sayan! Ti prego!"

La biondina si voltò verso il fratello e gli disse con finto tono dolce.

"In effetti non sarebbe male come idea, tu che ne dici 17?"

"Ormai siamo i padroni del mondo, se li uccidiamo ora poi cosa faremo? Mi sa  che hai ragione tu cara 18"

"Hai sentito piccoletto? Portalo via prima che cambiamo idea. Ma ricordagli che la prossima volta chiuderemo i conti."

Detto questo i due ragazzi, se così si potevano chiamare, spiccarono il volo, lasciandosi alle spalle una città distrutta...l'ennesima.

Il sayan più giovane  si alzò in volo e poco dopo atterrò  davanti la Capsule Corp. Tanti bei ricordi gli vennero in mente osservando quella struttura familiare...

Ricordi di quando era ancora più piccolo...

Di quando suo padre il grande Son Goku era ancora in vita...

Ma adesso non c'era tempo per perdersi nel passato. Vegeta urgeva di cure mediche. Non aveva ancora ripreso conoscenza dopo lo scontro avvenuto contro i due Androidi. Gohan entrò nel salone chiamando a gran voce Bulma. Poco dopo la scienziata apparve sulla soglia. Intuì subito cosa era successo e disse semplicemente.

"Per favore Gohan, portalo di sotto in infermeria."

La turchina esternamente appariva fredda e insensibile davanti al corpo di Vegeta, quello stesso corpo che un tempo era stato suo.

Da quell'unione era nato un miracolo che prendeva il nome di Trunks.

Vegeta, il cinico e sprezzante Vegeta aveva preso la notizia di avere un figlio con indifferenza, ma Bulma se lo aspettava in fondo...

Chi mai poteva avere la speranza di penetrare quella corazza di odio e disprezzo verso tutto e tutti?

Eppure un'altra voce gli diceva che quella notte, di ormai un'anno prima lui per quella volta si era lasciato andare a come li chiamava (Stupidi e insensati sentimenti terrestri).

Era entrato in lei con una dolcezza che a una prima occhiata non pareva potesse appartenere ad un essere del genere.

Bulma non aveva creduto possibile almeno fino a quel momento che una persona potesse farla sentire come LUI l'aveva fatta sentire.

Nonostante la corazza eretta dal Principe, in quella unione c'era stato qualcosa di più forte che un mero desiderio di appagare le carni...

La scienziata sorrise involontariamente mentre aiutata da Gohan curava il corpo martoriato di Vegeta.

"Purtroppo non c'è altro che possiamo fare per lui."-disse Bulma con voce triste.-"Se almeno quei due bastardi avessero risparmiato Karin, avremmo molti Senzu! Maledetti rottami."

Gohan si maledì con se stesso. Come aveva fatto a non pensarci prima? Tirò fuori da una tasca laterale un fagiolo e quando lo mise nella mano di Bulma, la scienziata spalancò gli occhi.
"Gohan ma questo è..."

"Non farti illusioni Bulma. Ne sono rimasti solo due.Uno è quello che ti ho dato, l'altro lo tengo nel caso serva in futuro."

La scienziata sorrise riconoscente.

"Grazie Gohan. Forse con questo il suo potere aumenterá e magari..."

"Di sicuro sarà più forte di me"-la interruppe Gohan che sapeva già dove la sua cara amica intendeva arrivare-"Ma per battere quei due bastardi ci vorrebbe un miracolo. Vedendo la loro forza, neanche mio padre sarebbe stato in grado di fare qualcosa. Comunque io adesso torno a casa, mia madre sarà in pensiero per me."

Nonostante la cruda realtá, Bulma trovó comunque la forza di sorridere.

"Grazie per quello che hai fatto Gohan. Sei il degno figlio di tuo padre."-gli disse con la voce già incrinata dalle lacrime.

"Forse è così, ma lui non c'è più e non potrò mai saperlo fino a che non morirò. Ci vediamo."

Bulma  rimase sola con Vegeta ancora per un po. Ogni tanto avvertiva delle vibrazioni percorrere tutta la Capsule Corp,segno che i due spietati Androidi stavano massacrando decine e decine di innocenti.

Quanto avrebbe voluto che i suoi amici fossero li con lei!

Gli mancavano così tanto, ma una consolazione c'era. Almeno non dovevano assistere a tutte quelle stragi.

"Ma a chi voglio darla a bere"-si disse con un flebile sorriso.-"Di sicuro staranno guardando cosa succede tramite i poteri del Re Kaio del Nord. E Goku è con loro."
Tutto a un tratto la stanchezza provata nel medicare Vegeta si fece sentire. Prima di coricarsi sul divano li vicino, mise il Senzu sopra un vassoio. Era tentata a farlo ingerire al Principe nell'incoscienza, ma poi conoscendo come era fatto, sapeva che per lui sarebbe stata un'umiliazione. Decise di lasciarlo li, fino a quando Vegeta non si fosse svegliato.

Vegeta si ridestò pieno di  dolore. Quei due maledetti lo avevano ridotto male,nonostante avesse dato tutto se stesso.

L'umiliazione era bruciante!

Lui Vegeta il Principe dei Sayan, ridotto ad una poltiglia sanguinolenta per colpa di due ragazzini!

Era conscio che Gohan lo aveva salvato in qualche modo, visto che l'ultima cosa che ricordava erano gli sguardi dei suoi nemici che lo sbeffeggiavano.

Si guardò intorno e la vide. La donna terrestre che lo aveva accolto dopo la distruzione di Namecc, e con la quale si era addirittura concesso ormai più di un'anno prima.

Ancora non si capacitava di come si era potuto abbassare a tanto. Rimembrando quella notte però ammise con se stesso, che quella donna terrestre aveva un qualche cosa che lo attirava.

Forse al momento non gli era chiaro cosa fosse ma sentiva che c'era. A differenza di tutti i terrestri che lo consideravano un nemico, e che  erano passati ormai a miglior vita, Bulma questo era il suo nome, si era subito dimostrata gentile.

Lo aveva accolto nella sua casa...

Gli dava un tetto dove stare....

Cosa chiedeva in cambio? Non lo aveva ancora capito, ma sapeva però che qualche cosa voleva, perché nessuno fa qualcosa senza avere un tornaconto, o almeno era quello in cui Vegeta credeva.

Provò a posare un piede per terra, ma quel movimento gli fece acutizzare il dolore che aveva per un'attimo dimenticato, e non riuscì ad evitare che un gemito gli uscisse dalle labbra.

Quel suono ridestò Bulma che subito gli fu vicino.

"Vegeta ti sei svegliato! Come ti senti?"

"Tsk! Certo che mi sono svegliato razza di stupida. Con chi credi di avere a che fare, con un pivello?"

Bulma non se la prese a male, e anzi gli disse con un sorriso.

"Credo di avere la risposta che cercavo."

"Piuttosto...dov'è il moccioso?"

La scienziata si sorprese molto per quella domanda. Che Vegeta stesse cambiando?

"Oh Trunks è in camera mia che..."

"Ma cosa diavolo hai capito? Intendevo Gohan! È chiaro che mi ha portato lui qui. Figurati se mi frega qualcosa di quel mezzosangue che mi ritrovo come figlio."

Bulma fece di tutto per non accusare il colpo, nonostante le parole di lui gli fecero un male d'inferno.

Rispose con freddezza.

"Gohan è tornato a casa. Se vuoi sapere nei dettagli cosa è successo, alza il cazzo di  telefono e chiamalo! Non sono la tua serva!"

Detto questo la turchina lasciò Vegeta da solo nell'infermeria. Mentre la osservava chiudere la porta, Vegeta pensò che aveva un carattere decisamente forte.

"Un carattere forte è quello che gli servirá per andare avanti"-si disse.

Si perché aveva capito ormai che per quanto fosse diventato forte, non era ancora al livello di quei pezzi di ferraglia.

Un tempo credeva che il Super Sayan fosse un guerriero leggendario e invincibile...

I fatti però dimostravano al momento attuale una ben diversa e spiacevole verità. Lo confermavano i dolori che aveva in tutto il corpo. Non voleva abbassarsi a chiedere aiuto a quella sciocca donna. Già era stato umiliante farsi trovare in quello stato!

No!

Non le avrebbe chiesto nulla.
D'un tratto con la coda dell'occhio vide qualcosa su un vassoio davanti a lui, che fino a quel momento gli era sfuggito. Mise a fuoco e prese quello che all'inizio gli era parso un  fuori posto, ma che poi riconobbe soppesandolo tra l'indice e il pollice.

"Ma questo è..."

Si non c'erano dubbi. Quello che aveva in mano era un Senzu. Un fagiolo in grado di ripristinare l'energia a chi lo ingeriva, e solo il cielo sapeva se ne aveva bisogno. E quasi come a sottolineare quella necessità, la vista iniziò ad annebbiarsi. Per qualche minuto combatte con se stesso e il suo orgoglio di guerriero che non accettava l'aiuto di nessuno, poi però cedette anche perché già il fatto di essere stato salvato dal moccioso lo aveva messo sulla strada di non ritorno.

"Al diavolo!"- disse frustrato.

Masticò il fagiolo e un'istante dopo il dolore sparì da tutto il suo corpo, sostituito da una nuova energia.

Le bruciature scomparvero così come tutti i suoi dubbi.

Ora sapeva cosa doveva fare...

Sperava soltanto che dopo avrebbe avuto una possibilità di riscatto con se stesso.

Bulma se ne stava nel suo letto tenendosi stretta il piccolo Trunks che dormiva beatamente tra le sue braccia. Ormai si era rassegnata con Vegeta.

Lui non l'amava...

Si era solo divertito con lei e poi l'aveva abbandonata a se stessa. Avrebbe dovuto odiarlo,maledirlo per come si era comportato.

Eppure guardando suo figlio, o meglio loro figlio,tutto il rancore e il risentimento spariva.

Il piccolo fagottino che teneva tra le braccia era l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti in un mondo ormai sull'orlo dell'estinzione e in preda al caos.

Un rumore come quello di qualcuno che non vuole farsi sentire, le fece bloccare le mani che fino a quel momento avevano accarezzato le piccole gote di suo figlio. Vegeta si avvicinò e stette in silenzio osservando le due figure stese sul letto.

I terrestri la chiamavano famiglia...

Ma a lui cosa gli serviva una famiglia?

Lui era un lupo solitario che se ne fregava di queste cose. Per tutta la sua vita l'unica cosa che contava  era la supremazia su tutto e tutti. Il diventare un Super Sayan e basta.

Aveva raggiunto quel livello ma contro quei due a cosa era valso?

Ma soprattutto perché si trovava li?

Cosa lo aveva spinto a battersi con gli androidi se non per misurarsi?

C'era un motivo che voleva disperatamente ignorare.

Ma al diavolo la ragione e l'orgoglio!

Un tempo Kakaroth gli disse che se si combatte per coloro che si amano, si ottiene una forza maggiore che va contro i propri limiti.

Forse era questo il segreto della forza di Kakaroth?

Doveva combattere per salvare Bulma e Trunks?

Forse era davvero così. Si avvicinò ancora di più al bordo del letto. Una strana sensazione di calore lo invase.

"So che non stai dormendo.Quindi finiamola con questa farsa"-disse Vegeta.

Bulma si mise a sedere con sguardo triste.

"Smettila di urlare o rischi di svegliare Trunks."

Per un pò stettero in silenzio ad osservarsi, poi Bulma riprese.

"Che cosa vuoi Vegeta? Non ti basta avermi trattato in quel modo? Tanto ormai ho capito che io non rappresentò nulla per te, se non una serva che ti costruisce tute per allenarti. Vattene via Vegeta ti prego!"

Il sayan però non si scompose e gli disse.

"Domani affronterò gli androidi quindi sono venuto per dirti Addio."

Udire quelle parole fù per Bulma come una stilettata al cuore. Mandò a farsi benedire il suo risentimento e abbracciò Vegeta tra le lacrime.

"No ti prego Vegeta non andare. Resta qui con noi. Ti prego Vegeta! Ti prego, ti prego, ti prego! Senza di te come farò a vivere?"

Vegeta fu tentato di respingerla ma quel sentimento che ormai cresceva dentro di lui gli impedì di scacciarla. Le baciò il collo e dopo aver messo Trunks nella sua culla, si unì di nuovo a quella donna, assaporandone per l'ultima volta il sapore, e si impresse nella sua mente l'immagine di lei appagata e dei suoi bellissimi occhi. Prima di cadere nel sonno Bulma gli disse.

"Rimani con me Vegeta. Con noi."

La notte passò velocemente.

Vegeta alle prime luci si alzò dal letto. Voleva evitare di guardare di nuovo la donna che giaceva nuda al suo fianco, perché sapeva che se lo avrebbe fatto, sarebbe rimasto incollato in quella stanza.

Ma il suo orgoglio ebbe la meglio alla fine...

Scrisse velocemente un biglietto che lasciò sul comodino vicino al letto. Erano poche parole, ma doveva lasciare pur qualcosa a quella donna, che sarebbe rimasta da sola in quel mondo. Poi prese in braccio suo figlio e malgrado la sua diffidenza se lo strinse al petto.

Lo mise davanti a se.

Il bambino era svegliò! E sembrava sorridergli. Lo fissò negli occhi e a bassissima voce gli disse poche ma semplici parole.

"Vendicami...

Proteggi tua madre...

Vivi la tua vita da uomo libero..."

Detto questo Vegeta lo rimise nel letto accanto a sua madre, la donna che era stata capace di fargli provare emozioni mai sentite,ma così vere. Forse adesso capiva un po meglio Kakaroth...
Gohan si svegliò avvertendo lo spirito di Vegeta farsi vicino a casa sua. Indossò velocemente la divisa che Piccolo poco prima di morire gli aveva donato su modello della sua.

Fece il meno rumore possibile per non svegliare sua madre e suo nonno. Uscì di casa e Vegeta era lì che lo aspettava. Gohan pensò che il suo mentore volesse andare subito incontro agli androidi, ma il gesto che gli fece il Principe con la testa era inequivocabile.

"Seguimi"

Insieme camminarono nel verde immacolato dei Monti Paoz fino a inoltrarsi nel profondo della foresta. Vegeta si fermò dopo buoni 10 minuti imitato da Gohan che lo guardava perplesso. Doveva sbrigarsi con il suo piano. Già si udivano in lontananza il rumore di detonazioni dovute agli Androidi. Si strappò la parte superiore della divisa e la diede a Gohan.

"Vegeta ma che fai?"

"Dallo a mio figlio."

Un pugno nello stomaco fece stramazzare Gohan al suolo, che poco prima di perdere i sensi riuscì solo a dire.

"P-perchè?"

Si sentiva un po in colpa ad essersi comportato così con il figlio del suo più acerrimo nemico.

Un'altra dimostrazione che stava cambiando. Se lo aveva colpito era stato solo per impedirgli di seguirlo. Se anche Gohan fosse morto, chi avrebbe insegnato a suo figlio i rudimenti nella lotta?

Chi gli sarebbe stato accanto nella crescita personale?

Lui non si sentiva pronto a diventare padre, ma anche per questo motivo, per l'unica cosa buona che era provenuta da lui doveva combattere.

Forse immolarsi per qualcun'altro gli avrebbe dato più forza.

Spiccò il volo e si diresse verso la sua ultima battaglia...

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Quando arrivò sul luogo da cui sentiva le urla di disperazione di terrestri in preda al panico, non perse tempo e con una perfetta combinazione di calci e pugni fece schiantare i due Androidi al suolo, che non possedendo la capacità di avvertire aura, furono colti alla sprovvista mentre si divertivano a lanciare Ki-Blast contro tutto e tutti.

 

Vegeta fece esplodere la sua Aura e dispose le braccia e le gambe a mo di crocefisso.

 

Sapeva perfettamente che quella tecnica lo avrebbe ucciso, ma se c'era anche solo una possibilità di distruggere gli Androidi lo avrebbe fatto. Si credevano i padroni della terra, ma li il vero padrone era lui! Se ancora non aveva distrutto quel pianeta era perché ci vivevano persone come Bulma e Trunks. Si solo per quello. In quel momento realizzò il vero significato delle parole di Kakaroth.

Il Principe dei Sayan stava dando il meglio di se stesso non per una sua gloria personale...

Non per paura...

Ma per difendere coloro che ora sa...di amare più di se stesso.

Finalmente lo aveva capito.

Aumentò ancora e ancora la sua aura urlando per il dolore che quella tecnica gli procurava. La pressione era enorme. Il cervello gli diceva di smetterla, ma il suo cuore gli urlava: COMBATTI STUPIDO! COMBATTI!

Nel frattempo i due Androidi si erano alzati dal suolo illesi, ma infastiditi da quella interruzione del loro (GIOCO). Stavano per attaccare insieme quello sciocco di un Vegeta, quando pur non essendo in grado di percepire Aure si fermarono ad assistere allo spettacolo dinanzi a loro.
Vegeta era quasi al massimo della sua forza e già sentiva la vita scivolargli dalle mani. Non si era spinto mai a tanto nella sua esistenza. Se solo avesse avuto più tempo quando era entrato nella stanza dello spirito e del tempo! Il fatto era che ci era entrato con lo scopo di far diventare anche Gohan un Super Sayan e l'anno era volato via dentro quella stanza.

Poi Piccolo si era fatto uccidere e con lui il Kami. Quindi non aveva più avuto possibilità di entrare li dentro,visto che l'accesso era strettamente collegato alla vita dei due Namecciani. Morti loro non si poteva più entrare.

Se avesse usato la sua forza in un combattimento corpo a corpo era sicuro che avrebbe resistito per un po, ma alla fine quei due avrebbero prevalso. C'era questo alla base del suo pensiero. Eliminarli con un colpo energetico quale il mondo non aveva mai visto! Però aveva bisogno che quei due rottami restassero fermi.

"Ehi maledetti rottami del cazzo! GUARDATEMI BENE! Forse mi sarete superiori nella lotta. Forse è questo il limite di un sayan! Ma se devo andare all'inferno, farò in modo di portarvi con me! Potrete anche fare a pezzi il mio corpo, ma non spezzerete mai l'orgoglio di Vegeta, il PRINCIPE DEI SAYAN! E adesso se vi sentite tanto superiori a me, vi sfido a non muovermi. Se vi scanserete anche solo di un millimetro io lo vedrò! E saprò con certezza che siete due codardi!

C-18 stava per partire all'attacco. Non sopportava l'idea che qualcuno fosse così altezzoso. Voleva fare la sua mossa, quando fu trattenuta per un braccio.

"Che diavolo stai facendo 17? Pensi che io abbia paura di lui?"

"No per niente."

"E allora che..."

"Non ti sembra il caso di testare i nostri corpi? Se ci pensi prima di morire il vecchio non ci ha detto nulla sulla nostra reale forza. Cosa abbiamo da perdere? Pensaci bene. È un'occasione unica,visto che dopo questo colpo sará morto lo stesso. E ammettiamolo pure. Tutti gli altri che abbiamo sconfitto non si avvicinavano neanche lontanamente alla sua forza. Non possiamo percepire aure questo è vero, ma basta osservare no? Morto lui chi potrá mai fermarci?"

"Ma..."

"E se proprio dovesse servire, possiamo ricorrere alla nostra tecnica segreta. Allora? Che ne dici sorellina?"

Sul volto di C18 comparve un sorriso sadico. In effetti non avevano nulla da perdere.

"Già hai ragione fratellino. Stiamo a guardare."

Malgrado il dolore, Vegeta sorrise. Era riuscito a ottenere il suo obiettivo. Aumentò ancora di più la sua forza fino a raggiungere il suo massimo. Le braccia andarono a unirsi e nel mezzo una potente sfera comparve.

"FINAL FLASH!"

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Un fascio di energia pura parti in direzione dei due Androidi che per un momento spalancarono gli occhi. L'esplosione fu enorme. Grattacieli crollarono, macchine volarono via come trottole impazzite. L'intero pianeta tremò, come se fosse giunta l'apocalisse.

Poi dopo un po il frastuono iniziò a scemare. Vegeta tornò allo stadio normale, non riuscendo più a restare trasformato. Il colpo lo aveva prosciugato di ogni energia. Ormai ne aveva la certezza, stava per morire.

Eppure poco prima di spirare davanti a lui non vide le soglie dell'inferno quale posto che spettava a chi come lui in passato aveva commesso crimini orrendi...

Non vedeva ne Kakaroth o tutti quelli che lo avevano affrontato in un tempo neanche troppo remoto...

No...

Quello che vide furono un paio d'occhi turchesi, affiancati da simili occhi color lavanda. Mentre cadeva verso il suolo riuscì solamente a pronunciare.

"Bulma..."

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Nello stesso istante i due Androidi annullarono la barriera che malgrado tutto erano stati costretti ad usare per far fronte a quel micidiale colpo.

"Però!"-disse C17 con un sorriso soddisfatto.-"Devo dire che Gelo ci ha resi invincibili! Questa barriera ha funzionato alla grande non è vero sorellina?"

"Giá. Ma adesso che cosa faremo?"

"Il cavolo che ci pare! Gelo è morto. Vegeta e tutti quegli insetti anche! Nessuno ci ostacolerá, ne ci dará  ordini! Siamo liberi. Quindi sterminiamo questa massa di inutili terrestri. Non sei d'accordo sorellina?"

"Si! Sará bellissimo. Però ricorda 17. Lasciamo in piedi qualche boutique. Devo rifarmi il guardaroba."

"Tsk! Donne..."

Nello stesso istante in cui lo spirito di Vegeta lasciava il suo corpo, Bulma si svegliò.

Non era in grado di percepire aure, ma seppe contro ogni logica che Vegeta era morto...

Pianse a lungo tenendosi stretta al petto suo figlio con una mano. Poi vide qualcosa sul comodino. Era certa che la notte prima non ci fosse. Prese quel pezzo di carta con le lacrime che sgorgavano infinite sul volto e lesse le due righe che vi erano scritte.

Perdonami Bulma. Ma l'onore è onore.

Gohan si riprese qualche ora dopo. L'ultima cosa che ricordava erano le parole di Vegeta, e poi il pugno che lo aveva tramortito. Provò a percepire l'aura del suo mentore, ma non riuscì a localizzarla.

Poi tutto gli fu chiaro...

Vegeta lo aveva tramortito per uno scopo, e si era sacrificato per dare una speranza a lui e al mondo. Però a quanto sembrava quel gesto così altruistico non era servito, perché in lontananza si vedevano esplosioni enormi. Gli androidi erano ancora vivi...

Il cuore di Gohan era esulcerato. Da una parte voleva vendicare Vegeta e tutti i suoi amici morti, ma se era ancora vivo, non doveva sprecare quella occasione gettandosi a capofitto in uno scontro in cui avrebbe perso la vita. Vegeta gli aveva chiesto di riportare il pezzo superiore della  tuta a suo figlio come ultima volontà e lui lo avrebbe fatto.

Strinse tra le mani quel pezzo di armatura e con le lacrime agli occhi spiccò il volo in direzione della Capsule Corp.
Quando atterrò davanti la struttura trovò Bulma sugli scalini che teneva in braccio Trunks. Gohan le si avvicinò.

"Bulma senti io..."

"Lo sò Gohan. Vegeta è morto."

"Ma come fai a saperlo?"

"Quando ami una persona veramente lo senti dentro di te."

Gohan vide che gli occhi della sua più cara amica, erano arrossati e gonfi. La ragione non era difficile da capire.

"Senti Bulma sò che forse non è il momento,  ma ecco...magari più in là dovrei parlarti di una cosa."

La scienziata si alzò e fece un cenno a Gohan di entrare in casa. Una volta dentro si sedettero nella sala grande.

"Dimmi pure Gohan. Tanto ormai quello che doveva succedere è successo. Dovrò crescere mio figlio...da sola."

"Non da sola Bulma. Se me lo concedi vorrei aiutarti."

Bulma sorrise, un lieve sorriso pieno però di amarezza.

"Che vuoi dire Gohan?"

"Non pretendo di prendere il posto di Vegeta sia chiaro, ma quando sará grande abbastanza con il tuo permesso vorrei addestrarlo. Sai per..."

"Si."

La risposta così rapida sorprese Gohan che infatti rispose con un'altra domanda.

"Sul serio Bulma? Non ti dá fastidio?"

"Trunks è la nostra ultima speranza Gohan. Sarai tu il suo mentore. Insegnagli tutto quello che hai imparato nel corso degli anni. Io invece lo crescerò come è mia intenzione. E poi lui è il figlio del Principe dei Sayan. Sono sicura che Vegeta sarebbe d'accordo. Spero solo che I Re dell'aldilà non lo abbiano condannato all'inferno."

"No Bulma. Sono sicuro che ora lui è con mio padre e tutti gli altri. Penso che il suo sacrificio lo abbia fatto redimere davanti a chi è più in alto. E comunque farò come mi hai detto. Ti chiedo perdono Bulma."

La scienziata sapeva benissimo cosa intendesse Gohan, ma sarebbe stato inutile e sciocco incolparlo. Vegeta decideva da solo il suo destino. Lo aveva fatto sempre, e questa volta non faceva eccezioni.

"Non torturarti Gohan. Lo sai come era fatto Vegeta. Ma adesso nonostante io mi senta a pezzi dobbiamo andare avanti! Vegeta avrebbe fatto lo stesso. Fino a quando Trunks non sarà cresciuto abbastanza io mi impegnerò in un progetto ma...ci vorrà un bel po di tempo per realizzarlo. Al momento non mi voglio pronunciare su nulla, ma se dovesse funzionare porterà dei vantaggi a tutti noi."

"Ok Bulma. Non so cosa tu abbia in mente ma...se la pensi così allora fai quello che è il tuo progetto."

Quando giunse la notte Bulma si infilò nel letto stringendo il pezzo di armatura che era stata di Vegeta al suo cuore.

Gli sembrava di sentire il suo odore...

Pianse per tutta la notte.

Non avrebbe mai più rivisto il suo amato,dispotico Principe dei Sayan...

Ma una piccola consolazione c'era in tutto ciò. Lasciò il pezzo di armatura sul letto e prese in braccio suo figlio.


"Farò di tutto per proteggerti piccolino mio. Lo giuro sulla memoria di tuo padre. Crescerai con il ricordo di lui. Perché tu sei il frutto del nostro amore.

La nostra unica e ultima speranza."

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Note dell'autore:
Spero che la storia vi sia piaciuta e che magari vi abbia intrigato la mia personale visione di come credo che siano stati gli ultimi momenti e pensieri di Mirai Vegeta. Ringrazio anticipatamente chi passa a dare una letta e basta e a chi vuole lasciare una recensione. Alla Prossima! 

   
 
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