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Autore: VvFreiheit    26/11/2017    7 recensioni
La Mikandy più lunga che sia mai stata scritta.
La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015.
1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione.
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Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercando da quella posizione i suoi occhi, che ancora se ne stavano in contemplazione del pavimento della stanza. “Scusami” disse scandendo con dovizia ogni suono di quella parola.
“Grazie” rispose Mika inaspettatamente. Andy sorrise chiudendo gli occhi e lasciando che nella maglia del moro si celasse la sua emozione, stringendolo più forte a sé. Un grazie che esprimeva tanto, che possedeva nel profondo tutti le ragioni per cui era venuto alla luce in quel preciso istante.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ne voglio una copia da mettere accanto a questa!” decretò immediatamente Alexis, non appena Andy ripose la fotocamera, facendogli nascere un sorriso.

“Penso che ne farò stampare tre o quattro copie… giusto per sicurezza…”

-*-*-*-*-*-*-

Dublino! Che bello, un posto dove io posso parlare inglese!

Mika esultò platealmente all’annuncio della città scelta per i suoi Home visit, grato alla produzione di poter tornare in un ambiente in cui per comprare qualcosa di quotidiano come il pane, non doveva sbizzarrirsi a capire la miriade di nomi incomprensibili delineati uno accanto all’altro.

Con il turbinio di progetti in cui era invischiato, il sapere di poter tornare in un paese a lui più familiare linguisticamente, gli infondeva una certa sensazione di piacere.

Non ti libererai di me in ogni caso, lo sai questo, sì?” non perse tempo a ricordargli la simpatica siciliana, a cui andava il merito della parlantina italiana sempre più sciolta di Mika.

Il libanese emise un lamento sconsolato, istigando l’ilarità dei presenti. “Avevo paura di questo

L’avventura irlandese partì con un carico di entusiasmo e una distinta curiosità.

Lo Slane castle lo accolse in tutta la sua smeraldina vivacità dei prati circostanti, prima che il cielo irlandese si facesse riconoscere con uno scroscio di pioggia battente.

Non era stato semplice per lui ai bootcamp eliminare alcune delle candidate della sua categoria, e ridurle alle 6 che insieme a lui abitavano quel giorno la vecchia dimora reale, impregnandone i muri di musica e poesia, e per nulla semplice si preannunciava la scelta finale.

Marco Mengoni, l’affascinante ragazzo italiano scelto come suo consigliere, non mancò di dispensare pareri utili e saggi e con un briefing relativamente veloce i due giunsero alla agognata decisione.

“E adesso come ci esco là fuori a infrangere i sogni di tre ragazze?!” 

I produttori gli aveva concesso una ventina di minuti per formulare i discorsi da fare alle aspiranti cantanti, imponendogli un teatrale giro di parole nel comunicare la sua decisione, come i tempi e gli schemi televisivi imponevano. 

Dimmi semplicemente cosa intendi dirgli e ti aiuto” si offrì gentilmente Isabella, parlandogli in italiano, sforzandolo a fare lo stesso, dopo che per tutto il giorno si era divertito a dialogare in inglese con tutti coloro che incontrava in terra irlandese.

La lingua non è il problema, io ho avuto tanti no quando ho iniziato, so che fa male” rispose spiegando dove stesse la sua difficoltà. Con che coraggio avrebbe risposto loro negativamente, quando sapeva benissimo quanto dura fosse ricevere una notizia di quel tipo, proprio a ridosso della vetta. 

Immagino lo sia Mika, proprio per quello sono sicura che saprai come affrontare la cosa nel migliore dei modi” gli sorrise l’italiana, che in mesi di convivenza con lui, conosceva ormai bene la sua sensibilità, ed era diventata per lui anche una fedele amica e consigliera. Lui l’aveva aiutata a varcare i confini della sua Sicilia e le era stata accanto girando il mondo, rassicurandola quando nelle metropoli di mezzo mondo si trovava spaesata e intimorita, spiegandole a volte in inglese, altre volte sforzandosi in italiano, piccoli aneddoti del posto in cui si trovavano, aiutandola a conoscere ed apprezzare ogni luogo. Lei ricambiava infondendogli quella sicurezza che spesso e volentieri vedeva vacillare, di fronte a ostacoli imponenti o l’ansia dei tempi stretti del loro lavoro.

In tutto e per tutto erano diventati un’ottima squadra.

Scegli con cura le parole e intingi il tutto nella dolcezza, so che lo sai fare” lo esortò con fare calmo, vedendolo trarre un profondo respiro e accennare un sorriso.

Su quella poltroncina in mezzo al prato, mise a disposizione delle ragazze tutta la sua dolcezza ed un abbraccio di sincero affetto, nel comunicare la sconfitta e lasciò invece che il suo lato giocherellone prendesse il sopravvento, scherzando e disilludendo le tre prescelte, prima di annunciare loro che avrebbero proseguito l’avventura al suo fianco, con una fanciullesca risata.

Isabella gli sorrise quando lo vide rientrare nel castello e si lasciò abbracciare, ricambiando quel gesto d’affetto che aveva imparato,per lui portasse con sé il più grande sentimento di gratitudine.

Bravo Mika! Hai developpato bene il discorso” lo prese in giro affettuosamente, citando l’ennesima parola coniata in Mikaliano.

Tu deve sempre prenderme in giro!!” la rimirò con sguardo imbronciato ma un sorriso furbo in volto.

Si, io devE proprio!” rincarò la dose lei, facendolo sbuffare, prima di iniziare entrambi a sghignazzare.

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Dublino – Londra.

Questa la dicitura riportata sul suo biglietto aereo, non sapeva come, ma era riuscito a sopravvivere alla frenesia dell’ennesimo mese di lavoro intenso e in quel momento l’unica cosa che voleva,era mettere piede di nuovo a casa sua dopo immemore tempo e riabbracciare la sua golden e il suo ragazzo.

Il breve volo gli sembrò durare un’eternità e quando uscitodall’aeroporto si diresse nel parcheggio taxi, sperò vivamente di trovarne uno in tempi brevi. Ovviamente il traffico turistico del periodo estivo, lo lasciò a sbuffare infastidito, quando notò come tra le linee gialle non vi fosse nemmeno un mezzo parcheggiato.

Il suo moto di impazienza e fastidio durò però solo una frazione di secondo, il tempo di scorgere una Range Rover nera posteggiata sul confine tra le strisce gialle e i parcheggi liberi.

Rimase per una manciata di secondi fermo ad osservare la scena quasi imbambolato. 

Andy se ne stava in attesa, in piedi appoggiato con nonchalance al cofano dell’imponente auto nera, con una camicia candida a maniche corte a far risaltare l’abbronzatura mediterranea, attillataquel tanto che bastava per permettere ai muscoli velati dalla stoffaleggera, di mostrarsi senza troppo concedere, diritto in posizione da bodyguard, con le braccia conserte e sguardo fiero verso le porte degli arrivi. I capelli biondi illuminati dal sole di fine agosto, freschi di taglio, pronti a sfidare la gravità a suon di gel e gliocchiali da sole blu a specchio a nascondere i suoi lucenti occhi azzurri.

Mika non riuscì a trattenere un sorriso orgoglioso, ritrovandosi a pensare che se solo quello non fosse stato già il suo compagno, si sarebbe con tutta probabilità fiondato a fare la sua conoscenza, fregandosene della sua proverbiale timidezza di approccio con gli sconosciuti, tanto l’attrazione verso di lui era forte.

Quando le sue facoltà mentali compromesse gli permisero diriconnettersi con il mondo al di fuori della figura slanciata appoggiata all’auto, riuscì anche ad accorgersi del musetto felice della sua golden che dal finestrino posteriore spalancato, guardava già nella sua direzione, gioiosa alla vista del padroncino.

Il quadretto era semplicemente perfetto, velocemente immortalò l’immagine con il telefono per poi riporlo malamente nella borsa e catapultarsi a corse verso di loro.

Quasi rischiò di farsi investire da un taxi in arrivo proprio in quel momento, guadagnandosi un sonoro richiamo di clacson che attirò l’attenzione del greco e lo indusse a voltarsi, beccando così il compagno con una mano alzata a mo’ di scusa, verso l’autista, e non riuscendo a trattenersi dal ridacchiare scuotendo la testa.

“Gli istinti suicidi li posso capire nel bel mezzo del lavoro, ma a ridosso delle ferie anche no dai…” lo salutò con un sorriso di scherno, ricevendo però invece dell’occhiata di finta stizza, una risata cristallina e un sorrisone innamorato.

“È colpa tua! Non ti pare un filino illegale andare in giro così?” gli chiese passando una mano velocemente a toccare le punte acuminate dei suoi capelli ingellati e squadrandolo per bene.

“Illegale è tagliare la strada ai taxi attraversando, se proprio…” puntualizzò togliendosi gli occhiali e lasciando che Mika si perdesse in quell’azzurro cristallino dei suoi occhi baciati dal sole. 

“Vero…” ammise arricciando il naso e mordicchiandosi un labbro colpevole per poi voltarsi verso Mel e ricoprirla di complimenti, sporgendosi con metà corpo all’interno dell’auto.

Andy avrebbe voluto stuzzicarlo volentieri con uno scherzo, ma i passanti e la mancata intimità della zona gli fecero trattenne gli istinti.

Ripartirono immergendosi nel traffico londinese, scegliendo appositamente di deviare, allungando la strada per evitare ingorghi.

“Due settimane di lavoro tranquillo e poi un intero mese di ferie!” gioì Mika sospirando rilassato, lasciandosi accarezzare i ricci dal flusso d’aria che come un vortice tiepido invadeva l’abitacolo.

Andy sorrise voltandosi verso di lui e allungandosi con il braccio per tirare a sé il ragazzo e lasciargli un veloce bacio sulla guancia, approfittando del rettilineo sgombro. 

“E questa volta ti dovrai impegnare per battere la mia abbronzatura!” si gonfiò d’orgoglio il biondo, sfoggiando il suo braccio scurito dal sole greco dell’ultimo mese passato tra lavoro e vacanze ad Atene e a Egina.

Mika dovette ammettere di meritarsi il suo scherno, dopo tutti gli anni passati a sfottere la sua carnagione lattea, eredità di mamma Amanda, ma non esitò a controbattere.

“Credi davvero che in un mese di ferie il tuo DNA da inglesino posh riuscirà ad avere la meglio sui miei geni libanesi? Ti concedo una settimana al massimo…” si esaltò gloriandosi della sua componente mediorientale. 

“Tu la melanina manco sai cosa sia, caro il mio biondino dagli occhi di ghiaccio!” continuò, puntualizzando l’evidenza.

“Ma sentitelo…” Scosse la testa Andy, fingendo di parlare ad un’ipotetica entità in suo ascolto. “Intanto mi pare che i miei geni proprio tanto schifo non ti facciano, dato che pur di non scollarmi gli occhi di dosso, a momenti ti fai investire da un taxi.” Controbatté fieramente, ricordandogli l’ammissione che gli aveva riservato non appena si erano incrociati.

“Mai detto il contrario; solo rimarco il fatto che in quanto ad abbronzatura mi potresti battere solo se tu passassi 6 mesi in Grecia e io 6 mesi in Islanda in inverno.” Concluse il discorso Mika, facendo sospirare Andy.

“Senti ma invece di andare avanti a vantarti di quanta melanina producano le tue cellule, mi puoi spiegare cosa hai in mente per le ferie?” chiese cercando di mettere fine a quel discorso che aveva poco saggiamente deciso di iniziare, sperando di capire finalmente i progetti che gli aveva detto avere in mente per il mese a venire.

“Ah! Mi è venuta un’ideona l’altra notte!!!” si animò immediatamente il riccio, che come sempre riusciva a sfoderare un entusiasmo da bambino iperattivo, ogni volta che si parlava di una sua idea.

Andy si portò una mano alla fronte psicologicamente poco pronto “Moosie, tu sei un ghiro di natura, di notte devi dormire, non pensare.” Gli ricordò, temendo quello che la sua mente allucinata dal troppo lavoro potesse aver partorito.

“Mmmh” si lagnò sapientemente “Io invece scommetto quello che vuoi che ti piacerà!” lodò sé stesso platealmente, talmente certo della validità della sua proposta, da avanzare una scommessa.

“Va bene, se non mi piace, stasera quando rientriamo porti fuori tu Mel” buttò lì, sfidandolo su un compito che quando rientravano tardi da una cena fuori, quella sera prevista a casa di Paloma e compagno, non amavano mai davvero fare, troppo stanchi per uscire di nuovo.

“No aspetta però!” mise le mani avanti Mika, notando un potenziale tranello dietro a quella proposta “Pur di farmi perdere la scommessa, anche se ti piacerà, mi dirai che ti fa schifo!” sottolineò, conoscendo l’astuzia e il gioco sporco che a volte Andy adorava sfoggiare.

La risata che il greco gli regalò infatti, fu la prova che nella sua mente quell’idea ci fosse già passata.

“Dai, sarò sincero, te lo prometto testolina” giurò portandosi una mano sul cuore, condendo il tutto con uno sguardo leale.

“Che ne dici di farci un tour, partire da casa nostra in macchina, fare la Francia, Italia da nord a sud, da lì traghettare per la Grecia e arrivare a casa tua?” Mika spiegò la sua idea in una frase concisa ma chiara che portò il biondo a voltarsi verso di lui a metà strada tra l’incredulo, l’incerto, l’entusiasta ed il preoccupato.

“L’idea di partire da casa e arrivare ad Atene mi piace ma… Tour? Seriamente? Sei in tour per 9 mesi all’anno, non ti bastano? E poi perché in macchina? Esistono gli aerei sai…” chiese, stranito di sentirlo parlare di gironzolare di nuovo per l’Europa, dopo che per gli ultimi mesi non era riuscito a passare più di una settimana intera in un posto.

“In tour con me non ci sei tu. Girare il mondo è bello, girarlo con te è un’altra cosa” spiegò subito, facendogli capire come in realtà la loro vita di coppia dei primi anni gli mancasse terribilmente e avesse una voglia recondita di rivivere un po’ di quelle sensazioni.

Andy venne pervaso da uno sfarfallio incontrollato allo stomaco, un po’ figlio di quell’ammissione tanto candida quanto malinconica e tremendamente sincera, un po’ frutto di un moto di nostalgia, che i tempi passati accanto a lui in tour gli lasciavano ogniqualvolta si perdesse a ricordarli.

“In macchina perché stavolta vorrei portare anche Mel, non sarebbe bello?” chiese, spiegando anche la seconda questione che Andy gli aveva dolcemente criticato.

Di nuovo il biondo percepì una strana sensazione farsi largo nel profondo. Quella proposta sapeva tanto di famigliola in viaggio, quasi gli dava l’impressione di tornare indietro nel tempo, ma con una consapevolezza ed un sapore diverso e tutto nuovo. 

Non riuscì proprio a non sorridere sognante al pensiero di cosa quella avventura potesse significare per loro e altrettanto non si poté impedire di fare Mika, leggendo nel suo sguardo una scintilla di emozione.

“Mel, stasera esci con Andy!” si voltò all’indietro, avvertendo la golden che sentendosi chiamare si mise seduta, osservando i padroni curiosa.

“Mi sa proprio di sì…” al greco non restò che confessare il suo entusiasmo, consegnando la vittoria nelle mani di Mika, una delle quali era appena andata ad intrecciarsi con la sua, posata sul suo ginocchio.

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L’idea di Mika della vacanza itinerante fu un argomento molto gettonato durante la cena con Paloma, Lucas, Yasmine, Matt, Fortuné e Zuleika. Ai Penniman e relativi fidanzati erano infatti piaciuti immediatamente i piani dei fidanzatini storici della famigliola. 

“Dobbiamo fare anche noi una cosa del genere! Potremmo seguirvi qualche giorno!” Paloma entusiasta all’inverosimile per quell’idea, attirò l’attenzione del fidanzato, sperando in una sua risposta positiva, chiedendo implicitamente a Mika il suo parere.

“Sarebbe bello, mi piacerebbe passare qualche giorno insieme, ci vediamo così poco ultimamente…” affermò fin da subito il moro, che quell’anno oltre al fidanzato, aveva visto molto raramente anche gran parte della sua famiglia.

“L’idea è di partire intorno al 20 agosto, ho l’ultimo festival il 17 in Svizzera, il tempo di tornare a casa e fare le valigie…” ipotizzò facendo mente locale riguardo i suoi impegni lavorativi.

I ragazzi iniziarono a confabulare concitatamente, discutendo i giorni liberi e cercando di capire se la cosa potesse essere fattibile in qualche modo.

Mika ne approfittò un attimo per abbandonare momentaneamente la tavolata, dirigendosi verso il bagno, facendo cenno a Andy di seguirlo.

Il greco fece come gli era stato richiesto con un fuggevole gesto e si ritrovò in cucina con il compagno, che lo osservava con fare serio.

“Tu che ne dici?” Mika si era reso improvvisamente conto di essere volato alto coi progetti e di aver così involontariamente lasciato un attimo in disparte il parere di Andy. Quella proposta era nata come un tour tutto per loro e anche se la prospettiva di riunirsi anche con la famiglia per una parte del viaggio, fosse per lui il massimo a cui potesse aspirare, si rendeva conto che accettare la proposta di Paloma, senza parlarne prima in privato con il suo ragazzo, avrebbe significato una mancanza di rispetto.

“Mi piacerebbe fare una settimana anche con loro, ma se tu preferisci di no, non c’è problema.” Avanzò la richiesta, mettendo in chiaro come per quel progetto, la sua opinione venisse prima di quella del resto della sua esuberante e ingombrante famiglia. 

Andy, che per un breve attimo aveva visto i loro progetti prendere una direzione diversa da quanto si aspettava o auspicava, ringrazio sentitamente l’accortezza che Mika gli stava riservando. Non aveva di certo problemi ad accettare un cambio di rotta simile, anzi, era conscio che viaggiare con loro avrebbe significato una vacanza all’insegna delle risate e del divertimento, ma non era del tutto pronto a rinunciare a trascorrere del tempo da solo con il compagno, come non avevano avuto modo di fare troppo da inizio anno.

“Io ti chiedo di trascorrere almeno una settimana/dieci giorni da soli. Per il resto più siamo e più ci divertiamo. Dopotutto in tour giravamo con la squadra… Direi che non fa differenza.” Chiese dolcemente Andy, pretendendo del tempo solo per loro, ma accogliendo di buon grado la proposta di allestire una specie di circo itinerante con il numeroso squadrone dei Penniman.

“Grazie!” Mika lo ringraziò sfruttando la riservatezza della cucina, accogliendo tra le sue mani il viso di Andy e intrappolandolo in un bacio.

“Porti fuori tu Mel quindi stasera?” chiese immediatamente il greco, sfruttando quella concessione come riscatto per la scommessa che aveva perso poche ore prima.

“La portiamo fuori insieme!” lo fregò però l’astuto quasi trentenne, avviandosi poi verso il salotto per raggiungere gli altri.


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Buongiorno!
che dire, mi fa immensamente piacere leggere come il capitolo precedente vi sia piaciuto. È diverso dal solito ma mi piace scrivere così! 
Questo è più normale!
il titolo di questo capitolo è uno di quelli proposti da voi, in particolare da noemika_18.
il prossimo è un altro di quelli che mi piace un sacco e a questo punto spero possa piacervi come è successo con il precedente!
A presto con le caramelle! 
Grazie mille! 
Vv
  
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