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Autore: vero511    26/11/2017    1 recensioni
Ellie Wilson 24 anni, appena arrivata a New York insieme alla sua gioia più grande: il figlio Alex. Lo scopo della giovane è quello di ricominciare da zero, per dare la possibilità ad Alex di avere un futuro diverso dal passato tumultuoso che lei ha vissuto fino al momento del suo trasferimento. Quale occasione migliore, se non un prestigioso incarico alla Evans Enterprise per riscattarsi da vecchi errori? Ma Ellie, nei suoi progetti, avrà preso in considerazione il dispotico quanto affascinante capo e tutte le insidie che si celano tra le mura di una delle aziende più influenti d’America?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ELLIE’S POV

“Non ce la faccio a stare qui, devo andare con lui”. Ormai non manca molto all’orario prefissato per il mio appuntamento con Lilian e la tensione è palpabile. “Sei sicura che sia una buona idea?” Madison non è convinta, è sicuramente preoccupata per me e probabilmente teme che io mi faccia scoprire. “No, non ne sono sicura, ma davvero non posso restarmene qui con le mani in mano ad aspettare. Tutto questo casino mi ha già sovrastata abbastanza. I fatti mi hanno travolta senza che potessi fare nulla per decidere della mia vita. Ora basta.” Sono ferma nelle mie convinzioni e sono pronta a rischiare. Fino adesso la mia unica fonte di timore è sempre stata che potesse accadere qualcosa ad Alex, ma c’è Madison con me: si occuperà di lui e lo proteggerà al meglio, ne sono certa. Guardo intensamente la mia nuova amica sperando che riesca a capire che le mie azioni sono dettate da buone intenzioni. “Stai attenta” mi dice prendendo in braccio il bambino. Gli lascio un bacio sulla fronte ed esco di casa, intenta a voler scoprire la verità.

Pensavo di riuscire a rintracciare Matt per strada, dimenticandomi completamente di essere in una cittadina talmente piccola da non dover percorrere troppi passi prima di arrivare al luogo scelto. Scorgo il mio amico in lontananza che ha già individuato la donna, la quale si sta guardando intorno probabilmente cercando me. Le si avvicina in modo molto naturale, rendendo incredibilmente verosimile la causalità dell’incontro. Decido di accostarmi maggiormente a loro, nella speranza di sentire qualche stralcio della loro conversazione. Fortunatamente oggi il parco non è troppo affollato: nonostante gli abitanti di questa città non siano molti, questo è l’unico angolo verde presente e ho notato che nei pomeriggi più miti, anziani, bambini e famiglie si recano qui per passare del tempo all’aria aperta.
Ho indossato un foulard in testa e sembro essermi teletrasportata dagli anni cinquanta, spero che questo abbigliamento insieme agli occhiali da sole non dia nell’occhio. In ogni caso, sfrutto alberi e cespugli per non restare troppo esposta. Mentre mi avvicino, vedo Matt scontrarsi “accidentalmente” con Lilian. “Mi scusi” lo sento dire con lo sguardo ancora rivolto verso il basso per la quasi caduta. Quando i loro occhi si incontrano, mi sembra di scorgere una scintilla intercorrere tra loro. L’ha riconosciuto. “Matthew?” la sua espressione non è come quella di una madre, ma ci si avvicina molto. “Lilian”. Il mio amico non è quello che si può definire un attore da oscar, però devo dire che la sua interpretazione non lascia sospettare nulla. “Cosa ci fai qui?” Domanda lei ancora sconvolta mentre lo invita a sedersi su una panchina a pochi passi da loro. “Io…” sembra ponderare un momento sulla risposta, ma alla fine sceglie la verità. “Ti stavo cercando” butta fuori tutto d’un fiato. “È successo qualcosa a Zack?” La sua espressione passa da shockata a preoccupata. “Non esattamente…cioè lui sta bene, ma stanno succedendo delle cose” comprendo subito che è incerto se farle un riassunto degli ultimi mesi oppure no. “Hai saputo cosa è accaduto a New York?” Agire in modo cauto e tastare il terreno, ottima idea. In effetti la Evans Enterprise era una delle aziende più conosciute, la notizia dell’esplosione avrà fatto il giro degli States. Annuisce con aria afflitta e Matt sembra innervosirsi. “Allora dovresti sapere come sta tuo figlio, no?” Il tono è accusatorio e Lilian asciuga velocemente una lacrima che stava per rigarle lo zigomo. “Pensavo che se gli fosse successo qualcosa di grave sarei stata avvisata” afferma con voce tremante. “Quando sei diventata cosi?” Ora Matt ha perso ogni voglia di litigare, ma sembra profondamente ferito. La madre di Zack si limita ad abbassare gli occhi sulle sue mani che si muovono freneticamente cercando di lisciare le pieghe del cappotto. “È sempre stato Christopher quello meno interessato a Zack, hai preso la sua stessa piega?” “Io mi preoccupo per mio figlio!” Lilian si è messa a gridare e si è alzata con uno scatto, facendo cadere a terra la borsa. Smith, da gentiluomo, gliela raccoglie e la invita a calmarsi. “Allora perché sei sparita?” Non c’è traccia di accuse, ma solo una sincera e perplessa curiosità. “È complicato” si affretta a rispondere lei. “Spiegami, ti prego Lilian” Matt ha preso entrambe le mani della donna tra le sue e la guarda con aria supplichevole. “Se tu sai qualcosa di tutto quello che sta succedendo, devi dircelo”. “Io…non posso, Matt, davvero io non posso anche se vorrei”. Il suo tono è disperato e capisco che qualcosa di esterno la trattiene. Non può parlare perché qualcuno glielo impedisce. E poi capisco: io, Matt e Lilian non siamo al sicuro. Qualcuno ci sta osservando.

Dobbiamo andare via da qui. Vorrei portarli nella mia casa, ma non posso mettere in pericolo Alex e Madison, così agisco. “Lilian!” Esco dal mio nascondiglio segreto provocando stupore nei miei due interlocutori. Il fatto che neanche Matt sapesse che lo avevo seguito gioca a mio favore. “Ellie!” La donna non sospetta che io e il giovane uomo ci conosciamo e meno domande fa, meglio è. “Scusa tanto il ritardo, ho avuto dei problemi a casa, a proposito, potremmo andare da te? Sta per arrivare il temporale e da me ecco…non possiamo andare perché…” accidenti, sono stata così brava fino adesso… “Mio figlio non sta bene! Influenza intestinale, contagiosa tra l’altro. Il dottore ha detto di stargli lontano per un po’, l’ho lasciato con una mia amica che fa l’infermiera”. Spero davvero che se la sia bevuta anche se mi rendo conto dell’assurdità di tutto questo. Fortunatamente almeno i nuvoloni neri che si avvicinano sembrano sostenermi. “Oh, ma certo. Matt, vieni anche tu?” Sembra indeciso, così intervengo. “Certo Matt, vieni anche tu!” Lilian mi guarda confusa, perplessa per il tono informale che ho utilizzato. “Hai più o meno la mia età no? Scusa pensavo non sarebbe stato un problema se ti avessi dato del tu” rido istericamente e porto una mano alla fronte, come rimproverandomi per la mia sbadataggine. È palese che sta accadendo qualcosa di strano e il mio parlare in modo frenetico rende nervosi i due in mia compagnia.

Per mia immensa gioia ci muoviamo silenziosamente fuori dal parco e Lilian guida rapida verso il suo appartamento, non vuole far durare un minuto di più il silenzio carico di tensione che è sceso in macchina.
Quando finalmente arriviamo davanti alla casa della donna, scendiamo velocemente finché non ci accorgiamo che qualcuno ci sta aspettando. “Zack”,“Ellie”, “Matt”,“Jennifer” ,“Christopher”, “Lilian” diciamo tutti contemporaneamente e siamo uno più incredulo dell’altro. Non riesco a staccare i miei occhi da quelli di Zack e senza nemmeno accorgermene faccio un passo verso di lui. Improvvisamente, avverto uno spostamento d’aria accanto a me: Jennifer si è letteralmente fiondata tra le braccia di Matt. “Ero così preoccupata per te!” Piange colpendolo con dei lievi pugni sul petto. Lo osservo indietreggiare per l’impatto e guardare la ragazza in modo dispiaciuto. “Ehi, ehi, calmati” prende le sue mani dolcemente e io non posso fare a meno di pensare che non dovrei osservarli così insistentemente, non so cosa sia successo, ma questo momento dovrebbe essere solo loro, così mi giro decisa a riportare lo sguardo su Zack. Ciò che non avevo previsto era il ritrovarlo a pochi centimetri di distanza da me.
Il suo sguardo è terribilmente intenso, quasi acquoso e non riesco a capire cosa gli stai passando per la testa. L’unica cosa che so è che mi è mancato tanto, troppo. Mi sono mancati i suoi occhi azzurro ghiaccio, l’accenno di barba sul mento squadrato, la pelle olivastra, gli anelli, i capelli neri come la pece. Tutto.
Averlo così vicino dopo quelli che mi sono sembrati anni mi destabilizza e sento le mie ginocchia tremare. Lui mi afferra prontamente e le sue mani che stringono forte i miei fianchi mi riportano alla realtà. Ancora non riesco a parlare anche se le mie labbra si separano e fanno uscire uno sbuffo o per meglio dire, quelle che dovevano essere parole. “Mi sei mancata” mi precede ed è come se si fosse tolto un peso. I suoi occhi non sono più tempestosi, ma lasciano scorgere una nota di felicità. “Anch-“ ma non posso continuare perché una delle sue mani si è spostata sul mio viso, il suo corpo si è avvicinato al mio e le nostre labbra sono entrate in collisione, portando un’esplosione di sentimenti. Tutta la paura, la tristezza, la mancanza delle ultime settimane sembra essersi dissolta e intorno a noi non  esiste nient’altro o almeno così è finché un applauso agghiacciante risuona alla nostra sinistra.

“Ma che bel quadretto” Ross. “Che cosa ci fai tu qui?” Zack si mette davanti a  me con fare protettivo. “Sono qui per regolare i conti con la famiglia Evans che è stata così cortese da riunirsi di sua spontanea volontà. Mi avete tolto un bel po’ di lavoro” ride di gusto mentre il terrore accalappia ogni cellula del mio corpo. “Di che diavolo stai parlando?” Questa volta è Christopher a parlare. “Lo scoprirete presto” ed estrae una pistola.   



-N/A-
Innanzitutto chiedo scusa per il ritardo! La scuola mi sta tenendo impegnata oltre ogni misura. Ma ora passiamo alle cose importanti. Manca davvero poco alla fine, forse un paio di capitoli! Probabilmente cis arà un breve sequel anche se nulla è certo al cento per cento. Fatemi sapere cosa ne pensate!
  
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