Tornerei indietro, se potessi, tornerei indietro ed ucciderei me stesso.

Non ho mai provato un senso di colpa così grande, sembra quasi come soffocare.

Potrei ricordare tutte le volte in cui ho ucciso una madre con un piccolo in braccio,

donne gravide, uomini coraggiosi ma non abbastanza forti per contrastarmi, che volevano proteggere la loro famiglia.

Uno in particolare mi sale in mente, forse perché ci rispecchia, Bra.

Ero su un pianeta davvero di poco conto, piccolo e di scarso valore.

Vi abitava un popolo arretrato, ma molto unito.

Assomigliavano molto a degli umani preistorici, era come vedere la Terra, qualche millennio prima.

Vivevano a gruppi, e cercavano di aiutarsi l’un l’altro, siccome lì la vita non era affatto facile.

Si può dire che avessi deciso di conquistare quel pianetino proprio per tirare su qualche soldo di mancia.

L’avrei rivenduto per conto mio, oppure offerto a Freezer.

Era una grande palla ricoperta da lande desolate, vegetazione rada e animali pochi e comunque sempre delle solite tre o quattro specie, non ne esistevano altre.

Magari può non sembrare il posto perfetto per giocare con tua figlia a rincorrersi,

sicuramente il tuo unico pensiero dovrebbe essere rivolto alla pura sopravvivenza.

Eppure quell’ ”uomo” (qualunque fosse la sua razza) lo stava facendo.

Non avevo sentimenti a riguardo, solo misero distacco, ma non so perché mi sia rimasto impresso.

Presi la bambina,dalle sue braccia,e la lasciai a Nappa.

Magari avessi ucciso il padre davanti ai suoi occhi. Feci esattamente il contrario.

Uccisi la bambina, lo guardai contorcersi dal dolore.

E solo dopo, quando ormai probabilmente non contava più nulla per lui, lo uccisi.

Mi sorridi,Bra.

Smettila,non lo merito.