Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: DeathOver    26/11/2017    0 recensioni
- "Posso avere l'onore?" chiese la ragazza, suscitando nel compagno un pizzico di divertimento: era una richiesta strana e fuoriluogo, ma accettò l'invito di buon grado prendendo la mano gelida di lei nella sua, calda e grande quasi il doppio e avvicinandosi. -
___________________________________________________________
Il personaggio di Tom appartiene alla gentilissima Deepcode (https://www.wattpad.com/user/Deepcode): passate a dare un'occhiata sul suo profilo!
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mentre nel buio come ombre i due si muovevano rapidi e spediti, al fissar tutti quei fiocchi abbracciarla freddamente e leggeri posarsi sulle scure tegole dei tetti la rossa ebbe un'illuminazione: richiamò l'attenzione del compare posando delicatamente la mano guantata sulla spalla; poco importava se si sarebbe sporcato di sangue, tanto ormai ne erano coperti entrambi. 

-Tom?-   
Laltro si voltò: cosa avrebbe dovuto fare su un tetto? Con sua sorpresa la donna scese dalle sue braccia facendo muovere i codini vermigli, posati i tacchi sulle tegole questa barcollò leggermente, sicura tuttavia di non rischiare di cadere poiché lui la reggeva.
Con un movimento lento e delicato afferrò l'estremità di uno dei lunghi guanti di pizzo nero per poi sfilarlo con delicatezza: scoprì quindi le lunghe dita sanguinanti, le cui giunture erano ricoperte di disarmoniosi punti di sutura applicati alla bene e meglio. 
Mano a mano che i fiocchi cadevano sulla mano questi divenivano rossi e si scioglievano scomparendo nel nulla: quasi le sembrava di ritrovare in quei delicati fiocchi la sua intera storia narrata in piccoli pezzi brancolanti nel buio. 

L'uomo alle sue spalle la chiamò, riscuotendola dal privato mondo in cui la ragazza si era rinchiusa: nonostante si conoscessero ormai da anni lui non capiva mai cosa le passasse per la testa in quei momenti.
La rossa si voltò rivolgendogli un timido e riservato sorriso, per poi abbassarsi leggermente e slegare i laccetti delle scarpe che ne stringevano le caviglie deboli e scheletriche. 
Dopo aver appoggiato i piedi, coperti solamente da un paio di leggeri collant logori, sulle tavolette di mattone fece un paio di passi tremanti, mentre il freddo le si insinuava nelle ossa e i brividi le percorrevano la pelle pallida si voltò verso il compagno porgendogli una mano: "Posso avere l'onore?" chiese biascicando e suscitando al tempo stesso un pizzico di divertimento: era una richiesta strana e fuori luogo, una di quelle che non hanno alcun senso, ma accettò di buon grado l'invito e strinse saldamente la mano fredda della sua compagna, avvicinandosi. 

Non era semplice per Marie muoversi scalza sulla neve, ma si avvicinò stringendosi a lui con estrema delicatezza. Sotto la neve presero a danzare, guidati solamente dal vago fruscio del vento e dalla silenziosa voce delle emozioni.
Senza parole, musica o pensieri nella neve si muovevano sinuosi talvolta scivolando ma senza mai cadere. 
Nel loro waltzer insanguinato la notte si tinse di scarlatto, la luna rossa come la rabbia, come la passione e il dolore, le tenebre divennero ancora una volta il loro palco. Reggendosi saldamente la giovane con un casché si sporse dal tetto, lasciando i capelli liberi di ondeggiare nel vuoto. 

Quella era la loro meravigliosa opera: un'opera vera, intrigante e viva. 
Rialzò il capo mettendosi dritti, per poi tirare la mano dell'uomo verso il basso come per dirgli di abbassarsi: si alzò a sua volta sulle punte, andando poi a schioccargli un bacio sulle labbra: un gesto tinto di bianco, in mezzo ad un mondo tinto di brillante rosso.  
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: DeathOver