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Autore: Elgas    27/11/2017    6 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Salve a tutti !
Negli ultimi mesi di questo 2017, ho deciso di cambiare programma e aggiornare in anticipo. Perché vi chiederete ? Beh come avevo già detto nel Commento al nono Capitolo, il primo Extra sarebbe stato dedicato alla mia versione della Battaglia Finale. Bleach è finito pure in Italia e sia per questo, sia per chiudere ( per il 98%) il discorso intrapreso con la Storia Principale, ho deciso di pubblicare. Gli altri Extra verranno comunque pubblicati nel 2018 . Prima di cominciare però alcuni chiarimenti.

A seguito della revisione ho aggiunto alcune parti atte a rende la Storia più completa :

Cap 1-2 : Nell'assemblea dei 46 vengono menzionati i membri della Zero morti, mentre nel secondo Rukia ricorda il funerale di Ukitake e Renji menziona la morte di Kira. In generale ho voluto sottolineare maggiormente le ( mie ) numerose dipartire avvenute tra gli Shinigami, insieme alle ( mie ) attuali posizioni all’interno del Gotei 13, ecc.

Cap 5 : Spiegazioni e Time Line nel Commento rivedute e corrette ( di poco ).

Cap 7 : quando Yoruichi riflette su Ichigo all’arrivo in stazione, ho aggiunto che i poteri del ragazzo sono stati sigillati da Urahara e Tessai tramite il Shiro no Bijju, durante l'ultima visita alla Soul Society. Il potente sigillo gli permette comunque di vedere gli spiriti ed è lo stesso usato 8 anni prima su Kugo, la cui vita è narrata nel Cap. 5.


Gli eventi narrati NON SI COLLEGANO alle Light Novels We Do Knot Always Love You e Can’t Fear Your Own World, tranne per :

a) Iba. Egli ha effettivamente accompagnato Komamura al suo villaggio natale, dove è rimasto un paio d’anni ( fatto menzionato nel Cap 9 ).
b) Il collegamento con Can’t Fear Your Own World lo scoprirete nell’ultimo Extra.


Per COMPRENDERE quanto di seguito narrato è NECESSARIO in ogni caso aver letto la STORIA PRINCIPALE. Chi non si fossa ancora immerso nel mondo di Ikiru Riyu corra a rimediare ! Ricordo la vostra opinione è sempre gradita. :3

A chi invece fosse più esperto consiglio alcune parti da RILEGGERE IN ORDINE, così da avere un quadro più completo di quanto si verrà a narrare :

Capitolo 1 : Tutto, tranne la parte finale con Mayuri e Askin
Capitolo 3 : Parte Finale Kugo/Kukaku
Capitolo 4 : Sogno Kukaku, Sogno Askin
Capitolo 5 : Incontro Askin/Kugo fino al post-cena con Kugo/Kukaku, Angolo Autrice
Capitolo 6 : Parte Finale Kyoraku/Mayuri, Angolo Autrice.
Capitolo 7 : Quando Kugo e Askin chiacchierano prima dell’arrivo di Shukuro e Riruka e quando aspettano Kukaku per rientrare alla Soul Society
Capitolo 8 : Incubo di Rukia, Dialogo tra Askin e Kyoraku. Significato Rune. Consideratele come prologo al primo Extra.
Volumi dal 72 al 74.

In fondo sarà presente una CRONOLOGIA DI EVENTI e CONOSCENZE.



Spero che a manga finito saprete apprezzare maggiormente il mio Alternative Ending. Ho riletto il testo molte volte quindi non dovrebbero esserci errori di battitura, perdono se ne ho mancato qualcuno. Ultima cosa, questo è assoluto il capitolo più lungo mai scritto ! Per comodità l’ho diviso in due atti. ^^
Ora … ridiamo il via alle danze !





Across The Sky, Shooting Star


Act. I : Demons against the God


L’Oscurità della Morte.
L’aveva bramata a lungo e ora eccolo lì, inghiottito dal nero dell’Unica Vera Fine.
“ Finalmente ci siamo. “
Adesso era solo.
Solo con la sua coscienza.
“ Già … ”
“ Ah ! Sei stato uno spasso comunque ! Voler vedere il Mondo creato
da Yhwach ! Ah ! Non potevi inventarti scusa più divertente ! ”
“ Beh … pure la follia deve trovare una giustificazione ... ”
“ Oh ,,, e da quando saresti diventato pazzo, Askin ? “
“ Non prendermi in giro, lo sai perfettamente … ”
“ Il giorno in cui, giunto nel Wandenreich, decidesti di rinnegare
te stesso ? Sì ,,, anche quello fu un momento esilarante ! Ah !
Bisognava sopravvivere ! Giusto ! Giusto ! Perseguendo questo
desiderio sei affogato nel Nulla! L’Oscurità ti ha divorato,
giorno dopo giorno ! Per cosa poi ? Per desiderare la Morte ?!?
Quante volte l’hai avvertita avvicinarsi ! Quante ! Risparmiare
i nemici bramando di essere ammazzato ! CHE DEBOLE ! ”
“ Al mondo doveva pur esserci qualcuno in grado di uccidermi … alla fine il desiderio
si è avverato. Poi … perché ucciderli ? Qualcuno di loro mi aveva forse recato torto ?
No. Dovevo solo agitare un po’ le acque, convincere Sua Maestà circa le mie fedeli
intenzioni
… e dare ai miei nemici una via di fuga. ”
“ Ah ! Patetico ,,, sei veramente patetico ! ”
“ … Non ha importanza … sono libero … ora posso andare … ”
Ora poteva estinguere l’insulsa esistenza di Askin Nakk Le Vaar, Sternritten D e recente
membro della Schutzstaffe.

<< Oh … ma guarda un po' … respira ancora … Grimmjow gli ha strappato il cuore eppure è
ancora vivo. Meglio ricucirglielo… >>


Una voce lontana, improvvisa.

<< ... sarebbe un vero problema se morisse, Yoruichi cara … devo fargli alcune domande
… così avremo una possibilità di vincere questa guerra … >>


La voce di Urahara Kisuke gli rammentò l'amara verità ; lui non era morto, non ancora.
Prima di ricongiungersi con Yhwach, Hasshein gli aveva infuso nuova vita. Alla triste
constatazione un dolore lo trapassò, una, due, tre volte. Sensazioni confuse lo invasero ;
un bruciore lacerante al petto, i muscoli tesi fin quasi a spezzarsi, il sapore metallico del
sangue … uno strano tepore ...

Tuum ! Tuum !

“ Ah ! Ah ! A quanto pare dovrai vivere ancora un po’!…”

Askin aprì gli occhi e il mondo, dapprima offuscato, si delineò in tutta la sua apatia.
Si ritrovò sdraiato sul fianco, sopra il pavimento di uno dei tanti palazzi del Wahrwelt.
Ad eccezione del tetto l’edificio era intatto. Al di là delle austere pareti il cielo brillava,
magnifico eppur indifferente al tanto sangue versato sulla terra.
Un colpo di tosse e il sangue invase la bocca. Tra uno spasmo e l’altro, lo vide ; il buco
nel petto contornato da disgustosi filamenti di muscoli e arterie, e all’interno il cuore
pulsante legato da fili invisibili.
<< Tsk ! Tanta fatica per farlo secco e ora ti metti a curarlo da bravo dottore ?!? Sei
impazzito ?!? >>
Ripresosi, volse lo sguardo in avanti. A pochi passi, in piedi, Grimmjow Jaegerjaquez
lo scrutava furente coi glaciali occhi azzurri, i pugni serrati lungo i fianchi. Sebbene
non fosse più in Resurreciòn, l’aura che emanava somigliava a quella di una pantera
pronta a ghermirti.
Jeagerjaques … era stato lui a entrare indenne nella Gift Ball e a strappargli il cuore, il
tutto grazie al Bankai di Urahara. Benché si trovasse di fronte al proprio carnefice, Askin
non provò nulla, anzi se in quel preciso istante l'Arrancan avesse estratto la spada gli
avrebbe solo fatto un favore. Invece non accadde nulla, a frenare ogni mossa della Sesta
fu niente meno che Urahara Kisuke.
<< Come le ripeto, Grimmjow, dal racconto di Yoruichi è altamente probabile il Signor
Le Vaar possieda informazioni fondamentali per la nostra vittoria. Ancora una volta …
non faccia mosse di cui potremo pentirci. >>
La voce proveniva da dietro, ma debole com’era Askin non riuscì neanche a voltarsi.
La Sesta emise un ringhio sommesso e sputò in sua direzione.
<< Ti ho aiutato perché questi erano i patti ! L’accordo finisce qui ! Di ‘sto verme fanne
quel che ti pare ! >>
<< La ringrazio per la comprensione. >>
<< Tsk ! Non intendo perdere altro tempo coi tuoi piani del cazzo ! Devo sbrigarmi a
raggiungere Kurosaki ! >>
Grimmjow sparì dalla visuale rivelando un’ulteriore sorpresa. Poco più in là, appena
sotto una finestra, una giovane donna dalle ampie forme e dalla mossa chioma verde,
era china su Yushiro Shihoin, fratello minore di Yoruichi. Un teschio d’ariete ornava
il capo mentre le mani, tese verso il petto del giovane, emanavano un’opaca luce
giallognola, probabilmente un incantesimo di cura.
“ Capisco … è stata quest'Arrancar a farli uscire dalla Gift Ball. Yushiro Shihoin … l’ho
ferito … ma per fortuna non così gravemente da causarne la morte … ”
<< Lascia stare Grimm … >> disse rivolta al proprio simile << … il veleno è ancora in
circolo, non ti conviene muoverti troppo. >>
<< Piantala di darmi ordini ! >> inveì l’altro facendo risuonare i propri passi << Non
sono venuto fin qui per niente ! Dimostrerò a Kurosaki quanto … >>
Un tonfo … la povera Sesta doveva essere finita a terra, mezza esanime.
Senza interrompere l’incantesimo la donna scosse il capo.
<< Arrivo tra poco gattino ferito … ! >>
<< Ahh … fottiti Nel ! >>
“ Scusami Grimmjow, purtroppo la mia … ex-Dose Letale non si dissolve così
facilmente. Aspetta Urahara, Grimmjow, Yushiro … manca ancora … ”
Il pensiero giunse inaspettato, così come, senza preavviso, qualcosa si posò sulla guancia.
In una scintilla di sorpresa Askin velò lo sguardo. Yoruichi era lì ... sopra di lui, avvolta
in una coperta bianca, le spalle leggermente scoperte. Era lì, intenta a lavargli il sangue
dalla bocca. Gli occhi salirono percorrendo il corpo, sinuoso e sensuale nonostante il rozzo
indumento, fino a incrociarne lo sguardo. Per un attimo le iridi, gialle come topazi,
fremettero solcate da un misto di stupore, rabbia e confusione.
“ Sei bellissima … ”
Furono queste le uniche parole ad attraversargli la mente.
- Yoruichi, ventiduesima erede del Casato degli Shihoin, Capitano della Seconda Compagnia e
Capo dell’Onmitsukidō. Uno degli elementi più pericolosi per la futura invasione della Soul
Society. -
così gli era stata descritta da Jugram oltre un secolo prima.
Eppure non aveva potuto che constatarne l’encomiabile fascino quando, durante il
seguente giro d’esplorazione, l’aveva scorta in mezzo a ciliegi in fiore, vestita con un
prezioso kimono* dorato.
Contro quella donna aveva combattuto … eppure adesso Yoruichi era lì, a rivolgergli
un gesto incredibilmente dolce.
Ma così com’erano comparsi il pensiero e la lieve sensazione di felicità volarono via.
Nell’animo non rimase nulla. Nessuna emozione, preoccupazione o paura.
Immerso in quella nuova e indesiderata esistenza Askin si sentì sollevare. All’inizio non
seppe identificarne la causa e solo quando si ritrovò in piedi, mezzo sollevato da terra e
impossibilitato nei movimenti, capì d’essere stato immobilizzato dai fili di Kannonbiraki
Benihime Aratame, il Bankai di Urahara.
Ed eccolo lì infatti l'ex-Capitano del Gotei 13, uno dei cinque Potenziali Bellici coi suoi
Mezzi Sconosciuti, comodamente seduto alla sua sinistra. Osservandolo provò un senso
di nausea, come se un odore sgradevole avesse infettato l’aria.
Senza cambiar posizione Urahara parlò, la mano ben premuta sulla visiera del capello.
<< Bene ! Ora che sei più presentabile possiamo finalmente chiacchierare con calma.
Intanto complimenti ! Non mi aspettavo un simile colpo di scena. Ero un po’ disperato
appena ti ho visto stramazzare al suolo, ma per qualche strana e aggiungerei fortunata
coincidenza, eccoti di nuovo fra noi Sternritten Nakk Le Vaar. Come hai avuto modo di
osservare mi sono premurato di ricucirti il cuore … almeno un grazie me lo merito ! >>
<< … Ex-Sterntitten >> precisò senza il minimo trasporto.
<< Oh ! Hai ragione ! Non si avverte proprio nulla. Adesso sei una semplice anima, ma
in ogni caso visto i tuoi precedenti, qualche precauzione in più non fa male. >>
<< … Cosa vuoi sapere ? >>
<< Yoruichi mi ha accennato del tuo bel discorso con Ichigo >> rispose lui con irritante
allegria << La leggenda sull’Élitè ... il loro collegamento col Reio … voi Quincy possedete
una mitologia parecchio interessante ! >>
<< Certe dicerie … non vedo come possano servirti. >>
Dopo un attimo di silenzio lo Shinigami si decise ad alzare il capo. Nelle iridi brillava,
tagliente, una serietà senza pari.
<< Yhwach è stato molto previdente ordinando alla Schutzstaffe di annientare la Guardia
Reale. La distruzione dei corpi impedisce a Ichibei di riportarli in vita … e lui da solo non
può resuscitare il Reio. Si dia il caso però che io conosca una persona molto forte, in grado
di attuare un rituale con la medesima funzione. Mi occorre solo un quadro più completo,
quindi … sarebbe così gentile da ripetimi tutto da capo ? >>
Rivelare quelle informazioni avrebbe messo in pericolo l’Imperatore …
Ma del resto …
“ Non sono più un Quincy … ”
… ora non aveva più nulla da perdere.
Assolutamente nulla.



Se l’Oscurità avesse avuto una consistenza allora sarebbe stata esattamente così ; una
melma, viscida e strisciante da ogni angolo, intrisa del fetore di carne putrefatta.
Ignorando tutto ciò, Kugo fece qualche passo in avanti. Sotto, il pavimento ribollì come
se avesse appena calpestato la flaccida pelle di un wurm (1), mentre le pareti
continuavano imperterrite a rigettare melma. Era dentro, nel varco diretto alla Seireitei.
Lì, in mezzo alla distruzione della guerra, si trovava Yhwach, l’assassino di Masaki,
colui che le aveva tolto la vita al fine di perfezionare la stirpe Quincy. Otto anni erano
passati da quella notte di Giugno, una notte d’estate bagnata dalla pioggia, la notte in
cui Masaki, la sua migliore amica, il suo sole, se n’era andata. Otto anni da quando aveva
affrontato per la prima volta l’Imperatore Quincy.
Adesso Yhwach, uscito dall’irraggiungibile tana del Wandenreich e fuso col Soul King,
era nella Corte delle Anime Pure, intenzionato a riunire le dimensioni e creare un unico
mondo ; il perfetto Wahrwelt di cui sarebbe stato il solo e indiscusso Dio.
Kugo fremette, la mano stretta sull’elsa della claymore. L’aria si mosse, come agitata
dall’invisibile aura di un Demone. Il Demone che di lì a poco avrebbe ucciso il Dio.
Nonostante il Shiro No Bijuu avesse imprigionato e celato il suo reiatsu per quasi un
decennio, esso aveva continuato a crescere. Con la purificazione dell’anima avvenuta
grazie a Ichigo e il reiatsu donatogli da Isshin, il sigillo si era spezzato liberando una
potenza pari a quella di pochi Shinigami. Una potenza in grado di ammazzare quel
mostro una volta per tutte.
Ucciderlo … farlo in mille pezzi … non riusciva a pensare ad altro …
Questa sensazione, questo arcaico e brutale desiderio di vendetta ardeva in lui divorando
ogni altra emozione. L’amore per Kukaku, l’affetto verso Shukuro e i membri dell’Xcution,
la voglia di riconciliarsi con Ichigo ... quei sentimenti andavano liberati dopo, al termine
quell’oscuro capitolo della sua vita.
Con questa ferrea determinazione strinse il pendaglio che portava al collo; la croce di
Masaki, ricordo del loro legame e al tempo stesso simbolo di vendetta.
“ Quando tutto sarà finito potrò ridarla a te Ichigo … è giusto sia tu a custodirla … ora …
prima di proseguire c’è un’ultima faccenda da sbrigare. “
Trasse un profondo respiro e inginocchiandosi posò la spada a terra. Pochi secondi e la
lama brillò; un guizzo di fiamme ne pervase l’acciaio proprio al centro, ove erano incise
antiche rune nordiche.
“ Kugo … “
Una voce giunse, calda, melodiosa, solcata da una profonda commozione. La spada
l’aveva chiamato e l’attimo dopo si ritrovò catapultato nel proprio mondo interiore; una
scura e limacciosa distesa d’acqua si estendeva a perdita d’occhio, in contrapposizione
con un altrettanto sconfinato e abbagliante cielo azzurro. (2)
Rimase seduto, in attesa, infine, dopo anni di silenzio, pronunciò quel nome. Il nome
della sua zanpakuto.
<< Kildare … sono qui. >>
Poco distante l’acqua s’agitò, un movimento lieve, appena percettibile.
Un puntino luminoso comparve al dì sotto della superficie, emerse e da esso ne scaturì,
avvolto da un turbinio dorato, lo spirito. Kugo sorrise, deliziato. Era esattamente come la
ricordava ; una donna magnifica, la pelle di un bianco candido, i lunghi capelli rossi simili
a fiamme in contrasto con la veste cobalto. Pure il resto era rimasto immutato, la maschera
d’argento finemente intarsiata a coprirne gli occhi e lo specchio di giada tenuto fra le mani.
<< Kildare … >>
<< È un piacere rivederti >> disse lei con un tenero sorriso.
<< Anche per me … ecco io ... >>
<< Uh ? Cosa c’è ? >>
<< … Prima di tutto … volevo porgerti le mie scuse. >>
<< Scusarti ? >>
Sentì un nodo avvolgergli la gola. Scusarsi con lei … soprattutto per questo aveva
deciso di giungere lì, nel mondo interiore che collega ogni Shinigami allo spirito della
zanpakuto. Dopo una lieve esitazione la voce fuoriuscì, solcata dal dispiacere.
<< La notte … la notte in cui abbandonai la Soul Society … non ti ascoltai. Fui sordo alle
tue parole, alle tue suppliche quando Kisuke e Tessai mi sigillarono i poteri. Perdonami.
Davvero … perdonami … >>
Per un po’ la donna non disse nulla. Rammaricato Kugo abbassò il capo. Kildare …
stava nascondendo la rabbia ? Il risentimento verso un padrone così scellerato, un padrone
che aveva recato l’offesa più grave alla propria spada, imprigionandola dentro di sé ?
E mentre i dubbi affollavano la mente, una scia di fiamme gli fece alzare lo sguardo.
Allora la vide. La serenità nel volto perfetto.
<< Non ti biasimo. Chiunque sarebbe fuggito dopo aver scoperto segreti così proibiti. Chiunque
si sarebbe lasciato tutto alle spalle. Loro volevano usarti e nel farlo avrebbero annientato il tuo
io. Sì … all’inizio mi arrabbiai e nel tempo la rabbia si mescolò alla tristezza. Ma nel tempo capii.
Nell’odio e nell’Oscurità che ti stava divorando risplendeva, seppur debole, la volontà di proteggere.
Proteggere Kukaku, Shukuro e in seguito anche Ichigo. Risplendeva, insieme al desiderio di
riconciliarti con il Mondo Spirituale, a cui nel bene e nel male devi molto. Sapevo che saresti
tornato, una certezza che è stata la mia luce in questi anni bui. >> (3)
No … tra loro non era cambiato nulla. Assolutamente nulla.
Kugo si asciugò gli occhi, divenuti leggermente umidi.
<< Grazie Kildare … ! Grazie ! >>
<< Io … sono sempre stata al tuo fianco. >>
<< Sì … sempre >> e sorridendo indicò l’abito << Oh ! Grazie anche per il nuovo look ! >>
<< Ah … ! T-ti piace ? >>
<< Ottimo design, complimenti ! Deduco … sia a causa alla mia particolarità. >>
Una frase apparentemente semplice fece serpeggiare una tensione senza pari. Pure
Kildare cambiò atteggiamento. Sotto la maschera le iridi ambrate brillarono come
avvolte da un fuoco sacro.
<< Esatto … malgrado lo Shiro No Bijuu, il tuo reiatsu ha continuato a crescere. Ora sei pronto.
Ora… posso concederti tutto il mio potere. >>
(4)

Lentamente, l’uomo che era stato il Primo Sostituto Shinigami aprì gli occhi. Sotto di lui
stava la Sacra Fiamma Purificatrice, seconda zanpakuto di fuoco dopo quella di Genryusai
Shigekuni Yamamoto.
“ ... Grazie mille Kildare … ”
L’afferrò e veloce scattò in avanti. Benché nel mondo reale fossero passati pochi secondi,
non c’era più tempo da perdere. Doveva raggiungere Uryu il più in fretta possibile.



- È finita. -

Quel pensiero era arrivato per la seconda volta e come un fulmine a ciel sereno l’aveva
svuotato d’ogni speranza. Nel cuore ora rimanevano sconforto e tristezza.
Lui, Ichigo Kurosaki, nonostante tutti gli aiuti ricevuti, anche i più inaspettati, alla fine
era stato sconfitto. Presto la morte l’avrebbe raggiunto e divorato ; l’Abisso senza fine,
l’essenza stessa nel nuovo e immortale Yhwach, in grado persino di negare la morte.
Anche se per miracolo fosse riuscito a liberarsi, a cosa sarebbe servito ?
Prima d’imprigionarlo l’Imperatore aveva rotto Zangetsu per la seconda volta. Ancora
gli sembrava di udirlo, lontano, il suono stridente della lama spezzata. Renji e Aizen erano
stati abbattuti ... anche fosse arrivato qualcun altro, come avrebbe potuto contrastare un
mostro simile, in grado di cambiare il futuro a piacimento ?
Era finita. Il Mondo stava per scomparire e lui, l’eroe in cui tutti riponevano la salvezza,
aveva fallito. La consapevolezza della sconfitta si mescolò alla cupezza della morte, e il
suo pensiero, forse l’ultimo, andò a Inoue, all’amica compagna di tante avventure, alla
ragazza a cui aveva iniziato a guardare con occhi diversi.
Poi … l’Oscurità si mosse, vorace attanagliò la carne, viscida strisciò nelle ossa, maligna
bruciò l’aria.
“ È finita … ora … morirò … ”

<< ATTRAVERSO ME … >>

“ … ! Questa voce … non può essere … ! ”

<< PURIFICA LE TENEBRE ! KANO ! TEMPESTA DI FIAMME ! >>

L’Oscurità tremò.
Poi fu Luce.
Fiamme bianche, immacolate, comparvero alle sue spalle, veloci lo circondarono
dissipando l’Abisso. Avvolto da un dolce tepore, Ichigo tornò a vedere.
Il mondo non era mutato. Tutt’attorno si estendeva, simile a un regno in rovina, la Seireitei
distrutta. Il cielo continuava a risplendere, indifferente alla sofferenza e al sangue versato.
No … qualcosa era cambiato invece; un uomo dal reiatsu immenso e dall’abito non troppo
diverso dal suo, si stagliava davanti a lui, i neri capelli mossi dal vento. Tra le mani
reggeva una claymore, sulla cui lama erano incisi strani simboli.
Non riusciva a crederci … quell’uomo …
<< Ginjo … sei tu ? >>
Solo allora li percepì. Odio viscerale, vendetta, desiderio di uccidere, diretti verso
Yhwach, il cui corpo ricoperto d’Oscurità tanto da renderlo simile a una Divinità degli
Inferi, si contorceva in preda a una risata isterica. Senza alcun preavviso Ginjo si voltò.
Le iridi ribollirono e per attimo pensò di trovarsi faccia a faccia con un Demone. Poi ...
tutto tacque e in esse si stagliò, nitida, una profonda sicurezza.
<< Alzati … abbiamo una battaglia da vincere. >>
Lo fissò, sbigottito e confuso. Domande, troppe domande affollavano la mente, eppure
di quell’uomo misterioso e inafferrabile sentiva adesso di potersi fidare. Era il cuore
stesso a sussurrarglielo, ancora avvolto dal calore delle fiamme bianche.
“ Tu … sei tornato ! Sì … noi … noi possiamo vincere ! ”
La speranza svanì di fronte a Zangestu, spezzata tra le macerie qualche metro più in là.
<< Ah … come ho fatto a dimenticarlo ? >> mormorò accasciandosi al suolo << Zangetsu !
Mi dispiace … io … ormai io non … ! >>
La frase morì mentre la disperazione tornava a divorarlo. Era vivo, ma impossibilitato a
combattere. Proteggere le persone care, vendicare la madre … ormai si trattava di parole
… nient’altro che parole …
Un luccichio illuminò il viso. La croce di Ginjo, l’oggetto a cui egli era più affezionato, si
trovava a pochi centimetri dal viso.
<< Avrei voluto dartela dopo, ma vista la situazione non posso fare altrimenti >> spiegò
il Sostituto con tono fermo, quasi temesse di far trapelare i propri sentimenti << Qui
sopravvive un frammento del suo potere. Yhwach ti avrà anche rubato la parte Quincy,
ma in te scorre sangue puro! Sei il figlio di Masaki, non dimenticarlo! Ora sbrigati!
Avvolgila attorno all’elsa e concentrati …! >>
Sgranò gli occhi e senza esitazioni l’afferrò. Scattò raggiungendo l’amata spada, avvolse
la catena attorno all’elsa, poi la posò a terra e con le mani premute sulla lama trasse un
profondo respiro.
“ Un frammento … questa croce … mamma … sei qui ? ”
Un tenue bagliore scaturì dal piccolo oggetto. In mezzo al miracolo un tepore si diffuse
in tutto il corpo e scie luminose presero a vorticare intorno a Zangetsu. Osservandola
incantato Ichigo chiuse occhi. Per un attimo il tepore si trasformò in un abbraccio, un
tenero abbraccio materno. Per un attimo lo rivide, dopo tanto tempo ... il viso di sua
madre. Immerso in una sensazione indescrivibile il ragazzo riaprì gli occhi.
Zangetsu era lì, riforgiata e splendida come non mai. L’aspetto ricordava una spada
occidentale : la lama, dritta e affilata da entrambi i lati, misurava circa un metro e venti,
la guardia, lunga e ampia, era di puro acciaio, mentre sul pomo era incisa una croce
molto simile a quella Quincy.
Nella ritrovata speranza impugnò la zanpakuto.
Nella nuova determinazione andò incontro all’uomo.
Ginjo l’aveva salvato. Del perché la collana fosse in realtà la croce di Masaki non aveva
importanza, adesso l’unica cosa da fare era uccidere, distruggere colui che aveva osato
portagli via sua madre.

- … è morta come doveva. Ti ha partorito ed è vissuta per essere mio nutrimento. -

Si mise di traverso, schiena contro schiena col Primo Sostituto, rammentando le perfide
parole di Yhwach.
Sollevò Zangetsu e tutto divenne improvvisamente, maledettamente chiaro.
Odio. Vendetta. Morte. Non poteva esistere altro di fronte a un mostro del genere.
Il Dio Folle s’ergeva ancora più imponente tra fiamme nero pece, incarnazione stessa
dell’Oscurità, continuando a ridere in un circolo apparentemente senza fine. Smise di
botto, voltandosi verso di loro con un nervoso movimento della testa.
<< Oh … cosa ti è successo Ichigo ? >>
Una frase crebbe nel cuore, nata dall’oscuro vortice d’odio e vendetta.
<< Ti ucciderò Yhwach ! Ti ucciderò ! >>
Di fronte all’assassino di sua madre esistevano soltanto quelle parole.
<< AH ! Finalmente sei riuscito a dirlo ! Complimenti ! >> si rivolse allora a Ginjo, un
sorriso folle stampato in viso << Ma tu … sei arrivato ! Proprio come avevo predetto !
Un ultimo epico scontro prima dell’inizio del Nuovo Mondo ! IL DEMONE CONTRO
IL DIO ! Ah … ah … ho incrociato tanti sguardi durante questa guerra ! Eppure nessuno,
nè Yamamoto, nè Hyosube sono riusciti a guadarmi così ! Come otto anni fa … NEI TUOI
OCCHI BRILLA ODIO ! VENDETTA ! IL PURO E MAGNIFICO DESIDERIO DI
UCCIDERMI ! L’EBBREZZA DEL SANGUE, LA SUA VIOLENTA FOLLIA … ! Solo tu,
Ginjo Kugo, riesci a farmi rivivere queste sensazioni ! Mi divertirò e una volta saziato …
VI DIVORERÒ ENTRAMBI ! >>
I due Shinigami rimasero immobili, perfettamente immobili. Dovevano attaccare insieme,
solo così sarebbero riusciti ad abbatterlo.
“ Inoltre … deve accadere qualcosa … solo allora potremo ammazzarlo ! “
La voce di Ginjo risuonò, simile al ringhiò di un lupo ferale.
<< No … sarai tu a morire! >>
Un dardo di luce sbucò tra le macerie andandosi a conficcare dritto nel cuore di Yhwach.
Il Dio finì a terrà, urla stridule riecheggiarono mentre si contorceva in preda a un tormento
senza nome. Ichigo e Ginjo scattarono in avanti, le zanpakuto pronte a calare il fendente
mortale. Ecco … gli pareva già di vederlo … distrutto … fatto in mille pezzi, ma all’improvviso
qualcosa lo strascinò a terra. Fu un attimo, appena una frazione di secondo. S’irrigidì,
immobilizzato da una morsa simile a una ragnatela.

Fili.
Fili neri erano sbucati nel terreno e loro, troppo concentrati nello sferrare il colpo di grazia,
non si erano accorti di nulla. Sì … pure Ginjo era finito nella stessa situazione, così come
Uryu probabilmente. In una scia di rabbia strinse la mano… Zangetsu … dov’era finita ?!?
Disperato alzò lo sguardo intravvedendone l’elsa, anch’essa imprigionata dai maledetti
fili. Digrignò i denti, tese i muscoli in un immane sforzo di liberarsi… ma ogni tentativo
fu vano.
“ DANNAZIONE ! ORA CHE ERAVAMO A TANTO COSÌ ! ”
All’improvviso le urla di Yhwach si tramutarono.
Divennero l’incarnazione stessa della rabbia ...
<< L’ALMIGHTY ! L’AVETE IMPRIGIONATO ! DANNATI VISCIDI INSETTI ! >>
… e da essa prese vita una potenza mai vista.
La terra iniziò a tremare, il cielo a oscurarsi.
Il Dio aveva iniziato a trasformarsi.



Nel bene e nel male Uryu Ishida aveva sempre ascoltato il padre. Fin da piccolo aveva
sempre dato retta a quell’uomo freddo e distaccato, senza porre troppe obiezioni alle
sue decisioni. Così era stato dopo la sconfitta di Aizen con la promessa di non aiutare
più gli Shinigami, e il triste epilogo successivo alla comparsa del Primo Sostituto.
- Meglio non impicciarsi nel passato di un così bieco individuo. - aveva sentenziato sulla
via di casa.
Del resto Uryu non era mai stato una persona curiosa, almeno mai più di quanto fosse
necessario, nonostante in entrambe le circostanze fosse chiaro che Ryuken sapeva più
di quanto lasciasse intendere. Quei continui segreti erano solo uno dei tanti lati odiati.
Sì… odio. Uryu provava solo questo nei confronti del padre ; un uomo che dopo la
morte della moglie non gli aveva più riservato un sorriso, un abbraccio, una frase dolce.
Sul finire del secondo anno delle medie aveva deciso di non chiamarlo più papà ;
Ryuken, Ryuken bastava e avanzava. Col passare degli anni pure lui era diventato
freddo e distaccato, l’esatta copia dell’uomo tanto detestato.
Non chiedere troppo perché, come solvente amava ripetere Ryuken, a volte le risposte
arrivano da sole. Così, senza porre troppe domande, Uryu aveva ubbidito pure alla
richiesta apparentemente assurda di unirsi al Vandenreich, a passare tra le fila di colui
che era stato l’artefice della morte di sua madre, Kanae Katagiri. Fare il doppiogiochista,
“ tradire ” gli amici più cari arrivando persino a ferirli … ma, ironia della sorte, era stato
proprio nel cuore dell’Impero Invisibile che il filo dell’enorme matassa aveva iniziato a
sbrogliarsi. Ryuken aveva deciso di sacrificare tutto, di mettere da parte ogni affetto per
prepararlo a quell’esatto momento. Il momento in cui la vendetta si sarebbe compiuta.

- Uryu... tu sei sopravvissuto all’Auswählen nonostante in te scorra sangue misto. Ciò può
significare solo una cosa … -
- … Che tu, Uryu Ishida. Possiedi un potere più grande del mio. -


Grazie a esso la Freccia d’Argento era riuscita a imprigionare l’Almighty. Tutto era
andato come previsto, non senza qualche sorpresa; nel tunnel diretto alla Seireitei
Ginjo Kugo l’aveva raggiunto, trascinando con sé una potenza senza pari.

- Yhwach non riesce a prevedere il tuo futuro … così mi ha accennato Ryuken. Inoltre la
possibilità di annullare l’Almighty ci pone in una posizione di estremo vantaggio. In ogni caso
esistono molti altri pericoli … -


Così, giunti nella Corte delle Anime Pure, il Primo Sostituto aveva attivato uno dei sette
rituali di Kildare, dissipando l’Oscurità che altrimenti gli avrebbe impedito di
raggiungere l’Imperatore e in caso di scocco di freccia avrebbe rivelato la sua posizione.
Nonostante il piano perfetto qualcosa era andato storto. Terribilmente storto.
Incollato al suolo, imprigionato in una ragnatela di sottili e viscidi fili neri, Uryu
assisteva impotente all'ennesima trasformazione dell’Imperatore, scrutando l’Oscurità
ribollire attorno a lui. Il Buio sembrava mescolarsi, simile a una melma dentro un
calderone bollente, girava e girava sopra nel cielo, girava e girava acquistando una
forma mentre l’aria s’infettò di un fetore simile a carne putrefatta. Quell’aura … non
era reiatsu, né reishi, no … si trattava di qualcosa primordiale, antico e terribile ; la
vera essenza del Soul King, la forza creatrice del Mondo Spirituale.
Il Buio scivolò via, trascinato da un urlo inferocito. In esso non avvertì più nulla di
umano, Yhwach era diventato una bestia, una bestia assettata di sangue.
L’aria fremette ed egli comparve, sovrastandolo con l’immensa ombra.
Il volto, se così si poteva ancora definire, era ridotto a una maschera deformata, un
groviglio di carne e Oscurità ove vorticavano occhi di varie dimensioni. Il corpo mutato
in una massa indistinta con arti ed estremità allungati a dismisura. Dalla schiena si
diramavano una decina di “code”, aberranti e spessi prolungamenti colmi di bolle simili
a pustole, al cui interno si agitava un liquido magmatico.
Di fronte a un visione così orribile Uryu sentì crescere una determinazione senza pari.
Ucciderlo e vendicare la madre. Quel desiderio finora era rimasto lì, intorpidito dentro
il cuore. Farlo trapelare prima avrebbe compromesso il piano ordito insieme a Ryuken,
adesso però non aveva più nulla da perdere, fissava Yhwach desiderandone la morte.
<< Tu … sei stato tu … piccolo lurido insetto >> Yhwach parlò, la voce sembrava
giungere dalle profondità di un abisso << Ishida Uryu, designato a mio successore …
HAI OSATO TRADIRMI ?!? TRADIRMI PER VENDICARE TUA MADRE ?!? UNA
POVERA E INSULSA GEMISHT ?!?
Patetico ! Veramente patetico ! >>
<< … Era il mio piano fin dall’inizio bastardo ! >>
<< Ah ! Ah ! QUALE SFRONTATEZZA ! Sei più sciocco di quanto immaginassi ! HAI
OSATO IMPRIGIONARE IL MIO POTERE !!! Ah … ah … forse … forse se ti riduco in
poltiglia l’effetto di questa dannata freccia svanirà … sì … non mi resta che provare ! >>
I fili neri scomparvero. Era libero. D’istinto balzò via atterrando sopra un muro crollato,
l’Heilig Bogen estratto e pronto al tiro.
<< … Non volevi ridurmi in poltiglia ? >>
<< Sarà divertente … vedere quanto sia palese la tua debolezza ! >>
<< Sbagli a sottovalutarmi ! >>
<< SOTTOVALUTARTI ?!? Tu sei un giocattolo ! Nient’altro che un giocattolo ! >>
<< Lo vedremo ! >>
La freccia partì, veloce, quasi invisibile ... infrangendosi contro una delle code. Quel
dannato prolungamento … si era mosso ? Quando ? Perché … le mani tremavano ?
L’arco … non riusciva più a reggerlo … la gola era piena di sangue … il fianco destro
bruciava come trapassato da un ferro rovente. Allora la vide … la carne divorata, il nero
dell’Oscurità e il rosso del magma che si mescolavano dentro di lui. Vi fu un altro
movimento. Un secondo colpo stava per giungere, dritto alla testa.
“ È la fine … ? Io … sto per morire … così facilmente ? ”
<< BANKAI ! DYNN ! CLEDDYF Y DE ! >> (5)
Un sussulto di fiamme. L’attimo dopo ricadde a terra e la vista annebbiata mise a fuoco
l’imponente figura sopra di lui.
<< Oh … ! Sei riuscito a liberarti >> sibilò Yhwach << E questo ? Un nuovo stadio del Bankai.
Complimenti … non smetti di sorprendermi, Ginjo Kugo. >>
<< Chiudi … quella lurida bocca ... >>
Uryu lo scrutò, stupito e meravigliato. Il Sostituto si era contrapposto tra lui e il colpo
mortale riuscendo al contempo a recidere il filamento conficcato nel fianco. Intravide
la claymore che, al comando del padrone, aveva assunto una nuova forma; le rune si
erano staccate e ruotavano, infuocate, attorno alla lama. Il salvataggio però aveva avuto
il suo prezzo; una ferita al braccio sinistro.
<< Ginjo … perché ? >> mormorò osservando il liquido vermiglio imbrattare il kimono*.
<< … Sarai pure il figlio di quell’altezzoso di Ryuken, ma non intendo lasciarti morire.
Non voglio avere altri pesi sulla coscienza. Inoltre sarebbe un po’ casino se te ne andassi
… non credi ? >>
Uryu sgranò gli occhi. Come aveva potuto agire in maniera così avventata ?!? Era
bastato così poco per fargli perdere il senno ?!? Per fargli desiderare la morte pur di
uccidere l’acerrimo nemico ?!?
“ Kurosaki … Inoue … Chad … mio padre … no … non posso morire. Io .. ho giurato
di combattere per i miei amici … purtroppo in queste condizioni non posso far nulla.
L’Antitesi non funziona contro quel mostro ... ah … a quanto pare dovrò affidare la mia
vendetta a lui, a quella testa calda di Kurosaki … ”
<< Grazie … >> sussurrò mentre il ragazzo compariva al suo fianco.
<< Risparmia il fiato ! >> replicò l’uomo e rivolto a Ichigo aggiunse << Portalo lontano
da qui … ! >>
Sorretto dal migliore amico, il Quincy volse un ultimo sguardo a Yhwach.
<< Kurosaki … ho bloccato l’Almighty. Il resto lo affido a te. >>



<< Sei diventato premuroso … >> sussurrò il Dio.
Kugo non rispose. L’unico impercettibile cambiamento furono le mani strette con
maggior forza attorno all’elsa di Kildare.
<< Mi piace ! Ah … ! Tutti gli altri non facevano che riempirsi la bocca di bei discorsi ...
giustizia, l’equilibrio … TU INVECE SEI SOLO UNA BELVA ! Sì … feci davvero bene a
risparmiarti otto anni fa ! >>
Yhwach tese il braccio destro. Trascinata da un sussurro sinistro l’Oscurità si mosse
formando una lama ricurva direttamente nella carne. Con l’Almighty imprigionato, la
vera essenza del Soul King era venuta alla luce e lui non si era fatto scrupoli a fonderla
col Bankai di Yamamoto. Kugo riusciva a percepirlo, oltre che per l’immane potenza,
dal fetore di carne putrefatta e dalle grosse pustole dentro cui ribolliva un liquido simile
a magma. Se tale fusione avesse annullato le quattro tecniche di Zanka no Tachi, al
momento non gli era dato saperlo.
“ Poco importa, perché io … ”
<< … sono qui per ucciderti ! >>
<< AH ! IN QUESTA FORMA NON MI OCCORRE L’ALMIGHTY ! TI ANNIENTERÒ
GRAZIE AL POTERE DEL REIO ! CORAGGIO ! FATTI SOTTO ! >>
Il Demone e il Dio scattarono l’uno contro l’altro. Le spade vibrarono, le lame collisero e
dal nulla si spigionarono, terribili e magnifiche, fiamme nere e rosse. A ogni colpo esse
aumentavano finché da lontano un ignaro spettatore poté ammirare una vera e propria
tempesta infuocata. Tra la furia delle lame, Kugo vibrò un fendente dal basso. Yhwach
lo parò e una massa oscura calò dall’alto. Le code … finalmente si era deciso a usarle.
<< RIVELATI ! ALGIZ ! SCUDO BIANCO ! >>
La runa Algiz s’illuminò sprigionando una barriera ; una sfera perfetta contro cui i
prolungamenti s’infransero senza scalfirla.
<< Uh ? Cosa sarebbe ‘sta roba ? >> domandò irritato Yhwach.
Ancora una volta Kugo non rispose. Le uniche parole da pronunciare in sua presenza
erano minacce di morte. Yhwach doveva morire ed era lì, tra le macerie di una Seireitei
martellata dalla guerra, che la fine sarebbe giunta, inevitabile ed assoluta.
Le code ripresero a sciamare, una due, tre volte, senza riuscire a superare la protezione
quasi invisibile. In basso lo scontro infuriava, persino a una distanza considerevole si
udiva il fragore delle lame unito al sempre più maestoso vortice di fiamme.
L’Inferno. Ecco cos’era diventata la Seireitei. Un girone infernale dove due bestie
s’affrontavano in uno scontro all’ultimo sangue.
In mezzo al caos, Shinigami e Quincy avevano messo da parte le armi occultando le loro
presenze, terrorizzati all’idea di finire coinvolti in un combattimento così feroce. Kugo
non avvertiva più nessuno all’interno della Corte delle Anime Pure, a parte Ichigo che,
dopo aver deposto Uryu, si stava premurando di portare al sicuro Renji e Aizen al
confine ovest col Rokungai.
Tric !
Repentino alzò lo sguardo.
Una grossa crepa si era aperta nella barriera.
“ Reggerà meno del previsto … tsk ! Tanto vale … ”
Balzò all’indietro, in tempo per evitare un tentacolo. Gli altri lo inseguirono a catena,
conficcandosi nel terreno. Sciolse la barriera, ma l’ultimo lo colpì a mezz’aria lacerando
il petto e bruciando la pelle. Fu doloroso, più di quanto si aspettasse. Sangue imbrattò
nuovamente il kimono* mentre una propaggine, ripresa la giusta traiettoria, si fiondò
verso di lui.
“ Adesso ! ”
Sollevò Kildare e la puntò in avanti.
<< ANNIENTA ! GEDO ! STELLA DEL NORD ! >>
La runa brillò e dalla punta scaturì un’enorme raggio. Un boato risuonò in tutta la Soul
Society, così potente che sembrò squarciare la terra stessa. L’attimo dopo, la luce si spense
rivelando un macabro spettacolo. Brandelli di carne putrescente si contorcevano sparsi qua
e là, mentre all’interno il liquido magmatico andava lentamente spegnendosi.
A una ventina di metri il Dio annaspava, ferito e mutilato. Le propaggini si muovevano
in preda a una lenta agonia, vomitando una sostanza simile a petrolio, il corpo ondeggiava
immerso in una danza vuota. Adesso, con l’intero fianco destro spazzato via dalla furia di
Gedo, riusciva a vederle; la carne marcia, le costole fuse con un’Oscurità senza nome, o
meglio ... con la vera essenza del Soul King.
<< AH … AH ! Divertente Ginjo … molto divertente … >>
Kugo lo fissò e la mente tornò indietro ... alla notte in cui Masaki se ne era andata. In
mezzo al bosco vicino al fiume l’aveva abbracciata, colmo di lacrime e disperazione.
Immerso in un silenzio irreale ne aveva stretto l’anima nella speranza di salvarla, di
proteggerla. Masaki aveva sorriso sfiorando la sua guancia; un’ultima carezza in cui
era stato racchiuso tutto il loro legame.

- Sono felice di averti rivisto. Grazie … grazie di tutto … Ku-chan … -

Lei era morta a causa di quel mostro, un orrore diventato l'abominio di se stesso.
<< PROTEGGI DAGLI SPETTRI ! NAUTHIZ ! CERCHIO ARGENTEO ! >>
Fiammelle comparvero attorno a Yhwach e all’unisono saettarono verso l’interno.
Il Dio si contorse su se stesso. Fumo iniziò a fuoriuscire dai numerosi buchi che ora
affliggevano le membra. La testa era stata la parte più bersagliata ; una porzione del
cranio e l’intera guancia sinistra non esistevano più. Muscoli e ossa ben visibili
rendevano il volto una maschera orribile, eppure il bastardo continuò a sorridere, la
bocca contratta in un ghigno deformato.
<< Pensi davvero di riuscire ad ammazzarmi così facilmente ? Sbaglio, o le tue rune si
stanno esaurendo ? >>
Kugo lanciò una rapida occhiata a Kildare. Quattro dei sette simboli giacevano spenti,
incastonati nella scanalatura. “ Manca poco … ! ”
<< Dai sono curioso, vediamo … QUALI ALTRE SORPRESE MI RISERVI ! >>
Un suono irruppe all’aria, acuto, sinistro, pareva l’urlo di una donna in preda alla follia.
Per quanto insopportabile Kugo resistette; tapparsi le orecchie avrebbe significato
abbassare la guardia. Pochi secondi e il grido venne sostituito da un suono altrettanto
inquietante, come se qualcosa stesse strisciando nelle viscere del sottosuolo. Ma il
rumore, allo stesso modo del precedente, proveniva da Yhwach stesso e nuove,
terrificanti estremità sgusciarono fuori dei tentacoli mozzati. Al contrario delle prime
queste terminavano in una specie di bocca suddivisa in tre parti, tanto da farle somigliare
a primordiali teste d’idra. Pure il resto si rigenerò e il Dio tornò a fissarlo con decine
di occhi.
<< Vediamo se questa volta riuscirò a farti arrabbiare … Primo Sostituto. >>
<< … Ti ricordo non sono l’unico a volerti morto. >>
<< GETSUGA TENGAI ! >> (5)
Un fendente squarciò l’aria, bianco e puro come la luce. Passò a circa tre metri da Kugo
tranciando di netto una delle teste che cadde emettendo un verso sofferente.
<< Ci hai messo più del previsto... >>
Ichigo fece capolino, la nuova e luccicante Zangetsu poggiata sopra la spalla.
<< Perdonami, non ricordavo Renji fosse così pesante. Allora … la situazione ? >>
<< Come vedi ha subito un’ulteriore trasformazione e … >> mentre spiegava una nuova
testa sbucò al posto di quella appena recisa << … sarà più dura del previsto. >>
<< Beh … nessuno ha detto che sarebbe stata una passeggiata. >>
Kugo lo osservò. Il giovane era subito entrato in sintonia col proprio Blut riuscendo a
sfruttare al meglio la nuova Zangetsu. Negli occhi brillavano ancora vivide
determinazione e desiderio di vendetta.
<< … Saremo un po’ stupidi a pensarlo >> ribatté con un mezzo sorriso.
<< Giusto un po’ ! >> e puntando lo sguardo su Yhwach aggiunse << Andiamo ? >>
<< Dopo di te, Kugo. >>
Per la seconda volta i Sostituti partirono all’attacco, uno affianco all’altro, uniti dalla
cieca eppur chiara risolutezza omicida, perché a volte per sconfiggere l’Oscurità bisogna
tramutarsi in un’ Oscurità ancora più potente.
Lo scontro infuriò come non mai; i Demoni attaccavano feroci scagliando fendenti di
fiamme e luce, il Dio rispondeva mandando in avanti le proprie teste e cercando di
colpirli con la spada quando erano a tiro. Si trattava, come dissero in seguito, della più
cruenta battaglia dai tempi del primo conflitto tra Shinigami e Quincy mille anni or
sono. Turbinii di colpi, fragore di lame e sangue si mescolavano incessanti. La danza
mortale si protrasse a lungo senza che nessuna delle parti prevalesse sull’altra; le teste
tagliate continuavo a rigenerarsi e, nonostante le ferite, nessuno degli Shinigami cedeva
terreno. Una cosa però era cambiata, Kugo l’aveva notato già da qualche minuto; una
certa imprecisione nei colpi di Ichigo. La stanchezza si fece sentire nella maniera
peggiore; una testa saettò comparendo alla sua destra, proprio nel momento in cui
stava sferrando un fendente diretto a Yhwach. L’attimo dopo Kugo era lì, a frapporsi tra
lui e le fauci magmatiche. Il morso si serrò attorno alle braccia. Bruciava, risucchiando
ogni energia. Sentì il giovane urlare il suo nome e in una scia d'acciaio e nero pece la testa
d’idra schizzò via. Ormai però il danno era fatto. Mosso dalla collera finora era riuscito
a ignorare l’ingente perdita di sangue … adesso invece il dolore lo pervase da capo a
piedi; i muscoli divennero rigidi, il respiro affannato, gli abiti imbrattati del putrescente
odore di sangue, gli avambracci ridotti a una massa di carne bruciata. Cadde, rimanendo
in ginocchio grazie a Kildare saldamente conficcata nel terreno. Ichigo cercò di sorreggerlo …
poteva avvertirne il braccio intorno alle spalle, le grida giungere confuse, ma furono altre
parole a risuonare chiare e terribili.
<< IL GIOCO È FINITO ! ORA VI GETTERÒ NELLA DISPERAZIONE ! >>
Il tempo di alzare il capo e le Tenebre lo circondarono.
L’Oscurità più totale.
Nessun suono, colore o odore, tranne un freddo che pian piano attanagliava le ossa.
Ichigo era sparito. Lo cercò, ma l’unica cosa visibile era il Buio. Il Buio del Regno di
Yhwach. Kildare … pure lei era scomparsa ?!? Il silenzio teso venne rotto dalla voce
maligna del Dio.
<< Stai cercando la tua amata spada ? Bene vediamo se riesci a raggiungerla … assieme
a Ichigo. >>
Le zanpakuto comparvero a una cinquantina di metri, avvolte da una luce innaturale.
Udì un respiro trattenuto e voltandosi ritrovò il giovane Sostituto al suo fianco. Nelle
iridi aleggiavano, seppur nascenti, il timore e la paura.
<< Ichigo … l’unico modo per uscire è recuperare Zangetsu e Kildare. Dobbiamo andare
avanti, costi quel che costi ! Yhwach gioca con le sue regole, ma noi siamo più forti. Più
forti di qualsiasi cosa ! >>
Il ragazzo portò lo sguardo su di lui e, rigettate le oscure sensazioni, annuì.
Senza aggiungere altro s’incamminarono seguendo il bagliore delle armi che, come un
faro, li guidava all’interno del tetro Regno. Avevano percorso pochi metri quando i
piedi affondarono in una sostanza fangosa; una distesa di melma i cui riflessi opachi
delineavano l’ampio spazio che li separava dalle spade. Senza esitare proseguirono.
A ogni passo la profondità aumentava, ma loro andarono avanti, risoluti, decisi, allo
stremo delle forze, indifferenti alle ferite e al sangue. Erano già a metà, il fango
all’altezza dello sterno, poi ... qualcosa si mosse. Una trentina di scheletri emersero,
la melma li ricopriva interamente risaltando le orbite irradiate da una lugubre luce
violacea.
<< Ichigo ! Occupiamoci solo di questi davanti ! >>
I nuovi nemici si rivelarono piuttosto fragili, bastò infatti qualche pugno a farli crollare,
e al contempo veloci. Troppo veloci. Dopo averne uccisi cinque, i rimanenti gli si gettarono
addosso, avvinghiandosi in una stretta atta a rallentarli. Mentre il mucchio d’ossa diventava
via via più grande Kugo lì udì; sussurri spettrali irrompere nella testa.

- MASAKI … DOVEVI SALVARLA … -
- ERA LA VOSTRA PROMESSA … -
- TU AVEVI IL POTERE DI PROTEGGERE EPPURE HAI FALLITO ! -

- SEI DEBOLE ! -

- KUKAKU … TI SALVÒ … EPPURE L’HAI ABBANDONATA … -
- SEI SENZA CUORE … SENZA CUORE ! -

- LA TUA ANIMA È COLMA DI OSCURITÀ ! -


Un bagliore irruppe alle spalle. Due scheletri avevano assunto le fattezze di Masaki e
Kukaku, ma quei volti, quei corpi, erano solo una visione distorta della realtà; la pelle
ridotta a un insieme scoperto di carne e tendini, i visi tramutati in maschere vuote.

- Loro volevano usarti … uno strumento … ecco cos’eri … -
- Gli amici si rivelarono vili traditori … -
- Era tutta una bugia …. ! -

- Il tuo cuore AFFOGA NEL BUIO ! -


Altri scheletri si trasformarono nei Capitani del Gotei 13, tra essi riconobbe all’istante
Ukitake e Kyoraku.

- SEI VISSUTO NELLA MENZOGNA ! ORA MORIRAI QUI ! -

Crack !

Il cranio di uno scheletro si sfracellò in mille pezzi. Una seconda gomitata colpì invece
quello stretto attorno alle costole. Le false Masaki e Kukaku erano morte.
Kugo tornò a guardare avanti. Nella iridi non brillava più nulla di umano, tramutate in
tutto e per tutto in quelle di un Demone.
La voce risuonò all’unisono con Ichigo, fondendosi in un unico grido.
<< Tutto qui ? Rinfacciarmi i miei fallimenti … i miei errori ?!? SE PENSI QUESTA
DISPERAZIONE POSSA FERMARMI TI SBAGLI DI GROSSO ! >>
Onde s’elevarono tutt’attorno. Li sommersero intrecciandosi nel mucchio di scheletri.
L’aria divenne soffocante, irrespirabile, ma loro continuarono ad avanzare, piegati da
un peso quasi insostenibile. Avanzarono, tesero il braccio finché non le sentirono …
impastate nella melma ... le loro zanpakuto.
Kugo strinse Kildare e digrignando i denti puntò lo sguardo in l’alto.
<< SE AVESSI GUARDATO AL PASSATO ORA NON SAREI QUI ! TI AMMAZZERÒ !
VENDICHERÒ MASAKI ! SOLO CON LA TUA MORTE … POTRÒ CANCELLARE LE
TENEBRE DAL MIO CUORE ! >>
Fiamme tornarono a brillare dentro le rune.
<< RIDAI SPERANZA ! INGUZ ! LUCE NELL’ABISSO ! >>
Un bagliore si sprigionò dalla claymore. Il fango, gli scheletri, l’intero reame oscuro
vennero spazzati via e la Seireitei tornò visibile. Adesso Yhwach torreggiava nel cielo,
alcuni tentacoli avevano assunto la forma di terrificanti ali mentre il resto s’agitava
attorno a una gigantesca sfera. L’oggetto misurava una ventina di metri, il colore e la
consistenza parevano un concentrato di pura Distruzione.
<< TROPPO TARDI ! ANNIENTERÒ LA SOUL SOCIETY ! INCENERIRÒ OGNI
DIMENSIONE ESISTENTE ! DAL NULLA NASCERÀ IL PERFETTO WAHRWELT ! >>
e con un unico movimento lanciò la sfera.
Contemporaneamente i due uomini si misero schiena contro schiena, le zanpakuto
pronte a sferrare il colpo mortale. Inguz aveva donato nuova energia, grazie a essa
avrebbero posto fine all’esistenza del folle Dio.
<< TU MORIRAI YHWACH ! MORIRAI ORA ! >>
<< STOLTI ! SARETE VOI A CREPARE ! >>
<< IN QUESTO COLPO … RIVERSEREMO TUTTO IL NOSTRO ODIO ! >>
L’istante successivo Kildare e Zangetsu si mossero.
<< DISTRUGGI ! DAGAZ ... ! CASTIGO DEL SOLE NASCENTE ! >>
<< JOUTEN NO KIBA ! >> (5)
Fendenti di luce dorata e argentea presero forma saettando verso l’alto. In un rombo
tonante la sfera si spaccò, disintegrandosi. Vi fu un lampo, seguito da un grido. Il Dio
cadde al suolo, sconfitto. Precipitò poco distante, una massa informe, un pallido miraggio
di ciò che era stato fino all’attimo prima. Si riconoscevano a fatica gli arti, ridotti a brandelli
di carne attaccata alle ossa, la testa era diventata un teschio, dove capelli e muscoli appena
visibili si mischiavano alle decine di occhi liquefatti. Strisciava come un verme, incapace
di qualsiasi reazione. Di fronte a tale spettacolo Kugo non provò nulla. Yhwach stava
morendo ... l’odio si era estinto in quell’assoluta certezza. La vendetta era compiuta, il
mondo salvo, presto per lui, per tutti, sarebbe iniziata una nuova vita.
L’Imperatore però era ancora davanti ai loro occhi e ogni emozione risultava ferma,
intrappolata sotto un impenetrabile strato di apatia. Soltanto una fredda indifferenza
riusciva a superarlo.
<< ... Cosa avete fatto ? >> mormorò Yhwach in un rantolo sofferente << … non riesco a
rigenerami … bastardi … ora vado … ad ammazzare Ishida … e poi cambierò il vostro
futuro … ! Morirete ! Sì morirete ! >>
Senza smettere di fissarlo, Kugo calò Kildare. Trapassata la debole carne, la claymore si
conficcò nel terreno. Il Dio urlò, urlò tante volte finché l’amara verità non bussò alla sua
porta ; la fine era giunta. Allora si girò, sputando tutta la rabbia e il disprezzo verso i
Demoni che avevo osato ucciderlo.
<< Luridi insetti … non capite ! La Soul Society … il Mondo Terreno … l’Hueco Mundo
sarebbero diventati una cosa sola ! Vita e morte … fusi insieme ! Per colpa vostra gli
esseri viventi continueranno a vivere nella paura della morte ! Per l’eternità ! >>
<< Oh … quindi era questo il tuo desiderio. >> constatò con glaciale distacco.
<< Ginjo … Ichigo … voi non … >>
<< No. Non capiamo e mai potremo comprendere una cazzata del genere. In un mondo
senza morte … gli uomini non avrebbero il coraggio di affrontare le proprie paure, di
sopravvivere e migliorare se stessi. In un mondo del genere … non esisterebbe possibilità
di redimersi. Tsk ! Alla fine eri solo questo ... un Dio egoista spaventato dalla Morte. >>
<< Voi non capite … siete soltanto degli … >>
<< Taci. Ora morirai ... ma lei non scomparirà assieme a te. >>
Così dicendo chiuse gli occhi. Tutt’intorno prese forma una distesa bianca e luminosa.
L’anima di Yhwach, composta dai milioni di frammenti donati durante la sua lunga
esistenza alla stirpe Quincy. I lumi andavano spegnendosi e tra essi riconobbe, ancora
luccicante, quello giusto; macchiato da un puntino nero emanava un calore fin troppo
famigliare. Lì dentro erano racchiusi i poteri Quincy e Hollow di Ichigo. Si chinò,
delicato lo raccolse. Altrettanto dolcemente lì avvertì ... il suo abbraccio, la sua voce ...

- Grazie infinite, Kugo -

Una figura eterea prese forma, stretta stretta a lui ...

- Hai mantenuto la promessa. Hai protetto Ichigo. -
- Sì … alla fine ce l’ho fatta … in ogni caso .. in ogni caso ti devo delle scuse. -
- Ehi ! Di cosa stai parlando ? -
- … Per anni ho voltato le spalle a tutto e tutti … perdonami se ho percorso sentieri bui …
macchiando il mio cuore d’odio … la rabbia che mi ha reso cieco. Ti saresti vergognata nel … -
- Ehi ! Ehi ! Hai la febbre forse o cosa ?-


… mani sfiorarono il viso. Immerso in un magico tepore finalmente la vide, allegra e felice
proprio come la ricordava. Un sole.

- Avanti Kugo ! Sorridi ! Sei tornato ! -
- Sì … sono tornato. Grazie … grazie di cuore Masaki. -


<< Ginjo … ehi … ! >>
La voce del figlio lo riportò alla realtà, dissipando come il vento nel deserto l’infinita
distesa di luce. Ichigo era al suo fianco, nelle iridi luccicava una squisita confusione che
tanto gli ricordò Masaki.
<< Yhwach è … morto ? >> domandò teso indicando Kildare.
In basso, la zanpakuto aveva assorbito l’essenza del Soul King; la lama tinta di nero,
dove l’unica nota di luce era composta dalla runa Berkana posta a fine scanalatura.
Kugo tornò sul ragazzo, sul giovane a cui finora aveva celato troppi segreti e legami.
“ Erano in gioco forze più grandi di noi, ma ora che l’Oscurità è sparita … non ho più
nulla da nasconderti …tranne ... ”
<< Sì, è morto ... >> confermò rivolgendogli per la prima volta un sorriso rilassato
<< … va pure a riposarti … io comincerò il rituale per riportare in vita il Soul King …
appena ultimato ti raggiungerò. >>
Il giovane lo fissò intensamente avviandosi infine verso uno spiazzo poco distante.
Le ferite continuavano a sanguinare e una piccola scia rossa ne segnò il passaggio
sulle macerie della Seireitei. Anche lui non era messo meglio; il sangue aveva imbrattato
completamente il kimono* e in più punti piccole pozzanghere già macchiavano il terreno.
Persino gli spallacci e la pelliccia avevano assunto una colorazione vermiglia.
Le ferite dolevano, specie una profonda al fianco destro, ma non era il momento di fermarsi.
Un ultimo, importantissimo compito lo attendeva.
Camminò attorno alla claymore tracciando un cerchio rosso col proprio sangue, si sedette
e congiunse le mani in segno di preghiera.
<< … Come aveva detto Urahara ? Nominare gli arti nell’ordine in cui vennero strappati …
gamba sinistra, destra, poi braccio destro e sinistro. Sei pronta Kildare ? >>
- Certo … ! -
<< Allora possiamo cominciare ! >>



Leggero.
Tra tanti aggettivi probabilmente avrebbe scelto quello per descrivere l’attuale stato
d’animo. Ma pensandoci bene leggero era troppo riduttivo. Si sentiva, effettivamente,
pervaso da una sensazione di gran lunga più appagante e sublime; da quando aveva
posato il corpo dolorante e ammirato la vastità del cielo azzurro, la tensione era sparita,
come se un fresco vento d’autunno avesse spirato attraversando ogni fibra del suo
essere. Un senso di pace così infinito da annullare ogni dolore.
Ichigo sedeva, nella posizione più comoda che era riuscito a trovare, godendosi la
nuova sensazione di beatitudine.
Poco distante Ginjo completò il rituale. Vi fu un suono, debole eppur nitido nella vastità
della Seireitei, simile a un cristallo dissolto all’improvviso in polvere argentea.
Nell’azzurro infinito scorse la sagoma del Soul King; una massa bianca che pian pian
saliva verso il Reiokyu, ove risiedeva fin dall’origine dei tempi.
“ Senza Ginjo probabilmente sarebbero stati Ichibei e la Guardia Reale a occuparsene. ”
Si stupì nel pensare a una questione così tecnica in un momento simile, sorpresa troncata
non appena udì l’altro avvicinarsi. Con un tonfo Kugo si accasciò affianco a lui, il
respiro affannato, la spada lasciata cadere nel breve spazio che li separava. Lasciò fosse
il silenzio a regnare permettendo all’uomo di immergersi a sua volta nella pace, pace
che sentiva essere immensamente più grande rispetto alla propria.
“ Ginjo … qualunque fosse il motivo del tuo odio verso Yhwach … ora sei libero da
molti fardelli … ”
Quasi avesse letto nel pensiero l’Ex Sostituto parlò. Mai la voce fu più calda e beata.
<< Ichigo … tocca la spada … >>
<< … Eh ? Come ? >> domandò confuso.
<< La mia spada … toccala … qui … >> precisò indicando un punto vicino all’elsa.
Ancora più perplesso ubbidì.
Da un semplice gesto, un secondo miracolo scaturì.
Il potere Quincy e quello Hollow fuso con esso … lì sentì fluire nelle dita, nel braccio e
infine in ogni centimetro del corpo. La mamma, White … erano di nuovo con lui.
Travolto da un’infinita gioia portò lo sguardo su Zangestu. La zanpakuto era rimasta
in gran parte immutata, tranne per la spessa linea posta sul filo della lama, bianca
in mezzo al nero acciaio spirituale. Adesso tutti i poteri erano fusi in un’unica spada.
Davanti a lui brillava la vera Zangestu, prodigio che neanche Oetsu Nimaiya, il Fabbro
della Zanpakuto, era riuscito a compiere.
A quella visione un dubbio lo colse, impellente, forte ...
<< Kugo … tu … >>
… ma davanti al suo viso addormentato la voce perse consistenza …
“ … conoscevi mia madre ? ”
… e rimase un pensiero intrappolato nella mente.
Ginjo Kugo. Su di lui aleggiava ancora un fitto alone di mistero. Chi era veramente ?
Cosa l’aveva legato al Gotei 13 ? Perché aveva abbandonato la carica di Sostituto ?
Tra lui, il vecchio e Urahara esisteva forse un sottile filo invisibile ? Quali fossero le
risposte a tali domande, non era il momento di scoperchiare il vaso di Pandora.
Assoluta fiducia, profondo ringraziamento … erano le uniche cose importanti.
Sorridendo Ichigo levò nuovamente lo sguardo al cielo.
“ Ci sarà tempo per tutto. Adesso … voglio solo perdermi nell’azzurro del cielo …
pensando a te Orihime … ah … appena mi vedrai ridotto così comincerai a piangere a
dirotto, ne sono sicuro … ! ”





Act. II : Rest In Peace


<< Perdonate le poche energie Yukio, ma attualmente la vostra creazione ci permetterà
di raggiungere il Mondo Terreno senza problemi. >>
<< Non devi scusarti di nulla. Allora ... le coordinate per il negozio ? >>
Shukuro osservò distrattamente Yukio e Urahara attorno alla console di comando. Lo
Shinigami indicò un punto sullo schermo e il ragazzo, digitando con una serie di tasti,
impostò la rotta d’arrivo. Ai lati invece stavano Riruka e Giriko.
Sospirando, volse l’attenzione al resto della stanza, o meglio della curiosa costruzione
nata dall’unione di Dollhouse e Invaders Must Die. Ancora una volta il suo giudizio a
riguardo rimase invariato; soffocante e ai limiti del claustrofobico.
Al senso d’oppressione andavano aggiunti una serie di altri stati d’animo; tristezza
condita da rabbia, odio misto a uno sconfinato senso di vuoto.
Ginjo non era più con lui. L’aveva abbandonato per lottare al fianco degli Shinigami.
Shukuro si sentiva ingannato e umiliato. Per anni l’uomo aveva professato vendetta contro
i vili traditori, poi all’ultimo, poco prima di giungere al Palazzo Reale, se n’era uscito con:

- Andrò ad affrontare Yhwach, l’Imperatore Quincy, mentre voi ritornerete nel Mondo Terreno. -

Lui era stato l’unico ad arrabbiarsi e a pretendere spiegazioni, sennonché Ginjo l’aveva
guardato e nei suoi occhi si era riflessa la stessa dolcezza e determinazione di quel
giorno lontano, nell’estate del loro primo incontro.

- Andrete scortati da Urahara. Giunti al suo negozio vi consegnerà dei Gigai speciali. Adesso mi
raccomando … attenetevi al piano. -
- Perché non posso rimanere ?!? È … per via di quella donna, vero ?!? -
- … Ti aspetta un destino diverso, ma non qui. Nel Mondo Terreno … è lì che devi continuare a
vivere. Sei forte e …e ricordati, non sei solo. -


Rammentando quelle ultime parole Shukuro strinse i pugni. Era giunto alla medesima
conclusione la notte della “ morte ” di Ginjo, quando Moe trasportandolo sulle spalle
aveva urlato a gran voce; - Il Signor Tsukishima è forte ! Il più forte di tutti ! -
Peccato le ferite causate da Byakuya si fossero rivelate fatali e quando, risvegliatosi nella
Soul Society, aveva incontrato il Primo Sostituto, tale convinzione era stata accantonata.
Il desiderio di vivere al suo fianco, anche nel Mondo Spirituale, aveva preso il sopravvento
su tutto. Poi … ogni convinzione era crollata come un fragile castello di carte. Colui a cui
doveva la vita, l’uomo che l’aveva cresciuto dopo il suicidio della madre, l’aveva abbandonato
allo stesso modo di come si fa con un giocattolo rotto.
<< Perché … perché l’hai fatto ? >>
<< Tsukishima … >>
Si voltò, ritrovando Riruka accovacciata vicino a lui.
<< … s-stai pensando a lui ? >>
<< Tsk ! Se anche fosse non sono affari tuoi … ! >>
<< Ascoltami … >> lo richiamò lei dopo un attimo d’esitazione << … io … credo che pure
in questa occasione Ginjo ci abbia protetti. >>
<< No … ti sbagli. Lui … è un bugiardo … soltanto un bugiardo ! >>
<< … E allora noi siamo degli egoisti belli e buoni ! >> protestò la ragazza aggrottando le
sopracciglia.
<< Eh ? Come ti permetti ?!? >>
<< Rifletti ! Nessuno conosce il suo passato e ai tempi dell’Xcution, persino tu hai
ammesso di saperne poco a riguardo. Quindi non saltare a conclusioni affrettate ! >>
Shukuro ebbe l’impulso di rifilare uno schiaffo, ma dovette fermarsi di fronte al suo
sguardo risoluto.
<< Lui ha deciso di vivere nel Mondo Spirituale … eppure non ci ha detto addio. Sono
sicura lo rincontreremo un giorno. Forse … quel giorno si aprirà ... >>
Rimase sbigottito, non sapendo minimamente cosa ribattere a una frase così matura per
la capricciosa Riruka. Poco dopo Urahara ruppe il silenzio.
<< Siamo arrivati Signori ! >>
Il portellone esterno si aprì rivelando un’ampia grotta circolare. Al margine erano poste
due porte, vicino un uomo enorme attendeva l'ex-Capitano assieme a due ragazzi di
circa quattordici-quindici anni. Mentre scendevano dalla claustrofobica scatola lo Shinigami
si precipitò verso di loro. I giovani scoppiarono in lacrime, subito confortati dal forte
abbraccio dell’altro.
<< Sapevamo che sarebbe giunto questo momento. Il momento di separarci. Non
preoccupatevi, torneremo assieme alla Signorina Yoruichi, così potrete salutarci tutti
insieme. Jinta … Ururu … fate tesoro dei miei insegnamenti. D’ora in poi sarete voi a
prendevi cura del negozio. >>
<< Non … non ti deluderemo Urahara-san ! >> piagnucolò la piccola Ururu.
<< Appena possibile verrò a trovarvi. >>
<< Sì … >> mormorò Jinta trattenendo la crescente tristezza.
“ … il momento di separarci … ” si ritrovò a ripetere Shukuro.
E bastò quel pensiero a rendere ogni cosa chiara.
Maledettamente chiara.
Strinse i pugni fin quasi a farsi male. La verità … era sempre stata lì. Ora riusciva
a vederla, libera dal velo fatto d’egoismo e immaturità che lui stesso aveva creato.
“ Io … mi sono sempre accontentato di semplici verità. Ginjo ... fin da piccolo ho
accettato il tuo odio verso gli Shinigami come una cosa naturale, del resto se mi fossi
spinto oltre, tu non avresti detto più di quanto fosse necessario … perché quei segreti
avrebbero rischiato di farmi precipitare nell’Oscurità. Il mio errore è stato
proprio non comprendere ... dietro al tuo silenzio c’erano una vita, sofferenze, gioie …
amore. E quando la maschera è caduta … l’ho negata, ma dentro di me sapevo … che
era giunto il momento di separarci. Tu ... mi hai protetto fino all’ultimo, anche se ciò ha
significato nascondermi il tuo passato, i tuoi legami. L’unico modo per andare avanti ...
era la tua morte. Finalmente l’ho capito. ” (6)
Sentì il cuore farsi leggero mentre l’attenzione si posò su Yukio, Giriko, soffermandosi
infine su Riruka.
“ Posso solo augurarti tanta felicità ... a te e Kukaku. Io ... continuerò a percorre il sentiero
dinanzi a me, qui nel Mondo Terreno. Un giorno ci rincontreremo. Quel giorno se vorrai
sarò pronto ad ascoltarti. ”
Un grido irruppe nella sala e da una delle porte un piagnucolante Moe si precipitò verso
di loro esultante di gioia, mentre Jackie li salutò procedendo a passo sicuro.
“ Sì … posso farcela … sono forte. Ora … ho amici su cui poter contare. ”

-.-.-.-.-.-.-

Avvolta in una coperta, Yoruichi scrutava l’Espada Nelliel Tu Odelschwanck intenta a
curare Yushiro. La ferita al petto era risultata profonda, ma non così grave come aveva
creduto in un primo momento. Inoltre l’incantesimo si stava rivelando parecchio
efficace, forse dovuto al fatto che gli Arracar stessi erano il risultato di una, seppur
incompleta, Shinigamificazione.
Doveva molto a Nel, non solo per la salvezza del fratello; era stata infatti l’Espada a
trasportare lei e Kisuke fuori dalla Gift Ball, l’ultima tecnica sfoderata da Nakk Le Vaar.
<< Grazie … senza di te non ce l’avremo mai fatta … >> disse senza staccare gli occhi
dal fratello.
<< Di nulla Signorina Yoruichi, però … forse dovrebbe ringraziare anche lui. >> rispose
indicando con un cenno il Quincy.
<< Eh ? E perché mai ?!? >> esclamò stupita.
<< La Gift Ball risultava letale al tocco. È stato grazie a un foro se sono riuscita ad
entrare senza subirne gli effetti. Tutto ciò … credo sia avvenuto per volontà del Signor
Le Vaar. >>
Yoruichi non riusciva a credere alle proprie orecchie. Quell’uomo, un nemico, aveva
riservato pietà verso di loro ? Nei suoi confronti riusciva a provare solamente diffidenza
e dubbi, ma ripensandoci forse una stranezza del genere non era così improbabile.
“ Quando ti sei risvegliato … per un attimo il tuo sguardo si è illuminato … in quel
momento ... cosa stavi cercando di dirmi ? ”
Turbata, rigettò lo strano pensiero, così come l’idea di voltarsi verso lo Sternritten,
legato dai fili di Benihime nell’altro lato della stanza.
<< … mi dispiace di non essere riuscita ad aiutare Ichigo >> aggiunse Nel riuscendo a
richiamare la sua attenzione.
<< … Forse da un lato è stato meglio così. >>
<< Da un lato … >> sottolineò con voce sommessa << … sa … l’Hueco Mundo è stato il
primo a essere martoriato dalla furia dell’Impero Invisibile. In molti hanno combattuto
valorosamente, ma a seguito della sconfitta di Harribel e alla presa di Las Noches, si è
creato il caos. Una grossa fetta di Hollow, tra Fraccion e giovani Arrancar, sono passati
dalla parte del nemico, accecati dalla promessa di un nuovo potere. >>
Rimase in silenzio e il bagliore tra le dita si spense. Sotto, Yushiro versava ancora in uno
stato d’incoscienza.
<< Se sono riuscita ad arrivare qui, lo devo soprattutto al Signor Urahara … >> concluse
con un sorriso di ringraziamento << … grazie a lui sono guarita dalla maledizione di
Syzel Aporro e ho potuto rivedere Ichigo … più avanti avrò sicuramente altre occasioni
per incontrarlo. Ora mi perdoni se la lascio, ma devo curare Grimmjow. >>
<< Tranquilla, nessun problema … cosa farete dopo ? >>
<< Torneremo a casa, non c’è più nulla per noi qui --- e la Regina Tia avrà bisogno del
nostro aiuto. >>
A quelle parole Yoruichi volse gli occhi al cielo. Il Soul King, rinato grazie al potere di
Kildare, la zanpakuto di Kugo, fluttuava in direzione del Palazzo Reale. Yhwach era
morto, ucciso dai due Sostituti e Uryu Ishida. La Guerra era finita e il contributo dato
da lei, Kisuke e Tessai sarebbe riconosciuto da ogni organo della Soul Society, Casato
Shihoin compreso.
“ Kisuke … adesso non c’è più niente a trattenerti nel Mondo Terreno … hai fatto tutto
il possibile per Kugo e Ichigo. Presto ritorneremo alle nostre cariche … ” pensò mentre
riportava lo sguardo su Yushiro “ … presto sarò di nuovo al tuo fianco, fratellino. ”
Un senso di serenità la pervase, ma a causa della vicinanza di Le Vaar però, non riuscì
a goderne appieno. Eppure non poteva fare altro ; Kisuke le aveva chiesto di tenerlo
sott’occhio fino a quando non fosse tornato.

- ... è stato un’ottima fonte di informazioni, in ogni caso è opportuno non farlo morire.
Nonostante l’attuale natura, la sua morte potrebbe rendere più forte Yhwach. -


Eccola lì quindi, bloccata da un scherzo del destino in mezzo a un edificio distrutto.
Certo, con la morte dell’Imperatore il Quincy non era più un pericolo, in ogni caso non
se la sentiva di decidere in merito al suo destino.
<< Signorina Yoruichi … >> riprese Nel distogliendola da quei pensieri << … la ringrazio
a nome mio e di Grimmjow. È anche merito suo se siamo arrivati fin qui. >>
L’Arrancar si alzò e rivolgendo un ultimo saluto s’avvio all’uscita.
<< Di nulla ... >>
<< Mi raccomando … non ringrazi solo me ! >> concluse scomparendo oltre la porta.
Yoruichi rimase da sola, sola col fratello e un nemico legato alle sue spalle. Senza indugi
raggiunse Yushiro e delicata ne poggiò il capo sulle ginocchia. Il suo respiro era regolare,
la ferita scomparsa, soltanto le vesti lacerate ricordavo le frecce che, nemmeno un’ora
prima, ne avevano perforato la carne.
“ Sei salvo … il colpo poteva essere mortale … poteva … ”
Un pensiero innocente. Un pensiero che la scosse, trascinando confusione e dubbi.
Repentina si voltò verso l’uomo fonte di tanto turbamento.
“ Tu … potevi ucciderci in qualsiasi momento … e come ha detto Nel, in qualche modo
sei l’artefice della nostra salvezza … io ... cosa mai dovrei pensare di te ? Non lo so …
davvero non lo so … “
Le Vaar era lì, immobilizzato dai fili di Benihime. Somigliava a un povero insetto
intrappolato in una ragnatela. L’unica parte libera consisteva nel collo, eppure finora
non si era mosso, la testa china, lo sguardo perso nel vuoto. All’improvviso, in un
movimento appena percettibile, l’uomo parlò.
<< Come sta … il tuo fratellino ? >>
<< Ehi … ! P-Perché ti interessa ? >> chiese sulla difensiva.
“ Un nemico … in fondo rimani un nemico ! ”
<< L’Arrancar è andata via … mi chiedevo … se le cure fossero andate a buon fine … >>
<< … Ora sta bene. >>
<< E tu ? Ti sei ripresa dalla Dose Letale ? >>
<< … Ci è voluto un po’, ma alla fine sì ! Sono guarita ! >>
<< … Mi fa piacere. >>
“ Accidenti ! Non potevi startene zitto ? E io ... perché diamine ti sto rispondendo ?!? ”
Per un tempo indefinito il silenzio regnò sovrano, ma speranza si spezzò appena lui
rispese a parlare, la voce sommessa, rotta da un dolore senza nome.
<< Sai Yoruichi … io … ho sempre detestato uccidere … >>
“ Eh ?!? Cosa ti metti a blaterare adesso ?!? ” pensò senza riuscire distogliere lo sguardo.
<< Tanto tempo fa tolsi la vita a molte persone … fui obbligato a farlo … per salvaguardare
la mia esistenza … il mio piccolo angolo di pace ... purtroppo questa è la legge della guerra.
Giunto nell’Impero Invisibile … giurai a me stesso che non avrei più ucciso … >>
“ Non mi interessa … ! Non mi interessa ! Piantala ! ”
Quell’uomo era veramente irritante. Stava a pochi a metri, immobile, annientato, ma in
grado di rompere qualsiasi logica.
<< … ah … ! Almeno questo desiderio si è avverato … >>
<< Smettila ! Sta zitto accidenti ! >>
Nel più naturale dei gesti Askin si voltò, le labbra serrate in un sorriso spento.
<< T-ti ho fatto arrabbiare ? Scusa, non era mia intenzione … davvero … >>
La frase gli morì in gola, sostituita da … sangue. Un rigetto ? Oppure uno dei fili di
Benihime aveva ceduto ? Non ebbe tempo di rispondere, perché qualcosa calò dall’alto
conficcandosi nel collo dell’uomo. L’attimo dopo la testa ciondolava e un divertito
Kurotsuchi Mayuri comparve appollaiato sul bordo della parete.
<< Kurotsuchi ! Cosa ... ?!? >>
<< Non agitarti Shihoin ... >> rispose secco il Capitano agitando una siringa vuota << …
a sto’ idiota la lingua non manca, peccato le troppe chiacchiere ne abbiano affaticato il
corpo. Grazie all'anestetico dormirà una decina di ore, ma per sicurezza vorrei trasferirlo
in una delle mie capsule. Ho il tuo permesso ? >>
Yoruichi sgranò gli occhi. La situazione aveva preso una piega completamente
inaspettata ! E dove ogni ragione aveva perso di significato rimaneva solo l’istinto !
<< Sì … ! >>
L’uomo sorrise divertito e, tirato fuori un coltellino, cominciò a liberare la nuova cavia.
La Dea osservò la procedura, senza impedire a strani pensieri di invaderle la mente.
“ Forse in quell’istante, lavandoti il viso sporco di sangue ... pure io ho rotto ogni logica ?
E ora mi ritrovo a salvarti … perché? Perché ?!? ”



Qualcuno l’aveva ferito. Da dove fosse arrivato un colpo così potente era l’ultima delle
preoccupazioni. Un proiettile, o quel che riconobbe come qualcosa di molto simile,
trapassò la carne come fosse carta, concludendo la traiettoria nel terreno sottostante.
Un cecchino ? Possibile l’Élitè Quincy avesse in dotazione armi da fuoco ? Un fucile di
precisione o chissà quale altra diavoleria ? Non ebbe tempo di metabolizzare alcuna
risposta ; cadde a terra, sangue andò a impastarsi con le bende strette intorno al busto,
le grida di Sentaro e Kiyone si confusero dietro di lui. Poi … Hisagi perse conoscenza.
Si svegliò poco dopo, o almeno così gli sembrò. Una fitta lo costrinse a tastarsi il fianco.
Gesto fermato da un tocco gentile. Mani femminili si erano posate sulle sue. Confuso
alzò lo sguardo, ritrovandosi specchiato nei bellissimi occhi della Signorina Rangiku.
<< Rangi … vo-volevo dire Matsumoto … ! >> balbettò a denti stretti << … Co … come
sei arrivata qui ? >>
La donna sorrise scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.
<< Beh in maniera piuttosto insolita, Hisagi. Vedi, alla Soul Society le cose non si sono
messe bene per me e il Capitano. Stavo combattendo contro uno Sternritten e … credo
di essere svenuta ! >> e nel dirlo fece una piccola linguaccia << Poi puff ! Eccomi qui nel
Reiokyu ! Merito di Kurotsuchi ! È riuscito a guarirci grazie a strane capsule, avendo la
premura di portarle con se in vista di un nostro intervento, come del resto è avvenuto !
Ho finito di curarti al posto di Kiyone mentre Hitsugaya ha aiutato il Capitano Kuchiki
e Kenpachi a sconfiggere un vero e proprio gigante ! >>
Hisagi socchiuse gli occhi e, ancora un po’ frastornato, si guardò attorno. Sdraiato sul
duro lastricato poté osservare il vicolo nel quale si trovavano. Lo spazio risultava stretto,
quasi soffocante, i tetti degli edifici parevano toccarsi tanto da ridurre il cielo a una
sottile striscia azzurra. In basso, poco distante, Kiyone medicava Sentaro tramite un
kido curativo. La gamba dell’uomo era stata perforata da parte a parte, probabilmente
colpita da un secondo di quei dannati proiettili.
“ Ah … la mia corsa verso il Palazzo Reale è finita ancor prima di cominciare … ”
Provò a percepire reiatsu anomalo, ma senza risultati. Tutto taceva e presenze fin troppo
conosciute erano sparse qua e là, immerse nella vastità della Corte Reale.
<< Hisagi ! Non preoccuparti ! >> esultò Matsumoto al settimo cielo << Abbiamo vinto !
Yhwach è morto ! La Guerra … la Guerra è finita ! >>
<< Da … davvero ? >>
“ Quindi … non è rimasto nessuno contro cui combattere ... ”
<< Già ! Mentre riposavi si sono susseguite battaglie zeppe di colpi di scena ! La
zanpakuto di Nanao-chan ! Il Bankai di Kenpachi, di Urahara e quello glaciale del mio
adorato Capitano ! Pure la Signorina Yoruichi ha fatto qualcosa d’incredibile ! Anche se
non ho capito se si trattasse del Bankai o meno. Infine ascoltami bene, perché qui viene
il bello ! Il reiatsu di Ichigo si è avvertito fin qui e … poco dopo è successa la stessa cosa
con Ginjo Kugo ! >>
<< Eh … ?!? Proprio lui ?!? Il Sostituto traditore ?!? >>
<< Esatto ! È apparso dal nulla e dalla nostra parte per fortuna ! Assieme a lui, Ichigo è
riuscito a sconfiggere Yhwach ! >>
<< Ah … fantastico … >>
<< Quei due … sono riusciti a compire un miracolo … >>
<< … Già … un vero miracolo … >> sottolineò cercando di apparire entusiasta.
Apparire … già …
Da quando aveva ripreso conoscenza un dolore lo affliggeva. Non si trattava di un male
fisico, dovuto alla ferita o alla debolezza che gli impediva di alzarsi. Era diverso, più
maligno e logorante ; sofferenza dell’anima, apatia. Era stato indifferente alla vista di
Kiyone e Sentaro, senza ringraziare coloro che avevano messo a rischio la vita pur di
salvarlo. Nulla l’aveva toccato ; nessun conforto nel vedere Rangiku al suo fianco, nessuna
gioia nell’udire la notizia della fine di quell’orribile conflitto.
Fallimento … inutilità … erano le uniche parole a rimbombare dentro di lui .
“ Il compito dei Luogotenenti è proteggere i propri Capitani … invece io non sono riuscito
a far nulla per voi. Kensei … come state ? Non vedo l’ora di rivedervi … ah … vi siete
impegnato tanto per insegnarmi il Bankai ... ma alla fine … vi ho deluso ... “
Puntò lo sguardo in alto, verso il cielo appena visibile.
“ Tutti hanno combattuto fino allo stremo … invece io … io sono rimasto qui, sconfitto
da un misero colpo … patetico … ah … quanto sono patetico ! ”
Mentre la riflessione strisciava maligna in lui, la voce di Matsumoto sopraggiunse una
seconda volta, senza riuscire a scalfirlo ...
<< Adesso Hachi, Tessai, Isane, Hanataro e Kuchiki si stanno premurando di curare gli
altri feriti. Uhm … mi chiedo dove sia andato il Capitano, non riesco a percepire il suo
reiatsu … >>
… perché di fronte al Fallimento e all’Inutilità si poteva solo ergere un muro.
Un muro impenetrabile.



Era sempre stato un tipo poco paziente, oltre che irritabile e facilmente incline all’ira.
Esisteva quindi un ampio repertorio di situazioni o persone in grado di fargli perdere le
staffe, e in pochi giorni entrambi i fattori si erano susseguiti a una velocità disarmante.
Salvato Mr. Cappello ( il cui gruppo comprendeva anche la donna di Kurosaki, Mr.
Muscolo, la Terza e il suo gruppo di buffoni ) dalla furia di un Quincy esaltato, i due
avevano stipulato un accordo. In cambio di protezione egli l’aveva condotto dal suo
eterno avversario. Arrivato alla Corte Reale, dopo qualche scaramuccia con Kurosaki,
aveva combattuto contro uno Sternritten davvero fastidioso. Era riuscito ad ammazzarlo
strappandogli il cuore e ... da quel momento aveva avuto inizio l’incazzatura.
Al centro di una piazzetta, ridotta a un’insieme confuso di macerie, Grimmjow ringhiò
rifilando l’ennesimo calcio a un sasso.
Era incazzato. Tanto incazzato.
“ Il dannato Stecchino ! Sono uscito dalla Gift Ball o come diavolo si chiama solo grazie
a Nel ! Aiutato da una donna ! Tsk ! E ho pure subito le cure di quell’irritante femmina !
E ora … ora … ”
Ogni proposito era andato in fumo. Avrebbe voluto scatenarsi contro il Capo dei
Quincy facendo impallidire Kurosaki … peccato il desiderio risultasse irrealizzabile.
Yhwach era stato sconfitto proprio da Testa d’Arancia e a lui rimaneva solo un pugno di
mosche. Grimmjow Jeagerjaques, unitosi al conflitto solo per salvaguardare l’Hueco
Mundo e poter un giorno affrontare Kurosaki sulle dune sabbiose che li avevano visti
protagonisti, a parte rimaner disteso a terra non aveva fatto granché. Sì, c’era stata la
battaglia contro Stecchino, ma una vittoria del genere non poteva certo definirsi
appagante, senza contare la resurrezione da parte di Mr. Cappello.
Drizzò i sensi e l’amara verità ebbe nuovamente conferma : tutti i nemici erano morti e
Kurosaki pareva scomparso chissà dove.
“ Accidenti ... ! Che rabbia ! ”
<< Grimm … >>
Ah … senza contare Nel.
<< Grimm … ! >>
Da quando aveva finito di curarlo non faceva che scorrazzargli intorno come un
cagnolino.
<< Grimm ascoltami ti prego. >>
<< Si può sapere che vuoi ?!? >> sbottò girandosi di colpo.
Nonostante le avesse letteralmente urlato in faccia, l’Ex-Terza non indietreggiò di
un millimetro. Rimase in piedi, un sorriso finto ebete stampato in viso.
<< Vedo ti sei ripreso alla grande ! Sono felice ! >>
<< Tsk ! Sai quanto me ne frega ! >>
<< Ho salutato la Signorina Yoruichi anche da parte tua … ! >> continuò inflessibile.
<< Ehi ! Nessuno ti ha dato il permesso ! >>
<< Grimm… il nostro compito è terminato. Torniamo a casa. Le barriere tra le
dimensioni sono ancora deboli, il Descorrer basterà per raggiungere l’Hueco Mundo. >>
Stranamente prese a valutare l’opzione. La femmina non aveva tutti i torti, piuttosto che
perdere tempo tanto valeva divertirsi a massacrare un po’ di mezze seghe Quincy e
Hollow traditori.
“ E per quanto riguarda te Kurosaki, non dimenticare la nostra sfida ! Ah ! Non vedo
l’ora di vedere la sconfitta dipinta sul tuo volto ! “



Toshiro Hitsugaya non avrebbe creduto di rivivere certe sensazioni.
Tutto era cominciato circa mezz’ora prima, quando per un frazione l’aveva percepito ...
il reiatsu di Isshin, fugace, quasi impercettibile, divorato l’istante dopo dall’immensa
potenza di Ginjo Kugo. Non poteva essersi sbagliato; Isshin, il suo Capitano, era lì.
Così, appena la sagoma del Reio era apparsa nel cielo, si era rivolto a Byakuya, intento
come lui, a osservare lo spettacolo dalla cima di un edificio.
- Vado a controllare non siano rimasti altri nemici … -
Il Nobile Kuchiki aveva annuito, aggiungendo di occuparsi dei feriti appena tornato.
Veloce, Toshiro usò ancora lo shunpo giungendo finalmente alla base del Palazzo Reale.
Nonostante l’imponente costruzione cilindrica fosse rovinata o crollata in più punti,
l’insieme dava comunque la sensazione di solidità. Dal portone semiaperto filtrava
un’aria gelida, all’interno l’unica cosa visibile era una striscia scura. Senza indugi entrò.
Superato l’immenso atrio percorse corridoi deserti e stanze vuote, a intervallare la
monotonia cadaveri sparsi ovunque; centinaia di uomini e donne un tempo servitori del
Reio, uccisi dalla furia di Yhwach. Risalì fino a raggiungere l’ampia scalinata antecedente
la Sala del Trono. Lì, seduto su uno dei gradini, lo attendeva proprio lui, Shiba Isshin.
Il Capitano era invecchiato, allo stesso modo di come poteva fare un’anima all’interno di
uno dei gigai speciali inventatati da Urahara; il corpo più massiccio, il viso ricoperto da
una barba ispida. Dimostrava sì e no quarantanni, del resto ne erano passati più di venti
dalla sua misteriosa scomparsa.
L’uomo sorrise affettuosamente. Il modo di salutarlo… era rimasto identico ad allora.
Col cuore gonfio di gioia Toshiro gli andò incontro. Ogni passo diventò un improvviso
tuffo nel passato, quando Isshin affidava a lui, un talentuoso e piccolo genio fresco
d’Accademia, pile e pile di documenti da firmare solo per approfittarne e sgattaiolare
sotto un albero a poltrire. Poi arrivava Rangiku e prendeva a cercarlo a destra e a
manca, urlando come una forsennata. Un periodo bellissimo interrotto dall’inaspettata
sparizione. Dove fosse finito, e quale motivo l’avesse spinto a lasciare il Mondo Spirituale
era stato il suo più grande dilemma, suo e di Rangiku ovviamente, dissipato infine con
la venuta di Ichigo.
Sorridendo, il giovane si sedette al fianco dell’uomo un tempo suo Capitano.
Parlarono a lungo, come se tutti quegli anni di distacco non fossero mai esistiti. Discussero
di frivolezze, episodi divertenti, ma anche di questioni serie, come la guerra contro Aizen
e il malefico piano perpetrato ai danni di Isshin e Masaki, la sua defunta moglie.
Infine ... l'inevitabile domanda arrivò.
<< Da quando ? >>
Toshiro intuì fin troppo bene a cosa si riferisse. Trasse un profondo respiro e, poggiati i
gomiti sulle ginocchia, fissò gli occhi nello sguardo dell’altro.
<< Da quando giunsi nel Mondo Terreno dopo il tradimento di Aizen. Insomma …
avevo avuto un sentore notando la somiglianza tra Ichigo e Kaien. >>
<< Lo sapevi … eppure non sei mai venuto a trovarmi ! >> ribatté Isshin in un misto di
serietà ed ironia.
<< … Tuo figlio avrà pure cambiato la Soul Society ... >> rispose, la voce macchiata da
una punta d’amarezza << … ma lo sai meglio di me, certe cose non cambiano tanto
facilmente. Tu eri felice. Sei felice. Se io o Rangiku ci fossimo avvicinati … le alte sfere
ti avrebbero individuato e l’ordine di esecuzione sarebbe stato inevitabile. “ Un Capitano
disertore ha osato mischiarsi con una vivente, facendo nascere un Figlio della Proibizione ”

non avresti avuto scampo, del resto … abbiamo già vissuto una storia simile. >> (7)
Isshin lo fissò per poi rifilargli una pacca sulla spalla. Nonostante il corpo cresciuto
grazie al Bankai, resistette a malapena al poderoso colpo.
<< Ah ! Ah ! Complimenti ! Sei maturato ! Non solo fisicamente ! >>
<< ... ! G-grazie Capitano ! >> balbettò trattenendo a stento il dolore.
Senza preavviso l’uomo si fece malinconico.
<< È buffo non trovi ? Per assaporare la luce ho scelto di vivere nell’ombra. La vita è
piena di contraddizioni … e di meravigliose sorprese. >>
Comprese appieno il significato di quelle parole, sebbene non avesse sperimentato
l’amore in prima persona. Provava un profondo affetto per Momo, ma nulla di
paragonabile al più grande dei sentimenti. Il Capitano invece l’aveva vissuto nel
profondo. L’amore l’aveva sommerso, travolto, facendogli abbandonare ogni cosa:
la famiglia, la posizione nel Gotei 13, la Soul Society. Isshin Shiba, o meglio Isshin
Kurosaki, non aveva esitato a seguire il suo cuore e ad amare con tutto se stesso.
<< Lei … doveva essere una donna fantastica. >>
<< Sì ... lo era. Peccato non fossi l’unico a pensarlo. Ancora oggi mi chiedo … può
l’amicizia essere paragonata all’amore ? >>
<< Non saprei … è una domanda un po’ difficile. >>
<< Ah ! Perdonami, non volevo appesantire l’atmosfera ! >> si scusò tornando allegro.
<< Si figuri, nessuna offesa. >>
<< Beh … a questo punto non posso che auguranti buon proseguimento ! >>
<< Oh … deve andare ? Di già ? >> domandò stupito.
<< Perdonami però … meglio non farsi notare ! E poi devo presenziare a una dolce
riunione famigliare ! Ciao ciao ! Manda un grosso bacio a Rangiku mi raccomando ! >>
Lo fissò e pieno di commozione giurò di conservare quel futuro ricordo per sempre.
Lui e Isshin, insieme come un tempo, uniti da un legame mai spezzatosi nonostante
la distanza, i dolori e le avversità.
<< Mi ha fatto piacere … parlare di nuovo con lei, Capitano. >>
<< Anche a me Toshiro … anche a me. >>
D’ora in avanti ci sarebbero state altre occasioni per vedersi.
“ Quando la Soul Society cambierà del tutto ... verremo a trovarti, io e Rangiku ” pensò
osservandolo allontanarsi.
Poco più in là, un shunpo mosse l’aria seguito dal reiatsu di Urahara Kisuke.



Orihime si sentiva felice come mai in vita sua.
Il conflitto tra Shinigami e Quincy era giunto al termine. Yhwach, il temibile Imperatore
a comando del Wandenreich, responsabile di una guerra temibile e della morte di Masaki,
la madre di Kurosaki-kun, era stato sconfitto.
Erano state queste le notizie portate dal nuovo Comandante del Gotei 13, Shunsui
Kyoraku, e Hyosube Ichibei, membro della Guardia Reale. In seguito, il Soul King era
apparso nel cielo andandosi infine a posare al centro dell’enorme sala distrutta. Pian
piano il mondo creato dalla folle visione di Yhwach aveva lasciato il posto al Reiokyu
originale.
Ichibei poi era stato gentilissimo, offrendo alla piccola comitiva, formata da lei, Rukia,
Hanataro, Isane, Nanao e Kyoraku, un passaggio per raggiungere in un batter d’occhio
la Seireitei, in modo da curare i valorosi combattenti a cui tutti dovevano la vita. Adesso
si trovavano all’interno di una strana e allungata costruzione cilindrica, letteralmente
sparati verso il basso. Orihime sedeva accanto all’amica, in un silenzio permeato da pace
e serenità. Ogni tanto si lanciavano brevi sguardi, mano nella mano, consapevoli di star
trattenendo le lacrime.
“ Kurosaki-kun … … quando sei sparito oltre quell’oscuro passaggio io … ho provato
un profondo senso d’angoscia. Nonostante le tue parole, temevo per te … temevo di
perderti … ma ora … tutto è finito. Io … sono fiera di me stessa. Ti ho protetto da Yhwach
e i miei poteri, grazie all’aiuto Tsukishima-kun, hanno riparato Zangetsu. Sono felice …
tra poco potrò riabbracciarti ... “
Ma allo stesso tempo sentiva una preoccupazione attanagliare il cuore. La battaglia
doveva essere stata tremenda … quante ferite avrebbe visto su Kurosaki, il suo adorato
e unico Kurosaki-kun, l’uomo che amava ? Avvertiva la stessa sensazione scorrere in
Rukia, ma grazie al sottile contatto entrambe riuscivano a tenerla a bada.
All’improvviso vi fu uno scossone, l’intera struttura traballò per poi arrestarsi, dritta sul
proprio asse. In pochi attimi il portellone si aprì rivelando l’aria carica di distruzione
della Seireitei. Appena i fumi dell’atterraggio si dissiparono, lo vide. Ichigo, e al suo
fianco Ginjo-san, Renji e Uryu. Vide l’amato sporco di sangue, sporco come mai lo era
stato in tanti, innumerevoli scontri. E lui … semplicemente le sorrise.
Orihime sgranò gli occhi e senza accorgersene corse fuori, seguita da Rukia. Corse a
perdifiato, gli occhi colmi di lacrime, gettandosi fra le sue braccia. Lo abbracciò,
dimenticando ogni freno o imbarazzo. Lo strinse e la voce fuoriuscì rotta dal pianto.
<< Kurosaki-kun … non preoccuparti … sono qui … sono qui! >>
Lui era già lì, le braccia strette attorno alla sua vita.



<< I confini tra le dimensioni sono ancora sottili. Torneremo nel Mondo Terreno tramite
la Porta del Sole. >>
Ignorando la frase, Uryu continuò a guardarsi attorno. Ancora una volta scorse in
lontananza, tra le macerie della Seireitei, una decina di persone vestite di bianco. Un
bianco inconfondibile ; soldati del Wandenreich senza più alcun potere, impossibilitati
alla fuga e destinati alla morte.
“ Il prezzo da pagare per la morte di Yhwach … ” penso mentre il gruppo spariva dietro
un gruppo di case nel Rukongai.
<< È inutile preoccuparsi >> sentenziò il padre.
Poco più in là, in piedi sopra un pezzo di mura crollate, Ryuken estrasse il lasciapassare
appartenuto a Soken Ishida e, severo, riportò lo sguardo su di lui.
<< Tra poco si scatenerà un massacro, sia qui che nell’Hueco Munco. Tutti i membri del
Wandenreich sono condannati. In quanto “ successore ” dell’Imperatore, dovrai occuparti
dei Quincy sopravvissuti nel Mondo Terreno. >>
<< Si … lo so. >>
D’ora in avanti sarebbe stato quello il suo compito. Il padre l’aveva messo al corrente fin
dall’entrata tra file dell’Impero Invisibile. In cosa comportasse esattamente non gli era
dato saperlo, nei fatti la prima dolorosa conseguenza era stata allontanarsi dai suoi
amici. Abbandonarli dissipandosi come un fantasma. Appena finite le cure di Inoue,
aveva approfittato di un momento di distrazione generale per sparire e raggiungere il
padre sceso dal Reiokyu. Dire addio alla scuola, a Karakura e trasferirsi nell’Hokkaido
per chissà quanto tempo … nonostante tale prospettiva non aveva intenzione di lasciarsi
andare ai sentimentalismi.
“ Ora come ora, la mia presenza è solo un pericolo per voi … ” voltandosi scorse una
figura venirgli incontro “ Uh ? Ma quello … ! Non è possibile ! ”
<< ACCIDENTI A TE, ISHIDA ! >> sbraitò Kurosaki raggiungendolo a lunghe falciate.
Uryu lo fissò sbigottito. L’amico camminava imperterrito, indifferente alle ferite appena
guarite e alla massa di bende strette intorno al busto.
<< Ku-Kurosaki ?!? Cosa diamine ci fai >>
<< IDIOTA ! >> lo interruppe rifilandogli un pugno in testa.
<< AHI … ! Perché mi hai colpito ?!? >>
<< Me lo chiedi pure ?!? Sei andato via senza dirmi nulla, stupido quattrocchi ! >>
<< E cosa diamine dovevo fare, spiegamelo ! >>
Il Sostituto sbuffò incrociando le braccia al petto.
<< Mica chissà cosa ovvio ! Mi sarebbe bastato un cenno del capo, un saluto … roba
semplice insomma ! >>
<< Tu non … >>
<< So perché te ne vai ! >> precisò serissimo << … tranquillo lo dirò io a Orihime e Chad. >>
Alle inaspettate parole non poté far a meno di fissarlo, scorgendo negli occhi una nuova
luce. Una luce matura, comprensiva, che riscaldò il cuore. Uryu sorrise. Da quel momento
in poi la separazione sarebbe stata più facile da superare.
<< Sarà una lunga assenza … >>
<< Lo so cosa credi ?!? Puoi stare via quanto ti pare ... uno, due, dieci anni ! Ma vedi di
tornare, altrimenti verrò a cercarti pure in capo al mondo e ti rispedirò a Karakura a
calci nel sedere ! >>
<< Promesso … sbaglio o hai chiamato Inoue per nome ? >> chiese punzecchiandolo.
<< N-no ! Devi esserti sbagliato ... ! >> si difese lui irritato.
<< Uhm … sarà … >>
<< Ti sei confuso accidenti ! >>
<< Uryu ... dobbiamo andare. >> lo richiamò il padre.
Così, il Quincy e lo Shinigami si rivolsero un ultimo saluto.
Li attendeva una lunga separazione, ma assieme a Inoue e Chad l’avrebbero superata,
forti dell’indissolubile amicizia.
<< Stammi bene Kurosaki … grazie di tutto e buon proseguimento. >>
<< Anche a te Ishida … anche a te. >>



Fin da piccola la parola felicità era sempre stata distante, simile a un pesciolino dentro
uno stagno, visibile eppure inafferrabile. E le acque dentro cui nuotava altro non erano
che la sua vita, costellata da dolori e addii; l’assassinio dei genitori, la conseguente
decadenza del Casato, la morte di Kaien, la scomparsa dello zio Isshin ...
A muovere quella fredda immobilità era stato l’amore; l’amore per Kugo, per un uomo
che fin dal primo istante aveva catturato il suo cuore. Insieme a lui aveva vissuto momenti
indimenticabili liberandosi da fardelli e paure. Ma anche allora la felicità si era dissolta come
la nebbia in inverno. A seguito della scoperta di oscuri segreti legati alla Seireitei, Kugo era
stato condannato alla pena capitale dagli stessi Shinigami in cui aveva riposto cieca fiducia.
Così era fuggito, lasciandosi alle spalle una scia di morti, era scomparso dopo averle dato
un triste addio.
Dalla terribile notte erano passati otto anni. Otto anni prima di poterlo riabbracciare.
Kukaku volse lo sguardo verso l’amato e per la seconda volta non riuscì a trattenere le
lacrime. Kugo era riuscito a sconfiggere le proprie tenebre, cresciute in quasi un decennio
di sofferenza e odio. Adesso era lì, affaticato e stremato dalla lunga battaglia, ma libero
dall’astio verso gli Shinigami ... sereno nell’aver ottenuto la vendetta contro Yhwach,
responsabile della morte di Masaki, moglie dello zio Isshin ... felice nel sapere che d’ora
in avanti avrebbero vissuto insieme.
Dopo aver salutato Ichigo e il resto del gruppo, avevano percorso il primo tratto di
strada senza problemi, sennonché lui era stato sopraffatto da una profonda stanchezza.
Incespicava cercando al contempo di rimanere cosciente. Kukaku lo sorreggeva come
meglio poteva; nonostante il braccio destro rinato, reggere da sola un uomo così
massiccio rimaneva un’impresa non facile. Da un lato avrebbe preferito fermarsi e
permettergli di riposare, dall’altro sapeva che ciò le era impossibile.
<< Kukaku … andiamo a casa … a casa … >> ripeteva a intervalli regolari, quasi fosse
la frase stessa, sussurrata e carica d’amore, a impedirgli di svenire.
Lei camminava, passo dopo passo, rispondendo;
<< Tra poco arriviamo … >>
<< Forza Kugo ! Siamo appena usciti dalla Seireitei … >>
<< Ehi … ricordi questo ruscello ? Qui ... ci siamo baciati la prima volta ... >>
Al contempo sentiva quella parola crescere dentro di se. Casa. Ecco cosa sarebbe
diventata d’ora in avanti la Residenza Shiba: un dolce nido in cui vivere al fianco
dell’uomo tanto amato.
<< Presto … presto saremo a casa ! >>
Ma di lì a poco, lui perse conoscenza. Il peso rischiò di trascinarla a terra, senonché
qualcuno arrivò in soccorso.
<< Ehi … ! Hai bisogno d’aiuto ? >>
Travolta da un’assoluta meraviglia, vide Isshin far capolinea a lato di Kugo
sorreggendolo a sua volta. Ancora un volta la felicità la invase, condita da una gioia
unica e insostituibile. Dopo più di vent’anni anni lo zio era tornato … finalmente era tornato.
Trattenendo un singhiozzo tornò indietro, a un passato lontano e sbiadito, quando un
giovane Isshin Shiba faceva visita nella Grande Dimora di famiglia, salutandola con
quel sorriso in grado di cancellare i litigi col fratello, suo padre.
Si asciugò gli occhi mentre lui finì di caricarsi Kugo sulle spalle.
<< Accidenti non immaginavo fosse così pesante … ! >>
<< Zio … sei qui … sei qui … >>
<< Sì Kukaku … >> rispose dolcemente, ma quasi subito il viso si levò di tristezza << ...
perdonami, una visita ai miei nipoti era d’obbligo dopo la prima avventura di Ichigo.
Purtroppo … forze maggiori lo hanno impedito … finora … >>
<< Non devi scusarti … >> rispose ancora commossa << … all’epoca tornare era ancora
pericoloso. Quella telefonata bastò. Scoprire chi fosse veramente Ichigo … avere notizie
delle mie cugine … fu stupendo. Veramente stupendo. >> (8)
Lui non disse nulla e dopo una lunga pausa rivolse una occhiata all’Ex-Sostituto.
<< Kugo … si è fatto carico della mia vendetta. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza.
Mi dispiace … per molto tempo tra noi ci sono state solo incomprensioni … non abbiamo
fatto altro che rinfacciarci le colpe a vicenda ... >>
Kukaku si chiuse in un rispettoso silenzio ben conscia del triste retroscena che legava i
due uomini; Kugo era diventato Sostituto per proteggere Masaki, la sua migliore amica,
la donna a cui era legato fin dall’infanzia. Purtroppo la promessa si era infranta nel
modo più orribile e straziante. Non aveva idea di come si fosse evoluto il rapporto tra
lui e Isshin in quegli otto anni, ma l’ultima frase lasciava intendere una rottura risanata
solo in parte.
<< Zio … le cose cambieranno tra di voi, ne sono sicura. >>
Un’ombra fuggì dai suoi occhi caldi sostituita da un’espressione serena. In fondo anche
lo zio non era perfetto, anche lui sentiva di aver commesso degli errori, errori che
volenti o meno ne avevo segnato l’esistenza.
<< Ah … sentirlo fa davvero un altro effetto … grazie infinite Kukaku. Sì … potrò
recuperare il tempo perso con voi … e Kugo. >>
<< Ehi ! A che serve la famiglia se no ?!? >>
<< Hai perfettamente ragione … ! >>
<< Uh ! Adesso basta indugi ! Andiamo a casa, lì potremo chiacchierare con calma ! >>
Così, sotto la luce del tardo mattino, percorsero sentieri tranquilli e lussureggianti, per
nulla toccati dalla furia della Guerra. Camminarono immersi nella pace e nel silenzio,
desiderosi di riposare fra le calde mura domestiche. Fu quindi quasi all’improvviso che
la Residenza Shiba comparse davanti a loro. Rimasero a osservarla mentre ricordi dolci
e dolorosi si susseguivano uno dietro l’altro, infine Isshin iniziò a scendere il fianco della
collina. Lei però rimase immobile, bloccata da un improvviso senso di colpa.
<< Zio … >>
<< Sì … ? >> chiese lui voltandosi.
<< Perdonami … purtroppo ho dovuto mandare Ichigo nel Reiokyo. Zangetsu era
spezzata e ... Nimaiya era l’unico in grado di ripararla … >> (8)
<< Non devi scusarti di nulla … avevo già considerato quest’ipotesi. >>
Kukaku udì solo in parte la frase. Un ricordo, imprigionato nei recessi della memoria,
riemerse con prepotenza. Il ricordo che per anni era stato il suo peggior tormento ; la
convocazione del padre, la visita di Ichibei Hyosube e Oetsu Mimaiya, Capo e Membro
della Guardia Reale. Dall’aspetto un normale ricevimento riservato agli ospiti importanti …
poi le urla e il sangue …
D’istinto strinse il braccio destro mentre una rabbia primordiale la travolgeva.
<< Il compito affidato a noi Shiba. Zio ... ricordo perfettamente il tuo astio verso il
destino che fin dalle origini, affligge la discendenza femminile del Casato. Un destino
voluto dall’alto, dal Reiho e dalla Guardia Reale. Era questo … il motivo dei tanti litigi
con mio padre, ma lui non fece nulla ... se non nascondermi la verità fino all’ultimo.
Quel giorno … Mimaiya si portò dietro di me … ed estrasse la zanpakuto … l’attimo
dopo io ero lì, agonizzante sul pavimento, le vesti imbrattate di sangue. Urlavo ... urlavo ...
eppure davanti alla figlia appena mutilata lui non batté ciglio. I suoi occhi furono
inespressivi ... totalmente inespressivi. >>
<< Poi … arrivai io. Fui l’unico a soccorrerti … >> concluse Isshin con voce sommessa.
<< Sì … >>
Per un po’ nessuno disse nulla.
All’improvviso una brezza spirò da nord, al suo tocco Kukaku tornò a guardarlo e negli
occhi scorse un profondo rammarico.
Una volta, poco dopo la morte di Kaien, lo zio le aveva rivelato il significato dietro il
Narciso, Simbolo della Decima Compagnia ; Egoismo. All’epoca era rimasta stranita da
una frase detta così, senza un motivo apparente … ma adesso tutto apparve
dolorosamente chiaro. Quasi avesse rivissuto il medesimo ricordo lui parlò e mai
la voce risuonò più delicata e carica di dispiacere.
<< Io volevo cambiare il Casato … eppure non ce l’ho fatta. Dopo l’assassinio di Ryunosuke
e Miyu, assieme a Kaien decisi di entrare nel Gotei 13, nel desiderio di donarvi un futuro.
Poi ... lui morì cercando di vendicare Miyako mentre io vi abbandonai inseguendo la mia
felicità. Sposai Masaki … ma alla fine non riuscì a proteggerla. Lei morì e … l’unica cosa che
feci fu accusare Kugo … lui … che fino all’ultimo le era stato accanto. Era arrabbiato … e
quando poco dopo Ryuken mi rivelò la verità sull’Auswählen, non dissi nulla. Dentro di me …
decisi farlo affondare nell’Oscurità. Sì … nel bene e nel male … sono stato egoista, tanto egoista >>
e a quell’ultima parola gli occhi tornarono sereni << Kukaku … con l’iniziale morte del Reio,
il patto tra noi e la Casta Reale si è spezzato, ma presto o tardi Ichibei tornerà a reclamare ciò
che gli appartiene. Un pezzo del tuo corpo per collegare la Soul Society al Reiokyu. Quel
giorno non sarai sola. Assieme a Kugo ... cambierai il destino del Casato. >>
Rimase a osservarlo, cogliendo appieno ogni sfumatura della lunga confessione.
Lo osservò conscia della felicità ma anche dell’ultimo scontro che l'atteneva. Raggiunse
Isshin e poggiò il capo contro il suo petto.
<< Non mai sono mai stata arrabbiata con te zio … mai. Né io, né Ganju, né tanto meno Kugo.
Grazie … grazie infinite per le tue parole. Io posso farcela … ora posso farcela. >>
concluse stringendo la mano dell’amato.

-.-.-.-.-.-.-

Quando aprì gli occhi fu come svegliarsi su un letto di nuvole. Kugo sentì scorrere una
leggerezza mai provata fino ad allora; incommensurabile, talmente infinita da non poter
essere descritta. Al lieve tepore dell’aria si unì la morbidezza del futon* e la stanza,
immersa nella calda luce di mezzogiorno, prese forma intorno a lui.
Era nella Residenza Shiba.
Insieme a Kukaku.
Era a casa.
Il corpo guarito, l’animo rinato, libero da ogni fardello … ora poteva vivere felice
al fianco della donna amata. Al pensiero l’immagine di Kukaku si materializzò nella
mente. Voleva vederla, stringerla a sè, cancellare per sempre quei otto anni di separazione,
insieme agli ultimi sedici giorni che seppur passati vicini li avevano obbligati a vivere
da perfetti sconosciuti.
Si guardò attorno, nella speranza di trovare un segno della sua presenza. Fu la voce a
giungere, profonda eppur melodiosa, accompagnata da un insieme di risate. Riconobbe
Isshin, Ichigo, Ganju, Orihime e Chad, tutti riuniti nella stanza a fianco.
Gli Shiba … finalmente erano di nuovo assieme. Sorrise pensando alla gioia che Kukaku
e il fratello stavano provando nel riabbracciare, dopo mille ostacoli, lo zio e il cugino.
Mancavano solo Yuzu e Karin all’appello.
“ Un giorno andremo a trovarle amore mio … te lo prometto. ”
In quell’istante una figura fece capolinea dall’entrata e lo shoji* si aprì.
<< Ti sei svegliato pigrone ! Hai dormito per ben cinque giorni, sai ?!? >>
Kukaku Shiba si manifestò in tutta la propria bellezza, con le sue iridi verde acqua, i
lunghi capelli neri e le forme perfette. Una Dea dal carattere forte e deciso, che fin dal
primo istante lo aveva catturato in una lontana primavera di diciassette anni prima.
Insieme a lei aveva vissuto momenti indimenticabili, tanto da voler trasferirsi nella Soul
Society ...

- Voglio entrare nel Gotei 13 … vivremo assieme ... io e te ... inoltre lavorando a Karakura
potrò continuare a proteggere Masaki ... -


… ma all’improvviso … quell’esistenza si era infranta. Masaki uccisa per mano di
Yhwach, la scoperta di segreti riguardanti la Soul Society e il suo destino, ne avevano
decretato la discesa verso l’Oscurità. Tra i tanti dolori patiti la separazione da Kukaku
era stato uno dei più logoranti, una sofferenza reciproca, aggravata da un freddo addio
e da un altrettanto glaciale riconciliazione.
Fece vagare lo sguardo su di lei e la sorpresa lo colpì appena vide il braccio destro
rinato. Come fosse avvenuto tale miracolo non gli era dato saperlo, di certo collegato a
qualche evento accaduto durante la Guerra.
Senza preavviso la donna si precipitò verso di lui e … lo picchiò. Una raffica di pugni
prese a investirlo, ma Kugo non fece nulla, non protestò nè si protesse in alcun modo.
Era la giusta punizione per il suo “ errore ”.
<< Kukaku, chiederti di trattarmi da perfetto sconosciuto … so bene quanto sia stato
duro da sopportare … piangevi ogni notte e non sai >>
<< Sta zitto … sta zitto e abbracciami accidenti ! >>
Travolto da quelle parole, l’abbracciò con tutte le sue forze. Lei corrispose con impeto,
infossando il viso nel petto. Stettero a lungo così, nella pace e nell’amore tanto sognati,
e quando si mossero lo fecero piano, come a voler conservare ogni istante di quel futuro
ricordo. Si sdraiarono abbracciandosi di nuovo, avvolti nelle calde coperte del futon*.
Minuti meravigliosi passarono, ma nel corpo di Kukaku, percorso da commozione e
infinita gioia, percepì qualcos’altro. Una spina, una piccola spina conficcata nel cuore.
Con dolcezza le sollevò il mento specchiandosi in riflessi verde acqua.
<< Ehi … tutto bene tesoro ? >>
Kukaku sgranò gli occhi abbassando repentina lo sguardo.
Un brivido la scosse, come se quella domanda l’avesse violata scoperchiando il grande
vaso di Pandora. Un fardello da troppo sopito si era appena liberato. Di certo avrebbe
preferito tenerlo nascosto ancora per un po’, nel timore di rovinare la magia del
momento. Ma, dal canto suo, Kugo non era riuscito a ignorarlo; le doveva ancora delle
risposte, risposte atte a cancellare quella traccia di buio.
Le accarezzò il viso con la stessa delicatezza di tanti anni prima, assaporandone la
morbidezza e il calore della pelle. Una lacrima scese, ma al tempo stesso Kukaku prese
coraggio fissando lo sguardo nel suo.
<< Kugo … nessuna parola riuscirebbe a descrivere la gioia che provo in questo
momento ... però un dubbio continua ad affliggermi. Per quasi otto anni non ho avuto
tue notizie … è stato straziante vivere ogni giorno nel dolore di non poterti rivedere.
Sofferenza altrettanto grande fu la consapevolezza di non aver fatto abbastanza.
Fuggisti per salvarmi, per allontanarmi dalla tua anima divorata dalla rabbia … io
potevo fare altrettanto ? Potevo impedire al tuo cuore di sprofondare nell’Oscurità ?
No … in alcun modo. Sono giunta a questa conclusione appena ci siamo incontrati nel
Rokungai. Qualunque fosse il buio che ti aveva attanagliato, tu e solo tu potevi uscirne.
Fingere di non conoscerti era l’unica cosa da fare. In gioco c’erano forze più grandi di
noi, fingere serviva a proteggere Ichigo, quel ragazzo, Tsukishima … e me … ora … il
mio cuore è sereno … ma … ecco … >>
<< Non temere tesoro … sono qui … >>
Per un momento la vide esitare mordendosi nervosa il labbro.
<< Isshin … mi ha parlato del piano che, insieme a Urahara, avete attuato per ridare i
poteri a Ichigo. Piano che conducendoti alla morte ha permesso alla tua anima di
purificarsi e spazzar via l’odio verso gli Shinigami. Grazie al reiatsu dello zio sei riuscito
a rompere l’altra metà del sigillo, a ottenere la tua vendetta e … a ricongiungerti con me.
Ma ci sono segreti di cui Ichigo non è a conoscenza ; riguardano il tuo passato ... e il
reale motivo per cui abbandonasti il ruolo di Sostituto >> dopo una lunga pausa riprese
il discorso, la voce rotta da un dolore liberato << Quella notte ... andasti via senza dirmi
nulla … fu un grande, immenso gesto d’amore. In tutto questo tempo nessuno ha più
parlato di te, etichettandoti come un pazzo traditore … io però … non ho mai messo in
dubbio la tua innocenza. Quindi ti prego, dimmi … dimmi cosa ti spinse a una scelta
così tragica … ! >>
Kugo rimase in silenzio mentre ricordi lontani fluivano in lui. Rivisse ogni attimo, ogni
sensazione, alla ricerca d’immagini da cui far nascere le parole giuste ; parole per consolare
Kukaku e guardare finalmente al futuro. Tra tutti i ricordi ne scelse uno ed esse arrivarono,
una dietro l’altro, trasformandosi in un discorso macchiato da dolore, consolazione e speranza.
<< Quella notte, dopo che Urahara e Tessai finirono il rituale del Shiro no Bijuu, mi
diressi al fiume. Giunsi lì deciso a liberarmi del Distintivo. Giunsi lì con l’intento di
tranciare ogni legame con la Soul Society, con quel mondo che improvvisamente si era
tramutato nel peggiore degli Inferni. Ero accecato dalla rabbia, poi all’ultimo ... ricordai
ogni momento passato assieme a te. Fu questo l’unico motivo per cui lo tenni. Gli anni
passarono e nonostante l’Oscurità via via più grande, sapevo che si sarebbe presentata
l’occasione per dissipare l’odio ... e tornare da te. Ora ... desideri sapere perché mi
lasciai ogni cosa alle spalle … perché mi ribellai a quel Gotei 13 … e non solo. Si …
è arrivato il momento, è giusto tu sappia, come all’epoca lo rivelai a Isshin e Urahara.
Ma, come hai ricordato, tale segreto riguarda pure tuo cugino … >>
Lanciò un’occhiata allo shoji* aperto e la voce del giovane risuonò più forte delle altre.
“ Ichigo … se deciderai di lasciare il Ruolo di Sostituto spero lo farai nel desiderio di una
vita normale … una vita normale … proprio come desiderava tua madre ... ”
Tornò su Kukaku, sulla donna magnifica con cui avrebbe condiviso il resto della vita.
<< … meglio parlarne appena i nostri ospiti saranno andati via. >>
Lei sorrise e nuove lacrime andarono a bagnarle le guance.
<< Ti amo Kugo … ti amo … ! >>
<< Anch’io … ti amo Kukaku. >>
Così si unirono, in un intenso bacio.
Dopo tante sofferenze e addii finalmente erano di nuovo insieme. Da quel momento
gli anni avrebbero regalato gioie e dolori, dove momenti d’intensa felicità si sarebbero
trasformati in bellissimi ricordi, dove le notti piene di passione sarebbero diventate
eterne …
Ora erano insieme.
Insieme per sempre.

-.-.-.-.-.-.-

Tener conto dello scorrere del tempo non è semplice, specie se ti trovi rinchiuso in una
cella fredda e buia simile a una grotta. Secondo i calcoli, basati sul conteggio dei pasti,
dovevano essere passati cinque o sei giorni dal suo risveglio. Giorni passati nel Muken,
l’ottavo e ultimo livello della Grande Prigione Sotterranea. Era stato il folle scienziato
Kurotsuchi Mayuri a condurlo lì, su ordine del Comandante Generale.
Giorni di Nulla, dove gli unici stimoli si erano ridotti a mangiare, bere ed espletare i
bisogni fisiologici. L’unica sorpresa era stata ritrovare il petto perfettamente integro.
Grazie alle mirabolanti cure di Kurotsuchi i tessuti si erano rigenerati e adesso soltanto
la pelle cicatrizzata gli rammentava il regalino ricevuto da un certo Arrancar.
A parte questo, Askin era entrato in un limbo. Un limbo dove i concetti di vita o morte
avevano perso ogni significato. Vivere per cosa ? Morire per cosa ? Non esisteva
risposta. Del resto non aveva la minima intenzione di cercarla una risposta, ovunque
essa fosse. Stava lì, trascinando una vita senza desideri, in attesa che il mondo venisse
a bussare alla sua porta. L’attesa finì all’improvviso, con lo spioncino della cella aperto
accompagnato dalle grida irritate di Mayuri.
<< EHI QUINCY … ! Il Consiglio dei 46 ha fissato la data della tua sentenza. Il processo
si terrà tra quattro giorni. VEDI DI RENDERTI PRESENTABILE ! >>
Il pezzo di metallo si richiuse con violenza e il Capitano sparì con la stessa velocità con
cui era comparso.
Un sentenza tra quattro giorni … in cosa si sarebbe trasformata ? Una condanna a morte
o un atto di pietà ? Ma perché interrogarsi ? Interrogarsi non aveva senso. Nulla
aveva senso in un Mondo ormai Vuoto.
“ Già … chi se ne frega … però … non mi sarebbe dispiaciuto vederti ancora una volta
Yoruichi … forse avrei assaporato di nuovo quella strana felicità …”

-.-.-.-.-.-.-

La determinazione era sempre stato un suo tratto distintivo.
La determinazione l’aveva spinta fin dove nessuno aveva osato: rompere con le rigide
regole del Casato fino a diventarne la pecora nera, salvare Urahara e Tessai irrompendo
nel Seijoto Kyorin, vivere in esilio per più di cent’anni. Insomma non certo cosette da
poco. Era stato proprio questo lato a far prendere a Yoruichi Shihoin una decisione di tal
portata ; testimoniare a favore di Askin Nakk Le Varr, il cui processo sarebbe iniziato di
lì a poco. Una sentenza già scritta, come aveva rivelato Kyoraku qualche giorno prima.
Senza fermarsi, percorse gli intricati corridoi del Seijoto Kyorin, il primo edificio,
assieme alle strutture e le vie principali della Seireitei, a essere stato ricostruito dal
Kidoshu dopo la fine del conflitto. Niente, nella postura o nell’espressione, lasciava
trapelare la minima esitazione.
“ Kukaku è riuscita a ricongiungersi con Kugo … ! “ si ritrovò a pensare girando un
angolo ” Io, Kisuke e Tessai abbiamo riottenuto le vecchie posizioni … sono felice …
eppure mi sentirei ignobile a non intervenire in tuo aiuto ! ”
Ancora le pareva di sentirle, le ultime frasi che l’uomo le aveva rivolto dopo la sconfitta
di Yhwach. Parole che, contro ogni previsione, si erano depositate dentro di lei,
pizzicando il cuore in più di un'occasione.
“ Askin … tu non meriti di morire ! ”
<< Ehi ! Ehi ! Allora non sono l’unico imbucato alla festa ! >>
L’inaspettata voce di Kurotsuchi Mayuri la fece voltare di scatto.
Ritrovò il Capitano della Dodicesima poco distante, un ghigno divertito stampato sul
viso coperto come sempre da un’inquietante maschera. A margine del corridoio dietro
di lui, Nemu le rivolse un pacato saluto.
<< Kurotsuchi … pure tu qui ? >>
<< Esatto ! A quanto pare siamo qui per lo stesso motivo … salvare il Quincy. >>
<< Parole curiose da parte tua. Dai avanti ! Sputa il rospo e dimmi cos’hai mente ! >> si
pose guardinga, ben conoscendo le manie del Direttore dell’Istituto di Ricerca.
<< Askin Nakk Le Varr. Soggetto davvero interessante e, come ti dissi durante il
prelievo al Reiokyu, il sottoscritto ha tutta l’intenzione di farlo rimanere in vita. Inoltre
l’ordine di salvarlo viene direttamente dal Comandante Generale. >>
<< Shunsui ? Beh ... in questo caso mi sento più tranquilla ... >> e con sguardo tagliente
aggiunse << ... c’è altro che devo sapere ? >>
<< Giusto ... la relazione di Urahara visionata dal Consiglio è stata leggermente
modificata. Sai bene quanto posso essere ligi i 46. Quindi … al fine della riuscita del
piano dovrai attenerti a tali modifiche. >>
Yoruichi strinse i pugni e con tono risoluto si rivolse allo scienziato.
<< Avanti Kurotsuchi ! Dimmi tutto ! Il tempo stringe ! Devo salvarlo ! A qualunque
costo ! >>





(1) Wurm : tipologia di draghi appartenente al folkore anglosassone e scandinavo.
Spesso dipinti come lunghissimi esseri serpentiformi, da cui deriva il loro accostamento
con appunto i Vermi ( Wurm o Wyrm ). Fafnir, Niðhöggr e Miðgarðsorm o il Verme di
Lambton appartengono a questa famiglia draconica.

(2) Il mondo interiore si collega alla frase d’apertura del volume 50.

Il tempo sopraggiunge sempre da dietro le spalle
e scorre via ruggendo davanti ai tuoi occhi
Resta dove sei,
per quanto esso ti mostri le zanne tentando di spingerti nel fiume dell'incantevole passato

Non guardare avanti
le tue speranze esistono solo tra le oscure acque
limacciose
che incombono dietro di te


(3) Loro volevano usarti e nel farlo avrebbero annientato il tuo io.
Il vero motivo per cui Kugo abbandonò il ruolo di Sostituto verrà svelato … ma non ora.
Questa prima frase di Kildare rappresenta un secondo indizio e si ricollega a quando
detto da Kugo ad Askin nel Cap 5 :
Finché non scoprì alcuni segreti riguardanti la Soul Society e il mio " destino ". Tale scoperta …
decretò la mia morte.


(4) Quando Kugo affrontò Yhwach la prima volta, il suo Bankai non era completo, ma
appunto al primo stadio. Nel Capitolo 5 Askin ricorda gli eventi della notte della
Purificazione e le parole di Jugram ;
Fiamme si sono elevate tutt'attorno e in mezzo a quell'inferno Yhwach ha iniziato a combattere.

(5) Traduzione Bankai Kugo: ESTINGUI ! SPADA DEL SUD !
Nella croce celtica il sud era associato, tra i vari simboli, alla spada e al fuoco.
La frase attiva il secondo stadio del Bankai.
Prima Tecnica Ichigo : ZANNA DI LUNA CHE ESTINGUE I CIELI !
Seconda Tecnica Ichigo : ZANNA DELLA CELESTE PURIFICAZIONE !

(6) Il pensiero si collega al capitolo 478 del manga e alla riflessione finale di Shukuro.
Da quei pensieri s’intende che Kugo sapeva di dover morire contro Ichigo, morire nella
speranza di liberare il giovane e gli altri membri dell’Xcution dai propri poteri ( per
approfondire vedere Cap. 7 ).

(7) La frase di Toshiro è riferita al destino toccato al padre di Kugo, anch’egli Shinigami.
Muore 11 anni prima degli eventi di EBTR, quando Kugo aveva 4 anni. Questo fatto
spiega anche perché Isshin sia rimasto sempre “ nascosto ” dopo il ritorno dei poteri.

(8) In riferimento al capitolo 518, quando Kukaku nomina lo zio Isshin. Si suppone un
contatto dopo la prima avventura di Ichigo alla Soul Society, nel mio caso avvenuta
grazie a Urahara. Nello stesso capitolo Kukaku afferma che lo zio si rattristerà sapendo
che è stata costretta a mandare Ichigo nel Reiokyu. Come vedete il retroscena da me
creato è piuttosto credibile.





Glossario

*futon : materasso giapponese, interamente in cotone, rigido, sottile e arrotolabile.
*kimono : abito tradizionale giapponese sia maschile che femminile.
*shoji : tipico pannello delle porte scorrevoli giapponesi.






CHIARIMENTI SULL’ORDINE DI EVENTI E CONOSCENZE

ANNI PRIMA CALCOLATI IN PRIMA TIMESKIP DI 10 ANNI.
LA SEGUENTE CRONOLOGIA MISCHIA EVENTI UFFICIALI E INVENTATI. NEL CASO IN UN ANNO FOSSERO PRESENTI PIÙ EVENTI, SOLO IL PRIMO È APPURATO DA OFFICIAL DATABOOK O NELL’INTERNO DEL MANGA STESSO.

INOLTRE la maggior parte delle date relative al Casato Shiba sono state inventate e alcuni eventi sono stati modificati, così da renderli compatibili con la Storia. Mi riferisco a ;

A) La famiglia Shiba visse a lungo nella Sereitei prima di cadere in decadenza. Kaien, Ganju e Kukaku vissero la loro adolescenza e lì, al contrario di quanto affermato da Ganju nel capitolo 83.

B) Nel manga si sottintende che la scomparsa di Isshin e successivamente la morte di Kaien ( anche se non si ancora se questa sia avvenuta prima o dopo gli eventi di EBTR ) portarono alla decadenza del Casato. Un motivo abbastanza “ banale ” tenendo conto che c’erano altri due discendenti, Kukaku e Ganju. Nel mio caso c’è un motivo ben più grave sotto, come accennato in questo Extra.

C) A differenza di quanto visto nel Mini-Arc EBTR, Isshin perde gradualmente i poteri. Dopo aver sigillato White, rimane nel Mondo Terreno e grazie a un Gigai speciale creato da Urahara, non viene più localizzato dal Gotei 13. I poteri scompaiono, come confermato da lui stesso, 20 anni prima dello scoppio della Guerra Millenaria.

D) La Guerra scoppia a Aprile e non a Giugno.

La seguente Cronologia si lega a quella presente nel Cap. 5.

219.

- Kukaku viene privata del braccio destro per mano di Ichibei e Oetsu.
212.
- Assassinio di Ryunosuke e Miyu, genitori di Kaien , Kukaku e Ganju. Nei mesi successivi una serie di congiure portano alla morte della maggior parte dei membri del Casato e la Nobile Famiglia cade in decadenza. I superstiti ( i tre fratelli e lo zio ) si trasferiscono insieme alla poca servitù rimasta in una modesta villa nel Rokungai ( alias Residenza di Kukaku Shiba )
200.
- Sterminio Quincy
182.
- Isshin entra nella Decima Compagnia
134.
- Isshin è eletto Capitano
111.
- Kaien entra nella Tredicesima Compagnia
110.
- Mini-arc Turn Back Pendulum
96.
- Kaien è eletto Luogotenente
88.
- Kaien sposa Miyako, Terzo Seggio della Tredicesima
40.
- Nascita di Masaki
- Nascita di Ryuken
38.
- Nascita di Kugo
34.
- Il padre di Kugo viene arrestato e in seguito giustiziato su sentenza dei 46, colpevole di aver disertato, essersi unito con una vivente e aver dato origine a un Figlio della Proibizione. Il perché Kugo e la madre vengano risparmiati, è spiegato all’interno del Cap 5
31.
- Primo incontro tra Masaki e Kugo
24.
- Kaien muore cercando di vendicare la morte di Miyako
23.
- Mini-arc Everthing but The Rain. Isshin rimane nel Mondo Terreno e grazie a un Gigai speciale creato da Urahara, non viene più localizzato dal Gotei 13
21.
- Kisuke risveglia i poteri di Kugo trafiggendolo con Benhime
20.
- Isshin “ perde ” completamente i poteri.
- Il caso di Kugo viene esaminato sia dal Gotei 13 che di 46. Si decide per la creazione della carica di Sostituto Shinigami ( vedere Cap. 5 e 6 )
19.
- Morte della madre di Kugo a causa di un cancro
18.
- Matrimonio tra Isshin e Masaki
17.
- Nascita di Ichigo
- Kugo incontra per la prima volta Kukaku e gli rivela la verità circa la scomparsa dello zio. Fino al suo “ tradimento ”, la donna verrà sempre informata circa le notizie sulla Famiglia Kurosaki
13.
- Nascita di Yuzu e Karin
8.
- Masaki muore a causa dell’Auswahlen. Kugo si scontra per la prima volta con Yhwach ( per ulteriori dettagli vedere Cap. 5 )
- Qualche mese dopo incontra Shukuro, a cui non rivelerà mai i suoi legami col Mondo Spirituale, se non dopo la fine della Guerra Millenaria
- Scopre segreti che sarebbero dovuti rimanere tali, su lui scatta la pena capitale ed è costretto ad abbandonare la Soul Society. Nella fuga ferisce Ukitake e uccide molti Shingami, viene infine salvato da Kukaku. L’abbandona senza dirle nulla, come invece farà con Isshin e Urahara dopo il blocco dei poteri tramite lo Shiro no Bijuu
- Quell’anno muore anche Katagari, madre di Uryu. Ryuken rivela a Isshin la verità sull’Auswahlen e l’Impero Invisibile. L’Ex-Capitano decide di tacere col Sostituto, ritenendolo in gran parte responsabile della morte della moglie
7.
- Shukuro viene affidato dai servizi sociali a Kugo
2/1.5.
- Nello stesso periodo in cui Rukia dona i poteri a Ichigo ( Saga di Karakura ), in segreto Kisuke fa visita a Kukaku portandole notizie sull’amato ( debito nei confronti dell’Ex-Capitano, Cap. 78 del manga, dettaglio menzionato nel Cap. 5 )
- Ne Kukaku ne Ganju riconoscono Ichigo durante la prima visita nel Mondo Spirituale, questo perché sono passati molti anni da quando Kugo portò sue notizie e il ragazzo non fa menzione circa le sue origini. Solo alla fine della Saga della Soul Society, grazie a Urahara, la donna riceve una telefonata dallo zio dove le viene spiegata ogni cosa.
- Dopo la Saga di Aizen, Isshin si presenta da Kugo rivelandogli la verità sulla morte di Masaki, sull’identità di Yhwach e l’esistenza del Wandenreich. I due, assieme a Kisuke elaborano un piano per ridare i poteri a Ichigo e al contempo salvare l’anima del Primo Sostituto, dilaniata da troppi anni di odio. Per la sua completa riuscita l’uomo svelerà al ragazzo soltanto la funzione del Distintivo.
7 mesi prima.
- Creazione dell’X-cution. ( per ulteriori dettagli vedere Cap. 7 )
16. giorni prima.
- Saga del Sostituto Shinigami Scomparso. Il Gotei 13, per essere sicuro che Ichigo riesca a sconfiggere Kugo, infonde nella spada di Urahara parte del reaiatsu di tutti i Capitani.
- Il corpo di Kugo viene portato alla Seireitei e Mayuri, creatore del Distintivo ( Cap. 6 ), distruggere quello in possesso del Primo Sostituto. Dettaglio trapelato dalla Ending 30 versione 2.
Prima e durante la Guerra Millenaria.
- Kugo sperava di rimanere nascosto e raggiungere Kukaku dopo il concludersi del Conflitto. Purtroppo le notizie portate da Kisuke non sono buone ( Cap. 5 ) ; alcuni Shinigami, che agiscono in segreto su ordine della Corte Reale, sono sulle sue tracce. Si rifugia quindi nella Residenza Shiba assieme a Shukuro e Giriko chiedendo a Kukaku e Ganju di fingere di non conoscerlo. Questo per proteggere sia l’amata che Ichigo e il giovane Fullbringer.
- Kukaku ( Cap. manga 518 ) non menziona la parentela con Ichigo, questo perché Isshin non aveva ancora raccontato al figlio le sue vere origini.
- Ichigo conosce la verità sulla morte della madre, Isshin omette la presenza di Kugo negli eventi.
Dopo la Guerra Millenaria.
- Kugo rivela a Kukaku il motivo per cui abbandonò il Ruolo di Sostituto. Pochi giorni dopo lei spiega il compito che lega gli Shiba alla Famiglia Reale.
- Passata qualche settimana, Ichigo chiede al padre di raccontargli la verità sul Primo Sostituto e i legami con le Famiglie Shiba e Kurosaki. Per sua volontà decide di non venir a conoscenza del motivo per cui abbandonò il Ruolo.
- Circa un anno e mezzo dopo Shukuro incontra Kugo nel Mondo Terreno. L’uomo racconta tutti i suoi segreti. L’incontro è successivo a quello narrato nel Cap. 8





Tana Oscura

Devo ammetterlo … questo è stato in assoluto il capitolo più impegnativo da scrivere. Sia per la marea di personaggi coinvolti, sia per il lungo combattimento presente nel primo atto. Riguardo la Battaglia Finale, era mio desiderio renderla più lunga e cruda rispetto a quanto visto nel Manga, sia modificando alcune cose ( ad esempio la faccenda riguardo Uryu e la Freccia d’Argento, oppure le varie trasformazioni di Yhwach ) , sia aggiungendo l’entrata in scena di Kugo e Kildare, sia rendendo Ichigo più cazzuto ( una cosa che mal ho digerito nel manga è il fatto che lui non pronunci MAI la parola uccidere di fronte all’assassino di sua madre ).

Spero quindi di aver migliorato, a modo mio, la Battaglia Finale e Post Guerra mai visto ( … è presente in minima parte in Can’t You Fear Own World, ma in quella Novel sono presenti cose molte brutte e con poco senso fidatevi ). La seconda parte si va a collegare coi vari Capitoli della Storia Principale, in particolare il primo. Quindi si ! Si sono dette davvero tante, tantissime cose, quindi mi aspetto delle recensioni altrettanto lunghe XD
Spero di avervi mostrato, ancora con maggior forza, i legami che uniscono ( e uniranno ) i vari personaggi ! Inoltre fatemi sapere cosa ne pensate di Kildare !

Chiudo ringraziando :

Anukis, per le recensioni ( future se non hai ancora avuto modo di recensire ) e le preziose traduzioni dal giapponese che sei riuscita a fornirmi. Grazie di Cuore. <3
Kosoala e Hikari_Sengoku per aver seguito fin dall’inizio questo folle progetto. Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate ! Kosoala ... il Re è comparso finalmente !
Fandoms_Are_Life , per aver iniziato la sua avventura e aver apprezzato i personaggi
KurogamiSuzumebachi27 , spero di ricevere presto una tua opinione cara <3
Soumi25 , che pur non essendo espertissima di Bleach continua a seguire la mia storia <3
d4rkr4198 , per aver apprezzato fino in fondo questo mio progetto, anche se in maniera silenziosa.

E ovviamente a tutti coloro leggeranno e apprezzeranno Ikiru Riyu !

   
 
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