Vieni alla mente la tenera amata la vita passata s'infrange col vento in collina Vago il ricordo ricorre si stanzia il pensiero che lei sia perfetta ma mai conosciuta Chioma bionda tra i banchi come marchio ardente rimane impresso il subconscio Un amore sí forte da far tremolare le stelle Passa la figura impressa vicina nel tempo in conflitto con l'altra in pianura Di lei tutto e niente comprendo giornate ci perdo mai senza trovar la risposta Il lasso indomabile preme svegliato la nuova ha corrotto sicché quello andato dinnuovo tormenta Un vuoto sì nero che trepida e l’anima uccide Confuso e sbiadito il nuovo sentire la bestia compiace verace esalta la mente il rigetto Reazione violenta alla luce perpetua fendente accentua rottura del fisico bene e la calma Sul muro in penombra la tomba del Ragno ricorda l’eterno riposo che pare nemmeno malvagio Un rosso d’argilla ricopre l’angoscia del mondo