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Autore: Pandora13    28/11/2017    0 recensioni
Non so bene come definirla, non e` nata come una vera e propria storia, e` un momento di introspezione estremamente romantica restituita tramite gli occhi di un mio personaggio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NdA:
Sono viva! So che avrei mille alter cose da fare, tra cui revisionare TUTTE le storie gia` pubblicate, dal momento che ho trovato infinita` di errori, per lo piu` causati dal passaggio da word ad altri formati, ma comunque errori che rendono difficile e poco scorrevole la lettura.
Questo “esperimento” pero` e` nato spontaneamente un mesetto fa e non volevo rimandarne oiltre la pubblicazione.
Buona lettura! :*
 
 
Adrian era seduto al suo tavolo preferito nel suo “luogo di pace”, davanti a se` il suo immancabile quaderno e la sua inseparabile penna portafortuna.

Era una di quelle giornate no, quelle in cui una malinconia immotivata si impadroniva del suo cuore, una di quelle giornate in cui rimpiangeva l’apatia.

Aveva sempre associato quest’ultimo sentimento, se cosi` si puo` definire l’assenza stessa dei sentimenti, al grigio chiaro, quasi bianco, come la nebbia.

“L’apatia”, diceva, “e` come un velo impalpabile che avvolge ed ovatta tutto; annebbia le sensazioni sino ad addormentarle.”

In quel momento la desiderava, la rivoleva indietro con tutto se` stesso.

Si sentiva si un bianco candido, lucente e no, non era una sensazione positiva.

Il bianco e` la totalita` dei colori dello spettro elottromagnetico.

Li contiene tutti e nonostante cio` e` acromatico.

Quale definizione migliore?

Sentiva crescere in se` un’empatia ed una sensibilita` smisurate per ogni singola cosa attorno a lui.

Si sentiva permeato ed invaso da ogni sentimento.

Soverchiato.

Si sentiva prevaricato e soffocato da tutto questo e dalla malinconia che ne derivava.

Aveva deciso per questo motivo di recarsi in quel luogo che sapeva sempre farlo rifiorire come un sakura a primavera e che in quel momento era colorato delle mille sfumature del suo amato Autunno.

Quei colori vivi, brillanti, caldi ed accesi che di solito lo avvolgevano e lo cullavano verso una momentanea serenita`, magari accompagnati dalla melodia del suo piu` grande amore: la pioggia.

Non stava funzionando, quel bianco accecante annientava tutto e lasciava solo malinconia.

In quel momento avrebbe voluto essere il nero, per assorbire e far scomparire tutti quei colori, o almeno avere dalla sua parte la nebbia dell’apatia che li smorzasse un po’, ma sembrava tutto inutile.

 
 
***
 

L’arancione, l’arancione delle foglie si stava mescolando a quello del tramonto.

Quanto tempo era passato?

Da quanto stava li`, seduto, a scrivere pensieri confusi che l’inchiostro tramutava in poesia?

Quell’odore, l’odore inconfondibile di serenita` e pioggia portato dal vento lo aveva riportato alla realta`.

Eppure, non una nuvola in cielo.

Allora, come?

Perche`?

Una mano grande, calda e protettiva si poso` dolcemente sulla sua spalla.

«Ancora pensieroso, Amore?»

Una voce calda, avvolgente, lenitiva.

Una voce che sapeva di casa.

Adrian giro` lentamente il volto, incontrando il colore piu` bello che avesse mai visto.

Quelle iridi verdi che, ormai da anni, erano il suo posto sicuro.

I colori ripresero a filtrare a poco a poco dal bianco accecante che lo aveva avvolto, scaldando il suo cuore di serenita`.

Un sorriso dolcissimo increspo` le sue labbra.

Per quanto l’oscurita` piu` totale, o il bianco piu` intenso e puro potessero provare ad inghiottire il suo cuore, aveva la certezza che un raggio di verde l’avrebbe riportato alla realta`, perche` Sean era li`, al suo fianco.
 
   
 
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