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Autore: Vanex23    29/11/2017    0 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trentacinquesimo Capitolo




Il ragazzo era ormai arrivato sotto casa della ragazza da un paio di minuti e non sapeva esattamente cosa fare. Era rimasto semplicemente ad aspettare davanti la porta e continuava a fissarla, come se potesse aprirla solamente con lo sguardo. O qualcosa del genere. Ma in realtà il suo esitare era semplicemente perché non sapeva più cosa dirle. Aveva talmente studiato così tanto quel momento nei minimi dettagli che non sapeva davvero più cosa dirle. Aveva detto tutto, aveva programmato tutto e ora che stava lì si stava ritirando? Cosa diamine stava succedendo dentro di lui? Sentimenti contrastanti? O paura di sentirsi dire che ormai non era più nel cuore della ragazza? O peggio, che potesse scoppiare lui tra i due?
La porta poi, improvvisamente si aprì e catturò subito la sua attenzione, quando avvicinandosi di un passo, notò proprio chi le aveva aperto la porta.
"Calum, cosa fai? Sei qui fuori da un bel po' di tempo ed io ti stavo anche aspettando, anche se sono dentro posso comunque vederti dalle finestre!" Spiegò la ragazza, accennando ad un lieve sorriso. Ma Calum non accennava a ricambiare, o almeno non per quel momento. Era serissimo e Steffy pensò sul serio che stesse per accadere qualcosa a cui nemmeno lei poteva o sapeva come rimediare o come impedire.
"Posso?" Chiese semplicemente lui.
"Sì, sono sola a casa." Rispose semplicemente la ragazza, prima di scivolare dietro il portone, aperto totalmente e facendo entrare il ragazzo. Di tutta risposta Calum, entrò semplicemente senza dire una parola e continuando a guardarsi attorno, come se fosse alla ricerca di un tesoro nascosto, ma senza proferire alcuna parola.
"Bene.." Cominciò Calum, sospirando e mettendosi proprio di fronte la ragazza, sedendosi sullo schienale di una poltrona, in salotto.
"Cosa devi dirmi?" Chiese subito e velocemente Steffy. Era agitata, anche Calum lo aveva capito e anche lui lo era, ma non lo dava a vedere, a differenza della ragazza, era solito per lui tenersi tutto dentro, o quasi.
"Ci ho pensato molto prima di dirti questa cosa, e onestamente parlando me ne sto pentendo tutt'ora, però mi ricordo molto bene quando tu, qualche mese fa mi parlasti di come ti sentivi riguardo il nostro rapporto dicendo che era colpa mia e che se dovevo continuare con il mio comportamento incerto, avresti fatto meglio a non avere più niente a che fare con me. Beh, a quanto pare ci sei riuscita." Disse diretto Calum, mantenendo lo sguardo sempre fisso sulla ragazza.
"Cioè?" Chiese Steffy, che era rimasta alzata, posizionata davanti a lui.
"Mi riferisco a Jackson, Steffy." Schioccò la sua lingua sul palato.
"Sei geloso? Non capisco la tua gelosia immotivata Calum. Noi non stiamo insieme, non lo siamo mai stati, non ti devo niente." Rispose subito Steffy.
"Tu proprio non capisci. Quando mi hai detto quelle cose, Steffy, io ti risposi con una frase ben precisa, ti dissi chiaramente che ero confuso ma non per te, assolutamente, ma per me stesso, perché volevo capire se ero davvero sicuro di voler una relazione con te visto che non sono capace a combinarne una giusta nella mia esistenza e pensavo che meditandoci su e capendo bene cosa volevo e cosa no sarei arrivato alla conclusione, molto presto. Ci ho pensato, riflettuto e ci ho anche buttato delle nottate intere per capire che diamine mi stesse succedendo. Ero spaventato. Il fatto che lo fossi non dipendeva da te, da me, o da altro. Ma dalla situazione. Perché non volevo deludere te. Perché evidentemente non mi sentivo abbastanza. Ma quando, dopo quel discorso, ti ho visto fare esattamente quello che non volevo accadesse, beh, scusami, ma non ci sto più al tuo gioco. Io mi sono ridotto una pezza per te, pensavo che al tuo compleanno fosse risolto tutto o comunque fosse un nuovo inizio, ma poi arriva Jackson e per te esiste solo lui." Spiegò di getto Calum, lasciando interdetta per qualche secondo anche Steffy.
"Io e Jackson ci vediamo in modo occasionale, non stiamo insieme e non devo niente nemmeno a lui. Comunque non vedo perché a te debba interessare così tanto quello che faccio e con chi lo faccio. Devi imparare nella vita che non puoi comprare le persone o la loro fiducia con dei regali." Spiegò subito anche la ragazza.
"Tu proprio non capisci? Ho reagito in quel modo dopo quello che mi hanno detto, dopo quello che ho visto e dopo quello che ti ho sentito dire su Jackson." Si infuriò Calum.
"Tu non puoi venire qui dopo quattro mesi e cercare di rifare la predica a me dopo quello che hai fatto tu per primo!" Esclamò Steffy.
"Lo so! Ho sbagliato completamente con te, ma questo non ti da il minimo pretesto per farmela pagare dopo che io ho ammesso e buttato in tavola tutto per te. Ho dichiarato anche il mio amore per te! Lo sanno tutti Steffy, lo sa chiunque, anche i muri della scuola lo sanno. Chiedi in giro, chiunque ti dirà la stessa cosa. Mentre tu continui a giocare ancora a chi è più stronzo, più geloso, più testardo e a chi dei due cede prima, io ho già mollato la presa da quattro mesi. E non mi importa più. Non mi importa più nemmeno sapere cosa pensi tu. Se vuoi stare con me, se io ti merito, perché ho capito che comunque vadano le cose la colpa non sarà più mia e non ho più paura di mandare ancora una volta a puttane qualcosa nella mia vita. Perché, stavolta, questa scelta, non dipende da me. Perché, stavolta, io ho già scelto, comunque, cosa voglio. E che a te piaccia o no, io ho finito questo stupido gioco, anche se già quando te lo avevo detto, tu eri troppo impegnata a raccontare a Keira ed Allison del tuo ammiratore segreto. Per questo non volevo che si sapesse, per evitare tutto ciò. Che ti piaccia o meno Steffy, le colpe le abbiamo entrambi, ma io sto anche ammettendo di amarti e per quanto mi sia costato dirlo, se ho aspettato così tanto ed ho scoperto chi è davvero Steffy, allora dico bene. Bene, perché tornassi indietro, aspetterei di più per dirtelo e bene perché, se lo avessi detto prima, tu non avresti mai svelato le tue vere intensioni." Urlò tutto Calum, alzandosi di scatto dal divano e avvicinandosi alla ragazza, che però non lo guardava più in faccia, ma aveva abbassato lo sguardo, sentendosi un po' in colpa per quello che stava accadendo e per quello che gli aveva detto Calum. Se stava in quel modo era colpa sua, perché pensava comunque di essere lui quello sbagliato, pur riversando le sue colpe su di lei, ma lei lo conosceva e sapeva perfettamente che quello che Calum sapeva fare bene, più di tutti, era incolparsi anche quando non c'era nessuna colpa, per gli insuccessi avuti.
"Ok, Calum, possiamo parlarne meglio e con più calma, puoi sederti e vedere di chiarire una volta per tutte questa cosa." Disse calma, Steffy, avvicinandosi al ragazzo e toccandogli la spalla, ma a quel contatto, Calum indietreggiò bruscamente e si riposizionò guardandola in faccia. Era teso, estremamente teso, gli occhi a due fessure la scrutavano e aveva uno sguardo che la faceva sentire nervosa. Tipico di Calum, quando si arrabbiava. Riusciva a trasmettere la sua rabbia a tutti.
"Ti ho detto tutto quello che dovevo dirti. Io ho preso la mia scelta, non ho alcun tipo di risposte da parte tua, quindi non tornerò più indietro." Disse piano il ragazzo.
"Io.. Cosa dovrei dirti?" Chiese Steffy impanicata, ma Calum l'aveva ormai superata e stava per uscire di casa.
"Sarebbe andata bene la qualsiasi cosa, per farmi capire che ci tieni ancora a me, dopo tutto quello che ti ho detto specialmente adesso, perché io ancora ci sto provando a sistemare le cose, sempre. Ma evidentemente per te non è più così." Rispose semplicemente, aprendo la porta.
"Resta qui, stanotte!" Urlò Steffy, correndo contro di lui e fermando la porta, prima di chiuderla.
"Che?" Chiese il ragazzo, sbarrando gli occhi e rimanendo con la spalla fermo, per non far chiudere la porta.
"Rimani qui." Sussurrò Steffy stavolta, avvicinandosi al volto del ragazzo.
Di tutta risposta, Calum ritornò dentro casa, sbattendo la porta e voltandosi verso Steffy, per poi baciarla. La ragazza lo abbracciò completamente con le sue braccia e con le mani iniziò a toccargli il collo. I due cominciarono a baciarsi sempre con più foga fin quando non si ritrovarono catapultati sul divano del solotto della ragazza, Calum sopra Steffy e continuarono a baciarsi. La maglietta di Calum era volata subito sul pavimento e insieme a quela anche la maglietta di Steffy. Ormai i due erano completamente concentrati l'un l'altro da non accorgersi più di niente se non di loro e basta.
"Ti amo." Sussurrò Calum tra un bacio e l'altro.
"Ora non vale." Rispose Steffy, prima di baciarlo ancora.
"Se non ora, quando?" Chiese sorridendo il ragazzo, e il suo sguardò riuscì a dare nuovamente sicurezza alla ragazza.
Di tutta risposta Steffy, sorridendo, lo trascinò di nuovo su di sé e continuò a baciarlo.



***



Il giorno dopo a scuola già si respirava un'aria diversa. Gli studenti sapevano benissimo che quel giorno sarebbe stato un giorno tranquillo per tutti, perché quando si trattava di autogestione una cosa era certa: non fare niente. Tutte le classi erano riversate per metà nel corridoio e per metà in giro per la scuola o in palestra o nel giardino dietro i campi di calcio e di basket.
Le tre ragazze erano sedute proprio all'ingresso della scuola, mentre osservavano chi entrava e chi usciva.
"Quindi, tu e Chris.." Iniziò Allison.
"Cosa? Lei e Chris, cosa?" Chiese Steffy, sbalordita.
"Chris l'ha baciata e Keira c'è stata!" Spiegò felice Allison.
"Come? Ed io non ne sapevo nulla?" Chiese sconvolta Steffy.
"Non è vero. Ci siamo baciati, questo sì, ma non è stato niente di che. Come quando in discoteca ti baci uno per caso." Spiegò facendo spallucce Keira.
"Bene, ti aspetto tra una settimana allora, quando sarai intrippata con Chris e non saprai come comportarti appena ti avrà chiesto di uscire con lui." Rispose prontamente Allison, ammiccando un occhiolino per l'amica.
"Ma perché io non ne sapevo niente?" Chiese ancora Steffy.
"Se ieri sera avessi risposto al telefono, lo avresti saputo." Rispose Allison.
"Quando è successo?" Continuò Steffy.
"Ieri." Rispose Keira.
"Dove?" Chiese ancora Steffy.
"A scuola." Rispose ancora Keira.
"E tu me lo chiami bacio dato come quello che dai in discoteca? Secondo me tra non molto qui nascerà l'amore." Disse complice Steffy.
"Ma smettiamola. Neanche lo conosco Chris, sono cose che succedono, ma niente di più e niente di meno." Rispose ridendo Keira.
"Magari scopa anche bene, che ne sai, potrai provare." Disse Steffy, facendole l'occhiolino.
"Tu ne sai qualcosa, vero? Noto con piacere un succhiotto ben visibile sul tuo collo." Decretò Keira, indicando il punto a cui si riferiva.
"Si vede così tanto?" Chiese sorridendo la ragazza.
"Beh non particolarmente, ma è notabile. Che ci nascondi? Chi è il fortunato?" Domandò Allison.
"Lo conoscete, sapete chi è." Disse subito Steffy.
"Jackson?" Chiese Allison.
"Calum." Affermò invece Keira, che aveva notato gli sguardi che si lanciavano Calum e Steffy, a distanza, da qualche minuto.
"Sì, è Calum." Rispose felice Steffy.
"Calum? Ti sei arresa finalmente? Com'è successo?" Chiese Allison.
"Ieri è venuto da me, abbiamo parlato, ma come a solito suo, prima di parlare normalmente abbiamo litigato e da cosa nasce cosa, fin quando io disperata non gli ho chiesto di rimanere da me, ero anche sola a casa. Quindi abbiamo passato la notte insieme." Spiegò Steffy.
"Una nottata molto movimentata, spero." Disse Allison.
"Vi dico solamente che abbiamo cenato all'una di notte." Disse Steffy ridendo.
"Gli spuntini notturni!" Esclamò Keira ridendo.
"E non solo quelli.." Enfatizzò la ragazza castana, ridendo ancora.
"Ma state insieme adesso?" Chiese seria Allison.
"Ci stiamo lavorando, abbiamo pensato che fosse meglio ristabilire le cose e non avventarci troppo. Questa situazione la conosco bene anche io, va avanti da tre anni, ma stavolta era lui diverso, è lui diverso e l'ho capito, perché entrambi vogliamo la stessa cosa. L'unica cosa che gli ho chiesto io è di andarci piano per me e per lui, conoscendolo." Spiegò seria Steffy.
"Concordo. E poi non volevo dirtelo, ma in questi ultimi mesi, Calum ti è praticamente morto dietro. Non sapeva che fare, era distrutto." Disse Keira riflessiva.
"Lo so, ieri sera, dopo aver finito di fare quello che stavamo facendo, l'ho visto un po' stranito. Lo avevo capito, non gli era passata del tutto. Gli ho chiesto di parlarne. Ha pianto. Non l'ho mai visto così teso e pieno di preoccupazione, come il quel momento, ieri sera. Inutile dire che io ho pianto insieme a lui non appena mi ha confidato ogni cosa. Ma almeno dopo era più sereno e ha anche dormito.
"Siete pronti al matrimonio, no?" Domandò ironica Allison.
"Un passo alla volta, grazie." Rispose semplicemente Steffy.
Nel frattempo i ragazzi ritornarono dentro e passando dall'ingresso, Calum sfiorò con la propria mano la spalla di Steffy, che voltandosi subito, accennò un lieve sorriso.
Anche le ragazze decisero di tornare dentro, volevano girovagare per la scuola e trovare qualcosa di interessante da fare, piuttosto che rimanere lì. Entrando, Keira notò subito che davanti agli armadietti c'erano Chris e William intenti a scherzare e parlare tranquillamente del più e del meno. Stavano lì e per quel poco di tempo che potè osservarli, Keira sentì per la prima volta una risata vera da parte di Chris. In quel momento anche il ragazzo si voltò a guardarla e il loro sguardo si incontrò per pochi secondi, quanto bastava per far allargare ancora di più il sorriso di Chris e inconsapevolmente anche Keira fece la stessa cosa.
"Ciao." Accennò lievemente Chris con un movimento della testa verso la ragazza.
"Ciao." Ricambiò Keira, sorridendo nuovamente.
Anche William si voltò, dopo aver chiesto all'amico chi stesse salutando e dopo che Chris gli indicò chi fosse con un dito.
"Ciao." Salutò anche lui.
"Ciao anche a te." Rispose Keira, sorridendo, anche se non come a Chris, ma lei questo non poteva saperlo perché non poteva vederlo e non riusciva a rendersene conto.
"Ah questo sorrisone!" Disse Allison prendendola in giro.
"Love is in the air!" Cantilenò Steffy.
"Smettetela!" Esclamò ridendo Keira.
Ma tutte le risate all'interno di quel corrodoio furono interrotte. Chiunque, in quel momento, aveva abbandonato ciòche stava facendo per rendersi partecipe di ciò che stava accadendo in quel momento. Anche Chris e William smisero di ridere e presero posto un po' più avanti rispetto agli armadietti per capire cosa stava accadendo e mentre si avvicinavano, Chris lanciò uno sguardo preoccupato anche a Keira, che in qualche modo intuì e recepì.
Dal corrodio si sentivano chiaramente le urla di qualcuno che stava intrattenendo sicuramente una discussione non poco carina. La porta di una delle  classi vuote era stata aperta proprio in quel momento e da lì si sentivano provenire delle voci. Due in particolare. Un ragazzo ed una ragazza.
"Ci hai scopato? Ci hai davvero scopato? Dimmi la verità, cazzo!" Urlò furioso il ragazzo.
"Sì, ma l'ho dovuto fare, sono stata costretta, lui.. Lui mi aveva detto che ti avrebbe ucciso." Disse scoppiando a piangere la ragazza. 
"Lui mi sta usando per prenderti in giro e tu ci sei cascata, non ci posso credere, il giorno prima avevi pure scopato con me. Mi fai schifo." Si scagliò contro di lei, il ragazzo.
"Matt io.." Cercò di avvicinarsi la ragazza ma fu tutto inutile.
"Lasciami." Disse semplicemente lui, uscendo dalla classe. In quel momento chiunque ritornò a fare finta di niente, mentre il ragazzo continuava a camminare dritto per la sua strada, in mezzo agli altri. Si diresse a passo spedito contro la porta d'uscita della scuola e in quel momento sferrò un pugno contro la vetrata. Nessuno osò dire nulla o fare niente, erano rimasti tutti impietriti dalla reazione di Matt. Solo il vetro a terra fece rumore, nient'altro.
Anche Evelin lo aveva visto, aveva provato a seguirlo ma inutilmente, Matt in quel momento era una furia.
"Matt!" Disse semplicemente, andandogli incontro.












Angolo Autrice:

Sono tornata con un nuovo capitolo e avete anche scoperto quale spoiler era di questo capitolo con l'inserimento, quindi ne rimangono fuori altri tre da dover intuire per il prossimo o prossimi capitoli. Comunque che dire? Sempre più colpi di scena, eheh. Non temete, questa ultima parte verrà spiegata meglio e approfondita meglio nei prossimi capitoli perché in realtà lo sapete bene che nelle mie storie non è mai come sembra. Comunque io vi lascio alla lettura del capitolo, come sempre e niente, ci vediamo alla prossima.
Xoxo, Vanex23.
  
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