Saremo anche il popolo più forte dell’universo,

ma in quanto a scrivere non siamo bravi.

Non sto parlando del fatto che siamo dei mezzi analfabeti.

Sto parlando del fatto che su questo pianeta, nessuno scrive.

Parlo di libri, poesie, opere.

Sono in una squadra di combattimento di infimo livello, in una missione di qualche tempo fa ho incontrato uno scrittore.

Non sapevo cosa fosse uno scrittore, fino a lui.

Era un alieno debole fisicamente ma molto forte mentalmente.

Provava emozioni a cui non riuscivo dare un nome, ma lui sì.

L’amore, per esempio, che amava persino trascrivere.

Non lo uccisi, feci finta di non averlo visto.

Non so perché mi avesse raccontato questa parte della sua vita, del suo sentimento per questa fantomatica donna, ma decisi che meritava di vivere.

Per qualche secondo, finché i miei compagni non lo uccisero per me.

Tant’è che mi è rimasto impresso.

Se è vero che in alcuni luoghi, gli alieni scrivono, perché non dovrei farlo anche io?

Ne è passato di tempo, prima che decidessi di buttare giù qualcosa.

I sayan non sono creature dai grandi sentimenti, dunque non sapevo nemmeno da dove cominciare.

Lo avrei copiato, avrei potuto parlare dell’amore per qualcuno, ma non credevo di poterlo provare in maniera abbastanza forte e chiara.

Fino ad oggi.

Prima, ero in una squadra diversa.

Mi hanno voluta cambiare e proprio oggi ho incontrato i miei nuovi compagni.

Gente normale, che dire.

Ma non è possibile mentire, vivere così, no, non può essere.

L’ho visto una volta, oggi.

Ci ho scambiato poche parole, sembra un tipo più concentrato che loquace.

Siamo rientrati da ore.

Io, che dimentico il nome della gente un minuto dopo averlo sentito.

Io, che per me le facce sono tutte uguali.

IO.

Io mi ricordo ancora di Bardock.

Non so se è bellissimo o preoccupante.

Provo una timidezza nel solo pensare a lui, che non avevo mai provato.

Sembra una malattia mentale.Rara e incurabile.

Sospiro, sospiro manco fossi depressa, ma sono felice.

Che follia è.

Facce come la sua ce n’è a secchi, là fuori.

Non so cosa ci sia di diverso in lui, non so spiegarlo.

Mi ha guardato una sola volta, oggi, per un secondo.

Stavo davvero per svenire.

Bardock.

Bardock.

Bardock.

Che nome schifoso, devo ammetterlo.

Kakaroth sarebbe molto meglio.

E niente, presumo di non essere così brava a spiegare le mie emozioni come probabilmente era quell’alieno, ma forse un paio di rime riesco pure a tirarvele fuori.

Sul pianeta Vegeta

nessuno si innamora

Sono la prima?

Io,qui,ora?

Bardock,

ho un groppo in gola

Dimmi però almeno

che non sono la sola.

Gine