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Autore: Summer7    02/12/2017    0 recensioni
Kristin Reed è una giovane modella che a causa di un brutto incidente perde la madre proprio il giorno di una sfilata di moda importante organizzata dalla stessa donna.
La ragazza affranta per la morte della madre trova conforto tra le braccia di Ian il suo fidanzato dalla quale avrà una figlia.
Kristin e Ian sono felici fino a quando nella vita della ragazza fa la sua comparsa Macon un giovane modello che la farà avere dei dubbi sulla sua relazione sentimentale.
Attrazione o Amore?
Infine sarà il destino a decidere per lei;
Una storia coinvolgente e passionale.
Questa storia mi è stata ispirata dal libro di "Danielle Steel" dal titolo " Due mondi Due amori"
Buona Lettura.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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       Chiarimenti        
         

L'indomani Kris era con Rebecca per accompagnarla a fare shopping.

" Kris davvero non capisco perchè non vuoi farti vedere da un dottore " chiese la rossa.

" Ti ho detto che sto bene, è stato solo un capogiro dovuto alla stanchezza "
" Se lo dici tu "

Kris aveva solo paura della verità, e cioè che forse fosse incinta... di Macon.
A questo non voleva assolutamente pensare.

" Senti Becky, ti spiace se torni a casa da sola? mi voglio andare a rinfrescare un pò le idee "
" Sicura? ok, ma non fare tardi, mi trovi a casa "
" Grazie, a dopo "

Kris andò a passeggiare nel solito parco dove andava spesso a pensare, quel luogo era di meditazione per lei.
Poi andò a prendersi un caffè, una volta fuori al locale andò a scontrarsi proprio con... Macon.

" Kris " chiamò il ragazzo stupito, lei non lo vedeva da un mese, dall'ultima loro chiacchierata all'hotel.

" Che sorpresa, Macon " disse lei con poco entusiasmo quando stava per allontanarsi.

" Aspetta "
" Che c'è? devi farmi un altra delle tue prediche? " domandò la ragazza con furia.

Kris più lo osservava e più non potè fare a meno di pensarlo.

" Lo so che sono stato uno stronzo quel giorno all'albergo, mi sono comportato da vero coglione "
" Si, lo hai fatto, vuoi chiedermi scusa? "

" Si, ti chiedo scusa e voglio che tu sappia che in realtà non pensavo veramente quelle cose che ti ho detto, Kris io da quella sera non faccio altro che pensare a te, in queste settimane che siamo stati distanti ho capito che forse provo qualcosa per te "

" Non parli sul serio, io mi sto per sposare, tra un paio di mesi Ian sarà mio marito, non posso "
" Ian, giusto " disse Macon in tono rassegnato.

" Se non ti spiace io vado "
" Dimmi solo un ultima cosa: quella sera per te c'è stato qualcosa di più? " 
" Che vuoi dire? vuoi sapere forse se ho provato qualcosa per te? "
" E cosi? "

" Credevo, ma io amo Ian, mi spiace -  affermò Kris quando si allontanò da lui per poi girarsi nuovamente per dirgli un ultima cosa: -  Macon, non te la prendere poi così tanto, in fondo puoi avere ogni ragazza che vuoi, io sono come tutte le altre, no? "

E con questa frecciatina Kris lo lasciò, lo si vedeva che era rimasto irritato.

                               
                  Più Tardi 


A cena Rebecca notò lo sguardo assente dell'amica.

" Ehi cocca, che succede? "
" Nulla, Vivian è ora di andare a letto "
" Mammina ma ho voglia di guardare la tv "
" Niente storie, a lavare i denti e a letto... di corsa "
" Ehi vacci piano, un altro anno e Vivy ti si rivolterà contro " disse Rebecca.

In quel momento suonò il cellulare di Kris, era Ian.

" Tu rispondi pure, me la vedo io con Vivy... andiamo piccoletta "

Kris rispose alla chiamata.

" Ian, come è andato il viaggio? già mi manchi "
" Amore qui è meraviglioso, ma senza di te manca qualcosa "

" Non farmi star male più di quanto non sto già "
" Qui è fantastico, e si mangia una meraviglia, un giorno veremmo qui insieme, io tu e Vivian "

" Non ne dubito "
" E tu che fai? Vivian sta già dormendo? "

" Si, è appena andata a letto, io e Vivian siamo ospiti di Rebecca, sai com'è ha insistito tanto e non è facile dirle di no "
" E una brava amica, c'è sempre per te e sapere che non stai da sola mi rassicura... amore ora devo staccare, il lavoro chiama e il fuso orario mi fa impazzire "

" Ok, non voglio trattenerti... ti amo "
" Ti amo anch'io, futura signora Carson "   concluse lui riattaccando.

Quella situazione non faceva che confondere Kris ancora di più.
Il cellulare risuonò nuovamente e senza guardare il display Kris rispose:

" Hai dimenticato di darmi la buonanotte? " domandò sicura che era di nuovo Ian, ma ritrovò un altra voce familiare a risponderle dall'altro capo del telefono.

" Sono io, Macon "
" Che cosa vuoi? chi ti ha dato il mio numero? "

" Questo non ha importanza, devo parlarti assolutamente "
" Non ho nient'altro da dirti, ora devo staccare "
" No Kris, asp... "

Macon venne interrotto da quella chiamata dalla stessa Kris che riattaccò senza fargli finire la frase.
Ma come aveva fatto Macon ad avere il suo numero?
Rebecca la raggiunse alla veranda.

" Che c'è? " domandò la rossa.

" Nulla, io vado a letto, a domani, buonanotte " 
" Notte " rispose Rebecca vedendo l'amica sempre più strana.


      Il Giorno Seguente  
         
Il giorno seguente Vivian venne accompagnata a scuola, poi Kris passò per casa sua per ritirare la posta e prendere qualche vestito per lei e sua figlia da portare a casa di Rebecca.

Quando arrivò fuori casa sua, le sembrava di averla lasciata da un secolo, ora che Ian non c'era non sapeva spiegarsi il perchè provava un senso di sollievo.
In quelle ultime settimane non riusciva più a stare con lui come una volta e forse lui se ne era accorto, Kris si sentiva sporca dentro e non meritava un ragazzo come Ian, in più non sapeva neanche se fosse incinta.
Mentre era assorta nei suoi più remoti pensieri, qualcuno bussò alla porta.
La ragazza aprendo non poteva credere a chi avesse di fronte.

" Che cosa ci fai qui? mi stai pedinando? " domandò a Macon fermo sulla soglia.

" Io devo parlare con te "
" Come hai fatto ad avere il mio numero? e come fai a sapere dove abito? "
" Non ha importanza questo "

" Per me ce l'ha, voglio saperlo "
" Dopo, ora per favore mi fai entrare? "
" No, allora? come mai mi hai chiamato ieri sera? non mi pare che ci siamo scambiati i numeri di cellulare "

" Ma come sei pesante, ok, me lo hanno dato Marshall e Gary... ora posso entrare? "
" Qualunque cosa devi dirmi, puoi anche dirmela qui sulla soglia "
" Hai paura che possa succedere qualcosa se entro? "

" Tu sei folle, sei così sicuro di te che... "
" Che cosa? dillo, avanti "
" Senti, sei venuto qui per litigare? "

" Sono qui per parlare, ma sei tu che inverti le circostanze "
" Tu perchè non inverti quella macchina con la quale sei venuto e te ne vai? "
" Kris, tu hai solo paura di accettare la realtà "

" E sarebbe? "
" Tu provi qualcosa per me, come io la provo per te "
" Tu sei pazzo "

" Allora perchè sei così agitata quando ti sto di fronte? se non provassi nulla saresti indifferente "
" Io non sono agitata "
" Ah no? "

Macon con un passo in avanti la fece indietreggiare fino a entrare in casa.
Con un passo veloce in avanti, gli si parò ad un centimetro dalla faccia in modo prepotente.
Kris sentì il suo cuore battere all'impazzata, era paralizzata da quel centimetro che li divideva, nemmeno un filo di vento riusciva a passare da quella distanza.

" Guardami negli occhi e dimmi che non provi nulla per me " disse Macon mettendo a dura prova la pazienza della ragazza.

Macon sentiva che Kris voleva baciarlo, ma mentre sembrava che fosse così si distaccò dalla ragazza convinto delle sue supposizioni.

" Lo immaginavo, io non mi sbaglio mai, e ti dico solo una cosa Kris, io non rinuncierò a te, quando sono sicuro di una cosa, lotto contro tutto e tutti, sappilo " disse lui lasciando la casa.

Kris rimasta da sola chiuse di fretta la porta per poi farsi cadere dietro essa in un lungo pianto.
Kris quel pomeriggio era assorta nei suoi pensieri, Rebecca la raggiunse.

" Kris, non hai toccato cibo stasera, c'è qualcosa di cui mi vuoi parlare? - domandò Rebecca quando guardandola in viso notò che la ragazza stava piangendo - Ehi, perchè piangi? "

" Rebecca, non ce la faccio più " confessò Kris gettandosi tra le braccia dell'amica.

Senza dire più nulla, Rebecca la strinse forte a sè pronta a consolarla.
La mattina seguente la rossa aveva appena finito di preparare la colazione.

" Come hai dormito cocca? " domandò la rossa avvicinandosi al tavolo dove Kris era seduta porgendole una tazza di caffè.

" Non ho dormito per niente, ho solo un enorme mal di testa "
" C'entra Macon in quella scena di ieri sulla veranda? le lacrime erano per lui? "

" Si, ieri l'ho rivisto e mi ha detto delle cose che... mi hanno confusa "
" Del tipo? "
" Che prova qualcosa per me "
" E tu provi qualcosa per lui? "

" Io.. non lo so "
" Beh Kris, io non sono esperta di triangoli, anzi con Josh mi va più che bene, ma tu hai un uomo che sta lavorando fuori città ed hai una figlia con lui, quindi se pensi di provare qualcosa per Macon dovresti dirglielo "

" Come? no, non se ne parla "
" Devi chiarirti le idee Kris, una volta per tutte "
" Io non so come fare, sono troppo confusa Rebecca "

" Devi chiarire al più presto questa faccenda "
" Ok, devo sentire Ian... accidenti, ho lasciato il cellulare a casa, accompagno Vivian a scuola e passo a casa a prenderlo "

" Beh io vado da Josh, vuole portarmi a pranzo fuori oggi, passa una bella giornata ok? spero che tutto si risolva "
" Grazie "

Quella mattina Kris accompagnò sua figlia a scuola e passò di casa a prendere il suo cellulare.
Ian non aveva chiamato e lei si domandò il perchè, era strano.
Mentre stava per uscire Macon ricomparve di nuovo sulla porta come il giorno prima.

" Ma allora tu lo fai apposta? sei diventato uno stalker o cosa? " domandò Kris stizzita.

" Io ti amo Kris "

A quelle parole la ragazza si sentì morire, non voleva crederci, davvero Macon era lì a dirle quello che aveva appena detto?

" Tu sei fuori "
" Ti ho appena confessato che ti amo "
" E ti aspetti un premio per questo? "

" Io devo sapere se provi anche tu le stesse cose Kris "
" Sei incredibile, non puoi essere innamorato di una che conosci appena "

" Io ti ho amata dalla prima volta che ti ho vista Kris, è stato un colpo di fulmine, da allora non riesco a smettere di pensarti "
" Ma che fai? " domandò Kris quando lui entrando in casa chiuse la porta d'ingresso.

" Non uscirai di qui fino a quando non mi dirai se provi le mie stesse sensazioni "
" Ok, ora basta con questa pagliacciata, fammi uscire "
" No! " esclamò lui parandosi di fronte a lei.

" Vuoi tenermi prigioniera in casa mia? "
" Se serve si "
" Macon fammi uscire "disse la ragazza mentre lui la afferrò e la baciò.

Kris si liberò da quel bacio rubato e gli mollò uno schiaffo, poi dopo cinque secondi lo ricambiò gettandosi tra le sue braccia baciandolo con sempre più foga.
Kris si ritrovò nuovamente tra le braccia di Macon, il ragazzo la fissava con sguardo serio.
Erano finiti di nuovo a letto insieme e per Kris quella cosa era imbarazzante e nello stesso tempo sbagliata.

" Tutto bene? " domandò lui fissandola.

" Questo non doveva accadere Macon "
" Come non doveva accadere quella sera nella limousine? si, non doveva accadere " confermò lui baciandola.

" Parlo sul serio, Ian è in Italia e io sono qui con te, a fare l'amore nel nostro letto e poi c'è Vivian che... io non posso fargli questo "
" E troppo tardi, lo hai già fatto e per ben due volte , e poi non hai tradito nessuno se non i tuoi sentimenti "
" Rivestiamoci, muoviti! "

Kris alzandosi per prima dal letto si rivestì sotto lo sguardo sempre fisso di Macon.

" Questa è la conferma di ciò che ti dicevo, perchè scappi e non vuoi ammetterlo Kris ? negarlo fa male solo a te "

Kris lasciò la camera dirigendosi al piano di sotto in cucina.
Poco dopo Macon rivestitosi anche lui, la raggiunse.

" Dovresti andare via " suggerì lei senza guardarlo.

" Dovrei si, ma ormai non puoi più scappare dalla verità Kris "
" Ancora insisti? "
" Insisto perchè ho ragione e ne ho avuto la prova... comunque ho un lavoro da fare, tra qualche giorno spero tu possa cambiare idea, ciao " concluse lui prendendo la sua giacca e lasciando la casa.

Kris rimase nuovamente sola, e come esattamente un mese fa nella limousine aveva ceduto ancora una volta al fascino di Macon.

                                         
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