Non sai quanto me ne stia pentendo Beth...
Mick St. John prese il bicchiere e buttò giù un altro sorso di birra per soffocare il ringhio che per l’ennesima volta nella serata gli era salito alla gola.
Se non la smetti di guardarla giuro che ti sgozzo....
Assottigliò lo sguardo
piantandolo negli occhi di quel
cretino che nonostante fosse di fronte a lui continuava a guardare la
Sua Beth,
le fissava le gambe, le labbra, la scollatura...e il suo odore...il suo
odore
per lui era insopportabile, ci sentiva dentro il desiderio che sentiva
per la
sua donna.
Il ringhiò tornò ad affiorare e bevve un altro
sorso di
birra.
Beth non si era accorta di nulla, Marissa l’aveva
praticamente trascinata in una conversazione senza fine sulla loro
autostrada
dei ricordi, gli altri due ragazzi parlavano per i fatti loro e questo
idiota
davanti a lui aveva deciso di sfidare il suo territorio, adocchiando la
sua
donna.
“ Ti ricordi di quando Ryan mi veniva dietro?”
La risata leggera di Beth lo fece distrarre per un momento,
strappandogli anche un sorriso.
“Si... è stato tremendo...un periodo
terribile”
Disse la sua biondina fra le risatine complici con l’amica,
poi come se avesse sentito il suo sguardo addosso, si voltò
verso di lui e gli
sorrise, radiosa, bellissima.
Non poté fare a meno di ricambiare il sorriso e accarezzarle
una guancia, incitandola poi a continuare la discussione con la sua
amica.
Erano tre settimane che Marissa cercava di passare una
serata con Beth, ma lei per qualche motivo o per un altro aveva sempre
rimandato, fino a quando lui stesso le aveva chiesto di accettare.
La vita di Beth non poteva essere solo Vampiri e lavoro, aveva
bisogno anche dei suoi amici e li aveva trascurati anche troppo.
“Mick...verrai
con me, vero?”
“Non lo so,
Beth...forse vogliono stare da soli con te!”
“Non dire
sciocchezze, lei non vede l’ora di conoscerti!”
E invece adesso si ritrovava costretto a fissare con uno
sguardo a dir poco omicida un deficiente che l’aveva presa di
mira, come se lui
non ci fosse...eppure Marissa era stata chiara nelle presentazioni,
aveva detto
a tutti che loro erano una coppia, ma George, a quanto pareva non aveva
recepito il messaggio.
Mick non era mai stato uno che perde il controllo
facilmente, ma da quando aveva iniziato a considerare davvero Beth come
sua..”compagna” il suo essere vampiro lo stava
facendo impazzire...
I suoi sensi sembravano essersi sviluppati e aveva
riscoperto un lato possessivo e geloso di sé che non
conosceva, era stato
geloso anche di Coraline, ma come ogni volta che ci pensava, non
c’erano
termini di paragone, erano sue cose talmente diverse che ancora si
stupiva.
Buttò giù un altro sorso di birra e
poggiò i gomiti sulle
ginocchia, sporgendosi in avanti per guardare meglio negli occhi il
signorino.
Era il tipico ragazzo ricco e sbruffone, Mick pensò che
Josef, da umano doveva essere stato molto simile a lui.
Suo padre era ricco e lui credeva che con i soldi avrebbe
potuto comprare tutto.
Il vampiro glielo leggeva sul volto, aveva il tipico sguardo
di chi confida ciecamente nel dio Denaro.
E George ricambiava il suo sguardo acceso, con un sorrisetto
impertinente sulle labbra, per nulla conscio della creatura a cui stava
pestando i piedi.
Creatura che continuava a strattonare nel corpo di Mick, per
uscire fuori, per farlo a pezzi in meno di un secondo,
perché lui...lui stava
guardando la sua Beth, l’unica donna che poteva amarlo.
Mick abbassò la testa, sconvolto da quella rivelazione, il
mostro in lui era stato domato.
Il demone contro cui lottava da cinquant’anni,
improvvisamente condivideva con lui qualcosa di tanto prezioso che li
avrebbe
uniti per il resto dell’eternità.
La guardò incredulo, non sapeva come ci era riuscita, ma lo
aveva fatto, aveva domato la bestia...
Lei ricambiò il suo sguardo, accigliandosi dolcemente alla
sua espressione, Mick si affrettò a sorriderle e a scuotere
la testa,
rassicurandola.
George nel frattempo continuava a guardarlo come se fosse un
ostacolo da niente, come se fosse un avversario da nulla.
Il vampiro, per la prima volta nella serata, scoppiò a
ridere di cuore, Marissa e Beth si girarono a guardarlo così
come tutti gli
altri amici della sua biondina.
Mick sorrise e approfittò della canzone più lenta
per
alzarsi e tendere la mano verso Beth:
“Vi dispiace se ve la rubo per qualche momento?”
Beth gli prese la mano, sorridente e si alzò, accompagnata
dalla risata cristallina di Marissa:
“No no tranquillo, fai pure!”
Esclamò divertita anche dalla faccia delusa di George.
Beth lo guardò, un sorriso dolce le increspava le labbra:
“Sei molto più rilassato”
Osservò guardandolo coi suoi occhi azzurrissimi, lui
annuì e
le baciò la fronte:
“Si...sono più tranquillo” rispose
dolcemente.
“Mi fa piacere, cosa ti rendeva nervoso?”
Lui ridacchiò si era aspettato quella domanda,
alzò le
spalle e le rispose.
“George”
Fu Beth stavolta a scoppiare a ridere:
“Oh ma ti prego...come se potessi anche solo degnarlo di uno
sguardo!”
Lui sorrise felice che lei avesse comunque messo le cose in
chiaro.
“Mick...davvero, di gente come lui davvero non devi
preoccuparti!”
Lui sorrise e alzò le spalle:
“Sono un tipo geloso, Beth, ma ho capito una cosa
importante...” vide la curiosità accenderle lo
sguardo e non la fece attendere
molto “Che io ti amo totalmente...sia come uomo che come
vampiro, hai domato il
mostro che sono, lo hai reso migliore, lo hai reso più
umano...è il regalo più
bello che tu potessi farmi”
Beth sorrise radiosa “Mick...” iniziò,
poi pensò che le
parole erano inutili e si sporse a baciarlo con passione mentre
dondolavano
ancora a ritmo di musica.
Finita la canzone, lei sorrise e tirò fuori dalla tasca il
couponcino per le bibite “Vado a prendere da bere”
disse pimpante, lui le
sorrise e annuì tornando al tavolo.
George era ancora lì e la guardava ancora.
Ok...adesso mi hai davvero stancato.
Gli si avvicinò da dietro
e gli schiacciò una mano sulla spalla
“Stammi a sentire, Amico” disse serafico stringendo
ancora di più e sorridendo
malefico ai gridolini soffocati di dolore di lui “Quella
è la mia
Beth...capito? MIA!” sussurrò passandosi la lingua
sui canini che si erano
affilati leggermente “E staccherò la testa a
chiunque osi mettersi fra noi,
anche solo con uno sguardo....tu per stasera hai oltrepassato di gran
lunga la
misura”
Lo lasciò andare sentendo nell’aria
l’odore di spavento e un
accenno di lacrime di dolore.
Una volta libero, il ragazzo si fiondò in bagno e Mick lo
accompagnò con una risatina.
Ora va decisamente meglio.