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Autore: VeroMilly    24/06/2009    0 recensioni
Il “Blackout” è un gruppo musicale che per le radio, la tv e gli altri media è formato da quattro talenti che si adorano e convivono con piacere nel loro appartamento. Ma queste sono tutte idiozie. I Blackout si odiano. Il gruppo è diviso in due rigide fazioni, quella di Mel e Dalia e quella di Hayden e Matt, che il produttore James Valente ha unito grazie ai loro talenti. Alla fine decidono di convivere solo per poter realizzare il loro sogno musicale e fare successo, ritenendo che nulla è troppo doloroso se in questo modo potranno realizzarsi, ma… Ne varrà la pena? Ce la faranno a convivere tra la vanità di Hayden, la permalosità di Mel, la cocciutaggine di Dalia e l’apatia di Matt? O trionferà per una volta il famoso "Odi et amo"? [DAL CAP 5: Dal canto suo, Jean Paul la guardò accigliato. –Tesoro, la moda è arte. Dunque, vorresti dirmi che ti piacciono i quadri di Picasso? Certo che no, non si capisce un tubo, eppure sono famosi, costano molto e la gente si taglierebbe una mano per averli- -Si, ma Picasso è morto, pace all’anima sua, invece io dovrei cantare con indosso questa tovaglia! Mi rifiuto!- urlò Mel, e sia Hayden che Matt si tapparono le orecchie. ]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blackout in The Light cap 4 Blackout In The Light











L’indomani si annunciò una giornata particolarmente soleggiata e limpida, nonostante fosse inizio ottobre. Mel e Dalia passarono la mattinata al centro commerciale, alla ricerca di qualcosa di adatto per l’imminente festa di quella sera, e quando ritornarono a casa furono accolte da un piacevole odore di pasta al sugo. A Dalia ricordò molto il ragù che cucinava sua nonna quando la andava a trovare in Italia.
-Cosa avete comprato di bello?- domandò Matt appena le due entrarono in cucina, con le mani piene di buste e pacchetti.
-Cosa non abbiamo comprato- sghignazzò Mel entusiasta, con il pensiero fisso sullo stupendo miniabito blu notte che aveva comprato e all’infinità di collane con tanto di orecchini abbinati.
-E, cosa strana ma vera, abbiamo pensato anche a voi- soggiunse Dalia divertita, godendosi appieno le facce stravolte dei ragazzi. –Tenete. Questo è per te, Matt, e questo è per te, Hayden- disse, porgendo loro due pacchetti con lo stesso incarto e di cui cambiava solo il colore dei nastrini.
Hayden la guardava senza parole, e ricordò i momenti vissuti insieme la sera prima; al momento la Dalia che aveva davanti agli occhi era la stessa che aveva mentito circa la loro amicizia con una bravura da Oscar.
-Cosa aspettate? Apriteli, su, prima che ce ne pentiamo- li esortò Mel, tuttavia sorridendo.
I ragazzi scartano lentamente i pacchetti, quasi come se temessero che da un momento all’altro sarebbe scoppiata la bomba contenuta lì dentro, e restarono stupiti quando scoprirono le ragazze cosa gli avevano regalato: due cravatte, una blu con una particolare fantasia per Matt e una verde simile per Hayden. Proprio come i loro occhi.
Alzarono lo sguardo verso Mel e Dalia, con un’aria di gratitudine che solo gli sguardi potevano esprimere, non tanto per la cravatta ma quanto per il gesto così premuroso.
-Così stasera avrete qualcosa di elegante da mettere, visto che non vi lasceremo uscire se non sarete eleganti come noi- tentò di giustificarsi Dalia imbarazzata.
-Ovvio, dovete essere chic come noi, dobbiamo fare bella figura. Giusto per non farvi sfigurare accanto a noi- precisò Mel.
I ragazzi abbozzarono una risatina, prima di dire:-Grazie!- all’unisono. Sospirarono, guardandosi, mentre le ragazze sistemavano qualche pacchetto e, con l’aria di chi si avvicina al patibolo, le abbracciarono, lasciandole di stucco. Ma non fu un abbraccio come i precedenti, no, fu un abbraccio collettivo, dato che le ragazze si trovarono strette a panino tra i due.
-Meglio fare esercizio- disse imbarazzato Matt quando si staccarono, passandosi una mano tra i capelli.
-Si, anche perché le lezioni e le prove non basteranno mai- soggiunse Hayden, prima di tornare con disinvoltura al pranzo.

 

 Mel camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza cercando un vestito decente da mettere, visto che quello che aveva comprato si era rovinato con una macchia di trucco, colpa del destino infame; Matt continuava a comporre e a scrivere canzoni per distrarsi,Hayden era in bagno da almeno 3 ore per rilassarsi e rendersi"presentabile"mentre Dalia era del tutto fuori controllo e cercava di rilassarsi con lo yoga.
-Dalia!!!!-urlò implorante Mel dalla loro stanza dopo aver scartato per la centesima volta tutti i suoi vestiti senza trovarne uno adatto per quella serata favolosa.
Tutti quelli che aveva provato sembrava che non le stessero più bene da un momento all'altro e non poteva permettersi di non essere meravigliosa alla serata della sua vita. Ripenso al vestito stupendo che aveva comprato, dicendosi che avrebbe dovuto portarlo al più presto in lavanderia.
-Che c'è?-rispose scocciata l'amica già nervosa di suo.
-Ho bisogno del tuo aiuto,non riesco a trovare il vestito-commentò disperata facendole notare le migliaia di vestiti sparsi per terra come dei sacchi della spazzatura.
Dalia respirò e la prese per il braccio scortandola verso il suo armadio.
-Dai vedi,se ne trovi qualcuno che ti piaccia nel mio armadio bambolina-e ritornò ad immergersi nello yoga,che sembrava però non funzionare per niente.
C'era qualcosa nel suo stomaco che le stava davvero facendo male.
Intanto Mel saltellava per la felicità e iniziò a scartare tutti i miliardi di vestiti di
Dalia,cercando quello più adatto a lei e al suo fisico.
Alla fine la scelta si concentrò su tre abiti favolosi.
-Dali,quale metto?-le chiese supplicante Mel facendole gli occhi dolci e mostrandole i tre vestiti.
Dalia alzò gli occhi al cielo e cercò di immaginarsi la sua migliore amica con quei vestiti per capire quale dei tre fosse il migliore.
Ma la verità era che stava bene con tutti e tre e non sapeva proprio decidersi.
-Non lo so. Stai bene con tutti e tre,devi decidere tu Melli- disse infine con faccia dispiaciuta e poi si diresse verso il bagno,occupato da Hayden.
-Hayden!!Hai finito porca miseria?Sei lì dentro da più di tre ore,io avrei bisogno di quel bagno!!-gli urlò da fuori la porta a braccia conserte e con sguardo scocciato.
Ogni giorno era sempre la stessa storia.
Lo avrebbe ucciso prima o poi,lui e il suo stare mezza giornata in bagno,manco fosse una donna.
-Eccomi,rompiballe che non sei altro.-Dalia gli fece una linguaccia ed entrò nel bagno mentre Hayden la fulminò con lo sguardo.
Proprio non la sopportava,lei e quella sua mania di ottenere tutto e subito.
-Dalia!!!-urlò di nuovo Melanie disperata.
-E’ in bagno!!Qual è il tuo problema Melanie?-le chiese spazientito Hayden pur di non sentirla di nuovo urlare.
Tutti sapevano che Mel aveva un timbro leggermente alto quando urlava. Finchè si parlava di usare i toni alti nelle canzoni andava bene, ma a nessuno piaceva essere la causa dei suoi strilli quando qualcosa non le andava bene.
-Non so quale dei tre vestiti mettere. Non riesco a decidere quale mi stia meglio-
Il ragazzo osservò meglio i vestiti.
Il primo era corto, nero, con le spalline piccole e scollato sul davanti,il secondo era lungo,lilla con una scollatura non molto profonda sul dietro e il terzo era azzurro piuttosto corto e scollatissimo sul davanti e poco dietro.
-Io credo ti stia meglio il nero Mel- disse infine annuendo convinto.
-Dici?-Mel prese il vestito in mano e lo rigirò guardandolo meglio.
Ora che ci stava pensando,forse aveva ragione lui.
-Si,hai delle gambe lunghe e questo vestito secondo me ti potrebbe valorizzare molto-rifletté lui mentre Mel gli saltò addosso felice.
Poi appena si rese conto di quello che aveva fatto,si scostò da lui sorridendo un pò imbarazzata.
-Grazie- commentò infine,ancora con il vestito nero in mano.
-Prego,tra fissati della moda ci si capisce- e continuò a fissare gli altri due vestiti rimanenti.
-Quello azzurro secondo me starebbe bene a Dalia- replicò guardandolo attentamente.
-Davvero?-Dalia spuntò da dietro, uscendo dal bagno, e osservò il vestito riposto sul suo letto.
Non l'aveva mai messo,era un regalo di sua madre.
-Per me si-
-Ma non è troppo scollato o troppo corto?-chiese lei preoccupata.
Non voleva certo sembrare una sgualdrina.
-No affatto. Secondo me staresti davvero un incanto. Per quanto tu possa essere un incanto per me.-disse cercando di moderarsi con le parole.
Loro erano comunque "Le Streghe Malefiche" e doveva sempre tenerlo a mente.
Specialmente Dalia.
-Ahhh,spiritoso. Comunque grazie,credo proprio che lo metterò-e si immerse nel suo armadio alla ricerca degli accessori.
-Hayden-lo richiamò prima che lui uscisse dalla sua stanza
-Si?-e poi gli mostrò un paio di scarpe celeste chiaro
-Dici che vanno bene?-e fece gli occhioni dolci per non farlo andare via sbuffando,come al solito.
-Si,sono perfette. E poi credo che l'azzurro ti stia davvero bene. Va in tinta con i tuoi occhioni da Bambi indifeso.-
-La smetti di chiamarmi sempre con questi nomi da Walt Disney?Ti ricordo che ho 21 anni,non 7-lo ammonì lei un pò seccata.
Prima Biancaneve,poi Cinderella e infine Bambi.
Era un pò stanca.
-Per me sembri sempre una bambina di 7 anni,ma magari con quel vestito e con quei tacchi riuscirai a dimostrare i tuoi 21-e uscì divertito dalla stanza.
Dalia intanto continuò a rigirarsi tra le mani quel vestito azzurro e confabulò una vendetta contro di lui,per averle dato della bambina.
Lei sapeva essere sexy quando voleva,e quella sera gliel'avrebbe dimostrato.

 
La sera arrivò presto e dopo centinaia di litigi per poter occupare il famigerato bagno,erano tutti pronti.
Matt indossava un pantalone nero,una camicia scura con la cravatta blu un po’ allentata, una giacca elegante sopra e delle All star nere.
Proprio non ne aveva saputo di indossare uno smoking.
-Non è da me-aveva ripetuto centomila volte alle ragazze che cercavano di convincerlo e alla fine loro avevano ceduto.
Hayden indossava un completo nero,una camicia sotto bianca con la cravatta verde e i capelli erano lievemente spettinati ma perfetti come al solito.
Mel indossava il vestito nero corto che le faceva risaltare le gambe lunghe e magre e il decoltè non troppo generoso ma normale,indossava una collana di diamanti,regalo di Dalia per il suo 21esimo compleanno,e le scarpe nere tacco 12 cm.
Matt ed Hayden appena la videro rimasero del tutto scioccati.
Era davvero strabiliante.
-Sei fantastica,e non sto mentendo,il che mi preoccupa- esclamò Hayden ,appoggiato da Matt che annuiva convinto e sorridendo.
Mel era felicissima.
-Dove è finita Bambi?Le dici di muoversi?-aggiunse infine,guardando l'orologio e vedendo che si stava facendo davvero tardi.
-Sono pronta- Hayden guardò verso di lei e quasi stava per sbavare.
Aveva avuto completamente ragione.
Quel vestito le stava davvero meravigliosamente.
Era corto al punto giusto,scollato quanto basta per non far traboccare tutto,aveva piastrato i capelli color mogano e il trucco era perfetto per la sua pelle da tipica ragazza mediterranea.
-Tutto bene Stevensen?-chiese divertita Dalia.
Era proprio questo ciò che voleva ottenere.
Ora chi aveva 7 anni?
-Dalia,posso farti da cavaliere vero?-le domandò Matt spiritosamente.
Era il suo modo per dire che era eccezionale.
-Certo-
-No,al massimo le faccio io da cavaliere,tu smamma- esclamò convintissimo Hayden spostando Matt dal braccio di Dalia.
Nel frattempo sia Dalia che Mel si stavano scompisciando dalle risate per quella scenetta divertente ed esilarante.
-Dai Matt,ti va di essere il mio di cavaliere?-le domandò Mel divertita.
-Certo,perchè no?-rispose e la scortò fino al palazzo dove una limousine li aspettava.
-Allora?Posso farti da cavaliere?-
Dalia ci pensò su un secondo.
-Solo se non mi chiami Bambi- rispose infine e gli mise la mano tra il braccio.
-Promesso. Sai,se non ti conoscessi e non ti odiassi profondamente,ci proverei con te stasera-e lei rise scuotendo la testa.
Hayden era sempre il solito inconfondibile.
Arrivarono al ballo ed entrarono emozionatissimi ma senza farlo notare.
Questa era loro serata.
James li aspettava all'entrata e quando li vide sorrise.
-Ragazze,siete splendide!E voi siete fortunati ad avere come accompagnatrice le donne più belle di questa sera-Dalia e Mel sorrisero mentre Matt ed Hayden le strinsero più forte a loro.
Dovevano interpretare la parte dei ragazzi gelosi delle loro "sorelle" e vestite in quel modo,ci stavano riuscendo anche troppo.
Tutti gli uomini presenti in quella sera le stavano guardando mentre sotto i baffi le due ragazze se la stavano ridendo.
Un ragazzo abbastanza alto con i capelli rossicci ,degli occhi blu e un sorriso disarmante si avvicinò a Mel, mentre, poco distante da loro, due ragazze squadravano la scena divertita.
-Ehi, tu sei una dei componenti dei “Blackout?”- domandò, continuando a sfoggiare il suo sorriso, ignorando completamente Matt che lo guardava accigliato.
-Si- rispose Mel, stupita del fatto che già conoscessero il loro nome.
-Stanno parlando tutti di voi, James vi chiama “i suoi nuovi gioielli”. Ah, comunque io sono Josh, un membro dei “The Vanish”- si presentò, porgendole la mano e indicando le due ragazze alle sue spalle, che subito avanzarono verso di loro. Una era slanciata, magrissima, con la lunga chioma bionda e uno sguardo altezzoso, l’altra bassina, con i capelli e gli occhi scuri che squadrava insistentemente Matt con un sorrisino dipinto sulle labbra.
-Ciao, io sono Delfina- disse, sorridendogli.
-Tanya-  aggiunse l’altra, con un’aria quasi distratta e snob.
-Io sono Mel- si presentò lei, stranita da quelle due.
-Piacere, Matt- disse il ragazzo, sentendo uno strano impulso di sgonfiare quella bionda montata.
-Ci farebbe piacere diventare vostri amici, dopotutto tra colleghi ci si aiuta, no?-  aggiunse Josh, come se stesse cercando di rimediare alla cattiva presentazione delle altre due.
Mel e Matt annuirono,e lui subito aggiunse:-Ti va di ballare con me, Mel?- in modo molto sicuro di sé.
Lei esitò, cercando un modo per carino per rifiutare.
-Mi dispiace,ma la signorina è occupata in questo momento. Deve ballare con me-rispose subito Matt. –Piacere di avervi conosciuto- aggiunse, dileguandosi con Melanie che si aggrappò al suo braccio come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
-Grazie Matt! Ma ti prego,non farmi rimanere immobile tutta la serata,facendo finta di essere geloso.-lo ammonì lei.
-Non resterai mica immobile,ballerai davvero con me-e la portò sulla pista mentre lei sorrise rassegnata, sotto gli occhi acidi di Josh e Delfina.
Infondo non era poi così male.
Tutte le altre ragazze della festa invece stavano accerchiando Hayden e lui non si tirava mica indietro,continuando però a tenere d'occhio Dalia,che stava tranquillamente bevendo un drink sul divanetto vicino al bar.
Si allontanò un secondo dalle ragazze per raggiungerla.
-Non ti pare un pochino presto per cominciare a bere ragazzina?-lei sbuffò sentendosi chiamare ragazzina.
-Scusa,Dalia-
-Comunque è analcolico il drink. Io non bevo di solito. Tranne in occasioni veramente speciali.-
-E questa non lo è?-
-Si,ma è troppo presto per cominciare no?-gli domandò scherzosamente riprendendo la domanda che lui le aveva fatto prima.
-Ti stanno reclamando,vai!-disse poi vedendo tutte le altre ragazze fissarlo, tra cui spiccava anche Tanya, aspettando che lui si decidesse a tornare da loro.
Lui però la prese per mano e la portò in mezzo alla pista.
-Prima ballo con la mia cara affascinante sorellina e poi magari ballo anche con qualcuna di loro-
Era strano come fossero passati da non poter stare vicini a meno di tre metri e mezzo a stare vicinissimi e quasi abbracciati per tutto il ballo.
Ma era tutta una finzione quella sera.
Era un piano,solo ed esclusivamente un piano.
-Matt,ti va di ballare con me?-gli chiese Dalia poi quando si avvicinarono a loro,e lui annuì e la prese poi tra le sue braccia.
Mel perciò iniziò a ballare con Hayden.
-Che la piccola Cinderella abbia una cotta per Matti?-chiese spiritosamente Hayden vedendo il modo in cui entrambi ridevano ballando.
-Ma no,per niente. Conosco Dalia come le mie tasche e lei ha una propensione per innamorarsi dei ragazzi stronzi e che la usano. Matt non sarebbe proprio il suo tipo-disse tristemente.
Hayden la guardò e ci penso un attimo su.
Doveva aver sofferto molto nella sua vita a causa di questa strana propensione.
Ma che te ne frega Hayden?E’ solo la tua coinquilina,niente di più, pensò lui mentre continuava a ballare con Mel.
-Prima stava con un ragazzo che più stronzo non si poteva. Era completamente persa per lui,e non ragionava più. Il suo mondo aveva incominciato a girare intorno a lui ed io non sapevo come comportarmi. Lui la faceva soffrire,la tradiva continuamente ma lei era innamorata e continuava a perdonarlo. Ad un certo punto ho dovuto farle aprire gli occhi nel modo più deplorevole che conoscevo-a quel pensiero rabbrividì.
Hayden intanto era sempre più curioso e con lo sguardo la invitò ad andare avanti
-Facemmo una scommessa. Se io fossi riuscita a dimostrare che lui era uno stronzo,lei lo avrebbe lasciato. Con la complicità di mio cugino ,ho registrato un momento in cui eravamo da soli solo io e lui e mi è saltato adosso.Mi è costato moltissimo mostrarlo a Dalia,ma poi lei lo ha lasciato e mi ha ringraziato di averla salvata da lui. Ma da allora ha una paura matta di innamorarsi. Ed io ho una paura immensa di lasciarla innamorare di qualcuno. L'ho vista distruggersi ,farsi del male a causa di Max e non voglio che risucceda- commentò infine.
-Mi dispiace per Dalia,davvero. Quel Max era un maledetto stronzo.-fu la risposta di Hayden,che intanto pensava di nuovo a quanto Dalia avesse potuto soffrire.
Dalia le era sempre sembrata un tipo forte,di quelli che anche se cadono si rialzano in piedi ed invece non era così.
La musica finì e James salì sul palco.
-Benvenuti a tutti e un grazie sentito per essere qui stasera. Sono davvero onorato di presentarvi la nuova band emergente che la casa discografica producerà :ecco a voi i "Blackout".-e tutti applaudirono.
Mel,Hayden,Dalia e Matt salirono sul palco e si inchinarono verso tutte le altre persone.
Istintivamente si presero per mano,e James tirò un sospiro di sollievo.
Sembrava che tutto stesse andando al meglio quella serata.

-Va bene,allora Mel puoi dirmi che cosa ne pensi di questa esperienza che voi 4 state vivendo?E ci descrivi un pò i ragazzi?-le chiese la giornalista mentre Mel fingendo una tranquillità che in realtà non sentiva per niente,si preparò a rispondere.
-A dire la verità credo sia l'esperienza più bella di tutta la mia vita e la sto condividendo con delle persone meravigliose. Realizzare il nostro sogno è qualcosa che non credevamo mai di poter davvero vedere e adesso siamo qui,come band emergente e tutto ci sembra quasi un sogno. I ragazzi sono splendidi ecco. Dalia ed io siamo amiche da tutta la vita e per me è quasi una sorella,la mia anima gemella mentre gli altri ragazzi ormai stanno diventando una parte della mia vita. Matt è un ragazzo geniale,scrive canzoni splendide e con lui vado davvero tanto d'accordo. Hayden è una persona molto eccentrica. Ma è meraviglioso e ti sorprende sempre,quotidianamente.-
James sorrise.
Mel era stata assolutamente perfetta.
Fu il turno di Hayden.
-Io a dire la verità ancora non ci credo. Mi trovo qui insieme a tutte queste persone importanti e ancora aspetto che qualcuno mi svegli e mi dica che sia tutto un sogno e che domani dovrò tornare a studiare legge come vogliono i miei. Io sono felice di poter vivere questa esperienza e  non voglio assolutamente sprecarla-
James gli fece un occhiata molto esplicativa
-Infine io sono davvero fortunato a vivere questa esperienza con loro- e indicò gli altri tre ottenendo un occhiata favorevole questa volta da James.
-Non credevo che avrei mai conosciuto persone come loro in tutta a mia vita. Credevo che Matt sarebbe stato sempre l'eccezione,invece poi sono entrate Dalia e Mel e non so ancora come ringraziarle. Mi hanno dato tanto,e spero di dare altrettanto a loro. Mel è meravigliosa in tutto e per tutto,a volte è un pò nevrotica magari ma io non la cambierei mai con nessuna. Matt è il mio migliore amico da una vita e gli voglio un bene pazzesco che non si può descrivere ,è un fratello. E Dalia,beh Dalia è semplicemente Dalia.
All'inizio non avevo un opinione molto carina di lei,mi sembrava una persona molto altezzosa ma poi ho scoperto che lei è qualcosa di fantastico. Sembra davvero forte,che non si spezza mai ma invece ha anche lei i suoi momenti di debolezza e tu hai soltanto voglia di farla ridere di nuovo. Le voglio davvero bene.-
La giornalista annui contenta e spense il registratore.
-Sei stato perfetto Hayden- disse James dandogli un amichevole pacca sulla spalla.
-Se non ti conoscessi e non ti odiassi,ci crederei a quello che hai detto. E magari ci proverei perfino-affermò Dalia avvicinandosi all'orecchio di lui ,per poi indirizzarsi verso il bar con una strana naturalezza, quasi c ome se si sentisse più leggera
-Amico,se non ti conoscessi direi che qualche piccolo fondo di verità in quelle parole su di lei c'era. Ma divertiamoci stasera,senza pensare a tutto il resto- ed Hayden ricominciò a ballare con una delle tante ragazze che lo avevano invitato,chiedendosi se infondo in quella intervista lui non fosse stato davvero sincero riguardo alle ragazze.
Alla fine si convinse di essere solo un abile bugiardo e di essere quasi riuscito persino ad ingannare se stesso.
Si distrasse quando gli si avvicinò Tanya, dopo essersi allontanata dalla sua band.
-Complimenti per il discorso- gli disse, sorridendo apertamente.
-Grazie-
-Io sono Tanya, un membro dei “The Vanish”- si presentò, porgendogli la mano, cosa non aveva fatto né con Mel né con Matt.
-Io son…-
-So chi sei, altrimenti non sarei qui- lo interruppe Tanya, facendo un sorriso malizioso e girandosi tra le mani il ciondolo che portava al collo, un serpente d’argento, quasi come se volesse indurre Hayden a squadrarle la sua quinta abbondante, di sicuro frutto di qualche operazione chirurgica, che era stretta a panino nel vestito aderente. –Sei l’unico che mi ha colpito durante il discorso, sembravano tutti degli scolaretti ubbidienti, tu sei l’unico che ha risposto in modo più decente-
Hayden fece un piccolo cenno, abituato a quelle lodi, e stava cercando un modo carino per scaricarla quando vide Dalia di fronte a lui parlare con un ragazzo dall’aria conosciuta.
-Ti ringrazio, ma ora devo andare, devo dire una cosa a Dalia- si congedò, lasciandola delusa e scocciata, e non si accorse nemmeno che Tanya sillabò il nome di Dalia con disprezzo e un’aria di superiorità.
Più Hayden si avvicinava, più notava che il ragazzo che stava bevendo qualcosa con la ragazza aveva una’aria conosciuta. Poi, a due metri di distanza, si bloccò.
Evan.
Quello stronzo di suo cugino Evan, l’unico ragazzo che conoscesse che sapeva essere più bastardo di lui quando ci si metteva. Quello che gli aveva soffiato la ragazza quando erano al liceo. L’unica ragazza a cui avesse davvero voluto bene.
Ecco perché non si affezionava mai a nessuna, ecco il motivo della sua politica “usa e getta come una sigaretta”. Perché quell’idiota gli aveva fatto capire che nulla è per sempre, specialmente quando ci si mette in mezzo il cugino un po’ più grande che ti porta via la persona a cui vuoi più bene. Restò immobile a squadrarlo mentre rideva spensieratamente, facendo ridere anche Dalia. Poi, quando lo vide, fece un sorriso a trentadue denti.
-Hayden, cugino! Sono venuto a vedere il tuo battesimo nel mondo della musica- disse, mentre Dalia si voltava verso di lui.
-Evan è tuo cugino?- domandò confusa, squadrandoli. La cosa che avevano in comune erano gli occhi,perché Evan era molto più mediterraneo e con i capelli scuri.
-Purtroppo per me si- ribattè gelidamente Hayden, spostandosi schifato di qualche centimetro quando Evan fece per dargli la mano. –Chi ti ha invitato?- domandò poi.
-Oh, perché, bisognava essere invitati?- disse Evan con aria da finto tonto.
-Non sei sulla lista. Ho capito. Mi dispiace- mormorò Hayden. –Conoscendoti sarai entrato dalla finestra, razza di bastardo-
Dalia li guardava attonita, sentendosi improvvisamente un po’ un’intrusa in quel quadretto familiare non molto felice. Il comportamento di Hayden la stupiva, anche se avevano litigato milioni di volte non aveva mai utilizzato quell’astio nella voce per rivolgersi a lei.
-Ma cosa dici…-
-Non devi dirmi cosa devo dire, Evan. E non fingere di essere il mio cuginetto prediletto. Bodyguard, credo che quest’intruso non abbia l’autorizzazione per essere qui. Controlli sulla lista se è presente Evan Mackenzie- aggiunse, verso uno dei buttafuori, che subito controllò e si avvicinò, prendendo Evan per il braccio.
-Ehi, ma cos… Mollami! Mollami! Oh, giuro che me la pagherai, idiota!- urlò Evan imbarazzato visto che gli occhi di tutti erano puntati su di lui.
-Sto tremando- minimizzò Hayden beffardo, mentre anche Mel e Matt si avvicinavano, curiosi. –Cosa ti stava dicendo, Dalia?-
-Ma niente, si è avvicinato e ha attaccato bottone, sembrava simpatico… Non sapevo ci fosse questo astio tra voi- rispose lei, senza sapere cosa dire.
Hayden fece una faccia strana. –Ti consiglio di stargli lontano, poi fai come vuoi-.
Erano le due quando i ragazzi tornarono a casa, accompagnati da James nella limousine che li aveva condotti alla festa all’andata.
-Siete stati fantastici, sono orgoglioso di voi! Continuate così e spaccherete tutto- disse James concedendo loro uno dei suoi rari sorrisi radiosi.
-Grazie, James, non è stato poi così difficile- minimizzò Matt, facendo l’occhiolino alle ragazze  che fecero una risatina.
-Si, potremmo fare anche gli attori oltre ai cantanti- rispose Mel, schiacciando il cinque con Matt.
-Concordo, ihih- fece Dalia, e tutti guardarono Hayden, che se ne stava zitto, immerso nei suoi pensieri.
-Comunque, ragazzi, domani mattina vi tocca svegliarvi presto perchè verrà lo stilista che si cura del look dei nostri cantanti, andrete nella sua boutique e creerete insieme il look “Blackout”- li informò James, quando arrivarono a casa.
-Che bello!- dissero in coro Mel e Dalia, con gli occhi che quasi brillavano per la gioia. Già vedevano dinanzi a loro centinaia di vestiti fantastici e accessori per tutti i gusti.
I ragazzi annuirono, non presi più di tanto come le ragazze, e salutarono James, per poi salire nel loro appartamento che gli sembrava troppo tranquillo rispetto al caos della festa e addormentarsi poco dopo, dicendosi che dopotutto il primo vero passo l’avevano compiuto. Ma, tuttavia, ne restavano ancora centinaia da superare,non così semplici.

  
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