Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: RobyLupin    24/06/2009    4 recensioni
Bastò quella frase per far sprofondare di nuovo Yuuko in una concentrazione assoluta. L’elettricità nell’aria aumentò ulteriormente mentre sentiva la magia di Clow sfiorare la propria. Aprirono gli occhi nello stesso istante, e i loro cerchi magici comparvero ai loro piedi. Un cono di luce bianca si innalzò nella loro intersezione, e Yuuko strinse i denti per lo sforzo mentre sentiva sempre più magia lasciare il suo corpo per scivolarvi dentro. Le parve di rimanere così immobile per un tempo infinito prima che il turbine di potere attorno a loro diminuisse e il vento che aveva iniziato a soffiare calasse fino a scomparire del tutto. Davanti ai suoi occhi, il cono di luce iniziò a sbiadire lentamente, lasciando il posto a due piccole e brillanti sfere sospese nell’aria.
Prima classificata al contest 'Solstizio d'estate' -sezione anime e manga- indetto da Writers Arena.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clow Reed, Mokona, Mokona Modoki , Yūko Ichihara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Creation
Autore: RobyLupin
Fandom: xxxHolic/Tsubasa Resevoir Chronicle
Rating: Verde
Personaggi: Clow Reed; Yuuko Ichihara; Mokona Soel Modoki; Mokona Larg Modoki
Tipologia: One Shot
Lunghezza: 2301 parole
Genere: Commedia; Generale
Disclaimer: Purtroppo (o per fortuna) non sono un membro delle CLAMP. Ne consegue che i personaggi di Holic e Tsubasa non mi appartengono.
Avvertimenti: Spoiler (sul rapporto tra Clow e Yuuko)
Note dell'Autore: A fine storia.


Creation



La donna si sistemò gli ultimi ornamenti tra i capelli, rimirandosi poi attentamente allo specchio per verificare che le bande bianche ai lati dei suoi capelli fossero perfettamente simmetriche tra loro. Sorrise soddisfatta.
"Sebbene sapessi che le donne sono vanitose di natura, credevo che almeno tu fossi immune da questo difetto, Yuuko."
Lei non si voltò, osservando l'uomo attraverso la superficie riflettente per un attimo soltanto prima di riprendere il suo lavoro di controllo.
"Dovresti saperlo bene, ormai, Clow: non è vanità, bensì perfezionismo." Si lisciò lentamente la lunga veste nera che usava nei cerimoniali più importanti, gettò un'ultima occhiata allo specchio e quindi si voltò, sorridendogli ironica. "E dire che credevo che nulla sfuggisse al più potente mago del mondo. Non so se trovarlo consolante o deludente."
Clow rise.
"Rimetto la soluzione di questo difficile dilemma al tuo giudizio, mia cara. Ora, se sei pronta, direi che possiamo avviarci."
Yuuko gettò un'ultima occhiata critica al suo riflesso, quindi annuì e si avviò verso l'uscita della sua stanza. Clow si fece da parte, lasciandola passare.
"Quello specchio si consumerà, prima o poi, a causa del tuo ‘perfezionismo'." Borbottò.
Lei non si scompose, limitandosi a gettargli di sfuggita un'occhiata ironica.
"Ti infastidisce che mi faccia bella per i nostri nuovi ospiti, forse?"
Clow rise di nuovo.
"Se ti aggrada vederla così, mia cara, non sarò certo io ad impedirtelo." Ribatté, seguendola per il corridoio.
"Kerberos e Yue?" chiese lei, dopo qualche secondo di silenzio.
"Dormono." Fu la sola risposta.
Yuuko si fermò e si voltò, fissandolo sorpresa: i due guardiani erano creature magiche, e non avevano il fisiologico bisogno di riposare. Potevano, ovviamente, ma non era una necessità. E se dormivano a quell'ora del giorno, l'unica spiegazione possibile era che Clow, il loro padrone e creatore, aveva fatto in modo che lo facessero con un incantesimo. Il che era poco meno che strano, da parte sua.
Il mago sorrise alla sua espressione.
"Non ritengo necessario che vengano a conoscenza del nostro prossimo incantesimo. In fondo, non avranno mai nulla a che fare con loro."
Yuuko aggrottò la fronte, ancora dubbiosa, ma Clow inclinò appena la testa con aria rassicurante.
"Sei certo che non debbano sapere?" chiese solamente lei.
"Sì."
E tanto le bastò per incamminarsi nuovamente verso l'esterno: se Clow, che aveva il dono della preveggenza e conosceva pressoché qualunque cosa, ne era così sicuro, non le restava che fidarsi di lui. Inoltre, non aveva certo il diritto di dirgli come comportarsi con quelle che, a tutti gli effetti, erano le sue creature.
"Certo, è un peccato che si perdano una così bella giornata," stava intanto dicendo il mago, riparandosi gli occhi per l'intensa luce solare che l'aveva colpito uscendo all'aperto. Li puntò quindi verso l'alto, stimando la posizione del sole nel cielo.
"Manca poco allo zenit." Disse.
"Dovremmo prendere posizione, allora." Concluse lei, dirigendosi verso il centro del giardino. Si fermò, guardandosi attorno per trovare il punto migliore. Quando concluse la sua ricerca con successo, si voltò verso il centro del giardino, sorridendo inconsciamente: Clow la osservava non troppo distante con la sua solita espressione sorridente, già posizionato in modo perfettamente simmetrico rispetto a lei.
"Ancora pochi minuti, mia cara." Proferì, indicando il sole con l'indice. "Direi di iniziare a concentrarci, se sei d'accordo."
Lei ghignò ironicamente ma non rispose, limitandosi a chiudere gli occhi e ad iniziare a concentrarsi. L'aria attorno si fece istantaneamente più elettrica mentre sentiva la magia scorrerle attraverso le vene ed accumularsi dentro di lei.
"Pazienta ancora un poco, Yuuko. Stai correndo troppo."
La sua concentrazione calò a quelle parole, e il flusso di magia rallentò. Sentì una leggera brezza, che mitigava la calura del giugno di Tokyo, sfiorarle la pelle mentre lanciava un'occhiata al cielo per stimare meglio la posizione del sole. Avevano discusso a lungo sul quando compiere l'incantesimo, ed entrambi avevano convenuto che il momento migliore sarebbe stato durante il solstizio d'estate, uno dei giorni più propizi dell'anno per i rituali magici. In quel giorno, la posizione della terra e del sole faceva sì che i poteri degli esseri magici sul pianeta raggiungessero il loro apice, e perfino le proprietà magiche delle piante ne venivano influenzate. Per questo, avevano convenuto che per l'opera di creazione che stavano per compiere, quello era il giorno migliore: oltre ai loro poteri, di certo anche quello che stavano per plasmare avrebbe risentito positivamente degli effetti benefici del solstizio.
"È ora, mia cara."
Bastò quella frase per far sprofondare di nuovo Yuuko in una concentrazione assoluta. L'elettricità nell'aria aumentò ulteriormente mentre sentiva la magia di Clow sfiorare la propria. Aprirono gli occhi nello stesso istante, e i loro cerchi magici comparvero ai loro piedi. Un cono di luce bianca si innalzò nella loro intersezione, e Yuuko strinse i denti per lo sforzo mentre sentiva sempre più magia lasciare il suo corpo per scivolarvi dentro. Le parve di rimanere così immobile per un tempo infinito prima che il turbine di potere attorno a loro diminuisse e il vento che aveva iniziato a soffiare calasse fino a scomparire del tutto. Davanti ai suoi occhi, il cono di luce iniziò a sbiadire lentamente, lasciando il posto a due piccole e brillanti sfere sospese nell'aria. I cerchi magici scomparvero a loro volta, e sia Yuuko che Clow si mossero verso i globi. Tesero le mani ed essi vi si depositarono, svanendo a contatto con la loro pelle e lasciando che il loro contenuto vi rotolasse dentro. Yuuko ridacchiò mentre carezzava il piccolo batuffolo di pelo nero che era toccato a lei.
"Abbiamo fatto un buon lavoro, mi pare."
"Decisamente," confermò il mago, studiando bene la polpetta di pelo bianca che aveva tra le mani. Si sistemò meglio gli occhiali sul naso e annuì con fare soddisfatto, quindi tirò fuori dalla tasca due orecchini. "E ora, il tocco finale."
Yuuko sorrise e prese l'orecchino blu.
"Un orecchino che sigilla il potere magico." Proferì la donna, infilandolo all'orecchio di quello nero.
"... E uno in grado di aumentarlo." Concluse Clow, mettendo quello rosso alla bestiola bianca.
Rimasero ad osservare il loro operato con un'espressione soddisfatta in volto. Qualche istante dopo, le due pallette di pelo si mossero nel sonno e aprirono titubanti gli occhi. Fissarono intensamente i due esseri umani, quindi scattarono in piedi e li fissarono pieni di aspettativa.
"Benvenuto tra noi, Mokona Larg Modoki." Annunciò Yuuko, sorridendo al piccoletto nero. Quindi si voltò verso il bianco. "E benvenuta anche a te, Mokona Soel Modoki."
I due divennero raggianti quando i loro nomi vennero pronunciati, e presero a saltellare intorno ai nuovi padroni, gridando eccitati. I due maghi risero.
"È un peccato che li si debba addormentare."
"Già," convenne Clow. Poi, si fece improvvisamente serio. "Ma dobbiamo farlo, per il giorno che deve arrivare." Yuuko lo guardò con aria grave sospirare e passarsi una mano sul viso: Clow non aveva mai fatto mistero, con lei, del suo desiderio di rimanere ignorante del futuro come tutti. Molti consideravano questa sua facoltà un dono, ma lui sapeva bene cosa fosse: una maledizione su cui non poteva esercitare alcun controllo. E quando il futuro gli si presentava frammentario e confuso, come nella visione che l'aveva condotto alla decisione di creare i due Mokona insieme a lei, aumentavano la frustrazione e la rabbia per questo suo potere. Chinò il capo, rattristata, e per qualche secondo nessuno disse nulla. A spezzare il momento di tensione improvvisa furono i due nuovi arrivati, che saltarono prontamente in braccio ai due maghi.
"Padrona, ho sete e fame!" annunciò il Mokona nero, ridendo. Subito, l'altra gli fece verso, e la donna ridacchiò.
"Io sono Yuuko," rispose, chinandosi verso di loro. "Cosa vi posso portare?"
"Sake!" annunciarono all'unisono. Yuuko e Clow li guardarono senza parole per qualche secondo, mentre i due Mokona sorridevano, in attesa. Alla fine, i due maghi scoppiarono a ridere, divertiti.
"Questo particolare l'hai trasmesso loro tu, mia cara." Commentò Clow. Yuuko si limitò a cacciare fuori la lingua, incamminandosi verso la casa.
"Almeno, quando li risveglieremo, avrò qualcuno che mi faccia compagnia, dato che tu sei scandalosamente astemio."
Clow rise di nuovo mentre la seguiva, sempre tenendo in braccio la Mokona bianca. Cinque minuti dopo i due animaletti stavano svuotando la loro seconda bottiglia d'alcool a testa, sotto lo sguardo incredulo del mago.
"Sai, nemmeno la mia preveggenza mi avrebbe mai portato a credere che, un giorno, avrei incontrato qualcuno più ubriacone di te, Yuuko cara."
Lei alzò le spalle.
"Mai dire mai, Clow." Posò un vassoio sul tavolo e si sedette, rivolgendosi ai due Mokona. "Ho solo degli Onigiri al momento. Spero vi vadano bene."
Soel si staccò dalla bocca della bottiglia e la ringraziò, infilandosene uno in bocca, e fu presto imitata dal compagno.
I due maghi rimasero ad osservarli divorare l'intero contenuto del vassoio e bere altre due bottiglie di sake a testa prima di dirsi sazi.
"Incredibile quanto un essere così minuscolo possa ingurgitare, non trovi?" commentò Clow quando i due crollarono sul tavolo profondamente addormentati.
"Le dimensioni ingannano spesso, Clow." Rispose lei, appoggiandosi all'indietro sulle braccia e guardandolo divertita per la sua espressione incredula. "E, a questo proposito, ancora non capisco perché crearli così piccoli." Passò un dito sulla pietra blu di Larg, senza aggiungere altro: d'altronde, era ovvio che si stesse riferendo alla grandezza decisamente maggiore del Mokona originale.
"Dimensioni così ridotte torneranno loro utili, vedrai." Ripose lui, osservandoli attentamente. "Il futuro è ancora confuso, per ora, ma questa piccolina," indicò Soel con un cenno del capo. "Per esempio, viaggerà molto e a lungo tra i vari mondi. Essere così piccola sarà solo un vantaggio per lei e i suoi compagni."
Il dito di Yuuko passò a sfiorare l'orecchino di Soel, chiedendosi una volta di più come e quando sarebbe stato necessario utilizzare lei e il suo gemello. Sentì gli occhi di Clow su di lei, ma l'ignorò, sapendo benissimo che anche il mago si chiedeva la stessa cosa. Passarono in quella posizione un tempo difficile da determinare. Fu il mago il primo a muoversi, spostando gli occhi verso l'esterno.
"Yue e Kerberos si staranno per svegliare, ormai." Disse pacatamente; Yuuko annuì.
"Probabilmente è stupido da dire, ma credo mi mancheranno questi piccoletti." Commentò, alzandosi e dirigendosi verso la credenza del soggiorno. L'aprì e ne estrasse due teche identiche, che portò quindi davanti al mago.
"A te l'onore."
Clow le guardò attentamente, quindi sollevò le mani sui due Mokona, ancora addormentati. Una luce dorata le avvolse per un istante, quindi si spostò sui due animaletti. Quando scomparve, le creature erano completamente immobili, come congelate; perfino la respirazione sembrava entrata in sospeso. Yuuko li mise nelle due teche, sospirando leggermente.
"Sembra brutto dirlo ma, nonostante mi manchiate già, miei piccoli compari di bevute, non posso dire di non vedere l'ora di bere del sake con voi al chiaro di luna." Disse, seguendo con l'indice, sulla teca, i contorni di Soel. "Tremo all'idea che la visione di questo mago da strapazzo possa avverarsi sul serio." Concluse, facendosi seria.
"Vedrai che andrà bene, alla fine, Yuuko. Solo, dovremo avere fiducia nelle scelte di quei ragazzi che ho visto."
Yuuko annuì solennemente, quindi sbatté le palpebre un paio di volte, come accorgendosi solo in quel momento di un particolare che fino ad allora le era sfuggito. Si voltò verso il mago, aggrottando la fronte.
"L'hai fatto di nuovo! Eppure mi era sembrato di averti chiesto più di una volta di smetterla!"
La guardò cortesemente perplesso per un attimo.
"Come, scusa?"
Lei non smise di guardarlo in cagnesco.
"Non fare l'ingenuo, mago! Sai che con me non attacca!" Gli puntò un indice contro e si sporse verso di lui con gli occhi assottigliati. "Mi hai chiamato Yuuko."
"Quindi?"
"Quindi potresti anche chiamarmi col mio vero nome, ogni tanto. Io con te lo faccio, mi pare. Capisco quando ci sono estranei attorno a noi, e perfino quando ci sono Kerberos e Yue, ma quando siamo soli potresti evitarlo. Sai che non lo sopporto."
Clow, semplicemente, rise e Yuuko strinse i denti, irritata.
"Ma, mia cara," replicò lui, guardandola serafico. "Come posso chiamarti col tuo vero nome se tu stessa non me l'hai mai rivelato?"
Lei sbuffò, come se non fosse la prima volta che le faceva quell'obiezione.
"Come se ti fosse necessario per conoscerlo." Borbottò, contrariata.
"Forse non necessario, ma sarebbe carino da parte tua dirmelo. Io con te l'ho fatto, mi pare."
Yuuko storse il naso quando lui le fece il verso.
"Mago da strapazzo." Borbottò a mezza voce. Quindi sbuffò, mormorando qualcosa di appena comprensibile.
"Come hai detto, mia cara?"
Lo guardò truce.
"Hai capito, Clow. Non farmelo ripetere."
Lui rise e la guardò, poggiando una guancia su una mano.
"Non capisco perché ti imbarazzi tanto, sai?" Lei alzò il naso, piccata, e non rispose, sapendo bene che lui conosceva esattamente il motivo: dire a qualcuno il proprio vero nome significava concedergli un potere su di sé troppo grande perché lei potesse accettarlo. Ne conseguiva che era diventata una delle informazioni che Yuuko considerava più intime, che non aveva condiviso che con pochi. E Clow lo sapeva bene: ecco perché, nonostante lo conoscesse grazie ai suoi poteri, aveva sempre insistito perché glielo comunicasse direttamente e ad alta voce. Si poteva dire che, nel loro caso, equivalesse ad una dichiarazione. Una dichiarazione esplicita. E Yuuko odiava le dichiarazioni esplicite. Almeno, quando era lei a doverle fare. E lui lo sapeva. Dannato mago!
Senza degnarlo di uno sguardo, Yuuko si alzò rigidamente prendendo le teche in mano e si diresse verso l'uscita della stanza.
"Li porto nella cassaforte." Annunciò.
Era già sulla soglia quando la voce di Clow la raggiunse.
"D'accordo." Una lieve pausa. "... Sakura."
Lei non si fermò e proseguì dritta per la sua strada. Non c'era bisogno che si voltasse o che gli dicesse qualcosa perché lui sapesse che era bastato il suono del suo nome detto da lui farla sorridere.







Note dell'Autore: Stando a ciò che le mie ricerche mi dicono, il Mokona nero è maschio, quella bianca è femmina. Se mi sbaglio chiedo venia ma di mio non sono mai riuscita a capirlo, quindi mi fido di santa Wikipedia. X°D

Sulla relazione tra Yuuko e Clow non si sa molto. A parte una conversazione tra Clow e Shaoran (che temo di aver collegato solo io alla relazione tra Yuuko e Clow X°D) nel capitolo 220 (ancora inedito in Italia), Yuuko rivela che Clow, al momento della sua morte, desiderò col pensiero di vederla nuovamente riaprire gli occhi; essendo troppo potente, il desiderio si avverò, bloccando così il suo tempo e impedendole di morire, innescando una catena di eventi che ha poi portato alla storia narrata nel manga. Un loro coinvolgimento sentimentale non viene quindi mai esplicitamente rivelato, ma queste due cose insieme fanno supporre ad una loro relazione amorosa. Come minimo, conoscendo quelle quattro drog... mangaka
meglio note come CLAMP, domani a quest'ora sarà pubblicato un capitolo in cui smonteranno pezzo per pezzo questa teoria, rivelando al mondo che, in realtà, Yuuko non era altro che la figlia/sorella/madre/qualunque-cosa del nostro mago preferito. In tal caso siete pregati di chiudere un occhio e lasciar correre, e io in futuro aggiungerò un bell'AU come avvertimento. ^^

Per il vero nome di Yuuko (che si trova scritto in giro sia con una che con due 'u', per inciso, quindi non è un errore X°D): lei dice fin dal primo volume di
xxxHolic che il nome di una persona contiene parecchie informazioni su di sé, così come la data di nascita fornisce indicazioni sul proprio passato e sul proprio futuro, infatti rimprovera Watanuki per averlo fatto con lei. Ci informa subito dopo che 'Yuuko Ichihara' non è il suo vero nome, e non viene mai rivelato durante la serie (non per ora, almeno). Ho scelto Sakura semplicemente perché il fiore preferito di Clow è quello di ciliegio e, dato che mi pare che con le CLAMP il fiore preferito di un uomo sia sempre legato in qualche modo alla persona da lui amata (e/o ai propri figli, come nel caso del padre di Sakura in Card Captor) l'ho scelto di conseguenza (‘Sakura' significa, appunto, ‘Fiore di Ciliegio').





Prima di chiudere, vorrei ringraziare Vero per il suo lavoro di giudice (celerissima tra l'altro; grazie mille XD), e Lely1441: tesoro, gareggiare contro di te è stato un piacere e un onore. Complimentissimi per il tuo risultato. x3

Adios x33

  
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