Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Teemo Omegasquad    05/12/2017    2 recensioni
In uno spazio totalmente bianco i boss Vongola erano disposti in due file l'uno davanti all'altro come se a dividerli ci fosse un tavolo, in cui si era aggiunto definitivamente anche Tsunayoshi, con a capotavola Giotto Vongola.
-Allora? La tua risposta ragazzo?- il primo chiese la risposta tanto attesa al giovane undicesimo che teneva il capo abbassato nascondendo i lineamenti del viso, seduto a terra.
-Ve lo avevo promesso e ora vi darò la risposta...accetto tutti i peccati dei Vongola, ma li redimerò con la mia unione dei cieli!-
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Reborn
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ore 05:00, partenza verso Atlantide.

 

Tutti quanti si avviarono ai mezzi di incursione, ben armati e pronti ad affrontare ogni cosa, ma l'unico a rimanere momentaneamente indietro fu Katsu, sembrava che stesse aspettando qualcosa.

Infatti Andrea Tommaso, correndo e facendo capire che aveva il fiatone, gli andò incontro porgendogli una valigetta che Sawada aprì, intascandone il contenuto e fece segno al ragazzo di seguirlo per unirsi agli altri.

 

-Allora gente! Ognuno di voi avrà un ruolo preciso da compiere per questa missione! Draghi! Ho bisogno che voi andiate ai pilastri disseminati intorno alla città, Atlantide non può rimanere in superficie, altrimenti si potrebbe scatenare la terza guerra mondiale a cuasa della sua tecnologia! Con voi, a darvi supporto, ci saranno i Varia per adempiere al vostro compito! Andrea, ho bisogno di te e della tua squadra per infiltrarci e far evacuare la città quando la città ritornerà negli oceani! Mentre voi ragazzi dovrete fronteggiare i demoni superiori di Arane, solo voi siete in grado di fronteggiarli e ucciderli!-

 

-Vengo anche io Katsu.- Renji, con calma, espresse il suo desiderio di seguirli, salendo insieme a loro anche se ci fosse stato un rifiuto.

 

-Non dimenticatevi di noi!- Umi, Relampago, Benkei e Corex fecero lo stesso.

 

-Voi cosa vorreste fare scusa?- Katsu provò a opporsi alle loro scelte.

 

-Rivoglio indietro Yori e siccome Xolotl ha osato contaminarla ho intenzione di riprendermela, anche col tuo rifiuto.-

 

-Noi vogliamo farla pagare ad Arane invece!- Relampago parlò a nome di tutti i Maxum presenti, con presupposti vendicativi.

 

Sawada sospirò arrendendosi, lasciandoli andare con loro.

 

-Allora voi darete man forte a Tommaso per l'evacuazione e te Renji...vai pure da Yori. è pur sempre la tua donna no?- fece l'occhiolino all'ex-membro di Arane, sorridendogli mentre guardava Ranma.

 

Renji annuì freddo, ma dentro di lui era felice sentendo quella frase, imbracciando la sua fedele nodachi.

Anche Xanxus, Reborn, il maggiordomo di Reborn che gli stava servendo il thè, Enma e Ranma, di cui quest'ultima le fece il cenno di sì, sorridendogli.

Ognuno di loro aveva un motivo per andare, alcuni con lo scopo di porre fine a quella guerra, altri con lo scopo di vendicarsi, altri invece lo facevano per qualcuno, ma tutti quanti avevano un'unico obiettivo in comune: abbattere Arane, alias Xolotl, la dea dei demoni e della notte.

 

-Sfrutteremo l'effetto sospresa!-

 

Ore 10:00 Atlantide

 

-Mia signora! Dei velivoli volanti si stanno avvicinando!- una guardia avvisa Arane dell'arrivo dei loro "ospiti", informandola che circa una decina di elicotteri si stavano avvicinando.

 

-Fratellino...a un'idea così tanto banale sei ricorso...? Che aspettate? Abbatteteli.- una volta datogli ciò che doveva fare si mise alla finestra del palazzo in cui risiedeva per osservare la caduta nemica.

 

L'uomo andò, passando l'ordine alle difese della città.

Tre grossi cannoni di pietra lucente spuntarono dalle mura, puntando agli elicotteri e gli spararano addosso una potente scarica di fiamme nere corrotte disintegrandole sul posto.

Ad Arane però vennero dei dubbi su quello strano, e inutile, attacco, facendole storcere il naso, pensante.

Ad un tratto udì un'esplosione che alzò una gigantesca colonna di fuoco che disintegrò gli armamenti sulle mura, alzando un polverone di 100 chili da cui emerse il drago della tempesta corazzato, seguito da circa una decina di sottomarini da cui uscirono i suoi nemici, pronti a darle battaglia.

L'unico a guardare nella sua direzione fu suo fratello Katsu, che la guardò sorridente.

 

-Aaaaah, questo è il mio fratellino...che i giochi abbiano inizio!- Arane sfoderò un sorriso pazzo e sadico, preparandosi ad andar fuori a menarlo di mazzate.

 

Ad accoglierli, al momento, fu un grosso esercito di demoni minori che gli corsero addosso infuriati.

 

-Andate! Attuate il piano come previsto! Io vado direttamente da Arane!- Sawada diede inizio al piano, facendoli disperdere e gli unici a rimanere con lui fu la sua famiglia.

 

-Quindi ci siamo eh? La fine di questa guerra.- Giorgia estrasse lo stocco mettendosi il braccio sinistro dietro la schiena.

 

-Sì...se dopo tutto questo vorrete andarvene fatelo pure, non voglio obbligarvi a rimanere.-

 

-Ma cosa dici boss?! Noi rimarremo! Anche dopo questo casino!- Yuzuyu ribatte le parole del suo giovane boss, esprimendo ciò che tutti loro pensavano.

 

-Allora...grazie mille ragazzi.- Katsu sorrise sentendosi dire quelle parole che trovò remunerative, chiudendo gli occhi per un secondo.

 

Quando li riaprì tutti quanti attaccarono all'unisono incenerendo l'enorme massa demoniaca che si stava avvicinando a loro, dando battaglia contro la fazione dei demoni e di Arane.

 

*****

 

Kaoro e Paride si erano diretti al primo pilastro che era dentro una grande cupola, controllandosi intorno per assicurarsi che non ci siano nemici.

 

-KAORO!!!!!!- ad un tratto, un urlo bestiale e straziante si fece sentire, facendo piegare in due dal dolore il Varia del sole, tappandosi le orecchie e chiudendo gli occhi per provare a lenire il dolore.

 

Quando li riaprì vide il drago obeso spiaccicato contro il muro, in un mantello di sangue, con il fianco completamente mancante.

 

-Kaoro! Ti sei rammollito in tutti questi anni, altrimenti non ti saresti ridotto così!- la voce proveniva da dietro il giovane ragazzo, che gli instillò la pura paura, paralizzandolo e avendo difficoltà nel girarsi, esitando. -In battaglia non puoi esitare piccolo umano!- lo afferrò per la testa, sollevandolo da terra guardandolo dritto in faccia.

 

Si vedeva che era un demone perché di umano non aveva proprio niente, pelle scura come il carbone, tre corna sul capo, occhi iniettati di sangue, denti aguzzi che gli uscivano dalla bocca e l'alito pestilenziale, emanando in continuazione fiamme nere corrotte dal proprio corpo.

Non potè reagire il alcun modo, era impegnato con tutte le sue forze per liberarsi da quella presa che gli stava schiacciando il cranio, aumentandone il dolore.

All'improvviso si ritrovò a terra, finalmente libero da quel coso e una mano si porse davanti al suo viso.

 

-Tutto bene Paride? Scusami se ci ho messo un po', ma sono arruginito.- un'uomo, con gli stessi capelli, occhi, vestiti, ma non il fisico visto che era un unltrapalestrato culturista, di Kaoro gli diede aiuto, alzandolo da terra.

 

-E tu chi cazzo sei?!- fu la prima domanda del Varia, confuso da quello che era appena successo.

 

-Sono Kaoro, ho bruciato i grassi, letteralmente, e sono dimagrito guarendomi anche la ferita e...-

 

-Lurido stronzo di un drago!- il demone ritornò all'attacco, ma stavolta venne subito bloccato da mister muscolo. -Adesso sì che ti riconosco merdone!-

 

-è un piacere rivederti Azel!- i due si guardarono fissi negli occhi, rimanendo in una situazione di stallo, una specie di braccio di ferro.

 

Paride si sentiva messo da parte, un pesce fuor d'acqua vedendo quella dimostrazione di forza, ma si riprese imbracciando la sua fida arma dandogli supporto, colpendo con ferocia la testa del demone, permettendo a Kaoro di portarsi in vantaggio afferrando per il collo Azel in una presa ferrea, quasi rompendogli il collo.

Il demone prima, con un colpo di coda, allontanò il Varia del sole, per poi tornare a occuparsi del drago prendendolo a sua volta per il collo, staccandoselo di dosso.

Una volta libero alzò la testa emettendo un potente ruggito che richiamò a se un bel drappello di suoi piccoli simili, più deboli, ma pur sempre abbastanza per tenerli sotto controllo.

 

-Diavolo! Ci sono visite! Pensaci tu Paride! Sei in grado di ucciderli, io devo saldare un paio di conti con sto stronzone!- Kaoro disse al ragazzo cosa fare in base ai nemici che avevano davanti a loro, affidandogli quelli più semplici da battere, appioppandosi il più forte.

 

La situazione si stava complicando, ma nonostante ciò, per il momento, riuscirono a reggerla.

Il dragone venne lancianto contro un muro e si fece leva con gli arti andando con una spanciata muscolosa.

Azel contrattaccò con un pugno, ma quando colpì i suoi addominali la mano si spappolò e andando in cenere a causa sia per i duri muscoli e della fiamma del sole nonostante c'erano le fiamme della corruzione a proteggerlo.

 

-è il momento di finirla Azel!- passò delle fiamme in un pugno, preparandosi a scagliarlo contro il demone.

 

-NO! MAI!- Azel, senza accettare la cosa, fece lo stesso andando con furia.

 

Corsero l'uno contro l'altro, ma erano pari di potere a causa dell'indebolimento della prigione di cristallo in cui era stato sottoposto Kaoro, quindi, se il pugno demoniaco fosse andato a segno, probabilmente sarebbe morto.

L'ago della bilancia di quell'esatto momento fu proprio Paride, che con uno scatto scivolò sotto loro due rompendo e tranciando il braccio con cui Azel stava attaccando.

Il nemico incassò il colpo in pieno viso, facendogli implodere la testa a causa delle fiamme del sole.

 

-Per la miseria! Ottimo tempismo Paride!- Kaoro si complimento col ragazzo, facendogli un pollice in sù in segno di approvazione, portando entrambi alla vittoria.

 

******

 

Azal e Aruma sfondarono la porta che li isolava dal pilastro e si fecesero strada.

Una volta dentro una massa enorme di demoni inferiori saltarono addosso alla draghessa sommergendola del tutto e qualcosa prese per il collo Aruma piantandolo al muro.

 

-Ma tu guarda chi abbiamo qui, una lucertola troppo cresciuta e il suo animale da compagnia.- una creatura dall'aspetto femminile lo teneva su attaccato al muro, era priva di vestiti, assessuata e priva di capezzoli, occhi rosso sangue che lo guardavano mentre lo strozzava.

 

-S-siamo appena arrivati e già tentano di uccidermi, normale routine insomma...!- il Varia della nuvola tentò di liberarsi da quella presa che gli toglieva il fiato per istinto di sopravvivenza.

 

-Beh, ora stai per morire.- preparò l'altra mano per togliergli la vita, ma un piede su "appoggiò" sulla sua guancia lanciandola via e lasciando il ragazzo libero a riprendere fiato.

 

-Tutto bene Aruma? Ci penso io ora a lei.- Azal era riuscita a liberarsi incenerendo i piccoli famiglia demoniaci giungendo in tempo ad aiutare il proprio compagno in difficoltà.

 

Il demone-donna si rialzò liberandosi dai detriti di roccia che erano caduti su di lei dallo schianto e sollevò l'avambraccio sinistro per parare il colpo di gambe della draghessa, creando un piccolo cratere sotto di loro.

L'umano decise di dare support da lontano lanciando come scheggie le pedine dello shogi, facendo attenzione a non colpire la donna al suo fianco.

In quella posizione di svantaggio il demone ruggì assordante ingrandendo il braccio destro.

Azal incrociò gli avambracci per difendersi, ma il colpo le passò vicino alla testa facendo vedere che in realtà puntava al ragazzo e decise di intervenire mettendosi in mezzo ai due facendogli da scudo, però vennero lo stesso schiantanti contro la parete.

 

-Aruma...lascia fare a me ora!- Scar prende il suo posto tranciando il polso della donna-demone, per poi leccare i lunghi coltelli sporchi di sangue.

 

La draghessa ne approfitta bloccando il ritiro dell'arto trattenendola, tirandola addosso a loro due.

Il demone tentò di bloccarsi a mezz'aria per istinto, ma Scar le tranciò le braccia, Azal le rese inutilizzabili le gambe e la finirono tranciandola in due, aggiudicandosi la vittoria.

 

*******

 

Jor e Kark passarono attraverso il tetto di una delle cupole situate intorno alla città, con all'interno il loro obiettivo, col portone incatenato.

L'interno dell'edificio era buio e non si riusciva a vedere niente, come se fossero ciechi.

Ad un tratto sentire dei pesanti passi lenti, che pian piano aumentarono di velocità intorno a loro.

Si alzò un'urlo stridente e assordante, una creatura dalle sembianze di un serpente quadrupede, munito di piccole corna sul capo, tre denti a sciabola, squame di un sporco metallo ruggine, mentre gli occhi erano scintillanti come i diamanti, il corpo, che emetteva forti scariche, illuminavano la stanza nonchè unica fonte di luce di quel luogo.

 

-Oh cazzo! Jor, attento!- Kark prese per la vita Jor salvandolo da un colpo fulmineo dell'abominio elettrico.

 

-Ma cos'è quel coso?!- chiese il Varia spaventato alla sola visione di quella cosa che li inseguiva.

 

-è una delle armi create da Xolotl e Quetzalcoatl unendo i loro poteri, ma ogni singolo tentativo si è rappresentato un fallimento siccome le fiamme si rigettavano a vicenda e quindi li hanno imprigionati per via della loro pericolosità e ostilità!- fece la sintesi della storia di quel coso.

 

-Allora poniamo fine alla sua esistenza così è solo un problema in meno!- Jor scese di colpo dalle braccia del dragone sfruttandone la spinta per attaccare.

 

Tenne saldamente il manico della propria arma per poi colpire con forza la testa, spiaccicandola al terreno, con annesso cratere.

Il rettile si rialzò di nuovo mostrando che non si era fatto niente.

Kark, per dare man forte, lo protesse assestandogli un destro sotto il mento lanciandolo via all'indietro.

Decisero di fare gioco di squadra insieme per buttarlo giù più rapidamnete.

Quando il serpente si riprese il drago prese il ragazzo per un braccio lanciandolo contro la creatura, per poi seguirlo in una corsa fulminea, il rettilone reagì addentando l'umano, ma gli bloccò la mascella con solamente la forza bruta potenziato tramite la durezza delle fiamme del fulmine, tenendogli la bocca occupata.

Kark ne approfittò facendo apparire un tridente tra le mani fatto interamente di fulmini, trafiggendo l'enorme esperimento da laboratorio facendo rammificare i tuoni dentro il suo corpo facendolo esplodere in una pozza di sangue nero.

 

*******

 

Jink, insieme al dragone della tempesta, fecero irruzione nella sala in cui risiede un pilastro, ottenendo un'accoglienza che loro, sinceramente, si aspettavano molto calorosamente, ovvero un'intero esercito di demoni inferiori, pronti a "intrattenerli", entrambi imbracciarono le loro armi facendo piazza pulita.

 

-Ehi! Mi piaci umano sai?! Hai un carattere di merda, suscettibile e sempre pronto alla rissa! Sei da sposare!-

 

-Grazie! Ma qualcuna mi ha già preso, mi dispiace per te, dovevi arrivare prima! Però anche te mi piaci!-

 

Letteralmente due anime gemelle, entrambi con la stessa sete di combattimento e pronti a menar le mani.

 

-E me non mi vuoi invitare Karsch?- una voce alterata si fece sentire, senza far capire il proprio sesso.

 

Qualcosa striscio lungò il pavimento per poi salire fino a prendere una forma umana non proprio definita, sembrava mezza donna e mezzo uomo, capelli mezzi corti e mezzi lunghi, un'occhio nero e uno marrone, non era uno spettacolo per gli occhi, era un quadro di Van Gogh.

Jink e Karsch lo attaccarono instintivamente, subito sul viso, facendogli incassare in pieno il colpo, trascinandolo lungo il pavimento rimettendocelo dentro, sfondandolo con la sola forza.

Il demone tirò fuori una coda che prese per il collo il Varia tenendolo in aria e con le mani libere si liberò dal dragone togliendoselo di dosso.

 

-Non si trattano così i vecchi compagni di armi maledetto ingrato...- si asciugò il rivolo di sangue che aveva sul labbro.

 

-Non osare definirti mio compagno sia chiaro! Tu disonori il codice della guerra in ogni sua regola e lettera!- gli puntò contro il dito, parlando con un tono arrabbiato e rimproverandolo.

 

-Solamente perché sono scappato lasciandoti qausi a morte certa! Che vuoi che sia? Sei ancora vivo no? Ahia!- il demone sentì un dolore alla coda, vedendo l'umano che gliela aveva morsa. -Ma che fai lurida scimmia?! Che sei?! Goku?! Oh...a quanto pare è così eh?- si accorse che aveva commesso l'errore di distrarsi di fronte al nemico e conoscendo quello che aveva davanti, di sicuro non gli avrebbe più permesso di ripeterlo visto che avrebbe annullato la sua esistenza. -Che coglione sono stato...-

 

Karsch aveva ingigantito una mano nella forma draconica rivestendola di fiamme della tempesta schiacciandolo come se fosse un moscerino, lasciando solamente ceneri al suo posto.

 

*******

 

Yuri e Krasma fecero piazza pulita lungo la strada verso il bersaglio a loro assegnato, uccidendo ogni singolo demone davanti a loro.

Quando entrarono non videro nessuno, avanzando continuarono a guardarsi intorno straniti dell'assenza.

Il dragone fermò la Varia col braccio, fissando il vuoto con le sopracciglia aggrottate e l'espressione infastidita.

 

-Non siamo soli.- disse questo annussando per un momento l'aria.

 

La ragazza aguzzò la vista, percependo la presenza di una gigantesca quantità di fiamme della nebbia che nascondevano il loro nemico, sentendola davanti a loro.

Si materializzò davanti a loro una imponente creatura a quattro zampe dalla lunga criniera color vespro che gli percorevva la schiena, con una maschera dosso sul viso, denti aguzzi come gli artigli, priva di occhi e naso e la pelliccia era nera come la pece.

La belva li attaccò con una forte zampata che li lanciò via per pochi metri ruggendogli contro, caricandogli contro.

Krasma prese per la vita la ragazza saltando in aria, ma la bestia li seguì in aria tentando di divorarli con l'enorme bocca.

Loro risposero con una potente fiammata viola, riuscendo anche ad allontonarsi mettendo una distanza di sicurezza, atterrando lievemente a terra.

Il mostro li cercò intorno a lui, lasciandoli confusi di questo suo comportamento, ma quando Yuri toccò terra coi tacchi si girò improvvisamente verso di loro, lanciandosi a capofitto e di faccia.

 

-Le scarpe! Togliti le scarpe! Altrimenti continuerà a inseguirti, mettiti a piedi nudi come me!- il dragone, una volta tolti entrambi dalla strada di quella carica e salvati, capì come quella cosa si orientava, informando la compagna, dandole anche modo di affrontarla facilmente.

 

-E che cazzo! Sono pure i miei tacchi preferiti!- si tolse i tacchi arrabbiata andando con passo felpato, da assassino.

 

I due compagni si fermarono di colpo nel più assoluto silenzio e la creatura si ritrovò subito disorientata, tirando qualche verso nell'aria, girando continuamente la testa intorno.

Yuri e Krasma, con passo leggero e rapido, si lanciarono contro la bestia cieca.

Combinarono insieme i loro attacchi per finirla con un colpo solo, di cui lei con degli artigli potenziata dalla fiamma della nebbia, mentre lui con due grossi falcetti fiammeggianti, puntando al collo e quando la belva si accorse di loro era già troppo tardi per lui.

Misero fine alla sua sofferente vita, ormai già privata di due sensi.

 

*******

 

Angelyca e Alkatar, una volta dentro la cupola, trovarono per loro un grosso comitato di benvenuto ad attenderli.

 

-Alkatar! è un dispiacere rivederti! Che ne pensi se ti uccidessi qui e ora?- sopra il pilastro un grosso demone muscoloso e dalle grosse ali cominciò a parlare col dragone della pioggia, sorridendogli a trentadue denti, tutti appuntiti e affilati.

 

-Kilo caro! Anche per me è un piacere rivederti! Mi dispiace, ma non posso proprio. Possiamo fare in un'altro momento?- con tono ironico, rispose alla "cordiale" domanda.

 

-No! Facciamo qui e ora!- Kilo si scagliò contro Alkatar con velocità sonica, spaccando pure il terreno e alzando un bel polverone.

 

Quando si accorse che non aveva colpito nessuno si ritrovò con un tagliò al fianco sinistro e il braccio quasi mozzato, notando che era satat opera dell'umana.

 

-Sei suscettibile oggi. Che ne pensi di una camomilla?- il drago gli premette scherzosamente il naso dicendo "boop".

 

Kilo andò su tutte le furie e si tolse da davanti a lui.

 

-Fai il serio per la miseria! Dannato drago!- lo rimproverò di quel suo comportamento infantile, scherzoso e allegro.

 

-Se proprio insisti...- improvvisamente passò da sorridente a serio, attendendo una sua reazione, avvisando Angelyca di rimanere ferma con la mano e di aspettare il suo segnale.

 

Il demone si lanciò per la seconda volta contro il lucertolone, arrabbiato come una iena, ma quando era quasi vicino i due nemici che aveva davanti scomparvero per riapparirgli dietro, cadendo a terra in una pozza di sangue, privo di braccia, gambe, ali, busto, petto e collo.

 

-Una volta mi chiamavano Alkatar lo spietato...-

 

Gli avevano lasciato solamente la testa intera, il resto fatto tutto a pezzettini.

Il dragone leccò il pugnale fatto di fiamme della pioggia con gusto, per poi tornare come prima.

 

*******

 

Reborn si era staccato dal gruppo, andando in un punto non indefinito della città per incontrare una sua vecchia conoscenza, che era seduta su una poltrona di pietra, ritrovandosi davanti a lui.

 

-Ci rivediamo di nuovo Reborn...- il suo vecchio maestro lo guardò dritto negli occhi con un espressione del tutto impassibile.

 

-Stavolta la finiremo una volta per tutte, qui e ora e si deciderà chi è il più grande assassino del mondo...maestro.- nonostante il suo amico fosse passato dalla parte del nemico provava ancora del rispetto per lui. -Nessun trucco, nessun inganno...solo io e te, a mani nude.- si tolse giacca, cravatta, rimboccandosi le maniche della camicia all'insù, risoluto e deciso della sua scelta.

 

-A quanto pare vuoi fare a botte come ai vecchi tempi eh?- il mentore si alzò dalla sedia togliendosi il giaccone che indossava, rimanendo anche lui in camicia, mostrando anche che possedeva ancora dell'elegenza in lui, insieme ai suoi accessori personali e armi di vario tipo.

 

I due, una volta fidati compagni di assassinio e di vita, si ritrovarono, dopo tanto tempo, l'uno contro l'altro, a guardarsi dritti negli occhi con la propria aura di intento omicida.

Fecero la prima mossa insieme in sincronia, battendo pugno contro pugno, braccio contro braccio, gamba contro gamba.

Era come se si ritrovassero davanti a uno specchio che li copiava alla perfezione, dimostrando che erano maestro e allievo, ritrovandosi in stallo.

Reborn, ad un tratto, gli afferrò il colletto della camicia dandogli una sonora testata, facendolo indietreggiare e annullando quella parità di mosse, approfittandone per prenderlo per la testa colpendolo in pieno viso con una ginocchiata che gli ruppe il naso.

Il maestro, per reagire, gli prese la gamba che aveva usato per colpirlo, tirandoselo addosso per poi tirargli un pugno in faccia, rompendogli a sua volta il naso, tenendolo saldamente.

L'allievo gli diede una gomitata sul capo per liberarsi, afferrandolo per il collo con le braccia e lo sollevò da terra, buttandocelo subito dopo con forza di schiena.

Il vecchio se lo trascinò dietro per i capelli ricambiandolo del gesto con un colpo di tacco di scarpa sulla schiena, buttando anche lui a terra.

Si fermarono per un'attimo a causa dei forti dolori che provavano, approfittandone per riprendere anche fiato.

Reborn si rialzò di scatto prendendo al volo la sua lucertola Leon, che si trasformò subito in una pistola, ma il suo mentore lo prese per il polso, disarmandolo all'istante, bloccandolo a terra in un mugolio di dolore.

Pure lui tentò di afferrare un'arma e anche il suo allievo lo disarmò subito, ribaltando le posizioni torcendogli dietro la schiena il braccio fino quasi a romperlo.

Il vecchio, ormai stufo, si liberò utilizzando i suoi poteri da demone emanando un'aura nera, staccandosi di dosso il giovane sicario.

Si girò verso di lui e un proiettile gli sfiorò il viso, facendogli uscire un piccolo rivolo di sangue.

 

-Siccome hai rotto la regola...la rompo pure io per essere pari no?- il suo maestro gli sorrise, dandogli ragione, lanciandosi addosso su di lui.

 

Reborn sparò due colpi nel terreno per poi rispondere all'offensiva nemica, stavolta andando più veloci e letali da tagliargli la pelle e tenere il suo passo, rendendo il filo delle mani delle vere e proprie lame taglienti.

Il mentore unì le braccia in una procedendo con un attacco più potente e caricato, ma l'allievo lo bloccò incrociando gli arti in sua difesa per poi rompergli la difesa aprendogliele.

I due colpi sparati in precedenza fuori uscirono dal terreno colpendogli entrambe le spalle in un punto ben specifico, procurandogli dolore quando le muoveva rendendogli inutilizzabili ogni utilizzo, rendendolo anche vulnerabile alla prossima mossa del sicario.

Reborn, con in mano Leon trasformato in pugnale rivestito di fiamme del sole, lo guardò negli occhi un'ultima volta e, con malincuore ricordando i momenti passati insieme a lui ritenendolo come un padre, lo uccise, trafiggendogli il cuore, facendogli implodere pure il corpo in mille pezzi, ad eccezzione della testa.

 

-Veloce e letale...proprio come mi hai insegnato tu...maestro.- una lacrima amara, ricolma di tristezza, gli rigò il viso guardandone gli ultimi resti, tenendo in mano il viso.

 

-Ottimo lavoro Reborn...ora vai...il tuo protetto ha bisogno di te...- annuì in lacrime, poggiandolo delicatamente a terra, avviandosi correndo. -Sono fiero di te Reborn...- le sue ultime parole prima di chiudere definitivamente gli occhi.

 

L'uomo riuscì a sentirlo in qualche modo, aumentando la quantità di lacrime che cadevano.

 

*******

 

L'undicesima generazione, insieme a Renji, dopo aver decimato l'esercito cominciò ad avanzare verso l'enorme palazzo, ma davanti a loro comparvero i demoni superiori di Arane, tutti e sette, per bloccarli.

Alcuni erano cambiati in quattro anni, Leo aveva dei capelli normali, finalmente, che erano raccolti in un piccolo codino dietro la nuca, Aiko era privo di occhiali, capelli più corti e non indossava più una giaccia, Lisa indossava una felpa e i capelli non erano più lunghi come una volta, erano più corti, ma emanavano energia elettrica, mentre gli altri erano rimasti uguali.

 

-Allora, dove pensate di andare piccoli umani? Voi non passerete!- Illaila fece un passo in avanti, mettendo in chiaro che loro uniti erano un imponente muro impenetrabile, pronti a dargli battaglia in qualsiasi momento.

 

Katsu gli passò sopra senza problemi, correndo a per di fiato verso il palazzo, facendo fare una figuraccia ai loro nemici.

 

-Riprendetelo presto!- l'undicesima generazione di gettò su di loro, separandoli gli uni dagli altri, per dare il tempo al loro boss di raggiungere Arane.

 

Renji ignorò gli altri, seguendo in corsa la sua amata Yori.

 

 

-Se riusciamo a trovare Arane e a farla fuori subito potremmo porre fine a tutto questo rapidamente.- intanto Ranma, Xian e Xanxus si erano intrufolati nel palazzo per conto loro fino alla sala del trono, volendo atturare il loro piano.

 

-Chi cercate scusa?- apparve dietro di loro e il primo a reagire di istinto fu Xanxus che sparò una potente fiammata di fiamme dell'ira dalla propria pistola, facendo abbassare le ragazze per sopravvivenza e per paura, colpendola in pieno. -Che tenero che sei.- sorrise angelica, ma aveva un che di maligno quel sorriso.

 

Ranma, approfittando del diversivo a lei fornito si portò dietro la dea afferrandola per i capelli e per le braccia dalla schiena, piegandola all'indietro in una prtesa di sottomissione.

 

-ORA!- diede il segnale.

 

Sia Xian che Xanxus eseguirono il cambio forma delle proprie armi con la box heiki, lui infilò la pistola nella bocca della donna-demone, lei sul ventre e sul petto.

Sembrava strano che lei non oppose alcuna resistenza per quella azione, ma pensarono che si era arresa all'evidenza che era morta, sparando con furia e potenza allo stato puro e Ranma si tolse appena in tempo per non finrie coinvolta.

Ci fu un gigantesco spruzzo di sangue nella direzione dello sparo, insieme a pezzi di carne distrutti e bruciati e il corpo cadde a terra, privo di addome e della testa con solamente la mascella rimanente.

 

-Beh, è stato facile. Ora andiamo a dar man forte agli altri!- esultò Ranma.

 

-Pensate che basti davvero così poco a uccidermi?- ad un tratto l'atmosfera e l'aria cominciarono a farsi pesanti, come se al collo e ai polsi avessero dei pesanti catenacci arruginiti e il cadavere si rialzò sollevandosi dai piedi in puro stile horror.

 

Le carni si riformarono, i muscoli, le vene, i legamenti, il cervello, i bulbi oculari, i denti e i tendini salirono all'insù riformando la testa e le parti mancanti che le avevano "tolto", sorridendo sadicamente, assaporando la loro disperazione, mentre evocava un fantoccio con le sembianze di Squale che scagliò subito contro di loro.

Ranma e Xian erano rimaste terrorizzate dalla scena, la prima stava quasi per vomitare, e entrambe rimasero paralizzate vedendola in prima persona, indietreggiando.

Lo Squale non-morto invece continuò a correre contro di loro senza sosta, ma solamente Xanxus reagì, sparandogli in faccia, cessando la vita rimasta di quel cadavere ambulante.

 

-Ma...! Era un tuo compagno!- Arane rimase sorpresa di fronte a tale azione.

 

-è proprio per questo che l'ho ucciso, la tua insulsa copia disturbava il suo sonno eterno! E ora tocca a te morire!-

 

-Voglio proprio vedere! I tuoi attacchi mi fanno il solletico piccolo umano!- la sua aura di terrore e istinto omicida si fece sempre più grande, mettendo a dura prova il decimo boss dei Varia.

 

-Allora assaggia questo di solletico!- Katsu giunse in tempo da dietro l'uomo furioso prendendo Arane per le spalle, per poi mollarle nello stomaco una ginocchiata che le fece uscire gli occhi fuori dalle orbite, lanciandola contro il muro.

 

-A quanto pare sei arrivato fratellino...!- si liberò dal libero, togliendosi la polvere e alcune pietruzze dal lungo vestito bianco che indossava.

 

-Beh, non potevo di certo mancare!-

 

-Beh, hai fatto benissimo, perché la festa comincia ora!- Arane tirò fuori un piccolo pulsante che attivò subito e un fragoroso rumore si sentì in lontananza. -Ora cosa farai?- sorrise, ma lo perse subito dopo vedendo che era fermo al suo posto.

 

-Pensi davvero di avermi messo in difficoltà...? Mi dispiace, ma mi sono preparato stavolta!-

 

La dea strinse i pugni e i denti dalla rabbia, attaccandolo con una potente fiammata oscura furiosa che i suoi piano non stiano andando come aveva programmato.

 

******

 

 Andrea, insieme alla sua squadra, procedeva all'evacuazione della città, assicurandosi che venga effettuata in ordine, ma sentiva delle grida in lontananza, vedendo degli scienziati inseguiti da delle strane creature mostruose, domandandosi che fossero.

Non si fece troppe domande che decise di intervenire insieme alla sua squadra, salvandoli, però un'altra apparve, molto più grande, ovvero un'idra con ben cinque teste, che continuava a muoverle.

 

-Ma quello è un'idra?! Quello delle dodici fatiche di Ercole?! Sarà dura buttarlo giù allora!- ad un tratto una delle teste prese in bocca, con un singolo boccone, il grosso uomo compagno di Andrea. -Arlasn no!- a Tommaso gli venne un colpo vedendo la scena, per poi tranquilizzarsi subito dopo.

 

Pian piano le enormi fauci della belva si aprirono non per sua volontà, ma per la pura forza bruta di Arslan, rompendogli anche una mascella.

 

-Ci vuole più di questo per uccidermi.-

 

-O forse una donna col ciclo può farlo invece.- la donna con la lunga coda di cavallo decise di intervenire tranciando le altre teste.

 

-Ottimo lavoro Jessie!- Andrea si complimentò con la propria sottoposta, ma per loro sfortuna non era finita lì.

 

Le cinque teste ricressero con in aggiunta altre cinque, rendendo veritiere le leggende su tale creatura della mitologia greca.

 

-Bene! Allora accettiamo la sfida orrenda creatura!- Andrea Tommaso, insieme a Jessie e Arslan, si prepararono ad affrontarla, spavaldi e senza paura della creatura che avevano di fronte a loro, permettendo al resto del suo squadrone di proseguire l'evacuazione.

 

Lì assallì tutti e tre insieme, disperdendoli e loro ne approfittarono per contrattaccare.

L'omone fece ingoiare a una testa una granata a frammentazione, facendogliela esplodere in mille pezzi, la donna correva e saltava lungo i vari colli tagliandoglieli a metà in una pioggia di sangue, mentre il loro boss gliele spaccò fragorosamente aiutandosi con le fiamme del cielo.

La bestia cadde di nuovo, ma più la uccidevano e più teste si ricreavano, diventando sempre più forte.

Più continuavano e più sprecavano energie inutilmente, finchè Tommaso non si gettò in quello che sembrava un gesto disperato facendosi mangiare volontariamente.

Jessie e Arslan rimasero scioccati e decisero di vendicarlo insieme uccidendo l'idra una volta per tutte, ma videro che aveva qualcosa che non andava.

Si stava contorcendo dal dolore, esplodendo in una gigantesca fiammata arancione e dalla carcassa uscì il giovane boss, tutto sporco di sangue dopo averci fatto letteralmente il bagno.

I due compagni gli saltarono addosso abbracciandolo e stringendolo a loro quasi piangendo e convinti che fosse morto.

Però non potevano fermarsi lì, c'erano anche dei minotauri di cui dovevano occuparsi, ma una tempesta di proiettili della tempesta li decimò tutti quanti.

 

-Ehi! Non fermatevi a piangere! Per quello c'è tempo dopo!- Jink apparve da sopra di loro su un tetto di un'edificio di pietra.

 

-Ma tu non dovresti essere insieme a uno dei draghi di Katsu?-

 

-In casi di emergenza come questa possiamo allontanarci per darvi man forte per l'evacuazione e infatti eccomi qui! Piuttosto dove sono i Maxum?-

 

-Ci siamo divisi per coprire un'area maggiore per facilitare e rendere più veloce l'evacuazione!- gli rispose Andrea, indicandogli anche la loro posizione.

 

-Mh, bene, lì ci sono Angelyca e Paride, ci penseranno loro. Ora vediamo di far fuori qualche altra bella bestiolina!- Jink sfoderò il suo sorriso da belva assetata di sangue.

 

Vedendolo far così erano sicuri che lì il mostro fosse lui.

 

*******

 

Dopo un'estenuante inseguimento Renji si fermò quando vide Yori immobile di fronte a un muro, ritrovandosi in un enorme piazza.

La ragazza si girò verso di lui con lo sguardo spento e assente, puntandolo con la lama nera che brandiva.

 

-Ti prego Yori! Non voglio doverti uccidere! Non obbligarmi a farlo!- al demone gli tremavano le mani, sopratutto quella con cui teneva la nodachi, resistendo nell'estrarla.

 

Non lo ascoltò e si lanciò su di lui senza esitazione, attaccandolo con furia e senza pietà, obbligandolo a rimanere sulla difensiva, ma non era lei, bensì il suo amore verso di lei che lo bloccava nel colpirla, ogni volta che ci provava gli si stringeva il cuore.

Subiva ogni singolo colpo, ferendosi e rovinandosi i vestiti, finchè decise di reagire sguainando la lunga spada giapponese, bloccandola al momento.

Con un movimento secco e deciso fece volare in aria le lame di entrambi, che caddero in seguito a terra, aprendole la guardia e ne approfitta prendendola per il colletto, baciandola con amore e passione.

 

-R-renji...?- nei suoi occhi ritornò il colore che possedeva una volta, guardando fissa negli occhi il suo amato.

 

-Yori...!- la strinse a se in un grande e forte abbraccio, in lacrime.

 

-N-no! Aspetta!- ad un tratto Yori si mise ad urlare tenendosi la testa tra le mani piegandosi in due, mentre un'aura nera si manifestò intorno a lei.

 

-Cazzo no! è Xolotl! Non ascoltarla! Non guardarla! Non pensarla!- la prese per le spalle scuotendola, guardandola negli occhi.

 

-N-non...! Aaaaaaaah!- con un colpo di braccio di allontanò da lui sbattendolo contro un muro.

 

L'aura prese possesso di lei, facendo comparire due piccole corna che si rammificarono lentamente, delle chiazze nere le comparvero sugli occhi e la sclera le divenne oscura, alzandosi con le gambe contorte,riprendendosi la spada nera -Devo...ucciderti...ti prego, scappa...!- parlò con voce alterata, come se stesse combattendo contro qualcosa.

 

-MAI!- Renji riprese la nodachi impugnandola deciso di quello che voleva fare per salvarla, con sguardo serio 

 

Iniziò di nuovo il combattimento tra loro due.

Stavolta le due lame si scontrarono ripetutamente in un mare di mille scintille, bloccandosi i colpi a vicenda, ma ancora no nebbe il coraggio di ferirla.

Con colpo rapido tentò di alzarle di nuovo in aria la lama, per poi andarle dietro per colpirla dietro il collo, senza riuscirci in quanto lei fu più veloce nel rigirarsi verso di lui, colpendolo con un calcio nello stomaco, lanciandolo anche via.

Si coprì la pancia tentando di lenirsi il dolore, volendo insistere sul suo piano di stordirla.

Yori, in preda a una crisi di controllo, lo attaccò utilizzando dei grossi spuntoni nero viscidi, obbligandolo ad usare i suoi poteri di demone, evocando il Kirin.

Vide che stava piangendo e non riuscendo a sopportare tale spettacolo decise di porre fine con un'unico attacco, andandogli incontro.

La ragazza reagì di conseguenza lanciandogli contro tutto quello che aveva, ma lui lo infranse con abile colpo di spada e quando si ritrovò vicino a lei gli trafisse una spalla e una gamba, ma non lo fermarono nel suo intento.

Riuscì a portarsi dietro di lei e con tutta la forza rimastagli la colpì forte dietro il collo, stordendola e ponendo momentaneamente fine alle sue sofferenze.

La prese in braccio stringendola a se, poggiando la fronte contro la sua, baciandola in lacrime.

 

*******

 

Dal forta spintone Yoshi riuscì ad isolarsi insieme ad Aizayo, procedendo subito dopo con un colpo nel plesso solare che accusò in pieno senza muoversi.

Il demone del sole rispose unendo le mani in un unico pugno, procedendo con un attacco pesante, che venne bloccato.

Il Vongola del sole ne approfittò per afferrarlo per i polsi alzandolo in aria per poi schiantarlo a terra con forza.

 

-Lance solari gemelle!- lo colpì di nuovo nel plesso solare con un doppio affondo di braccia, facendogli sentire per bene il colpo.

 

-Colpo di petto!- letteralmente lo colpì col proprio petto in piena faccia spingendolo via di alcuni metri.

 

A Yoshi sembrava di essere stato colpito da una spranga di ferro in viso da quanto era doloroso.

Ad Aizayo, non appena i raggi solari lo toccarono, gli cominciarono a crescere i muscoli e la massa, lanciandosi di peso sul ragazzo, schiacciandolo.

Sorrise, convinto di aver vinto subito, ma senti qualcosa sotto di lui che lo sollevò.

 

-KAORO è PIù PESANTE!!!!!- urlò a squarciagola per darsi la carica per sollevarlo su, lanciandolo in aria.

 

Infiammò i pugni con le fiamme del sole per poi attaccarlo in uno scontro aereo, tempestandolo di rapide serie di colpi che gli bruciarono la pelle.

Per finire lo afferrò per il collo girando su se stessi un paio di volte, schiantandolo a terra e nonostante ciò tenne la guardia alta.

Infatti ebbe ragione a tenerla, perché si stava già rigenerando le ferite tramite il potere curativo delle fiamme.

 

-Tuuuu umanooo! Più il soooole picchia piùùùù sono forteee!- ciò che disse era vero, infatti più rimaneva esposto ai raggi, più diventava grosso.

 

Ma si accorse di un'altra cosa importante, che decise di sfruttare per poter vincere.

 

-Allora vorrà dire che ci darò subito dentro!- Yoshi si infiammò completamente, trasformando alcune parti del corpo.

 

Si formarono delle scaglie gialle intorno agli occhi che anch'essi erano diventati gialli, ai lineamenti del viso, sulle braccia e i capelli divennero fuoco solare.

I tirapugni erano diventati dei veri e propri guanti pesanti di metallo, ricoperti dalle sue fiamme.

Aizayo fece la prima mossa che, nonostante le sue dimensioni, era molto veloce e puntò subito alla testa, ma il ragazzo, con una giravolta laterale, lo schivò facilmente per poi girare un'altra volta su se stesso assestandogli un potente pugno infuocato nello stomaco, facendogli vomitare sangue, procedendo con un secondo pugno, alzandolo un poco in aria.

Il demone provò a reagire circondandolo con le braccia in una presa a tenaglia, ma l'umano lo prese per le spalle usandole come leve per uscirne senza danni, mollandogli in faccia una ginocchiata che gli ruppe il naso.

Lo prese saldamente per i capelli facendo una capriola in aria in avanti trascinandoselo dietro, ma qualcosa opponeva resistenza che lo sollevò.

Si girò con la testa notando che anche il suo nemico si era trasformato nella sua forma demone che consisteva in occhi gialli, due lunghe corna ricurve all'insù con le punte carbonizzate dal sole, la pelle giallognola e i capelli in fiamme.

Lo afferrò per il viso lanciandolo contro una parete come se fosse una palla da baseball.

 

-Però! Anche te puoi trasformarti! Ma non pensare che basti a scoraggiarmi!- Yoshi si ricompose sorridendo.

 

-Perché sorridi? Perché sei qui a combattere?-

 

-Semplice. Perché state minacciando la mia casa! Ed è mio compito proteggerla!- il ragazzo accorciò le distanze tra i due mollandogli un colpo sotto il mento quasi rompendogliela.

 

Non si fermò, procedendo con una raffica di pugni infuocati ben assestati in punti vitali fragili, facendogli pure colassare alcuni muscoli.

Aizayo mugolò per il dolore, ma se la rise sotto rigenerandole, continuando a subire, inconsapevole delle conseguenze a cui stava andando incontro, ridandogli indietro ogni singolo attacco, come se fossero due lottatori a un incontro di pugilato.

 

-Prendi questo! TEMPESTA SOLARE!- Yoshi gli piantò nel plesso solare tutte e dieci le dita, incenerendolo con una potente fiammata di fiamme del sole, investendo una buona parte di città, per poi allontanarsi.

 

-Hai finito?- il demone tornò come prima, tutto muscoloso.

 

-Certo. Prego, a te la mossa.- il ragazzo ritornò normale,, ansimante e con ferite ancora sanguinanti, facendogli un piccolo inchino, mettendosi in attesa.

 

Quel comportamento gli sembrò strano e sospetto, ma non resistette alla tentazione di eliminarlo facilmente e quindi lo attaccò, puntandolo alla faccia.

Il Vongola del sole lo bloccò con una mano, sfiorandolo appena e il demone cadde a terra ansimante, sgretolandosi lentamente.

 

-C-cooosa mi hai fattoooo?!- gli chiese furioso, ormai a terra piegato in due dal dolore.

 

-Hai abusato del tuo potere, la fiamma del sole sfrutta la rigenerazione delle cellule del corpo di chi guarisce per attivare il suo potere, di conseguenza le fa invecchiare e le uccide prima. Ho fatto in modo di infliggerti delle ferite talmente gravi da obbligarti a usarla a oltraggio.- gli spiegò chiaramente, mentre si sedeva per riposarsi e riprendere fiato.

 

-N-no...no...no no no! Non doveva finire così...! Perdonami Xolotl...!- furono le sue ultime parole prima di sgretolarsi del tutto in un cumulo di polvere.

 

-La fiamma del sole è un gran bel potere curativo, ma se usata troppo diventa veleno. Ora, riprendiamo fiato e poi torniamo da Katsu!-

 

*******

 

Nessuno continuò a sparare delle raffiche di grosso calibro, costringendola a ripiegare sulla difensiva, parando i colpi con il proprio stocco, ridandogli indietro alcuni proiettili.

Giorgia gli corse incontro, continuando a deviargli gli attacchi, attaccandolo con un'affondo repentino, sche schivò spostandosi di lato, ma ne approfittò per distruggergli un fucile in quell'attimo di vulnerabilità.

Il demone provò a reagire dandole un calcio puntandola al viso, ma la ragazza lo bloccò con la mano libera buttandolo a terra, mettendosi sopra di lui a cavalcioni piantandogli l'arma vicino al viso.

 

-Pensi che basti questo a bloccarmi donna umana?- si trasformò in fumo nero, prendendola per il collo.

 

Si attaccò al soffitto, facendole da cappio, stringendo la presa.

Giorgia andò un'attimo nel panico per la sorpresa, per poi ricomporsi, sollevando le gambe con la semplice forza della schiena, liberandosi tornando a terra.

Il demone si lasciò andare, cadendole addosso nello stesso momento in cui lei si era liberata.

Riuscì a prenderla per la testa, sbattendogliela forte sul terreno aprendole anche una piccola ferita sanguinante sulla fronte.

Lei reagì colpendogli la maschera con la punta del manico dell'arma, rompendogliela e staccandoselo di dosso, obbligandolo a coprirsi il viso.

Cominciò ad ansimare pesantemente come se stesse piangendo, indietreggiando, scaturendo un'aura nera.

 

-Dannata donna...! Mi hai rotto la maschera! TE LA FACCIO PAGARE!- diventò più forte espandendo l'aura, scoprendone il viso.

 

Giorgia rimase scioccata di quello che stava vedendo, il viso di Nessuno era molto somigliante a Katsu, ma non uguale.

 

-Perché sei uguale a Katsu?-

 

-Non hai il diritto di parlare! Ti schiacciò!- il braccio del demone di allungò ingrandedosi, trasformandosi in maniera informe e mostruosa.

 

Lei si scansò in tempo, per poi corrergli contro tagliandogli in parte il braccio approfittando dell'enorme stazza dell'arto a suo vantaggio, avvicinandosi a lui pericolosamente tranciandogli il petto di netto sgorgando sangue.

Nessuno urlò di rabbia, riuscendo a colpirla allontanandola da lui.

Cominciò a trasformarsi strappando e distruggendo in mille pezzi il cappotto, lasciandone solamente il cappuccio, il braccio destro rimase quasi invariato, le gambe si avvicinavano alle sembianze di quello di un cavallo, la schiena si era ingobbata curvandosi brutalmente ed era aumentato di dimensioni anche.

 

-Perché combatti?! Sarebbe molto più facile per voi sottomettervi!- le chiese, parlando con voce grossa e alterata.

 

-Perché mi chiedi...perché non voglio rinunciare senza aver combattuto! E poi sto lottando per questo mondo, per il posto in cui io...posso sentirmi libera a modo mio!- Giorgia gli rispose, avvolgendosi dalle fiamme della nuvola, trasformandosi anch'essa.

 

Una leggera onda di fuoco si materiallizzò intorno a lei, creando un elegante vestito da danzatrice, delle scaglie viola le comparvero intorno agli occhi che si infiammarono entrambi e la lama si trasformò diventando seghettata lungo il filo, l'elsa diventò due piccole ali draconiche e sulla punta del manico si materializzò una piccola testa di drago.

 

-Death dancer!- la Vongola della nuvola si preparò alla battaglia contro il demone.

 

Nessuno le saltò addosso con rabbia con un gigantesco pugno, spaccando il terreno, m  lei lo schivò con leggerezza ed eleganza salendo sopra e lungo il braccio, aprendogli un'altra ferita, aprendogli una cascata di sangue.

La bestia demoniaca urlò di dolore, schiantandosi a terra per schiacciarla, ma non si accorse che aveva saltata giusto in tempo, facendo una capriola in aria e senza fermarsi lo colpì di nuovo in pieno petto procurandogli una bella e grossa X sanguinante.

Sempre in preda alla sua furia cieca, la prese con la gigantesca mano, tentando di romperla, ma Giorgia si liberò tagliandogliela in mille pezzi, procedendo a fare lo stesso col braccio.

 

-Prendi questo! Fiammata degli inferi!- le sputò contro dalla bocca una grossa fiammata nera di corruzione per incenerirla.

 

-Nuovo modello da combattimento della scherma assassina: danza delle lame!- la ragazza mosse talmente veloce lo stocco che sembrò che ne apparirono altre 5 intorno a lei.

 

Le lame cominciarono a danzare insieme a lei in maniera armoniosa e sincronizzata, disperdendo le fiamme oscure, annullando il suo attacco.

Si precipitò su di lui conficcandogli braccia e gambe e con l'arma rimastole gli trafisse il cuore, uccidendolo.

 

-B-battuto da un'umana...non può esserci cosa più umiliante...- disse prima di morire, invecchiando a vista d'occhio fino a rinsecchirsi.

 

Giorgia ritornò normale, cadendo all'indietro poco lontano dal cadavere, esausta e priva di forze.

 

-D-diavolo, questo potere porta molta più energia di quel che pensavo...- respiro affanosamente, lasciando cadere a terra lo stocco, riprendendo fiato e riposarsi.

 

******

 

Akane inseguì di corsa Aiko, ritrovandosi in un vicolo cieco, davanti a un muro.

Quando si girò la strada cominciò ad allungarsi a dismisura in un punto senza fine, rimanendo immobile a fissare il vuoto.

Il demone, muovendosi in mezzo alla sua stessa illusione, portandosi alle sue spalle per attaccarle di soppiatto.

La ragazza si girò di scatto, faccia contro faccia, colpendolo con la punta dell'asta rapidamente, continuando con un colpo di sciabola tranciandogli l'addome e per finire unì le due armi formando la falce, colpendolo per la seconda volta, facendola girare tra le sue mani.

 

-Diavolo! Come hai fatto?!- le chiese stupito in maniera negativo di fronte a tale azione.

 

-Ti si vede lontano un miglio e poi mi aspettavo illusioni migliori di questa banalità.-

 

-Non sei tu a comandare qui, ma bensì io! Fammi vedere di cosa sei capace umana!- scomparve disperdendosi con nella polvere.

 

Akane rimase immobile e impassibile.

L'ambiente intorno a lei cominciò a cambiare intorno a lei drasticamente, cambiando completamente, diventandone il vuoto siderale, cominciando a fluttuare.

Una grossa pioggia di meteore infuocate si diressero verso di lei, ma cominciò a camminare in avanti.

 

-Ora ti faccio vedere io come si crea un'illusione.- divise le armi facendole diventare due, roteandole tra le mani.

 

Ad un tratto lo spazio sparì all'improvviso e Aiko cadde a terra piegato in due dal dolore mentre degli spuntoni gli fuoriuscirono dalla schiena in una pioggia di sangue, lasciando cadere a terra il portatile che aveva con se, tentando di riprenderselo.

Un gesto strano per un semplice accessorio superfluo, quindi prese la decisione di distruggerglielo e gettarlo lontano da lui.

 

-Mi hai deluso, mi aspettavo qualcosa di più da un demone del tuo calibro, ma dipendere da un computer portatile per sfruttare al meglio il tuo potere...proprio penoso.- ricompose la falce, mettendogli la punta sotto il mento. -Ultime parole?-

 

-Non ci sono ultime parole per me!- Aiko prese in mano la lama dell'arma, allontanadola da lui, ricoprendosi di fiamme della nebbia.

 

Si trasformò, in un gesto di disperazione, facendosi crescere due piccole corna sulla fronte, gli occhi e la pelle divennero fucsia, , i capelli si allungarono diventando fuoco illusorio, i vestiti cambiarono diventando una specie di tuta organica e artigli al posto delle unghie.

La attaccò con un pugno in viso, ma si bloccò a malapena a contatto col viso di lei, cominciando a disgregarsi lentamente, mandandolo nel panico.

 

-Tu sei già morto.- entrambi caddero in un vuoto nero assoluto, rimanendo sempre in piedi.

 

Il demone continuò a decomporsi lentamente, e nonostante le sue proprietà demoniache, non riuscì a fermare il processo, sentendone il lancinante dolore, impotente, potendo solo guardare.

Sentì un dolore alla pancia che cominciò a deformarsi come se qualcosa di vivo fosse al suo interno, per poi esplodere in una pozza di sangue da cui uscirono delle lunghe braccia e mani che si avvinghiarono al suo collo, costringendolo a sprofondare in quel buio universale.

Tentò di opporsi, ma più opponeva resistenza, più quegli arti moribondi divennero forti, sentendosi la testa schiacciare.

Con un urlo di rabbia tutto si disolse, tornando alla normalità e controllandosi se era ancora intero, ma ancora per poco.

Lentamente girò la testa verso la ragazza, notando che anche lei si era trasformata.

Aveva delle scaglie fucsia intorno agli occhi, gli abiti che indossava prima erano diventati una lunga ed elegante tunica azteca decorata che le arrivava fino alla vita e aperto sulla pancia, col viso incappucciato nascondendone i capelli, i pantaloni si ernao accorciati, rimanendo a piedi nudi, mentre la falce era cambiata radicalmente con l'asta che sembrava una lunga coda di drago seguendo i lineamenti della schiena, la lama invece era coperta di spuntoni e denti sul dorso, con un grosso occhio a ogni lato, che lo guardava dall'alto in basso.

Mosse la falce con leggerezza e rapidità, senza fargli accorgere che gli aveva tagliato la testa, uccidendolo in maniera indolore.

Il demone si pietrificò, disintegrandosi da solo.

 

-Riposa in pace.-

 

*******

 

Leo continuò a muoversi agilmente per schivare le frecce di Tetsuya, riuscendo ad avvicinarsi, venendo respinto con un colpo di palmo nello stomaco, colpendolo con una freccia sulla spalla.

 

-Per la miseria! Fatti uccidere umano!- il demone della tempesta gli sclerò contro per il fatto che non riusciva a colpirlo.

 

-No! Ho dalla mia parte un potere che uno come te non si permetterebbe mai!-

 

-E cioè...?-

 

-Il potere dei porno!- gli rispose convinto e fiero.

 

-...- rimase in silenzio indignato di quella risposta, spalmandosi la mano sulla faccia, sorpreso di fronte a tanta stupidità. -Sei stupido...un motivo che mi fa incazzare e trovarti irritante! E anche per ucciderti a sangue!- si imbestiali ancora di più, correndogli contro inarrestabile.

 

Sobbalzò per quella sorpresa scoccando subito tre frecce, che si conficcarono nelle spalle, ma questo non lo fermò prendendolo per la vita, schiantandolo a terra creando anche un piccolo cratere sotto di loro.

Tetsuya si liberò facendo leva sullla sua pancia, togliendoselo di dosso, scoccando altri colpo che gl itrasifferò una gamba e un braccio.

Leo grugnì si rabbia, estraendosi dal corpo quei pezzi di legno.

 

-Ora assaggia questo! Tempesta perversa!- prese cinque grosse frecce, imbevendole della fiamma della tempesta, lanciandole in aria.

 

Un secondo dopo si divisero aumentando di numero, cadendogli tutte quante su di lui e si tolse dalla traiettoria per schivarle, ma una di quelle rimbalzò contro i muri conficcandosi nel suo sedere.

 

-DIO...! CHE CAZZO FAI DANNATO UMANO?!- non gradì quella spiacevole sorpresa, finendo sotto il tiro delle rimanenti.

 

-è uno delle particolarità del mio attacco! Anche se funziona meglio contro le donne, con te è sprecato proprio.-

 

-Ma vuoi farmi incazzare o cosa lurido stronzo?! Facciamola finita ora!- il demone si infuriò ancora di più, trasformandosi.

 

Il fuoco rosso lo avvolse del tutto, trasformandolo in un incrocio tra l'umano e Ifrit, con una folta pelliccia rossa, lunghe corna ricurve all'indietro e le gambe come quelle di un fauno, con uno spallaccio infuocato sulla spalla destra.

 

-Potere dei porno a me!- Tetsuya, tenendo in mano una rivista porno nella mano destra, trasformandosi anche lui.

 

Gli apparve un mantello di fiamme, la divisa diventò un'armatura aderente leggera, delle scaglie rosse gli apparvero intorno agli occhi, diventando dello stesso colore e l'arco si allungò ricoprendosi anch'esso di scaglie del medesimo colore, trasformando il filo per tendere in fuoco.

Leo si precipitò su di lui correndo a quattro zampe.

 

-Fuoco depravato!- lui rispose disponendo l'arma in orizzontal, scoccando tre frecce.

 

Una si conficcò nel petto, la seconda nella bocca soffocandolo e facendolo razzolare a terra, mentre la terza quasi lo colpì in mezzo alle gambe, spaventandolo per un'attimo.

Con un colpo di schiena si rialzò ritrovandosi davanti alla sua faccia, digrignando i denti dalla rabbia mostrandoglieli che erano ben affilati e pericolosi.

Il ragazzo gli fece segno di guardarsi dietro, ma non lo ascoltò alzando una mano per colpirlo e ad un tratto un'altra freccia lo colpì nel sedere, peggio di una sonda anale.

Sobbalzò con le lacrime agli occhi, cadendo a terra e tenendo il deretano su per aria, tornando normale.

 

-Dobbiamo continuare per caso?-

 

-No no no! Mi arrendo, ma ti prego smettila!- lo implorò, stufo di quel dolore assai poco gradito in punti del corpo che non voleva.

 

-Allora ti convincerò a cambiare idea riguardo i porno che sono delle opere d'arte!- Tetsuya tornò normale, tirando fuori alcune riviste da chissà dove.

 

-Vi prego, qualcuno mi uccida ora...-

 

 

*******

 

Sora, correndo con accanto Illaila, continuò a spararle cobtro una raffica dopo l'altra e lei, per rispondere, le gettò contro il grosso globo di ferro, obbligandola a schivarlo con una capriola all'indietro, mentre ritirava a se la sfera con una robusta catena.

La demone vide che non c'era più nessuno, ma sentì che la sua arma era più pesante di prima e quando controllò ricevette un doppio sparo in faccia, indietreggiando un poco, con un'espressione arrabbiata.

 

-Pensavi che ti fossi già sbarazzata di me eh?!-

 

-Prendi questo allora!- la grossa donna procedette con ripetuti attacchi dettati dalla rabbia.

 

Sora aspettò il momento giusto per contrattaccare, schivando in continuazione, tenendo le dita sui grilletti pronti.

Nell'ultimo colpo si bloccò per aver  conficcato troppo in profondità il globo, ne approfittò per colpire con rapidità e letalità, infliggendole une bella ferita da arma da fuoco, stordendone i sensi tramite il fattore calmante della pioggia.

Con una falciata alle gambe le fece perdere l'equilibrio procedendo poi con una gomitata nello stomaco, facendole sentire il dolore, allontanandosi subito dopo per ricaricare.

Illaila si rialzò a fatica, respirando affanosamente, afferrando di nuovo la sfera metallica con se, e con una decisione presa con l'impulso, si trasformò.

Una tempesta di fiamme blu la avvolsa trasformandola in maniera radicale, la pelle diventò come quella di un polpo, le gambe si unirono diventando una serie di circa dieci tentacoli e i capelli divennero fuoco blu, ingigantendosi.

Sora rimase stupefatta, trasformandosi anche lei.

Le due pistole che aveva cambiarono, al posto delle normali canne c'erano due teste di drago dalla bocca aperta e il manico in pelle raffinata, gli stivali si allungarono arrivandole al ginocchio in stile azteco, la giacca si allungò avvolgendola intorno al busto, delle scaglie blu le apparvero intorno agli occhi e divennero del medesimo colore.

La attaccò immediatamente con quattro tentacoli a capofitto, Sora ci saltò sopra schivandoli tutti quanti, correndoci per il lungo.

Unì le due pistole trasformandole in un grosso fucile a cannemozze, disintegrando con una tempesta di pallini ogni tentacolo che le andava contro.

La demone andò nel panico tentando di attaccarla e allontanarla da lei, ma più si avvicinava e più si agitava.

Una volta vicina a lei tentò di indietreggiare, ma lei la prese per le spalle avvinghiandole il collo con le gambe, sparandole una grossa dose di fiamme della pioggia.

 

-Pioggia della calma!- continuò a sparare per quasi un minuto, facendola tornare normale, annullando la sua trasformazione tentacolosa.

 

-C-cosa aspetti a finirmi...?- le chiese esausta e quasi paralizzata.

 

-Non ho nessuna intenzione di farlo, perché so che devi tornare da qualcuno e a cui tieni o almeno questo ho capito questo dai tuoi occhi.- le fece l'occhiolino tornando normale. -E comunque preferisci vivere oppure morire per mano del tuo stesso capo?-

 

Illaila, a quella domanda, non seppe come rispondere, rimanendo in silenzio.

 

******

 

Yuzuyu inseguì Lisa, ma inchiodò all'improvviso colpendola in viso, dando inizio allo scontro.

Alla Vongola del fulmine quasi le si ruppe il naso, estraendo la propria arma, preparandosi a combattere, facendola roteare.

 

-Quarto marchio, 10%! Colpo del fulmine!- come inizio la colpì con un attacco di fulmini, ma rimase di stucco vedendo che le stava assorbendo tramite la bocca e i capelli, sparendo davanti ai suoi occhi.

 

Si mise dietro la ragazza, colpendola con un doppio pugno alla schinea, fulminandola sul posto.

Per sua fortuna Yuzuyu possedeva un'ottima resistenza al elemento fulmine e rispose prendendola per i polsi buttandola a terra con forza, ma scomparve di nuovo.

Questo le ricordo le parole del drago, che doveva avere l'occhio veloce per riuscire a stanare Lisa e a causa della carica che le aveva dato prima era più difficile del previsto.

Continuò a muoversi con gli occhi, cercando di cogliere ogni traccia che lasciava e all'ultimo ci riuscì, facendole lo sgambetto con l'asta per poi colpirla con la parte del martello con prepotenza.

La demone bloccò l'attacco con le mani con la forza bruta, togliendoglielo dalle mano, assestandole un pugno nello stomaco, ma Yuzuyu la afferrò per il polso per poi prenderle la testa dandole una ginocchiata in faccia, rompendole il naso.

Fece una capriola a terra riprendendosi l'arma.

 

-Primo marchio, 20%! Colpo della tempesta!- delle fiamme rosse avvolsero il martello, colpendo Lisa, quasi bruciandole la pelle, lanciandola via di pochi metri.

 

-Questo era un poco più forte del precedente...- si accorse del lieve aumento di potenza.

 

-E non è finita qui! Primo e quinto marchio, 20%! Nuvole di tempesta!- la ragazza unì la fiamma della tempesta e della nuvola, attaccandola nonostante la distanza.

 

All'improvviso l'arma si allungò a dismisura colpendola nella pancia, bruciandola di nuovo.

Si levò quel martello di dosso, mettendodici sopra correndo lungo l'asta per raggiungerla, ma scomparve dal nulla, per poi riapparire colpendola al collo.

 

-Cambio fiamma da tempesta e nuvola a nebbia!- cambiò le proprietà delle fiamme in pochi secondi, sorprendendo il nemico ottenendo un piccolo vantaggio.

 

-Ho l'ordine di ucciderti...e lo porterò a termine ora!- intorno a loro si scatenò una tempesta di fulmini, emanando energia elettrica in tutto il corpo.

 

I capelli si allungarono a dismisura trasformandosi in elettricità, due tenaglie le spuntaronmo ai lati della bocca, la pelle divenne squamosa come quella dei serpenti e al posto delle dita le crebbero dei lunghi artigli neri, ottenendo anche una forma fisica più grottesca.

Dimostrò subito la sua potenza, avventandosi sullla ragazza con furia, disarmandola immediatamente, mordendola a una spalla, quasi staccandogliela, bloccandola a terra facendo da peso.

Urlò a squarciagola per il dolore, provando a liberarsi senza successo, dovendo ricorrere a una mossa a lei rischiosa.

 

-Primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto merchio, 5%! Esplosione arcobaleno!- tutte le fiamme del firmamento, tranne quella del cielo, la avvolsero completamente, esplodendo in una bufera di fuoco variopinto, staccandosi di dosso la demone.

 

Si rialzò da terra, trasformandosi anche lei.

Le comparvero dei bracciali dorati alle caviglie, la gonna si avvolse intorno alla sua vita diventando in stile azteco, la maglietta una fascia che le corpì il busto e il petto, dei bracciali le avvolsero le braccia, delle scaglie gialle le apparvero intorno agli occhi, diventandone del medesimo colore e l'arma mutò, la parte del martello diventò una grossa testa di drago, mentre nella parte della falce apparvero degli spuntoni sul dorso, seghettando il filo della lama.

Le fiamme divennero più forti e ardenti, sanguinando lievemente dal naso a causa del troppo sforzo, mettendosi in posizione con le gambe divaricate, roteando l'arma posizionandosela dietro di se.

Lisa, ormai stufa, si lanciò di nuovo su di lei, ma lei non si mosse, attendendo il momento giusto.

Quando si trovò a pochi centimetri da lei  fece la sua mossa, tagliandola a metà con la parte affilata.

 

-D-dannazione a me che ti ho sottovalutata umana...che tu sia dannata...- la demone tornò normale, cadendo a terra dividendosi in due parti, bruciando e diventando cenere.

 

-Ora arrivo boss...! T-tra qualche minuto...- Yuzuyu ritornò normale anche lei, cadendo a terra priva di energie, asciugandosi il sangue che le colava dal naso.

 

 

*******

 

La dea strinse i pugni e i denti dalla rabbia, attaccandolo con una potente fiammata oscura furiosa che i suoi piano non stiano andando come aveva programmato.

Katsu si preparò a respingerli, ma cambiò traiettoria, andando verso Xian, Xanxus e Ranma.

Lì si impanicò, mettendosi in mezzo facendogli da scudo umano da quell'attacco, bruciandosi in parte  la giacca.

 

-Come pensi di colpirmi se continuerai a difenderli eh?! Gli umani sono solo spazzatura e immondizia da buttare via, usa e getta, inutili! Perché combatti sempre per loro invece di schierarti con me per dominarli?!- continuò ad attaccare lasciandosi andare alla sua furia cieca.

 

-Perché...io confidò in loro e nella loro tenacia!- Katsu attraversò quelle fiamme, proteggendo anche gli altri al tempo stesso, dandole un pugno in faccia lanciandola fuori dal palazzo.

 

La inseguì dal buco che aveva appena creato, ritrovandosi davanti a lei che lo afferrò immediatamente al collo, lanciandolo contro il muro di un'edificio.

 

-Perché confidi in loro...? Ma non farmi ridere! Gli umani sono nati per servre gli dei! Per servire noi e chi gli è superiore! Per questo esistono! Per questo sono nati e venuti al mondo!- rirpese a tempestarlo di colpi oscuri.

 

Il dio dei draghi non si mosse, subendo ogni singolo colpo, rimanendo sulla difensiva, come se fosse impedito da qualcosa.

 

-Che fai ora eh?! Ti comporti come un coniglio che ha paura! Perché sei debole!-

 

-Katsu! Evacuazione completata al 100%! Scatenati! Tra poco arriviamo tutti quanti!- dopo aver ricevuto quella notizia all'auricolare nell'orecchio, sorrise.

 

-E ora muori come tale!- trasformò la mano in una piccola lama nera, trafiggendolo.

 

Sawada la bloccò prendendola per il polso, assestandole un secondo pugno, nello stomaco stavolta, schiantandola contro un'altro edificio, demolendolo.

Si scrocchiò dita e collo, preparandosi a combattere con serietà contro la propria sorella.

Una volta che lei si rialzò sparò una gigantesca fiammata corrotta contro il fratello, ma lui fece lo stesso con le sue fiamme draconiche del cielo, scatenando una grossa esplosione infuocata, alzando un bel polverone.

Katsu ci passò attraverso dandole un calcio volante in faccia, ma lei lo afferrò per la caviglia sbattendolo a terra, sbattendogli addosso un globo nero che esplose subito dopo.

Dopo l'esplosione si allontanò dalla sorella ritrovandosi ferito e la pelle lievemente bruciata.

 

-A quanto pare non sei così tanto resistente come una volta eh?-

 

-Potrei dire lo stesso di te.- lei non capì quella frase, ma una ferità le si aprì sulla guancia, sanguinando.

 

Si incupì di colpo, schioccando le dita.

Katsu cominciò a barcollare come sei  suoi sensi fossero stati storditi.

Lo prese per il collo, sollevandolo da terra e facendogli esplodere addosso altre sfere nere, ferendolo un po' ovunque e bruciandogli la giacca insieme alla camicia.

Stava per trafiggerlo, ma Xanxus e Xian intervennero sparandole in faccia insieme allontanandola dal fratello, facendole saltare la testa.

 

-Voi! Luridi umani di...!- non finì la frase che Ranma, con un potente pugno gravitazionale, la spiaccicò a terra.

 

Si liberò dal terreno, rialzandosi e si ritrova davanti Yoshi che la colpì nel busto con una doppia lancia solare, lanciandola sempre via.

Ad attenderla ci furono Illaila e Leo che la colpirono entrambi sulla schiena, facendole demolire un'altro edificio.

 

-Illaila! Leo! Osate tradirmi?!- gli chiese con rabbia e disprezzo.

 

-Diciamo che preferisco vivere!- le rispose Illaila.

 

-A me invece mi ha convinto un pervertito...e anche io voglio vivere!- le rispose Leo.

 

Entrambi erano attaccati alle loro vite, tutto a causa della paura che lei stessa gli aveva instillato dentro.

Stava per andare a punirli, ma Giorgia si mise in mezzo, comparendole davanti dall'alto, lacerandole il busto con un taglio netto, facendole sgorgare sangue a iosa.

Yuzuyu, sempre dall'alto, la colpì con la parte del martello, schiacciandola al suolo.

Sora e Tetsuya procedettero con una tempesta di frecce e proiettili fatti di fiamme della pioggia e della tempesta, abbattendoli su di lei e infine Akane la intrappolò in un'illusione in cui veniva pressata e spappolata.

Fecero tutti quanti un'ottimo gioco di squadra, ma tutto quanto risultò inutile in quanto si liberò da ogni cosa e vincolò che le aveva gettato addosso, rigenerandosi completamente, scatenando anche una potente onda d'urto che sbalzò via tutti quanti, allontanando di più Katsu.

Notarono che si era trasformata, aveva dei tatuaggi neri brillanti aztechi sulla pelle, il vestito si era tramutato in un lungo velo che la cingeva dalla spalla sinistra al fianco destro, una fascia le copriva il petto e il seno, una gonna avvolta intorno alla vita, braccialetti ai polsi e alle caviglie e dei bracciali dorati sulle braccia, con una vistosa ed elegante corona sulla testa.

 

-Ora fatevi sotto umani, sopratutto voi aggiunte nuove.- Arane si girò verso Reborn che si era avvicinato abbastanza a lei per colpirla.

 

Stava per prenderla in una presa mortale, ma la deagli toccò semplicemente la fronte per farlo passare accanto a lei, sbalzandolo via contro un muro, distruggendolo.

Jink e Yuri andarono in un attacco combinato per avere la meglio, Xolotl invece aprì le braccia facendole girare lentamente per poi far cozzare le loro teste l'una contro l'altra non appena li toccò facendoli sbattere contro Xian e Xanxus.

Yoshi procedette con una guardia da pugile, pronto ad attaccarla, ma gli saltò semplicemente sopra e lo fece sbattere contro una parete quando lo toccò con le punte dei piedi.

Mentre era in aria Yori le saltò addosso, con due mazze chiodate nere al spoto delle mani, puntandole a spappolarle la testa, riuscendo a colpirla, senza sortire alcun effetto e la divinità le sfiorò la pancia facendola vomitare sul posto, mentre dietro di lei Renji tentò di attaccarla con la nodachi rivestita di corruzione colpendola sul collo, senza però tagliarla, come se ci fosse una barriera a proteggerla.

 

-Cos'è questo pizzicorio...? Oh, sei tu Renji, mi domandavo dove fossi.- sfiorò anche lui col palmo della mano sul viso.

 

Gli sangunò il naso copiosamente, venendo sbalzato via.

 

-R-renji...!- Yori, nonostante le condizioni in cui era, si preoccupò del proprio partner.

 

Anche Jor, Angelyca, Paride e Aruma si unirono alla lotta, attaccandola da quattro lati diversi.

Arane sorrise divertita, facendo una capriola all'indietro buttando a terra per primo Aruma, poi bloccò Paride distruggendogli l'arma e lo fece sbattere contro Jor, mentre con Angelyca, che la stava attaccando con la sua fidata spada ninja, le fece roteare l'arma quando la attaccò con essa, conficcandogliela in una gamba per poi sfiorarle la pancia, mandandola contro un muro.

Arrivarono Corex, Umi, Relampago e Benkei, che la attaccarono a vista.

Il Maxum della nebbia creò un'illusione per dare supporto agli altri tre che si avvicinarono a lei, trasformandosi nella loro forma potenziata per avere la meglio, ma nonostante il loro attacco combinato, vennero sconfitti molto facilmente, ferendosi gravemente.

 

-Non ho ancora finito io! Primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto marchio, 100%!- Yuzuyu si avvolse completamente da quasi tutte le fiamme del firmamento, tingendo anche gli occhi dei medesimi colori, emanando una potente aura distruttiva, insieme alla trasformazione draconica.

 

-Ora si che si ragiona! Io, in quanto dea della notte, dichiarò che sei la più forte tra questi umani!- la dea dei demoni dichiarò il suo pensiero quando vide quella trasformazione.

 

-CARICA DEGLI ARCOBALENO!- la caricò a testa bassa.

 

La colpì in pieno nello stomaco, facendola indietreggiando spaccando il terreno sotto di loro, lanciandola poi in aria.

Yuzuyu la seguì, assestandole un calcio sulla testa risbattendola a terra, precipitando poi su di lei.

Si rialzò subito da terra bloccandole la carica aerea prendendole il viso con la mano, colpendola con un pugno che le annullò ogni trasformazione, buttandola giù.

Gli ultimi rimasti in piedi furono Reborn e Ranma, che la attaccarono insieme.

La giovane donna dei Simon usò il potere della fiamma della terra per bloccarla sul posto tramite la gravità, mentre il sicario la attaccò prendendola per un braccio, sbattendola a terra con una mossa di arte marziale, ma lei non si mosse letteralmente., provando a bloccarla.

Kozato procedette con un doppio pugno gravitazionale che la colpì in pieno, ma senza ottenre nulla.

 

-Ora tocca a me giusto?- Xolotl alzò la mano, con un grosso intento omicida, persino più grande del famoso assassino mondiale.

 

-Eh no! Tocca a me!- Katsu si mise in mezzo ai due, colpendola nello stomaco con un doppio colpo infuocato, riuscendo a sbalzarla via, rompendo le sue difese divine che la facevano sembrano invincibile, rendendola momentaneamente vulnerabile, piegata in due a terra.

 

Tutti quanti, non appena la videro in quelle condizioni, ne approfittarono attaccandola tutti insieme.

 

-STATEMI LONTANI!- Arane creò un'altra onda d'urto che ferì tutti quanti gravemente, allontanando da lei.

 

Si trasformò per una seconda, ingigantendosi e assumendo la forma di un demone dal corpo femminile grigio oscuro, aveva due grossi ali dall'enorme apertura alare, lunghe corna all'insù, occhi che trasudavano corruzione, con tatuaggi aztechi su tutti i lineamenti del fisico.

Katsu guardò da lontano la trasformazione.

 

-A quanto pare è giunto il momento eh?-

 

-Direi di sì...è stato bello combattere al tuo fianco per tutti questi anni!- la piccola copia di se stesso lo ringraziò del tempo passato insieme a combattere.

 

-Anche per me amico mio...a tutta forza?-

 

-A tutta forza!- il draghetto si fuse con la spada, imbevendola di tutti i suoi poteri divini, ingigantendo la lama e facendole assumere un'aspetto draconico. -Ragazzo! Lanciatemi contro Arane! ORA!- Yoshi, Xanxus, Xian, Jink, Reborn e Ranma lo aiutarono nel suo intento, lanciandolo più forte che potevano a causa delle loro condizioni.

 

Andò di volata contro la sorella, chiudendo brevemente gli occhi sorridendo, per poi portare la lama dietro, cominciando ad urlare a squarciagola.

 

-COSA VUOI FARE TU?! COS...NO NO NO! FERMO FERMO FERMO!- lei provò a fermarlo, ma non ci riuscì, conficcandole la lama nel suo petto.

 

Ci fu una gigantesca esplosione e il grosso demone si pietrificò completamente, diventando una statua che si sgretolò del tutto, formando una grossa montagna di polvere.

Katsu invece cade poco più lontano, precipitando a terra, privo di forze.

 

-Poni fine a tutto...!- furono le ultime parole del suo compagno, disgregando la lama della spada, lasciando solo l'elsa.

 

-QUETZALCOATL! DOVE CAZZO SEI LURIDO STRONZO PEZZO DI MERDA! SEI FELICE ORA AD AVERMI TOLTO LA MIA DIVINITà VERO?! MA HAI PERSO ANCHE LA TUA DI CONSEGUENZA!- Arane emerse dal cumulo di cenere, più arrabbiata che mai, camminado minacciosa verso di loro, ma sopratutto verso il fratello.

 

-SONO QUI XOLOTL!- lui gli andò incontro, rimboccandosi l'unica manica rimastagli.

 

I due iniziarono lo scontro sbattendo l'uno contro l'altro i propri pugni spaccando il terreno sotto di loro.

Per seguire le diede un calcio infuocato sul fianco sinistro bruciandole in parte la pelle, ma lei rispose con una gomitata che gli spaccò il naso.

Con le mani libere entrambi colpirono con un attacco infuocato che li divise.

Continuarono lo scontro a suon di fiamme, che si distrussero sempre a vicenda.

Le corse contro, lanciandosi in aria per essere poi seguito dalla sorella.

 

-X-burner!- creò una fiammata dietro di se che lo aiutò a sollevarsi, aprendo l'altra davanti ad Arane sparandone una seconda, ma più potente.

 

-Omega corrotto!- fece lo stesso, creando l'ennesima esplosione che scatenò un'altra onda d'urto in cielo, spostando tutte le persone che erano a terra dai loro posti e le macerie.

 

Entrambi tornarono a terra.

 

-Sei sempre in mezzo ai miei piani! Sempre! Non sei mai d'accordo con ciò che faccio! Ma stavolta morirai per sempre! PER SEMPRE!- cominciò ad accumulare corruzione in entrambe le mani. -Ooooh! Qeusto tu non lo schiverai!- gli disse questo, vedendo che stava per schivarlo.

 

Katsu si girò dietro di se, vedendo Corex bloccato da dei grossi detriti.

Sparò il colpo e lui rimase fermò al suo post, facendo da scudo al Maxum per tutta la durata.

Quandò finì Sawada era ridotto peggio degli altri, aveva la maggior parte della pelle bruciata e carbonizzata, sanguinante, ma sempre e comunque ancora in piedi.

 

-P-perché lo hai fatto...? Io sono un'essere artificiale...! NON MERITO DI VIVERE!- gli chiese Corex, confuso di fronte a quella folle azione suicida che aveva compiuto.

 

-Perché...anche se sarai un essere artificiale...appartiene a questo mondo e hai il diritto di vivere come tutti gli altri...- quelle parole toccarono molto il suo cuore, rigandogli il viso con delle lacrime.

 

-Vedi? è proprio questo che ti ha portato sempre a fallire fratellino...potevamo dominare insieme, ma hai deciso di intraprendere questa strada...peggio per te.- Xolotl si preparò a dargli il colpo di grazia.

 

-Sì...ho deciso di intraprendere questa strada per fermarti...ma anche perché...IO CREDO IN LORO!-

 

I rispettivi colpi si scontrarono, rimanendo in una posizione di perfetto stallo, scatenando una grossa e potente tempesta di fuoco.

Le fiamme bruciarono l'uno contro l'altro, consumandosi a vicenda.

Il braccio sinistro di Katsu, con cui aveva attaccato, si bruciò disintegrandosi, ma non perché era stato il fuoco.

 

-NON HO ANCORA FATTO SUL SERIO!- le fiamme si erano trasferite nell'altro braccio, pronto a colpire.

 

-HAI USATO IL SINISTRO COME ESCA?!- Arane non aveva previsto che ci avrebbe messo così tanto impegno e ardore.

 

Ma quelle fiamme non erano come quelle di prima, al suo interno c'erano quelle del firmamento, insieme a quelle dell'ira e della notte rivestite da quella di Katsu, che, esattamente come il cielo, abbraccia ogni singola cosa, che sia brutta, bella, malvagia, buona o neutrale, tutto in un unico legame materno, come una madre.

 

-ADDIO XOLOTL! UNIONE DEI CIELI!- con decisione, furia, e tanta forza di volontà Sawada assestò il colpo finale alla sorella in piena faccia, sbattendola con violenza a terra, spaccando ancora una volta il terreno sotto di loro, ponendo fine a quell'estenuante scontro all'ultimo sangue.

 

"Addio Quetzalcoatl."

 

Le ultime fiamme si spensero, facendo piombare l'ambiente circostante in un profondo silenzio, con Arane a terra.

Tutti quanti si avvicinarono a lui, tirando sospiri di sollievo e festeggiando sul posto la vittoria tanto sudata.

 

-Non è il momento di festeggiare ancora. Andate ai sottomarini, io devo ancora fare una cosa...- titubanti, eseguirono l'ordine avviandosi verso i sottomarini.-A tutti i dragoni, lasciate la vostra posizione e lasciate Atlantide sprofondare...Alkatar, te rimani invece, lasciamelo fare...-

 

-Non c'è problema Quetzalcoatl.- il dragone della pioggia rimase saldamente attaccato al pilastro, mentre pian piano la città cominciò a sprofondare.

 

-C-cosa vuoi farmi fratellino...?- gli chiese priva di forze.

 

-Una cosa che avrei dovuto fare da tempo.- con l'unico braccio rimastogli se la prese in spalla portandola in un luogo chiuso, mettendola sulla poltrona di pietra posizionata al centro.

 

-Aaaah, lo conosco questo luogo. La prigione eh? Non hai il coraggio di uccidermi...- se la rise un poco sotto i baffi la ex-divinità.

 

-Lo sai, non ci riesco, perciò ti imprigiono facendoti sprofondare insieme ad Atlantide, dove non potrai più nuocere a nessuno...- dalla tasca tirò fuori il pacchetto che Tommaso gli aveva consegnato all'inizio, scoprendo che era un cristallo dalla forma singolare, sembrava una specie di croce, che le conficcò nel petto, imprigionandola lentamente in una prigione cristallina insieme alla comoda sedia.

 

-Che cosa divertente...allora addio fratellino, mi mancherai...- furono le sue ultime parole prima di finire inglobata completamente in una sfera di cristallo verdeacqua.

 

-Addio...sorellona...- accarezzò il globo con una lacrima che gli rigò il viso, andandosene.

 

Alkatar lo stava aspettando, entrando entrambi nei sommergibili di fuga, lasciando sprofondare la loro città, per la seconda volta, nelle profonde acqua dell'oceano, dove nessuno la avrebbe ne trovata e nemmeno fatta riemergere.

 

 

5 ANNI DOPO GLI EVENTI DI ATLANTIDE

 

Passarono ben cinque anni dallo scontro con Arane e per riprendere il controllo di tutti i possedimenti perduti e unificare tutte le famiglie sotto un'unica bandiera.

Un mese dopo c'erano grandi festeggiamenti in casa Vongola, un evento molto importante, ovvero un matrimonio tra Ranma e Katsu.

Aevano già compiuto il sacro voto ed era già iniziato il banchetto.

 

-Beh, voi ora cosa farete?- chiesero i due novelli sposi ad Renji e Yori.

 

-Torneremo nel nostro mondo, abbiamo ancora delle cose importanti da fare e ci dobbiamo pure sbrigare. Spero non sia un problema se c'è ne andiamo via ora.- gli rispose Renji.

 

-Certo che no! Prendetevi cura l'un dell'altro, mi raccomando, sopratutto di Yori, avrà bisogno del tuo aiuto in quanto dmeone no?- gli fece l'occhiolino con un piccolo colpetto di spalle.

 

-Certamente.- Renji, per la prima volta in tutta la storia, sorrise felice, andandosene insieme alla propria amata tornando a casa loro.

 

-Ora che è tutto ifnito cosa faremo? Xolotl non c'è più ormai.- chiese Leo ad Illaila, seduti da soli a un tavolo, vestiti elegantemente, entrambi avevano una fede al dito.

 

-Beh, potremmo viaggiare per il mondo! Abbiamo ancora tanti anni di vita davanti!- la donnona propose quel fantastico progetto al marito, facendolo sorridere.

 

-Ci sto! Domani prepareremo i bagagli!-

 

Tutti quanti mangiarono, festeggiarono e si divertirono e Katsu e Ranma diedero inizio al gran ballo, con qualche piccola difficoltà a causa del braccio mancante dello sposo.

I festeggiamenti andarono avanti senza intoppi, finchè Reborn non volle prendere in disparte Sawada.

 

-Cosa c'è Reborn?- gli chiese curioso.

 

-Che è giunto il mio momento di andarmene, ti ho insegnato tutto quello che dovevi sapere e ora...fammi riconoscere come undicesimo boss dei Vongola. Qui e ora.- il sicario si mise in una posizione da combattimento, attaccandolo da subito.

 

Il giovane uomo si abbassò schivandolo, sorridendo.

Lo scontro durò svariati minuti, ma a Reborn qualcosa gli fece storcere il naso.

 

-Perché non usi i tuoi poteri draconici? Potresti vincere facilmente così!-

 

-Reborn...non ho più intenzione di combattere come drago, ma bensì come umano, perché è questo che sono e oerciò combatterò come tale!-

 

Si mise a ridere, fermando il tutto, approvoando la sua risposta con fierezza e orgoglio, guardando in alto il cielo limpido e chiaro.

 

-Katsu, hai costruito un magnifico cielo sai?-

 

-Sì, hai ragione Reborn.- anche lui si unì a guardarlo.

 

Tutti quanti li raggiunsero, osservando la magnifica volta celeste che c'era, insieme a loro, sorridendo tutti quanti.

 

 

 

                                                                                                             The End

 

ANGOLO AUTORE

Finalmente siamo giunti alla fine di questa storia dopo anni dalla sua prima pubblicazione! Ne abbiamo passate tante insieme, tra successi e disastri totali, ma sempre con qualche soddisfazione. Questo è il capitolo più lungo che abbia mai fatto! In confronto guerra e pace è una sintesi. Mi sorprende come una storia del genere si sia evoluta così tanto, proprio come i suoi personaggi.

Spero che possiate sorvolare sui molteplici errori che ho fatto in questo capitolo, ma cercate di capire il lavoro svolto finora per farlo.

Beh, che posso dire? Non sono bravo con gli addi, sono veramente negato, posso solo augurarmi che questo e la storia intera vi sia piaciuta, sia lati negativi che positivi e con sto finale che fa benissimo pena, purtroppo non mi sono venute altre idee, vi chiedo scusa.

Vi ringrazio per avermi seguito, tutti quanti recensori e non, e io, insieme ai Vongola, i demoni superiori, ai draghi, ai Maxum e a tutti quanti che ho saltato.

Grazie mille per averci supportato e sopratutto sopportato.

Grazie.
   
 
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