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Autore: Pinca    06/12/2017    6 recensioni
-Sai Ari....- oramai l'attenzione, nonostante il nuovo arrivato, era completamente catalizzata sul rosso che sembrava finalmente tornato serio, ma un sorrisetto lo tradì.
-In vita mia credo di non averti mai voluto così tanto...-
Oramai Boris e Sergey lo fissavano increduli con gli occhi sgranati. Kai si sentì come investito da una doccia fredda.
-...ma così tanto bene come in questo momento.-
La cosa bella era che era stato talmente convincente che Ariel stessa non riuscì a pensare che la stesse prendendo per il culo perché, in effetti, era stato sincero. Per la prima volta da quando Yuri la conosceva, Ariel Mayer aveva fatto, anche se inconsapevolmente, qualcosa per il suo personale piacere: rendere Kai Hiwatari vulnerabile.
Kai si portò una mano alla fronte massaggiandola compulsivamente, gli altri due erano rimasti a bocca aperta, forse troppo sconvolti e preoccupati.
-Si può sapere chi cazzo è che l'ha rotto?- chiese brusca Ari completamente disgustata e seccata dalle buffonate del capitano. Cielo, Yuri era un sentimentalotto, era vero ma non in modo così ripugnante!
-Fino a ieri sera funzionava normalmente!- continuò nervosamente pretendendo una risposta da Sergey e Boris.
-Non ne ho la minima idea!- biascicò Sergey. -Stamattina sembrava normale....-
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Return of revange'
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46 Ciao raga! Chiedo scusa per il ritardo e la mia assenza in questi ultimi giorni. Sono rimasta indietro anche nella lettura delle storie qui sul fandom e spero di recuperare nei prossimi giorni.  
È stato un periodo un po' strano, un po' brutto... segnato da delle continue delusioni. Diciamo solo che è strano scrivere qui di grandi amicizie quando nella realtà sembrano non esistere. Inizio a pensare che si tratti di semplice fantasia.... ma vabbè...  
Spero tanto che questo capitolo vi piaccia e vi diverta. Ho fatto le corse per riuscire a finirlo prima di partire, quindi sicuro ci sarà qualche errore vergognoso. Questa sera parto e manco per tutto il ponte dell'immacolata, e non volevo posticipare così tanto la pubblicazione.  
Il prossimo capitolo doveva essere integrato a questo, perché si svolge tutto nell'arco di una giornata, ma avrebbe raggiunto le 50 pagine word e non l'ho ancora finito quindi pubblico questo dove ci saranno questi protagonisti, nel prossimo ce ne saranno altri.  
Questa notte in treno cercherò di rispondere anche alle vostre recensioni.  
Scusate ancora per l'assenza.  
Un bacio da pinca!
 
 
 
46. La fatina Claire.
 
 
Takao si sedette a capotavola e si rivolse ai suoi commensali con gran sorriso.
-Buongiorno a tutti, amici miei!- esordì con vivo entusiasmo.  
Max rispose sorridendo allegramente, svuotando mezzo barattolo di maionese nella sua ciotola di insipido riso bianco. Daichi invece lo guardò storto.  
-Ma se siamo solo noi due!- gli fece presente, trovando irritante la faccia allegra di Takao.
Quella mattina era toccato a lui essere svegliato a calci da Ari per allenarsi, e non era stato tanto l'orario o la sua ben risaputa mancanza di garbo a metterlo di malumore, ma il suo solito modo troppo ragionato di combattere. Non era affatto divertente! La trovava snervante!
Improvvisamente il sorriso scomparve dal volto di Takao, lasciando posto a una smorfia amara. Max e Daichi si scambiarono uno sguardo perplesso e preoccupato.  
-Ho detto qualcosa che non va?- chiese Daichi titubante.  
-Che roba è questa?- chiese Takao sgomento indicando la ciotola di riso davanti a sé e i vari condimenti di pesce e verdure. -Che fine ha fatto la colazione che ci prepara Rei?-
-Non ha cucinato oggi.- spiegò spiccio Max senza approfondire, mescolando il riso per rendere ben omogeneo il condimento.  
Takao si voltò scandalizzato verso l'amico. Che storia era questa!?
Che delusione! Quando Rei stava da lui, era la consapevolezza che avrebbe trovato una delle favolose colazioni da campioni preparate dall'amico a dargli la giusta carica per alzarsi dal letto! Era un trauma arrivare a tavola, pregustando già i famosi cornetti alla crema di Rei, le sue focaccine dolci o le sue favolose uova strapazzate, e invece ritrovarsi davanti una misera, classica colazione giapponese! Gli sapeva troppo di inverno e di scuola, era triste!   
-E perché mai? Dove sta? Gli è successo qualcosa?- chiese iniziando a lagnarsi e mettendo il broncio. -Io non voglio mangiare questa roba, voglio le sue focaccine.... Mi sono alzato solo per mangiare le sue focaccine!-
Max titubò davanti ai capricci di Takao, non sapendo se assecondarlo o spiegargli in qualche modo il perché di quella colazione. Ma Daichi non era tipo da farsi troppi pensieri prima di aprire bocca e rispose lui alle domande del ragazzo.  
-È depresso!- disse senza giri di parole riempiendosi immediatamente la bocca di riso.
-Depresso?- chiese Takao sorpreso, facendo sparire in un batter d'occhio il broncio.
-Beh... è un po'…. Non so se si possa definire giù di corda.- spiegò Max. -Stanotte non ha dormito granché, stamattina non ha mangiato nulla, e sta da ore seduto da solo in giardino a "meditare".-
-Non mangia, non dorme ed è di umore nero.- riassunse Daichi con la bocca ancora piena. -È depresso!-
Max ridacchiò imbarazzato e decise di non dargli troppo retta.  
-E perché?- chiese ancora Takao per nulla soddisfatto delle rispose dei due. Quanto la facevano lunga! Voleva sapere se c'era veramente un buon motivo per una delusione tanto grande di prima mattina.  
-Ieri sono arrivati i Baiuzu, e ovviamente c'era anche Mao....- spiegò Max, convinto che bastasse questo a far capire a Takao come mai Rei stesse in quel modo.  
Ovviamente si sbagliava, infatti Takao continuò a guardarlo in attesa che finisse di spiegargli il perché del cattivo umore di Rei, e soprattutto di quella colazione.
Max sospirò rassegnato. -Rei vuole riconquistare Mao, questo lo sapevi, vero?-
Takao annuì. Daichi continuò a ingurgitare cibo.  
-Ricordi quando è tornato al suo villaggio per controllare che tutti stessero bene dopo l'incendio? Ecco, ha scoperto che lei si è messa con un certo Lee che, a quanto ho capito, è un suo vecchio rivale.-  
Takao si appoggiò con i gomiti al tavolo e il mento sulle mani giunte.  
-Ma sul serio? Non ne sapevo niente....- disse interessato.
-Sì... considera che è un tipo molto riservato, e poi tu.... tu non eri molto in te in quel periodo... e poi ci hai completamente lasciati senza parole con Ari!- gli spiegò Max. -Insomma, questa cosa non gli è andata giù proprio perché si tratta di questo Lee. Pensa che lei lo abbia fatto proprio per fargli dispetto.-  
Takao assottigliò gli occhi continuando a fissare Max con estremo interesse, tanto da far sentire a disagio il biondo, che provò ad ignorarlo iniziando a servirsi dei vari condimenti finché non si ritrovò quasi costretto a continuare a parlare.
-Sono arrivati ieri sera per il torneo amichevole, e ovviamente c'era anche questo Lee che fa parte della squadra quest'anno e questo l'ha messo ancora di più di pessimo umore, quindi ti consiglio di stargli alla larga.-
-E chi si avvicina, per carità!- disse Takao che ricordava perfettamente quel giro nel negozio di lingerie in Canada e come Rei avesse completamente perso il senno quella volta.
-Quante storie per una femmina!- disse aspro Daichi, appoggiando la ciotola vuota sul tavolo. Si servì immediatamente dell'altro riso e continuò dando sentenza. -Correre appresso alle femmine è un'inutile perdita di tempo!-  
Max ridacchiò imbarazzato. -Tranquillo amico, ti assicuro che presto non ti sembrerà più una perdita di tempo!-  
-Beh, Daichi non ha tutti i torti!- disse Takao tornando a mettere il broncio, spiazzando completamente il biondo. -Questo Lee non lo conosco, ma già mi sta antipatico perché mi ha rovinato la colazione che, per inciso, è uno dei miei pasti preferiti!-
Non c'era niente da fare: Takao era pur sempre Takao!
-Quindi Rei sta fuori, Hitoshi è dal presidente Daitenji e gli altri dove sono?- chiese ad un certo punto Takao, continuando a fissare storto la sua ciotola di riso.
-Kai, Ari e Kappa sono alla BBA per provare il nuovo Dranzer- gli spiegò Max -mentre Hilary credo che non avrà il tempo di passare oggi, esce con Claire e le altre ragazze per scegliere i vestiti per le serate.-
-Visto? Escono a comprare vestiti! Noiose!- disse Daichi ma questo suo commento venne ignorato perché qualcuno bussò e sulla porta della cucina.  
-Buongiorno!- salutò Sayu affacciandosi timidamente.  
Stringeva nervosamente la tracolla della borsetta blu che portava sul fianco. Indossava una tutina corta gialla come il sole e tra i capelli corvini un cerchietto rosso molto largo. Aveva le labbra strette, come a volersi trattenere dal sorridere, ma gli occhi tradivano tutta la sua gioia.    
-Oh Sayu... entra pure!- fece Takao con ben poco entusiasmo. -Ti offrirei la colazione ma non c'è niente di sfizioso quindi fai come ti pare....-
-Grazie!- rispose la ragazza rimanendo però sulla porta.  
Guardò Max, e il ragazzo rimase immobile a ricambiare lo sguardo. E finalmente Sayu mostrò un sorriso che partiva da un orecchio ad un altro, con le mani strette ancora a torturare la tracolla e fremendo da capo a piedi.
-Che c'è? Che ti prendere?- chiese Takao senza capire lo strano comportamento della compagna di classe.  
Max si alzò da tavola guardando la giapponese in trepida attesa.  
I due si guardavano negli occhi con un'intensità tale da sembrare quasi che si stessero parlando, e a Sayu bastò fare un leggero cenno del capo per far esplodere d'entusiasmo Max che ululò di gioia e presero a saltellare insieme.
-Si può sapere che diamine succede?- brontolò Takao a mezza bocca, scocciato di essere ignorato.  
Sayu corse anche da lui e lo abbracciò da dietro le spalle e poi abbracciò anche Daichi, l'unico che si stava godendo senza troppe cerimonie la colazione.
-Che c'è, sei incinta?- chiese il piccoletto con la bocca piena di riso, gelando i presenti. -Cavolo, siete stati veloci!-
Per lunghi, lunghissimi secondi regnò il silenzio assoluto, finché non fu il sonoro ceffone che Takao gli diede dietro la testa a risuonare nella cucina.
-Ma come ti viene in mente di dire certe fesserie?!- starnazzò Takao scandalizzato, scattando in piedi.
Daichi rialzò la faccia ricoperta di chicchi di riso dalla ciotola, massaggiandosi la testa dolorante. -Ohi... ma che ho detto di male? In televisione quando sono così felici è sempre per questo!-  
-Hai ragione!- Takao batté impetuoso il pugno sul tavolo, facendo tremare i vari piatti della colazione e lasciando sconcertati gli altri due. -Questa non è colpa tua, è colpa di Hilary!-
-Hilary?- chiesero in coro tutti.
-Da quando sta con quel Ryoko ti trascura! Dovrebbe insegnarti le buone maniere e evitare di farti dire certe scemenze invece di uscire sempre con quel bell'imbusto!-   
-Ehi, ho già delle buone maniere io, non ho bisogno dell'ochetta!- si difese offeso Daichi.
-Adesso capite perché dobbiamo fare qualcosa?- chiese Takao allarmato, rivolgendosi ora a Max e Sayu. -È per il bene del bambino!- concluse indicando Daichi.
Questo salì sulla sedia infuriato. -Bambino a chi? Ho quattordici anni io!-
Takao gli lanciò un'occhiata scettica. -Dalle cazzate che dici non si direbbe proprio!-
-Ragazzi, potremmo sorvolare?- si intromise Max cercando di sedare gli animi. -Sayu verrà con noi al torneo amichevole, i suoi genitori le hanno dato il permesso, per questo siamo contenti!-  
-Ah....-
Takao parve per un attimo confuso, guardò prima Sayu e poi Max. Una alla sua destra, l'altro alla sua sinistra, battendo più volte le palpebre, finché un sorrisetto furbo non fece capolino sulle sue labbra.  
-Ah, ora ho capito!- disse col fare di quello che la sa lunga, incrociando le braccia al petto.  
Max iniziò a sudare freddo. Che cosa aveva capito Takao?  
-E bravo Max!-  
Gli arrivò una pacca sulla spalla e il sorrisetto stampato sulla faccia dell'amico si fece sempre più largo, ancora più inquietante, non facendo altro che aumentare la sua agitazione.  
Doveva trovare qualcosa da dire prima che Takao si facesse sfuggire dalla bocca qualcosa di estremamente compromettente e imbarazzante di fronte a Sayu, anche se Daichi aveva già dato il massimo in questo per questo! Ma era talmente paralizzato da non riuscire neppure ad aprire bocca.  
-Quindi avete deciso di continuare il piano per mettervi in mezzo tra Hilary e Ryoko anche in crociera!- continuò Takao senza alcun freno. -Mossa astuta, amico mio!-
Tutta la tensione che Max aveva accumulato in quei pochi secondi si sciolse in una risata isterica e crollò sulla sedia.
Sayu invece a quelle parole si sentì avvampare dalla rabbia e dalla delusione. Sapeva che Takao era un insensibile senza speranze, ma sapeva perfettamente che Max non le avrebbe mai chiesto di unirsi a loro solo per questo. No, perché altrimenti sarebbe stato orribile!  
Eppure cercò disperatamente gli occhi di Max per essere certa di non sbagliarsi, ma il biondo stava guardando rassegnato l'amico.  
-Takao, non dire assurdità! Non ho chiesto a Sayu di venire con noi per controllare Hilary!-
-Ah, no?- chiese incredulo all'amico. Poi si voltò verso Sayu e la squadrò da capo a piedi.  
Max deglutì sperando che ci arrivasse, e fosse altrettanto furbo anche da essere discreto.  
Tornò a rivolgersi a lui, con fare estremamente confidenziale, parlandogli come se non ci fosse nessun altro in cucina con loro.  
-E allora perché l'hai invitata?-
Spiazzato, senza parole, completamente disincantato. Come poteva mai reagire Max di fronte ad un irrecuperabile Takao? Era disarmante!  
Provò più volte a dire qualcosa, a commentare, ma si ritrovò tutte le volte a richiudere la bocca senza sapere cosa dire, come un pesce rosso.  
Takao continuava a fissarlo in attesa di una risposta.  
Avrebbe voluto chiedergli tante cose: c'era veramente il non-Takao dentro di lui? Era una specie di dr Jekyll e mr Hyde? Perché il non-Takao aveva sempre dimostrato una certa sensibilità che ora sembrava del tutto estranea a Takao. Non che fosse totalmente sprovvisto di sensibilità, ma era l'indelicatezza fatta persona quando si trattava di ragazze, quindi come diamine aveva fatto ad averne tante in quei mesi? Ma soprattutto....
-Non riesco a spiegarmi come tu possa avere una ragazza!-  
-E questo che c'entra?- chiese ingenuamente Takao.
-Semplice, Ari non è una femmina!- fece presente Daichi, mollando il tovagliolo che aveva appena usato per ripulirsi la faccia dal riso e guadagnandosi un'occhiataccia dal padrone di casa. -In pratica si è messo col suo migliore amico ma con le tette!-  
-Ma come sei spiritoso, pidocchio!- sbottò aspro Takao.
-Ho invitato Sayu perché è nostra amica.- spiegò Max.
-Ok, certo!- fece sbrigativo Takao, poco interessato ai dettagli. -Visto che ci siete, terrete lo stesso d'occhio quei due, la sostanza non cambia.-  
Sayu a quel punto perse la pazienza, stufa di Takao e dei suoi modi presuntuosi e indelicati.
-Mia mamma ha proprio ragione, sei un opportunista!-  
-Non è vero!- Takao si voltò verso di lei profondamente offeso. -Non sono un opportunista!-   
-Lo sei!- lo rimbeccò Sayu pestando un piede a terra. -Invece di passare mesi a cercare di imitare e superare Ryoko, avresti dovuto provare ad essere più come Max, lui è un ragazzo assennato e gentile!-  
Max appoggiò i gomiti sul tavolo e il viso tra le mani sorpreso e gratificato.  
-Oh che carina, grazie!-
-Mettiamo in chiaro una cosa: io non ho cercato di superare Ryoko, io l'ho surclassato!-
Sayu assottigliò gli occhi e incrociò le braccia al petto e non riuscì a tenere a freno la lingua, le parole le uscirono ancora prima che potesse pensare di fermarsi.
-Infatti Hilary sta ancora con lui!-
Ed ecco sganciata la bomba! Max cercò la complicità di Daichi, ma questo stava ridacchiando soddisfatto guardando Takao rimasto dignitosamente in silenzio.
-Si dà il caso- disse infine serio -che io sto con una ragazza straniera, più grande si me, bella, intelligentissima...- spiegò Takao, senza minimamente scomporsi a quella provocazione, elencando le varie qualità tenendo il conto con le dita. -Senza considerare che è una bomba a beyblade!-
Quest'ultima frase pietrificò Max che per un attimo aveva pensato che Takao avrebbe concluso in altro modo.
-Io l'ho surclassato anche in questo mi pare!- spiegò Takao incrociando le braccia al petto.  
-Allora mettila di pensare a Hila...-   
-Inoltre....- la interruppe Takao con tono solenne alzando la mano zittendola.
-Inoltre cosa?- chiese sconcertata.
-Anche io sono un ragazzo assennato!- fece Takao annuendo convintissimo.
-Sul serio? Almeno sai cosa significa?- gli chiese Daichi pronto a prenderlo in giro, anche se in verità lui per primo non sapeva il significato di quella parola.
-Assolutamente sì!- rispose Takao risentito alzando il mento. -Si dà il caso che io sappia perfettamente cosa significhi la parola assennato!-
-E lo sei?- gli chiese infine Max.
-Assolutamente no!-  ammise con estrema sincerità Takao spiazzando i presenti.  
 
 
 
 
 
 
Hilary entrò nella hall del grande albergo del centro dove alloggiavano i Baiuzu e i Majestics, seguita da Ayumi e Claire. Era emozionatissima, dopo quasi un anno avrebbe rivisto Mao e Julia. Le erano mancate molto e, a giudicare dalla sua andatura trotterellante, anche Ayumi doveva essere entusiasta all'idea di rivedere le ragazze.  
-Siamo in anticipo- disse Hilary prendendo il cellulare dalla borsa e guardandosi attorno -mando un messaggio per informarle che siamo già qui!-  
Il sole mattutino entrava dalle grandi vetrate risplendendo sulle pareti e gli arredi bianchi della hall. Gli ospiti dell'albergo andavano e venivano, chi verso gli ascensori, chi verso la sala ristorante, chi usciva per visitare la città.  
Si accomodarono nel salottino più vicino alla reception. Ayumi sprofondò nella poltrona e nella sua stessa gonna. La sua gioia si evinceva non solo dallo sguardo brillante e dal perenne sorriso, dal modo in cui faceva dondolare le gambe avanti e indietro, ma soprattutto dal suo modo di vestire.  
Quella mattina, sapendo che avrebbe rivisto Mao, Julia e Ran, aveva deciso di onorare questa meravigliosa occasione scegliendo di indossare una gonna lunga a ginocchio color carta da zucchero tutta di tulle glitterato, una nuvola. Ma non era certo questo il pezzo forte del suo abbigliamento!  
Ciò che aveva fatto sgranare gli occhi di Claire quella mattina non appena l'aveva vista uscire dalla sua stanza, non era stata la gonna, che tutto sommato con la camicetta a fantasia e le scarpette modello Mary Jane richiamava molto uno stile anni cinquanta che lei personalmente adorava, ma la borsa. Quella borsa. La Borsa!  
Claire non era riuscita a guardare nient'altro che quella, perché Ayumi aveva un unicorno di peluche messo a tracolla su un outfit che per la prima volta lei avrebbe promosso. Se solo appunto non fosse stato per quella assurda cosa che lei aveva deciso di usare come borsa!  
Era rimasta a tal punto spiazzata che solo l'intervento di Boris era riuscito a smuoverla dal punto in mezzo al corridoio dove era rimasta pietrificata.
"Via Claire, è tutto a posto!" Le aveva detto dandole qualche pacca sulla spalla e trascinandola via, per poi fare l'occhiolino alla giapponese. "Magnifica borsa, Ayumichan!"
"È stupenda, vero?" Aveva risposto candidamente lei, come sempre senza cogliere il sarcasmo di Boris ne notando il palese stato di shock della francese. "Me l'ha regalata il mio amoruccio Sergeychan!"  
Nell'insieme c'era da rimanere sconvolti per talmente tante cose, per esempio la totale ingenuità della ragazza, il sentire appellare un colosso di due metri con il vezzeggiativo chan, il che era molto ridicolo. Ma l'immaginarsi il suddetto colosso entrare in un negozio che vendeva articoli per ragazze, scegliere una borsetta/unicorno e presentarcisi pure alla cassa aveva totalmente stroncato Boris che era scoppiato a ridere non appena aveva girato l'angolo. Non era riuscito a trattenersi nemmeno quando si era trovato Sergey seduto di fronte a colazione. Aveva riso fino alle lacrime, mentre Claire era rimasta a rigirarsi con aria assente il suo yogurt alla fragola senza alla fine mangiare niente.
-Non vedo l'ora che vi conosciate, Claire!- squittì Ayumi con la voce resa acuta dall'emozione. -Vedrai che andrete subito d'accordo!-  
Claire le sorrise accondiscendente e annuì, dandole dei leggeri buffetti sulla mano ferma sul bracciolo. -Sicuramente!-  
Ovviamente non stava dicendo sul serio. Claire era perfettamente consapevole che Ayumi viveva in un mondo fatto d'amore, stelline e unicorni.... Unicorni! Era positiva tanto da sfociare nell'irrealistico, quindi spesso si ritrovava ad assecondarla a e a darle ragione per pura bontà d'animo. Era una così cara ragazza, non c'era motivo di mandarle in frantumi il suo fatato mondo fatto di bontà! Anche volendo molto probabilmente sarebbe stato difficile anche solo riuscire a scalfirlo.  
Hilary, improvvisamente si mise dritta fissando incredula il messaggio appena arrivato sul cellulare, attirando l'attenzione delle due che rimasero in silenzio aspettando di sapere cosa fosse successo.  
-È Max....-  
Ayumi si spinse in avanti ancora più trepidante. Se era un messaggio di Max, questo voleva forse dire che....
-Sayu viene, i suoi genitori le hanno dato il permesso!- confermò Hilary felice scatenando la gioia di Ayumi che si alzò in piedi e iniziò a saltellare.  
 -Che meraviglia!- cinguettò felice riuscendo a trasmettere lo stesso entusiasmo a Hilary e facendo sorridere Claire, che più che altro apprezzò la positività della giapponese nel gioire per così poco. Dopo tutto aveva visto Sayu solo al raduno di primavera, eppure reagiva come se si trattasse di una sua grande amica di vecchia data.
Hilary d'un tratto si tirò su e alzò il braccio sventolando la mano in segno di saluto per farsi notare dal gruppo di ragazzi appena usciti dall'ascensore.
-Julia, Siamo qui!- disse raggiungendo la ragazza al centro della hall.  
Insieme a lei c'erano altri tre ragazzi, uno di questi era Andrew, mentre gli altri due dovevano essere Olivier, il campione francese, e Gianni, il campione italiano. Hilary non li conosceva di persona ma li aveva visti qualche volta nei video degli incontri sul portatile di Kappa.  
Hilary, Ayumi e Julia ebbero a malapena il tempo di raggiungersi ed abbracciarsi tutte e tre che Claire le sorprese.
-Olivier?- chiese incredula avvicinandosi al gruppo di ragazzi. -Olivier Boulanger!-
Il ragazzo in questione sembrava scioccato tanto quanto lei. Si avvicinò alla ragazza, osservandola da capo a piedi con occhi sgranati.  
-Claire La Fayette! Mon dieu....-
Sembravano talmente emozionati che quando si sporsero l'uno verso l'altro tutti pensarono che si sarebbero abbracciati, come nei film nelle scene in aeroporto, e invece si scambiarono ben quattro braci sulle guance, tutti di filato. E immediatamente presero a farfugliare cose incomprensibili, arrivando addirittura ad accavallarsi tra di loro.  
-Voi vi conoscete?- chiesero Hilary e Ayumi sorprese.  
-Oui, nous... noi siamo vecchi amici! E....- provò a spiegare Claire, ma non resistette oltre e si rivolge di nuovo a Olivier, riprendendo a parlare un fitto francese ignorando il resto del gruppo.  
-Che gioia! Come sono felice di vederti! Che sollievo poter parlare finalmente francese di persona!-
Olivier le afferrò le mani stringendole nelle sue, emozionatissimo.
-Anche io sono felice di vederti, mia cara! Hai tagliato i capelli e sei tornata al tuo colore, sai che stai d'incanto?-
-Oh grazie! Ma che ci fai qui?-
-Faccio parte della squadra europea! Lo sai, io sono il campione francese... un po' in cucina, un po' sul campo di beyblade.- fece lui col suo solito fare vanaglorioso, per poi rivolgerle uno sguardo curioso e penetrante. -Tu piuttosto... allora è vero che sei partita insieme a quella scapestrata di tua cugina!-
Claire a quelle parole si irrigidì bruscamente. Ariel era stava veramente una spina nel fianco per lei in Francia, era diventata motivo di chiacchiera nel suo ambiente e un imbarazzo continuo per lei.  
-Beh, sì. Ma ora sta molto meglio.- si affrettò a spiegare cercando di non far trapelare il nervosismo. -È decisamente meno teppista, si è quasi civilizzata.-
-Ma non mi dire! L'importante è che stia bene, il resto non conta.- disse facendosi immediatamente più vicino e assumendo un tono confidenziale, ignorando intanto Gianni che aveva preso a dargli delle leggere gomitate sul fianco. -Sinceramente mi ha spiazzato sapere che era una tua parente, non per altro, ma ho seguito i campionati l'anno scorso e blaider così ce ne sono pochi. È una che si fa notare e sa il fatto suo, il top.... E poi quando ho saputo che ha spalmato la faccia di Daniel DeBouden nella torta al ricevimento.... Oh oh Claire, non sai quanto ho goduto, tesoro! Si è conquistata tutta la mia stima!-
Claire a sentire rievocare quell'episodio si ritrovò involontariamente a fare una risata isterica e nervosa chiaramente a disagio al ricordo di quell'episodio.  
-Sì, lo so che Daniel non ti sta molo simp0atico.-  
-No Claire, non è una questione di simpatia- precisò Olivier, continuando ad ignorare le gomitate sempre più insistenti dell'italiano. -Quello è un emerito cogli.... Gianni, ma si può sapere che vuoi?-
Ma Gianni nemmeno gli diede retta, lo spintonò di lato e si piazzò proprio di fronte alla ragazza. Senza fare complimenti le rivolse un sorriso smagliate e sicuro di sé, le prese la mano e fece un leggero inchino.
-Incantato signorina! Quello sbadato del mio amico ha dimenticato di presentarci....- le disse in francese.  
Le fece il baciamano, senza però sfiorala con le labbra, lasciando di stucco Hilary e Ayumi. L'unica cosa che pensarono era che avevano davanti un altro tipo strano come Michele.
Claire acuì lo sguardo e lo studiò con attenzione. A quanto sembrava l'amico di Olivier conosceva bene le basi della galanteria.  
-Gianni.... Gianni Tornatore, al suo servizio!- si presentò.  
Olivier roteò gli occhi al cielo esasperato, Andrew schioccò la lingua sempre più impaziente, Julia inarcò un sopracciglio scettica.
-Claire La Fayette!- si presentò lei squadrando il ragazzo biondo compiaciuta.  
Era tutto un altro livello quel Gianni, dopo tanto tempo era un piacere avere a che fare con un vero gentiluomo e non col solito rude barbaro della steppa. Era una vera e proprio boccata d'aria fresca!  
-Complimenti per la pronuncia impeccabile, avrei stentato a riconoscerti come italiano.-
-Lusingato!- fece Gianni gonfiando il petto ringalluzzito.  
Gianni ci sapeva fare con le donne ma Claire era una che non si lasciava sorprendere da così poco. Conosceva ben più delle basi, lei era una vera maestra, e Olivier aveva sempre ammirato i suoi modi estremamente sofisticati e altolocati. Gli era bastato osservarla per ricordare perché la adorava! Per incantarlo le era bastato portarsi la mano, che Gianni le aveva baciato, all'altezza del petto stringendola nell'altra, accarezzandosi leggermente il dorso con le dita. Un sorriso enigmatico e una velata timidezza nello sguardo per farlo desistere a farsi ulteriormente avanti in altri modi. Con delle mosse quasi impercettibili aveva praticamente fatto capire al suo interlocutore che aveva apprezzato il suo gesto e la sua gentilezza e che così era più che abbastanza per una ragazza delicata come lei.  
Era divina! Aveva addomesticato quello spaccone di Gianni nel giro di due secondi!
-Hai finito di fare il farfallone?- lo ammonì spazientito Andrew.
-E avete finito di farfugliare in francese?- aggiunse Julia.  
-Oh sì, scusate!- disse Olivier.
-Colpa mia!- aggiunse Claire aggrappandosi con delicatezza al braccio dell'amico, rivolgendogli un sorriso smagliante. -Era tanto che non vedevo il mio carissimo amico, è stato un incontro totalmente inaspettato!-
-Ma guarda come è piccolo il mondo!- sbottò sarcastico Andrew scoccando un'occhiataccia ai due, già annoiato da tutte quelle smancerie francesi.  
Cielo, non riusciva proprio a sopportarli! Non sopportava la pomposità di Olivier, il continuo gesticolare di Gianni e il suo fare il dongiovanni con qualunque ragazza nelle vicinanze. Questi maledetti italiani, non avevano altri pensieri per la testa se non le femmine! Aveva dovuto subire quel pagliaccio di Michele l'anno prima e ora gli toccava di nuovo Gianni. Che male aveva fatto per sopportare tutto questo?!
La cosa peggiore dei due, aveva notato, era che quando incontravano un loro connazionale all'estero davano sfogo a tutta la loro "francesità" e alla loro "italianità", manco non incontrassero un loro simile da un decennio!
-Tu devi essere il rappresentante inglese!- fece Claire con tono ben chiaro e cortese, come a voler sottolineare quanto lei fosse molto educata a differenza sua. -Io sono Claire.-
Andrew si dovette mordere la lingua per evitare di risponderle male. Lei si era fatta un'intera discussione parlando una lingua che conoscevano in due lì in mezzo, e aveva pure la presunzione di fare la maestrina!  
-Andrew!- si limitò a rispondere girandosi dall'altra parte e mettendosi le mani in tasca. Lo sapeva che sarebbe stato meglio scendere con Ralf e Raul, e invece no, si era fatto convincere da Olivier e Gianni ad aspettarli!
-E io sono Julia!- disse la bella ragazza bruna dai vispi occhi smeraldini, porgendo la mano a Claire che la strinse prontamente, sorridendole.
-Piacere di conoscerti Julia!-  
-E noi due siamo Gianni e Olivier!- si presentò audace Gianni alle due giapponesi.
-Io sono Hilary e lei è Ayumi. Lei è in squadra con Yuri, io invece sono il supporto dei Bladebreakers.- si presentò Hilary.  
-Grandioso!- si intromise Andrew sfoggiando tutta la sua irritazione senza problemi. -Ora che abbiamo fatto le dovute presentazioni, possiamo mollare la Fernandez e andare?-
-Sei proprio un campagnolo!- lo rimproverò Olivier aspro non sortendo alcun effetto sull'inglese. -Scusatelo, la natura con lui è stata inclemente e gli ha donato un pessimo carattere!-  
-Andiamo prima che ci faccia fare brutta figura!- aggiunse Gianni sorridendo in modo rassicurante alle ragazze. -Arrivederci!-  
Afferrò per le spalle l'inglese e lo spinse via verso l'uscita, con a seguito Olivier che riprese a lamentarsi in francese a mezza bocca, seccato dai modi sgarbati del compagno di squadra.  
E finalmente le ragazze rimasero da sole.  
-Allora ragazze, che cosa mi raccontate?- chiese Julia alle due amiche.
-Sono successe un po' di cose....- fece vaga Hilary.   
Ma Ayumi non riuscì a trattenersi, esplose di gioia, non vedeva l'ora di urlarlo ai quattro venti.
-Io e Sergey stiamo insieme!- urlò iniziando a saltellare con la borsa-unicorno che ballonzolava insieme a lei.
A quella notizia Julia sgranò gli occhi incredula. Hilary sorrise imbarazzata mentre Claire si sforzò con tutta se stesse a non alzare gli occhi al cielo.
-Sul serio? Sono felicissima per te!- si complimentò Julia.
-È bellissimo, come un sogno!- continuò Ayumi estasiata.  
-Devi raccontarmi tutto!-
-Aspettiamo Mao!- si intromise prontamente Hilary scambiandosi uno sguardo eloquente con Julia. Sapendo che se Ayumi avesse iniziato a parlare di Sergey non si sarebbe fermata più. -Così racconti tutto anche a lei. Anche io ho delle novità.-
Queste ultime parole però acuirono la curiosità della spagnola che guardò Hilary maliziosa.  
-Frena, frena, frena! Non dirmi che... ok aspettiamo Mao e Ran! Stavano giusto scendendo, poi si sono messe a discutere.-
-Come mai?-  
-Ah, non me lo chiedere, non ne ho idea! Parlavano in cinese.-
Ma neanche a farlo apposta, le porte dell'ascensore si aprirono e le voci litigiose delle due cinesi invasero tutto l'atrio. A quanto sembrava la discussione non si era per nulla esaurita, ma quando uscirono dall'ascensore la più piccola fece la linguaccia alla ragazza dai capelli rosa e corse incontro a Hilary abbracciandola.  
-Hilary! Mi sei mancata!- disse sorridente Ran stringendosi alla ragazza che ricambiò il suo abbraccio. -Sono così felice di essere qui!-
Mao si fece avanti raggiungendo il gruppo.
-Hilary, Ayumi, che bello rivedervi!-  
La ragazza dai capelli rosa non era cambiata, era molto carina e indossava come sempre i tipici indumenti della sua tribù, così come la piccola Ran.  
-Ragazze vi presento Claire.- iniziò Hilary. -Claire, ti presento le nostre amiche Ran e Mao.-
Claire sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e le due ragazze ricambiarono, ma la più piccola catturò totalmente la sua attenzione. Aveva i capelli corvini raccolti in due graziosi chignon alti, gli occhi color ambra dal taglio orientale erano sgranati e la stava fissando con tanto di bocca spalancata.  
-Sono tutte blaider e parteciperanno al torneo amichevole e al mondiale.- continuò la spiegazione Hilary. -Julia rappresenta, insieme a suo fratello gemello Raul, la Spagna nella squadra europea, mentre loro due sono della squadra cinese.-  
-Piacere di conoscerti Claire.- la salutò Mao.
-Piacere mio, Mao!- ricambiò con tono cordiale per poi accovacciandosi di fronte alla piccolina con un sorriso divertito per la sua buffa espressione.  
-E tu devi essere Ran! Sai che sei proprio carina, adoro come hai sistemato i capelli!-  
Ma la ragazzina cinese dai capelli neri la guardava totalmente spiazzata.  
-Sembri una principessa!- disse con un filo di voce totalmente incantata, sorprendendo non poco Claire. -Hai un vestito da favola, sei bellissima....-
Questo sì che non se lo aspettava! Tanto che Claire dovette guardarsi per ricordarsi cosa avesse indossato quella mattina per riuscire a colpire a tal punto quella bambina. E in effetti il vestitino rosa e verde acqua, con la gonna a veli e i piccoli fiorellini d'organza che risalivano a sfumare dal basso verso l'altro doveva essere abbastanza d'effetto.  
-Oh, grazie!- disse addolcendosi.
-Ran è la sorellina di Rei, anche lei partecipa al campionato, è bravissima!- le spiegò Hilary.
-Ah, ecco perché sei così carina!- si complimentò Claire, facendo sorridere Ran. -Assomigli un sacco al tuo fratellone, avete gli stessi stupendi occhi ambrati.-
-Conosci Rei?- chiese prontamente Mao punta, suo malgrado, dal commento sul ragazzo.
Claire si tirò su, continuando a fissare Ran. Aveva già trovato una amica!
-Sì, conosco lui, Takao, Max... e anche la squadra dei ragazzi russi.- le spiegò distrattamente.
-Sì, Claire fa parte della nostra squadra!- spiegò Ayumi entusiasta. -È veramente fantastica e prepara delle merende buonissime. Si prende cura di tutti noi, è un vero tesoro!-
Fa parte della nostra squadra? Queste parole colpirono Claire. L'idea di essere considerata parte del team, di avere un ruolo vero e proprio le sembro strana e allo stesso tempo... piacevole. Ma si disilluse immediatamente. Ayumi, lo sapeva bene, esagerava sempre.
-Grazie Ayumi, ma non credo proprio di far parte dei Demolition.-  
-Sì invece!- insistette Ayumi, ma Claire non le diede peso, come sempre. -Hai fatto così tanto per i ragazzi.-
-Quindi sei una blaider anche tu!- disse Julia.
-Oh no, non lo sono!-  
-Ah ecco, infatti non hai affatto l'aspetto di una blaider!- disse Mao sorridendole candidamente.  
"E grazie al cielo!" avrebbe voluto rispondere Claire a quella frecciatina, ma si limitò a ricambiare il sorriso senza fare una piega.  
-No, io ho dato una mano ad organizzare questo torneo amichevole. Sapete, contatti con gli sponsor, le varie serate, gli spostamenti ecc....-  
-Ah quindi sei un'appassionata come Hilary!- la incalzò Julia.
-Diciamo....- rispose vaga. L'unica cosa che riusciva ad appassionarla di quello sport era Yuri Ivanov, ma anche durante un incontro di beyblade di quest'ultimo, il campo da gioco era l'ultima cosa che si sarebbe degnata di guardare!  
-Sì, esatto!- confermò Ayumi. -Cioè lei fa quello che fa Hilary, ma a Claire non piace granché il beyblade, anche se Max mi ha detto che se ci provasse risulterebbe anche brava perché ha del talento come Arichan!-
-Beata lei, io sono proprio negata!- sospirò sconsolata Hilary.
Julia aggrottò la fronte confusa, scambiandosi un'occhiata con Mao, che evidentemente anche lei piuttosto stranita.
-Se non ti interessa il beyblade come mai....- chiese la spagnola perplessa lasciando in sospeso la frase facendo caso anche ad un'altra cosa. -Chi sarebbe Arichan?-  
L'espressione sul viso di Claire si congelò. Accidenti ad Ayumi! doveva per forza tirare in ballo Ariel? Non voleva essere etichettata come "la cugina di Ariel"! Lei non aveva bisogno di certe etichette!  
-Me lo stavo domandando anche io.- disse Mao.  
-È Ari....- spiegò Hilary ridacchiando imbarazzata. Persino lei trovava assurdo e ridicolo usare il vezzeggiativo chan per una come Ari! -Claire e Ari sono cugine.-
Ed ecco fatto! Etichetta nuova nuova stampata e incollata sulla fronte!  
Per diversi secondi ne Mao ne Julia dissero una parola, erano rimaste ammutolite a fissarla.
-Allora devi essere forte anche tu!- fece meravigliata Ran, provando ancora più ammirazione per la ragazza.
-Sul serio....- chiese sbigottita Mao. -Ari... quella Ari? Ariel Mayer?-  
-Sì, proprio quella!- disse Claire senza farsi scoraggiare alla reazione delle due. -L'unica e sola, per fortuna, Ariel Mayer! Da altre parti è lei ad essere la cugina di Claire La Fayette. Ognuno spicca nel proprio campo....-  
-In effetti... c'è qualcosa, vedo una certa somiglianza....- fece Julia scrutandola per poi toccarsi lo zigomo. -Avete la stessa forma del viso.-
-Pensa che Takao la prima volta che l'ha vista l'ha addirittura abbracciata pensando fosse Ari!- ricordò Hilary ridacchiando.
-E indovina un po' chi sta cercando ancora di dimenticare....- borbottò sarcastica Claire.  
-Oh vero!- esclamò Ran indicandola. -Rei mi ha parlato di te!-
-Sul serio?- chiesero in contemporanea Mao e Claire, la prima allarmata, la seconda sorpresa.  
La piccola annuì con vigore. -Sì, mi ha detto che Takao ti ha abbracciato e tu gli hai dato uno schiaffone in faccia!-
Claire arrossì lievemente, Julia scoppiò a ridere.  
-Ah bene, hai carattere!- commentò divertita.  
Ran afferrò un lembo della maglietta di Mao, strattonandolo, per attirare la sua attenzione.
-Mao voglio un vestito come quello di Claire per la serata di gala!- la pregò speranzosa. -Ti prego!-
Mao assottigliò gli occhi e storse le labbra, guardando storto la bambina che aveva iniziato a fare la sua solita faccina da cucciolo nella speranza del tutto infondata di intenerirla e arruffianarsela.   
-Ran, non aprire di nuovo questo discorso! Ti ho già detto che quello hai metti!-
-Io non voglio mettere quel vestito! È brutto!- si lagnò mettendo il broncio.
-Non è brutto! È un abito tradizionale proprio come il mio!-
-Tu parli solo perché il tuo è bellissimo e ti sta benissimo! Il mio è orribile!-
-Smettila di fare i capricci, ti ho già detto che non avrai un vestito occidentale. Il tuo va più che bene così come è, e ti sta un amore!-
-Ti sta un amore è proprio quello che vorrebbe sentirsi dire una ragazzina di.... Quanti anni hai, tesoro?-
L'intervento inaspettato di Claire spiazzò Mao che spostò lentamente gli occhi sulla bella francese, completamente incredula.
-Ne ho dodici!- rispose Ran.
-Non puoi biasimarla.- le disse a quel punto stringendosi indifferente nelle spalle. -A dodici anni ha tutto il diritto di scegliere cosa indossare.-  
-Esatto!- disse con nuovo vigore Ran, trovando finalmente l'appoggio di qualcuno.
Mao continuò a fissare incredula la ragazza francese davanti a lei, finché un sorriso estremamente tirato e inquietante non iniziò a delinearsi sul suo volto. Sentì nascere dentro di se un'antipatia viscerale e violenta nei confronti di quella ragazza, una sensazione che non provava da tanto tempo....  
Hilary e Julia colsero immediatamente la trasformazione dell'amica. La conoscevano fin troppo bene, e sapevano che era meglio correre ai ripari prima che arrivasse ad esplodere.
-È un abito tradizionale della nostra regione, non credo che ci sia molto da aggiungere.- disse con voce leggermente più acuta e stizzita, senza riuscire a togliersi quel sorriso forzato, che metteva ben i risalto i canini felini.
-Ma perché? Si vede già che sono cinese, non ho bisogno di un vestito tradizionale per farlo capire!- protestò ancora Ran allargando le braccia come a voler mostrare l'ovvio.  
Claire, sempre con quella sua aria fintamente innocente guardò Ran, poi quando guardò di nuovo Mao, arricciò leggermente l'angolo della bocca e inarcò le sopracciglia.
-E ha di nuovo ragione....-
Basta, questo era troppo! A quel paese le buone maniere, Mao non era tipo che si faceva mettere i piedi in testa!
-Potresti provare a farti gli affari tuoi?- le disse apertamente infastidita.  
-Magari è solo una tua impressione. Potremmo dargli un'occhiata e dirti la nostra.- propose prontamente Hilary sperando di alleggerire la situazione sempre più compromettente.  
-Sono d'accordo!- le diede manforte Julia.
-Ottima idea!- disse con voce trascinata la francese, fissando Mao dritto negli occhi con sfida.
E sul suo viso si aprì un sorriso per nulla amichevole, Mao aveva come l'impressione che si trattasse più di un ghigno, furbo e trionfante, come se stesse per farle scacco matto, e finalmente vide, la lampante somiglianza con Ariel! Ecco la stessa bruciante e frustrante sensazione di intolleranza che aveva provando quando la aveva conosciuta.
Claire porse la mano a Ran che gliela afferrò emozionatissima.
-Andiamo chérie!- le disse facendo una mezza piroetta sul posto che fece ondeggiare la gonna di veli in maniera magistrale, incamminandosi con la piccola Ran verso le porte dell'ascensore. -Mi hai fatto incuriosire, voglio vedere quanto è brutto questo vestito!-
-Oh che bello! Andiamo a vedere il vestito!- esclamò entusiasta Ayumi seguendo Claire. A quanto pareva era l'unica a non aver colto per nulla le sottili e lampanti provocazioni volate tra Claire e Mao. 
Mao le seguì a passo di marcia, digrignando i denti fino a farsi male. Oramai era chiaro che fosse furibonda.  
Hilary sospirò angosciata. Come aveva fatto la situazione a degenerare così di colpo senza che lei se ne rendesse conto?
-È meglio seguirle.- suggerì Julia. -Ho paura che Mao potrebbe defenestrarla se la lasciamo sola con lei!-  
Salirono sull'ascensore tutte insieme, e per tutto il tragitto nessuno osò fiatare.  
Mao era sull'orlo di una crisi isterica, Claire sembrava del tutto indifferente a lei e a quella improvvisa tensione. Teneva la manina di Ran nella sua, ricambiando gli sguardi d'ammirazione della piccolina.
A Hilary stava venendo una certa ansia, forse a causa dello sguardo omicida di Mao, mentre Julia reggeva meglio di lei la tensione. L'unica che sembrava totalmente estranea a tutte queste dinamica era Ayumi.... Beata lei, si ritrovò a pensare Hilary.
Appena le porte dell'ascensore si aprirono, Ran trascinò Claire nel corridoio e poi entrò nella propria camera, insieme ad Ayumi. Le altre tre temporeggiarono prima di seguirle, rimasero ferme davanti all'ascensore per alcuni secondi prima che Julia si prendesse di coraggio e dicesse quello che le stava passando per la testa.  
-Ogni dubbio si è dissipato mi pare.-
-Che dubbio?- chiese Hilary preoccupata.  
-Dietro quella scintillante patina di perfezione, ora è chiara la somiglianza!- le spiegò Julia fissando la porta della stanza delle cinesi rimasta semiaperta.  
-Arrogante, presuntuosa, superba.... non la reggo!- ringhiò a denti stretti Mao conficcandosi le unghie nei palmi delle mani.
-Dimmi ti prego che dopo loro due hanno buttato lo stampo e non ce ne sono altre così in giro!- le disse Julia.
-Dai ragazze, forse è un po' ostica a primo impatto, ma quando la conoscerete vi renderete conto che non è così come appare.- cercò di essere positiva Hilary. -Anche Ari vi stava antipatica all'inizio....-  
-Sì, e continua a starci antipatica anche adesso.- continuò Julia con disinvoltura.
-A maggior ragione dopo quello che ha fatto l'anno scorso!- le ricordò Mao. -Ha preso i bitpower di Rei e dei ragazzi con l'inganno e avrebbe preso anche quelli di tutti noi....-
-Ma non l'ha fatto!- rispose dura Hilary. -È tornata da noi e ha combattuto fino all'ultimo respiro per rimediare al suo errore!-  
Mao e Julia si zittirono a quelle parole. Ma quella che rimase più colpi fu Hilary stessa. Ultimamente, a causa del del suo sentimento protettivo nei confronti di Kai, aveva iniziato a nutrire una crescente antipatia per lei per ogni volta che lo provocava e lo maltrattava. Forse era questo ad aver avvicinato Takao ad Ari, che lo aveva portato a perdonarla. Forse era stato proprio il suo coraggio a piacere a Takao? La sua forza? Cosa lo aveva colpito tanto di lei?   
Proprio in quel momento Ayumi si affacciò dalla stanza richiamandole, interrompendo quel momento di silenzio.
Quando entrarono trovarono Ran al centro della stanza, imbronciata e con le braccia tese lungo i fianchi, già vestita di tutto punto. Hilary e Julia, purtroppo per loro, si ritrovarono davanti la spietata verità e all'imbarazzo di non sapere cosa dire.  
Mao a quella vista invece si sciolse completamente, la sua voce e la sua espressione di addolcirono per la commozione.  
-Ran, sei bellissima!- disse Mao senza fiato.  
La piccola Ran indossava una maglietta a maniche lunghe e pantaloni alla zuava, che scendevano dritti e senza forma, dai colori sgargianti. Inutile elencare quali, perché sembravano esserci tutti, e impossibile dire qualche prevalesse sugli altri perché erano presenti in egual misura. Rosso, blu, giallo, verde, oro! L'oro era presente sugli orli e sulle decorazioni e soprattutto sulle miriadi di campanellini e applicazioni che sembravano essere stati messi alla rinfusa.  
Mao avanzò verso di lei, prese l'ultimo elemento, che Ran si era premurata precedentemente di nascondere sotto il cuscino, e glielo mise in testa, completando così il quadro.
Era una specie di cappellino dalla stana forma conica rovesciata, come una ciotola, di un vistoso rosso carminio e bordato d'oro e campanellini.  
-Ecco, ora sei perfetta!- disse Mao estasiata a quella vista.
A quel punto il labbro inferiore di Ran iniziò a tremare per la frustrazione, un misto di rabbia e imbarazzo che stavano per esplodere in un pianto isterico.  
-Io il cappello non lo metto!- disse con voce stridula cercando di trattenere le lacrime, anche se il nodo alla gola le faceva male.  
-Fa parte del vestito!- le fece presente Mao come se fosse la cosa più ovvia del mondo.  
Claire si fece sfuggire una mezza risata beffarda. Non riuscì proprio a trattenersi, tutto ciò era troppo per lei. Con tutta la buona volontà nel provare ad andare d'accordo con le amiche di Ayumi, ma questa era proprio un'istigazione a far uscire l'autentica Claire completamente disinibita e stronza che teneva a bada da tanto tempo.
-Chérie, non metterai quel vestito, figuriamoci quel cappello!- disse rivolta direttamente a Ran che alzò lo sguardo speranzoso e provò a farle un sorriso sconsolato.
-E tu chi saresti per decidere cosa deve indossare?!- sbottò inviperita Mao.
Claire le rivolse uno sguardo di sufficienza, inarcò le sopracciglia e le rivolse un sorriso serafico.  
Cielo, che faccia da schiaffi! Mao iniziava a sentire l'irrefrenabile impulso di farle sparire quell'espressione dalla faccia per sempre. Julia aveva proprio ragione, era identica ad Ariel, anzi peggio! Lei si nascondeva dietro un'angelica facciata di cortesia e buone maniere che le dava ancora più sui nervi. Le avrebbe staccato volentieri quel maledetto braccino che teneva costantemente piegato per tenere su la borsa.
-Io nessuno, ma magari potremmo sentire anche il parere delle tue amiche!- disse indicando con un gesto della mano le altre ragazze rimaste ammutolite sulla porta.  
Mao si voltò verso di loro agguerrita e immediatamente Hilary si irrigidì presa totalmente alla sprovvista, Julia concentrò tutta la sua attenzione sull'importantissima ricerca di doppie punte di una lunga ciocca dei suoi capelli scuri, e Ayumi invece batté le mani entusiasta pronta a dire la sua.   
-Bene, vediamo cosa ne pensano loro!- ringhiò irata Mao facendo tremare Hilary.  
-È unica!- disse pronta Ayumi.
-È... particolare.- disse Hilary imbarazzata.
-Caratteristico!- aggiunse Julia distrattamente.
-È così graziosa!- continuò Ayumi.  
-È ridicolo!- sbottò Ran pestando un piede a terra facendo involontariamente tintinnare tutti i campanellini.  
-Ayumi, Ran è graziosa a prescindere da quello che indossa!- le fece presente Claire scocciata. -È lei l'unico valore di questo... vestito.-  
-Mi pare che abbiano approvato!- disse Mao caparbia, convinta di averla avuta vinta.
Ran cercò disperatamente lo sguardo di Hilary e Julia che lo distolsero imbarazzate.  
-Però Claire ha ragione.- disse Ayumi spiazzando tutti i presenti. -Ran non può mettere questo vestito.-
-E perché?- chiese Mao sorpresa da questo inaspettato colpo di testa.
-Perché non rende felice Ran.- spiegò Ayumi con leggerezza. -I vestiti devono renderci felici. Ci aiutano ad esprimere tutto quello che siamo e che vorremmo essere, e quel vestito, per quanto la renda graziosa, la soffoca. Lei vorrebbe essere una principessa, e se un vestito può farla diventare per una sera una principessa perché non accontentarla?-  
Claire era ammirata. Mai avrebbe pensato di trovarsi così d'accordo su un tema così importante come la moda con una ragazza che sfoggiava orgogliosamente una borsetta/unicorno!
Ran corse in un tintinnio di campanellini da lei e la abbracciò stretta.  
-Ayumi ha ragione!- disse timidamente Hilary.
-Io non sono comunque d'accordo!- insistette Mao incrociando le braccia al petto. -I Baiuzu indosseranno tutti abiti tradizionali e tu non farai eccezione!-  
-Tu sei d'accordo solo perché il tuo vestito è bellissimo!- protestò Ran ancora stretta a Ayumi.
-Vediamolo, sono curiosa di vedere il tuo vestito!- propose Julia.
Cinque minuti dopo Mao e Ran erano ferme una di fianco all'altra davanti all'enorme specchio dell'armadio, sotto l'occhio attento delle ragazze.
Julia odiava doverlo ammettere ma Claire aveva ragione. Il vestito di Ran era orribile, ed era ancora più lampante la differenza tra il suo e quello di Mao. Non era semplicemente più bello, era completamente un altro mondo. Sulla pregiata seta nera spiccava il disegno di un bellissimo dragone fuxia che seguiva sinuoso le prorompenti forme della cinese. Uno spacco vertiginoso lasciva scoperta la coscia in modo provocante, ma ancora più provocante era la scollatura che incorniciava il seno, che si chiudeva in un colletto alla coreana.
-Spettacolare!- commento Julia ammirata. Quello era proprio il suo genere, ed il genere che a Mao calzava alla perfezione.  
-Beh... Ran aveva detto che ti stava benissimo.... aveva ragione!- commentò Hilary impressionata. Lei dal canto suo non avrebbe mai indossato una cosa del genere, era troppo per lei, ma non per Mao.
-Ecco... riesci a notare la differenza?- chiese a quel punto Claire con fare eloquente a Mao.  
Mao passò lo sguardo dal suo esuberante riflesso a quello pittoresco di Ran al suo fianco.   
-Lei è una bambina!- rispose con sufficienza incrociando le braccia al petto, mettendo involontariamente in risalto il seno.    
Claire le scoccò un'occhiataccia, la prima in verità. Questa le sembrava cattiveria più che gratuita nei confronti della più piccola.
-Questo non significa che devi mortificarla dentro un sacco di juta!- la rimproverò aspra afferrando le piccole spalle di Ran con fare protettivo.  
-Levati questa robaccia di dosso, chérie... facciamola sparire che è meglio.- le disse con determinazione. Ran alzò lo sguardo su di lei incredula. -Adesso andiamo a fare shopping, voglio comprarti qualcosa di speciale!-  
Per Claire ora era guerra aperta e lei vinceva, sempre!  
 
 
 
 
Ran era al settimo cielo, aveva trovato il vestito che tanto desiderava! Era semplicemente perfetto, da principessa come lo aveva sempre sognato, e tutto questo grazie a Claire.  
La ragazza si era dedicata completamente a lei, le aveva dato un sacco di consigli, le aveva trovato degli accessori stupendi e, nonostante le proteste di Mao, le aveva regalato tutto lei.
Adorava Claire, era fantastica! Era più che una principessa, per lei Claire era una fata!  
Non perché le avesse comprato tutto ovviamente, ma perché aveva dimostrato un entusiasmo e un trasporto a stare con lei, nell'ascoltarla, nel dedicarle il suo tempo, con l'unico desiderio di esaudire i suoi desideri e realizzare il suo sogno. Era stata tanto affettuosa, gentile e generosa con lei che aveva appena conosciuto. L'aveva fatta sentire importante!
E quando, guardandosi allo specchio col vestito dei suoi sogni addosso, l'aveva ringraziata di cuore, Claire le aveva risposto con un "ho sempre desiderato avere una sorellina carina come te. Sembri una bambolina, sono così felice che ti piaccia tutto!"  
A quelle parole era seguito l'abbraccio e il "ti voglio bene" di Ran.  
Per Mao fu come uno schiaffo in faccia!
Julia e Hilary dovettero trascinare fuori dall'atelier la ragazza dai capelli rosa con una scusa per impedirle di saltare al collo di Claire.  
Era inconcepibile per lei un comportamento del genere. Aveva sbraitato contro le due amiche dicendo che Claire stava solo comprando l'affetto di Ran, che era un'estranea e la stava viziando.  
Tutti i torti non li aveva, sia Hilary che Julia lo sapevano. Claire da quel punto di vista era risultata inopportuna e invadente, era vero, ma Hilary sapeva anche abbastanza bene che la francese era di indole generosa con chi prendeva a cuore e che non lo faceva in malafede. Considerando poi il suo status sociale, molto probabilmente per lei doveva essere normale fare regali del genere come se nulla fosse.
E tanto più Ran adorava e lodava Claire, tanto l'odio di Mao nei suoi confronti cresceva.
Ma Claire era abituata ad essere odiata, era consapevole di attirate tanti ammiratori quanti nemici. Lei era sempre stata in cima, faceva tutto parte delle luci e le ombre dell'essere al top! E lei accettava più che volentieri questa croce scintillante come prezzo dell'essere magnifica!
Ma non si erano occupate solo dell'outfit della piccola Ran, ma di tutte loro e anche di Sayu che le aveva raggiunte poco dopo essere uscite dall'albergo.
Hilary, su consiglio di Claire e anche di Ran che era diventata la sua personale assistente, aveva scelto un abito rosa lungo. Ayumi invece aveva deciso di restare sul tradizionale con un bellissimo kimono con una stampa di un paesaggio dai delicati colori pastello. Aveva spiegato che Sergey adorava i kimono, scendendo anche in certi dettagli che tutte avrebbero preferito non conoscere.  
Anche Claire aveva fatto acquisti, come riserva aveva detto, per le emergenze. Quali emergenze potessero richiedere sei paia di scarpe col tacco costosissime nessuna di loro riuscì ad immaginarselo!  
Dopo una mattinata intera a girare per negozi e ad ascoltare l'approfondito racconto di Ayumi della sua storia d'amore con Sergey, avevano deciso di prendersi una pausa per riposarsi in un bel locale in centro frequentato da molti stranieri.  
Purtroppo per Claire lì furono raggiunte da Ming Ming, e Mao aveva subito intuito che tra le due non correva buon sangue. Le era bastata un'occhiata: lo sguardo di fuoco che si erano lanciate e il sorriso falsissimo sulle loro facce quando si erano salutate erano stati inequivocabili. Era così palese che Claire trovasse insopportabile la cantante, che Mao la volle subito come sua alleata.  
-Non ci posso credere che tu abbia rinunciato a Kai!- esordì pensierosa Julia, girando la cannuccia nel suo drink all'arancia.  
Accavallò le lunghe gambe abbronzate lasciate scoperte dagli striminziti shorts, gesto, notò Claire, che involontariamente attirò l'attenzione maschile di alcuni avventori del locale.  
- Vi vedevo bene insieme.- concluse Julia bevendo.  
-Non era il ragazzo per me.- spiegò Hilary serenamente stringendosi nelle spalle. -Non gli interessavo quindi ho deciso di andare avanti.-  
-Brava hai fatto bene, sono d'accordo!- disse Mao con fervore. -Non bisogna fossilizzarsi su chi non ci merita!-  
-Sì, ma oramai è acqua passata!-
-Sul serio? Ti piaceva Kai?- le chiese Claire storcendo il naso.
-Sì, perché?- chiese scontrosa Mao -C'è qualcosa di male?-
Sayu che era rimasta in silenzio per la maggior parte del tempo a causa della timidezza, non poté che essere della stessa idea di Claire.  
-In effetti non sembra il tuo tipo.- pigolò Sayu prendendosi di coraggio. Non aveva detto molto, per la maggior parte della mattina era rimasta in silenzio. Non sapeva perché ma l'intimidiva l'idea di trovarsi in messo a tutte quelle ragazze, aveva paura di sbagliare a parlare ed essere presa in giro. Forse era solo colpa della sua passata esperienza con le sue compagne di scuola. L'ultima volta che aveva provato a mettere in discussione un ragazzo notoriamente figo aveva finito per essere derisa.
-Pensavo che il tuo tipo ideale fosse Ryoko. Insomma, lui è perfetto, così a modo....- spiegò cercando disperatamente l'appoggio di Claire, che arrivò immediatamente.  
-Assolutamente! Ryoko è la scelta perfetta. Kai con quel suo strano modo di vestire, quel caratteraccio, la marea di ragazze che gli corrono dietro.... Non hai idea, a scuola c'era addirittura un suo fanclub- spiegò scandalizzata Claire, -e ti posso assicurare che le trottole non c'entravano niente!-
-È vero!- confermò Ayumi seria. -Io ho fondato il fanclub di Sergey e ovviamente sono l'unica iscritta!-
-Ma guarda un po' che coincidenze!- esclamò Claire divertita.
-Oh beh, come dargli torto. Kai è proprio un bocconcino interessante!- fece Julia maliziosa mordicchiando la cannuccia.
-A proposito di non fossilizzarsi, Mao.- esordì curiosa Ming Ming rivolgendo alla cinese un sorriso furbo. -Tu invece cosa hai da raccontarci?-
Mao mandò giù il pasticcino alla crema e si sistemò meglio sulla sedia con aria indifferente.
-Ho un ragazzo, si chiama Lee.- spiegò vaga. -È del mio villaggio e quest'anno si è unito alla squadra.-
-Quindi è il ragazzo che abbiamo visto con tuo fratello e gli altri!- disse Ayumi . -È molto carino, sembra una persona dolcissima!-
Mao annuì e sorseggiò il suo cocktail. -E lo è.- confermò.  
-Quale era dei quattro?- chiese Claire incuriosita.
-Quello alto, col bel fisico e la maglietta gialla.- spiegò prontamente Ran.  
Claire parve presa alla sprovvista, si fece pensierosa e commentò con un semplice "carino" che buttò giù insieme a metà del suo drink e una buona dose di disagio.
-Rei è rimasto di ghiaccio quando l'ha scoperto.- continuò soddisfatta Mao. -Si è visto che la cosa l'ha mandato in tilt. Fuori era normale ma dentro potevo sentire che stava urlando di rabbia! Non ha mai sopportato Lee, penso che sia l'unica persona che Rei non riesce a tollerare sulla faccia della terra.-
-Dai, non starai con lui solo per far ingelosire Rei?- le chiese Hilary sorpresa per il comportamento della cinese.
-Assolutamente sì!- confermo Mao infervorata lasciando di stucco tutte le ragazze presenti per la sicurezza nel confessare una cosa del genere. -Stiamo insieme ma per finta.-
Ming Ming stava fermento, scalpitava, voleva saperne di più. L'unica rimasta totalmente indifferente era Ran, che conosceva nei dettagli ogni piano strampalato progettato da Mao.  
-Scherzi?- chiese Julia posando il drink sul tavolino.  
-Raccontaci tutto!- disse Ming Ming febbricitante, oramai seduta di punta alla sedia.    
E Mao non si fece attendere, prese una tartina e la assaporò con soddisfazione.
-Rei non lo sopporta, lo detesta anche se non lo dà mai a vedere. È tipo il suo acerrimo nemico, e la cosa più divertente la volete sapere quale è?-
Ming Ming si fece ancora più avanti, quasi non le era rimasta più sedia sotto il sedere. Julia, Ayumi, Hilary la fissavano con tanto d'occhi ma, prima che potesse dire la sua, Claire la anticipò.
-Fammi indovinare, Lee è gay!- disse con tono piatto spiazzando Mao.
-Come fai a saperlo?-  
Claire fece spallucce indifferente. -Gay radar, o sesto senso.... fai tu!-
Le ragazze guardarono di nuovo Mao in attesa di una conferma. Ma la ragazza cinese era sorpresa, non tanto per l'incredibile intuito della francese, quanto per il fatto che non le avesse spiattellato quella cosa in faccia senza essere prima sicura che la cosa potesse in qualche modo ferirla.
-Sì, Lee è gay ed è da sempre innamorato di Rei, solo che Rei non se n'è mai accorto....-
-Ma è terribile!- commentò Hilary, particolarmente colpita da quella storia, e il pensiero automaticamente le tornò a Kai.
-Che storia assurda!- disse Ming Ming eccitata. -Mi piace!-
-È da anni che gli muore dietro povero caro, ma Rei non l'hai mai capito perché è sempre in competizione con lui. Ogni cosa che fa Lee, Rei la prende come una sfida, mentre lui lo fa solo per gentilezza nei suoi confronti.- spiegò Mao, per poi rivolgersi a Hilary. -Mi raccomando però, non una parola con Rei, chiaro!? Se lo dovesse scoprire non oso immaginare come potrebbe reagire con Lee! Lui lo sa che non potrà mai essere ricambiato ma non voglio che lo tratti male o che lo allontani per questo!-   
Hilary sprofondò nella sedia sconfortata. Rei non sembrava un tipo impulsivo come Takao che invece aveva preso a pugni Kai ma non era da escludere che lo avrebbe addirittura allontanato.
Julia scoppiò in una fragorosa risata e riprese il suo drink.
-Oh be, immagina se invece lo ricambiasse!-
 
 
 
 
 
 
Ciao! Ecco qui il nuovo capitolo. Spero che vi abbia fatto divertire e che l'abbiate trovato carino. Appena torno a casa finisco il prossimo e lo pubblico prima di natale, lo giuro xD
Grazie a tutti voi che leggete e commentate e mi sostenete!




 
   
 
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