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Autore: _Nikita_    06/12/2017    2 recensioni
Sapete le storie che si raccontano sempre in famiglia? Quelle di cui ognuno racconta la sua versione. Quelle che tutti sanno già a memoria ma che comunque riescono a strappare sempre un sorriso. Quelle belle, che scaldano il cuore. Quelle che in effetti, anche se sono successe molto tempo fa, erano un chiaro avviso di ciò che ci stava aspettando. Ecco, quella che state per leggere è esattamente una di queste storie.
Se vi stavate chiedendo com'era la nostra piccola Giulia da bambina e com'era crescere con due fratelli molto più grandi, questa storia vi svelerà una parte della risposta!
Perciò avanti, non siate timidi, entrate: questa è la porta per sbirciare nella vita della famiglia Amato.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Storie di apprendisti Rockstar'
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“Let the music be your master”
Led Zeppelin

 

 

CITÁLE



 

-Marina! Guarda un po’ qui-
Luigi richiamò la moglie nella piccola cucina.
-Oh! Ma che carini! -
Flautò la donna davanti alla fotografia, tra le dita del marito.
-Quando l’hai fatta? -
Io? - Marina si voltò stupita -Credevo l’avessi scattata tu-

 

Dennis si stava spaccando la testa con quel problema di geometria da ore. Ce la stava mettendo tutta per farsi entrare quelle maledette regole nel cervello, ma non era nemmeno servito immaginarsi quel triangolo come se fosse l’aria di gioco.
-E quella? -
Lo distrasse una vocina.
Dennis fece un mezzo giro sulla sua sedia con le ruote ed incrociò gli occhioni scuri e curiosi della sua sorellina più piccola. Giulia era impalata davanti alle chitarre di Marco e le guardava rapita.
-Sono le chitarre di Marco-
Le spiegò il più grande.
-Citále! - Computò la bambina come meglio poteva. -Di Malico! -
Urlacchiò la moretta allungando le mani verso le corde.
-Ehi! Ferma! - Dennis saltò giù dalla sedia per fermare quella piccola pulce. -No! Non si tocca, Marco ti ammazza se gli tocchi le chitarre-
La bambina puntò gli occhioni in quelli del fratello, erano terribilmente spaventati.
-Mi mazza-
Ripeté preoccupata.
Il mento saltellò una volta o due, sotto la boccuccia rosata e subito dopo Giulia scoppiò in un pianto disperato.
-Ehi che succede? - Balbettò il ragazzo che non si era ancora abituato ai repentini sbalzi d’umore della piccola di casa. -Dai, su… non piangere-
In quel momento, mentre Giulia ancora si disperava, Marco entrò in camera.
-Giulietta, che succede qui? -
Chiese direttamente alla sorellina, prendendola in braccio da in terra, dov’era tra i piedi del fratello minore, a cui riservò uno sguardo di rimprovero.
Giulia era la sua piccina e non si fidava di Dennis, temeva che fosse ancora troppo immaturo per sapersi occupare di una bimba così piccola. In realtà Dennis adorava la piccina tanto quanto Marco, ma in effetti aveva molta pazienza in meno rispetto al maggiore e con Giulia ce ne voleva proprio tanta! Marco aveva instaurato fin da subito un rapporto speciale con la sorella, lei lo seguiva ovunque e lui sembrava possedere una dote naturale nel riuscire a calmarla e a convincerla quando si metteva a fare la testona.
-Tu mi mazzi? -
Fu la domanda che la moretta pose al maggiore con tono incredibilmente serio. I suoi occhi che si riflettevano perfetti in quelli di lui, come se fosse stata allo specchio.
-Io cosa? Ma figurati piccolina! -
La rassicurò al volo.
Sul viso di Giulia tornò il sorriso e poi la bimba prese a scalciare tra le braccia di Marco che la riportò coi piedini per terra, come desiderava.
-Citále! -
Strillacchiò di nuovo la bambina sgambettando con le manine davanti a sé.
-Ah, ho capito! Vuoi che ti suoni qualcosa? -
Suonava spesso per la sua sorellina, era la prima a sentire ciò che componeva e le aveva già dedicato almeno un paio di ninnananne e in più qualche motivetto un po’ più ritmato col quale lei si divertiva a ballare.
Perciò Marco dall’alto del suo metro e settanta, prese in mano la chitarra, indisponendo la piccolina che si voltò imbronciata e con le braccia conserte.
-No! Io suono! -
Pestò i piedi sotto lo sguardo sorpreso dei due fratelli.
-Oh che caratterino! -
Commentò Dennis dalla scrivania.
-Vuoi suonare tu? -
Chiese Marco, quasi ridendo.
-Sì! Io! -
Rispose Giulia decisa come un generale e puntandosi l’indice al petto come faceva sempre, per essere sicura che gli altri la capissero.
Dennis, alla scrivania, era certo, tanto che ci avrebbe messo la mano sul fuoco, che Marco non avrebbe mai permesso ne a Giulia ne alla Regina d’Inghilterra in persona di suonare la sua chitarra.
Ma tra Marco e Giulia, era inutile negarlo, c’era qualcosa di speciale e per lui era decisamente difficile dire di no a quei due occhioni così profondi.
-Dai, vieni allora! -
Marco si sedette sul letto, la schiena appoggiata al muro, con la chitarra in una mano e fece segno a Giulia di sedersi tra le sue gambe.
Era una scena meravigliosa. Poteva capirlo perfino lui, Dennis che nei suoi 12 anni non aveva mai capito i sentimentalismi.
Mentre stava ad osservare fratello e sorella pizzicare le corde Dennis pensò che fosse un peccato che mamma e papà non fossero in casa in quel momento. Poi all’improvviso gli venne un’idea.
-Aspettate un attimo eh! Non muovetevi di un passo! -
Intimò ai due che non avevano la minima idea di alzarsi ed interrompersi.
Dopo poco il ragazzino tornò in camera con la macchina fotografica del padre.
-Per mamma e papà -
Si giustificò prima di scattare.
-Sei sicuro che ci sia il rullino? -
-Boh! - scrollò le spalle -Speriamo di sì! Così quando le svilupperanno avranno una bella sorpresa! -
-Se c’è il rullino -
Specificò il più grande.

 

  
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