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Autore: Ori_Hime    07/12/2017    1 recensioni
[Dagashi_kashi]
11/11 Pocky Day, il giorno ideale per gustare questi bastoncini dai gusti diversi e per fare un gioco divertentissimo, secondo Hotaru, un po' meno per Kokonotsu e Saya...
Piccolo estratto: "(...) perché Kokonotsu non amava il caffè, ma quello dolce di Saya era il più buono che avesse mai bevuto"
Consiglio la visione dell'anime e la lettura del manga fino al capitolo 81 per evitare eventuali spoiler!
Anche se un po' in ritardo rispetto alla data sopra annunciata... buona lettura e buon appetito!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pocky, cocco e caffè

La scuola era ricominciata da un pezzo, ma Kokonotsu non aveva smesso di badare al negozio di dagashi dopo le lezioni, come caldamente consigliato del padre, così nel frattempo poteva guadagnare un ulteriore stipendio con un lavoretto stagionale. Anche Hotaru non era sparita e veniva ogni giorno a fargli visita illustrandogli quali prelibatezze vendeva, la loro storia, i loro punti forza, adorandone tutte le mascotte e ricordandogli che sarebbe stato un bravissimo venditore di dagashi, se un giorno avesse preso in mano il negozio del padre. “Perché, adesso che sto facendo?!” pensava sconfortato dall'evidente e triste realtà e mentre lui lavorava, lei mangiava ogni sorta di schifezza che le arrivava sotto mano e lo sfidava a riconoscere i suoi prodotti, lodando le sue capacità. Se inizialmente la cosa era stata gratificante, nonostante il suo sogno fosse quello di disegnare manga, alla lunga era diventato un gioco noioso e non notava quasi più il fascino che inizialmente esercitava su di lui: “sarà come uscita dai miei disegni, ma sicuramente il carattere è diverso." La ragazza dei suoi sogni non lo avrebbe incentivato a continuare l'attività del padre.

Un'altra presenza era diventata sempre più costante nel suo negozio: Saya lo raggiungeva appena poteva dopo scuola e lo aiutava nella gestione, da quando Hotaru le aveva detto che aveva talento con i giochi dei dagashi non aveva perso tempo e, anche per stare accanto a Kokonotsu, si era presa questo impegno. -E la caffetteria?- le aveva chiesto il ragazzo inizialmente. -Ci penserà Tou nel pomeriggio, così impara a fare anche qualcos'altro, oltre a sgomberare i tavoli.- gli rispose determinata a tal punto che Kokonotsu non aveva saputo che ribattere. Non era mai solo, ma non si sentiva a disagio con lei, era una presenza silenziosa, ma confortante al tempo stesso: lei c'era sempre per qualsiasi problema e l'aiutava a placare i momenti di follia di Hotaru, dovuti probabilmente all'eccesso di zuccheri che ingurgitava ogni giorno. Era sempre meno imbarazzante se Saya era con lui e non poteva non apprezzare anche la sua persona, arrossendo quando notava più o meno involontariamente “le sue gambe”. Era sempre stata un'ottima amica e ora più che mai gli era grato per questo.

Sembrava un pomeriggio come tanti quando Hotaru entrò seguita da Tou, anche se questa non era una novità. -Ma non dovresti essere in caffetteria?- lo rimproverò Saya con quell'acidità che solo verso il fratello usava. -Mi ha convocato Hotaru per una riunione urgente, non potevo non seguirla!- disse beandosi alla vista del davanti della ragazza. Saya alzò gli occhi al cielo schifata e chiese a Hotaru quale fosse il motivo di questa assemblea. Lei li fece accomodare in cerchio per terra e chiese loro che giorno fosse. -È l'undici novembre!- rispose Kokonotsu. Lei allora aprì una busta che aveva portato esclamando: - È il giorno dei Pocky!!!- e distribuì i vari pacchetti ai suoi amici, mostrandone i vari gusti. -Immagino sia la lezione di oggi!- replicò Kokonotsu. -E invece ti sbagli! Questa non è una lezione, è una discussione di vitale importanza sui Pocky! Argomento del giorno: i Pocky sono o meno dei dagashi?!- esclamò la ragazza con sguardo eccitato. -Non vedo motivo per dubitarne...- rispose Kokonotsu, con un silenzio assenso da parte dei suoi amici i quali avevano degli occhi così spalancati dalla sorpresa che parlavano da soli.

-E allora perché non ne hai nel tuo negozio?!- rispose seccamente. I due fratelli aprirono ancora di più gli occhi, se possibile, e si dissero infatti che era tanto che non li vedevano.

-Ehm, forse perché sono prodotti che si possono trovare da qualsiasi parte, tanto sono popolari e non vengono mangiati solo da bambini ma da tutte le fasce di età?- provò a spiegarsi Kokonostu. In realtà era lui stesso a non farne l'ordine da quando sua padre gli aveva dato la gestione del negozio, in quanto aveva avuto una brutta esperienza con Saya quando erano bambini per colpa di quei bastoncini. Poteva leggerle ancora l'imbarazzo in faccia parlandone.

Hotaru sembrò passar sopra alle sue scuse e cominciò ad elencare i pregi dei Pocky: -Dovresti invece averne in gran quantità, soprattutto oggi! I Pocky sono pratici per la loro inconfondibile forma: vengono ricoperti di cioccolato o altri gusti ma lasciano un pezzo scoperto perché così possono essere tenuti in mano senza sporcarsi! E anche la loro confezione può stare benissimo nella borsa o nella tasca interna della giacca, così da poter essere tirati fuori e mangiati quando si ha un appetito improvviso! E sapete perché si chiamano così?- iniziò, come una maestra con la lavagna e i gessetti. -Per il suono che fanno quando vengono rotti?- rispose prontamente Kokonotsu, un po' intimorito dal suo fare altero. -Bravissimo Kokonotsu! Hai proprio la stoffa di venditore di dagashi!- esclamò la ragazza soddisfatta puntandogli un pocky per indicarlo. -E sapete da quando sono in circolazione?- chiese ancora con sguardo indagatore -Dal 1966.- questa volta fu Saya pronta a rispondere, per la sorpresa di tutti i presenti. Non era un'amante di dagashi ma nei giochi aveva molto talento (o forse fortuna?) -L'anno scorso han festeggiato i 50 anni con confezioni speciali e nuovi gusti, ricordate?- disse come per spiegarsi. -Ed è anche questo il loro punto di forza: i gusti stagionali così che non siano mai dimenticati! Inoltre... da bambini era divertente giocarci no?- continuò Hotaru con enfasi.

Saya arrossì e così pure Kokonotsu, mentre l'erede degli Shidare continuava a elencare i giochi fatti con i Pocky: -Si possono usare come bacchette per raccogliere il cibo e vince chi ci riesce senza romperli, oppure come spade di samurai, oppure semplicemente come decorazione per gelati... - e alla fine arrivò il punto che Kokonotsu e Saya temevano: -Giocare a mangiare il Pocky dell'altro!- urlò come se fosse una ragazzina che ha appena visto il suo idolo. -Questo gioco non lo conosco!- disse Tou con un'espressione falsamente innocente, ma a quanto pare abbastanza per ingannare Hotaru che volle subito dare una dimostrazione. -Che gusto preferisci?- lo incita, un po' maliziosamente. -Fragola!- rispose prontamente Tou, mentre la ragazza si era voltata per chiedere anche agli altri il gusto per loro. -Caffè.- risposero in coro, guardandosi per la sorpresa e l'imbarazzo di dover fare di nuovo questo gioco.

-Bene, allora, le ragazze tengono il Pocky in bocca all'inizio e i ragazzi devono mangiare l'altro capo e così le ragazze in contemporanea, fin quando uno dei due non rimane con l'altro capo del Pocky in bocca. Vince chi, alla fine del pacchetto, ha terminato più Pocky! - Hotaru spiegò le regole del gioco dando i rispettivi snack. -Scommetto che avresti voluto altro in bocca eh, Kokonotsu?- il ragazzo divenne ancora più rosso a sentire le parole dell'amico, perché gli leggeva sempre nella mente? Avrebbe ribattuto se non si fosse ritrovato davanti Saya che con evidente titubanza aveva già aperto la confezione ed estratto un Pocky. Lo portò alla bocca e si mise proprio di fronte a Kokonostu e al “via!” di Hotaru le due coppie iniziarono il gioco.

Tou iniziò a mangiare il Pocky con l'intento di gustare anche qualcos'altro della sua avversaria, ma lei non glielo permise: se c'era qualcosa in cui era brava Hotaru era proprio quella di mangiare più dagashi possibile e non volle lasciargli un solo millimetro di più, vincendo alla grande. Kokonotsu e Saya invece erano molto impacciati, iniziarono con calma, senza fretta, più preoccupati per il loro imbarazzo che per la gara. Si guardavano negli occhi come per dire: -Dobbiamo proprio?!- Poi uno sguardo più deciso fece capolino e pian pianino aumentarono il ritmo. Kokonotsu era in vantaggio a metà gara, ma Saya lo raggiunse quasi subito e, presa dalla voglia di vincere, all'ultima manche si scontrò letteralmente con le labbra di Kokonotsu. Ecco che tornarono a galla tutte le loro preoccupazioni: appena Saya si rese conto di cosa era appena successo, si staccò e corse via senza spiegazioni.

Kokonotsu rimase imbambolato: un po' per il “bacio” e un po' per la reazione della sua migliore amica. Non riusciva a pensare a niente, se non “Perché?”. “Perché avevano dovuto fare questo stupido gioco? Perché Saya mi ha 'baciato'? Perché è scappata? Perché non so che fare? Perché è successo tutto questo?” Lo svegliò solo un sonoro ceffone da parte di Tou: -Allora? Che fai? Non corri da lei?- Tou prendeva spesso in giro la sorella per la sua palese cotta per il loro amico, ma in fondo era felice che si fosse data una mossa con lui, anche se forse non era il momento più appropriato vista la sua presenza e quella di Hotaru, ma sicuramente non le sarebbe più capitato di esser così vicina alle sue labbra. Ciò che non si spiegava era la reazione di Kokonotsu: perché se ne stava lì impalato a far nulla? Se gli fosse piaciuto il bacio non avrebbe dovuto lasciarla andare via così, in caso contrario non sarebbe dovuto rimanere comunque a fare la statua. Non riusciva davvero a capirlo, ma fin da piccoli non aveva mai compreso appieno cosa provasse lui per la sorella. Era premuroso verso di lei, l'accontentava in molte cose e non le aveva mai fatto un torto, anzi. Persino nei momenti in cui Saya era come indemoniata, lui era l'unico che sapeva come calmarla e rassicurarla, un po' probabilmente per l'effetto che faceva su di lei e un po' perché sapeva prenderla per il verso giusto, senza mai offenderla, ma trovando il lato positivo di ogni situazione.

Kokonostu rispose solo alla reazione di Tou: -Perché mi dovevi far così male?- Tou si portò le mani alla faccia pensando “Questo è proprio un cretino se non ci arriva” e gli disse, dopo aver preso un profondo respiro: - Abbiamo visto entrambi che tu e Saya vi siete baciati e tu non fai nulla?!- l'istinto protettivo nei confronti della gemella si era decisamente risvegliato. -Baciati? Non è come credi, era solo per vincere il gioco no? Si è presa così l'ultimo pezzetto di Pocky!- cercò di farsi forza Kokonotsu per affrontare la strana situazione. -Dici?- lo guardò storto l'amico. -La maestra Saya ha davvero sorpreso tutti! Non immaginavo arrivasse a questo pur di vincere!- replicò Hotaru, spiazzando Kokonotsu. -In che senso?-

-Nel senso che mi ha dato un a nuova lezione: bisogna rischiare tutto pur di vincere e Saya sensei ce l'ha fatta! Con un bacio è riuscita a distrarre l'avversario e a rubargli fino all'ultimo millimetro del Pocky! Una tattica perfetta!- L'aveva davvero convinta? Possibile che Hotaru fosse tanto ingenua da non pensare che potesse essere un vero bacio, al contrario di Tou? Nel frattempo il ragazzo li aveva salutati, con la scusa che era già buio, lasciando Kokonotsu in preda dei suoi dubbi. -È stato senz'altro per il gioco- continuava a ripetersi, mentre Hotaru lo fissava. -Sicuro di star bene? Sei pallido! Hai un termometro che ti provo la febbre?- onde evitare altre situazioni imbarazzanti simili a quelle già vissute con Saya per via dei Youguretto le disse che stava bene e, per levarsela di torno, che doveva chiudere il negozio.

Finalmente solo, raggiunse la sua camera: non aveva voglia nemmeno di vedere il padre di ritorno dal lavoro, perciò si spogliò e si infilò il pigiama per andare a dormire, o almeno fingere di farlo per non essere disturbato. Non aveva voglia neanche di disegnare i suoi manga e la vista del suo quaderno gli ricordò gli schizzi di Hotaru e Saya a confronto, dove Tou ne aveva sottolineato le differenze di “davanzale”. Saya si era arrabbiata tanto, ma lui era riuscito a farle capire che non era importante avere una taglia grande, ma averle, in sostanza. Le aveva confessato con poco ritegno che gli piacevano tutte le tette e non si era nemmeno sentito in imbarazzo. Era la verità in fondo e di Saya preferiva “altre parti”... Ci era cresciuto assieme ma solo nell'ultimo periodo si era accorto di quanto fosse bella, proprio quando era apparsa Hotaru. Lei era senz'altro mozza fiato, era stato letteralmente conquistato al primo sguardo, ma Saya era dotata di una bellezza semplice, aggraziata, pura, senza bisogno di eccessi per farsi guardare, quello che Hotaru non era. Ma perché ci stava pensando?! Saya era solo un'amica per lui!

Cacciò via i pochi pensieri rimasti quando suo padre gli spalancò la porta della camera chiedendogli bruscamente perché avesse già chiuso e stesse dormendo. -Non sto bene!- gli urlò contro. -Cos'hai?- gli domandò You avvicinandosi per visitarlo: non aveva ne febbre, ne raffreddore. -Ho mal di testa!- disse coprendosi con il piumone fin sopra la testa. -Ne sei sicuro?- mi pari un po' troppo attivo da come mi hai risposto sbraitando... Per me hai il mal d'amore! - rispose con un mezzo sorriso da padre premuroso. - Deve essere dura alla tua età: capire se si ama qualcuno, capire chi è quel qualcuno, se si è ricambiati, se è solo amicizia o un sentimento più profondo... Voglio solo che tu sappia che è normale provare certi sentimenti e che devi solo capire verso quale direzione ti spingono. Non c'è fretta. Solo con il tempo potrai darti una risposta.- e con queste ultime perle di saggezza lasciò il figlio nel suo tormento.

Non dormì per tutta la notte e la mattina seguente a scuola era distratto. Saya lo evitò tutto il tempo e Tou dovette fare da intermediario tra i due. -Anche se non mi parla ci vedremo nel pomeriggio al negozio, no?- chiese all'amico. -Non so se Saya ne abbia voglia, sai? Ieri sembrava triste... Comunque non si sa mai, nemmeno a me parla molto...- Kokonotsu l'attese, ma l'amica non arrivò e la giornata improvvisamente fu ancora più cupa dei soliti giorni di novembre. Hotaru lo distraeva un po' con i dagashi, le sue sfide e la sua vivacità, ma appena se ne andava tornava a immergersi nella sua tristezza dovuta dall'assenza dell'amica e ai pensieri del giorno precedente. In particolare ricordò come mai aveva iniziato a non voler più vedere i Pocky.

Da piccoli lui e Saya stavano giocando come sempre e lui le aveva mostrato un nuovo gusto di Pocky. Erano al cocco e lei lo aveva iniziato a prendere in giro perché aveva scelto proprio quelli con il nome simile al suo. -Hey, ma io non mi chiamo “noce di cocco”!- le rispondeva correndole dietro per prenderla. Una volta acciuffata Saya aveva preso un bastoncino e lo aveva infilato tra le labbra dicendo di prendere anche quello. Lui si sporse verso di lei e senza pensarci due volte lo addentò. La bambina era immobile e Kokonotsu aveva raggiunto con velocità la fine del Pocky... ovvero le labbra di Saya! Lei fece esattamente quello che aveva fatto il giorno prima: scappò, lasciando Kokonotsu vincitore, che però non poteva gioire dato che lei non c'era più. Passarono giorni senza giocare assieme e fu solo grazie a Tou che ricominciarono a vedersi. Da allora capì che era davvero un brutto gioco perché li aveva divisi e che solo la vista dei Pocky imbarazzava ancora entrambi.

I giorni passarono e Kokonostu si sentiva esattamente come allora: la tristezza di non averla accanto a ridere, scherzare, o semplicemente qualcuno che potesse aiutarlo anche nelle cose più banali come tenere il negozio. Era diventata la sua costante felicità nella monotonia e nella noia della gestione, benché non le servisse molto per farlo star bene: le bastava essere sé stessa e portare il suo caffè con tanto zucchero di cui ormai era dipendente. Anche Hotaru aveva notato il grigiore del suo rivale. -Sicuro di non voler mangiare qualcosa Kokonotsu? Sei tanto giù... Come quando sono senza un dagashi!-

-No, grazie Hotaru, ho la nausea degli snack da quando lavoro qui.- gli rispose con una voce che si affievoliva sempre più...

-Nemmeno oggi viene Saya? È un po' che non gironzola da queste parti... che le è successo? Perché ha ripreso ad occuparsi del bar?- perché Hotaru doveva ricordargliela?! -Aspetta... ma tu l'hai vista?! Come sta?- forse avrebbe saputo qualcosa da lei, visto che a lui non parlava più. -Bene, anche se ha la tua stessa espressione in questi giorni e i suoi caffè non sono più ottimi come prima... Ma le hai fatto qualcosa?- anche lei ci soffriva a sentire Hotaru, e ne risentiva persino il suo lavoro... Ma perché non si faceva più viva? Perché non gli parlava più? -Io?! Ma che dici?! L'ultima volta che ci ho parlato... beh, c'eri anche tu!- le rispose per farle comprendere cos'era successo. -E lei se n'è andata via... sì, me lo ricordo. Forse è perché non l'hai trattenuta?-

-Non sapevo che fare!- sbraitò nervoso Kokonotsu. -E lei pensi di sì? È scappata proprio per quello scommetto!- gli replicò la ragazza che improvvisamente sembrava una persona completamente diversa, seria e scostante. -Non sapevo che dirle... era un momento imbarazzante e non sapevo che pensare. Nemmeno lei mi ha più parlato. Scommetto che non vorrà mai più rivedermi.-

-Esagerato... intanto cosa le diresti in questo momento se la vedessi? Cosa provi per lei?- Kokonotsu si chiedeva quante personalità avesse Hotaru, diventata ad un tratto dolce. “Probabilmente una per ogni dagashi in circolazione” pensò.- Saya è la mia migliore amica, mi manca molto.- rispose sinceramente, senza rifletterci troppo. -L'unica volta che non abbiamo parlato per così tanto tempo è stato per una circostanza simile...-

-È un sorriso quello che vedo mentre parli di lei? Ti sei illuminato per un attimo e poi spento di nuovo. Che è successo tra voi?- con una caramella di quelle lunghe si era messa ad attorcigliarla, tanto da darle la forma di una lente di ingrandimento: ora faceva la detective! -Ma niente, anche quella volta stavamo giocando a chi mangia prima i Pocky dell'altro... e mi ero scontrato io sulle sue labbra.- ripensò a quella sensazione: avere le labbra di Saya contro le sue... non ci aveva riflettuto molto, ma era stata una sensazione piacevole. E proprio Hotaru, la ragazza per cui si era preso una cotta, gliel'aveva fatto ricordare. Erano morbide... Chissà come sarebbe stato baciarle veramente... La ragazza lo risvegliò dalle sue fantasie: -Sei proprio cotto! Scommetto che pensavi a lei!-

-Che ne è successo di Hotaru Shidare, che parla solo di dagashi?! Sembri Tou, temo abbia una cattiva influenza su di te!- le fece notare, visto il suo persistente interesse per i suoi affari sentimentali. -Può essere... ma non mi dispiace!- gli rispose lei ammiccando. Che avessero una tresca amorosa? In ogni caso la loro conversazione gli aveva dato la spinta per fare ciò che aveva rimandato troppo a lungo: andare da Saya. Non gli importava se lasciava il negozio in mano a Hotaru o se lei avrebbe mangiato tutti gli snack... doveva assolutamente parlarle. Corse subito da lei con un pacchetto di Glico per dargli la carica in direzione del suo bar, perché Kokonotsu non amava il caffè, ma quello dolce di Saya era il più buono che avesse mai bevuto e così erano state le sue labbra: più morbide di qualsiasi dagashi mai provato, più dolci di qualsiasi caramella mai succhiata. E Saya era un pensiero dolce-amaro che creava dipendenza tanto da avergli fatto prendere quella decisione di parlarle, altrettanto dolce-amara.

Entrò senza fiato nel bar Endo e si avvicinò al bancone. Tou lo salutò calorosamente, come sempre, Saya al di là del bancone gli lanciò uno sguardo che lo raggelò. - Che vuoi?- seppe solo chiedergli. -Vorrei uno dei tuoi caffè dolci, Saya-chan!- le rivolse la parola Kokonotsu sorridendo intimidito ma speranzoso. -Ma perché dolce?! Quando capirai che il vero caffè è amaro?! È buono per quello...- commentò inacidita preparandolo.

-So che andrebbe bevuto amaro... ma il tuo è il caffè più buono che esista al mondo... e non è perché è di un'ottima qualità o per tutto lo zucchero che ci metti e che ci voglio... ma lo è perché è tuo, Saya.- A queste parole la ragazza si bloccò e si voltò verso di lui sorpresa: quasi non riusciva a porgergli la tazzina di caffè, tanto era emozionata. Tou allora intervenne e gliela servì, per poi lasciarli soli. A quanto pare, parlare con Hotaru di quei due aveva portato a qualche risultato.

Kokonotsu riempì la tazzina di zucchero e lo bevve tutto in un sorso, come a dimostrale la verità di quelle parole, poi si avvicinò al bancone dove Saya lo stava ancora osservando silenziosamente e premette le labbra sulle sue. Lei non si mosse, allora Kokonotsu pensò che fosse meglio andare e le lasciò tra le mani le caramelle al caffè che sapeva che lei amava tanto. Poco prima di uscire però venne trattenuto dal braccio di Saya e dal suo richiamo: -Kokonattsu*...- Non perse tempo per baciarlo a sua volta, tenendogli il volto tra le mani. Kokonotsu fu inizialmente sorpreso dalla sua iniziativa, ma poi chiuse gli occhi per gustare meglio quel sapore che per lui divenne superiore persino al caffè: le labbra di lei che sapevano di cocco. E lui che se le aspettava dolci-amare! A quanto pareva invece Saya era più dolce di quanto immaginasse, in tutti i sensi, lei infatti lo aveva stretto a sé in un abbraccio talmente avvolgente e caldo che non gli restava che rimanere beato lì, nel suo nuovo paradiso che profumava di caffè e sapeva di cocco. La perfetta combinazione per un nuovo gusto di Pocky, avrebbe pensato Hotaru. Da baci timidi e impacciati ne nacquero altri sempre più coinvolgenti e passionali, le braccia di lei gli stringevano la schiena e le mani di lui le scorrevano tra i capelli donandole leggeri brividi di piacere, tanto da farle provare un calore tale a quello estivo... Fu solo l'ingresso di Tou e Hotaru, mano nella mano, a farli smettere e Kokonotsu e Saya tornarono ad occuparsi delle proprie faccende come se nulla fosse, ancora rossi in volto.

Alla fine Kokonotsu si era preoccupato tanto su cosa dire, ma si era ritrovato a non doverle spiegare nulla: i gesti avevano parlato da sé e si era scoperto perdutamente innamorato di lei, la sua migliore amica, compagna di giochi e barista del miglior caffè al mondo. Lo era sempre stato, ma non se n'era mai accorto, mentre Saya, scoprì in seguito, era da un pezzo che era innamorata di lui e non l'aveva mai capito. Era scappata per il timore che potesse non ricambiare e per il disagio provocato dal gioco e dalla situazione, gli spiegò poi. Da quel giorno i due non si separarono più e sognavano di vivere assieme un futuro in cui avrebbero convissuto sotto lo stesso tetto, magari non quello del negozio di dagashi, uno dove lei avrebbe continuato il suo lavoro di barista e lui sarebbe diventato un mangaka di successo, magari sempre accanto ai loro amici, che si scoprì essere diventati anche loro una coppia, bizzarra ma affiatata.

Nel frattempo si godevano ogni momento assieme, al negozio o al bar, beandosi dei loro baci e dei loro dolci preferiti che furono reintegrati nel “Shikada dagashi”: i Pocky al cocco e al caffè.

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Note:
*noce di cocco in giapponese. Ho guardato questo anime e letto i capitoli del manga su internet in pochissimo tempo, tanto mi aveva preso! E siccome non ho trovato nessuna fan fiction per soddisfare la mia voglia di ship... ne ho scritta una! Fin dall'inizio ho visto bene Kokonotsu con Saya, anziché Hotaru, per i diversi motivi che ho provato a descrivere. Spero possiate condividere i miei stessi pensieri! Inizialmente doveva esser molto breve, un paio di pagine, poi sono diventate molte di più: mi sono sorpresa di me stessa! Spero che avrete colto i vari riferimenti all'anime/manga! Ho fatto anche un riferimento, inizialmente involontario, a "Bianca come il latte rossa come il sangue", uno dei miei libri preferiti, è infatti Hotaru, come Beatrice a far notare al protagonista che è innamorato della sua migliore amica. Sarà che come clichè mi piace molto... ;-)
Per i pocky, i gusti descritti li ho inventati, non ho idea se esistano davvero, mentre le informazioni al riguardo le ho trovate su internet!
Un ringraziamento va a Flos Ignis, la mia cara beta che mi ha corretto la storia! Grazie per il tuo aiuto anche per Dagashi Kashi! E un grazie a tutti voi che avete letto fin qui! Spero possa esservi piaciuta!
 Un abbraccio,
    Ori_Hime

 

  
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