Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.8
Amore scolastico
Squalo batté un paio di volte le palpebre e
osservò il ragazzo ritto in piedi
della palestra. Aveva un pallone da pallavolo scoppiato sotto il piede.
In
altro giovane sfrecciò accanto a Superbi e, in lacrime,
corse fuori.
"Voooi! È una novità
vederti
qui a scuola. Suppongo dal tuo abbigliamento, però, che tu
non sia qui per fare
lezione" disse Squalo.
Xanxus
voltò il capo verso di lui, aveva le maniche della camicia
bianca
arrotolate lungo le braccia muscolose e le labbra assottigliate in un
broncio.
"Dovevo
svolgere una trattativa" disse, atono.
Ghignò
socchiudendo gli occhi cremisi, ticchettò con la punta della
scarpa
laccata sul pallone scoppiato.
"Lui,
però, non sa come si fa".
Squalo
rise.
"Sei
proprio un baka"
sbottò. Si appoggiò una spada di kendo sulla
spalla.
<
Deve aver sconfitto quel tipo con una battle choice di pallavolo
>
rifletté.
Xanxus
lo guardò dall'alto in basso, inarcò un
sopracciglio.
"E
perché sarei uno stupido?" chiese.
Scostò
il pallone scoppiato da sotto di sé e si avvicinò
di qualche passo
al giovane.
<
L'idolo della scuola, Superbi Squalo. Non mi sorprende usi termini
stranieri in modo naturale, la cosa che mi insospettisce è
il suo modo di
ridere > si disse.
"You're silly. Prendi tutto
troppo sul serio" ribatté Squalo. Mostrò i denti
aguzzi. "Alle volte
è solo un gioco". Cantilenò l'ultima parola.
<
Il futuro Decimo Boss dei Vongola, qui, nella nostra palestra. Un raro
onore > rifletté.
Xanxus
gli diede le spalle, facendo volteggiare il bordo della camicia
slacciata. Raggiunse la cesta delle palle, ne afferrò una e
con un movimento
secco la sbatté sulla faccia di Squalo.
"Non
osare fare quell'espressione o usare quel tono fasullo in mia
presenza, o quel cesto sarà il culmine della tua carriera
scolastica"
sibilò.
Incrociò
le braccia, le labbra sporte in un broncio.
<
Voglio parlare con lui da quando l'ho visto per la prima volta a
corte, non posso accettare finga > ragionò.
Squalo
inarcò un sopracciglio argenteo.
"Umphf. Serioso"
borbottò.
Xanxus
osservò la palla rimbalzare sul pavimento fino a
sé, la riprese in
mano e ghignò.
"Puoi
sorridere solo se lo fai sul serio" disse.
Palleggiò
la mano da una mano all'altra, osservò le guance leggermente
rosate di Squalo.
<
Non dovrei avergli fatto male, e non sembra avermi preso sul serio.
Meno male >.
Squalo
si avvicinò alla palla e si piegò in avanti,
poggiando le labbra su
di essa.
"Avevo
dimenticato gli omaggi".
Xanxus
sfregò i denti tra loro, lo afferrò e lo
strattonò contro di sé.
"Se
vuoi farmi gli omaggi, bacia me!" sbottò.
Arrossì
sgranando gli occhi cremisi, la palla gli cadde di mano rimbalzando
nella palestra e lui lasciò la presa sul ragazzino.
<
... L'ho detto ad alta voce! >.
Squalo
strofinò le scarpe nere sul parquet e si sporse, i
pantaloncini
della divisa scolastica gli ricadevano larghi sulle gambe sottili.
"Voooi, bastava dirlo"
soffiò. Chiuse gli occhi e lo baciò, lasciando
ricadere la spada di legno per
terra. Il tonfo diede vita a un basso eco.
Xanxus
premette le labbra su quelle del ragazzino, ne succhiò
quello
inferiore sentendo le Fiamme della Tempesta formicolare sulla punta
delle dita.
Deglutì, si scostò e mise il broncio.
"E
non osare più sorridere in quel modo di fronte a me!" disse,
con tono appena stridulo.
Squalo
incassò il capo tra le spalle, incrociò le mani
dietro la schiena e indietreggiò.
"Voooih!
Almeno non sono serioso" brontolò. Si leccò il
labbro
umido della saliva di Xanxus.
"...
boss".
Xanxus
gli mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sogghignò
e le
iridi cremisi gli scintillarono.
"Oh,
senza ombra di dubbio. Mi apparterrai, che ti piaccia o
meno".
Si
tirò giù le maniche della camicia, la
allacciò e gli passò di fianco.
"E
ti farò pentire di avermi dato del 'serioso', Superbi
Squalo".
Squalo
rabbrividì di piacere, lo guardò uscire, strinse
a sé la spada di
kendo e girò su se stesso.
"Ci
conto" bisbigliò, avvampando.