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Autore: Kano_chan    16/12/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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35


Selenis fece scorrere distrattamente le dita sulle corde della chitarra, lasciando che un paio di note slegate aleggiassero nell'aria.
La principessa e i suoi amici avevano lasciato Cartanica per proseguire il viaggio alla volta di Gralea, e da un paio di giorni stavano attraversando la regione di Eusciello; una zona desertica famosa per le numerose fabbriche e basi imperiali.
Stava riflettendo su quello che Ignis, poche ore prima, le aveva detto a proposito dell’allungarsi delle notti. Il ragazzo aveva infatti sentito alcune voci parlare di questa stranezza e aveva quindi incaricato Gladio di trovare i passeggeri in questione in modo da poterci parlare.
Le ore di luce si stavano accorciando per davvero, non era solo un'impressione... man mano che i giorni passavano, il tramonto arrivava con un po’ più di anticipo; un fenomeno all'inizio troppo breve per essere notato, ma che ormai cominciava ad essere evidente.

Questa evoluzione dava l'avvio ad un sacco di problemi, primo fra tutti il proliferare dei deamons, che nella notte trovavano terreno fertile per vivere.
Nonostante le brutte notizie però, c’era anche una nota positiva, ovvero che il gruppo sembrava di nuovo unito.
Noctis, nonostante non avesse ancora usato l’anello, era tornato a parlare con i suoi amici, mentre Gladio sembrava aver accettato di dover rispettare il volere e i tempi del suo Re.
Selenis fece di nuovo vibrare le corde con delicatezza.

L'impulso di riprendere in mano la chitarra l'aveva colta tutto d'un tratto, lasciandosi trascinare dalla necessità di liberare un po’ la mente. Per questo motivo aveva raggiunto la Regalia parcheggiata nel vagone merci e l'aveva recuperata, per poi sedersi nell’ultima carrozza completamente deserta.
Era stato suo padre ad insistere perché imparasse a suonarla, dicendole che un hobby le avrebbe sicuramente giovato nei momenti di crisi, ed effettivamente era stato così.
La principessa iniziò a suonare, cercando di riordinare i pensieri e di scacciare l’insistente idea che qualcosa di terribile fosse in agguato su quel treno.

- Run away-ay with me, lost souls and reverie. Running wild and running free. Two kids, you and me – iniziò a cantare - And I say hey,hey,hey, living like we’re renegades. Hey,hey,hey,hey,hey,hey, living like we’re renegades, renegades. –

Era una canzone che aveva spopolato nelle radio di Lucis diversi anni prima, e a Selenis era sempre piaciuta per il ritmo e anche un po’ per quello che diceva. Quando la ragazza, impegnata a ricordarsi gli accordi, sollevò la testa dalle corde, vide che sulla porta del vagone c’era Prompto.
Il ragazzo le fece un gran sorriso e un cenno con la testa di proseguire.

- Long live the pioneers, rebels and mutineers. Go forth and have no fear, come close and lend a ear. And I say hey,hey,hey, living like we’re renegades. Hey,hey,hey,hey,hey,hey, living like we’re renegades, renegades.- la ragazza terminò il brano stoppando l’ultimo accordo con il palmo della mano.

Prompto si avvicinò, dedicandole un lungo fischio da groupie e un sonoro applauso.


-    Adoro quella canzone! – esclamò sedendosi vicino a lei – La suonavi sempre qualche anno fa – ricordò.
-    Hai ragione, – assentì Selenis – in quel periodo avevo anche io il desiderio di andarmene da Insomnia per vivere la mia vita lontano da Palazzo.  – raccontò.
-    E adesso manca a tutti quanti – commentò il ragazzo – Il giorno in cui ti ho incontrata stavi tornando dalle lezioni di musica vero? –
-    Già. – rispose lei – Quando ti ho visto ruzzolare giù da quella ripa mi è venuto un colpo! – disse ridendo.
-    Che vergogna! – replicò Prompto nascondendo la faccia nelle mani.
-    Non c’è niente di cui vergognarsi – lo rimproverò Selenis – Ti stavi allenando anche se veniva giù il diluvio universale! Il tuo impegno era incredibile, lo è sempre stato –
-    In qualche modo dovrò pur guadagnarmi il mio posto nella compagnia – rispose il ragazzo con un sorriso scanzonato.
-    Lo hai fatto e già da un bel po’, credimi. – ribattè la giovane, rammentando la conversazione che lui e Noctis avevano avuto sul tetto del Motel a Lucis.
-    Quando ho ricevuto la lettera di Luna non potevo crederci! – ricordò il pistolero – Lei pensava che fossi amico di Noctis e mi chiese di stargli vicino – spiegò – Si era immaginata una persona in grado di sostenerlo, e volevo diventare quella persona a tutti i costi. Ecco perché mi sono impegnato tanto, non volevo deluderla – raccontò con nostalgia.
-    Mi sarebbe piaciuto tanto presentartela – disse la principessa con un sorriso amaro.
-    Sono sicuro che fosse come me la sono sempre immaginata – replicò il ragazzo – bella e fiera –
-    Direi che come descrizione le calza a pennello – assentì Selenis.
-    Wow! Selis, guarda!! - esclamò d'un tratto il pistolero. 

Il ragazzo indicò tutto eccitato fuori dal finestrino, ed effettivamente aveva tutte le ragioni di essere entusiasta.
Verso est, appena qualche chilometro più in là rispetto alla ferrovia, una tormenta di neve aveva creato una vera e propria barriera. Era come se le nubi si stessero scontrando contro una parete invisibile e che i fiocchi non potessero cadere oltre quel punto. Il taglio era talmente netto, fra il suolo innevato e quello arido del deserto, da sembrare impossibile.


-    Quello deve essere il territorio di Shiva, la Siderea dei ghiacci – osservò Selenis.
-    È incredibile! – esclamò Prompto scattando un paio di foto – Devo correre a farlo vedere a Noct! – aggiunse alzandosi – Vieni con me? –
-    Sì, rimetto solo la chitarra sulla Regalia e vi raggiungo – rispose la giovane.
-    Sai una cosa Selis? –
-    Cosa? –
-    Sentirti cantare mi ha fatto stare molto meglio. – affermò Prompto – Dovresti farlo sempre, penso che ora come ora ci siano molte persone che ne avrebbero bisogno. – disse.
-    Ti ringrazio – sorrise la principessa.
-    Ok, ora vado! A tra poco! -

Una volta riposto lo strumento al sicuro nel bagagliaio della loro “ragazza”, Selenis tornò indietro, ma quando rimise piede nel vagone dove lei e Prompto avevano parlato qualche istante prima, per un singolo istante, il tempo sembrò fermarsi.
Fu solo la questione di un battito di ciglia, troppo poco per capirci qualcosa, ma abbastanza da farci caso. Il paesaggio fuori dal treno si fermò improvvisamente, per poi riprendere a scorrere come se nulla fosse stato.


-    Che diamine..?  – mormorò confusa la ragazza.

Sentendo che qualcosa non andava, Selenis affrettò il passo. Entrò nel vagone successivo, ma quando fece per proseguire in quello dopo, la porta risultò bloccata.
La principessa strattonò la maniglia più volte, senza che questa si muovesse di un millimetro, e poi si alzò in punta di piedi per guardare oltre il piccolo finestrino.

All’interno del vagone vide Noctis e Prompto, ma c’era qualcosa che non andava in quella scena...
Il pistolero sembrava spaventato e il motivo fu presto chiaro anche alla ragazza. Noctis si avventò infatti su di lui, brandendo la propria spada; sembrava inveire all’indirizzo dell’amico, il quale pareva decisamente scioccato della cosa.

-    Ehi! Noct!! Prompto! – gridò Selenis battendo il pugno sulla porta.

I due parvero non sentirla.

-    Avrei dovuto immaginare che su di te non avrebbe avuto effetto –

La principessa si voltò, trovandosi di fronte il cancelliere Imperiale Ardyn Izunia in tutta la sua consueta flemma.

-    Tu! – sibilò lei – Cosa stai facendo?! –
-    Colpevole, l'ho ammetto – rispose l’uomo, alzando le mani in un segno pacifico – Sto solo sottoponendo il piccolo Re ad un test – disse.
-    Un test!? –
-    Il caro Noct sta affrontando il suo peggior nemico, o almeno è quello che crede di fare – spiegò curvando gli angoli della bocca.
-    Il suo peggior nemico? Prompto? – replicò lei sarcastica – No aspetta… - aggiunse confusa – Sta combattendo Prompto... pensando di farlo con te! –
-    Bingo! – affermò Ardyn battendo le mani – Un'innocua illusione che mi sono divertito a creare – disse affabile – Ma c'è da chiedersi... capirà di avere davanti il proprio amico? O lo ucciderà prima di rendersene conto? –
-    Tu sei un mostro! – esclamò incollerita Selenis richiamando le proprie armi.
-    Mi avete fatto diventare voi così. – replicò il cancelliere fattosi serio – Non lamentatevi adesso per quello che vi è stato portato via –
-    Non osare.. – mormorò la ragazza pensando a Luna.
-    Tranquilla, non ho intenzione di uccidere nessun altro di voi per ora… - la tranquillizzò l’uomo – Se non ti dispiace adesso dovrei andare a movimentare ancora un po’ questo viaggio – aggiunse facendo per voltarsi.
-    Non andrai da nessuna parte! –

Selenis allungò una mano per afferrarlo, ma non appena il suo palmo si strinse attorno al braccio dell’uomo, una fitta lancinante alla testa la fece gemere di dolore. Cercò di togliere la mano, ma questa non voleva saperne di obbedire alla sua volontà. L'arto prese a bruciarle come se lo avesse infilato in mezzo alle fiamme.
Cadde in ginocchio mentre l’oscurità si fece sempre più pressante. Poi, all’improvviso, l’anello della principessa diede un bagliore accecante, facendole finalmente perdere la presa. Selenis cadde su di un fianco, inerme.


-    Non potrai proteggerla per sempre –

Quella frase, uscita dalle labbra dal cancelliere, fu l’ultima cosa che la ragazza udì prima di perdere i sensi.
La principessa si trovò avvolta dal buio, un buio così fitto da non riuscire a vedere nulla, così profondo da congelare qualsiasi cosa. Ma dal centro di quell’oscurità, si levò una voce.

-    Selenis non puoi restare qui, devi tornare.. –

La frase sembrava fluttuare nell’aria e arrivare da tutte le parti e da nessuna al contempo.


-    La storia non è ancora finita.. -

La ragazza era ad un passo dal riconoscerla, quando ci fu un altro lampo di luce e il mondo tornò a riempire il suo campo visivo.
Selenis aprì gli occhi, mettendo a fuoco il pavimento in laminato del treno. Poi, non senza una certa fatica si mise a sedere e, ancora intontita, si guardò il palmo della mano.
Non presentava alcun segno di ferite, nonostante avesse la certezza di trovarla completamente ustionata.
Chi, o cosa diavolo era quell’uomo?
La principessa non sapeva darsi una risposta e non ne aveva nemmeno il tempo, quindi si rialzò da terra.

-    E' inutile... - mormorò con rabbia quando provò di nuovo ad aprire la porta che conduceva alla testata del treno.

Con uno sbuffo alzò gli occhi al soffitto: l'unica possibilità che le restava era quella di farsi strada passando dal tetto delle carrozze.
Fece quindi dietro front per tornare verso il vagone merci, ma qualcosa fuori dal finestrino attirò la sua attenzione. Una corazzata Imperiale seguiva il treno accompagnata da una flotta di aeronavi d’assalto.


-    Merda! – sbottò.

Selenis fece per aprire il finestrino, senonchè, con uno scoppio improvviso, i vetri andarono in frantumi. Una scheggia la colpì di striscio e la principessa sentì un rivolo di sangue caldo colarle lungo la guancia, ma non se ne preoccupò, perchè non era più sola..
Tre soldati Magitek avevano appena fatto irruzione nel vagone e puntavano a lei.
Senza possibilità di retrocedere la ragazza afferrò il porta bagagli, si tirò su, e scalciando in avanti fece perdere l’equilibrio al soldato più vicino che cadde di schiena. A quel punto si girò per occuparsi degli altri.
Il secondo Magitek partì alla carica, ma Selenis intercettò il colpo, schivando e bloccando sotto il braccio l'ascia del nemico. Al contempo, armatasi di lancia, centrò al petto quello che si trovava appena dopo, che si accasciò a terra sprizzando scintille. La principessa fece poi un balzo all'indietro per distanziarsi dal nemico.
Una volta evocata la spada, senza nemmeno voltarsi, la affondò nella corazza del soldato di prima che nel frattempo si era rialzato e per finire, lanciò il kukri verso l’unico rimasto vivo, centrandolo in fronte.

Ansante, Selenis si fermò per riprendere fiato, mentre il vento che entrava prepotente dai finestrini divelti le scompigliava i capelli raffreddandole la pelle sudata. Controllò che nessuno dei Magitek desse segni di autodistruzione e fece per uscire sul tetto, ma qualcosa le afferrò una gamba..
La principessa guardò in basso spaventata. Uno dei soldati le aveva stretto la mano metallica attorno ad una caviglia.

-    Sal..v..mi.. - gracchiò.

La principessa si sentì gelare il sangue nelle vene. Non aveva mai sentito parlare un Magitek, non credeva neppure che ne fossero in grado! Certo, era capitato con alcuni deamons in un paio di occasioni però...
Improvvisamente la ragazza rammentò le parole di Aranea, sul fatto che i Magitek venissero creati partendo proprio da una base deamons. Forse si sbagliava, ma la voce che aveva appena sentito le era parsa quella di un bambino.... e quella Naga che avevano incontrato non gli aveva forse chiesto di suo figlio?

Selenis reprimette un brivido e liberatasi dalla presa, finalmente uscì fuori.
La ragazza notò che le aereonavi erano diminuite e che l’ultima stava perdendo quota rapidamente mentre veniva avvolta dalle fiamme. Doveva essere opera di Noctis, sicuramente. Poi lo sguardo le scivolò qualche vagone più in là. Due figure si confrontavano: Prompto e Ardyn. Quest’ultimo stava puntando una pistola verso il ragazzo biondo, ma c’era qualcosa di strano....
Selenis strizzò gli occhi e quando gli riaprì scoprì che i ruoli erano invertiti: era Prompto a tenere sotto tiro in cancelliere e non il contrario. Qualsiasi trucco, o magia che quell'uomo si era inventato, era ancora attivo. 
A completare il quadro già drammatico di per sè, si aggiunse la figura di Noctis che, dopo essersi proiettato dall'ultima aereonave in fiamme, aveva raggiunto il treno.
La ragazza lo vide mentre notava la presenza delle due persone sul tetto e fu presa dal panico. Se davvero l'illusione di Ardyn era ancora attiva....

-    Noct!!! Fermo!!! – urlò con quanto fiato avesse lanciandosi verso di loro, ma troppo tardi.

Il Re si era ormai lanciato all’attacco di Prompto, che stupefatto, non potè fare altro che cercare di schivare il colpo. Nel farlo però, il piede gli scivolò oltre il bordo del vagone facendogli perdere l'equilibrio.
Selenis lo vide sbilanciarsi all’indietro e cadere.


-    Prompto! – gridò protendendo inutilmente una mano.

Alla velocità a cui andavano, in un battito di ciglia, del ragazzo non c’era più alcuna traccia.
La principessa rimase senza fiato per l’orrore. Il primo pensiero fu quello di proiettarsi giù e di cercarlo, ma un tonfo alle sue spalle le fece cambiare idea.

-    Noct! – esclamò, accorrendo verso il cugino riverso a terra; di Ardyn non c’era più alcuna traccia.

La giovane sollevò la testa del ragazzo.

-    Noct, sveglia! Noct!! – lo esortò scrollandolo delicatamente – Perché ce l’hai tanto con noi!? – urlò poi al vento frustrata.

Finalmente il giovane aprì gli occhi, contraendo i muscoli del viso in una smorfia e tastandosi la base del cranio.

-    Selis! Prompto è.. - esclamò non appena riprese un pò di lucidità.
-    Lo so, ho visto – lo interruppe la ragazza aiutandolo a mettersi seduto.
-    Io non volevo, pensavo fosse Ardyn! – disse il principe nel panico.
-    So anche questo – replicò la giovane appoggiandogli una mano sul braccio.
-    Dobbiamo avvertire gli altri! –

Noctis estrasse dalla tasca il proprio telefonino facendo partire la chiamata.

“ Che succede? Selis è con te?”  gli rispose subito la voce di Ignis.

-    Sono qui, sto bene! – rispose la ragazza accostandosi al telefono.
-    Ignis, dobbiamo fermare questo coso! Prompto è caduto giù dal treno! L’ho spinto io.. cioè per colpa di Ardyn – spiegò concitato – Non so dove sia, ma non possiamo lasciarlo qui! -

“Calmati Noct, sono preoccupato per Prompto quanto te” replicò il ragazzo “Ma fermando il treno metteremmo in pericolo i passeggeri, finiremmo in pasto ai deamons” spiegò

-    E cosa facciamo?! –

Selenis non aveva mai visto suo cugino in un tale stato di agitazione.

“Intanto facciamo scendere tutti a Tenebrae, ormai siamo arrivati”

-    E Prompto?! –

“Considerando che c’è di mezzo il Cancelliere, è probabile che non sia più dov’è caduto” rispose Ignis.

-    Noct, ha ragione.. – intervenne Selenis, bloccando la replica del re sul nascere.

“In ogni caso proverà a contattarci, spero. Per ora aspettiamo” proseguì Ignis “ Non appena il treno si ferma raggiungeteci, c’è anche Gladio qui”

-    Voi almeno state bene? – chiese il principe.

“Sì”

-    Meno male.. ci vediamo dopo allora – chiuse la chiamata il ragazzo.

I due cugini restarono seduti sul tetto della carrozza in silenzio, mentre il treno rallentava per immettersi alla stazione di Tenebrae illuminata dalla luce morente del sole.

-    Come ho potuto? – momorò d’un tratto Noctis.
-    Non potevi saperlo… - replicò Selenis – Dai, scendiamo a cercare gli altri – aggiunse quando il convoglio diminuì ulteriormente l’andatura per poi fermarsi del tutto.

Il regno di Tenebrae era arroccato su alture rocciose disposte su diversi livelli. Il castello dei Nox Fleuret era posto al centro esatto del paese e si affacciava direttamente sulla vallata che ospitava la stazione.
Il paesaggio che Selis si ricordava però, era molto diverso... Il sole faceva risaltare i colori dominanti del luogo: il verde della lussureggiante flora, l’azzurro delle miriadi di cascate che si gettavano a picco dai promontori, e il rosso della terra di cui erano composti. Ora, nelle fioca luce del tramonto, ciò che colpiva lo sguardo erano i roghi appiccati agli edifici, primo fra tutti il palazzo reale.

Increduli, Noctis e Selenis, guardavano quella devastazione mentre i passeggeri spaventati del treno si mescolavano ai superstiti di Tenebrae scappati verso la stazione. Un gruppo di soldati dagli abiti Imperiali, ma che non parevano di Nifelheim, assistevano tutti coloro che avevano bisogno di aiuto.

-    Selis, Noct! –

I due ragazzi si voltarono, vedendo sopraggiungere i loro amici.

-    State bene per fortuna! – disse Gladio quando si furono ricongiunti, abbracciando brevemente Selenis.
-    Sì, ma Prompto.. - mormorò Noctis.
-    Cos’è successo? – domandò Ignis.
-    Io, non lo so! Credevo di combattere contro Ardyn ma non era lui.. – rispose confuso il principe.
-    Era un illusione –

I tre ragazzi si voltarono verso la principessa.

-    E tu come lo sai? – chiese Gladio.
-    L’ho incontrato sul treno – rispose la ragazza – mi ha bloccata dentro una delle ultime carrozze impedendomi di raggiungere Prompto e Noctis – spiegò.
-    Cosa ti ha detto? –
-    Ha detto che stava sottoponendo Noct ad un test, poi ha aggiunto qualcosa sul fatto che fossimo noi i responsabili delle nostre disgrazie – raccontò la giovane – Quando ha fatto per andarsene io ho cercato di fermarlo, ma non appena l'ho toccato ho provato un dolore lancinante! Non riuscivo a togliere la mia mano dal suo braccio. - proseguì reprimendo un brivido al ricordo - Poi il mio anello ha dato un bagliore, com’era successo a Galdin, e sono riuscita a liberarmi perdendo però conoscenza –
-    Non avresti dovuto attaccarlo da sola – replicò Gladio serio.
-    Tu cosa avresti fatto? – ribattè la principessa.
-    Hai ragione, non sarei riuscito a trattenermi probabilmente – sospirò l’Amicitia dandole ragione.
-    Ero talmente furioso che, nonostante cercasse di spiegarsi, non l'ho voluto ascoltare... – soggiunse Noctis – Che cosa avrà pensato? –
-    Che il Cancelliere stava di nuovo giocando sporco – rispose Ignis – Chiunque si sarebbe lasciato ingannare –
-    Non Selis – replicò il principe guardando la cugina.
-    Deve essere stato l’anello – disse lei – Ardyn ha detto qualcosa in proposito.. che non mi avrebbe potuto proteggere per sempre.. –
-    Guarda un po’ chi si vede –

La conversazione fu interrotta dall’apparizione di Aranea.
La donna, indossando la sua solita armatura, sostava con una mano sul fianco.


-    Aranea.. dobbiamo ringraziare te per questo inferno? – domandò Noctis facendo un cenno agli sfollati.
-    Le apparenze ingannano – replicò la donna – Ehi, cosa ti è successo agli occhi? – esclamò subito dopo accorgendosi di Ignis.
-    È solo una ferita superficiale – mentì il ragazzo.
-    Ci vedi? –
-    Purtroppo no –
-    Wow.. che schifo, il mondo è crudele – commentò Aranea – Ma una volta non eravate di più? – proseguì confusa.
-    Sì, lo eravamo – rispose Noctis.
-    Di uno abbiamo perso le tracce – aggiunse Gladio.
-    È morto? –
-    Non… non lo sappiamo –
-    No. – affermò Selenis – Non è morto, lo ritroveremo – disse con tono che non ammetteva repliche.
-    Giusto, nel dubbio meglio sperare – convenne la donna.
-    Piuttosto, se non dobbiamo ringraziare te per questo casino allora chi? – intervenne Gladio.
-    I deamons al servizio dell’esercito Imperiale – rispose Aranea.
-    Di cui fai parte anche tu – le fece notare il ragazzo.
-    "Facevo" – sottolineò la donna – Ora io e i miei uomini ci occupiamo delle operazioni di soccorso – spiegò.
-    Parlando di soccorsi avremmo un favore da chiederti – soggiunse Ignis.
-    Dimmi tutto –
-    Per come stanno le cose i passeggeri non possono restare a bordo del treno – disse il giovane
-    Certo, lasciateli a me. Ma chi guiderà il treno? – domandò Aranea.
-    Adesso che lo dici.. tu per caso conosci qualcuno? – le chiese Gladio.
-    Effettivamente non ne conosco solo uno, ma due. – confermò la mercenaria – Venite con me, tra l’altro c’è una persona che vuole vedere il principe, una vecchia domestica della casa Fleuret – disse.
-    Me? Bene, facci strada – assentì Noctis.
-    Selis, tu non vieni? – domandò Gladio alla ragazza che non si era mossa.
-    No.. se non vi spiace, preferirei mantenere il ricordo di Tenebrae così com’è – replicò la giovane – Vi aspetterò qui –

Una volta che i suoi amici si furono allontanati, la ragazza si diresse verso le balaustre di marmo che delimitavano la stazione. L’architettura dell’edificio era in puro stile di Tenebrae, con colori chiari e colonne scolpite con motivi complessi e armoniosi al tempo stesso.
Le ricordavano il palazzo reale, la stanza di Luna inondata dal sole che accendeva le pareti candide di riflessi dorati. La sua camera guardava proprio sulla valle, e dalla terrazza si poteva vedere bene la stazione e i treni che vi transitavano.
Non riuscendo a resistere, la principessa sollevò lo sguardo cercando con gli occhi la finestra di Luna, per trovarla avvolta dalle fiamme.
Selenis espirò sonoramente, tornando a voltarsi verso l’interno della stazione. Non si sarebbe dovuta stupire di quella visione, ma fu ugualmente dolorosa.


-    Mamma, la nostra casa… -

L’attenzione della principessa fu attirata da un bambino in lacrime, che la madre teneva in grembo cercando di consolare. La donna però aveva la stessa espressione di chi aveva perso ogni speranza, assieme alla propria abitazione.
Selenis si guardò intorno sentendosi improvvisamente impotente. Ovunque c’erano facce disperate e spaventate, che non sapevano più a chi rivolgersi per trovare conforto. La ragazza avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa, ma lei non era come Luna… non riusciva a trasformare i soprusi subiti in misericordia, e non aveva idea di come risollevare il morale di quelle persone afflitte. Non avrebbe saputo che parole usare…

Sentirti cantare mi ha fatto stare molto meglio. Dovresti farlo sempre, penso che ora come ora ci siano molte persone che ne avrebbero bisogno

La frase che Prompto le aveva rivolto qualche ora prima, le tornò improvvisamente alla mente.
Selenis a quel punto si raddrizzò, fece un paio di passi in avanti e prese fiato.

-    Deus dormit, Et liberi ignem faciunt numquam extingunt. Ne expergisci possit. Omnia dividit, tragedia coram amandum quae. Et nocte perpetua in desperatione. Auroram videre potest, mane tempus expergiscendi. –

Quello che intonò era un canto tipico di Tenebrae, un inno della casa Fleuret che parlava del Re che avrebbe sconfitto le tenebre per sempre.
Quando smise di cantare attorno a lei si era creato il silenzio, ma non un silenzio greve, pesante, semplicemente attento, quasi rispettoso.
La ragazza intercettò lo sguardo della madre di prima, che chinò la testa in segno di ringraziamento e non fu la sola a farlo; molte altre persone la imitarono.
La principessa sorrise, spazzandosi via le lacrime rimaste prigioniere delle folte ciglia.

“Non sarò mai come te Luna… ma il tuo popolo non verrà lasciato da solo finchè io e Noctis saremo in vita, puoi stare tranquilla”



Campeggio dell'autrice:

Eccoci qui alla fine del capitolo 35!

Mamma mia l'ansia di questo pezzo! Quando giocandoci ho visto Prompto cadere giù dal treno non potevo crederci! Tutta la parte ambientata in terra Imperiale mi ha creato una certa angoscia a dirla tutta, però mi è piaciuta veramente tanto.
Qui Selenis cerca di trovare un pò di solitudine e di chiarezza assieme alla sua chitarra. Il pezzo cantato da lei è quello della canzone "Renegades" degli X Ambassadors, che se non avete mai sentito vi invito a fare ^^
Ho scelto di non modificare nulla di ciò che avevo scritto all'epoca e quindi di non allacciarmi con il Dlc di Prompto, ma di lasciare Selenis sul treno assieme agli altri. Ci tenevo particolarmente poi a farla arrivare a Tenebrae, visto che anche per lei ha un significato particolare.
Infine credo che l'ultima canzone sia chiara a tutti quale sia ;)
Ormai è certo che l'anello della principessa la stia proteggendo e da come ne parla Ardyn sembra che si rivolga ad una qualche entità... ma chissà chi potrà mai essere!
Ho giocato ad Episode Ignis e devo dire che come giocabilità, per quanto mi riguarda, è il migliore dei tre!
Non sono rimasta particolarmente sorpresa nel sapere di come Iggy avesse perso la vista, per cui non capivo l'affermazione degli sviluppatori quando hanno detto che sarebbe stato un capitolo sconvolgente. Poi ho giocato al finale alternativo del capitolo extra e allora ho capito xD Mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, ma nonostante questo fatico a renderlo il finale "ufficiale" di FFXV, soprattutto per Luna... già che c'eravate non potevate fare qualcosa anche per lei??! XD
Un ringraziamento sentito a tutti quanti i miei Lettori e alle Comrades che recensiscono!!!

Un abbraccio,
Marta

p.s. certo che Iggy con i capelli giù è veramente, ma veramente gnocco!
  
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