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Autore: EdSheeran    19/12/2017    11 recensioni
Dal testo:
"-No, non sto affatto bene.-sussurrai, fissando l’angolo in cui aveva da poco svoltato Derek ancora inseguito da un branco di ammiratori.
-Cos’è successo?-mi domandò Theo, preoccupato.
Lo guardai con occhi spalancati e deliranti.-Mi sono rincitrullulito.-mormorai.-Mi sono rincitrullulito per Derek Hale!!-"
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note iniziali: Questa è una storia senza pretese, nata quasi per gioco. Avevo voglia di scrivere la scena della primavera del cartone "Bambi" (sicuramente la conoscete tutti) in versione sterek, e l'unico modo per darle senso era renderla una omegaverse.
Premetto che questa è la mia prima omegaverse, quindi siate buone con me, non sono un'esperta del campo e di omegaverse ne ho lette due o tre, quindi proprio poche.
AVVISO IMPORTANTE: IN QUESTA STORIA È DEREK L'OMEGA, STILES È ALPHA. Non ci saranno scene descrittive di sesso, perché, come ho già detto, ho scritto questa storia in modo leggero e giusto per divertirmi, però se già non vi garba l'idea di Derek omega vi prego di non leggere questa storia, perché poi non ha senso rispondere a recensioni come "omega Derek non mi è piaciuto" .
 
Altri chiarimenti: Lo spiego anche nella storia ma pur di evitare fraintendimenti e confusioni lo spiego anche qui.

-Gli omega e gli alpha frequentano la stessa scuola da quando hanno 3 anni fino ai 9 anni, dopodiché, dai 10 ai 15 anni iniziano a frequentare scuole diverse e a vivere in posti diversi in cui gli viene insegnato come essere omega ed alpha.
-Dai 16 anni tornano a frequentare la stessa scuola e a vivere nella stessa parte di città (che è situata al centro della riserva).
 
 
-Sia omega che alpha possono trasformarsi completamente in lupi. Gli alpha sono di stazza più grande in quella forma, mentre gli omega sono di conformazione più piccola e snella, e per questo sono più veloci degli alpha ma anche più deboli.
 


-Talia e Claudia sono omega. Cora invece è più grande di Derek. -Un omega può rimanere incinto solo se ha rapporti quando è in calore.
 
 

-Durante il periodo della primavera, e quindi dell'accoppiamento, gli alpha si sfidano tra loro per ottenere l'Omega che vogliono, tuttavia la scelta finale spetta sempre all'omega. Cioè alla fine è l'Omega che sceglie con chi stare.
 
-Troverete parecchie differenze tra i miei omega e quelli di altre omegaverse, principalmente perché non volevo descrivere gli omega come le solite "prede" degli alpha. In questa storia le vere prede sono proprio gli alpha, mentre gli omega hanno più "potere" e privilegi.
 




Infine, dedico questa storia alle mie due cicce, specialmente a Fefi. Eccoti il tuo Derek omega, spero ti piaccia.❤
 




 

PRIMA PARTE


“You should think about the consequence
Of your magnetic field being a little too strong.”
 
“Dovresti pensare alla conseguenze
del tuo sguardo magnetico un po’ troppo forte.”
 
 
 
 
 
 
La prima volta che lo vidi avevamo entrambi cinque anni. Ero finalmente diventato abbastanza grande da poter andare al parco con mia madre, ed ero al settimo cielo alla sola idea di poter conoscere altri lupi mannari con cui fare amicizia e poter giocare, non ne potevo più di giocare da solo nel giardino di casa mia. Non facevo altro che saltellare, guardarmi intorno con occhi spalancati per la curiosità e tirare mia madre verso le giostrine da cui riuscivo già a scorgere diversi bambini in lontananza.
 
 

 
-Stiles, tesoro, non tirare.-rise mia madre, tirandomi un po’ più verso di sé con il solito fare apprensivo tipico degli omega.
 
 


 
O, probabilmente, delle madri.
 
 
 
 
-Ma mamma!-esclamai.-Voglio andare a giocare con gli altri bambini!-
 
 


-Devi avere pazienza, tesoro. Non è facile come credi fare amicizia con dei lupi mannari che probabilmente saranno a propria volta alla loro prima uscita, molti di loro potrebbero sentirsi spaventati o minacciati dalla tua curiosità.-mi spiegò lei, accarezzandomi la testa.
 
 
 
 
 

 
Mi imbronciai sentendole dire quelle parole, non avevo pensato che gli altri bambini avrebbero potuto trovarmi spaventoso o fastidioso, insomma non avevo più problemi a controllare la mia trasformazione! Non mi sarebbero spuntate le zanne e gli artigli tra una parola e l’altra e volevo solo giocare un po’ con loro, perché mai avrebbero dovuto aver paura di me?
 
 
 
 

-Claudia? Sei proprio tu?-
 
 

 
 
Sbuffai contrariato quando mia madre si fermò per voltarsi verso la donna che l’aveva chiamata, non avevo tempo per stare fermo ad ascoltarla parlare con qualche sua amica, volevo conoscere nuovi bambini! Ed emisi un piccolo ringhio lupesco quando mia madre ignorò le mie proteste e mi trascinò verso la donna che chiamò “Talia”.
 
 
 

 
-Che piacere rivederti, Talia.-disse mia madre sorridendo alla donna.
 
 
 


 
-Anche per me è un piacere.-le disse questa prima di spostare i suoi occhi verdi su di me e sorridermi dolcemente.-E tu devi essere Stiles, come ti sei fatto grande.-
 
 
 

 
 
Indietreggiai quando la donna si abbassò leggermente verso di me per potermi guardare meglio, ed illuminai gli occhi di rosso quando la sentii dire il mio nome. Non conoscevo quella donna, ed il fatto che invece lei sapesse il mio nome e mi parlasse come se ci conoscessimo da sempre mi spaventava.
 
 
 
 

 
Talia spalancò gli occhi e sorrise divertita davanti al rosso brillante dei miei occhi.-Ah, gli alpha. Ricordo ancora come ringhiava la mia piccola Laura quando la portavo a giocare al parco, nessuno le si poteva avvicinare che subito illuminava gli occhi di rosso.-ridacchiò malinconica.-Buona fortuna, Claudia, so per esperienza che è complicato educare dei piccoli alpha.-
 
 
 
 
 

 
Claudia ridacchiò a propria volta.-Non sei la prima che me lo dice, eppure credo che Stiles non mi stia dando nessun problema. È un bravo bambino, ma come ogni alpha è parecchio diffidente e non gli piace quando non si fa ciò che dice. Vero tesoro?-
 
 

 
 
Annuii anche se non avevo idea di cosa stessero parlando né mi interessava, perché ero improvvisamente troppo occupato a fissare due occhi verdi che sbucavano dal piccolo spazio presente tra le gambe leggermente divaricate della sconosciuta. Quegli occhi verdi mi fissavano spaventati e incuriositi, e quando provai ad illuminare gli occhi di rosso in un muto segno di minaccia, gli occhi si assottigliarono quasi arrabbiati.
 
 
 


 
Talia seguì la traiettoria del mio sguardo e ridacchiò bonariamente, facendo un passo di lato e smascherando l’intruso che la guardò come se lo avesse appena tradito.-Vedo che hai scoperto quel fifone del mio ultimo figlio. Perché non ti presenti, cucciolo?-gli domandò dolcemente.
 
 

 
 
 
Mia madre emise un verso intenerito e poggiò una mano sulla testa piena di capelli neri ed arruffati del bambino, carezzandogliela dolcemente.-Oww, ma sei carinissimo. Come ti chiami, tesoro?-
 
 


 
 
Quel bambino non era un alpha come me, non ci voleva molto per capirlo. Prima di tutto se fosse stato un alpha mia madre non avrebbe mai osato carezzargli la testa né questi glielo avrebbe permesso, poi sembrava troppo impaurito per poter essere un alpha, e ultima cosa…la più importante…
 
 


Aveva un odore terribile.
 

 
 
Il bambino fece scontrare gli indici tra loro e si guardò intorno con fare impacciato, il battito del suo cuore era talmente accelerato da riuscire a stordirmi, e più si agitava più il suo odore aumentava di intensità, riempiendomi le narici e facendomi vorticare la testa.
 


 
Che odore davvero terribile.
 
 
 


 
-Derek.-bisbigliò il bambino quando sua madre gli poggiò una mano sulla testa in un piccolo gesto di incoraggiamento.
 


 
 
 
 
-Derek è il mio ultimo cucciolo. Dopo aver avuto Laura e Cora ero rassegnata ad aver formato una famiglia di soli alpha, e poi è arrivato lui, un omega.-disse Talia, guardando il suo bambino con così tanto affetto che mi sentii di troppo e desiderai solo andare a giocare lontano da loro.
 
 


 
 
 
Mia madre si portò una mano al petto e sorrise felice.-Beh, almeno le sue sorelle potranno difenderlo in futuro. Sappiamo entrambe quanto possa essere difficile la vita di un omega, specialmente durante il periodo della primavera.-
 
 
 


 
Talia storse la bocca ed annuì in accordo.-Spero che riesca a farsi amici alpha nei pochi anni di scuola in comune. Se non fosse stato per i miei amici alpha di allora, quando ero una semplice adolescente avrei rischiato di finire in seri guai.-
 


 
 
 
Claudia annuì mormorando pensierosamente, dopodiché sobbalzò colta da un’idea e mi spinse delicatamente in avanti.-Stiles potrebbe diventare suo amico! Non si direbbe ma in realtà è molto protettivo.-
 
 
 


 
Spalancai gli occhi quando mi ritrovai a pochi centimetri dal viso dell’altro bambino che cercò di fare un passo indietro, venendo però bloccato dalla gamba di sua madre. Ci lasciarono lì a guardarci e a studiarci, sorridendosi piene di aspettativa, pregustandosi già il momento in cui i loro figlioletti sarebbero diventati amici e si sarebbero frequentati in futuro.
 
 


Il problema era che non mi andava di essere amico di un omega. Volevo essere amico di bambini alpha come me, bambini che non abbassavano lo sguardo quando provavo a guardarli negli occhi come stava facendo Derek in quel momento, bambini con cui poter lottare senza preoccuparmi di ferirli, bambini con cui potevo parlare a poca distanza senza il rischio di rimanere soffocato dal loro terribile odore!
 
 


 
 
-Su, Stiles, digli qualcosa!-mi incoraggiò mia madre facendomi ringhiare frustato.
 


 
 
Guardai con rabbia il bambino davanti a me. Era colpa sua se in quel momento ero lì, costretto a prestargli attenzione piuttosto che vicino alle giostre a fare amicizia con altri alpha.
 
 


 
 
-Puzzi.-gli dissi, quindi.
 
 


 
 
Il bambino spalancò la bocca, indignato, e nemmeno le mani di mia madre che corsero a coprirmi la bocca riuscirono a nascondere il mio ghigno soddisfatto. Era così, il suo odore era terribilmente insopportabile e ciò significava che non avrei mai potuto essergli amico.
 
 
 
 
 
 
 


-Stiles!-mi rimproverò mia madre.-Derek, tesoro, mio figlio non intendeva offenderti. È solo che deve ancora imparare a collegare il cervello con la bocca.-disse a denti stretti mentre io cercavo di ribattere con la bocca ancora tappata dalle sue mani.-Talia, sono mortificata.-
 
 
 
 
 
 
Talia rise rovesciando la testa all’indietro e prese il suo bambino in braccio, permettendogli di nascondere il viso nell’incavo del suo collo, solo allora mi accorsi che lo avevo fatto piangere.-Tranquilla, Claudia, è solo un bambino.-la rassicurò prima di guardare verso di me e sorridermi risaputa.-Hai ragione, Stiles, mio figlio ha un odore forte, ha lo stesso odore che avevamo io e tua madre prima di legarci ai nostri alpha. Ma sai una cosa? Un giorno il suo odore ti sembrerà tutto eccetto che cattivo, e allora vorrò vederti.-ridacchiò compiaciuta.-Un giorno non potrai fare a meno del suo odore.-
 
 

 
 
Piegai la testa di lato, confuso più che mai dal suo discorso senza senso.-Non capisco.-ammisi.
 
 


 
 
Lei mi sorrise quasi intenerita e fece un passo indietro.-Quando sarai più grande capirai.-mi rassicurò.-Ciao Claudia, è stato un piacere rivedere una vecchia amica.-disse prima di voltargli le spalle ed incamminarsi.
 
 
 


 
-Ahh, Stiles. Sei un diavoletto.-sospirò mia madre quando rimanemmo soli, prendendomi in braccio e facendomi una giocosa pernacchia sul collo.
 


 
 
 
 
Io risi e la abbracciai. Non mi importava di aver offeso quel bambino, l’unica omega con cui avrei voluto passare il resto della mia vita era mia madre.
 
 
 



 
 
 
 
Dai tre ai nove anni agli omega e agli alpha era concesso di andare nella stessa scuola perché erano gli anni che precedevano il periodo del calore degli omega, che si sviluppava verso i loro dieci anni, e dunque questi ultimi non correvano alcun rischio.
Invece dai dieci ai quindici anni gli omega e gli alpha venivano separati in tutto: Dall’istruzione alle attività fuori dagli orari scolastici, era come se vivessero in posti diversi.
 
Gli alpha frequentavano la parte di riserva vicina alle montagne, così da potersi arrampicare fino in cima e tenere sotto controllo il perimetro ed imparare in questo modo a saper proteggere in futuro la propria famiglia ed il proprio territorio, inoltre gli veniva insegnato anche come cacciare ogni tipo di animale selvatico così da poter sfamare in futuro la propria famiglia, mentre gli omega frequentavano la parte di riserva vicina al fiume cosicché potessero imparare…beh, non ne avevo idea, forse a lavarsi e togliersi di dosso quell’odore nauseabondo.
 

Mai terribile quanto quello di Derek.
 

 
 

Derek che divenne la mia spina nel fianco per quei quattro anni in cui frequentammo la stessa scuola. Per colpa dei rimproveri e delle raccomandazioni di mia madre ero costretto a tenerlo d’occhio(a distanza, naturalmente, o la sua puzza mi avrebbe steso), e quel bambino si cacciava continuamente nei guai. Sembrava il bersaglio preferito di molti bambini alpha che si divertivano a fargli dispetti, ed io pur di non sentirlo frignare e di non vedere lo scenario patetico del suo labbruccio che tremava ero costretto ad intervenire, mettendomi contro parecchi bambini che avrebbero potuto tranquillamente diventare miei amici se non avessero deciso di importunare proprio Derek-puzzone.
 
 


Derek mi odiava ancora, ne ero sicuro, anche perché non smettevo mai di chiamarlo in quel modo e di fargli presente quanto davvero fosse terribile il suo odore, ma al tempo stesso sapeva che ero l’unica sua fonte di protezione, dunque mi stava sempre vicino. Era irritante perché quando mi si avvicinava i miei amici alpha smettevano di parlarmi e mi guardavano spazientiti, allora io mi voltavo e mi ritrovavo Derek a pochi centimetri di distanza che mi fissava con quei suoi grandi occhi verdi impauriti e le guance arrossate, ed ero costretto ad occuparmi di lui invece di stare con gli altri alpha.
Non tutti i bambini alpha odiavano gli omega come facevo io, però erano in molti a ritenerli strambi, perché erano così silenziosi e delicati, così diversi da noi, e a volte gli bastava guardarci in un certo modo che proprio non riuscivamo a non accontentarli.
 

Anche Derek una volta era riuscito a piegarmi al suo volere. Non sapevo spiegare come diavolo avesse fatto, sapevo solo che mi aveva chiesto di prendergli il peluche a forma di lupo con cui stava giocando un altro bambino, un alpha, ed io ero rimasto così incantato dal modo in cui aveva sbattuto le palpebre, facendo tremolare le ciglia come una femminuccia, che proprio non ero riuscito a fermarmi dallo strappare via il peluche dalle mani del bambino per poterglielo dare.
Derek mi aveva sorriso contento e mi aveva ringraziato con un piccolo bacio sulla guancia, ed io ovviamente mi ero affrettato a strofinarmi la manica sul punto appena sfiorato dalla sua bocca per paura che potesse rimanerci impresso il suo odore.
 

 
Quella sera chiesi a mio padre come fosse possibile che gli omega riuscissero ad ottenere da noi alpha tutto ciò che volessero, e mio padre rise di gusto e mi guardò affettuosamente, dicendomi “Aspetta che si facciano più grandi, figliolo” in un tono che mi fece capire che non sarebbe finita presto, e che gli omega sarebbero diventati sempre più forti.
 

Fu allora che gli omega, Derek in particolar modo, iniziarono a farmi paura.
 
 



 
*
“You’re so gorgeous
I can’t say anything to your face
‘Cause look at your face
And I’m so furious
At you for making me feel this way
But what can I say?
You’re gorgeous”
 
“Sei così stupendo
Non riesco a dirti nulla in faccia
perché guarda la tua faccia
E sono così furioso con te

perché mi fai sentire così
Ma cosa posso dire?
Sei stupendo”
 


 
 
I cinque anni che passai in compagnia di soli alpha furono forse gli anni più belli della mia vita. All’inizio non era stato facile accettare l’idea di non vivere più con i miei genitori e di poterli vedere solo nel fine settimana, ma poi era stato quasi naturale distaccarmi da loro, smetterla di sentirmi un cucciolo dipendente ed iniziare a cavarmela da solo. Il nostro tutor era un certo Deucalion, uno degli alpha più anziani e potenti di Beacon Hills, non era un tipo molto paziente ma era riuscito ad insegnarci tutto su come essere dei veri alpha.
 


C’era una sola cosa che non sopportavo di lui: La sua ossessione per gli omega.
 


Li nominava ogni volta che ci insegnava qualcosa, quasi come se il nostro unico scopo di vita fosse soddisfarli, e più ci avvicinavamo ai nostri sedici anni più il suo tono diventava maggiormente apprensivo nei loro confronti.
 
 


“Trattateli bene quando sarete al loro cospetto. Non fissateli negli occhi, non lo gradiscono e potrebbero sentirsi minacciati. Ricordatevi che il vostro primo approccio sarà cruciale, perché sarà da quello che loro vi classificheranno e vi giudicheranno per tutta la vita.”
 




 
Cioè, sul serio? Chi si credevano di essere questi omega? Sospettavo che fossero pazzi già da quando ero un bambino, ma adesso ne ero sicuro al cento per cento.
 
 
 
Deucalion era riuscito a fare il lavaggio del cervello alla maggior parte dei miei compagni che avevano preso ad essere sempre più impazienti di rivedere gli omega, ma fortunatamente io, Scott e Theo eravamo abbastanza intelligenti da non farci ingannare. Eravamo diventati un trio sin dai primi  giorni in cui eravamo stati separati dalle nostre famiglie per imparare ad essere autonomi, e ci eravamo uniti così tanto da aver stretto un patto di sangue (sebbene Scott fosse svenuto non appena aveva visto la piccola goccia di sangue colargli giù dalla ferita sul dito che si era rimarginata in pochi secondi): Raggiunti i sedici anni nessuno di noi si sarebbe fatto abbindolare da uno stupido omega.
 
 
Saremo rimasti alpha liberi ed indipendenti, dopotutto non sarebbe stato poi così difficile sfuggire agli omega, no?
 
 
 





 
-Vorreste sfuggire agli omega?- ci domandò Deaton quando un  giorno lo incontrammo per puro caso, prima di scoppiare a ridere davanti alle nostre facce.
 
 
 


Deaton era uno sciamano che viveva nel cuore della riserva, i lupi mannari lo rispettavano e gli permettevano di vivere con loro perché lo vedevano come una guida spirituale. Io sinceramente lo ritenevo un semplice pazzo che si era fumato troppe erbe che gli avevano anche fatto perdere tutti i capelli.
 
 
 
 
 


-Si, esatto.-disse Theo, sollevando il mento con fare altezzoso.-Perché, cosa c’è di così divertente?-
 
 

 
 
 
 
Deaton si passò una mano sulla testa pelata, e la sua collana fatta di ossa di piccoli animali e di legno tintinnò per via del movimento.-Non potete “sfuggirgli”.-ci disse, disegnando delle virgolette con le dita.-E’ nella vostra natura sentirvi attratti dagli omega, e loro non sono più come i bambini che ricordate. Sono cresciuti adesso, i loro lineamenti si sono addolciti ed i loro fisici si sono sbilanciati, sono diventati la rappresentazione della bellezza.-
 
 


 
 
 
-Oh, ma per favore.-sbuffai alzando gli occhi al cielo.-Potranno anche essere diventati bellissimi ma scommetto che il loro fetore riuscirà a tenerci lontani.-ghignai, ripensando a Derek.
 
 


 
 
Derek, chissà com’era diventato quel bambino rompiscatole dagli occhi troppo grandi rispetto alla sua faccia. Mi era capitato spesso di pensare a lui durante quegli anni, e ne avevo parlato anche con i miei due migliori amici che avevano riso ogni volta che avevo menzionato al suo odore terribile.
 
 
 


 
Deaton mi sorrise in modo sinistro, e per un attimo mi parve di rivedere Talia Hale che prendeva in braccio il suo bambino che piangeva offeso a causa mia.-Sei sicuro che troveresti il loro odore ancora sgradevole, Stiles? Dopotutto gli omega hanno quell’odore per un motivo, ossia per attirare voi alpha.-
 
 
 
 


 
-Quel tanfo non mi attirerebbe nemmeno se avessi il setto nasale deviato e l’olfatto non mi funzionasse più.-chiarii immediatamente.
 
 
 
 

 
Deaton continuò a guardarmi con quello sguardo risaputo e poi fece spallucce.-Beh, magari riuscirete a cavarvela senza gettarvi ai loro piedi per i primi mesi. Ma non appena arriverà la primavera diventerete anche voi rincitrulluliti.*-
 
 


 
 
-Rincitrulluliti?-domandammo in coro io, Scott e Theo.
 
 
 
 


 
Deaton sorrise ad occhi chiusi, felice di aver attirato la nostra attenzione.-Tutti in primavera diventano rincitrulluliti, dopotutto è la stagione dell’amore. Sapete, gli omega vanno in calore e voi perdete completamente la ragione.-
 
 


 
 
 
Deglutii nervosamente. Deucalion ci aveva spiegato qualcosa sul periodo della primavera una volta, ma poi si era arreso ed aveva lasciato perdere perché aveva notato che stava spaventando alcuni alpha e facendo…eccitare…altri, ci aveva rassicurati dicendoci “Beh, non c’è molto da sapere. Gli omega che hanno raggiunto l’età giusta per potersi legare vanno in calore in quel periodo, e voi alpha venite attirati dal loro odore e dai loro feromoni. Tuttavia è sempre all’omega che spetta la scelta dell’alpha a cui volersi legare, ed è per questo che la primavera è anche chiamata “il periodo delle ferite”, perché molti alpha si ritrovano a lottare tra di loro pur di legarsi con il proprio omega, e l’omega tenderà sempre a scegliere l’alpha vincitore, perché lo riterrà più capace di proteggere loro e i propri cuccioli in futuro. Quindi molti alpha in quel periodo si ritrovano pieni di ferite e…con il cuore spezzato.”
 
 
 
 
 


-E..com’è che accade, precisamente?-domandò Scott, preoccupato.
 
 
 
 
 


Deaton fece spallucce e scese dal tronco dell’albero su cui era seduto con le gambe a penzoloni, atterrando giusto davanti a noi.- Beh, può accadere in molti modi. Per esempio, tu te ne vai passeggiando, pensando ai fatti tuoi, senza curarti di guardare a sinistra o a destra.-iniziò a raccontare, fingendo di marciare sul posto con espressione tranquilla. Io e Theo ci scambiammo uno sguardo perplesso, quell’uomo era davvero matto da legare.-Quando tutt'ad un tratto il tuo sguardo si posa su di un musetto grazioso... oh!!-urlò all’improvviso, facendo balzare Scott dietro alla mia schiena.-E allora..ti incominciano a tremare le ginocchia, ti gira la testa, ti senti leggero come una piuma, e prima che tu te ne accorga navighi fra le nuvole! Ed è allora che cominci a fare follie e perdi completamente la testa!-esclamò con sempre più enfasi, avanzando verso di noi che indietreggiammo nello stesso momento.-E questo non è tutto! Può accadere a chiunque, farete bene a stare attenti! Può accadere a te, a te e...-disse indicando prima Scott e poi Theo, per poi bloccarsi sulla mia espressione preoccupata.-Sì, può accadere perfino a te!-
 


 
 
Maledizione…quel vecchiaccio era riuscito a mettermi i brividi.
 
 
 


 
-No, io non ci credo.-dichiarai determinato.-Sono troppo intelligente per farmi abbindolare da un omega.-dissi prima di voltare le spalle allo sciamano ed incamminarmi a passo sicuro verso le montagne.
 
 
 
 


 
-Anch’io.-ribatté Theo prima di imitarmi.
 
 
 


 
-Io non ne sono sicuro…però ci provo!-esclamò Scott, seguendoci a ruota.
 
 
 
 


 
 
*
“You look into my eyes, I go out of my mind
I can't see anything ‘cause this love got me blind
I can't help myself, I can't break the spell
 
I'm in over my head
You got under my skin
I got no strength at all
In the state that I'm in
And my knees are weak
And my mouth can't speak
Fell to far this time
 
Baby I'm too lost in you
Caught in you
Lost in everything about you
So deep I can't sleep, I can't think
I just think about the things you do
I'm just too lost in you”
 
“Tu guardi nei miei occhi
Io vado fuori di testa
Non riesco a vedere più niente
Perché questo amore mi ha reso cieco
Non riesco ad aiutarmi
Non riesco a spezzare l'incantesimo
Non riesco nemmeno a provarci
 
 
Sei dentro la mia testa
Sei andato sotto la mia pelle
Non ho alcuna forza
Nello stato in cui sono
 
Le mie ginocchia sono deboli
La mia bocca non riesce a parlare
Sono caduto troppo lontano questa volta
 
Baby, sono troppo perso in te
Perso in te
Perso in tutto riguardo a te
Così profondo che non riesco a dormire
Non riesco a pensare
Penso solo alle cose che fai
Sono troppo perso in te”
 
 


 
 
 
 
Quando arrivarono i tanto temuti sedici anni e venne il momento di tornare nella parte centrale della riserva, quella in cui Alpha ed Omega vivevano insieme tranquillamente, il caso volle che i miei genitori scegliessero proprio quei giorni per trasferirsi nella loro nuova casa, ed io avevo sentito così tanto la loro mancanza che decisi di aiutarli con il trasloco, perdendomi così i primi giorni di scuola. Sapevo che quei giorni fossero importanti perché si basavano sull’incontro tra alpha ed omega, il liceo organizzava veri e propri convegni che duravano ore affinché le due specie si conoscessero per bene, e specialmente affinché gli alpha sentissero per la milionesima volta la lezione su come comportarsi in presenza di un omega. Era snervante quanta importanza dessero a quelli là, e per me non era giusto che facessero la ramanzina solo a noi alpha, nemmeno fossimo dei maniaci sessuali! E gli omega, allora?? Non necessitavano a propria volta di una lezioncina su come non essere delle spine nel fianco degli alpha? O su come non usare il loro sguardo da cerbiatto per ottenere da loro ciò che volevano? Anche loro sapevano essere subdoli, il loro essere “creature portatrici di vita” come i fanatici amavano definirli solo perché potevano essere ingravidati non implicava che non potessero essere anche dei gran rompipal-
 
 
 


 
-Stiles, tesoro, mi stai ascoltando?-
 
 


 
 
Sollevai lo sguardo dal mio piatto quando mi accorsi che mia madre mi stava parlando.-No, scusa mamma. Ero distratto.-mi schiarii la gola.-Stavi dicendo?-
 
 
 
 


 
Mia madre mi sorrise bonariamente.-Ti stavo ringraziando per aver aiutato me e tuo padre con il trasloco.-
 
 
 
-Oh, figurati.-le sorrisi a mia volta.
 
 


 
 
 
-E’ che…siamo preoccupati per te, Stiles.-continuò però mio padre.-Hai saltato i giorni più importanti per un giovane licantropo. Non sei stato presentato a nessun omega.-
 
 
 


 
Alzai gli occhi al cielo. Non anche a casa mia, vi prego…
 
 
 
 


-Sono sicuro che sopravvivrò.-borbottai giocando ad infilzare la fetta di carne con i denti della forchetta.
 
 
 


 
-Ma, Stiles, non sei nemmeno un po’ curioso di conoscere qualche omega?-mi domandò mio padre, stranito.
 
 
 


 
Certo che ero curioso. Il mio lupo non aveva fatto altro che agitarsi irrequieto nel mio petto, ma non per questo lo avrei ammesso agli altri e, soprattutto, a me stesso.
 
 
 


 
-No.-mentii quindi.
 
 
 


 
I miei genitori non mi dissero più niente, preferendo lasciar cadere il discorso lì, ma mi accorsi ugualmente dello sguardo perplesso e diffidente che si scambiarono, il che bastò a farmi prendere la decisione di rintanarmi in camera mia per il resto della giornata.
Gli omega non mi erano totalmente indifferenti, ok? Ero pur sempre un lupo mannaro, un adolescente, per la miseria! Certo che avevo voglia di conoscerli e capire perché tutti gli alpha ne andassero pazzi, ma avevo anche paura. Era bastato il primo giorno di scuola per far impazzire completamente i miei migliori amici, e la cosa mi metteva i brividi perché Scott e Theo erano stati gli unici alpha che avevano condiviso la mia idea sugli omega, e se anche loro erano stati subito abbindolati allora ciò significava che neanch’io avessi scampo.
 
 
Il solo pensare a come fossero suonate deliranti le loro voci quando mi avevano chiamato durante il primo giorno di scuola mi agitava, avevano farneticato per tutto il tempo su quanto fossero belli e perfetti gli omega, specialmente dei certi Isaac e Liam, e nonostante io avessi provato a ricordargli del patto che avevamo fatto, loro non mi avevano dato ascolto troppo presi dalle loro delirazioni. Erano diventati rincitrulluliti, ed era bastato un solo maledetto giorno.
 
 

Gli omega si erano presi i miei migliori amici…ma non sarebbero riusciti ad avere anche me.
 
 
 



 
 
Quando dopo tre giorni mi ritrovai a varcare le soglie del liceo per alpha e omega, mi resi conto di essermi preoccupato inutilmente. Il cortile della scuola era pieno di alpha e di omega che parlavano tra loro come se niente fosse, e sebbene dovessi ammettere che gli omega fossero davvero molto belli, il mio lupo era tranquillo nel mio petto, e non si agitò nemmeno quando più omega mi mandarono occhiate interessate. Ah! Sapevo che non mi sarei lasciato fregare! Beccatevi questa, puzzoni. Omega 0 ; Stiles 1.
 

Anche Scott e Theo si comportarono normalmente…almeno finché non si imbatterono nei due omega che li avevano rincitrulluliti. Scott salutò Isaac con fin troppa enfasi, imbarazzando me al posto suo, ma Isaac ricambiò il saluto con un timido sorriso e poi fuggì via stringendosi i libri al petto, mentre Theo…beh, lui non era molto bravo a far capire ad un omega di essere interessato a lui, vistò che salutò Liam con un “Hey, gnomo” (in effetti quell’omega era parecchio bassino) ricevendo un pugno sul naso in risposta.
 


 
 
-Wow, ti sei fatto rompere il naso da un omega. Ed io che pensavo fosse Scott quello imbarazzante.-ridacchiai io, porgendo un fazzoletto a Theo.
 
 


 
-Hey!-esclamò Scott, offeso.
 
 



 
-E’ già la terza volta che mi fa sanguinare il naso. Non è meraviglioso??-mi domandò Theo, guardandomi con occhi deliranti.
 
 


 
-Oh Cristo…-sospirai.
 
 
 




Meno male che io non avevo questi problemi.
 
 
 
 


O almeno così credevo, peccato che dovetti ricredermi quando terminarono le lezioni di quella giornata ed uscii dalla classe. Stavo aspettando che i miei migliori amici mi raggiungessero quando la mia attenzione venne attirata dal suono snervante di fischi e versi strani, e fu allora che lo vidi…
 
Un ragazzo alto quasi quanto me stava camminando verso la mia direzione, aveva i capelli neri che si muovevano appena con il suo passo sinuoso e sicuro, gli occhi erano appena visibili visto che teneva la testa sollevata in una posa altezzosa e le palpebre leggermente abbassate, eppure le sue iridi verdi si intravedevano comunque. La sua mascella era affilata e stretta con fastidio, e le sue mani stringevano spasmodicamente i libri mentre cercava di non badare ai ragazzi alpha che gli fischiavano dietro e lo seguivano come dei cagnolini.
 
 
 


-Ciao, Derek! Pranziamo insieme oggi??-
 
 

 
-Vuoi che ti porti i libri? Sembrano pesanti!-
 
 
 

-Hale, sei una meraviglia oggi! Vieni qui che ti faccio divertire un po’!-
 



-Passo a prenderti alle otto, Derek??-
 
 

 
 
 
Derek…Hale….
 
 
 

No. Assolutamente no. Doveva esserci un errore.
 
Forse avevo inalato qualche sostanza tossica durante l’ora di chimica ed adesso avevo le allucinazioni. Si, doveva essere per forza così, perché quello schianto lì non poteva essere…lui.
Mi ricordavo perfettamente di Derek Hale, ok?? E Derek era un mostriciattolo dagli occhi abnormi, gli incisivi sporgenti, i capelli perennemente arruffati e da un odore insopportabile!
 
E quel ragazzo che stava praticamente sfilando nel corridoio della scuola non era lui. Era semplicemente troppo bello, troppo perfetto, troppo surreale per essere lui.
 
 
Non appena mi sfilò davanti successe qualcosa di inspiegabile: Il tempo parve rallentare di colpo, e non riuscivo a captare più alcun suono che non fosse il battito del cuore accelerato di Derek ed il suo respiro pesante, l’unica cosa che faceva capire quanto fosse agitato nonostante la sua apparente calma, le gambe iniziarono a tremarmi violentemente e non appena inspirai spaventato, inalai il profumo più buono di sempre.
 


L’odore di Derek.
 
 




Fu allora che la testa iniziò a vorticarmi e che il mio lupo iniziò ad ululare nel mio petto, facendo propagare l’eco del proprio ululato fin dentro le mie ossa.
 
 
I libri mi caddero dalle mani senza che nemmeno me ne rendessi conto, e Derek mi sorpassò senza degnarmi di uno sguardo, senza accorgersi della mia esistenza.
 
 
Ah, ecco cos’era il Karma.
 
 
 




 
-Stiles, hey!-
 


 
 
-Amico, stai bene??-
 
 
 
 

 
Sbattei le palpebre e tornai a respirare soltanto quando Scott e Theo mi colpirono delicatamente il viso con dei piccoli schiaffetti, ed accettai i libri che Scott mi aveva raccolto e che mi stava porgendo.
 
 
 
 
-No, non sto affatto bene.-sussurrai, fissando l’angolo in cui aveva da poco svoltato Derek ancora inseguito da un branco di ammiratori.
 
 
 

 
-Cos’è successo?-mi domandò Theo, preoccupato.
 
 

 
 
 
Lo guardai con occhi spalancati e deliranti.-Mi sono rincitrullulito.-mormorai.-Mi sono rincitrullulito per Derek Hale!!-
 









Note finali: La storia è già completa, pubblicherò la seconda parte prossimamente! <3 Come avrete ben capito è diversa da TYT, questa è una storia trash e comica, scritta solo per far ridere.

 "Beh, può accadere in molti modi. Per esempio, tu te ne vai passeggiando, pensando ai fatti tuoi, senza curarti di guardare a sinistra o a destra.Quando tutt'ad un tratto il tuo sguardo si posa su di un musetto grazioso... oh!! E allora..ti incominciano a tremare le ginocchia, ti gira la testa, ti senti leggero come una piuma, e prima che tu te ne accorga navighi fra le nuvole! Ed è allora che cominci a fare follie e perdi completamente la testa!-E questo non è tutto! Può accadere a chiunque, farete bene a stare attenti! Può accadere a te, a te e..Sì, può accadere perfino a te!" : Questa è una citazione dell'amico Gufo di Bambi, non è mia! 


 
 
  
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