In uno strano luogo di nome Hirna viveva una giovane donna di nome
Nicole; era molto apprezzata a Hirna per via della sua chioma rossa e
gli occhi azzurri e cosi profondi che davano l’impressione, a
chiunque non la conoscessero, di aver appreso molto in poco tempo.
Inoltre era snella e flessuosa come un ramo di salice, delicata come
una rosa e agile come un gatto. Abitava in una fattoria con la nonna
,una vecchietta severa ma dolce che voleva molto bene alla nipote e
faceva di tutto per accontentarla, da quando sua figlia Ashari era
morta di una malattia non ancora conosciuta. A quel tempo, Nicole aveva
quattro anni, e perciò la nonna le aveva tenuto nascosto il
fatto. Dopo qualche anno la bambina l’aveva scoperto ed era
andata su tutte le furie.
Ora che era quasi diventata una donna e rischiava di perdere la sua
amata nonna, andava in giro per la città senza meta pensando
ad una possibilità per salvarla. In alcun modo avrebbe
permesso alla morte di portarle via l’unica persona
rimastale. Inoltre sperava di incontrare Craigh, il ragazzo che le
piaceva, il quale però non la considerava per niente. A lui
piaceva stare con gli amici, e soprattutto non avere ragazze, per fare
baldoria il più possibile. Nonostante ciò,
essendo un moretto simpatico e molto attraente, aveva sempre un nugolo
di ragazze dietro. Nicole non faceva parte di quel gruppetto,
perché non le piacevano quelle oche, lei preferiva stare con
il suo migliore amico, ma comunque non poteva non invidiare il fatto
che Craigh rivolgesse la parola a loro e a lei no. Stava proprio
pensando a questo quando qualcuno interruppe i suoi pensieri dicendole
di tornare alla fattoria immediatamente. La ragazza, appoggiata al muro
e con gli occhi chiusi, chiese a questa persona di andarsene. Ma la
voce, maschile, suadente ma preoccupata, insistette, dicendole che sua
nonna stava molto male. Al suono di quella voce, ma soprattutto a
quelle parole, Nicole aprì gli occhi e si ritrovò
davanti Craigh, gli occhi verde-castano pieni di ansia e preoccupazione
che la fissavano in attesa.
“Oh mio Dio!” esclamò la ragazza, e
prese a correre.
“Aspetta” disse lui “ti
accompagno”.
In qualche secondo la raggiunse ed insieme si recarono alla fattoria.
Arrivati, si precipitarono nella camera della nonna e vi trovarono una
moltitudine di persone. Edur, il padre di Garreth, il suo migliore
amico, le disse di non andare oltre, perché per lei sarebbe
stato uno choc. Nicole non volle sentire ragioni, e facendosi spazio
tra la folla, si avvicinò al letto. Quando la vide, la nonna
si aprì in un sorriso, e con un filo di fiato le disse:
“Bambina mia, sento che la vita mi scivola via, ogni secondo
che passa mi sento sempre più debole. Ma prima di andarmene
voglio dirti di partire per Wirda per cercare un mercante di nome
Lionel … lui può dirti …”
con un accesso di tosse, la frase le morì in gola ed insieme
ad essa anche la persona che l’aveva pronunciata. Nicole
scoppio in lacrime e poggiò la testa sulla spalla della
nonna…
Il giorno dopo ci fu il funerale, al quale partecipò tutto
il paese. La giovane però non riuscì a sopportare
la cerimonia e si allontanò verso la strada pensando a
quello che le aveva detto la nonna. Decise di partire
l’indomani e perciò si avviò verso la
sua casa . Quella notte passò insonne, pensando a quanto le
mancavano gli anni passati con lei a preparare dolci, a ridere e a
discutere. L’ultima cosa a cui pensò prima di
prendere sonno era che di lì ad un ora sarebbe stata in
viaggio per Wirda…
Era quasi mezzogiorno, erano passate sei ore da quando si era seduta su
Arizona, il suo cavallo ed era partita, quando sentì un
rumore dietro di se; trovandosi in uno dei tanti sentieri della Ledger,
la foresta ad un miglio da Hirna, pensò che fosse qualche
animale che zampettando aveva spezzato un ramo, perciò
continuò a cavalcare. Avanzò di qualche metro e
uscì dalla foresta. In quel momento si ritrovò
circondata da mezza dozzina di uomini armati di spada: “Oh
guardate! Una giovane di belle speranze che se ne va in giro per la
nostra foresta!!- disse quello che sembrava il capo -Vedi di lasciare
lì la tua sacca e il tuo cavallo e tornatene in dietro prima
di…” Non fece in tempo a finire la frase che una
freccia gli penetrò nel cuore e lo fece stramazzare a terra,
morto, al quale seguirono tutti gli altri. Dopo quel massacro Nicole,
atterrita, si guardò intorno alla ricerca della persona che
aveva scagliato quei dardi, ma non vide nessuno. Sapendo che la foresta
era stregata prese Arizona e si mise a cavalcare verso Blothr, la
città più vicina.
Vi arrivò due giorni dopo, con la strana sensazione di
essere seguita, ma voltandosi indietro non aveva mai scorto nessuno,
che fosse un uccello, una persona o un animale, che fosse vivo o morto.