21/12/2017
2 recensioniQuando a fatica schiuse le palpebre, la ragazza dalla chioma bionda non potè fare a meno di storcere il naso per l'aria tremendamente pesante che le pizzicava le narici.
La luce fin troppo forte le impediva di aprire completamente gli occhi, per cui non fu facile guardarsi intorno e capire dove diavolo si trovasse. Ancora intontita poggiò i palmi sul pavimento e cercò di tirarsi su dalle mattonelle gelide, sperando di non ricascare a terra nel giro di pochi secondi.
Sentiva le gambe estremamente indolenzite e la testa pesante, come se fosse rimasta a terra per un'eternità.
Si portò una mano sulla nuca e si massaggiò il collo, per poi voltarsi ad osservare il resto della stanza. Non riusciva a capire che posto fosse e il cuore le batteva ad ogni secondo più forte.
Dietro di lei la figura di Jungkook si stagliava contro le pareti bianche e umide. Le gambe portate contro il petto e la testa china su di esse. Si teneva i capelli fra le mani, tirandone le ciocche per il nervosismo mentre scuoteva il capo.
Perchè erano lì, insieme, in una stanza paragonabile al peggior scantinato di questo mondo?
Non ci aveva mai parlato, ma a scuola lo aveva visto spesso giocare a basket nel campo adiacente all'edificio che doveva raggiungere, suo malgrado, ogni maledetta mattina.
Tutti lo conoscevano, e durante l'intervallo le sue compagne di classe non facevano che parlare di lui, di quanto carino fosse e di come, durante l'ultima partita, avesse distrutto gli avversari e salvato la pelle alla sua squadra. Eppure, lei proprio non riusciva a capire cosa ci trovassero in lui.
《 Cosa significa tutto questo? 》 la voce di Lalisa uscì a fatica, la gola era così secca che persino parlare le faceva male.
《 Cosa significa? Che siamo qui da ore e che non c'è nemmeno una fottuta via d'uscita 》il sorriso sarcastico dipinto sul volto con cui le rispose le fece venire voglia di prenderlo sonoramente a sberle, persino le guance le si arrossarono dalla rabbia.
《 Non so cosa stia succedendo, ma... 》 si avvicinò lentamente a lui e si piegò sulle ginocchia per poterlo guardare dritto negli occhi, poi proseguì 《 tirami fuori di qui o giuro che sei morto, Jeon Jungkook 》
Le parole di Lalisa non sortirono alcun effetto. Jungkook non si mostrò minamente scosso da quella minaccia.
Al contrario, si avvicinò ulteriormente al suo viso e si inumidì le labbra.
《 Guarda lì, biondina 》 seguì lo sguardo del moro fino all'unico oggetto presente nelle stanza ed inarcò le sopracciglia leggendo a fatica ciò che vi era scritto.
" Soltanto uno di voi lascerà questa stanza. E questo accadrà solo quando l'altro sarà morto "
La luce fin troppo forte le impediva di aprire completamente gli occhi, per cui non fu facile guardarsi intorno e capire dove diavolo si trovasse. Ancora intontita poggiò i palmi sul pavimento e cercò di tirarsi su dalle mattonelle gelide, sperando di non ricascare a terra nel giro di pochi secondi.
Sentiva le gambe estremamente indolenzite e la testa pesante, come se fosse rimasta a terra per un'eternità.
Si portò una mano sulla nuca e si massaggiò il collo, per poi voltarsi ad osservare il resto della stanza. Non riusciva a capire che posto fosse e il cuore le batteva ad ogni secondo più forte.
Dietro di lei la figura di Jungkook si stagliava contro le pareti bianche e umide. Le gambe portate contro il petto e la testa china su di esse. Si teneva i capelli fra le mani, tirandone le ciocche per il nervosismo mentre scuoteva il capo.
Perchè erano lì, insieme, in una stanza paragonabile al peggior scantinato di questo mondo?
Non ci aveva mai parlato, ma a scuola lo aveva visto spesso giocare a basket nel campo adiacente all'edificio che doveva raggiungere, suo malgrado, ogni maledetta mattina.
Tutti lo conoscevano, e durante l'intervallo le sue compagne di classe non facevano che parlare di lui, di quanto carino fosse e di come, durante l'ultima partita, avesse distrutto gli avversari e salvato la pelle alla sua squadra. Eppure, lei proprio non riusciva a capire cosa ci trovassero in lui.
《 Cosa significa tutto questo? 》 la voce di Lalisa uscì a fatica, la gola era così secca che persino parlare le faceva male.
《 Cosa significa? Che siamo qui da ore e che non c'è nemmeno una fottuta via d'uscita 》il sorriso sarcastico dipinto sul volto con cui le rispose le fece venire voglia di prenderlo sonoramente a sberle, persino le guance le si arrossarono dalla rabbia.
《 Non so cosa stia succedendo, ma... 》 si avvicinò lentamente a lui e si piegò sulle ginocchia per poterlo guardare dritto negli occhi, poi proseguì 《 tirami fuori di qui o giuro che sei morto, Jeon Jungkook 》
Le parole di Lalisa non sortirono alcun effetto. Jungkook non si mostrò minamente scosso da quella minaccia.
Al contrario, si avvicinò ulteriormente al suo viso e si inumidì le labbra.
《 Guarda lì, biondina 》 seguì lo sguardo del moro fino all'unico oggetto presente nelle stanza ed inarcò le sopracciglia leggendo a fatica ciò che vi era scritto.
" Soltanto uno di voi lascerà questa stanza. E questo accadrà solo quando l'altro sarà morto "
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, lasciate un commento e fatemi sapere cosa ne pensate!
Se preferite seguire la storia su wattpad la trovate a questo link [ https://www.wattpad.com/story/132154884-death-game-lizkook ] :)