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Autore: _swangirl_    23/12/2017    3 recensioni
Erano passati esattamente due anni da quando Emma ritornò dall'oltretomba senza Uncino. Ora che lui e Robin sono fuori dai giochi, nessuno potrà impedire a Emma e a Regina di amarsi. Riusciranno a trovare il coraggio di dichiararsi?
È la mia prima OneShot Swanqueen e spero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando era andata a vivere da sola, Emma aveva imparato ad essere più ordinata di quanto lo era mai stata, ma ora che doveva prepararsi per la cena di natale, non sapeva dove avesse messo l'unico vestito che aveva. Lo stava cercando da mezz'ora e già poteva sentire Regina che, arrabbiata, la rimproverava per il suo ennesimo ritardo. 

Una volta trovato, ci mise un'altra mezz'ora per prepararsi e fu così che, quando arrivò nella grande villa bianca, Regina aveva già fatto tutto da sola. 

"Ti sembra questa l'ora di arrivare?!" Quasi le gridò la bruna con il grembiule sporco di farina e altro e i capelli tutti arruffati. "Hai idea di quante cose bisogna fare quando tua madre invita tutta la città a mangiare in casa mia? No certo, perché non sai neanche cosa significhi arrivare puntuali figurati cucinare." Finito il suo rimprovero se ne andò in cucina borbottando ancora qualcosa. 

Emma rimase per un attimo sulla soglia della porta quasi sconvolta da quanto era nervosa la sua compare, era sicura di non averla mai vista così arrabbiata. 

"Entra e non pensarci. Fai solo quello che ti dice." Le disse Henry dall'aria stanca e indaffarato ad apparecchiare la tavola. 

Annuisce ed entra senza dire una parola. Mise  i regali accanto al meraviglioso albero che avevano fatto due settimana prima e raggiunse Regina in cucina. Subito un profumo di cannella le inondò le narici e un piccolo sorriso apparve sul suo volto; quando, due anni fa, erano tornati dall'oltretomba senza Uncino, lei le aveva fatto arrivare a casa quei fantastici biscotti. Distratta, Emma, non vide Regina con una bacinella piena di farina venirle addosso e il risultato fu che il vestito rosso della bionda diventò bianco.

"Cazzo Regina!" Imprecò Emma cercando di scrollarsi di dosso più farina possibile. 

"Io?! Sei tu che non guardi dove metti i piedi Swan. Va via dalla mia cucina" Sbuffò facendo un gesto con la mano a indicare la porta.

"Sono qui per aiutarti Regina" 

"A fare disastri? Bene il tuo intento è riuscito benissimo."  Prese una scopa e raccolse la farina per terra sbuffando. "Adesso vai a prendermene altra visto che quella era l'ultima." 

"Cosa? Guarda come sono conciata!" Protestò la bionda.

"Non è affar mio signorina Swan." 

"Siamo tornati la signorina Swan?" La bionda alzò gli occhi al cielo e sbuffò anche lei.

"Tornerò anche a sbatterti fuori di casa a calci per andarmi a prendere quella farina." Regina si avvicinò a lei pericolosamente. "Vuoi i tuoi preziosi biscotti si o no?" Sorrise vittoriosa quando l'espressione di Emma cambiò in rassegnazione.

"Okay! Vado a prendere la farina." Rispose rimanendo un attimo incantata dalla bellezza della donna di fronte a lei. Anche se era tutta sporca, anche se aveva i capelli tutti arruffati...le sembrava essere la donna più bella che avesse mai visto. Non era di certo la prima volta che si soffermava a pensare a quanto era fantastica la donna di fronte a sè. Le sue labbra, i suoi occhi, i suoi fianchi...sembrava che fosse stata creata dagli dei per far impazzire tutti gli uomini presenti sulla terra. Emma era sicura si sarebbe potuta scatenare una guerra degna di essere raccontata nella storia per la bellezza di Regina.

Così, a malincuore, si mise la sua giacca e uscì di casa. L'avrebbe fatta impazzire prima o poi quella donna, pensò Emma. 

Quando ritornò, la bruna sembrava essersi calmata e le offri anche un piccolo sorriso. 

"Ecco qui...ne ho prese due, nel caso te ne serva di più." 

Regina annuì e guardò il vestito di Emma imbiancato e quasi si sentì in colpa per averla lasciata andare in giro così. Ma non l'avrebbe mai ammesso. 

"In camera mia ho uno smoking da donna...dovresti cambiarti." 

"Perché? Non ti piaccio così?" Chiese Emma involontariamente con una leggera risata. 

Tu mi piaci sempre Emma Swan, pensò lei mentre aggiungeva la farina che le aveva comprato. 

"Muoviti o faremo tardi con la cena." 

 

 

La cena era quasi terminata ed ero stato tutto impeccabile come sempre. Emma non riusciva a capacitarsi di quanto fosse brava la bruna in questo genere di cose. Era brava in tutto...mancava solo di vedere se era brava a fare qualcos'altro pensò e subito il suo viso si colorò di rosso. Per fortuna nessuno se ne accorse, perché erano tutti indaffarati ad aprire i regali.

Dall'altra parte della stanza anche Regina non riusciva a non pensare ad Emma che,con quello smoking, stava facendo impazzire i suoi ormoni. Per evitare di pensarci, si versò un altro bicchiere di vino, ma l'effetto era tutt'altro che quello richiesto. Infine sospirò e portò in tavolo il dolce mentre Henry distribuiva i regali.

Henry si avvicinò alla bionda, interrompendo i suoi pensieri, con in mano un pacchetto. 

"Questo è da parte di mamma" Disse sorridendo. 

"Oh.." Prese in mano il regalo incartato e lo scartò subito; erano una sciarpa e una cuffia rossa. 

"Questo è perché va in giro troppo scoperta Swan. Prima o poi ti verrà un accidente." Disse Regina passandole la prima fetta di torta. 

"È davvero carino da parte tua preoccuparti per me." Emma si alzò quel tanto che le bastava per darle un bacio sulla guancia. "Grazie" 

Regina diventò rossa come un pomodoro e si finse indaffarata a tagliere la torta perfettamente. 

"Ma' questo è da parte di Emma" 

La bruna lo prese in mano e diede al ragazzino il compito di tagliarle il dolce. Studiò il pacchettino ben incartato con un fiocco bianco posto sopra alla scatola. Era così carino che dubitava l'avesse fatto la bionda. 

Staccò il fiocco con attenzione e apro la scatola e rimase senza parole. Era una collana con un ciondolo a forma di cigno con una corona. 

"Ti piace?" Chiese lo sceriffo che ne frattempo si era avvicinata a lei. 

"Emma è bellissimo" Rispose abbracciandola. Subito la bionda avvolse le braccia intorno al suo corpo e la testa in mezzo ai suoi capelli respirando il suo profumo che era come ossigeno per i suoi polmoni. 

Dopo quell'abbraccio unico, Regina la guardò negli occhi sorridendo come una bambina che ha appena ricevuto il regalo più bello della sua vita. 

"Sono contenta che ti piaccia, te la metto?" 

La bruna le passò la collana e si voltò spostando leggermente i capelli. 

La bionda stava per allacciarle la collana quando o suoi occhi fecero il maledetto errore di guardare più in basso, verso il sedere dell'altra avvolto in uno stretto vestito. Quante volta Emma aveva desiderato...

"Emma il mio sedere me lo guardo da sola." Disse divertita l'ex regina cattiva.

"Oh...g-giusto." Rispose l'altra chiudendo la collana. "Ho fatto" 

 

Alla fine della cena rimase solo Emma che aiutò Regina a sparecchiare e a lavare ed asciugare i piatti. Non si parlavano, erano abbastanza imbarazzate per la situazione di prima e, una volta riordinato tutto, Regina offri di bere alla bionda che accettò subito, non voleva andarsene da quella cosa così accogliente e calda. 

Stavano andando nell'ufficio della mora quando Emma la fermò sotto la porta del soggiorno. 

"C'è un vischio qui." Disse semplicemente guardando Regina. 

"Sono una donna abbastanza tradizionalista Swan, cosa c'è di male?" 

"Che le tradizioni vanno rispettate" Emma si lanciò sulle sue labbra baciandole dolcemente. Quando si rese conto di quello che aveva fatto, si staccò, ma rimase vicino al viso di una Regina completamente scioccata. 

"Regina io....m-mi dispiace" 

"Non devi" Rispose infine baciandola anche lei con più foga della bionda. Era come se avesse assaggiato il nettare degli dei. Ecco cos'erano le labbra di Emma per Regina. 

Il bacio si fece più passionale e le loro mani percorsero tutti i loro corpi. In quell'istante tutto andò al proprio posto, tutto il dolore cessò e tutti i demoni furono definitivamente sconfitti. Sotto a quel vischio si erano rese conto che quella era la loro ultima occasione, non c'era più nessuno a dividerle. Il nulla assoluto. 

In quel momento un libro si chiuse e se ne apri un altro. Un nuovo libro stava per essere aperto, un nuovo inizio raccontato. Una storia dove finalmente, la Regina cattiva e la Salvatrice ebbero il proprio lieto fine. 

 
   
 
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