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Autore: cin75    24/12/2017    4 recensioni
Per chi segue le mie storie, sa che c'è una serie, Slice of Life.
Beh!, se in quelle shot tutto avviene nell'arco di qualche giorno, in questa nuova raccolta tutto accade nell'arco di qualche minuto. Come dire: cotto e mangiato!
E come in quella serie, anche in questa, tanti J2 in tanti modi diversi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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LOVE AFFAIRS: Un grande amore.

 

N.d.A.: questa minishot è palesemente e vergognosamente tratta dal film del ‘94 “Love Affairs: un grande amore”

L’ho rivisto qualche giorno fa e non so perché ma nella scena finale, la mia mente malata non faceva altro che vedere i “miei J2”. Ed ecco qui!

Stessa scena, attori diversi!

 

Dato che la scena è ambientata nel periodo natalizio, beh!!! BUON NATALE!!!!!!!

 

Baci!!!

PS: girls del gruppo??!!! Lo sapete.

Ma che ve lo dico a fare!!!

 

******************
 

Jared se ne stava in piedi vicino alla libreria. Bellissimo in quell’abito scuro che gli faceva esaltare i capelli castano biondi, appena sopra le spalle.

Jensen, invece, seduto sul divano, di fronte a lui, se ne stava fermo, con il suo caldo plaid sulle gambe.

“Come stai?!” fece quello in piedi, non appena l’ ultimo ospite fu andato via, lasciandolo con Jensen.

“Solo un’ influenza bella tosta. Passerà!” rispose il biondo.

Poi un attimo di silenzio imbarazzato tra loro.

“Buon Natale, Jared!” fece Jensen , spezzando quel momento.

“Sì... grazie!!, a proposito….” ricambiò Jared mentre dal suo impermeabile posato su una sedia dietro di lui, tirava fuori un “morbido” pacco regalo. “Dimenticavo di aver un regalo per te!” e glielo porse quasi con distacco , allontanandosi subito dopo dal divano.

“Un...regalo?!” fece sorpreso Jensen. “Mi ...mi sarebbe piaciuto avere un regalo per te!” asserì mortificato mentre lo scartava.

“Tranquillo, non mi aspettavo niente. Anzi , al dire il vero, non è nemmeno un vero regalo e non è realmente nemmeno da parte mia! Quindi...” ci tenne a precisare, dato che ne conosceva il contenuto e il vero significato.

Jensen, infatti, rimase senza parole quando si ritrovò tra le mani una calda sciarpa color rosso carminio.

La riconobbe immediatamente.

Immediatamente il suo volto si fece triste perché la sua mente capì il perché di quel regalo da parte di Jared.

“Ecco perché le mie lettere tornavano indietro!” fece emozionato, al ricordo dell’amica a cui quella sciarpa apparteneva e che evidentemente non c’era più.

Jared lo osservò cercando di ignorare il dispiacere che gli vedeva in viso. “Avrei voluto spedirtelo ma solo da poco ho saputo il tuo nuovo indirizzo e così...” provò a smorzare il momento.

Jensen lo guardò e con un gesto leggero si passò al collo la sciarpa , annusandone l’odore. I suoi occhi palesemente colmi di lacrime.

“Lei voleva che l’avessi tu.” disse ancora il giovane mentre Jensen, quasi con vergogna si asciugò gli occhi. “Ok! Comunque , quella….” fece indicando la sciarpa. “...è la ragione per cui sono venuto.” e fece per avviarsi all’uscita dell’appartamento, dopo aver preso il suo trench dalla sedia.

 

Tornò indietro solo per un ultimo formale saluto.

“Addio , Jensen!”

Il biondo rimase per un attimo perso in una sorta di tentennamento, come se stesse decidendo se dire o meno qualcosa. Poi decise…

“Addio, Jared!” e gli porse la mano da stringere.

Per un’ultima volta.

E faceva già male.

 

Jared lo fissò, guardò la mano sporta verso la sua. La strinse, sorrise appena e in quel sorriso, in quel breve scambio, nei loro occhi sembrarono passare tutti i meravigliosi momenti di quell’altrettanto meravigliosa e indimenticabile vacanza che li aveva visti diventare prima amici e poi amanti appassionati e che poi li aveva visti ritornare alle loro vite non prima di essersi promessi che si sarebbero visti dopo sei mesi, sull’Impire State Building.

 

Poi si girò e andò verso la porta, mentre Jensen restava a fissarlo, senza avere il coraggio di dire niente.

Ma il giovane non resistette. C’era ancora altro che voleva dirgli.

Così si girò verso Jensen che, sorpreso, sembrava non aspettasse altro che sentirlo parlare ancora.

“Sai? Dipingo di nuovo e ti ho dipinto con quella addosso.” alludendo alla sciarpa. “Avrei voluto che tu lo vedessi quel quadro, era bello...Già, era davvero bello!” fece sinceramente orgoglioso del suo lavoro artistico e Jensen potè solo annuire per sentirsi partecipe di quell’orgoglio. “Ma l’ho dimenticato in hotel. Quelli dell’albergo lo hanno preso e messo alla parete di una sala e mi hanno detto un ragazzo a cui era piaciuto davvero tanto lo aveva richiesto. Mi dissero che lo voleva addirittura pagare e io allora : “Beh! Se lo vuole così tanto, dateglielo!!”...” continuò a raccontare sorridendogli. “Mi dissero che non sembrava che il ragazzo avesse molti soldi, beh!, non solo quello. Mi dissero anche che lui era su una sedie a rotelle e che….” e poi …

Poi qualcosa cominciò a stonare nella mente di Jared e i suoi occhi si fermarono , straniti, sul ragazzo, che durante tutto quel loro imprevisto incontro, mai si era alzato o , almeno, aveva accennato , ad alzarsi dal quel maledettissimo divano.

 

Jared iniziò a guardarsi intorno e Jensen iniziò ad andare nel panico.

 

“Jared...Jared quando hai il volo?!” cercò di richiamarlo per provare a distrarlo da quella ricerca che gli vedeva fare. “Jared?..il volo?….a che ora??”

Ma il giovane non sembrò “cascarci” e continuò a guardare in giro e a raccontare il seguito di quella storia.

“Comunque io dissi: “Se lo vuole, dateglielo. Io non ho mai preso soldi per i miei dipinti...” ! ” e mentre parlava si dirigeva verso quella che doveva essere la camera da letto di Jensen. “E poi come si dice: “E’ Natale. Siamo tutti più buoni!”” e in quel momento aprì la porta della camera e si bloccò quando davanti ai suoi occhi tutto divenne chiaro. Tristemente chiaro!

Sulla parete a cui poggiava la testiera del letto di Jensen, il dipinto. Quel dipinto. Quello della storia appena raccontata.

 

Jensen in quel quadro.

Jensen in quella stanza.

Jensen su quella sedia a rotelle.

 

Jared si voltò e uscì dalla camera.
I suoi occhi fissi su Jensen , che ormai, scoperto, lo guardava con dispiacere e forse...colpa. Colpa per non essere stato immediatamente sincero con lui.

Il giovane ci mise pochi passi per raggiungere veloce il divano, sedersi accanto al ragazzo che ormai non aspettava altro che averlo di nuovo vicino.

“Ti prego...ti prego, Jared. Non guardarmi così!” sembrò supplicare Jensen.

“Perchè non me lo hai detto?!” disse Jared con la voce colma di dolcezza e commozione.

“Io...io….” cercò di rispondere Jensen, ma Jared glielo impedì.
Lo abbracciò, lo abbracciò forte. Lo tenne stretto a sé come aveva fatto quelle tante volte in quelle lontane notti d’amore.

C’era emozione in quell’abbraccio e c’era anche rabbia e rammarico, sensazioni che Jared , turbato, non riuscì a trattenere.

“Se qualcosa del genere doveva accadere ad uno di noi, perché è dovuto accadere a te?!” chiese il giovane pittore , forse, al Cielo.

E in quella sorta di preghiera, Jensen, ritrovò tutto l’amore che si erano donati tempo addietro e in un attimo dimenticò il dolore provato, il panico e la frustrazione che quel dolore aveva portato.

In un attimo ci fu solo , di nuovo, l’amore per Jared e quello di Jared per lui.

 

“E’ stata tutta colpa mia!” disse con la voce tremante. “Guardavo verso l’alto, verso il Paradiso...” alludendo all’imperiosa altezza dell’Impire State. “Guardavo il posto dove eri tu!! Sapevo che tu eri lì ad aspettarmi.”

 

Jared lo strinse più forte, nascondendo il suo volto emozionato nel collo del compagno appena ritrovato. Tremò e lo sentì tremare.

“Non preoccuparti, Jared. I miracoli accadono. Se tu dipingi di nuovo, io camminerò di nuovo.” volle rincuorarlo.

“Amore mio!!” sussurrò Jared.

“Tutto può accadere, non credi?!” chiese ridendo felice.

Jared lo guardò, immensamente innamorato, come , infondo, lo era sempre stato.

“Ti amo!” disse solo. E lo ero. Lo era davvero.

“Ti amo anch’io!” e poi un bacio.

Un bacio risolutore di tutto. Che cancellò mesi di dolore, di dubbi, di rabbia.

Un bacio appassionato e dolce. Calmo ed irruente. Lento e affannato. Dal gusto unico dell’amore e con i mille sapori della passione.

Un bacio che li riportò indietro a quella promessa fatta prima di dividersi.

 

Fra sei mesi, se vorremo stare ancora insieme, se quello che proviamo è ancora forte come lo è adesso, saliremo sull’Impire State Building. Ci incontreremo lì, e se ci saremo entrambi, non ci lasceremo mai più!”

 

Su quel terrazzo non riuscirono ad incontrarsi, ma il destino, testardo, non si arrese con loro.

Ed ora, Jared e Jensen, erano di nuovo insieme, davvero, per non lasciarsi mai più!

 

   
 
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