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Autore: Yuphie_96    24/12/2017    3 recensioni
~ Intermezzo tra 'Questione di Lucky' e 'Progetti Diversi' ~
Tratto dalla Storia:
“Tutta questa segretezza con Marinette e Tikki per…una farmacia?”
Chiese Plagg, guardando l’insegna mentre Adrien usciva dalla macchina e diceva all’autista di aspettarlo poco lontano da lì.
“E poi, perché ci siamo allontanati così tanto? Non vedo neanche un negozio di camembert!”
“Non volevo incontrare nessuno dei miei amici, va bene?”
“Non credo che i tuoi amici passino il pomeriggio in farmacia, sai?"
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Plagg
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Oh Oh Oh Buon Natale Coccinelle!
No okay, per quello mancano ancora un paio di orette ma già che ci sono voglio farvi tanti auguri per le feste ^^ mica ho scelto questa data a caso eh u.u .
Comunque, parlando della storia, questo è il famoso intermezzo che avevo citato in 'Progetti Diversi' che concluderà la trilogia, non è rosso, ma spero possa farvi tanto ridere visto che l'ho scritto con questa intenzione, come scritto nel titolo si svolgerà in una farmacia e... amo Plagg, ve ne accorgerete xD.
Spero di nuovo che vi piaccia e, oltre alla buona lettura, visto che non pubblicherò niente fino ad anno nuovo, vi rinnovo i miei auguri per un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo <3.

 

Un posto appartato, solo per loro due.
Non era difficile trovarlo per gli eroi parigini Lady Bug e Chat Noir, specialmente quando erano a scuola nei loro panni normali, specialmente quando un certo biondino sentiva il bisogno di stringere a sé la sua neo-fidanzata e coccolare un po’ il suo morbido seno.
“Andiamo, stai esagerando”
Rise Marinette, stringendo un po’ i capelli di Adrien per farlo staccare dal suo petto.
“Uhm, ancora dieci minuti insettina~”
“Lo ha detto anche dieci minuti fa”
Borbottò Tikki, nascosta nella borsetta rosa della sua parter insieme a Plagg, era molto più facile nasconderlo in quel modo aveva pensato la ragazza dopo averne parlato con il fidanzato, che se la rideva.
I due avevano sentito il lamento della kwami e risero anche loro, la piccola Tikki era ancora arrabbiata con Adrien, il quale per tentare di portarla un po’ dalla sua parte, si staccò veramente dal seno di Marinette, aiutandola a rimettersi la maglia e la giacca, e infine le diede un bel bacio a schiocco sulle labbra.
“Meglio?”
Chiese il biondo.
“Meglio”
Rispose lei.
“Molto meglio!”
S’intromise di nuovo l’esserino rosso.
“Scusala”
Bisbigliò piano l’umana, ma l’altro alzò le spalle e se l’abbracciò stretta, questa volta in modo normale.
Com’era bello avere qualcuno su cui contare per avere un po’ di calore corporeo, un po’ di amore diverso da quello che può darti un amico, qualcuno d’amare con tutta l’intensità possibile e venire ricambiati; anche se Marinette non voleva ancora dirlo a tutti, ad Adrien sembrava di poter toccare il cielo con un dito. Adesso non se la prendeva più molto se suo padre aveva troppo da fare, poteva stare con Mari, non gli importava di avere troppo impegni, Marinette rispondeva sempre ai suoi messaggi, non gli importava della puzza di camembert, Mari lo avrebbe abbracciato lo stesso ridendo come una pazza!
Quella piccola, gracile ma forte e agile ragazza era la sua anima gemella, pensò staccandosi dall’abbraccio per lambirle ancora le labbra.
Come aveva fatto a non accorgersi che lei gli andava dietro non lo sapeva, soprattutto come aveva fatto a non riconoscerla come Lady Bug! Insomma erano identiche… quando si dice avere i prosciutti sugli occhi, e lui li aveva avuti belli spessi. Così come Marinette stessa.

La corvina si staccò lentamente dal bacio, assaporandolo fino all’ultimo, poi aprì gli occhi sorridendo.
“Andiamo adesso o farai tardi a scherma, io ti aspetto al negozio”
“Mi fai le tue brioche buone buone?”
“Dovrai accontentarti di quelle di papà”
Disse lei, poggiandogli l’indice sul naso.
Adrien mise il broncio.
“Ma le tue sono fatte con amore solo per il sottoscritto”
“Ci metterò più tempo della tua lezione”
“Tu hai aspettato me, io posso aspettare te una mezz’oretta non credi?”
Mormorò il biondo, poggiando la fronte contro quella della corvina.
“Sei sicuro?”
Bisbigliò Mari arrossendo.
Lui annuì e si scambiarono un altro bacio.
“Marmellata alla ciliegia?”
“Dio quanto ti amo”
Rise Adrien, facendo ridere anche Marinette.

I due si guardarono in giro e poi uscirono dal loro nascondiglio.
“Mi lasci Plagg?”
Chiese Adrien.
La ragazza lo guardò stranita da quella proposta, di solito teneva lei i due kwami per comodità di nascondiglio.
“Sai, per non rischiare che finisca di nuovo tutto il formaggio come l’ultima volta”
Marinette sgranò gli occhi, quella volta aveva dovuto inventarsi una bugia lunga quanto la Senna per spiegare ai genitori che fine aveva fatto tutto il formaggio che avevano in negozio e quello che avevano in casa, quindi si affrettò ad annuire e ad aprire la borsetta.
“Ehi! Avevo un leggero languorino!”
Disse in sua difesa il gattino nero, andando dal suo compagno.
“Alla faccia del leggero”
Gli rispose Tikki, sporgendosi.
“Ci vediamo dopo allora”
Sorrise Adrien, ignorando la piccola litigata dei kwami.
Mari annuì e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, iniziando poi  a correre verso il negozio per iniziare a preparare le brioche per il suo fidanzato.
“Non è colpa mia se hanno del camembert buonissimo”
Borbottò Plagg, sfogandosi con l’amico; ma l’amico in questione era troppo preso a guardare la figura della sua ragazza che si allontanava, sospirando, perso in quel mondo meraviglioso che è quello dell’amore.
Il kwami alzò gli occhi al cielo, andando a nascondersi sotto la giacca bianca.
“Allora, ci muoviamo? Farai seriamente tardi a scherma”
“Oh ma noi non andremo a scherma, mio piccolo gattino”
“Sei inquietante quando mi chiami in questo modo”
Rabbrividì l’esserino nero, chiedendo poi quale fosse la loro destinazione.
Adrien arrossì come un pomodoro maturo, ma non perse il suo ghigno made in Chat Noir.
“Vedrai amico, vedrai”
E si diresse fuori dalla scuola, dove la sua guardia del corpo l’aspettava con la macchina pronta.
“Mi raccomando, il più fuori possibile dal centro di Parigi!”
L’uomo annuì anche se lo sapeva già, ma vedeva com’era agitato il ragazzo quindi non disse niente come al solito, e s’immerse immediatamente nel traffico parigino.

“Tutta questa segretezza con Marinette e Tikki per…una farmacia?”
Chiese Plagg, guardando l’insegna mentre Adrien usciva dalla macchina e diceva all’autista di aspettarlo poco lontano da lì.
“E poi, perché ci siamo allontanati così tanto? Non vedo neanche un negozio di camembert!”
“Non volevo incontrare nessuno dei miei amici, va bene?”
“Non credo che i tuoi amici passino il pomeriggio in farmacia, sai? Cosa ci devi fare poi, non stai mica male”
Domandò il kwami, risalendo la giacca fino ad arrivare al colletto e appoggiarsi alla spalla dell’amico, notando così il rossore che aveva iniziato a espandersi sulle gote di quest’ultimo, raggiungendo le orecchie e il collo.
Ora, di Plagg si potevano dire tante cose: che fosse pigro, che fosse un estremo amante del camembert, che avesse una cotta latitante per Tikki da tempo immemore ma che non avrebbe mai confessato…ma dopotutto era uno spirito millenario. Ne aveva conosciuti di ragazzi prima di Adrien, certe cose ormai riusciva ad annusarle anche a chilometri di distanza, come l’imbarazzo.
“Fammi indovinare, mio piccolo umano-“
“Sei inquietante quando lo dici”
“Siamo venuti in questo posto perché c’entra qualcosa con quella famosa notte che io e Tikki abbiamo passato su quella terrazza, al freddo, mentre tu e la tua Lady l’avete passata al caldo?”
Il biondo iniziò a tossire, strozzandosi con la sua stessa saliva; gli ci vollero alcuni minuti per riprendersi per bene e guardare stralunato il suo kwami.
“Tu…Tu…Non parlare di… di…”
“Di sesso?”
“Plagg!”
“Ehi, non sono io quello che ha fatto le cosacce quella sera”
“Mi rifiuto di parlare di queste cose con te!”
“E con chi vuoi parlarne, con tuo padre?”
Adrien sembrò pensarci su qualche momento…no, suo padre era decisamente l’ultimo con cui poteva parlarne, Nino era fuori questione per via dell’accordo con Mari quindi… si, gli restava solo il gattino nero.
“Beh ci siamo detti di aspettare, io sono assolutamente d’accordo perché siamo partiti facendo il passo più lungo della gamba, però…quella sera sono… sono-“
“Scoppiato”
Gli suggerì Plagg, muovendo la coda in modo rilassato, come se non stesse assolutamente parlando di educazione sessuale con il suo compagno.
“Scoppiato si… e stavo per…”
“Venire dentro Marinette”
“Oddio voglio morire”
Sbottò Adrien, andando a sedersi sulla panchina vicino all’entrata, per fortuna erano abbastanza lontani e isolati e nessuno faceva caso a un ragazzo rosso dalla testa ai piedi che parlava da solo.
“Su, ci sono cose più imbarazzanti nella vita~”
Lo rassicurò l’altro.
“Siamo soli, puoi sfogarti quanto vuoi, non sarà peggio di quando mi spaccavi i timpani con la storia di Lady Bug”
Il biondo si grattò il collo a disagio.
“Stavo per venire dentro Mari si, se non mi fossi trattenuto per un momento sarei potuto… insomma avrebbe potuto restare anche incinta, che sarebbe una cosa meravigliosa, ma non alla nostra età, più avanti magari… un bambino, due magari… una femminuccia con gli occhi della sua mamma~”
“Ehi, ripigliati”
Il kwami gli diede un pizzicotto sulla guancia.
“Ahi! Comunque… per ora è meglio non correre il rischio di una gravidanza inaspettata, non so se Marinette ne ha parlato con sua madre e sia andata, beh a fare una visita, ma voglio proteggerla e proteggermi anch’io, per questo la farmacia”
“Oh capisco”
“Già”
“Preservativi”
Il ragazzo ormai aveva superato tutte le tonalità di rosso possibili, non gli restò che passarsi una mano sugli occhi, sperando di poter dimenticare presto quella chiacchierata.

“Dunque… preservativi, preservativi, preservativi…”
Bisbigliò Adrien tra sé e sé, guardando i vari scaffali alla ricerca delle scatole dai colori sgargianti.
“Non faresti meglio a chiedere alla farmacista?”
Gli chiese in un mormorio il kwami.
“Giammai”
“E allora giammai li troverai”
“Non sono oggetti così piccoli che non si vedono! Insomma, alla pubblicità si fanno notare”
“E’ una farmacia, non una pubblicità, ci sono reparti e reparti”
“Questo lo so anch’io”
“E allora chiedi invece che continuare a perdere tempo!”
“Va bene, e va bene, e va bene!”
Borbottò il ragazzo, mettendo il broncio e andando alla casa dove lo aspettava una signora che, nel frattempo che lui cercava, sistemava alcuni farmaci. Vedendo il biondo venire da lei li mise un attimo da parte, sfoggiò un sorriso gentile per farlo sentire a suo agio e gli chiese di cosa avesse bisogno.
Adrien sorrise di rimando e aprì la bocca per fare la sua richiesta… ma non gli uscì la voce, provò a tossicchiare un paio di volte ma ancora non ci riuscì, si batté il pugno sul petto… niente.
Il suo sorriso si trasformò in uno tirato, la donna intanto lo guardava interrogativamente.
Tossicchiò ancora e decise di provare a mimare con le dita quello che cercava: unì il pollice e l’indice e glielo mostrò.
La farmacista alzò un sopracciglio… un cerchio?
“Cerchi… una pastiglia? Magari per il mal di gola!”
Adrien scosse la testa, unì le mani e le sfregò tra loro cercando d’indicare qualcosa di sottile, non era difficile, un cerchio sottile…no?
La donna dietro al bancone restò a bocca aperta: cosa diavolo stava facendo ora?
Il biondo e la farmacista giocarono a questo gioco del mimo per altri dieci minuti, Adrien stava facendo di tutto per farle capire che si stava riferendo agli anticoncezionali ma, avendo perso temporaneamente la voce, la donna proprio non riusciva a capirlo.
Plagg, nascosto nel colletto della camicia bianca dell’amico, proprio sotto l’attaccatura dei capelli, se la rideva come non aveva riso negli ultimi secoli. Certo si sarebbe giocato un po’ di camembert, ma kwami santi, quanto ne valeva la pena.
Adrien era assolutamente il suo compagno più spassoso!
Se la sarebbe goduta questa, poco ma sicuro!

…Okay, ritirava tutto il piccolo kwami nero.
Erano ormai trascorsi una quarantina di minuti e Adrien non riusciva ancora a parlare, non riusciva a farsi spiegare, la farmacista stava annegando tra le scartofie siccome aveva provato a far vedere al ragazzo gli elenchi dei farmaci presenti e ormai, anche se la farmacia era isolata, si era formata una fila barbottante che chiedeva al biondo di sbrigarsi.
Biondo che era immerso nel più totale imbarazzo ormai, quindi, siccome il kwami era anche buono nel profondo, e si sarebbe fatto anche pagare una bella dose di camembert, decise di prendere la situazione nella sue manine.
“Mi servirebbe una scatola di preservativi, grazie”
Disse, camuffando un po’ la voce, quando Adrien aprì di nuovo la bocca.
La farmacista alzò gli occhi al cielo, ringraziando alcuni santi, mentre il ragazzo richiudeva la bocca di scatto, arrossendo come un peperone, sentendo delle pacche sulla schiena da parte dell’anziano dietro di lui.
“Li vuoi normali? Anche il lubrificante immagino”
Adrien annuì in maniera frenetica e pagò altrettanto velocemente, per poi scappare via, direttamente in macchina.
“Ora mi aspetto un ringraziamento, sai?”
Disse Plagg, spuntandogli vicino.
Il ragazzo lo guardò un attimo… poi si lasciò andare contro i sedili, andando in semi-coma.
Il gattino nero rise ancora, chissà come avrebbe reagito Tikki quando lo sarebbe venuta a sapere!

Non ci volle molto per venirlo a scoprire per suo divertimento.

Mentre i due fidanzatini stavano mangiando sulla gradinata della scuola, Plagg urtò, per sbaglio eh, il sacchetto vicino ad Adrien che rotolò giù per le scale, mostrando così il suo contenuto.
Marinette spalancò la bocca e sgranò gli occhi, arrossendo, come fece Tikki, ma la kwami rossa si riprese in fretta e iniziò a guardare male il biondo.
“Brutto pervertito!”
Urlò, lanciandosi in attacco sulla sua testa per iniziare a tempestargliela di manate.
“Ahi, ahi, ahi, ahi!”
Strillò di rimando Adrien, alzandosi e iniziando a correre per cercare di sfuggirle ma Tikki continuò a rincorrerlo per continuare a picchiarlo per aver pensato male della sua Mari.
La corvina guardò la scena insieme a Plagg, poi i due si scambiarono un’occhiata; la prima che scoppiò a ridere fu proprio Marinette che si piegò quasi in due, e anche Plagg non fu da meno.
Oh, quella era una ricompensa anche migliore del camembert!


 
   
 
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