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Autore: Vincent_Nightray    25/12/2017    2 recensioni
Nati nello stesso giorno, si erano detti tempo addietro di voler trascorrere il compleanno, e contemporaneamente il Natale, assieme, abbuffandosi, ridendo, e condividere il letto, riscaldarsi l’uno contro l’altro, sotto le coperte, in silenzio. E invece in quella casa aleggiava solo una pesante malinconia. Abbandono. Disillusione.
//TykiAllen.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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***
Comincio con l’augurare un sereno Natale. E continuo precisando che è stato annunciato che il compleanno di Tyki capita nello stesso giorno di quello di Allen, e la cosa, ovviamente, mi fa sclerare molto. Non potevo non scriverci qualcosa su. Spero davvero vi piaccia.




A Silent Christmas
La loro casa era arredata semplicemente, raccolta e stretta nella sua penombra, l’albero di Natale a rifulgere a calcolate intermittenze e mozziconi sparsi qua e là. Tyki sedeva fiaccamente, mantenendo con presa leggera la sigaretta; il suo flebile barlume illuminò vagamente il suo viso aristocratico, fece bruciare nell’oscurità della tarda sera i suoi occhi felini, attenti e guardinghi, a custodire quel silenzio martellante. Rimbombante. A far riaffiorare, nelle sue note bianche, i ricordi palpabili di una notte trascorsa a fare l’amore.
Allen Walker era la sua debolezza. Qualcosa di unico nella sua eccitante caparbietà, qualcosa di dannante nella sua bellezza inafferrabile. La sua pelle scura ancora profumava di lui, la dolcezza della sua saliva a indugiare sulle sue labbra.
Allen Walker.
Con il comune pensiero che l’amore fosse qualcosa d’inesplicabile, Tyki conveniva. Quel ragazzo gli aveva guardato l’anima e lo aveva sedotto con quelle sue iridi d’argento, lanciandogli un subdolo, possente e dolcissimo incantesimo. E, dopo tutte quelle occasionali scopate di mezzanotte, lui era entrato nella sua vita come un angelo a lenire le sue antitetiche contraddizioni, a stravolgere le sue abitudini ed il suo cuore.
Non era stato semplice legare Allen a sé. Regali, attenzioni, viaggi. Pur lottando per lui, Allen non sarebbe mai stato suo. Pur adorando quando Tyki stringeva il suo corpo fra le sue braccia forti, si mordeva con desiderio le labbra quando, veemente, l’uomo gli afferrava i capelli, gli sbatteva la testa sul cuscino e poi lo sculacciava per punirlo di essere troppo, troppo per lui, di essere così sfacciatamente perfetto, bisbigliando con venefica sensualità quanto lo adorasse. Nati nello stesso giorno, si erano detti tempo addietro di voler trascorrere il compleanno, e contemporaneamente il Natale, assieme, abbuffandosi, ridendo, e condividere il letto, riscaldarsi l’uno contro l’altro, sotto le coperte, in silenzio. E invece in quella casa aleggiava solo una pesante malinconia. Abbandono. Disillusione.

 Non era passato molto tempo da Tyki quando l’aveva preso l’ultima volta.

”Buon compleanno.”
Aveva sussurrato il ragazzo dai capelli bianchi, ricevendo con un leggero sorriso il bacio di Tyki sul collo.
“A te, piccolo.”
Ed avevano preso a baciarsi con la lingua, gambe intrecciate, le mani di Allen ad avvinghiarsi alle spalle di lui, graffiando i muscoli, e le dita di Tyki, vogliose, a tastare la pelle candida premuta contro la propria, aprendo le sue gambe ancora una volta. Imparando ad amare. Imparando ad amarsi.
Lentamente, tutto era quiete, i sospiri di Allen e il suono languido dei loro corpi uniti a recidere il silenzio.
E parole inascoltate.
“Sei perfetto, ragazzo.”
E baci sulle labbra, morsi, lividi, e carezze sul viso arrossato, sui capelli, sulla nuca, e occhi fissi a contemplare quella bellezza angelica, dallo sguardo lucido. Le braccia di Allen erano strette attorno al suo collo, le sue labbra tremavano, strepitanti nel proferir qualcosa. Indugiava, appoggiando la fronte alla sua, vicini tanto da percepire i reciproci respiri sul viso.
Allen si lasciò baciare.
“Non lo sono...”


Con un pacco regalo nell’altra mano, ancora intatto, Tyki fumava.
Assorto. Quasi dormiente. Perso in un’incompletezza che con Allen non gli apparteneva. Leccandosi le labbra, come a rievocare il sapore delle sue. Ed inspirando la nicotina, come ad allontanarne il ricordo. Con la mesta, patetica speranza che Allen potesse tornare da lui.
E danzare, come facevano sempre. Ridere, prendersi in giro, e poi, e poi, e poi, e poi fare l’amore, contro il muro, sul tappeto, nella doccia, nel letto, ovunque, ovunque per lui.
A disfare le lenzuola. A disfarsi i capelli, i vestiti.
A disfarsi le convinzioni e le idee.


***
Sul tavolo giaceva un foglio.
Lì, abbandonato, prima che Tyki si svegliasse.
Dimenticati di me. È finita.
Tyki spense la sigaretta nel posacenere accanto a sé.
Non c’erano compleanni da festeggiare. Non c’era più nulla per cui farlo. E lui non era fatto per dimenticare un essere così bello. Non era fatto per arrendersi.

 







***
So, merry Christmas to you all.
Spero mi lasciate una recensione...e la Poker Pair mi manca. Scriveteci su, davvero.
<3
   
 
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