Anime & Manga > No. 6
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Autore: Sacchan_    26/12/2017    0 recensioni
Seguendo la regola delle challenge "5+1" avremo cinque momenti in cui Nezumi si troverà costretto a discutere con Shion di alcune famose citazioni letterarie, più uno dove sarà Shion a farlo con Nezumi.
Challenge iniziata il 07/09/2017 in occasione del sedicesimo compleanno di Shion.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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challenge 2
PENSIERI E PAROLE

-4-
- Il geloso è un fastidio per gli altri, ma è un tormento a se stesso
-



Note d'Autrice:
*si mette in ginocchio*
Sapevo che non sarei stata in grado di rispettare la tabella del 7 del mese, e difatti eccomi qua con 20 giorni di ritardo! Mi scuso davvero, ma il lavoro mi sommerge, e ora che ho avuto 3 giorni per tirare il fiato finalmente mi sento in grado di tornare a scrivere!
Come prima importantissima cosa questo capitolo è specialmente dedicato a Yonahwatanabe che in privato mi ha scritto una cosa bellissima, era tardi quella sera che ho letto il suo messaggio, ero stanca per le ore di lavoro e il suo messaggio mi ha fatto blushare e nascondermi sotto le coperte a mò di struzzo sotto le coperte.
Grazie ancora carissima, buone feste a te e che le mie one-shot possano sempre accompagnarvi, spero che questa vi sia gradita nonostante i tempi di attesa.
Bene, e ora che ho detto tutto... si va!




La luce del pomeriggio si riversò sulle vie traverse del Distretto Ovest, strade che Shion percorse a perdifiato.
Aveva finito di lavare i cani di Inukashi prima del solito e, con la paga che aveva ricevuto quel giorno, si era diretto nelle vie centrali del mercato con l'intenzione di comprare carne e pane da consumare come pasto per la cena insieme a Nezumi. Casualmente incontrò persino il signor Rikiga intento a comprare del liquore dal suo spacciatore di alcool di fiducia; proprio lui lo informò, con tono annoiato e menefreghista, di aver visto pure Eve camminare in quelle zone non meno di una mezz'ora prima.
Il solo sentire quel nome riecheggiare nelle proprie orecchie, unita alla consapevolezza che anche Nezumi si trovava da quelle parti, fece fare un tuffo al cuore di Shion: non lo vedeva dal pomeriggio del giorno precedente, da quando era uscito di casa per recarsi a lavorare.
Quando era tornato alla sera, Shion si era già addormentato da parecchio e quella mattina, svegliandosi presto per recarsi da Inukashi, era proprio Nezumi colui che stava dormendo come un sasso, al punto tale che Shion si era sentito in dovere di fare meno rumore possibile per svegliarlo.
Sì, gli mancava... era passata soltanto una giornata dall'ultima volta che si erano parlati, ma a Shion mancava irrimediabilmente quella lingua saccente, quei modi di fare così seducenti e le sue continue prese in giro.
Salutando Rikiga in fretta e furia Shion si diresse verso la zona del Distretto in cui era situato il teatro: Shion era convinto che Nezumi avesse fatto ritorno al suo posto di lavoro dato che, come lo aveva preventivamente informato, ultimamente era molto impegnato con una nuova sessione di spettacoli teatrali. 
Sebbene fosse consapevole che ciò che stesse facendo avrebbe finito per irritare Nezumi si disse che, per una volta, poteva anche smettere di dare ragione alla testa e seguire il cuore. E il suo cuore in quel momento desiderava vedere Nezumi, e tanto anche.
Per questo stava correndo fino a perdere il fiato se si sbrigava avrebbe trovato Nezumi prima ancora che ritornasse dentro il teatro; l'avrebbe salutato dicendogli che lo aspettava a casa, con un piatto di zuppa alla carne pronta da mangiare insieme, si sarebbe scusato per avergli fatto perdere del tempo e poi se ne sarebbe andato, con il sorriso sulle labbra per averlo almeno visto.
Girando gli angoli delle vie ciottolate, facendo appello alla propria memoria quando Rikiga gli aveva donato una mappa del Distretto Ovest da studiare così che non si sarebbe più perso, Shion imboccò la strada che conduceva al teatro e lì da lontano la scorse: la schiena di Nezumi, avvolta nell'immancabile mantello di tessuto rinforzato, il suo impeccabile profilo del viso e i capelli neri che rilucevano grazie ai raggi del sole.
In un primo momento Shion avrebbe voluto chiamarlo da lontano per imporgli di fermarsi, ma subito cambiò direzione andando a nascondersi dietro a un muretto prima che fosse troppo tardi. Il motivo dovuto al fatto che Nezumi non si trovava affatto da solo, ma in dolce compagnia nel pieno senso della parola.
Riprendendo fiato Shion rimase a osservarli per molto, prima Nezumi e poi lei.
Lei era una bella ragazza poco più bassa di lui, i cui capelli lisci e biondi si nascondevano sotto la pesante sciarpa color corallo che teneva avvolta al collo e da cui alcune ciocche sparse facevano capolino qua e là. Le gambe bianche e perfette sporgevano da sotto la gonna terminando in stivali dotati di tacco. Da lontano i due sembravano parlare amichevolmente a giudicare dalle risate di lei e persino Nezumi pareva di buonumore, cosa assai stranissima.
Tutta la gioia che Shion provò nel vederlo scemò di colpa lasciando posto soltanto a mille dubbi e domande come: chi era quella ragazza? Una collega di lavoro? Un'amica? Perché si trovavano insieme? Perché Nezumi le stava parlando così tranquillamente?
Shion avvertì la voglia di girarsi e andarsene, tuttavia le sue gambe erano molli e i piedi non sembravano rispondere ai suoi comandi. Poiché il suo morale era improvvisamente finito sotto terra l'unica cosa che poté fare fu restare immobile incapace di reagire e limitarsi ad osservarli da lontano. Dentro di sé si maledì con se stesso: come poteva lui competere con una ragazza e soprattutto con una così carina? Chiunque guardandoli avrebbe detto che formavano una bella coppia, ma Nezumi non gli diede mai la
prova di interessarsi al mondo femminile per quanto si accorgesse che, ovunque andasse, tutte gli rivolgevano lo sguardo.
E allora chissa perché quella stava avendo la sua attenzione a differenza delle altre; Shion restò ancora di più incredulo quando la vide aggrapparsi a un suo braccio e allontanarsi insieme a lui, per molto tempo si chiese persino che cosa aveva intenzione di fare e perché si ostinava a restare lì e fissarli da lontano.
Facendo appello a tutto il suo coraggio Shion si schiaffeggiò le guance da solo: aveva già deciso in precedenza che avrebbe sfidato la sorte recandosi sul posto di lavoro di Nezumi, sfidando così la sua ira, allora cosa aveva da perdere adesso?
Shion li rincorse allungando sempre più il passo e quando fu abbastanza vicino a loro allungò il braccio per afferrare Nezumi e richiamare la sua attenzione.
"Nezumi!" Gridò con voce rauca, afferrandogli il maglione dall'orlo della vita, sollevandoglielo di strappo e mettendo così in mostra parte della sua pelle dei fianchi. Nezumi si voltò giusto in tempo per evitare che Shion glielo strappasse, mentre la ragazza si staccò da lui restando interdetta e confusa da quanto appena successo. Quando Shion finalmente si accorse della confusione generata si decise a lasciar andare Nezumi, balbettando delle scuse incomprensibili e indietreggiando fino a diventare rosso dalla testa fino ai piedi.
Nessuno parlò più almeno fino a quando Nezumi non si decise a spezzare il silenzio rivolgendosi alla ragazza che ancora spostò il suo sguardo da Nezumi a Shion senza capire nulla.
"Scusa, puoi andare avanti da sola?"
"Oh, uhm." Annuì lei capendo che la situazione richiedeva il suo allontanamento; e anche se così non fosse stato ci pensò Nezumi ad afferrare Shion per un braccio e a trascinarlo via.
Senza molte cerimonie Shion si ritrovò così spinto contro ad un muro, reazione prevedibile si disse nella mente: sicuramente Nezumi era già furioso di suo al solo vederlo, poi essere comparso davanti a lui in quel modo così irruento aveva aggravato il tutto.
"Che diavolo ci fai tu qui?" Gli chiese. Aveva un tono di voce calmo, ma era comunque meglio non sottovalutarlo.
"Mmm..." Shion sapeva che avrebbe fatto meglio a rispondervi, ma poi perché doveva essere lui a rispondergli per primo? Era conscio del fatto che Nezumi non gradiva la sua presenza, però non stava comunque facendo nulla di male: lui voleva solo salutarlo e augurargli buona fortuna per i suoi spettacoli teatrali. "E tu allora?" Gli rispose richiamando la sua attenzione. "Chi era quella? Una tua amica? Una collega? Perché ci giravi a braccetto?"
Shion si morse la lingua per aver parlato troppo, incredibilmente però era persino riuscito a stordire Nezumi a giudicare dalla sua immediata mancanza di reazione.
"Cosa? Perché dovrei rendertene conto a te?" Gli rispose Nezumi a muso duro, cosa che portò Shion a indurirsi ancora di più.
"Perché io lo voglio sapere." Dentro di sé moriva davvero dalla curiosità.
E se non si trattava né di una amica né di una collega, ma di una ragazza di strada? Visto il luogo dove si trovavano poteva benissimo esserlo, e poi che ne sapeva lui di cosa combinava Nezumi nel suo tempo libero? Era pur sempre un ragazzo di sedici anni, se voleva sfogarsi in qualche modo i mezzi li aveva eccome e nessuna le avrebbe detto di no. Nel giro di poco balenarono nella mente di Shion le peggiori immagini, il cui solo immaginarle gli procurava disgusto.
"Non hai bisogno di lei..." Sussurrò Shion frenando Nezumi da qualsiasi cosa volesse dire. "Non hai bisogno di lei." Ripeté più forte di prima e implorante. Avrebbe voluto dirgli: ci sono io qui, se hai bisogno di qualcuno hai me, fallo con me, usa me, non andare insieme a lei... ma si intimò di mantenere segrete quelle parole nella speranza che Nezumi le cogliesse grazie al suo silenzio.
Dopo un po' lo vide portarsi una mano al volto e strofinarsi la fronte emettendo un lungo sospiro di desolazione.
"Shion, seriamente, tu..." Iniziò senza terminare la frase
"Io cosa?" Domandò Shion protendendosi verso di lui.
Nezumi scosse la testa e si avvicinò pericolosamente a lui, bloccandolo contro la parete. Sollevò un indice e gli colpì la fronte, al punto tale che Shion dovette chiudere forte gli occhi e sperare che Nezumi non avesse intenzione di picchiarlo o qualcosa di simile. Fortunatamente tutto ciò che avvertì fu quel colpetto al centro delle tempie.
"Il geloso è un fastidio per gli altri, ma è un tormento a se stesso." Recitò impeccabilmente Nezumi a pochi centimetri dal suo volto; Shion sbattè le palpebre più volte non capendo nulla di quanto Nezumi gli avesse appena detto, allora il ragazzo si allontanò da Shion giusto quel poco che servì per far sì che Shion si rilassasse.
"Te lo spiegherò in modo che persino un testa - vuota come te possa capire: smettila di pensare a chissà cosa, quella ragazza è solo una mia collega di lavoro, un'attrice di teatro come me e non c'è nulla tra me e lei e mai vorrei che ci fosse. Quindi qualsiasi viaggio mentale ti sei fatto smettila di preoccupartene." Concluse afferrandolo per un braccio e incamminandosi con lui nella direzione opposta al teatro. " Shion immediatamente gli chiese come mai stesse prendendo quella strada, dato che era convinto che Nezumi avesse ancora dei spettacoli da concludere per quella giornata.
"Sì, è vero. Ma ora sono davvero irritato e non riesco a recitare quando sono di questo umore così pessimo. Il direttore se ne farà una ragione tanto lo sa che Eve è una donna volubile."
Shion chinò le spalle in segno di scuse: non voleva procurargli dei problemi e non voleva che Nezumi se ne restasse con il muso lungo per tutta la sera. Si era trattato solo di un malinteso in fondo, non c'era bisogno di prendersela così tanto.
Nezumi però non era dello stesso avviso e lo dimostrò puntandogli un dito contro.
"Hai ragione, ma ora mi gira così. Perciò, per la salvezza della tua incolumità, ti consiglio non appena torniamo a casa di prepararmi una cena con i fiocchi. A meno che tu non voglia che io ti salti letteralmente addosso, nel vero senso della parola, e ti assicuro che la cosa non ti dispiacerebbe, ma a me sì." Nezumi concluse quel discorso lanciandogli un'occhiata inconfondibile mentre si leccava il pollice, nascondendo un chiaro doppio senso. La risata che ne seguì subito dopo camuffò il tutto, chissà che faccia da pesce lesso stava facendo Shion in quel momento per averlo fatto ridere così?
Non appena Nezumi gli diede le spalle Shion si prese il volto tra le mani: era serio? O lo stava prendendo in giro come al solito?
E se avesse sfidato la sorte anche quella sera cosa sarebbe poi successo? Il solo pensiero lo fece avvampare all'interno...
Scuotendo la testa Shion gli intimò di aspettarlo mentre tornavano indietro verso le vie centrali del Distretto.




   
 
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