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Autore: sofimblack    26/12/2017    0 recensioni
Dal II capitolo:
«Vuoi una caramella?»
Lui la guardò con attenzione ancora maggiore. Non si erano mai presentati, non si conoscevano, eppure lei non si era presentata né gli aveva chiesto il suo nome. No, lei gli aveva sorriso offrendogli una caramella. Una caramella. Anche lei studiava le persone, non si era sbagliato, ma aveva l’impressione che i loro studi si muovessero su due piani diversi.
[...]Quando però lei gliela porse, e lui allungò la mano per prenderla, accaddero due cose contemporaneamente.
Si sfiorarono appena, e una lieve scossa attraversò entrambi... probabilmente pure questo è un cliché, eppure tramite quel tocco leggero presero effettivamente la scossa, era decisamente così, non ci si poteva sbagliare.
La seconda cosa fece invece cadere Rae nello sgomento. L’atmosfera, da tranquilla e rilassata, si era fatta per lei tesissima. Una sensazione terribile, sconvolgente e in qualche modo triste la attraversò, velandole per un momento gli occhi di panico. 5 novembre, 5 novembre, 5 novembre.

Cosa sarebbe potuto accadere se Rae, una ragazza molto "intuitiva" e dal passato difficile, avesse incontrato Elle durante il caso Kira? Forse il finale sarebbe stato diverso...
Beh, spero di avervi sufficientemente incuriositi! Buona lettura ^^
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XX

Trial

 

 

29 Settembre

 

R

 

“Mi sbaglio forse, Rae?”

No, non si sbagliava affatto. Accidenti, perché doveva essere così difficile? E perché riusciva a leggerle dentro così bene? Certo, già lo sapeva che finché la faccenda non fosse stata definitivamente conclusa le sarebbe stato impossibile andare oltre i sentimenti che provava per lui, ma era comunque frustrante. Ogni volta che lo vedeva le faceva sempre lo stesso effetto e la cosa più penosa di tutte era che invece lui, nei suoi confronti, non provava nulla di tutto ciò. L’unica cretina che ci stava male era lei.
Alla fine comunque aveva parlato con Rem, come Elle le aveva chiesto, ma lo shinigami non le aveva dato una risposta chiara. In realtà, le aveva detto con tono enigmatico che sarebbe dovuta andare lei stessa a parlare con Misa, a cercare di convincerla. Rae si era chiesta per tutto il tempo cosa avesse in mente lo shinigami… che volesse metterla alla prova? Ad ogni modo non le aveva lasciato chissà quale scelta e perciò adesso eccola lì, intrufolatasi per miracolo nel backstage di uno shooting fotografico di cui Misa era la modella principale.
Nonostante avesse fatto parte di quella vicenda sin dall’inizio - praticamente anche da prima che fosse cominciata - e fosse riuscita a collaborare con Elle e persino ad entrare in contatto con gli Shinigami, presentarsi a Misa e parlarle le metteva addosso una grande agitazione. Il problema di quella ragazza è che era imprevedibile nella sua leggerezza, e che avrebbe potuto benissimo ammazzarla se solo si fosse sentita in pericolo.
Inoltre, c’era un’ulteriore questione che l’assillava: ovviamente non poteva rivelarle chi fosse davvero, perciò si era inventata una storia vagamente credibile per giustificare ciò che le avrebbe detto. Il problema era che lei faceva schifo a mentire. Certo, non era a Elle che doveva dire una bugia, e cercare di mentire a lui l’aveva in qualche modo “allenata”… ma non si sentiva affatto tranquilla, soprattutto perché si sarebbe dovuta esporre apertamente. Sperò che tutto andasse per il meglio.

«Ehi, Misa! Devo parlarti.»

«E tu saresti…?»
Aveva approfittato di un momento di pausa per avvicinarsi a lei e parlarle. Rae sapeva che su questo non doveva mentire, e oltretutto faceva poca differenza: Misa poteva benissimo vedere il suo nome perché, come le aveva detto Rem, aveva gli occhi.

«Mi chiamo Rae, Rae Milton… so che probabilmente non hai alcun motivo per fidarti di me, ma devo parlarti. In privato.»
«Tesoro, se vuoi un autografo o una foto dovrai aspett…»
«Riguarda Light.»

Lo sguardo di Misa cambiò, facendosi sospettoso. La scrutò per un po’, per poi finalmente parlare.

«Ok, vieni con me.»

La portò nel suo camerino ricolmo di regali e di fiori e chiuse la porta, volgendo verso di lei tutta la sua attenzione.

«Dunque?»
«So che Light è Kira… e che Elle vuole far uccidere Light.»

Misa assottigliò gli occhi, dubbiosa. Beh, in effetti non è che l'avesse presa tanto alla larga.

«E tu come lo sai?»

Ecco, era arrivata la parte più difficile di tutte. Accidenti a Elle, a Rem e a tutti quanti.

«Beh… i-io credo che Kira sia fantastico e voglio assolutamente che riesca a trionfare, ma so che la polizia sta cercando di fermarlo, soprattutto Elle. Diciamo che sono molto vicina ad uno dei membri della squadra anti-Kira… non posso dirti chi… e che per questo ho saputo molte cose…»
Misa la ascoltava attentamente ma non sembrava granché convinta. Anzi, il sospetto nei suoi confronti aumentava a dismisura, era più che evidente. Così non andava… avrebbe dovuto adularla, ed al contempo dire cose per cui si sarebbe detestata, ma non importava. Davvero, ciò che c’era in ballo era decisamente più importante del suo amor proprio.
«So che Light è il vero Kira e so anche che se lui confessa di esserlo Elle non lo ucciderà. Misa, tu sei la sola abbastanza vicina a Light da poterlo convincere… ed io non voglio assolutamente che Kira, il cui scopo è soltanto punire i malvagi, sia ucciso. Quello che ha fatto è stato rendere il mondo un luogo migliore e non è giusto che debba essere punito per questo! L’unico modo per salvarlo è farlo confessare e se tu lo ami davvero lo devi aiutare…»

Misa aprì la bocca per parlare ma fu a quel punto che Rem manifestò la sua presenza attraversando la parete, fermando così qualsiasi cosa stesse per dire. E Rae, a quel punto, seppe che la sua vita dipendeva davvero da quello strano shinigami, che lei non poteva farci più nulla… era alla sua mercé. Il tempo smise di scorrere.
«Misa.»
Rae finse di non vedere Rem, continuando a guardare Misa con un’espressione implorante e - sperava - sincera, ma non poté evitare di trattenere il respiro. E a quel punto Rem parlò.

«Credo che dovresti darle ascolto.»

 

L

 

Non appena Elle vide quel numero sullo schermo del telefono seppe che tutto era andato secondo i piani. Lo seppe perché lei non lo chiamava mai.

«Rae.»
«Elle! Ce l’ho fatta!! Mi…»
«Non è necessario che tu aggiunga altro.»
L’aveva detto col tono di voce più freddo e brusco di cui era capace, sapendo che così avrebbe smorzato all’istante qualsiasi entusiasmo nella ragazza.
«…Oh. Capisco.»

Tipico di lei. Sicuramente l’aveva chiamato sull’impulso del momento, felice di essere riuscita a portare a termine un compito che non credeva di riuscire a sostenere, senza pensare che parlarne al telefono sarebbe stato poco prudente. E sicuramente adesso che aveva capito l’errore commesso se ne stava dall’altro capo della linea con lo sguardo basso a mordersi il labbro, come faceva sempre quando realizzava di aver sbagliato. Il pensiero della sua bocca lo distrasse per un momento, mentre nella sua mente riaffiorava la sensazione del suo tocco morbido, dei loro respiri che… cosa cavolo stava pensando, esattamente? Elle chiuse gli occhi per un attimo, sopraffatto dalla frustrazione e dal disprezzo per se stesso. Quello era precisamente uno dei motivi per cui doveva mantenere le distanze con lei: non poteva permettersi di distrarsi così facilmente. Anzi, non credeva che esistesse nulla al mondo che potesse farlo, prima di Rae, ed era bene che le cose rimanessero in quel modo.
«A breve la vicenda sarà risolta. Quando sarà il momento Watari passerà a prenderti.»
Terminò la chiamata senza neppure darle il tempo di rispondere.

Quello che faceva nella vita non era un gioco, non poteva permettersi alcun tipo di sentimentalismo e, una volta conclusosi il caso Kira, non l’avrebbe rivista più. Si sarebbe lasciato velocemente tutto ciò alle spalle, tornando alla sua vita di sempre e dimenticandosi di lei… e lei avrebbe fatto lo stesso con lui. D’altronde l’essere umano è volubile e dimentica in fretta.
Eppure, com’è che mentre pensava a tutto questo sentiva come un macigno nel petto?

 

1 ottobre

R

 

Rae era già pronta quando la familiare Rolls Royce nera si fermò davanti al suo appartamento. Ancora non riusciva a credere che il caso Kira finalmente si sarebbe concluso quel giorno…
Non attese che Watari scendesse per aprirle la portiera ma ci si fiondò dentro, impaziente.

«Buongiorno, Miss.»

«Ciao Watari…»

Il suo sguardo sereno aveva sempre avuto su di lei una sorta di potere tranquillizzante, eppure quel giorno era impossibile calmarsi... e a dirla tutta neppure Watari aveva la solita espressione pacifica. Era visibilmente concentrato, in tensione, e fecero tutto il tragitto in silenzio.

Misa aveva chiesto ad Elle un incontro con Light, che ancora viveva al quartier generale… e certo sapeva che ci sarebbero state delle telecamere. Doveva essere molto sicura di sé per sbandierare così le sue intenzioni e Rae in un certo senso ammirava tutta quella fiducia in se stessa. Era convinta di riuscire a persuadere Light a costituirsi, era evidente.
Rae in realtà sapeva come sarebbe andata a finire, lo sapeva già da quel lontano pomeriggio di luglio, e al solo pensiero provò un forte senso di disagio che sorprese pure lei. Watari le rivolse uno sguardo interrogativo dallo specchietto retrovisore, ma Rae non ebbe il tempo di dire alcunché.
«Siamo arrivati.»



 

Ciao a tutti, miei cari lettori… lo so, sono imperdonabile, ma credo che (purtroppo) chi segue questa storia da tempo ormai l’abbia capito .-. Sono passati mesi dall’ultimo aggiornamento della storia e, lo confesso, credevo che non sarei mai riuscita a continuarla. Sono accadute varie cose nella mia vita e purtroppo il tempo (e soprattutto la testa!) da dedicare alla scrittura è stato praticamente nullo… MA eccomi di nuovo qua! ^^ E dunque, è tempo di annunci, perciò…


ATTENZIONE ATTENZIONE: mi ero ripromessa che non avrei più aggiornato se non avessi prima concluso la storia perciò… sappiate che ormai siamo praticamente a fine e che, state tranquilli, non vi lascerò più in sospeso! Le ultime decisioni sono state prese, i paragrafi scritti e finalmente questa storia ha trovato la sua conclusione. Entro il 2017 pubblicherò l'ultimo capitolo... (il che mi rende da una parte molto contenta e dall'altra un po' triste... :| ). Diciamo che è tipo il mio regalo di Natale un po’ in ritardo!

Pertanto, ai nuovi lettori… benvenuti! <3 E ai vecchi… bentrovati! Un grazie speciale va soprattutto a voi, che nonostante sia passato del tempo avete comunque avuto fiducia in me, tornando a controllare gli aggiornamenti di questa “piccola” storia e - spero - trovando stavolta una bella sorpresa :) Grazie grazie grazie, a chi ha messo la storia tra le seguite, le preferite (!), a chi mi ha scritto in privato (<3), a chi ha recensito o deciderà di farlo (<3 <3 <3) e anche a chi, semplicemente, preferisce leggermi in silenzio :) Ve voglio bbbbene!

 

sofimblack

  
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