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Autore: sara1234567890    27/12/2017    1 recensioni
Freya e William sono promessi sposi, ma quando la guerra si mette in mezzo a due anime innamorate, spesso non c'è un lieto fine.
Dal testo:
Corro tra gli alberi secchi, gridando il suo nome. Sento i rumori della battaglia vicino a me. Ma non mi importa. Cerco solo lui.
Ho appena saputo che era andato in battaglia. Non posso pensare a ciò che potrebbe succedergli.
Mio Dio ti prego fa che sia vivo.
Fa che sia lì ad aspettarmi.
Fa che io possa sposarlo tra due mesi, come avevamo deciso.
Fa che possa vivere con lui fino alla vecchiaia e di spirare tra le sue braccia una volta raggiunta una veneranda età.
Ti prego mio Dio non farmi vivere da sola. Perché senza di lui io non posso vivere.
Sento i rumori della battaglia sempre più vicini. E continuo a pregare.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Fino all’ultimo respiro
Corro tra gli alberi secchi, gridando il suo nome. Sento i rumori della battaglia vicino a me. Ma non mi importa. Cerco solo lui.
L’orlo del mio abito si strappa tra i rovi spinosi, ma io continuo a correre. Sento il mio cuore battere intensamente e un senso di ansia invadermi.
Ho appena saputo che era andato in battaglia. Non posso pensare a ciò che potrebbe succedergli. I miei capelli biondi sono sparsi nel vento, il mio abito viola è sporco e consunto, le mie scarpe scivolano via nell’erba innevata, ma non mi curo di rimettermele. Penso solo a lui.
Mio Dio ti prego fa che sia vivo.
Fa che sia lì ad aspettarmi.
Fa che io possa sposarlo tra due mesi, come avevamo deciso.
Fa che possa vivere con lui fino alla vecchiaia e di spirare tra le sue braccia una volta raggiunta una veneranda età.
Ti prego mio Dio non farmi vivere da sola. Perché senza di lui io non posso vivere.
Sento i rumori della battaglia sempre più vicini. E continuo a pregare.
Prego che questo incubo abbia fine. Che lui sia vivo e stia bene. Che mi sorrida e mi dica che hanno vinto.
Probabilmente prima gli darò uno schiaffo, poi piangerò lacrime di gioia e lo abbraccerò forte.
I miei genitori mi hanno detto di non venire, ma io sono venuta ugualmente. Sono scappata dalla finestra e sono venuta alla sua ricerca.
Perché non me lo ha detto?
Ho paura. Paura di scoprire che lui non c’è più.
Paura di dover andare avanti da sola.
Paura che i miei genitori sorrideranno sapendo della sua morte e concederanno la mia mano a qualcun altro.
Paura di dovermi trascinare non mio dolore per anni, fino ad essere consumata dal cordoglio.
E ho paura che i nostri sogni non si realizzeranno mai. Dopo tutti i nostri sforzi per stare insieme, tutte le nostre lacrime e le nostre sofferenze.
Sbuco fuori dal bosco e esco in una radura innevata. Attorno a me non c’è anima viva, ma sento ancora i rumori della battaglia poco più avanti. Ci sono corpi morti. Alcune armature argentee risplendono al sole. Altre invece sono ricoperte di sangue.
Sento di avere il cuore in gola mentre lo cerco.
Una grande desolazione e tristezza mi assaltano mentre guardo il cupo paesaggio.
I fiocchi di neve cadono dal cielo, posandosi ovunque.
Tutto è immobile. Osservo i volti dei cavalieri morti ed ogni volta che ne guardo uno, prego che non sia il suo.
Poi vedo un uomo. È in ginocchio e mi dà le spalle. I suoi capelli rosso scuro sono inconfondibili. Corro verso di lui.
“William” sussurro.
Ma non si volta.
Vado di fronte a lui.
Vedo tre frecce ficcate nel suo torace.
“no” sussurro.
È ancora vivo, ma sta morendo.
William mi guarda con stupore.
“Fr…Freya? C-che…ci…fai…qui?” chiede e del sangue esce dal suo labbro.
William cade per terra.
Lo prendo tra le braccia e lo cullo piano. Il mio incubo si sta avverando. Sento che sta morendo. Percepisco il suo cuore che rallenta.
Il mio volto si riempie di lacrime.
“no” sussurro “No!”.
E piango.
“piccola” mormora William “n…non piangere” e il sangue continua a scendergli dal labbro.
Lo stringo e vedo la chiazza di sangue sul suo stomaco allargarsi. Perde sangue. troppo sangue.
“non…andare…via, ti prego” dico con la voce rotta dai singhiozzi.
“Freya…i…il mio tempo…è finito…ti ringrazio per…t…tutto…non potevo desiderare…donna…migliore…grazie” mormora.
Porta il suo volto verso il mio e comprendo cosa vuole.
Poso le mie labbra delicatamente sulle sue.
Sento il suo cuore battere sempre più lentamente.
“ti amo Freya” dice.
Sono le sue ultime parole.
Il suo cuore si spegne e la vita scivola via dal corpo del mio amato.
Cosa c’era che non andava in noi?
Perché era successo?
Perché lui doveva morire?
Dio perché ci hai abbandonato?
Perché toccava sempre a noi soffrire, dopo tutta quella fatica per convincere i nostri genitori a lasciarci sposare?
Piango e grido per il dolore. Non posso credere che questo sia successo a noi. A noi due. Ora che cosa farò? Tornerò a casa in lacrime e rimpiangerò William per il resto della mia vita?
No, io resterò qui, al suo fianco. Per sempre.
Stringo il suo corpo al mio petto e mi sento morire dentro per il cordoglio.
Poi sento dei passi dietro di me. Ma non mi degno di guardare chi sia. Amici? Nemici? Che importava tanto? Lui non c’è più e forse la morte è una prospettiva migliore della vita in questo momento. Sento delle voci parlare dietro di me. Guardo attraverso il riflesso dell’armatura di uno dei corpi dei soldati e mi accorgo che dietro di me c’è uno squadrone di guerrieri. Sono dei nemici. Uno di loro ha un arco in mano e me lo sta puntando addosso.
Non c’è via di scampo.
C’è solo la morte.
E io la accolgo a braccia aperte.
Guardo William. Io starò al suo fianco. Fino all’ultimo respiro.
Sento un sibilo e un dolore atroce alla schiena, mentre percepisco una freccia trafiggermi la carne e vedo la punta di ferro riaffiorare in mezzo al mio petto.
La mia vita è ridotta a piccoli istanti. Ma nonostante ciò sorrido.
Guardo un secondo William e lo bacio sulle labbra fredde, prima di cadere su di lui, chiudere gli occhi per sempre e sentire la morte avvolgermi.


 
Il capitano Delgado attraversò a cavallo la radura.
Era piena di corpi di cavalieri inglesi.
Sorrise soddisfatto. Li aveva sterminati tutti.
Solo allora notò una cosa. In mezzo al rosso del sangue e al bianco della neve c’era una figura vestita di viola.
L’uomo scese da cavallo e controllò da più vicino.
La figura viola era una donna. Ed era morta. Aveva una freccia conficcata nella schiena. E tra le braccia di lei c’era un soldato.
Anch’egli era morto. Aveva tre frecce nel suo stomaco.
Erano morti. Eppure, stavano abbracciati amorevolmente.
Quella visione era terribile eppure bellissima.
Due anime legate, che si erano spente insieme.
Per la prima volta il capitano Delgado si chiese quale fosse il vero prezzo della guerra.
   
 
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