Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Segui la storia  |       
Autore: HatoKosui    28/12/2017    0 recensioni
Ame e Aoi sono due sorelle che si strasferiscono alla Iwatobi in un periodo inusuale, quasi alla fine della scuola. Hanno un passato strano, la più grande è chiusa in se stessa, la sorella minore, Aoi, dal canto suo si sente sola, persa in situazioni più dolorore di quanto sembri. Conoscono il vicino di casa Makoto e i ragazzi della Iwatobi, ma Ame sembra provare orrore e fastidio per tutto quel che riguarda l'acqua tanto da sopportarne a malapena la vista... Aoi cerca di aiutarla chiedendo aiuto a Rin, conosciuto da poco, ma nessuno si aspetta un'altro disastro imminente: il male non viene mai da solo!
[Storia senza pretese, che avevo scritto un anno fa e che ho publicato ora perchè mi hanno letteralmente pregato... Nonostante tutto ci tengo particolarmente a sentire le vostre opinioni, e spero con tutto il cuore che piaccia (anche perchè i ragazzi meritano eh u.u)!]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Nuovo personaggio, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pioggia

 

Il tempo ci mise molto poco a passare, quasi un battito di ciglia. Aoi si presentò a casa di Makoto quella mattina, come d'accordo, con una borsa a tracolla verde scuro, che usava sempre per i suoi lavori da Baby-Sitter, indossando solo dei pantaloni chiari ed una maglia leggera, bianca.

La casa di Makoto era completamente in ordine e quando la fece accomodare in salotto lei si sentì quasi a disagio.

-Makoto, i bambini hanno qualche particolare intolleranza?

-No- rispose lui dalla cucina, per poi comparire con un vassoio in mano -Non ne hanno!

Le assicurò, ma quel vassoio gli oscillò pericolosamente tra le mani, forse perché si stava muovendo troppo velocemente. Aoi si tirò su e lo aiutò, poggiando il tutto sul tavolino si legno.

-Grazie

Disse il castano e lei gli sorrise pacificamente, rimettendosi seduta.

-Io ora devo andare, Aoi-chan... per qualsiasi cosa puoi chiamare sul mio cellulare, ti ho scritto il numero proprio qui

Le passò un foglietto bianco con il suo numero impresso a caratteri cubitali e lei non fece neanche in tempo a ringraziarlo, che già era quasi uscito dalla porta.

-Ma...Makoto...

Il castano, praticamente fuori dalla porta, le rivolse lo sguardo, ma Aoi non sapendo cosa dire agitò la mano davanti a se in segno di saluto.

-Fai attenzione!

Disse, mentre Makoto le sorrise aperto, ricambiando il suo gesto. -Sto uscendo!*

E scomparve tra le scale ed il sole cocente di quella giornata afosa.

“Non ce la farei mai ad allenarmi con questi ritmi.” Pensò Aoi tornando dentro casa e chiudendo la porta “è vero che sono in acqua, ma non credo che cambi molto, il corpo si deve comunque muovere”

Si sedette nella sala illuminata dalla lampadina, dove piombava un silenzio innaturale.

“Bhe, Makoto ha un sacco di muscoli, ci scommetto”

Bevve un sorso di thè. Tutto le sembrava così noioso.

 

°°°

 

-Buongiorno.

Ame era entrata nell'aria piscina con passo veloce, pensando di essere in anticipo rispetto a tutti, ma in piscina vi era già lui, Haru.

I due si guardarono per qualche secondo, poi lui distolse gli occhi e sussurrò:

-Buongiorno.

La ragazza arrossì un pochino pensando di essere inadatta a parlare con le persone ed iniziò a togliersi il vestito, appoggiandolo proprio lì, sulla ringhiera.

Haru la fissò con occhi sbarrati, mentre lei era di spalle e preparava i capelli legandoli.

-P...perchè ti stai cambiando lì?

Ame si girò piano, con le mani ancora alzate tra i capelli.

-Ho indossato il costume sotto al vestito quindi non è un problema.

Haru rimase in silenzio e fissò il vestito, tanto che la ragazza pensò di averlo infastidito.

-Non è un problema, no? Dico, pensavo andasse bene comunque e....

-Va bene comunque infatti, si...

Seguirono attimi di silenzio. -Ok, allora io entro...

I passi di Ame erano più veloci del solito, anche se rimanevano instabili e maldestri. Haru le osservava le mani che tremavano, le vedeva la pelle d'oca sulle gambe. C'era qualcosa che non le aveva detto. Le si avvicinò, quasi contrariato, lei lo osservò di scatto, come un gatto sulla difensiva.

-Che fai?

Gli chiese.

-E' poco che ti alleni in acqua, mi sto avvicinando.

-Lo so, lo vedo, però... ecco, so entrare, ora. Capito? Cioè, dai, fammi entrare e spostati...

Il suo tono tremava, nonostante nel suo viso aleggiasse palese una voglia di imporsi sull'altro. Mentre Haru la guardava, in lontananza si avvertirono delle voci, che fecero girare il moro verso l'entrata. Ame invece non si girò.

Le figure di Nagisa e Rei comparvero per prima sulle scale, seguite da Makoto ed anche Rin.

-Haru-chan...?

Disse Nagisa, bloccato sul bordo della piscina con gli occhi sbarrati come tutto il resto della combriccola.

Ame, d'istinto si era lanciata verso Haru, abbracciandolo, prima che loro potessero vedere in che modo goffo l'avesse fatto. Era così avvinghiata che sembrava essere lì da molto, con il viso nell'incavo del collo del moro, i capelli sfatti che le pendevano oltre la spalla lasciando vedere il fascio di nervi che era la schiena.

-Andiamo a cambiarci.... Nagisa....

Sussurrava Makoto, guardando la faccia spaesata di Haru che era palesemente confuso ed ancora non aveva capito bene la situazione. Rin aveva le mani in tasca e con un sopracciglio alzato seguì gli altri verso lo spogliatoio.

-A..me?

Disse Haru e la sentì stringere la presa.

-Non volevo che mi vedessero entrare in acqua.

Il tono della ragazza somigliava al biascichio di una bambina che ha mangiato dolci di nascosto e si vergogna ad ammetterlo.

-Non c'è motivo di-

-SI CHE C'è!

Haru s'irrigidì, sentendola urlare. Passarono dei secondi, il moro abbassò le gambe per immergerla quasi del tutto nell'acqua, per evitare di sentire troppo il suo peso e sperando di farla staccare, ma peggiorò la situazione, perché l’acqua mossa dai loro movimenti ora li cullava e il suo repiro sul collo era così evidente che sembrava quasi rumoroso. Haru s’irrigidì tutto d’un tratto, ma lei non se ne accorse, anzi lo strinse ancora di più a se, forse per istinto.

-Quando ero piccola i ragazzi della scuola di nuoto che frequentavo prendevano in giro quelli che non sapevano tuffarsi – Ame alzò il viso e lo guardò da quei pochissimi centimetri che li dividevano -Voi siete ad un livello superiore e vedendomi in quello stato i tuoi amici sarebbero sicuramente scoppiati a ridere!

Haru aprì la bocca per parlare, ma alle loro spalle Rin li interruppe.

-Scoppieremo a ridere se non ti staccherai da Haru... lo farai svenire se continui ad appiccicarti così!

Ame girò di scatto lo sguardo verso il giovane, che di rimando le sorrise con quei denti aguzzi. Quasi come se fosse meccanico la ragazza lasciò andare il moro, scivolando vicino al bordo, dove era accovacciato Rin e arrossendo. Dopo qualche attimo lo guardò bene e strabuzzò gli occhi.

-Sei il fratello di Gou...- Sorrise -Vi assomigliate!!

-Grazie. Anche tu assomigli molto a tua sorella.

Ame si avvicinò ancora di più al giovane. -Tu conosci Aoi?

-Infatti Rin, la conosci?

Disse Nagisa, sistemandosi gli occhialini, poco più in la. Anche Rei e Makoto erano usciti.

-Si, l'ho incontrata qualche volta...

I ragazzi stavano per domandare qualcosa, ma Haru li interruppe.

-Possiamo continuare?

Chiese, guardando palesemente in disaccordo il fondo della piscina. I ragazzi rimasero un po' in silenzio, poi si guardarono e sorrisero.

-A LAVORO!

Urlò Nagisa e ognuno tornò alle sue cose. Ame li guardò sorridendo inconsciamente, si sentiva così strana, erano anni che non faceva qualcosa con altre persone, c’era sempre la sorella di mezzo.

Appoggiata al muro si perse a guardare i movimenti dei giovani e non si accorse di Haru che le si avvicinò furtivo, appoggiandosi vicino a lei.

-Ah, scusa mi ero distratta…

Disse lei, quando lo notò. Il ragazzo scosse poco la testa, ma sembrò essere pensieroso e puntò il suo sguardo sul bordo di marmo.

-Mi sembri più tranquilla.

Constatò e Ame lo guardò molto sorpresa.

-Si, forse un po'. Anche se l’acqua ancora mi spaventa, mi sento meglio qui… Però sembra che oggi il divertimento durerà poco.

Haru la guardò e lei puntò il suo sguardo all’insù, verso il cielo.

-Tra poco verrà a piovere, non ti pare?

Haru non guardò il cielo, non gli importava granché, ora era lei a catturarlo. I suoi occhi erano così grandi, le ciglia bagnate dall’acqua, i capelli poco umidi e lunghi, che sembravano fili di seta nelle parti che erano bagnate. Lei abbassò lo sguardo e si guardarono.

-Ah, si.

Disse lui, come per giustificare il suo silenzio e poi si allontanò un po' dal bordo.

-Andiamo, allora, prima che piova.

Ame lo guardò allontanarsi, leggermente insospettita. Guardò ancora il cielo.

Una brutta sensazione le pesò sul petto.

 

°°°

 

Mise una coperta per ognuno, accarezzò il viso della piccola Ran, poi diede un bacio al piccolo Ren, coprendolo per bene. Makoto entrò piano e Aoi si girò subito a guardarlo.

-Si sono addormentati, incredibile.

Disse il ragazzo sorridendo amabile. Aoi lo guardò teneramente.

-Non so, forse li ho fatti stancare troppo – Li guardò e poi sentì le voci ovattate di Nagisa e Rei, così sorrise -Vado a preparare qualcosa da mangiare…

Makoto annuì e la ragazza fece per uscire dalla stanza, ma il giovane la fermò poco prima.

-Aoi!- Lei si appoggiò allo stipite della porta e lo guardò curiosa, alzando le sopracciglia -Mi dispiace di averti creato problemi.

La ragazza scosse la testa. -Ma figurati, infondo non ho nessuno che mi aspetta a casa! E poi piove così tanto!

Scrollando le spalle scomparve e scese le scale, verso il salotto. Ci trovò tutti i ragazzi seduti, Gou e Rin parlavano tra di loro, Nagisa e Rei stavano bisticciando per non si sa quale motivo, mentre Haru era da solo vicino alla finestra.

-Ciao a tutti- Disse, sconsolata per il casino. Buttò un occhio verso Rin, che la guardò subito, rimanendo sorpreso. -Ciao…

Biascicò lei e Gou per un attimo sbatté così tanto le palpebre da sembrare una bambola immobile ed inquietante. Aoi preferì non avvicinarsi, così passò oltre, addentrandosi in cucina. Preparò le pentole e dopo poco sentì i passi di qualcuno entrare in cucina.

-Oh, Haru!

Lui la salutò in silenzio con un movimento ella testa, poi le si avvicinò un poco, mentre lei lo fissava curiosa.

-Ame è passata a casa a prendere la giacca, ha detto che portava qualcosa da mangiare.

Aoi si illuminò.

-Aaah, meno male! Avevo un sacco di cibo già pronto in frigo, ha avuto una bella idea!

Haru annuì, un po' cupo e la ragazza accese il gas, per poi guardarlo curiosa.

-è successo qualcosa?

Il moro distolse lo sguardo, un po' cupo e scosse la testa.

-Sicuro? Sai che non sei molto bravo a mentire?

I loro occhi s’incontrarono, per un attimo ad Haru sembrò di essere guardato dentro, come quando parlava con Makoto, ma peggio, perché Aoi era un’estranea per lui.

-Non è successo nulla.

Ribadì e per un attimo la ragazza lo guardò. Poi lasciò cadere lo sguardo sulle pentole e sorrise.

-Va bene allora, grazie di avermi informata!

Lui annuì, poi fece per uscire. Sull’uscio si fermò, la guardò e rimase fermo, indeciso. Dopo qualche attimo la porta suonò.

-Eccomi!- La voce di Ame si avvertì lungo il corridoio e Haru si decise a raggiungerla. Ame aveva cambiato abito, si era asciugata per bene i capelli e aveva preso una giacca epr la pioggia, che ora era completamente bagnata e gocciolante. Quando Haru arrivò lei stava dando il piatto a Rin e Gou l’aiutava a togliere la giacca, portandola ad asciugare.

-Ah, ciao- Disse lei, vedendolo. Haru sorrise poco poco, avvicinandosi. -Ho portato un sacco di cose da mangiare. Fuori piove così tanto che sembra di assistere al diluvio universale! Hai visto?

Stava facendo finta di nulla, ed Haru era piuttosto contento.

-Andiamo, gli altri sono a tavola.

-Saluto mia sorella e arrivo.

Ame si diresse veloce in cucina, sistemandosi la cintura della gonna, ma quando voltò l’angolo notò che la sorella non era sola. Si pietrificò sul posto, vicino l’uscio, perché Rin era così vicino ad Aoi da sembrare quasi che la stesse abbracciando, entrambi girati verso i fornelli stavano biascicando qualcosa che non si sentiva. Ame strabuzzò gli occhi.

“COSA?! Quei due… no, ma non ci credo!”

Era così contenta di vedere quella scena che le si creò un blocco di adrenalina tra la gola e lo stomaco, e per non scoppiare fu costretta a girarsi epr scappare via, ma sbattè contro Makoto, che invece non l’aveva proprio vista.

-Ahia!

-Attenzione!

Ame si massaggiò il naso e poi lo guardò mentre la teneva per le spalle, notando quanto fosse più alto se visto da vicino.

-Scusa… - Disse imbarazzata.

-Ame, che combini?

La richiamò la sorella, quasi shoccata, con il mestolo in mano, seguita da Rin. Ame sorrise imbarazzata, scuotendo le mani e scivolando via dalla prese di Makoto.

-Scusate, sono inciampata ahahaha...ha… beh, io vado di là eh. A dopo!

Ame scomparve, Aoi la guardò dileguarsi e confusa si rivolse a Makoto che era ancora più confuso di lei.

 

°°°

 

 

La sera era ormai arrivata, dopo mangiato si stavano preparando tutti ad andare via. Haru fece per uscire, seguito da Ame e Aoi, avvolte nei loro giacchetti.

-Grazie di tutto Makoto-san!

Lo ringraziò veloce Ame, sorridendogli e salutandolo con la mano. Aoi fece lo stesso e di girarono tutti e tre per tornare sulla strada di casa.

-Ah, o miseria, ho dimenticato il cellulare in camera dei bambini!

Ame guardò la sorella, piuttosto sconfortata.

-Non mi va di tornare in dietro, odio le scaleeee

Si lamentò. Haru la guardò e stringendosi nel giacchetto disse:

-Possiamo andare avanti, tanto non siete lontane da qui.

Ame lo guardò quasi sorpresa, poi Aoi capì al volo.

-Eh, si si, andate! Prendo il telefono e arrivo!

Le due sorelle si guardarono e Aoi le fece l’occhiolino, che ebbe come conseguenza un forte rossore sulle gote.

-E va bene, andiamo…

I ragazzi si divisero e Aoi ritornò sui suoi passi. Haru rimase in silenzio per un po', finché non arrivarono davanti al loro cancello.

-Ok, sono arrivata…- Ame fissò Haru con occhi lucidi dal freddo e dalla stanchezza. -Grazie ancora, questa.. questa è la seconda volta che mi accompagni, mi dispiace darti impiccio.

Haru scosse i capelli, senza risponder molto, ma piuttosto guardandola, con quei suoi occhi incredibili. Ame rimase ipnotizzata.

-Mi fa piacere che tu abiti così vicino.

Disse il moro. Lei sorrise, vedendolo imbarazzato. Neanche lui sapeva perché avesse detto quella cosa.

-Buonanotte.

Questa volta Ame si avvicinò poco, più sicura. Voleva dirgli grazie, ma sarebbe stato complicato, così si fece forza, si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, alzandosi in punta di piedi. Gli occhi di Haru si aprirono per la sorpresa e sembrarono danzare, come il mare in tempesta. Ame arrossì pesantemente, e con molta forza di volontà si allontanò da lui, girandosi per entrare.

-G...grazie.

Biascicò, sull’uscio. Dopo un ultimo sguardo aprì la porta di casa, fece un passo e sorrise.

Poi mise la mano sull’interruttore, acese la luce.

Non fece neanche in tempo ad alzare gli occhi, ma Haru vide bene tutto.

L’esplosione squarciò l’aria, lei cadde a terra, lui si coprì il volto.

Haru alzò gli occhi e lo vide, il fuoco che divampò quasi subito, nella notte.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: HatoKosui