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Autore: Leuzz_    29/12/2017    0 recensioni
[altri attori/film/musicisti]
#492 su Teen Fiction su Wattpad (03/12/2017-28/12/2017)
Ispirato dall'omonimo brano di Blanche, "City Lights" è una Teen Fiction, ovvero una narrazione rivolta ad adolescenti.
Ecco una piccola introduzione al testo:
"Vi siete mai chiesti se le pareti, le lampadine e i marciapiedi potessero parlare?
Beh, io sì.
E se le luci della città di Los Angeles ne fossero in grado?
Ci racconterebbero della storia di Finn Wolfhard, un ragazzo appena trasferitosi da Vancouver, che si innamorerà del suo cliente abituale: Jack Dylan Grazer.
Vuoi saperne di più? Inizia a leggere "City Lights". Esce un capitolo a settimana!
Genere: Erotico, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: Lemon, Lime, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Corse.
Corse perché aveva bisogno di trovare un singolo punto della città in cui non si fossero scambiati dolci effusioni d'amore. 
Gli dolevano le gambe, ma in quel momento non gli importava.
Corse finché non arrivò nei pressi della caffetteria nella quale conobbe il castano.
Ritenne opportuno sedersi sopra una panchina di fronte al locale, dove i suoi occhi iniziarono ad inumidirsi ripensando a ciò che accadde in quel luogo...
~
Era il primo martedì di luglio. 
Il giorno precedente Finn si era trasferito a Los Angeles, dove avrebbe vissuto con il fratello della madre.
Fu un bel cambiamento, dato che fino a quel momento aveva sempre vissuto con i suoi genitori a Vancouver.
Quel giorno era riuscito a sistemare una buona parte dei suoi vestiti ed effetti personali, anche se la sua nuova camera era ancora ricoperta di scatoloni.
Aveva bisogno di uscire da quella villa che poteva finalmente definire "casa" solo dopo essersi fatto una doccia.
Prese le chiavi dell'abitazione ed uscì percorrendo la Adelaide Drive in direzione del locale di suo zio, posto in cui avrebbe lavorato durante l'estate.
Il locale si trovava nei pressi della spiaggia di Santa Monica. Era una di quelle caffetterie degli anni cinquanta, con i divanetti e gli sgabelli in pelle bianca e turchese, il bancone in legno scuro e le grandi finestre che si affacciavano sull'oceano. 
Era una zona particolarmente turistica e commerciale, dettaglio che Finn non gradiva affatto.
A Vancouver era abituato alla calma e alla neve, mentre ora si trovava in una landa calda piena di avvocati, medici, imprenditori con un debole per il Basketball e per i Lakers. 
Non era assolutamente il suo quartiere.
Dopo circa quindici minuti arrivò alla caffetteria che nell'ora di punta era piena di clienti. 
Si diresse verso la cassa e intravide nella massa di persone Jeremy Ray Taylor, un dipendente del locale. 
Era riuscito ad imparare il suo nome sin da subito.
Il ragazzo indossava la sua uniforme composta da T-shirt turchese e grembiule bianco con il logo del "Daniel's"

-'Giorno Jeremy- salutò Finn.
-Hey, siamo pieni di clienti e tuo zio ti vuole in ufficio- disse il ragazzo facendo un cenno con il capo.
Jeremy era più basso di Finn, era anche più in carne ed il suo ciuffo laterale biondo era riconoscibile ovunque, così quando Finn gli passò accanto gli fece notare la differenza d'altezza prendendolo in giro.
Si diresse nell'ufficio dello zio togliendosi la giacca di pelle, che in quel momento lo stava opprimendo.
Bussò alla porta.
-Avanti- disse in risposta l'uomo.
Finn aprì la porta e salutò lo zio con un batti pugno.
-Oggi dovrai occuparti della cassa, Jeremy deve andare in pausa fra cinque minuti.- disse il boss.
Così Finn lo chiamava quando era piccolo.
Ogni estate lui e i suoi genitori passavano due settimane a Los Angeles a casa dello zio.
Ed ogni estate amava lavorare in quel locale la mattina,  il pomeriggio si divertiva in spiaggia, mentre la sera sorseggiava il suo latte al cioccolato con sua madre che preferiva invece un margarita.
-Certo Daniel.- disse il riccio prendendo il suo grembiule.
Uscì dall'ufficio e si diresse alla cassa.
-Hey Jeremy, puoi andare in pausa, ci penso io ai clienti.- disse Finn.
-Uhm...grazie.- disse Jeremy sorridendo, che diede una pacca sulla spalla del riccio.
Finn guardò l'orologio.
Erano le 9:45 a.m.
Passò l'intera mattinata a prendere ordini e servire caffè al bancone in compagnia di Jeremy, che ogni tanto si divertiva ad osservare Finn alle prese con quella mole di persone. 
Quando i clienti divennero di un numero abbastanza contenuto, chiese a Daniel se poteva uscire e dopo una risposta affermativa lasciò il grembiule sul bancone e si diresse all'entrata del locale.
Uscito dal locale camminò sulle strisce pedonali ed avanzò in direzione di una panchina che era rivolta sull'oceano.
Si sedette e respirò l'aria proveniente da quest'ultimo.
Dopo un tempo indeterminato passato a riflettere sui dettagli più "hot" di quella veduta, iniziò a valutare se fosse il caso di andare a fare una passeggiata, ma pensò che non sarebbe stato giusto nei confronti di suo zio.
Era comunque il suo primo giorno di lavoro, e come tale dovette impegnarsi in quest'ultimo.
Fortunatamente suo zio gli aveva fatto trovare il pranzo pronto, così Finn, dopo essersi riempito lo stomaco di hamburger, tornò al lavoro.
In questo lasso di tempo osservò maggiormente i clienti, la maggior parte erano suoi coetanei oppure intere famiglie dedite al relax sotto il sole.
Solo uno catturò la sua attenzione.
Era un ragazzo di bassa statura, aveva i capelli ondulati castani che gli coronavano il viso.
Il suo look era formato da un Bermuda Hawaiano bianco con fiori giallo canarino e una canotta del medesimo colore.
Aveva richiesto un caffè lungo senza disegni a forma di cuore sulla schiuma, così quando Finn ebbe preparato il caffè, sulla schiuma fece un cuore con il cacao.
Alla vista del cuore il castano sorrise.
Prese il cucchiaino e girò la sostanza con veemenza distruggendo il cuore di Finn.
Quest'ultimo se ne andò sorridendo falsamente e tornò alla cassa dando ogni tanto un'occhiata al cliente, che fissava il vuoto con sguardo malinconico.
Passarono circa quindici minuti e quel ragazzo era ancora lì, seduto sullo sgabello.
Finn aveva notato che il ragazzo aveva gli occhi rossi e gonfi e aveva preso più tovaglioli della norma.
Dedusse quindi che li avesse utilizzati per asciugarsi le lacrime.
In quel momento c'erano pochissime persone nella caffetteria, così decise di avvicinarsi al castano.
-tutto okay?- chiese Finn titubante.
-Ehm...sì. Penso di sì.- disse il castano ricomponendosi.
Finn non era molto sicuro riguardo la risposta del ragazzo, così si presentò.
-Mi chiamo Finn. Finn Wolfhard- disse porgendo al ragazzo la mano destra.
-Jack. Jack Grazer.- rispose il ragazzo scuotendo la mano del riccioluto.
-Allora Jack, come mai sei qui da solo, a bere un caffè alle 4:15 p.m.?- chiese Finn poggiando le braccia sul bancone e sporgendosi verso il castano.
-Ero venuto con un paio di miei amici a fare un paio di acrobazie con gli skateboard- disse il ragazzo.
-C'era anche la mia ragazza, che mi ha preso in disparte e mi ha lasciato.-
Continuò Jack.
-Cavolo, mi dispiace.- disse Finn. 
-Non mi è mai capitato prima- continuò.
-Ma so di cosa hai bisogno in questo momento. Ti preparo dei pancakes-concluse Finn rivolgendosi verso i fornelli.
-In realtà...preferisco i waffles. Li mangerei ad ogni pasto- disse Jack sorridendo.
Finn si girò in direzione del ragazzo.
Anche lui amava i waffles.
-Davvero? Sono i miei preferiti- disse.
-Pensavo fossi un uomo da pancake- continuò ridendo.
Il riccioluto preparò quindi dei waffles con sopra due fragole e della panna montata accanto.
-Adesso capisco il perché non volessi un cuore sul tuo caffè- disse Finn scusandosi.
-Non c'è problema. Anzi, devo dire che sei stato molto dolce.- disse Jack immerso negli occhi di Finn.
-Il caffè...il caffè era molto dolce. Voglio dire, sei stato dolce anche tu, ma quello che volevo farti intendere era che il caffè fosse buono.- si corresse.
Finn notò che il viso di Jack fosse diventato di un colore molto simile a quello delle sue sottili, soffici, rosse labbra.
Sorrise a quel gesto involontario e andò dall'altra parte del bancone, sedendosi sullo sgabello prossimo a quello di Jack, che nel frattempo era diventato ancora più rosso.

~

-Quindi il tuo colore preferito è il grigio?- chiese il castano ridendo.
-Non è un comune grigio. Si chiama ardesia- rispose Finn sbuffando.

~

-Faccio pena a quel videogioco.- affermò il castano mettendosi una mano fra i capelli.
-Ma sei ancora al primo livello!- esclamò Finn ridendo.

~

Successivamente Jack guardando l'orologio si rese conto del fatto che sarebbe dovuto tornare a casa.
Era sicuro che sua madre l'avrebbe sicuramente decapitato.
-Aspetta, dammi il tuo cellulare.
Devo chiamare una persona- disse Finn.
Jack estrasse il suo smartphone dalla tasca, lo sbloccò con la sua impronta digitale e lo porse al riccioluto che prese il cellulare.
Dopo aver pigiato il suo pollice una decina di volte sullo schermo, lo porse nuovamente a Jack.
-Allora?- chiese Jack.
-Cosa?- 
-Non hai chiamato nessuno.- fece notare Jack.
-Ho chiamato me stesso- disse Finn sorridendo.
-Adesso ho il tuo numero di telefono.- continuò.
-Perfetto.- disse Jack arrossendo.
-È stato un piacere, ma devo correre.- continuò il castano.
-Scrivimi- disse Finn a quest'ultimo che si era già avviato all'uscita.
-Contaci!- disse prima di andarsene.
Finn rimase a guardare il castano che correva.
In realtà osservò il corpo di quest'ultimo.
"Questo ragazzo è qualcosa" concluse.

~

Dopo aver cenato con suo zio, Finn si sedette sul divano e guardò il suo cellulare.
Erano arrivati due messaggi da Jack, ragazzo superfigo.
Così aveva salvato il castano tra i contatti.

9:14 p.m.

9:35 p.m.

rispose Finn.
Il riccioluto scrisse al castano durantel’intera durata dell'episodio.
Successivamente suo zio gli impose di andare a dormire.
Mi ha anche costretto a darti la buonanotte.
Quindi buonanotte Jack♥> scrisse Finn.
Successivamente rilesse il messaggio e si rese conto del cuore rosso che aveva inviato a Jack.
Notte> scrisse rosso dall'imbarazzo.
10:41 p.m.
scrisse Jack arrossendo.
 Posò il cellulare sul comodino e si addormentò ripensando al riccioluto.

Nota dell'Autore

Vi piace come inizio? Fatemelo sapere nei commenti.
Al prossimo capitolo!
   
 
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