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Autore: Altair4    29/12/2017    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutte le volte che Ṡénza si addormentava sognava David, per cui per tutto il viaggio o si allenò fino allo sfinimento o dormì. Spesso sia Pacor sia Treodor facevano molta fatica per svegliarla, come se fosse attaccata a quel mondo immaginario, perché solo lì trovava un po’ di pace. Finalmente arrivarono alle coordinate del tunnel spaziale ma non trovarono un bel nulla.
         -Dove diamine è quel coso?- Chiese Treodor.
         -Il computer rileva una forte energia alle coordinate che ci ha dato Kara…forse non sta aperto costantemente, forse pulsa e quindi si apre e si chiude in un determinato tempo. Dobbiamo studiarlo bene prima di usarlo o rischiamo di essere disintegrati quando lo passiamo-
         -Meno male che ci sei tu Pacor! Al suo posto, caro Treodor, o saresti venuto via senza aspettare che si aprisse o ti ci saresti buttato a peso morto, per venire affettato in milioni di molecole-
         -Sempre carina Ṡénza…- Rispose Treodor seccato.
         -Mi sembra un dejavu, in mancanza di Cleria ci pensi tu Ṡénza a rallegrare l’atmosfera, ma che pensiero gentile- Intervenne Pacor.
         -Ok, scusatemi…ce l’ho ancora con te Treodor…sei entrato nella mia cabina senza permesso!-
Pacor guardò il cugino con sguardo interrogativo.
         -Parlava da sola…sono entrato per vedere se era tutto ok…mi sembrava sveglia, credevo che mi invitasse con lei nel letto…-
         -Hai forzato la porta!!!-
         -Non credevo che fossi ridotto così male…forse è meglio se lasci perdere, è troppo strana e poi è monoandrica…- Commentò Pacor.
         -Invece di blaterare voi due, guardate! L’energia sta aumentando, si sta formando qualcosa…è incredibile- Disse Treodor.
         -E’ una singolarità, è il tunnel- precisò Pacor.
Ci fu un lampo, una specie di vortice comparve proprio davanti a loro e piano piano si aprì un passaggio.
         -Fantastico, stranamente non ha una forte gravità, vuol dire che possiamo attraversarlo nelle due direzioni!- Commentò Pacor.
         -In realtà non è una buona notizia, perché vuol dire che lo possono usare facilmente anche i Ghu!- Disse Ṡénza.
         -Bisogna vedere quanto tempo hanno a disposizione prima che si richiuda. Gli ci vorrà un po’ prima che tutto l’esercito passi attraverso…vedo che l’energia sta già calando lentamente, non starà aperto ancora per molto- Replicò Pacor.
         -Spero che quell’esercito non passi proprio!- Commentò Ṡénza.
Dopo nemmeno un minuto il tunnel si chiuse.
         -Bene, per noi è un tempo sufficiente, avviciniamoci, appena si riapre, entreremo-
Disse Pacor.
Dopo quaranta minuti, finalmente il tunnel si riaprì di nuovo e la casa-nave entrò rapida all’interno.
         -Wow, andiamo velocissimi eppure non ho inserito nemmeno la massima velocità, la luce l’abbiamo superata da un pezzo- Commentò Pacor.
         -Quindi è vero, in questa dimensione esiste la velocità a curvatura! Mi sembrava che Kara mi avesse trasmesso i dati teorici- Disse Ṡénza, che in realtà non aveva potuto fare a meno di pensare a Star Trek.
         -La velocità come?- Chiese Pacor.
         -Lascia stare…non è detto che esista davvero…-
         -No no, spiega spiega-
         -In pratica...di solito un corpo non può superare la velocità della luce e so che è vero anche in questa dimensione, perché avete le stesse leggi fisiche della dimensione della Terra… secondo quello che so da Kara e secondo un scienziato terrestre, Miguel Alcubierre, un’astronave, dotata di motore a curvatura, potrebbe “piegare” lo spazio circostante e così il viaggio verrebbe fatto superando la velocità della luce- Ṡénza non volle rammentare il noto programma televisivo Star Trek, altrimenti ci avrebbe messo più tempo a spiegare tutto, Pacor faceva sempre troppe domande.
         -Ah sì certo, la conosciamo anche noi e la usiamo normalmente, altrimenti anche per arrivare qua al tunnel ci avremmo impiegato anni ad una velocità normale. Con il tunnel facciamo ancora prima, senza consumare troppo e noi non ne abbiamo tanta di energia da scialare, anche se abbiamo fatto il pieno su Xiar-
         -Cioè, anche voi usate il Tetrazirconio e gli zirconi?-
         -Non in modo efficiente come nella Bluer e su Xiar…ma sì lo possiamo usare, come possiamo usare anche l’Ergon -
         -Quindi i Paichiani hanno tutto l’interesse a prendersi i due pianeti…sembra che Terzia sia molto ricca di Ergon e sugli asteroidi della zona neutrale ho visto anche una miniera di zirconi…-
         -I Ghu non fanno niente a caso…ci hanno sterminato perché eravamo una famiglia influente…tutti i clan ci avrebbero ascoltato…- Commentò Pacor.
Treodor era rimasto in silenzio, guardava sullo schermo l’interno del tunnel con tutti quei lampi azzurrini e quella strana parete che sembrava fatta di nuvole rosse. Avrebbe voluto che la sua tristezza venisse aspirata via e quasi restò deluso quando uscirono dal tunnel e si ritrovarono nello spazio aperto, silenzioso e glaciale.
         -Ragazzi siamo arrivati più vicini di quello che credevo, in meno di venti ore saremo a Paico. Pensavo di nasconderci su Mora, anche se credo che potremmo atterrare indisturbati, i Ghu si credono così potenti che non penseranno minimamente che qualcuno li possa attaccare- Disse Pacor.
         -Cos’è Mora?- Chiese Ṡénza.
         -E’ il nostro satellite- Rispose Pacor.
         -Anche la Terra ha un satellite, si chiama Luna-
         -Che bel nome…- Commentò Treodor.
         -Anche a me piace molto- Rispose Ṡénza, ma smise di sorridere quando lui la guardò troppo intensamente.
 
Nel mentre su Vera, Tril e Cleria continuavano a fare del loro meglio studiando tutti i dati che Ṡénza aveva raccolto, ma la risposta sembrava essere la solita: c’erano le impronte di Frero nella stanza ma non sul letto di Fertel, né sui calici dove le uniche impronte veramente rilevanti erano quelle dello stesso principe e dell’aliena sconosciuta. Dopo un po’ che Tril guardava gli indizi si accorse che Ṡénza aveva escluso quelle della cameriera che aveva preparato i calici-
         -Quale imperdonabile errore Ṡénza!-
         -Che c’è caro? Cosa hai trovato? Non le avevi già guardate le impronte?-
Cleria lo abbracciava, lo carezzava sulla testa e sul collo, mentre Tril era tutto intento a guardare per l’ennesima volta tutte le impronte rilevate.
         -Sì, ma solo quelle che Ṡénza aveva considerato interessanti, non avevo guardato ancora tutte le impronte presenti nella stanza…farò subito la ricerca e troveremo chi veramente ha avvelenato Fertel, sicuramente è una Verana. Così la guerra sarà ancora meno probabile-
         -Ben fatto amore-
         -Però devo dire che è piacevole lavorare tra le tue braccia, è rilassante…come ci riesci senza distrarmi?-
         -E’ un altro pregio dei Paichiani, sappiamo quali parti del corpo stimolare e quali non stimolare a seconda di ciò che vogliamo ottenere ed io volevo che tu fossi rilassato e vigile…adoro carezzarti, starei per ore-
         -Sei stupenda Cleria…purtroppo però devo andare da Prescilla…il computer ha appena trovato a chi appartengono le impronte, sono di Amanta-
         -Quella poveretta che avevate già scartato? Non aveva un appuntamento segreto la notte dell’omicidio?-
         -Sì, può aver messo il veleno nei calici e poi essere andata all’appuntamento-
         -Ma Ṡénza era sicura che… -
         -Non possiamo escludere nulla e le sensazioni a volte possono essere ingannevoli, chiederemo a Prescilla di leggere la mente di Amanta-
Amanta fu chiamata al cospetto di Prescilla, era preoccupatissima e non fu in grado di nascondere il suo stato d’animo.
         -Amanta, come mai sei così tesa? Nascondi qualcosa?- Chiese Prescilla.
         -Io…ecco…veramente…sì…-
         -Allora parla su, vorrei evitare di leggerti la mente, è molto stancante ed ingiusto…-
         -Ecco io…sto per sposarmi…il principe non lo sapeva…vedevo Prater di nascosto…perché ero una delle amanti del principe…ecco cosa nascondo…se lo avessi detto in giro nessuno mi avrebbe voluta…e ora se Prater lo saprà non mi vorrà più-
         -Quindi non sei stata tu a mettere il veleno nei calici?-
         -Il veleno? No, per l’amor dei Lyr! Non lo farei mai…-
         -Anche se il principe era ingiusto verso di te?- Chiese Tril che per la prima volta in vita sua si trovò nei panni di Ṡénza, doveva per forza formulare domande sgradevoli.
         -E’ vero, il principe era poco gentile con me e diceva che sono brutta e secca…anche se, quando non sapeva che fare, ero il suo trastullo…ma non sono un’assassina ed avevo trovato la soluzione senza fare del male a nessuno! Una volta sposata, lui non avrebbe potuto chiedermi nessun favore!-
         -Stai mentendo!- Disse Tril.
         -Calma Tril…io le credo- Rispose Prescilla.
         -Ti chiedo comunque di leggerle la mente, dobbiamo fugare qualsiasi ragionevole dubbio-
         -Va bene, ma so già che sarà inutile-
         -Cosa volete farmi?- Chiese Amanta.
         -Non preoccuparti, chiudi gli occhi, rilassati e apri la mente. Se non hai nulla da nascondere sarà rapido ed indolore- Disse Prescilla. Poi con le sue mani gentili scandagliò la mente della giovane Verana e lesse tutto quello che riuscì.
         -Tril...dice la verità, non ha messo niente nei calici, li ha solo preparati con dentro il sidro di Rha perché il robot-vassoio ad Ergon li portasse nella stanza del principe. Dopo ha visto il suo fidanzato…vai tranquilla cara, non diremo nulla di te e del principe, perdonaci di aver dubitato-
         -Grazie Prescilla…le nozze saranno domani…-
         -Sono sicura che nessuno potrebbe giudicarti male, sei una brava Verana, su non esitare, va’-
Amanta fece un inchino e se ne andò senza dire altro.
         -Allora Ṡénza aveva sentito giusto…-
         -Ṡénza avrà anche un temperamento un po’ impetuoso ma la sua empatia è impressionante, aveva capito subito che Amanta non era coinvolta…adesso scusatemi leggerò la mente di Pepa e Frero tra qualche giorno, mi sento così stanca-
Prescilla lasciò la stanza.
         -Se solo potessi leggere le loro menti…a questo punto solo loro sanno chi c’era veramente nella stanza del principe!- Disse Tril.
         -Amore non prendertela, sono sicura che arriveremo in fondo a questa faccenda, ho molta fiducia in te…visto che non abbiamo molto da fare, che ne dici se io e te andiamo a riposarci un po’?- Suggerì Cleria.
Tril aveva il dito pollice appoggiato sulle labbra ed era assorto nei suoi pensieri.
         -Tril? A cosa pensi?-
         -Non sono un detective, sono uno scienziato, ci vorrebbe Ṡénza…-
         -Senti la sua mancanza?- Chiese Cleria preoccupata.
         -No, è partita solo da qualche giorno, sento la mancanza delle sue capacità investigative ed empatiche, insieme siamo perfetti per questo caso, ma separati sarà tutto più difficile-
Dopo lungo tempo Cleria si sentì di nuova gelosa nei confronti di Ṡénza.
         -Se è così speciale, perché non vai da lei, invece di perdere tempo con me?-
Disse con un tono serio ed il viso imbronciato, lui le carezzò una guancia e la baciò.
         -Non la considero una compagna per la vita, ma una compagna di avventure, ti assicuro che di lei posso fare benissimo a meno, è di te che non potrei mai-
Il sorriso tornò sul bel viso di Cleria che senza esitare lo condusse nella loro stanza.
 
Finalmente il computer della casa-nave segnalò Paico sullo schermo.
         -Siamo arrivati- Disse Pacor, che si apprestò ad attivare l’allarme per svegliare gli altri due.
Ṡénza arrivò molto assonnata alla plancia della nave, aveva fatto molta fatica ad alzarsi, un secondo prima era nel mondo dei sogni con David.
         -Così quello sarebbe Paico…è rosso, verde e blu, sembra la bandiera armena…certo è distante dal vostro sole-
         -Sì, ma abbiamo tanto calore che proviene dai vulcani, sono la nostra fonte di vita e la nostra rovina- Le rispose Pacor.
         -Casa dolce casa- Disse ironico Treodor che li aveva raggiunti, anche lui sembrava molto stanco.
         -Ci nasconderemo come ha detto Pacor su Mora e lì lasceremo la casa-nave, andremo con le frecce Xiariane su Paico- Suggerì Ṡénza.
         -Ok, controllo se ci sono radar in funzione…e purtroppo ci sono- Rispose Pacor.
         -Pensi che qualcuno li stia monitorando? Nessuno si avventura mai qui, sono sicuro che nessuno farà caso a noi- Gli rispose Treodor.
         -Anche perché faremo finta di essere meteoriti, sono così piccole le frecce Xiariane entreremo indisturbati- Disse Ṡénza.
         -Bene! Treodor che ne dici se andiamo a rifugiarci nella casa di Greor?- Suggerì Pacor.
         -Pensi che sia ancora vivo?-
         -Non lo so, ma di sicuro nessuno lo va mai a trovare-
         -Chi è Greor?- Chiese Ṡénza.
         -E’ un nostro zio acquisito piuttosto solitario e che odia i matrimoni, infatti non era presente alla carneficina dei Ghu, inoltre non è un Rhu quindi potrebbero averlo risparmiato e poi è molto vecchio…vive in una baracca sospesa su una roccia a picco. Dice che è a prova di terremoti ed eruzioni e quindi non si muove mai di lì. In effetti ha il suo orticello e non ha mai avuto problemi con i cataclismi tipici di Paico. Se lui fosse morto…bè casa sua è un ottimo nascondiglio- Spiegò Treodor.
         -C’è una luogo vicino dove poter atterrare senza destar sospetti?- Chiese Ṡénza
         -C’è un lago, potremmo far finta di cadere lì…- Rispose Treodor.
         -Bè speriamo che non sia diventato qualcos’altro…speriamo che sia solo il lago termale che ricordo, ma potrebbe essersi seccato- Disse Pacor ed aggiunse -Controllo subito se c’è ancora…o no maledizione il pianeta non è “girato” ancora dal lato giusto, temo che lo scopriremo in volo-
         -Ok…anche se potremmo aspettare qualche ora che il pianeta ruoti…senza agire così di impulso- Commentò Ṡénza.
         -Non c’è tempo da perdere, a limite vireremo per la zona dei crateri, nessuno verrà a controllare se ce ne sono tre in più o no- Disse Pacor.
         -La zona dei crateri?- Chiese Ṡénza.
         -Sì…ecco, non che sia una zona sicura…ci sono eruzioni di continuo lì, non ci va mai nessuno…ci sono vari crateri formati dalle rocce che vengono sparate fuori dai vulcani vicini- Specificò Treodor.
         -Che bel pianeta dove andare in villeggiatura, il vostro Paico…- Rispose Ṡénza ironica.
         -Capisci perché siamo così bellicosi?-
         -Sì Treodor…mi è tutto chiaro, non sapete cos’è la pace e la serenità-
I tre valorosi guerrieri uscirono con le navette freccia e mimarono la caduta di tre meteoriti, il lago esisteva ancora e si tuffarono nelle sue acque calde.
         -Che meraviglia, quasi resterei qui un altro po’, è molto meglio che immaginarlo su Xiar-
Disse Ṡénza che aveva già fatto sparire la sua navetta e faceva il morto sulla superficie del lago.
         -Adoro i laghi termali, me ne ero inventato uno su Xiar-
         -Andiamo Ṡénza, non è saggio restare qui troppo a lungo, ci possono essere eruzioni sul fondo del lago- Disse Pacor.
         -Ok andiamo-
Dopo mezz’ora di cammino, videro la casa di Greor che penzolava a picco da una roccia dalla forma di falce.
         -Come è possibile che quella roccia non venga giù- Chiese Ṡénza.
         -Sulla sua superficie c’è comunissima terra, infatti Greor ha l’orto lì, ma dentro è tutta in granito e metallo, è molto resistente- Disse Treodor.
         -Se lo dici tu…-
         -Credimi Ṡénza, non ti ci porterei mai, se non fossi sicuro che non c’è pericolo-
         -Allora perché nessuno va mai a trovarlo questo Greor?-
         -Perché è un gran rompicoglioni, ecco perché!- Rispose Pacor.
Era ancora notte quando raggiunsero il picco a forma di falce e scesero lungo una sorta di scala a corda. Una struttura in metallo sorreggeva la casa che sembrava fatta di legno. Bussarono ad una botola, l’unica porta di entrata. Nessuno rispose.
         -Va bene, apriamo, tanto non la blocca mai-
Pacor si calò giù e si trovò in mezzo a quello che sembrava un soggiorno: una specie di pelle d’orso faceva da tappeto, dei mobili dalla forma strana erano strapieni di ossa di animali ed un divano che sembrava fatto di paglia erano tutto l’arredamento.
         -Che gusti rustici il vostro zio-
         -Ha sempre avuto cattivo gusto, vediamo se sta dormendo- Disse Pacor e si avviò verso una porticina. Appena l’aprì, una specie di scure si piantò vicinissima al suo piede destro facendolo schizzare indietro, urlando.
         -Oh! Ma porcaccia della Noria!-
         -Chi è Noria?- Chiese Ṡénza.
         -E’ una Paichiana che gli ha dato buca diverse volte- Rispose Treodor.
         -Ah, ho capito, aveva sicuramente le sue buone ragioni- Disse Ṡénza ridacchiando, ma subito dopo assunse la forma Xiariana e formò la sua spada di energia.
         -Chi siete, cosa volete?!-
         -Greor, allora sei vivo!- Disse Pacor.
         -Pacor? Sei tu?-
Un Paichiano dai capelli grigio-violetto e la pelle blu chiaro si affacciò con un ghigno dalla porticina-
         -Credevo che foste del clan dei Ghu…-
         -Sono già venuti per ucciderti?- Chiese Pacor.
         -Sì, ma mi ero nascosto, ho sentito che parlavano tra di loro e dicevano che forse qualcuno del vostro clan si era salvato…Treodor ci sei anche tu…e…Cleria?-
         -Sta bene non temere, ma siamo rimasti solo noi…- rispose triste Treodor.
         -Lo sapevo che siete tre pellacce dure. Ma cosa ci fate qui? E’ pericoloso-
         -Pensiamo invece che sia uno dei posti più sicuri-
         -Non è vero Pacor, proprio qui vicino stanno radunando un esercito, non so per quale guerra, visto che ormai tutti i clan si sono arresi ai Ghu…-
         -E tu come lo sai?- Chiese Treodor.
         -Sono in contatto con un gruppo di ribelli, i Thu, sono nostri amici da secoli-
         -E come ci sei entrato in contatto?-
         -Sono venuti a cercavi, anche loro pensavano che vi foste rifugiati qui, si è sparsa la voce che siete scappati e molti sperano in voi, sperano che potrete organizzare una rivolta, un giorno-
         -Puoi starne certo, ma prima dobbiamo impedire che quell’esercito parta, vogliono conquistare ben due pianeti, per trasferircisi e sfruttare i loro abitanti- Disse Treodor.
         -E come farete?-
         -Li aiuterò io!-
Ṡénza si fece avanti, il vecchio non l’aveva ancora notata.
         -E tu chi sei? Sembri…ma no non può essere…-
         -Invece sì, sono mezza Xiariana-
         -Tu vieni da Xiar? E cosa ci fai qui?-
         -Treodor, Cleria e Pacor sono miei amici e voglio aiutarli, loro mi stanno aiutando a preservare la pace su quei due pianeti che i Ghu vogliono conquistare: Vera e Terzia-
         -E come speri di fermarli tesoro? Con i tuoi begli occhioni?- Rispose Greor.
         -Ti consiglio di non farla arrabbiare è più forte di me a Pacor insieme!-
         -Non sembrerebbe…-
         -Credimi Greor non sono una comune Xiariana, sono stata modificata-
         -Ma gli Xiariani sono pacifici…ricordo che quando ero piccolo tentarono di contattarci, nessuno volle ascoltarli…non cercarono di conquistarci, ci dissero solo che potevano aiutarci a trovare la pace, che castroneria!-
         -Invece credo che dovremmo ascoltarli- Disse Treodor -Sono stato su Xiar e non mi sono mai sentito così bene…-
         -Secondo me stai solo cercando di entrare nelle grazie di questa bella aliena- Commentò Greor - come se non ti conoscessi-
         -Dice la verità?-  Ṡénza guardava Treodor preoccupata.
         -Se non mi credi leggimi pure la mente, non ho paura di farti vedere cosa penso e chi sono-
         -Lo farò non dubitare, ora pensiamo ad un piano…dobbiamo rendere inoffensive le loro navi, come possiamo farlo Pacor?-
         -In realtà è molto semplice, basterebbe metter fuori uso i motori delle navi, non mi risulta che abbiano dei buoni scienziati e tecnici… -
         -Infatti li hanno rapiti e li obbligano a lavorare per loro…- Disse Greor.
         -Questo può essere un guaio…se riusciamo a sabotare i motori delle navi ci metteranno tantissimo a ripararle…ma comunque lo faranno- Commentò Pacor.
         -Ed il super supercannone a ioni? Cleria mi ha detto che ne hanno rubato uno agli Zhu- Chiese Ṡénza.
         -Sì, lo hanno rubato al mio clan, infatti lo stanno testando per capire come funziona, ma sono ancora in alto mare- Disse Greor.
         -Ecco perché non sono ancora partiti per conquistare Vera e Terzia…- Commentò Ṡénza.
         -Dobbiamo sabotare le navi e liberare gli scienziati…occorre organizzare davvero una resistenza, altrimenti non potremo fare molto…- Disse Pacor.
         -Mettici in contatto con i ribelli, è ora di fare qualcosa per Paico, se vogliamo salvare anche Verani e Terziani- Disse Ṡénza.
         -Va bene ragazzi, so dove sarà la loro prossima riunione…è nella zona dei crateri a mezzanotte- Disse Greor.
         -Ma è pericolosissimo là…- commentò Pacor.
         -Lo so, ma è l’unico posto dove i Ghu non andrebbero mai-
         -E’ per stasera?- Chiese Ṡénza.
         -Sì, siete arrivati giusto in tempo! Ma dobbiamo muoverci ora ed andare a piedi o ci scopriranno. I Ghu controllano i nostri mezzi a propulsione Ergon, non li usa più nessuno-
         -Va bene andiamo, non ci farà male camminare un po’…- disse Treodor.
         -Controllano quelli ad Ergon ma i mezzi Xiariani vanno a zirconi e poi non lasciano residui, non ci possono rintracciare, possiamo usare le frecce settate sull’infrarosso e viaggiare senza luci. I cristalli che formano la navetta dovranno essere di colore nero o ci vedranno anche al buio-
         -Grande Ṡénza! Non avevo voglia di camminare…ma chi lo porta Greor?- Disse Pacor.
         -Non io, ha una faccia da maniaco, non lo divido quel poco spazio con lui- Commentò Ṡénza.
         -Se fossi stato ai miei tempi ti avrei già conquistato bellezza- Disse il vecchio e le fece l’occhiolino.
         -Ho capito tiriamo a sorte- Disse Pacor- io dico pari!-
Ṡénza vide che tiravano a sorte proprio come i terrestri e come al solito vinse Treodor.
         -Si può sapere come ci riesci? E’ scientificamente impossibile-
         -Lo so che pensate che sia il più stupido perché non ho studiato molto nella mia vita, ma ho i miei punti di forza, so come ragioni- Disse Treodor.
         -Tutto qui?- Chiese Pacor.
         -Basta ragazzi, dobbiamo andare- Replicò Greor.
Nel buio rossastro di Paico, tre frecce velocissime e silenziose passarono non viste vicino alle navi nemiche e si diressero verso la regione dei crateri.
         -Vedi dove comincia il bosco Pacor? Lì è dove si raduneranno- Sussurrò Greor.
Le tre frecce conversero nel punto stabilito, quando i cristalli Xiariani si dissolsero, si trovarono circondati da una cinquantina di Paichiani con armi in pugno.
         -Chi siete!?-
         -Sono Greor, ci sono anche Treodor, Pacor ed una nostra amica di nome Ṡénza, siamo venuti per aiutarvi-
         -Gli ultimi rappresentati dei Rhu? Allora è vero che siete vivi-
Qualcuno accese una luce ed illuminarono i visi dei quattro appena arrivati.
         -E lei cos’è?-
         -Sono Xiariana, sono venuta per aiutarvi-
         -Non ci servono gli Xiariani, vogliono solo parlare e parlare, non sanno combattere-
         -Bene, io so fare bene entrambe le cose, chiedete ai miei amici Treodor e Pacor-
         -Parlare…ecco è più bravo Tril ma te la cavi. Però sa combattere benissimo…tu che ci punti la luce chi sei?- Chiese Treodor.
         -Sono Lonodor del clan dei Thu, tra di noi c’è anche qualche Dhu, ma sono io che comando-
         -I Ghu stanno per partire con la loro armata, dobbiamo fermarli o andranno ad invadere dei pianeti indifesi- Disse Ṡénza.
         -Ci hai dato un bella notizia, se se ne vanno potremo riprenderci il pianeta!- Rispose Lonodor.
         -E non vi importa nulla dei pianeti che andranno a conquistare?- Commentò Ṡénza, preoccupata della piega che stava prendendo la situazione.
         -Perché dovremmo preoccuparci di loro? Dobbiamo pensare al nostro di pianeta-
Treodor e Pacor non sapevano come ribattere, non avevano tutti i torti, anche se era da egoisti comportarsi così.
         -Molto bene…sapete anche che porteranno via tutti i vostri scienziati e voi rimarrete su questo schifo di pianeta a morire, perché senza tecnologia non potete vivere qui!- Disse Ṡénza.
         -Come ti permetti, tu qui sei solo un’aliena indesiderata e ti darò una bella lezione-
Lonodor dette la torcia ad un altro Paichiano e si avventò su Ṡénza, la quale semplicemente lo scansò.
         -Sei rapida, ma non ti basterà-
Ṡénza aveva ricoperto gli occhi con Proteallo, nella modalità in cui vedeva bene gli infrarossi, il suo avversario brillava nella notte come una stella vicina, per cui continuò a scansarlo.
         -Aiutatemi! Prendetela! E’ troppo rapida-
Treodor e Pacor rimasero a guardare, mentre Greor diceva:
         -Vigliacchi! Tutti quanti voi contro una femmina, e voi due coglioni non fate nulla?-
         -Sta’ a veder vecchio- gli rispose calmo Treodor.
In pochi attimi Ṡénza aveva steso tutti quelli che avevano cercato di prenderla e si ritrovò da sola di fronte a Lonodor.
         -Come hai fatto?-
         -Su Xiar le cose le facciamo bene o non le facciamo, voi mi aiuterete a fermare le navi e a liberare gli scienziati ed io vi aiuterò a riconquistare il vostro pianeta-
         -Va bene che sei molto forte…ma cosa puoi tu da sola contro i Ghu-
         -Se gli toglieremo la tecnologia non saranno più così potenti e voi aumenterete presto di numero perché sono sicura che appena vedranno che non sono imbattibili, la resistenza crescerà e potrete fermarli-
         -Come sai che ci sono altri ribelli?-
Ṡénza stava per dire che nei film accadeva sempre così, ma optò per qualcosa di più realistico.
         -E’ normale che ci sia malcontento, questi Ghu sono dei tiranni, sono sicura che anche i clan alleati con loro sono costretti a seguirli-
Un Paichiano che era rimasto in disparte si fece avanti e disse:
         -Sono d’accordo, io sono del clan dei Dhu e all’inizio ci hanno fatto credere che avremmo regnato insieme…invece appena i nostri saggi hanno avuto da ridire sul comportamento troppo violento dei Ghu ci hanno sterminato…io con mia moglie e mio figlio abbiamo trovato riparo tra i Thu, ma so che qualcun altro si è salvato, non sappiamo dove siano, siamo dispersi e senza la tecnologia. Abbiamo qualche ricetrasmittente ma non conosciamo le frequenze dei Ghu, temiamo che ci scoprano-
         -Pacor è uno scienziato, troveremo il modo di comunicare, abbiamo dei mezzi di trasposto che i Ghu non possono tracciare, troveremo gli altri e faremo in modo di organizzarci in celle segrete. Se voi riprenderete il vostro pianeta, i Ghu non potranno partire e salverete altri due pianeti insieme al vostro!- Disse Ṡénza gioendo.
         -Se troverai il modo di riunirci noi ti seguiremo!- Rispose Lonodor, era già ammaliato dalla bellezza e determinazione di Ṡénza.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre su Vera Tril e Cleria sono alle prese con il delitto, Pacor, Ṡénza e Treodor arrivano su Paico. Qui i Ghu si stanno dimostrando dei tiranni, ma tutti i clan sono talmente disorganizzati che non sono in grado di ribellarsi. I Ghu hanno catturato i migliori scienziati e così anche i pochi ribelli che vorrebbero riprendersi il pianeta non sono in grado di fare niente…ma adesso c’è Ṡénza! Finalmente si potrà sbizzarrire ed usare i suoi superpoteri.
Alla prossima
Ciaux
Altair
   
 
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