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Autore: Storiedituttiigiorni    29/12/2017    0 recensioni
C'è una leggenda giapponese che dice che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati. Queste due anime sono destinate ad incontrarsi nel tempo... Non si può sfuggire al destino, non si può vincere il destino, non siamo nulla contro di lui, tutto vuole e tutto può e noi non siamo nulla,
Non si può sfuggire al destino...Non si può vincere il destino
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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La sveglia stava suonando ormai da 10 minuti, ma Amelie non aveva voglia di spegnerla. Non aveva voglia di muovere un muscolo, era distrutta. Aveva dormito troppo poco, la sera prima era rimasta fino a tardi nella sala prove della scuola di danza per rimettersi in pari dopo quasi un mese di fermo per un infortunio al piede, che l’aveva costretta al riposo assoluto. Era un vero incubo non poter ballare; per lei la danza era davvero tutto, non ne poteva fare a meno, la facevano sentire viva il dolore del gesso delle scarpette che ti taglia la pelle, l’odore delle calze nuove o lo scroscio di applausi dopo un assolo. Non era vanitosa o egocentrica era solo felice ed entusiasta di trasmettere qualche emozione con il suo corpo; quello era il suo vanto maggior, tutti glielo ripetevano e se ne congratulavano: lei con il suo corpo, con la sua delicatezza sapeva emozionare chiunque. Frequentava quella scuola ormai da 16 anni, e non aveva intenzione di smettere. Era una scuola piuttosto piccola, e di ragazzi grandi erano rimasti solo lei e il suo ballerino, David, e insieme erano diventati i primi di ballerini, ricoprendo sempre i ruoli da protagonisti in tutti gli spettacoli. Quell’infortunio al piede era arrivato nel momento peggiore, poco prima dell’inizio della preparazione al saggio, durante il quale ci si prepara affrontare mesi di duro lavoro, dove il corpo deve essere pronto a prove estenuanti e la mente deve essere concentrata su quello che si sta facendo, proprio per questo aveva passato fino a sera tardi a prepararsi per questo e quando era tornata a casa era davvero troppo tardi e si era lanciata vestita sul letto, e così si era svegliata quella mattina.
Dopo quasi mezz’ora decise di alzarsi ed andare a prepararsi. Dopo tutto quello che le si presentava davanti era un giorno piuttosto impegnativo, oltre alle prove nel pomeriggio, quella giornata era il suo ultimo primo giorno di scuola del liceo, o per lo meno quello che si spera che sia. Dopo anni di duro lavoro anche nello studio, era arrivata finalmente all’ultimo anno di scuola, ne era felice, davvero, non che le pesasse studiare, certo non ne andava matta ma non si lamentava, il vero problema erano i frequentanti di quella scuola: persone per la maggior parte spocchiose ed arroganti, che si divertivano a bullizzare chiunque senza distinzioni. Era un vero incubo, Amelie non era mai stata presa di mira, forse perché suo padre era il preside, ma la sua indole la portava a difendere chiunque fosse il mal capitato. Fortunatamente quello era il suo ultimo anno e poi sarebbe scappata da li.
Si specchio, e ciò che vide era preoccupante. I lunghi capelli castani erano ancora raccolti in uno chignon ormai disordinato e iniziò a disfarlo, forcina per forcina. Gli occhi erano talmente gonfi e stanchi che a momenti non si vedeva più l’iride azzurra e le labbra erano piene di piccoli morsetti, conseguenza della sera precedente, era un vizio che aveva da sempre: quando era nervosa o preoccupata si mordicchiava le labbra fino a ridurle al sangue.
Dopo aver tolto tutte le mollette si spoglio completamente e si buttò sotto la doccia, non prima di aver messo la musica a palla. Sapeva di essere in casa da sola, perché a quell’ora entrambi i genitori erano già al lavoro e il suo fratello non sapeva dove era ma non le importava.
Si insaponò i capelli a ritmo di Ed Sheeren, uno dei suoi cantanti preferiti, e non sentì la porta di casa aprirsi. Dopo aver sciacquato e messo il balsamo, prese canticchiando la canzone, il flacone del bagno schiuma all’arancia e cardamomo: regalo da parte di suo fratello di ritorno da un viaggio ad Amsterdam. Intanto qualcuno era entrato in bagno ma lei non se ne era accorta. Solo quando vide una specie di ombra passare davanti alla tenda, la spostò appena per veder ci fosse, impugnando il flacone che aveva in mano come arma.
‘’ma sei scemo?!’’ urlò indignata verso colui che l’aveva fatta spaventare coprendosi con la tenda della doccia.
‘’non hai mai sentito la parola privacy?! Potevo essere nuda… anzi aspetta lo sono! ’’ continuò lei sconcertata ma comunque intontita dall’orario mattutino.
‘’Oh mio dio, dovresti vedere la tua faccia…’’ disse l’altro ridendo con le lacrime agli occhi per la faccia che aveva fatto Amelie ‘’ e comunque punto uno se tu tenessi la musica più bassa mi avresti sentito che ti stavo chiamando e punto due tesoro sono gay, potevi essere anche Naomi Campbell ed essere nuda, non mi sarebbe importato nulla lo stesso’’ continuò, sistemandosi i capelli allo specchio appena appannato.
‘’e poi pensavi davvero di combattere chiunque fosse qui fuori spruzzandogli bagnoschiuma all’arancia?!’’ concluse lui prendendola in giro, girandosi verso di lei, che ancora si copriva con la poca stoffa trasparente della doccia.
‘’ Miles, perché sei qua ad invadere il mio spazio vitale e non quello di quel cazzone di mio fratello?!’’ disse Amelie evitando di rispondere alle provocazioni; con gesti meccanici e a scatti prese l’asciugamano appeso lì vicino e se lo mise per coprirsi meglio.
‘’ quel cazzone, e ti posso dire che nelle tue parole c’è della verità…’’ disse con un occhiolino ‘’ doveva andare al lavoro più tardi, quindi sono passato qui a salutarlo prima che andasse e quindi ho pensato di aspettarti per andare insieme ad Alex a scuola’’ continuò Miles.
‘’Oh mio dio! non volevo sapere le dimensioni di mio fratello grazie tante’’ disse con una faccia che passò dallo schifata all’esasperata che scatenò un moto di risa a Justin che presto contagiò la ragazza.
Miles era il suo migliore amico da ormai tre anni, insieme ad Alexander, con il quale però si conoscevano da sempre.
Il primo era stato uno delle tante vittime per qui Amelie si era battuta: una volta per i corridoi aveva visto il nuovo arrivato che veniva sbattuto contro gli armadietti ed era subito corsa ad aiutarlo. È stato così che subito divennero buoni amici. Conobbe anche Alex, e divennero un trio inseparabile. Oltre ad essere suo amico era anche suo cognato, infatti da ormai 2 anni lui e suo fratello Henri stavano ufficialmente insieme. La loro è stata una storia segreta ma bellissima, proprio come quella di cui la gente scrive. 
   
 
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