Floki gli andò incontro urlando, era spaventato. "Sono qui! Sono arrivati!" Andò a vedere con i suoi occhi, per un momento pensò che l'amico potesse avere ragione. Ma gli uomini si avvicinavano... e si accorse che non erano guidati da Jarl Borg, bensì da Lagertha. Non aveva idea del perché la sua ex moglie fosse andata lì con centinaia di guerrieri al seguito, e per il momento non gli importava, aveva soltanto un pensiero in mente: Bjorn e Gyda. I suoi figli che non vedeva da ben 4 anni, non aveva avuto alcuna notizia di loro in tutto quel tempo. Non sapeva nemmeno se fossero vivi, e il solo pensiero che non potessero esserci più lo fece rabbrividire. Si avvicinò, Lagertha si avvicinò. "Ho saputo che sei nei guai, ho portato i miei guerrieri per aiutarti" Ma non la ascoltava, non la guardava nemmeno; il suo sguardo era fisso sui figli. Era sicuro che fossero loro. Bjorn si fece avanti, mentre Gyda restò dietro, non sapendo cosa fare. "E tu sei?" "Sono tuo f..." Ragnar lo abbracciò, quasi soffocandolo. Per anni aveva immaginato, sognato quel momento. E poi c'era lei. Ragnar si avvicinò, la studiò, incantato da ciò che la figlia era diventata: una guerriera. Forte come la madre, ma con la bellezza e timidezza che l'avevano sempre contraddistinta. Gli occhi di entrambi diventarono lucidi, e Gyda affondò nel corpo del padre. Gyda aveva provato ad odiarlo, per come avesse rovinato la loro famiglia, ma i suoi tentativi erano stati soltanto dei fallimenti. Più pensava al padre e più gli mancava. Aveva pianto, quanto aveva pianto. Ora però, niente e nessuno li avrebbe divisi, nemmeno la morte.