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Autore: mj27    31/12/2017    2 recensioni
E' il 31 dicembre e Clarke e Lexa sembra possano augurarsi buon anno solo attraverso Skype. Ma forse l'anno nuovo ha qualcosa di meglio in serbo per loro.
Fanfiction partecipante al contest di dicembre del CLEXA/ELYCIA/LEXARK Gruppo di SUPPORTO italiano
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Echo, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A S.
 
 
New Year’s Eve
 
 
 
“Mmm Lexa… Sono sveglia a malapena…”
 
“Lo so! Colpa del fuso orario, ma qui è già il 2018 e non potevo assolutamente non telefonarti per farti gli auguri… per prima.”
 
Clarke si raggomitolò nel pesante piumone e rispose alla videochiamata, un groviglio di capelli biondi in testa e due scure occhiaie sotto gli occhi azzurri. Erano settimane d’inferno in ospedale per via del periodo natalizio e quel 31 dicembre non l’aveva risparmiata. Era felice di essere a letto, totalmente ignara dell’orario.
 
“Sei fantastica così, lo sai?” Lexa adorava vederla nelle pose più assurde, che riteneva tenere.
 
Clarke non riuscì a rispondere qualcosa di altrettanto carino al complimento, ma si aprì in un sorriso sincero, con gli occhi chiusi e il cuore caldo.
 
“Sei sempre così premurosa amore mio.” disse allo schermo del telefono, che ritraeva la sua ragazza nel migliore dei modi e non riusciva comunque a darle la minima giustizia.
 
“Vorrei essere con te a festeggiare! Mancano sei ore alla fine dell’anno lì, potremmo star preparando le cose per la cena e i vestiti per la festa! E a mezzanotte potremmo baciarci sotto il vischio e augurarci buon anno una tra le braccia dell’altra…”
 
Lexa sembrava malinconica mentre illustrava il quadro del capodanno perfetto.
 
Erano a chilometri e chilometri di distanza e non si vedevano da mesi, tutto per via del tirocinio che aveva portato Clarke a prestare servizio in un ospedale dall’altra parte del continente e l’aveva ridotta a dormire, stremata, in un letto da sola, la sera di capodanno.
 
“Mi manchi…” fu tutto quello che riuscì a dire, con la voce rotta dalla tristezza e dalla stanchezza che non le dava tregua in quel momento, “Dimmi qualcosa di bello, qualcosa che mi faccia sorridere.”
 
“Mi manchi anche tu, tutti i giorni e in tutti i momenti.” rispose la mora, gli occhi verdi colmi di affezione per quella piccola creatura che giaceva esausta a chilometri da lei, mentre un irrefrenabile bisogno di abbracciarla la pervadeva da testa a piedi. “Raven ha creato un nuovo petardo, lo ha chiamato Polaris. Quando è esploso ha fatto tremare tutti i vetri di casa anche se ci siamo assicurati che mantenesse una giusta distanza di sicurezza per evitare danni! Non ho idea di cosa passi per la testa della tua amica, Clarke, quella è pazza!”
 
Lexa raccontava quella scena e aveva una luce di gioia negli occhi, Clarke riusciva a vederla anche attraverso lo schermo, tant’era spensierata la giovane.
 
“Octavia ha dovuto abbracciare e accarezzare la schiena di Lincoln per una mezz’ora buona dopo il botto, lo sai quanto lo terrorizzino i rumori forti e improvvisi! A mezzanotte Bellamy ha insistito per essere lui a sbocciare la bottiglia di spumante, ma ha mirato male e ha preso in pieno Echo, che di tutta risposta gli ha rovesciato mezza della suddetta bottiglia addosso! È stato divertente, ma… mancavi tu…”
 
La voce di Lexa andò scemando sulla fine di quell’ultima frase, mentre il magone si faceva largo nel suo petto e gli occhi cominciavano a velarsi di lacrime.
 
“Ehi, non piangere, io sono qui, sono sempre qui, non vado da nessuna parte e sono sempre con te.” cercò di arginare Clarke, rassicurando l’altra ragazza, ma senza riuscire ad arrivare allo scopo, che sarebbe stato così facile da raggiungere se solo l’avesse avuta di fronte e l’avesse avvolta tra le braccia, affondando la testa nell’incavo del suo collo e dimenticando ogni preoccupazione.
 
“Si è fatto tardi Clarkey… ti chiamo domani mattina appena mi sveglio. Sognami questa notte. Non vedo l’ora sia domani per poter sentire di nuovo la tua voce.”
 
“Buonanotte Lex, grazie mille per avermi chiamata. Mi manchi, salutami tutti lì, ok? Buonanotte piccola…”
 
Mimando un bacio al telefono, Lexa chiuse la chiamata, lasciando Clarke al buio della sua stanza, abbracciata ad un cuscino che non riusciva minimamente a dare un conforto al vuoto che la bionda sentiva nel petto.
 
***
 
Clarke si svegliò di soprassalto, strappata dal suo sonno dal bussare insistente alla porta di casa. Non aveva idea di che ore fossero, di che giorno fosse. Sapeva a malapena dove si trovava e sentiva un senso di vuoto attanagliarla.
 
Lexa l’aveva chiamata quella notte o era stato solo un sogno?
 
Allungò la mano per afferrare il telefono e controllare l’ora quando un’altra raffica di colpi si sferrò sull’ingresso, costringendola a lasciare il cellulare sul comodino e schizzare giù dal letto scalza e in pigiama, per andare a controllare chi diavolo fosse a causare tutto quel casino.
 
Afferrò la maniglia con rabbia e spalancò la porta e stava per cominciare ad insultare chiunque fosse davanti a lei, quando si sentì avvolgere, sollevare da terra e volteggiare in un abbraccio che in un attimo le fece dimenticare tutto quello che aveva attorno. Cominciò a ridere appena riconobbe l’odore fruttato della persona che la stava abbracciando, non appena sentì sotto i polpastrelli la morbidezza di quella pelle e quando le labbra di Lexa si appoggiarono alle sue, Clarke sentì che il senso di vuoto che stava divorando il suo petto si sciolse istantaneamente, più veloce della neve al sole e si sentì completa.
 
Dopo quella che sembrò un’eternità, Lexa si fermò nel suo turbinare e la rimise a terra, guardandola finalmente negli occhi dopo mesi e mesi di skype e messaggi.
 
Era vera, in carne ed ossa di fronte a lei, felice, con gli occhi luccicanti e un sorriso ampio.
 
“Come diavolo hai fatto ad arrivare qui???” chiese Clarke come prima cosa dopo quel saluto meraviglioso e Lexa scoppiò a ridere perché tra tutte le cose che poteva chiedere, assicurarsi di come aveva viaggiato era sicuramente qualcosa che Clarke avrebbe fatto.
 
“Te l’ho detto, non potevo non essere la prima ad augurarti buon anno!” le rispose, catturandola in un altro bacio e non lasciandola più andare.
 
“Buon anno Lexa.”
 
“Buon anno Clarke.”
 
Sussurrarono l’una sulle labbra dell’altra.
 
 
 
 
The End.
 
 
 
Note: Buon ultimo dell’anno! Vi lascio questa breve fic e vi auguro un anno sereno e felice! Voglio ringraziarvi uno per uno per il sostegno che mi date, siete veramente una gioia.
 
Un abbraccio grande,
mj27
 
p.s. sto scrivendo le altre storie, non temete <3 
  
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