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Autore: sere9    31/12/2017    0 recensioni
La mia versione della 6x07 di Chicago Fire
Arriviamo alla stazione, gente che corre verso di noi, un uomo disteso a terra.
Gabby lo volta e si blocca: si tratta di Ramon, suo padre.
Ha numerose ferite, è stato vittima di un accoltellamento.
Cerco di tamponare le ferite, meglio che posso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La mia versione della 6x07 di Chicago Fire. Spero vi piaccia :)

Brettonio - Let me save you


Arriviamo alla stazione, gente che corre verso di noi, un uomo disteso a terra. 
Gabby lo volta e si blocca: si tratta di Ramon, suo padre.
Ha numerose ferite, è stato vittima di un accoltellamento. 
Cerco di tamponare le ferite, meglio che posso. 
Gabby è un fantasma, mi guarda ed ha lo sguardo spento.
Ci sarà tutto il tempo per piangere e pregare. 
- Prendi la barella! -  urlo a Gabby, la quale esegue senza battere ciglio.
Siamo diretti al Chicago Med, Gabby sta guidando e io cerco di tenere in vita suo padre. 
E' messo piuttosto male, alcune ferite sono molto profonde. 
Non è il momento di iniziare ad essere pessimista, sono sempre stata una persona positiva!
Arriviamo al Med e Maggie ci accoglie all'ingresso del pronto soccorso.
- Cosa abbiamo? - chiede Maggie
- Ramon Dawson, 57 anni. Multiple ferite da accoltellamento. - rispondo io.
- Sala 5, presto! - continua Maggie.
Connor Rhodes si fionda con lui ed io porto fuori Gabby. Ci sediamo in sala d'aspetto.
Gabby è ancora scossa, così decido di chiamare Boden.
- Capo, sono Brett. Abbiamo un problema. La vittima della nostra chiamata è il padre di Gabby. Siamo al Med.- dico alla ricetrasmittente
- Come sta? - mi chiede Boden
- E' messo male, molte ferite da accoltellamento. - mi affretto a concludere
- Matt sta arrivando - conclude la conversazione il capo.
Guardo ancora Gabby che sta ferma e zitta seduta, ancora sotto shock. 
Le strigo la mano. Lei mi guarda e per la prima volta mi dice qualcosa:
- Antonio
Antonio.. Tolgo il telefono e compongo il suo numero. Dopo un paio di squilli risponde:
- Pronto?-  mi dice un po' sorpreso
Il mio cuore perde un battito. Sentire la sua voce dopo tutto questo tempo mi fa uno strano effetto. Respira Sylvie.. Ce la puoi fare..
- Sylvie? - aggiunge
- Ciao Antonio.. Abbiamo risposto ad una chiamata.. si tratta di tuo padre.. Vieni al Med
- E' vivo? - mi chiede, con urgenza nel tono di voce.
- Sì, però è messo male, è stato accoltellato. - rispondo
- Arrivo
 
Dopo circa un quarto d'ora, arrivano sia Matt che Antonio. 
- Come sta? - chiede Antonio
- Stiamo ancora aspettando notizie. - risponde una Gabby apatica.
Matt si siede accanto a Gabby e le stringe la mano. 
Antonio cammina impaziente per la sala d'aspetto. Mi sorprende ad osservarlo, un po' preoccupata.
In effetti lo sono, sono preoccupata per Ramon. 
Sono preoccupata per Gabby, la mia partner e migliore amica. 
Sono preoccupata per Antonio, perchè nonostante le cose siano andate male con lui l'anno scorso, tengo ancora a lui. 
Probabilmente i miei sentimenti per lui non se ne sono mai andati.
Ma questo non è il momento di pensare a ciò. 
Devo essere forte per lui, devo essere la sua roccia. 
Per una volta nella sua vita, voglio che ci sia qualcuno ad occuparsi di lui.
Antonio si siede accanto a me, e fa un sospiro. Lo guardo e sorrido debolmente. 
Gli prendo la mano, scintille mi scorrono per tutto il corpo. - Dio quanto mi sei mancato - penso fra me e me.
Antonio mi sorride di rimando e mi stringe la mano. 
Restiamo così per minuti che sembrano interminabili.
Connor fa capolino dal corridoio.
- Ciao ragazzi - esordisce Connor.
Tutti ci alziamo e attendiamo che il medico continui a parlare
- Vostro padre è stabile ora. L'abbiamo dovuto mettere in coma farmacologico per poterlo curare al meglio. 
Purtroppo dobbiamo lasciarlo così per qualche giorno, le ferite profonde al polmone si devono riassorbire.
Poi potremo svegliarlo ed avere una situazione chiara. Considerato tutto, è stato piuttosto fortunato. - 
conclude Connor
- Possiamo vederlo? - chiede Antonio
- Certo, seguitemi pure - dice Rhodes.
Arriviamo nella stanza di Ramon, è lì disteso con molti tubicini e macchinari attorno a lui. 
Resto un po' distante, lascio passare prima i fratelli Dawson. Matt è accanto a me. 
Antonio e Gabby si siedono accanto a lui e lo osservano senza parlare. 
Decido di chiamare Boden per aggiornare la caserma sulla situazione. 
Boden mi dice che finito il turno passeranno tutti a trovare Ramon.
Le ore passano, ormai è notte. Gabby e Matt si sono addormentati. 
Antonio, all'improvviso si alza e viene verso di me
- Hai fame? Dovresti mangiare qualcosa - mi dice.
- Sto bene - rispondo
- Da quando non mangi? - mi chiede il Detective
- Un po'.. E tu? - chiedo di rimando
- Un po'.. - mi dice
- C'è un fantastico bar al piano di sotto.. Fanno degli ottimi panini - gli sorrido
- Andiamo allora - conclude
 
Siamo seduti ad un tavolino con due panini e due caffè davanti agli occhi. 
C'è un silenzio quasi imbarazzante. In realtà io sono fottutamente agitata. 
Non so che dire. Cosa si dice ad una persona con il padre in fin di vita? 
Si sdrammatizza? Si parla d'altro? forse è meglio.. Sì ma di cosa? 
Di famiglia? meglio di no.. Della sua malvagia ex? Ommioddio no.. 
Dei suoi adorabili figli? Forse.. 
Di quanto stavamo bene insieme? 
Di quanto mi sono accorta che mi manchi? Magari.. Ma non è il caso..
Antonio interrompe il mio filotto di pensiero
- Tutto bene Sylvie? - mi chiede un po' preoccupato 
Cado dalle nuvole e sorrido imbarazzata.
- Sì grazie, ero sovrappensiero. - rispondo, non guardandolo in faccia.
- A cosa pensavi? 
Bella domanda.. A cosa pensavo? A te, ovviamente.. Ma questo non posso dirtelo
- Al tempo.. - Al tempo?? Ma davvero Sylvie? Ma che problemi hai???
Lui mi guarda un po' perplesso - Al tempo? - mi chiede.
- Ehm.. sì.. è un po' che non piove.. - dico io non molto convinta. 
Beh, Sylvie.. Complimenti per l'ottima risposta.
Antonio guarda fuori, poco convinto. - Secondo me, pioverà fra poco.. 
Comunque.. Sylvie.. Io.. Volevo ringraziarti per oggi, per essere stata qui con noi.. - sorride imbarazzato.
- E' il minimo che potessi fare.. Gabby è la mia partner, la mia migliore amica.. 
E tu.. Ecco, ci tengo.. Molto.. - tengo lo sguardo sul mio panino, senza il coraggio di guardarlo negli occhi. 
La sua mano mi alza il mento, costringendomi a guardarlo.
- Anche io ci tengo molto - mi dice guardandomi profondamente negli occhi
Mi sento morire. Vorrei baciarlo qui, ora, subito. 
Sento che sto per scoppiare a piangere. Mi alzo di scatto. 
- E' meglio che io vada ora.. Passerò domani mattina a trovare Ramon, saluta Gabby da parte mia - 
Scappo via senza aspettare una risposta, corro fuori.
Mi fermo, fuori dal Med, senza fiato. Che cosa mi è preso? Antonio Dawson.. Ecco cosa mi è preso.. 
Una mano mi afferra la spalla, costringendomi a girarmi. Antonio Dawson.
- Che cosa è successo? - mi chiede senza fiato
- Mi manchi - gli dico.
Da dove è uscita questa, Sylvie? Finalmente una cosa sensata sei riuscita a dirla.. Complimenti!
Antonio mi guarda dolcemente, mi sorride.
- Pensa che io l'ho capito solo adesso quanto sono stato coglione a lasciarti andare la prima volta.. - conferma lui
Un bacio. 
Qualche goccia di pioggia sulle nostre teste. 
La luce alla fine del tunnel si inizia a vedere..
  
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