01/01/2018
1 recensioni
Un lieto arrivo
La famiglia Brief era in totale fibrillazione.
Finalmente, dopo una lunga attesa durata all'incirca nove mesi una settimana e due giorni, i coniugi e il piccolo Trunks potevano godersi appieno la nuova arrivata.
Era risaputo che il periodo di maternità, per una donna, era un momento di grande felicità; ciò si poteva benissimo comprendere dal radioso sorriso ben presente sulle labbra della scienziata in ogni momento della giornata, le attenzioni maniacali che nelle ultime ore concedeva alla piccola Brief ed i pensieri che passavano a velocità sostenuta per la sua ingegnosa testa.
Bulma già si immaginava un dolce futuro in cui, lei e la figlia, avrebbero messo in pratica le solite azioni madre-figlia. Tutto ciò che per ottimi motivi non era riuscita a svolgere con i primogenito di famiglia.
Già poteva sentire, a tratti quasi palpare, le prime cotte della figlia, le prime cadute, le prime volte in cui, lei, sarebbe sicuramente stata un singolare punto d'appoggio.
« Kaa-san, Tou-san » i due coniugi furono richiamati dal loro primogenito che, compiaciuto della scena che stava vivendo, osservava la piccola ed indifesa sorella sorridere estasiata al padre ed alla madre. « Come si chiama? » continuò il piccolo Sayan, puntando l'indice sulla guancia della pargoletta Brief, circondata in una morbida copertina verde smeraldo, nel tentativo di attrarre la sua attenzione.
« Bra » rispose la donna, ancora con il sorriso a illuminarle il giovane viso; la donna portò il braccio sinistro verso al figlio, attirandolo a lei, mentre la mano destra si muoveva silenziosa e delicata sulla fronte della piccola, a scostarle quei pochi ciuffetti celesti.
—
Vegeta, nonostante si considerasse un uomo di battaglie, concentrato sull'azione vera e propria, non aveva potuto non pensare a quanto fosse riuscito a cambiare in quei anni trascorsi con quella folle scienziata dai capelli turchesi.
Quella donna, silenziosa e sveglia, aveva fatto rapidamente breccia nella sua solida corazza, riuscendo a sorpassarla con naturale semplicità, abbattendo tutte le sue idee e considerazioni con una prestezza e forza che il Sayan aveva visto rare volte in dei "inutili" umani. Lui, senza neanche accorgerse o, almeno, poter fare qualcosa per fermare quella svelta successione di eventi, si era ritrovato in una morsa ferrea di punto in bianco, finendo pure per innamorarsi e preoccuparsi della incolumità della donna che in breve tempo era diventata la sua compagna di vita.
Il solo ripensarci, per l'uomo, la storia assumeva un suono tanto assurdo da sorprenderlo.
Così, imparando a conoscere — con i suoi tempi — la donna non ci aveva messo molto a notare quella nuova luce che le risplendeva nello sguardo, quel modo in cui si premurava del benesse di tutti i componenti della famiglia, nonostante fosse sommersa dal lavoro; tutta quella forza d'animo che mostrava la donna, unità a quella sensazione famigliare che gli opprimeva il petto, non poteva che farlo sorridere.
« Vuoi tenerla, Trunks? »
Finalmente, dopo una lunga attesa durata all'incirca nove mesi una settimana e due giorni, i coniugi e il piccolo Trunks potevano godersi appieno la nuova arrivata.
Era risaputo che il periodo di maternità, per una donna, era un momento di grande felicità; ciò si poteva benissimo comprendere dal radioso sorriso ben presente sulle labbra della scienziata in ogni momento della giornata, le attenzioni maniacali che nelle ultime ore concedeva alla piccola Brief ed i pensieri che passavano a velocità sostenuta per la sua ingegnosa testa.
Bulma già si immaginava un dolce futuro in cui, lei e la figlia, avrebbero messo in pratica le solite azioni madre-figlia. Tutto ciò che per ottimi motivi non era riuscita a svolgere con i primogenito di famiglia.
Già poteva sentire, a tratti quasi palpare, le prime cotte della figlia, le prime cadute, le prime volte in cui, lei, sarebbe sicuramente stata un singolare punto d'appoggio.
« Kaa-san, Tou-san » i due coniugi furono richiamati dal loro primogenito che, compiaciuto della scena che stava vivendo, osservava la piccola ed indifesa sorella sorridere estasiata al padre ed alla madre. « Come si chiama? » continuò il piccolo Sayan, puntando l'indice sulla guancia della pargoletta Brief, circondata in una morbida copertina verde smeraldo, nel tentativo di attrarre la sua attenzione.
« Bra » rispose la donna, ancora con il sorriso a illuminarle il giovane viso; la donna portò il braccio sinistro verso al figlio, attirandolo a lei, mentre la mano destra si muoveva silenziosa e delicata sulla fronte della piccola, a scostarle quei pochi ciuffetti celesti.
—
Vegeta, nonostante si considerasse un uomo di battaglie, concentrato sull'azione vera e propria, non aveva potuto non pensare a quanto fosse riuscito a cambiare in quei anni trascorsi con quella folle scienziata dai capelli turchesi.
Quella donna, silenziosa e sveglia, aveva fatto rapidamente breccia nella sua solida corazza, riuscendo a sorpassarla con naturale semplicità, abbattendo tutte le sue idee e considerazioni con una prestezza e forza che il Sayan aveva visto rare volte in dei "inutili" umani. Lui, senza neanche accorgerse o, almeno, poter fare qualcosa per fermare quella svelta successione di eventi, si era ritrovato in una morsa ferrea di punto in bianco, finendo pure per innamorarsi e preoccuparsi della incolumità della donna che in breve tempo era diventata la sua compagna di vita.
Il solo ripensarci, per l'uomo, la storia assumeva un suono tanto assurdo da sorprenderlo.
Così, imparando a conoscere — con i suoi tempi — la donna non ci aveva messo molto a notare quella nuova luce che le risplendeva nello sguardo, quel modo in cui si premurava del benesse di tutti i componenti della famiglia, nonostante fosse sommersa dal lavoro; tutta quella forza d'animo che mostrava la donna, unità a quella sensazione famigliare che gli opprimeva il petto, non poteva che farlo sorridere.
« Vuoi tenerla, Trunks? »
[ NOTE AUTRICE: Buongiorno a tutti anime notturne, intente a festeggiare sino all'arrivo dell'alba. [ ¿ ]
Inizio con il dire che spero davvero che questa ff sia di vostro gradimento, come sempre, del resto.
Ovviamente, il fatto del "nove mesi una settimana e due giorni" è una situazione inventata di sana pianta, non sapendo quanto effettivamente sia durato il periodo di gestazione della Brief. ¬
→ Ne aprofitto per augurare a tutti voi un felice anno nuovo!