Videogiochi > Final Fantasy XV
Ricorda la storia  |       
Autore: Princess Kurenai    01/01/2018    1 recensioni
Il Novus Dies era in assoluto una delle feste che Prompto preferiva in assoluto. Adorava la tradizione e l’atmosfera, i dolci e le strade di Insomnia piene di luci colorate a intermittenza, così diverse dai freddi neon che solitamente la animavano.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cor Leonis, Loqi Tummelt, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Argentum Brothers'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
★ Doveva essere una fic natalizia ma alla fine è diventata una fic per il nuovo anno LOL ma okay, va bene lo stesso no?
★ Dedicata a Kuromi e a Miryel! Vi voglio bene stelle!

---

Novus Dies -> Dal latino "Nuovo Giorno". Festività che ho creato per questa fic LOL sarebbe il Natale, ma con origini ovviamente diverse!
Questa festività ha origini molto antiche, infatti nasce alla fine della Guerra degli Dei. I viveri scarseggiavano al periodo e la guerra è finita tutte le persone si sono incontrate nelle piazze per mangiare e festeggiare insieme, condividendo i beni tra di loro. Con gli anni la festa è cambiata, passando dalla sola cena a uno scambio di regali per festeggiare il termine della Guerra.
Inoltre, la festività non cadeva a cavallo tra l'ultimo e il primo dell'anno, ma in un altro giorno diverso per tutte le nazioni. Tuttavia con la creazione di un calendario comune a tutti, è stata scelta una data in comune.
E... non so che altro direXD

._._._._._._._._._._.


Il Novus Dies era in assoluto una delle feste che Prompto preferiva in assoluto. Adorava la tradizione e l’atmosfera, i dolci e le strade di Insomnia piene di luci colorate a intermittenza, così diverse dai freddi neon che solitamente la animavano.

Era decisamente il periodo dell’anno che più amava, anche perché quando era un bambino quella festività rappresentava l’unico momento in cui i suoi genitori si sforzavano di passare una serata con lui e suo fratello maggiore. Erano rare quelle occasioni, e Prompto vedeva quella ricorrenza in modo speciale proprio perché aveva la sicurezza di trascorrerla con loro.

Le settimane precedenti a quell'unica e imperdibile sera erano frenetiche ed emozionanti, sia per Prompto che per Loqi. Quest'ultimo, per impressionare i genitori, organizzava di persona le varie decorazioni - «Non sia mai che qualcosa sia fuori posto! Sarebbe anti-estetico!», sosteneva infatti -, mentre lui si impegnava della ricerca dei regali che si sarebbero scambiati allo scoccare della mezzanotte, come era da tradizione.

Era difficile trovare il dono più adatto per ciascuno, soprattutto con un budget limitato, ma Prompto si divertiva in ogni caso perché quei momenti non facevano altro se non accrescere l'attesa per quella magica notte.

La vigilia di Novus Dies arrivava con la famiglia riunita attorno al tavolo con la casa calda e colorata. Veniva consumata la cena con delizie tipiche del periodo e quando le lancette dell’orologio si incontravano entrambe sul dodici, iniziava lo scambio dei regali con l'augurio di passare una giornata felice.

Arrivato a quel punto, a Prompto non importava mai se quell’anno avrebbe ricevuto dei calzini o dei guanti, perché in quell'unica serata sentiva di aver ricevuto tutto ciò che desiderava: una famiglia.

Crescendo si era reso conto che ciò che vedeva durante la vigilia era solo l'illusione di una famiglia, ma quelli erano e sarebbero rimasti dei bei ricordi e niente glieli avrebbe portati via. Avrebbe continuato a custodirli gelosamente, anche dopo aver trascorso prima cena di Novus Dies passata con la sola compagnia di Loqi e senza la presenza dei genitori.

Alla fine fu quella la realtà alla quale Prompto iniziò ad abituarsi. Una casa quasi spoglia di decorazioni elaborate e nuove, priva di quel magico calore dell’infanzia, e una cena umile e semplice, non dissimile da quelle che entrambi avrebbero consumato in un qualsiasi altro giorno della settimana.

Solo lo scambio dei regali gli ricordava la festività che stavano trascorrendo, e a Prompto bastava vedere gli sforzi che suo fratello faceva per renderlo felice e spingerlo a lasciarsi alle spalle la tristezza.

Anche senza la presenza del genitori, lui aveva una famiglia e il suo rapporto con Loqi ne era la prova.

Quell’ultimo anno, tuttavia, sentiva di avere anche un ulteriore motivo per sentirsi felice e pervaso dalla magia di quel giorno, e quella sicurezza poteva riassumersi con un solo nome: Noctis.

Non sarebbe stato il loro primo Novus Dies, ma sarebbe stato il primo che avrebbero trascorso come una coppia, e Prompto si sentì emozionato e attraversato dai brividi al solo pensiero.

Gli sembrava ancora assurdamente bello il poter definire Noctis, il Principe di Lucis, il ‘suo ragazzo’ ma soprattutto era un sogno l’idea di trascorrere quel cenone non nella sua casa spoglia, ma all’annuale ricevimento che Re Regis organizzava alla Cittadella per riunire non solo ai suoi collaboratori più stretti, ma soprattutto agli Angoni e alla Guardia Reale che ogni giorno dell’anno si impegnavano per proteggere Insomnia e i suoi abitanti dalla minaccia rappresentata da Niflheim.

Era un evento unico e speciale, tant'è che lo stesso Loqi nel ricevere l'invito faticò e nascondere un certo entusiasmo che gli fece brillare occhi.

«Significa che non dovrò cucinare, non cercare altre strane spiegazioni», aveva tagliato corto, anche se Prompto sapeva benissimo che per suo fratello quello era un modo per stare a sua volta vicino a Cor.

Sarebbe stata una serata indimenticabile e lo stesso Noctis si era detto sollevato all’idea di averlo potuto invitare.

«Non che mi dispiaccia restare con mio padre e gli altri», aveva infatti precisato il Principe, «ma almeno se ci sei tu posso parlare di videogiochi e altro senza essere guardato come se avessi tre occhi e due nasi», e Prompto si sentiva fiero di potersi rendere utile almeno in quel modo.

In quell’idillio di felicità, tuttavia, Prompto iniziò presto a rendersi conto di un’ombra che oscurava il Novus Dies sin dal giorno in cui aveva iniziato a frequentare Noctis: l’incubo dei regali.

Trovare un dono per un Principe, che ovviamente poteva permettersi tutto quello che desiderava, era complicato per Prompto che aveva un budget limitato.

Certo, Noctis era solito ripetergli che non gli importava ricevere regali ma per lui era fuori discussione, perché una delle tradizioni del Novus Dies era proprio lo scambio di doni. Regali che dovevano assolutamente venire dal cuore e che dovevano avere un significato.

Il che, riassunto in poche parole, portava Prompto a dare di matto durante le settimane precedenti il Novus Dies. Nervosismo e ansia che il ragazzo si ritrovava immancabilmente a riversare in Loqi, la cui pazienza veniva sempre messa a dura prova… esattamente come in quel momento.

«Un regalo è un regalo, Prom! Pensi che al Principe importi seriamente se gli regali un paio di calze o della cioccolata?»

Prompto era tornato sull’argomento solo pochi minuti prima, e quello era bastato per far scattare il maggiore come una molla, palesemente stanco di dover ripetere sempre le stesse cose.

«Ma non avrebbero senso!», si difese il minore.

«Sono regali! Hanno un senso a prescindere, okay?»

Prompto gli rivolse uno sguardo stralunato e scandalizzato, come se Loqi avesse appena detto una qualche eresia.

«La tradizione vuole…», esordì cercando di dare al suo tono una nota importante, che tuttavia si perse dietro la voce di suo fratello.

«Vuoi davvero parlare di tradizione?», le sopracciglia di Loqi si erano alzate in un’espressione che Prompto conosceva fin troppo bene, «Perché mi pare che non esistessero regali nella vera tradizione!»

Loqi era quel tipo di persona che, una superato l'entusiasmo dell’infanzia legato alla festività, non sapeva trattenersi dal distruggere ogni magia.

«Se proprio vuoi parlare di tradizione, posso dirti che l'aggregazione è il vero significato del Novus Dies. Perché dopo la Guerra degli Dei-»

«Ora è questa la tradizione, okay?», tagliò corto Prompto, incrociando le braccia al petto.

Non era la prima volta che si ritrovava a discutere con Loqi riguardo a quell’argomento. Potevano andare avanti per ore, ma quell’anno il minore non aveva energie per battibeccare con suo fratello: doveva impiegare tutte le sue energie in un dono ‘da fidanzato’ per Noctis.

Il maggiore fece schioccare la lingua e Prompto, storcendo il naso, decise di usare l’artiglieria pesante: perché anche se aveva in testa ben altre priorità, era fuori discussione il permettere a Loqi di comportarsi in quel modo.

«Ma dimmi…», esordì infatti, «tu hai comprato il regalo per Cor o ti presenterai a mani vuote con i tuoi: “il significato del Novus Dies è l'aggregazione” ?».

Quella domanda sortì l'effetto desiderato, e infatti suo fratello sbiancò e ci mise qualche interminabile momento per riuscire a rispondere con un ben poco maturo: «Non sono affari tuoi!», che decretò la fine della discussione.

Prompto, tuttavia, non avvertì il cosiddetto ‘brivido della vittoria’ , ma si sentì invece sconfitto perché non aveva concluso niente: era ancora senza un regalo per Noctis.

Si ritirò con la coda tra le gambe, mugugnando qualcosa contro l'inutilità di Loqi - gli avrebbe chiesto scusa in seguito, non sopportava l'idea di tenere il muso proprio con suo fratello - e anche contro i regali che ‘non si sceglievano da soli’.

Noctis per lui era speciale e doveva ricevere un dono altrettanto unico, ma più ci pensava, più sentiva la sua mente svuotarsi… e lo scorrere dei giorni e, di conseguenza, l’avvicinarsi della festa, non facevano altro se non renderlo sempre più ansioso.

“Forse ha ragione Loqi” , arrivò a dirsi durante un pomeriggio, “dovrei fargli un regalo normale, senza pensare al valore sentimentale”.

Di certo quello non lo avrebbe aiutato a sentirsi in pace con se stesso, ma almeno non si sarebbe presentato a mani vuote. Cercò di aggrapparsi a quel pensiero, di convincersi che andava davvero bene in quel modo e infine si chiese: “Cosa piace a Noct?”

Adorava i videogames, come Assassin’s Creed e King’s Knight, gli piaceva la pesca e anche i fumetti. In quel campo avrebbe quasi avuto l’imbarazzo della scelta perché poteva spaziare da capi di vestiario o gadget a tema videogames o fumettistico o, addirittura, prendere degli strumenti da pesca.

Tuttavia, per quanto stesse cercando di restare fermo sulla sua decisione, sentiva quel tipo di dono… troppo semplice.

“Puoi farcela, Prompto!” , si incoraggiò, “Cos'altro piace a Noctis?”

Riprese quindi a vagliare varie opzioni che, una dopo l'altra vennero bocciate da lui stesso.

“Gli piacciono anche i dolci di Tenebrae, ma che possibilità ho io di farli giusti se neanche Ignis ci riesce?” , sospirò affranto, appoggiando la fronte contro il freddo legno della sua scrivania, superficie che sembrò quasi andare a fuoco quando, nel pieno dello sconforto, si disse: “Poi… gli piaccio io, sicuramente…”

Sentì le guance bruciare per quella considerazione, ed emettendo un lamento acuto si rimproverò mentalmente perché quello non sarebbe stato un regalo adatto ad un cenone del genere.

“Forse in privato”, constatò, nascondendo poi il viso tra le mani come se qualcuno potesse vederlo o sentire i suoi pensieri, “anche se sarebbe sicuramente un dono speciale”.

Per quanto l'idea lo facesse sentire in imbarazzo, tuttavia, fu anche in grado di mostrargli un opzione che non aveva ancora preso in considerazione.

Le foto.

Certo, la fotografia era un qualcosa che piaceva più che altro a lui, ma Prompto aveva ben altro in mente: un modo per dimostrare a Noctis come lo vedeva e quanto tenesse a lui. E le foto, che aveva l'abitudine di fare in ogni situazione, erano il modo ideale per aprire una finestra nel suo cuore e mostrarla al suo ragazzo.

Quella decisione lo portò non solo a passare ore e ore sulla selezione delle foto che riteneva più significative, ma anche a combattere contro la sua stessa insicurezza che gli diceva che quel dono era stupido. Incertezza che lo accompagnò anche durante quella serata che tanto a lungo aveva atteso.

Per fortuna, Prompto riuscì ugualmente a godersi la serata, non solo grazie alla costante compagnia di Noctis ma anche per la naturalezza e l’affabilità degli invitati che non lo fecero assolutamente sentire un estraneo. Infatti, quando andò a ringraziare Re Regis per l’invito, non poté non diventare color pomodoro quando questo gli rispose con naturalezza che lui, ormai, faceva parte della famiglia.

«Ti sorprende?», gli chiese Noctis, mentre si allontanavano dal sovrano e dagli altri invitati che richiedevano l'attenzione dell’uomo.

«No, cioè… sì», balbettò Prompto, «pensare che uno come me possa… essere definito parte della famiglia è… strano».

«Beh… lo sei però», rispose il Principe, grattandosi la nuca, «sei il mio ragazzo, no?»

Per Noctis non era facile pronunciare ad alta voce simili affermazioni, e l'imbarazzo sia nella sua voce che nei gesti era palpabile. Prompto lo sapeva fin troppo bene, e a sua volta si sentiva impacciato ed emozionato.

«Sì, lo sono», mugugnò infatti, piegando le labbra di un piccolo sorriso.

«Quindi il tuo posto è qui. Con me», concluse Noctis, e Prompto non poté non ridacchiare emozionato, arrivando addirittura a sentirsi un po' più sicuro riguardo il suo regalo.

“È personale e fatto con affetto… che male c’è?”

Ovviamente quella positività non durò a lungo e al momento di scambiarsi i doni, le sue mani iniziarono a tremare e a sudare.

«Non è niente di che…», mugugnò quando Noctis gli chiese il motivo della sua agitazione.

«È un regalo ed è da parte tua, che problema dovrebbe esserci?», rispose il Principe, ma Prompto scosse la testa, sentendosi assolutamente sconfitto dalla scelta che aveva fatto.

Trattenne infatti il respiro quando il suo regalo migrò dalle sue mani a quelle di Noctis, che a sua volta gli aveva consegnato il suo dono… che stava già facendo sfigurare il suo, piccolo e impacchettato un po' goffamente. L'esatto contrario di quello del Principe, caratterizzato da una scatola quadrata di media grandezza, un poco pesante ma niente di eccessivo, che era stata avvolta nella carta da pacchi in modo così impeccabile che doveva sicuramente esserci lo zampino di Ignis.

«Dai. Apri!», lo incoraggiò subito Noctis, e Prompto, cercando di allontanare la tensione, iniziò a scartarlo.

Dapprima cercò di fare attenzione, come se non volesse rovinare quell’elegante carta da regali, ma al primo involontario strappo, decise di istintivamente di tirare via il tutto senza riguardi. Rimanendo immancabilmente senza parole nel vedere il contenuto del pacco.

«Ma è…», balbettò, sentendosi quasi soffocare per l’emozione e l’incredulità.

Era una macchina fotografica della Lokton, modello vintage ma con lo schermo LCD ad alta definizione. Corredata di tanti accessori come il tre piedi, custodia e tracolla.

«La volevi no?», domandò Noctis. Il suo tono apparve quasi distaccato ma Prompto sapeva che dietro quell’atteggiamento si stava nascondendo un genuino interesse e il timore di aver a sua volta sbagliato regalo.

«S-sì!», rispose Prompto. Era un dono perfetto, perché non era una macchina fotografica qualsiasi ma era proprio il modello che aveva adocchiato mesi prima e che aveva messo nella lista dei: vorrei ma non posso.

Noctis si era ricordato e aveva speso una fortuna per fargli quel regalo, l'esatto contrario di ciò che Prompto sentiva di aver fatto.

«Ti piace?»

«Certo! Che domande? È… quella che volevo! Grazie davvero, Noct! Sarà il mio tesoro!», esclamò stringendo il pacco al petto, «Ma… avrai sicuramente speso tantissimo! Non dovevi…»

Il Principe sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

«I soldi non sono un problema, poi è un regalo. Che ti importa?»

Era vero, per Noctis i soldi non erano un problema, ma per Prompto sì. Lui per quel genere di acquisti doveva mantenersi all’interno di un budget ben preciso e… si stava sentendo per davvero inadeguato, sensazione che sembrò esplodere quando il Principe iniziò ad aprire il suo regalo.

Prompto si diede più volte dell’idiota per non aver scelto un qualcosa a tema Assassin’s Creed o simili, e chiuse gli occhi quando l'ultimo pezzo della carta da pacchi, caratterizzata da una fantasia chocobo, se ne andò rivelando il piccolo album di foto che aveva creato solo per Noctis. Non sentendo alcun commento si costrinse a riaprirli, cercando nel volto del Principe qualsiasi emozione.

«Noct…», cercò di richiamarlo quando lesse nel suo viso stupore e confusione. Il danno era stato fatto e non sapeva assolutamente come salvarsi.

«Sono… tutte nostre foto?», chiese Noctis, sfogliando lentamente l'album.

«Sì… sono selfie e anche foto che ho fatto a te o… quando eravamo insieme…», spiegò piano.

«Qui è quando ti ho baciato per la prima volta», commentò il Principe, soffermandosi su una foto in particolare che ritraeva il parco centrale di Insomnia sotto la pioggia. Si erano riparati un gazebo, completamente bagnati perché nessuno dei due, nonostante le raccomandazioni di Ignis e i suoi avvertimenti, aveva voluto prendere un ombrello. Ridevano e si insultavano a vicenda per la rispettiva stupidita e su chi si sarebbe preso le colpe davanti a Ignis, e tra una cosa cosa e l'altra, le loro labbra fredde si erano incontrate con una naturalezza disarmante.

Era un ricordo che Prompto aveva ben vivo nella sua mente e sentire che anche Noctis lo portava con sé e che fosse in grado di riconoscere quel preciso istante da una sua foto… gli faceva letteralmente balzare il cuore in gola.

«S-sì», confermò timidamente.

«Eri nervoso perché credevi che non mi piacesse?» , gli domandò e Prompto, incapace di mentirgli, assentì abbassando il capo, che venne rialzato subito quando l’altro riprese a parlare, «Sei proprio uno stupido, come sempre».

Noctis sorrideva, felice e quasi emozionato, non sembrava neanche lontanamente deluso o infastidito da quel regalo, e per Prompto quella sua espressione lieta fu fonte di un sollievo quasi immediato che si tradusse con un: «Che significa ‘come sempre’ ?!»

«Che come sempre pensi di sbagliare ogni cosa e invece hai fatto una cosa… carina, okay?»

Prompto ridacchiò imbarazzato.

«Ero… in crisi, davvero», ammise.

«Non dovevi… avrei accettato qualsiasi regalo da te ma questo è… qualcosa di più», commentò il Principe, mostrandosi a sua volta un po’ a disagio, «è il tuo modo di vedere la nostra relazione. Ci sono tutti questi momenti importanti che… è bellissimo », concluse, incapace di dare voce alle sue emozioni, e Prompto, riuscendo a comprenderlo anche senza bisogno di ulteriori parole, andò subito a cercare la sua mano, stringendola.

Il peso che lo aveva schiacciato fino a quel momento sembrava essersi sgretolato, lasciando al suo posto tanti piccoli frammenti di felicità che, lentamente, si stavano riunendo per creare quello splendido momento.

«Grazie Noct…», mormorò Prompto.

Noctis sorrise sporgendosi verso di lui per rubargli un rapido bacio sulle labbra, così veloce da sembrare quasi una carezza.

«Grazie a te, Prom… e auguri, felice Novus Dies», sussurrò appoggiando la fronte contro la sua. Prompto sorrise, e rispondendo a sua volta a quell’augurio, poté finalmente dirsi libero da ogni pensiero negativo che gli aveva quasi fatto dimenticare quanto lui amasse il Novus Dies.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XV / Vai alla pagina dell'autore: Princess Kurenai