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Autore: Harry Fine    01/01/2018    0 recensioni
In questa storia, Adrien, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Rose, Alix e molti altri personaggi saranno i sopravvissuti ad una guerra estremamente particolare. La guerra tra gli umani e i mutanti. Essi sono stati catturati e usati come schiavi, ma c'è ancora chi crede nella pace. Ma c'è anche chi è convinto del contrario. E tutti saranno coinvolti in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nella piazza del Louvre era scoppiato il finimondo.
Farfalle morte ovunque, il terreno spaccato e sbriciolato, gli edifici circostanti abbattuti e le macerie ormai sparpagliate.
L’oscurità notturna era sopraggiunta e ora avvolgeva tutto in un'atmosfera inquietante.
E in mezzo a tutto quel disastro, Ladybug, Chat noir, Volpina e tutti i loro compagni erano in piedi di fronte a Papillon.
Avevano tutti varie ferite ancora sanguinanti sul corpo, gli abiti strappati ricoperti di polvere e il fiatone per colpa dei tremendi combattimenti che stavano sostenendo in quelle ore. 
Era quasi tutto il giorno, infatti, che non toccavano cibo o acqua e non si erano riposati neanche per un attimo. Eppure, tutti dimostravano ancora una fierezza incredibile.
La loro caparbietà gli avrebbe impedito di cadere.
Ma il loro nemico non era da meno.
Nonostante l'ala danneggiata gravemente e i vari tagli sul volto e le braccia, il suo sguardo di ghiaccio non era mutato.
Esprimeva sempre lo stesso odio nei confronti di tutto. 
Tutto quello che gli era stato detto non aveva cambiato niente.
Non era disposto a rinunciare al suo progetto.
Con un colpo del suo bastone, fece abbattere l'ennesima nuvola di farfalle nere sui suoi nemici, ma bastò un colpo di pennello dell'artista dai capelli rossi per farle sparire.
Ma quell’attacco fu l'ennesimo segnale di inizio.
Stavolta, tutti e Otto i giovani mutanti attaccarono in contemporanea. 
Pattinando velocissima, Chronogirl gli arrivò addosso, sbilanciandolo con un calcio alle sue gambe, mentre Volpina, Princess fragrance e Reflekta evocavano nuovamente i loro poteri speciali.
L'esplosione che ne conseguì, fu tanto devastante che ridusse completamente in pezzi la piazza.
Dessinnateur e Lady WiFi attaccarono subito dopo, gettando solvente acido e icone di ogni tipo verso di lui.
L'uomo aveva provato a difendersi con le sue farfalle, costruendo delle barriere grazie ad esse, ma non c'era stato niente da fare.
I colpi avevano attraversato le sua protezioni come un ariete.
Ma la loro offensiva non era ancora finita.
Le bolle esplosive e le bastonate di Chat noir e Bulleur lo spedirono all'indietro con forza, togliendogli il fiato per l'impatto.
I ragazzi, quando lo videro cadere a terra, sorrisero. Era la volta buona per finirlo.
La ragazza in rosa shocking e l'artista dai capelli rossi si gettarono verso di lui con calci e pittura, ma lui evitò con energia e rispose con dei dolorosi pugni nello stomaco e respinse anche l'assalto di Chronogirl.
Ma si rialzarono tutti.
Stavano per colpire di nuovo tutti insieme, ma una figura rossa volò rapidissima verso l'uomo in viola.
Tutti ci rimasero di sasso.
Ladybug era spuntata dal nulla e aveva afferrato Papillon per il colletto.
Immediatamente lo portò in alto, trascinandolo sul tetto di uno dei palazzi e lasciandolo cadere lì.
Lui, nonostante tutto, si rialzò nuovamente. 
E se lo sguardo avesse potuto uccidere, quello che rivolse alla giovane l'avrebbe tagliata in due all'istante.
《Maledetta Coccinella. Sei stata tu a portarmi via mio figlio. Tu e quel traditore di Fu. Io vi odio. Esattamente come quei maledetti che sono tuoi amici. Ma tu sei la peggiore. Lui Ti chiama “My lady”. Si rivolge a te con amore e ti guarda come se fossi la cosa a lui più preziosa. Come se tu potessi essere lontanamente degna di questo. Sono io l'unico che lo merita quell'amore.》 Disse, latrando quasi come un cane rabbioso.
La ragazza rimase immobile e in silenzio.
Era nuovamente arrossita di fronte ai quei commenti.
Era vero. Adrien le piaceva, davvero tantissimo. Era una a persona davvero speciale per lei.
E proprio per questo non aveva intenzione di farlo combattere contro suo padre.
Ma venne colta di sorpresa quando proprio il biondo le atterrò vicino, il solito sorrisetto sulle labbra.
《Ma come, My lady. Mi vuoi escludere dalla festa? Il meoraviglioso me? Sei così crudele.》
La coccinella sbarrò gli occhi. 《Chat… io…》
Lui sorrise, intuendo cosa stava per dire. 
《Non preoccuparti. Lui è mio padre, ma non ti farò combattere da sola per questo. E lo stesso vale per gli altri.》
Lei scosse la testa. 《Non voglio che tu duelli contro di lui in questo modo. Sarebbe orribile dopo tutto quello che vi siete detti e… io non voglio che ti succeda qualcosa di brutto. Ci tengo tantissimo a te. Davvero tanto. Sei fantastico. Un ragazzo, coraggioso, premuroso, audace, dolce e bellissimo e non voglio farti lottare con lui e nemmeno perderti!》.
Aveva le guance arrossate e lo sguardo basso mentre balbettava a più non posso.
In quel momento era davvero tenerissima agli occhi del ragazzo gatto.
Dunque ghignò, sollevandole il capo e avvicinandosi al suo viso, interrompendo quel fiume di parole.
La sensazione seguente… fu qualcosa di splendido per la ragazza.
Quelle labbra soffici e fresche poggiate sulle sue le fecero toccare il cielo con un dito.
Quando lui si separò, lei arrossì estasiata, ma non seppe cosa dire.
Poi si rese di nuovo conto di tutto quello che li circondava.
La scena vista da fuori doveva essere quasi strana, dal momento che erano in battaglia.
Non vi era stato nulla di romantico nell'atmosfera intorno a quel bacio... quella non era di certo la situazione migliore per dichiararsi!
E per di più, stava per cominciare la battaglia più importante della loro vita!
Guardò il biondo, per poi tirargli uno schiaffo abbastanza forte e diventando più rossa di un peperone.
《Ti sembra il modo di fare le cose?! Stiamo per combattere e tu mi baci!?》 Sbraitò la coccinella. 
《Si mia lady, comunque… ahia! Che male.》 Ridacchiò il biondo.
Intanto Papillon, che aveva assistito a tutta la scena, era diventato altrettanto rosso, ma di rabbia.
Col suo bastone, creò una terribile onda di farfalle, ma i due la evitarono senza problemi, addirittura quasi ignorandolo e continuando a parlare come se nulla  fosse.
《Perché mi hai dato quello schiaffo, mia signora? Il mio bacio non era abbastanza passionale?》 Chiese lui divertito.
《Non è questo! Ti pare la situazione adatta per darmi un bacio!? Siamo in mezzo ad una battaglia contro tuo padre, che minaccia di distruggere per sempre l'umanità non mutante. Non è proprio l’atmosfera più adatta per una cosa simile!》
《Ohhh. Quindi devo intuire che non ti sia piaciuto?》 Domandò con supponenza. 
《Questo è un altro discorso!》Ribatté lei, di nuovo color ciliegia.
Tutti e due continuavano  a muoversi durante quella “litigata”, evitando ogni colpo e facendo infuriare ancora di più l'uomo farfalla.
I suoi insetti neri si scaricarono contro i due ragazzi per l'ennesima volta, ma il bastone di Chat noir le disperse.
《Beh, mia signora, sei pronta a combattere?》
《Certo che si. Ma torneremo sull'argomento, micetto. Non credere di potermi sfuggire.》
L'altro ghignò con aria maliziosa. 《E chi ti ha detto che voglio farlo?》
Quello fu troppo per Papillon. 
Quei due non stavano solamente amoreggiando davanti a lui, ma si stavano pure prendendo giocosamente in giro come se lui non ci fosse!
Afferrò il suo bastone con forza e tirò, rivelando la sua vera arma, ovvero un lungo e affilato fioretto.
Subito dopo, partì all'attacco contro Ladybug, ma l'asta metallica di Chat noir si mise nuovamente in mezzo.
《Sono io il tuo avversario ora.》 Disse con astio.
Iniziarono subito uno scontro di scherma impressionante.
Le stoccate dell'uomo erano rapide e mirate, nonostante la stanchezza e il dolore all'ala sanguinolenta, e per il biondo era seriamente difficile pararle, a causa anche dell'eccessiva forza che il suo avversario stava usando.
Si ritrovò dunque costretto solo a difendersi, arretrando sempre di più, fino ad arrivare sul ciglio del palazzo.
Neanche lui avrebbe potuto sopravvivere ad una caduta simile.
E quindi, anche se in modo un po' scorretto, la ragazza arrivò alle sue spalle. 
Con la sua frusta gli colpì la gamba, facendolo inciampare e cadere.
Lui si riprese in fretta, ma stavolta era il ragazzo gatto ad avere il vantaggio. 
Il bastone vibrava colpi con energia, intercettando lo stocco e superando la sua guardia.
Con un energico colpo al mento e uno alla mano, lo disarmò rapidissimo.
E Volpina e Lady WiFi lo bloccarono proprio mentre stava cercando di recuperare l'arma, tirandole un calcio.
Questa volò oltre il ciglio del palazzo e un attimo dopo le figure di Chat noir, Ladybug e tutti gli altri mutanti incombevano su di lui.
《Hai perso, Papillon. Ormai ti devi arrendere. Il tuo progetto folle non andrà a buon fine.》 Disse il biondo, ma la sua espressione non era vittoriosa. Tutt'altro.
L'altro, però, ringhiò. 《Non ho ancora perso.》
Staccò la spilla che portava sul colletto e una farfalla nera si posò su di essa.
Subito la macchina ad anelli che aveva creato in precedenza ricomparve nuovamente attorno a lui.
《Non ho intenzione di rinunciare al mio progetto!》 .
I cerchi in acciaio iniziarono immediatamente a ruotare sempre più rapidamente e Le farfalle nere a trasformarsi in energia.
Se non l'avessero fermato subito, di lì a poco ogni singolo umano nella città di Parigi sarebbe morto!
Ma il campo energetico sembrava fungere in qualche modo da scudo.
Per distruggerlo non erano servite né le icone di Alya o i raggi di Juleka e nemmeno le fiamme di Lila, le bolle di Nino o il profumo di Rose. Perfino i poteri di Alix e Nathaneal erano inutili.
Ormai erano tutti spossati.
La ragazza coccinella allora scattò come una molla.
《LUCKY CHARM!》.
La luce rossa del suo potere prese immediatamente forma.
Una piccola cornice argentata le apparve in mano, ma era la foto quella che la colpì davvero.
Una donna. Una donna bellissima che somigliava molto ad Adrien.
Aveva i suoi stessi occhi verdissimi, i tratti del volto regolari e delicati, lunghi capelli biondo grano poggiati sulle spalle e un sorriso pacifico.
Marinette comprese subito chi fosse e come doveva usare quell'oggetto.
Volò rapidissima verso Papillon e gli mostrò la fotografia.
Lui rimase di stucco.
Da quanti anni non vedeva una foto di sua moglie? E quella soprattutto.
L'aveva scattata lui stesso una settimana prima del loro matrimonio, eppure gli sembrava solo il giorno prima.
Quando ancora la sua vita era perfetta.
Ma quell'attimo di distrazione aveva permesso all'energia di diminuire un poco e grazie a questo il ragazzo era riuscito a toccare la sua macchina con gli artigli impregnati di energia distruttiva. 
《CATACLISMA!》.
Questa arrugginì in un attimo e crollò a pezzi.
l'uomo provò a tirarsi di nuovo in piedi, ma i due eroi furono subito su di lui insieme ai loro compagni.
Ormai era spacciato.
Non doveva nemmeno sorprendersi se suo figlio aveva quello sguardo gelato.
Probabilmente non lo avrebbe ucciso, ma di sicuro non lo avrebbe mai più fatto tornare lì.
Ma dovette ricredersi su tutto quando lui gli tese la mano.
《Che cosa…?! Tu mi…》
《Hai fatto di sicuro del male a molte persone. Anche a tutti ai miei amici. E hai usato me e la mamma come capro espiatorio per cominciare questa guerra assurda con gli umani.... Ma sei comunque mio padre. Posso capire perché lo hai fatto. E Non voglio che ti venga fatto troppo male.》 
Nel suo sguardo c'era ancora una buona dose di rabbia, ma anche rimpianto e… compassione.
《Adrien…》.
《Dobbiamo ripartire entrambi da zero. Non ti perdonerò facilmente, ma almeno ci proverò.》.
Papillon, seppure ancora senza parole, afferrò la mano di suo figlio.
Solo che anche stavolta successe qualcosa di terribilmente inaspettato.
Appena l'uomo si rimise in piedi, un terribile dolore alla schiena lo raggiunse e vomitò un fiotto di sangue, accasciandosi a terra.
Tra le sue scapole vi era conficcato un lungo pugnale simile ad una piuma di pavone.
Nonostante lo spavento e la sorpresa, i nove ragazzi riuscirono a vedere comunque una figura femminile ammantata di blu, elegante e sottile correre via tra i tetti. 
Cercarono di inseguirla, ma quando raggiunsero il tetto su cui l'avevano vista, era già svanita nel nulla.
Ma non avevano tempo di pensarci in quel momento.
Chat noir corse di nuovo verso suo padre.
Non poteva finire così. Non era possibile che dopo tutte quelle battaglie, tutto quel dolore, la sopportazione e la collera, suo padre morisse in quella maniera!
Quando raggiuse il corpo sanguinante, però, capì che non c'era molto da fare.
Era pallido e freddo, i vestiti lordi di sangue e il respiro troppo debole. 
Rose e Juleka cercarono di tamponare la ferita, ma non sarebbe servito comunque. 
《A-Adrien…》 sussurrò, afferrando la mano di suo figlio, accorso accanto a lui insieme a Marinette.
《Non… non commettere i miei errori. Io ancora odio… gli umani. Li odio per tutto quello che ci hanno fatto. E detesto… non essere riuscito ad ucciderli. E odio anche me stesso. Volevo… tenerti al sicuro, ma… ti ho solo allontanato. E di tutto questo… io mi sono pentito per anni.》.
Lanciò un mutuo sguardo a Marinette. Non serviva parlare per farle capire.
《Papà…》 sussurrò il biondo con lo sguardo lacrimante.
Quella parola fu qualcosa di meraviglioso per lui.
“Mi ha chiamato papà” pensò, mentre il suo sguardo si spegneva del tutto.
L'alba ormai era arrivata, ma ad accompagnarla c'era solo un urlo straziato.
   
 
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