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Autore: pokepony10    03/01/2018    0 recensioni
Alex è un ragazzo calmo è totalmente nella norma, bravo a scuola e circondato spesso dal suo ristretto gruppo di amici. Molte volte però viene perseguitato da una strana ragazza conosciuta da tutti col nome di Morte Bianca. Molti eventi coinvolgono i due in un mistero che ha le sue radici a molti secoli fa. Riusciranno a scoprire il segreto di questo mistero o moriranno provandoci?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alex

Sentì di colpo il dolore finire e caddi senza forze a terra.
Vidi aprendo gli occhi doppia p, ero felice che lei mi fosse vicina. La guardai e vidi che aveva un graffio sul viso, mi guardai attorno e vidi morte bianca. La attaccai ma ero troppo debole, dopo un pò me ne andai con doppia p.
 
Eravamo in classe ed io ero preoccupato per il discorso fatto tra morte bianca e doppia p -allora… cosa succederà alle 6?- chiesi preoccupato -farò ciò che deve essere fatto- mi rispose con un tono così sicuro che mi fece pensare per un attimo che non c'era nulla da temere.
 
Passarono le sei ore nel silenzio più totale, lei non diceva nulla, guardava il vuoto pensierosa, io invece cercavo di non impazzire per la preoccupazione. Suonò la campanella ed uscimmo, la stavo per seguire ma lei mi fermò -alex, tu non puoi venire, è una questione solo tra me e morte bianca. Io ti amo, non voglio che ti capiti qualcosa di brutto, quindi ti prego, stai lontano dal tetto fino a quando non tornerò- mi disse -tornerai vero? Non sparirai nel nulla?- le chiesi abbracciandola con le lacrime agli occhi -no alex, te lo prometto, tornerò da te e se vuoi potrei venire a dormire da te- mi disse con un sorriso -ti credo, sono certo che le farai vedere di che pasta sei fatta- dissi fiducioso -fidati, lo vedrà molto bene- disse con un sorriso leggermente inquietante iniziando poi a salire le scale -ti amo- le urlai -anche io- rispose lei mandandomi un bacio da lontano.
 
Io sorrisi per nascondere la preoccupazione. Non accettavo che lei affrontasse da sola il mio incubo, non sapevo se lo faceva per me, ma avrei dovuto tener fede alla promessa e proteggerla fino alla morte. -…fino alla morte…- pensai abbassando un pò spaventato il volto -si! Fino alla morte!- urlai prendendo coraggio.
 
 Andai di soppiatto nella cucina della mensa ed andai alla ricerca di un'arma -questo dovrebbe andare bene -pensai prendendo un coltello -ora meglio filarsela- bisbigliai. Vidi da lontano la cuoca correre verso di me -hey tempista, dove credi di andare?- mi urlò -mi scusi signora- dissi buttando a terra una pilla di piatti per seminare la donna. Corsi alla ricerca della classe che si affacciava sul tetto, la trovai. Ci entrai e serrai la porta con una sedia, vidi la finestra e senza affacciarmi troppo cercai di seguire il duello.
 
Erano a pochi metri da me e quindi fui capace di sentire anche ciò che si dicevano -quindi ti sei veramente presentata- disse doppia p -già, aspettavo questo momento da troppo tempo per mancare all'appuntamento- disse morte bianca -tu non lo sai con chi hai a che fare- le disse doppia p correndole contro -manco tu- rispose lei.
 
Gli occhi di morte bianca erano bianchi e brillavano di una potente luce, doppia p cerco di darle un calcio la lei lo schivò -non riesci nemmeno a prendermi- disse morte bianca rispondendo a sua volta con un altro calcio che doppia p schivò agilmente -a quanto pare nemmeno tu sei brava quanto credi- le rispose doppia p afferrando l'avversaria per la gamba -beccati questo- disse morte bianca tirando un calcio in faccia alla mia ragazza che mollò la presa.
 
Senza accorgermene strinsi il manico del coltello.
 
Vidi doppia p alzarsi con il sangue che usciva dal naso -certo che sei proprio fragile- le disse morte bianca cacciando il coltellino -non sarà doloroso se non ti agiti- concluse lei avvicinandosi a doppia p -e credi che mi farò sopprimere così facilmente?- disse la mia ragazza alzandosi di colpo, cercò di colpire morte bianca ma nulla, si prese solo un calcio nello stomaco dall'avversaria, dopo il calcio ne sferrò un altro dietro le ginocchia facendola cadere a terra. Con un colpo la fece rotolare per terra, le poggio un piede sulle costole e iniziò a fare forza -voglio sentire le tue ossa rompersi- disse morte bianca continuando a spingere con forza sulla cassa toracica di doppia p, non riuscì più a trattenermi.
 
Corsi dal mio nascondiglio contro morte bianca e mi buttai contro di lei cercando di ucciderla con un solo colpo di coltello. - alex, non farlo ti prego- mi disse lei, ma troppo tardi. Vidi la mia mano sporcarsi di sangue mentre la lama le penetrava l'addome. Cadde a terra in una piccola pozza di sangue. Guardai inorridito ciò che avevo appena fatto -l'ho uccisa… io… io sono un assassino…- bisbigliai.
 
Poi pensai a doppia p -come stai?- le chiesi -male- disse alzandosi -ti avevo detto di non intervenire- mi sgridò doppia p, io indietreggiai e mi scontrai contro qualcosa. Mi girai di scatto -bhu!- mi urlò morte bianca nell'orecchio, era viva e vegeta anche se aveva un coltello conficcato nella carne -non volevo sporcare questo luogo col tuo sangue, ma visto che hai deciso di metterti in mezzo…- disse morte bianca per poi tirarmi un cazzotto in faccia, sentì il sangue uscirmi dal naso, mi diede poi un calcio nello stomaco e io fini contro la finestra della classe sfondando il vetro.
 
Lei entrò e mi mise un piede sul petto, vidi i suoi occhi tornare per un attimo neri -non volevo tutto ciò alex…- disse quasi in lacrime, poi i suoi occhi si illuminarono di nuovo e con un sorriso si tolse il coltello dal corpo.
 
Portò poi gli occhi a me e sussurrò -game over- per poi accoltellarmi allo stomaco. La vidi allontanarsi mentre sentivo il sangue uscire. Sentivo un bruciore e un dolore assurdo, urlavo, ma nessuno sembrava sentirmi. Continuai per qualche minuto poi qualcosa mi colpì la fronte -sei fastidioso, mannaggia a me che volevo vederti morire lentamente- disse una voce che non riconobbi poiché molto distorta. Dopo il colpo persi i sensi.
 
Aprì gli occhi ero in un luogo dal pavimento bianco, mi guardai intorno, c'erano alte colonne bianche unite da una cupola anch'essa bianca. Ero confuso e accecato dalla visione -benvenuto alex- mi disse un uomo dal fisico scolpito che fuoriusciva da un abito molto simile a quello greco. Era un uomo con la barba lunga e bianca e gli occhi celesti -s… salve- dissi spaventato dalla strana comparsa dell'uomo. -mio caro ragazzo, ti ho convocato qui secoli fa tra tanti uomini perché in te ho riconosciuto lo spirito adatto per custodire un oggetto preziosissimo- mi disse, io lo guardai un pò sconvolto. -ti ho affidato secoli fa un ciondolo, questo aveva il potere di comandare su tutta l'umanità, non volevo che la dea lo avesse prima di essere pronta e quindi l'ho affidato a te, o meglio dire ai tuoi antenati. Ho notato però che tu non eri a conoscenza di questo potere- mi disse squadrandomi con sguardo severo. Io lo osservai e poi abbassai la testa -in realtà sono stato avvisato, potevo anche tornarne in possesso, ma il mio cuore non vuole accettare che doppia p sia accanto a me solo per quel oggetto, tanto meno volevo credere che lei era una dea. Non mi sarei mai sentito degno di starle affianco- dissi certo e dispiaciuto di ciò che dicevo -ragazzo guarda in questo specchio, sei sotto incantesimo, e doppia p l’ha fatto. Non so realmente cosa lei pensi di te, ma dopo che ti ha ingannato fino a questo punto io avrei dei dubbi-.
 
Io guardai nello specchio e riconobbi tutte le volte in cui dentro di me sentivo qualcosa di strano, in fondo al cuore sapevo che lei mi ingannava, ma vederlo coi miei occhi spense quella piccola fiamma di speranza dentro di me che voleva credere all'amore di doppia p. -okay ho capito, sono stato ingannato, quindi?- chiesi un pò turbato -bhe, guarda di nuovo lì dentro- mi disse. Vidi subito morte bianca e riconobbi tutti i momenti in cui stranamente non era violenta con me, anzi, mi aveva cercato di aiutare. -io… non lo sapevo…- dissi sottovoce -certo che sei proprio ceco- mi disse lui -ero sotto dei poteri, cosa ne potevo sapere di tutto ciò? gli abbracci e il bacio poteva essere tutto solo per far litigare me e doppia p, sarebbe capace di fare di tutto morte bianca per ferirmi- -forse è meglio che continui a vedere tutto come una terza persona- disse lui lanciando un fulmine nel celo che distrusse la cupola bianca.
   
 
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