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Autore: Heda_Lexa    05/01/2018    0 recensioni
Clexa AU potterverse
Una lama le marchiava la pelle e urla disumane uscivano dalla sua bocca. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era il dolore. Dolore. Tanto dolore.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO  13
 
“Qui non possiamo parlare, ci sono alcuni auror rimasti feriti durante la battaglia al ministero e alcuni feriti da me- Lexa abbassò lo sguardo sentendosi in colpa di quanto accaduto- vieni cerchiamo un’aula vuota.”
“Ma riesci a camminare?” chiese Clarke preoccupata.
“Sì, seguimi.” Lexa si alzò dal letto dell’infermeria e si diresse verso la porta. Passando accanto al letto di Anya si fermò a guardarla, ma distolse subito lo sguardo e riprese a camminare. Arrivarono in un’aula vuota e si mise seduta su una sedia.
“Voglio iniziare io Lexa- disse prontamente Clarke e l’altra annuì- so che ho sbagliato… un sacco di volte con te.- Clarke fece una lunga pausa, poi si fece coraggio e riprese a parlare guardando Lexa negli occhi- Quando ti ho visto la prima volta nella sala grande durante lo smistamento qualcosa dentro di me è scattato. Non ho mai creduto all’amore a prima vista, ma forse con te è successo. Venivo da un periodo difficile, tu lo sai bene. Mio padre era la persona più importante della mia vita e perderlo è stato devastante. Sentivo sempre questo costante dolore al petto, ma da quando sei arrivata tu si è alleviato... Il nostro rapporto è sempre stato rincorrerci, prenderci e allontanarci. Non voglio questo per me… non voglio questo per noi. Non so cosa provi tu per me ma io provo qualcosa di forte e il fatto di averti lontana mi sta distruggendo lentamente giorno per giorno. Quando abbiamo fatto l’amore è stato il giorno più bello della mia vita.. e quando ti sei aperta con me mi sono sentita importante…per te. Io voglio essere importante per te Lexa.”
“Tu sei importante per me Clarke.. lo sei stata da quando ti ho vista durante lo smistamento. Inizialmente ho cercato di convincermi che tenevo a te solo perché mi sentivo responsabile per Jake, ma poi ho dovuto fare i conti con la realtà. Provo qualcosa per te, ma sono la tua professoressa. Se si venisse a sapere cosa è successo tra noi mi caccerebbero e non posso permetterlo.”
“Pensi davvero che in questo momento ti manderebbero via? Non ci sono più lezioni, gli studenti se ne sono quasi tutti andati. Hogwarts è uno dei pochi posti che non è caduto in mano ai mangiamorte. Non è più una scuola.”
“Lo so, ma qui ci sono molte persone che mi odiano e che si appiglierebbero a tutto pur di vendermi a mia madre…  comunque volevo dirti che mi dispiace, forse ho esagerato dopo che ho scoperto che tu e Nylah stavate insieme. D’altro canto io ti ho respinta nel peggiore dei modi e ti ho fatto male. Un’altra cosa di cui non mi perdonerò mai…. Ho perso troppe persone che amavo e la persona che mi dovrebbe proteggere e amare incondizionatamente vuole uccidermi da quando sono piccola. Non ho fiducia negli altri e… “
“Mi dispiace Lexa.. veramente. Perdonami se puoi.”
“Certo che ti perdono Clarke… tu mi hai salvata oggi. Non so però se tu riuscirai a perdonare me per quello che sto per dirti.” Lexa fece una lunga pausa e Clarke le si avvicinò prendendole le mani tra le sue.
“ io vorrei davvero provarci con te Clarke… vorrei svegliarmi la mattina e sapere che c’è qualcuno che mi sta aspettando.. vorrei renderti felici questi giorni, nonostante la guerra. Vorrei poter ritagliare del tempo per noi, portarti a fare una passeggiata intorno ad Hogwarts, farti vedere le stelle dalla torre di astronomia, farti il solletico mentre siamo nel letto e fare l’amore con te….- Lexa abbassò lo sguardo, consapevole che quello che avrebbe detto avrebbe distrutto tutto ciò che si era creato con Clarke-Ma io morirò Clarke.”
“Che cosa vuoi dire Lexa?” Clarke si allontanò da lei, lo sguardo spaurito. Lexa cercò di avvicinarsi nuovamente alla ragazza, ma Clarke si allontanò , come se il solo toccarla le avrebbe potuto provocare dolore. Lexa allora riprese a parlare, la voce tremante e lo sguardo già pieno di dolore.
“Ci era giunta voce di una profezia e io ed Anya siamo andate a indagare. Sfortunatamente, o fortunatamente, abbiamo trovato quello che cercavamo. La profezia dice questo:
 
Heda e Wanheda insieme combatteranno
Quando le tenebre sulla terra torneranno
Una sola scelta porrà fine al male
O il mondo cadrà in un caos abissale
Le uniche in grado di riportare la luce
In un unico cuore si sono fuse
Il bene trionferà
Se l’anima nera, il sacrificio finale compirà.
Lexa finì di recitare la profezia e aspettò la risposta di Clarke.
“Dice anima nera, non Lexa. Non è detto che sia tu. E cosa vuol dire Whaneda?”
“Comandante della morte.”
“allora non sono io.. non ho mai ucciso nessuno.. quindi c’è qualcun’altro nel tuo cuore.”
“No Clarke…nel mio cuore c’è posto solo per te…solo per te… ma ora sai. Io non posso offrirti niente Clarke.. non c’è un futuro per me dopo questa guerra. Non c’è futuro per noi.”
“Non mi importa- la interruppe bruscamente Clarke e avvicinandosi nuovamente a lei.- non mi importa se non c’è un futuro per noi. Io voglio te. Ora. Voglio viverti, voglio conoscerti, voglio abbattere i tuoi muri e voglio farlo ora. Tra vent’anni non voglio guardarmi indietro e provare rimpianto per non aver avuto il coraggio di stare con te. Bisogna vivere il presente.- delle lacrime iniziarono a rigare le guance di Clarke e Lexa gliele asciugò- mi si spezzerà il cuore, lo so. Ma mi si spezzerebbe di più se tu mi allontanassi adesso.”
“Okay- anche Lexa  lasciò andare le lacrime che stava trattenendo- staremo bene. Tu starai bene.”
Si baciarono. Dopo tanto tempo le loro  bocche si sfiorarono di nuovo. Fu un bacio timido all’inizio, poi sempre più passionale; le loro lingue si toccarono e iniziarono una danza senza fine.
“Devo tornare in infermeria” disse Lexa sulle labbra di Clarke.
“Si..lo so. Andiamo”
Le due si incamminarono e arrivate davanti alla porta dell’infermeria si salutarono con un dolce bacio.
“Tornerò domani a trovarti.” Disse Clarke e Lexa fece un segno d’assenso con la testa prima di voltarsi e entrare.
Lexa, prima di tornare a letto si fermò da Anya; si sedette sulla sedia e prese la sua mano tra le sue.
“Anya- la voce rotta dal pianto- ti prego non mollare. Sei sempre stata la più forte tra noi due; non puoi cedere adesso. Ho bisogno di te. Non posso fare quello che devo fare senza di te. Raven ha bisogno di te. Tutti abbiamo bisogno di te. Ti prego non lasciarmi.” Lexa fu scossa da singhiozzi e alla fine si addormentò sulla sedia con la testa sul letto di Anya.
 
 
Una mano scuoteva il corpo di Lexa che, essendo in dormiveglia, si svegliò subito.
“Lexa dobbiamo parlare- disse Marcus- seguimi.”
Lo seguì in silenzio, osservando che la luce non entrava ancora dalle finestre del castello, quindi doveva essere ancora notte.
Entrò nell’ufficio del preside e vi trovò tutti i membri dell’ordine e Bellamy.
“vorrei dire due parole prima..-iniziò Lexa- mi dispiace per quanto è accaduto. È successo già altre volte che mia madre prendesse il controllo della mia mente, ma credevo che adesso sarei riuscita a fermarla. Indra, Abby mi dispiace avervi fatto del male.”
“Stai tranquilla Lexa.. non è colpa tua.” Disse Indra.
“ho riflettuto molto in queste poche ore che ci siamo concessi per riposare e sono giunto ad una conclusione- iniziò Marcus- domani parleremo a tutti gli studenti e gli auror e cercheremo di comunicare il tutto al mondo magico. Riveleremo la vera identità di Lexa e spiegheremo il minimo indispensabile.  Lexa, tu sei come una figlia per me, lo sai; sono sicuro che guiderai il nostro “esercito” nel migliore dei modi.” Lexa spalancò gli occhi stupita e così tutti gli altri.
“Tu non farai niente di tutto ciò- disse Luna piena di rabbia- io sono il ministro della magia e lei è un pericolo per la nostra incolumità…” Marcus non fece finire la frase a Luna che l’attaccò subito.
“Tu non sei niente! Dove eri allora quando il ministero è caduto?! Dove eri quando la tua gente aveva bisogno della tua protezione?! Hogwarts è il mio castello, io sono il preside e uno dei primi membri dell’ordine della fenice. Qui dentro comando io. Cederò il mio potere a Lexa. Lei è l’unica che conosce davvero Nia e l’unica che può farci vincere questa guerra. Chi non è d’accordo può andarsene.”
Nella stanza calò il silenzio.
“Direi che siamo tutti d’accordo, ora uscite tutti dal mio ufficio. Tra tre ore in sala grande.”
“Ho una cosa da dire.” Bellamy si alzò in piedi. “ Ho trovato questi ieri sera.” I disegni che Clarke aveva dipinto furono mostrati a tutti. Per la seconda volta in pochi secondi il silenzio calò.
“Io..” Lexa provò a dire qualcosa ma le parole le morirono in gola.
“Hai avuto una storia con una tua studentessa Lexa?!” urlò Bellamy. Tutti gli occhi si puntarono su lei.
“No!”
“Queste immagini sembrano dire il contrario! Come fa Clarke a sapere dei tuoi tatuaggi?!”
“Sei entrato nella camera di Clarke?!” urlò Abby.
“Si perché avevo dei sospetti! Ho vista Lexa e Clarke al cimitero il giorno dell’anniversario della morte di Gina. E nessuno di voi può negare quello che è successo stasera.”
“Lexa cosa hai da dire?” Abby si girò verso Lexa, mentre tutti gli altri restarono ammutoliti.
“Io e Clarke…. Ci siamo avvicinate. Ma non si può dire che abbiamo avuto una relazione. Sapevo bene qual era la mia posizione e così le ho detto che non ci sarebbe stato niente tra noi.”
“Ma ci sei andata a letto!” Abby fulminò Bellamy con lo sguardo non appena finì di pronunciare quella frase.
“Non importa- disse Abby- non importa. Tutto quello che è successo prima non conta più. Hogwarts, come scuola, non esiste più. Lexa non è più un’insegnate, come nessun’altro. Dobbiamo concentrarci sulla guerra imminente.”
“Ma..”
“Bellamy taci.” Urlò Marcus. “Non hai fatto altro che casini in queste ultime ore. Non voglio più sentir parlare di questa storia. Ora andate!” lentamente tutti uscirono in silenzio.
“Io e te dobbiamo parlare.” Disse Abby a Lexa quando le passò accanto.
La stanza si svuotò e rimasero solo Lexa e Marcus.
“Grazie per avermi difeso.”
“L’ho fatto perché siamo in un momento di crisi. Se Nia vince la guerra saremo tutti morti. Ti avevo avvertita, ma tu non mi hai dato ascolto!”
“Lo so, scusami.”
“Non ti scusare. Purtroppo l’amore non si può comandare- Marcus fece un profondo respiro-ora va. Domani sarà una giornata altrettanto lunga.”
“sei sicuro di quello che stai facendo?”
“Si Lexa, sono sicuro. Credo che sia giunto il momento di ricreare l’esercito. E tu sei la loro Heda.”
“Ho piena fiducia in te Marcus e nelle tue decisioni.” Disse Lexa mentre si aggirava per l’ufficio. Sullo scaffale davanti a lei vie era appoggiato il cappello parlante; lo sfiorò con la punta delle dita.
“Ho sempre fantasticato su Hogwarts. Quando mia sorella tornava a casa per le vacanze raccontava sempre storie fantastiche. Così la notte prima di addormentarmi facevo finta di essere una studente e mi immaginavo tutto quello che avrei fatto qui. Sono sicura che però avrei dato una delusione ai miei genitori dopo lo smistamento. Sicuramente sarei stata Serpeverde.”
“il cappello parlante guarda nell’animo della persona su cui si poggia, non in quella dei suoi genitori Lexa. tu non sei come tua madre, ricordatelo.”
“Sai anche tu quello che ho fatto Marcus, ho ucciso persone innocenti, ho sterminato famiglie.. ho assassinato una bambina di 6 anni.”
“Non eri tu e lo sappiamo. Non sentirti in colpa per cose che tua madre ti ha costretto a fare…. Ora vai a dormire che tra poco dovremo alzarci. Buonanotte.”
“Buonanotte Kane.”
 
 
 
La sala grande si riempì in fretta. Erano solo le 8.00 di mattina ma nessuno era riuscito a dormire bene quella notte.
I professori erano seduti tutti ai loro posti, compresa Lexa, gli studenti avevano occupato solo due tavoli, lasciando gli altri agli auror che avevano alloggiato lì per quella notte.
Marcus si alzò in piedi e Indra fece l’incantesimo che avrebbe permesso a tutto il mondo magico di sentire quello che il preside Kane aveva da dire.
“So che ci troviamo in una situazione difficile, quindi ho deciso di spiegarvi molte cose…”
 
Clarke smise di ascoltare una storia che ormai aveva sentito già troppe volte.
“Perché non mi hai mai detto niente? Avevamo iniziato a fare ricerche insieme e dopo l’ennesimo vicolo ceco avevamo deciso di smettere. Perché non mi ha detto che avevi scoperto cosa era successo veramente a Jake? Non ti fidavi di me?” chiese O’ a Clarke.
“Certo che mi fidavo Octavia..solo che era una cosa segreta.. e poi Lexa si era aperta con me, non potevo tradire la sua fiducia.”
“ Ora capisco i singhiozzi nel letto.. avrei potuto aiutarti a superarla se me lo avessi permesso.”
“Lo so O’, lo so. Mi dispiace di avervi tenuto fuori… non succederà più.”
La voce di Marcus interruppe il loro discorso.
“…. Ho deciso che l’esercito sarà riformato e a guidarlo sarà la nostra Heda. Lexa Natblida.”
Numerosi bisbigli si sparsero per tutta la sala, ma furono subito zittiti dalle parole di Lexa.
“Vorrei prima di tutto scusarmi per quello che è successo ieri sera. Ma credo che rimuginare sul passato non ci porterà a niente. L’esercito è stato formato di nuovo, quindi chiunque voglia farne parte dovrà solo dirlo. Di questo dovrete riferire a Julianne, indra e Sinclair. Ora lascio la parola nuovamente al preside Kane per ulteriori informazioni di cui avrete bisogno.”
La riunione durò ancora un’oretta, poi ognuno fu mandato nelle proprie stanze per prendere le proprie cose e cambiare alloggio.
Raven, una volta portata la sua roba nel dormitorio dei Grifondoro si diresse in infermeria.
Quando arrivò, Anya era sempre nelle stesse condizioni.
“Anya non so se puoi sentirmi, ma volevo dirti una cosa… Ti amo. Mi dispiace se non te l’ho mai detto, ma avevo paura che fosse troppo presto. Anche se sono quasi sei mesi che stiamo insieme; forse non è poi così presto. Ti prego Anya torna da me.. ho bisogno di te..”
“anche io l’ho detto un po’ tardi forse..” la voce di Anya era poco più di un sussurro.
“ANYA!! Oh mio dio sei sveglia!” Raven si buttò addosso alla sua ragazza per abbracciarla.
“Ehi ehi piano..”
“Oddio scusa, hai ragione. Ti ho fatto male ?”
“No tranquilla… comunque volevo dirti che sono stati i sei mesi più belli di tutta la mia vita.”
“Anche i miei.. ti amo Anya.”
“Ti amo Raven.”
Raven passò un paio d’ore in infermeria, controllò che Abby e Jackson facessero bene il loro lavoro e una volta che accertarono che si stava riprendendo abbastanza bene tornò in camera per lascarla riposare.
 
Quando entrò Clarke, O’, Maya e Harper erano sedute sul letto a parlare.  Non appena la videro che piangeva si bloccarono immediatamente.
“An-Anya … si è svegliata.
“Oh mio dio- gridò Octavia- ma sei matta ad entrare così? Pensavo fosse morta!”
Una risata generale fece scendere un po’ la tensione e tutte andarono ad abbracciare la ragazza.
“Raven siamo andate a iscriverci nell’esercito e abbiamo dato anche il tuo nome come ci avevi chiesto.”
“Grazie Clarke.”
“Ragazze- iniziò Maya- pensate davvero che la guerra arriverà fino a qui?”
“Si Maya..penso che sia già arrivata.” Rispose Raven.
 
 
Lexa si diresse di corsa in infermeria non appena seppe che sua sorella si era svegliata; non appena arrivò al suo letto le si buttò addosso per abbracciarla.
“Ahia!”
“Scusami scusami..”
“tranquilla sto bene.. tra te e Raven non so chi sia peggio. Entrambe volete uccidermi per caso?”
“Vedo che stai già più che bene è !”
“Non mi lamento!” le due si misero a ridere.
“Oh nonono … non farmi ridere che mi tirano i punti…oioia che dolore.” Lexa si mise a ridere ancora di più portando sua sorella a ridere e a star male allo stesso tempo. Passarono un paio d’ore insieme, po Lexa torno nella sua stanza lasciando riposare Anya.
 
 
 
“Avanti” Lexa alzò lo sguardo dalle pergamene che stava leggendo e vide Abby entrare nella sua camera.
“Abby io..” provò a parlare ma Abby la zittì con uno sguardo.
“Non voglio sapere cosa è successo tra te e mia figlia. Siete entrambe grandi e responsabili per prendere le vostre decisioni e pagarne le conseguenze. Se non ci fosse stata la guerra saresti stata cacciata…- la donna fece una breve pausa poi riprese- di certo non intendevo questo quando ti ho detto di prenderti cura di mia figlia…-Lexa abbassò lo sguardo a queste parole- sai che la profezia si avvererà. Non far soffrire Clarke inutilmente.”
“Clarke lo sa.. gliel’ho detto ieri sera. Noi non siamo mai state insieme veramente… mi ha detto che non vuole avere rimpianti. Che anche se morirò vuole vivermi adesso.”
“La scelta è sua.. ma sai cosa dice anche la profezia. So che siamo in guerra ma… Wanheda.. non voglio che perda la sua innocenza.”
“Farò di tutto perché ciò non accada Abby.”
“Lo so Lexa… sono felice per voi. Vi meritate entrambe un po’ di felicità. Buonanotte.”
“Buonanotte Abby.”
 
 
Dopo circa dieci minuti dall’uscita di Abby la porta della camera di Lexa si aprì nuovamente e una timida Clarke si introdusse all’interno della stanza.
“Ciao Clarke..” Lexa si alzò dalla sedia per dare un leggero bacio alla ragazza.
“sono passata a salutarti.. oggi non abbiamo avuto tempo nemmeno di un saluto e volevo vederti.”
“mi fa piacere che tu sia passata.. come sai non sarebbe tanto appropriato se venissi io nella tua camera..” un leggero sorriso si disegnò sul viso di entrambe.
"Mia madre mi ha detto quello che ha fatto Bellamy.. è stata una conversazione molto imbarazzante devo dire... comunque domani andrò a parlare con lui."
"Se fosse stato un periodo normale sarei stata cacciata."
"Ma non siamo in un perodo normale.."
"già.."
“mi sono offerta volontaria nell’esercito.” Disse Clarke di punto in bianco mentre girovagava per la stanza.
“Non posso dire di essere contenta, ma non mi aspettavo altro da te Clarke.”
“Posso farti una domanda?”
“Si”
“Chi era quella bambina che hai ucciso?”
Lexa rimase un attimo spiazzata dalla domanda, poi si mise a sedere sul letto e Clarke la imitò.
“Ho fatto delle cose terribili .. tu non mi hai mai creduto, ma te l’ho sempre detto. Sono più simile a mia madre di quanto voglia veramente ammettere. Per questo so che la profezia si riferisce a me. La mia anima è nera….”
“No Lex…” provò a interromperla Clarke, ma l’altra la fermò prima che potesse continuare.
“Si Clarke… quando mia madre mi rapì cercò di farmi entrare nei mangiamorte di mia spontanea volontà. Quando vide che il mio rifiuto era categorico mi fece torturare e poi iniziò a controllarmi la mente. A volte però, quando quei ricordi ritornano, non sono sicura che lei mi controllasse sempre. Credo che in alcuni momenti il mio lato oscuro semplicemente usciva e mia madre non aveva più bisogno di controllarmi. Ho ucciso per conto di mia madre… donne, uomini, bambini. Non c’era distinzione.”
Lexa distolse lo sguardo da quello di Clarke, mentre la vergogna e i sensi di colpa iniziarono a farsi strada dentro di lei.
“Tu non sei persona cattiva Lexa. Sei una persona buona a cui sono capitate cose cattive. E poi il mondo non si divide in persone buone e mangiamorti. Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire. È questo quello che siamo.* Ricordatelo sempre Lexa.”
“non so come fai Clarke a vedere sempre il buono nelle persone.”
“vedo il buono in te Lexa. Perché vedo te. Non quello che vuoi far vedere alla gente, ma quello che sei veramente. Io ti vedo.” Una lacrima scese lungo la guancia di Lexa e le sue labbra cercarono disperatamente quelle della sua amante. Il bacio era pieno di necessità e disperazione.
“Resta con me stanotte.” Supplicò Lexa tra un bacio e l’altro.
“Resterei con te per sempre.” Rispose Clarke. 





Luna entrò nella sala del trono di Nia.
"Avevi detto che te l'avrebbero consegnata di loro spontanea volontà! invece l'hanno eletta comandante dell'esercito! Mi avevi promesso che avrei potuto ucciderla!"
"Abbassa i toni ragazza... posso ucciderti schioccando le dita.- disse Nia fredda- i piani non sono andati come speravo, ma ci saranno altre occasioni. se non ti va bene il nostro accordo finisce qui."
"Ti do tempo 10 giorni. sennò la ucciderò per conto mio."
"Non osare darmi ordini ragazzina! e adesso vattene prima che mi venga voglia di ucciderti."
Luna uscì dalla stanza piiù infuriata che mai. l'odio nei confronti di Lexa cresceva giorno per giorno e il suo desiderio di vendetta stava diventando incontrollabile.


*citazione di Sirius Balck da harry potter.
Salve a tutti.
mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ma gli esami si avvicinano e devo studiare!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Bellamy ha fatto lo stronzo, ma non gli è andata molto bene. Luna è sempre più disposta a tutto pur di uccidere Lexa e l'amore tra Clarke e Lexa sembra finalmente essere nato. 
grazie per chi continua a leggere.
May we meet again.
   
 
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