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Autore: Jack83    06/01/2018    2 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gonda rientrò in quel momento in casa.
Il collo e la schiena gli dolevano ancora a causa di un compagno di scuola che quella mattina, inviperito dal fatto che  i suoi messaggi verso Purin gli fossero tornati indietro con tanto di avvertimento che sarebbe stato denunciato se avesse continuato.
Il ragazzo in questione, il capitano della squadra di lotta, l’aveva preso e sbattuto contro un muro avvertendolo che quello scherzetto non gli era piaciuto per niente.
Gonda sulle prime aveva sorriso impaurito, dicendo che non capiva di cosa stava parlando ma quando l’altro gli aveva mostrato il messaggio lui non poté che deglutire.
L’avevano beccato, questo era il suo pensiero spaventato.
A quel punto ridacchiò -Avrà smesso, sai come sono le Gaijin.-
Il ragazzo più grande affilo lo sguardo ancora più irritato -Piantala idiota di cercare scuse, sei fortunato che non abbia voglia di darti una ripassata.-
Dopo di che lo lasciò andare -La prossima volta però non sarai così fortunato.- gli disse prima di allontanarsi.
Stava per prendere le scale e salire in camera sua quando una delle cameriere non si avvicinò a lui.
-Scusi signorino- fece lei a mezza voce -suo padre l’attende nel suo studio-
-D’accordo signorina Yomi- a quel punto scese i due gradini che aveva appena salito e si diresse verso la stanza indicata, bussò e attese che da dentro ci fosse l’invito ad entrare.
Cosa che avvenne subito.
Il corvino entro dentro e guardo verso il padre, in piedi dietro la scrivania nel mentre osservava la grande finestra che dava sul giardino, che gli dava le spalle.
-Gonda- fece l’uomo con un tono di voce decisamente contrariato -Cosa ti avevo detto dei Gaijin?-
Lui strabuzzo gli occhi -Di stragli lontano e se dovevo proprio avere dei rapporti con loro di averne il meno possibile.-
Rispose pronto lui
L’uomo però non sembrò convinto della risposta del figlio -Allora perché il preside mi ha comunicato che dal tuo cellulare sono partiti dei messaggi in cui si diceva che una Gaijin era una poco di buono?-
Il ragazzino sbiancò -Ma dai non crederai a quel…-
Il padre si schiarì solo la voce con due colpi di tosse, segno per Gonda che stava perdendo la pazienza -Senti figlio- Cominciò -ho fatto i miei controlli e la cosa che mi ha detto il tuo preside è vera.-
Gonda cominciò a mordersi il labbro inferiore per la rabbia mentre il padre continuava a parlare
-Te lo dico una volta sola tu e i Gaijin non dovete avere nulla a che fare. Se è o non è una poco di buono a te non deve interessare.-
Lui annui nervoso -Inoltre se metti in giro voci infondate su qualcuno tu colpisci l’onore della nostra famiglia sia ben chiaro.
Ho parlato col preside metterà sotto silenzio tutta la faccenda ma prossima volta sarò io stesso ad agire… Hai capito?-
Il padre girò solo il viso verso il figlio -Sì padre- fu la sua laconica risposta.
-Ora puoi andare-
Gonda girò i tacchi ed uscì dallo studio con passo marziale dirigendosi verso la sua camera con un unico pensiero: “Purin doveva pagargli anche quella”. 
 
 
Marco guardava l’aereo fendere tranquillo l’aria.
Sul viso non c’era nessun tipo di espressione, solo concentrazione anche se il velivolo viaggiava con il pilota automatico e lui avrebbe potuto godersi l’oretta di volo in tranquillità.
Finché non sentì la porta della cabina aprirsi, la spia sapeva che quel modello non aveva ancora la porta blindata e con la chiusura automatica apribile solo dall’interno quindi non si preoccupò visto che le uniche persone a bordo erano persone fidate,  e da lì vide spuntare Purin, Taruto e Retasu.
La più giovane delle mew mew sprizzava energie da tutti i pori come il suo solito, mentre l’alieno sembrava abbastanza scazzato invece la mew focena titubante, sembrava quasi nervosa.
La biondina si avvicinò al “pilota” con un largo sorriso
-Scusa Marco-San- fece lei -disturbiamo?-
Il castano scosse la testa -Tranquilla Purin-Chan.- rispose lui -Cosa vi porta qui?-
-Beh- fece lei grattandosi la nuca -mi sarebbe piaciuto vedere la cabina, non lo mai fatto, e anche osservare il volo da qui.-
Taruto sbuffò -Non hai mai volato?- chiese lui.
Lei scosse la testa -Non ho mai preso un aereo prima d’ora tu?-
L’alieno guardò male la fidanzata -Per volare ho volato ma come ben sai non ho mai preso uno di questi trabiccoli.-
Marco e Retasu notarono una certo impaccio nelle sue parole.
-Beh- fece la spia -Com’è volare su un aereo sapendo volare di tuo?-
Il castano deglutì, ci penso un memento o poi rispose -Mi sento strano ecco-
-Hai paura?- chiese senza pensare Retasu
A quel punto l’alieno avvampò imbarazzato ma prima che potesse rispondere la verdina cominciò a chiedere scusa mentre Purin rideva.
Marco fece un piccolo sorriso -Tranquillo Taruto-Kun- fece lui -Ci sono passato anche io.-
L’altro lo guardò male -Che?-
La spia alzò le spalle e poi spiegò -Durante le prime missioni mi sono trovato, a volte, a dovere apprendere nuove tecniche… Beh diciamo che all’inizio ero abbastanza dubbioso su di esse e su me stesso.-
Taruto annuì ma non volle esprimersi di più, forse perché c’erano Purin e Retasu lì presenti.
-Se può esserti d’aiuto questi trabiccoli sono i più sicuri mezzi di trasporto al mondo.-
-Sarà- fece lui -ma non mi piacciono.- Intanto guardava fuori dal finestrino le nuvole che avevano di fronte.
-Rallegrati che con l’aereo ci metteremo solo un’oretta per arrivare sull’isola di Hokkaido.-
-Poi lì?- chiese Retasu
-Poi lì ci sposteremo in una villa attrezzata nel centro dell’aerea di massima criticità e faremo dei cotrolli.-
-Non sarà pericoloso?- Chiese Taruto
-Dai Trau-Taru non sarà più pericoloso della volta che siamo rimasti bloccati sotto il palazzetto che ospitava quel meeting di prestigiatori.- fece Purin allegra
L’alieno ridacchio -Ci siamo messi nei casini quella volta.-
Retasu a quel punto accarezzo la testa dei due.
-Quella volta ci avete fatto prendere un bello spavento.- 
Marco guardo sorridendo la verdina “Sarà un’ottima madre” pensò.
I due più piccoli si annoiarono presto di stare lì e tornarono dagli altri mentre la mew focena rimase assieme alla spia.
-C’è qualcosa che volevi chiedermi Retasu-Chan?- Chiese lui serio
-Sì- fece lei nervosa -Volevo sapere se c’è la possibilità, secondo te, di trovare un accordo con quei due.-
Il castano scosse la testa -Mi spiace Mew Retasu ma la mia esperienza mi dice che sono due pazzi.-
-Ma Kiss…- La ragazza provò a ribattere ma venne interrotta da Marco che si voltò scuro.
-Loro tre erano invaghiti di voi tre, non erano pazzi e in più non avevano la mente così ottenebrata dalla fedeltà a Deep blu; a parte Pei che si è svegliato giusto in tempo, come lo sono quei due.-
Retasu guardò male l’uomo -Non li conosci nemmeno forse se proviamo a parlargli…-
La spia alzò gli occhi al cielo -Hanno ucciso a sangue freddo la governante di casa Aizawa non penso che vogliano ascoltare le nostre proposte.-
La verde a quel punto non potè che annuire -Quindi dobbiamo proprio combattere?-
L’altro torno a guardare davanti a se -Sì, non abbiamo scelta- fu la sua laconica risposta.
A quel punto la ragazza si giro corrucciata e torno da Pei che, appena si sedette al suo fianco, la guardò con severità
-Ti ha detto ciò che ti avevo detto io?- Chiese lui sottovoce
-Già- disse lei annuendo -mi spiace non poter trovare un modo pacifico per dirimere questa questione.-
A quel punto Pei gli strinse la mano per fargli forza e abbozzo un sorriso per lei -Reatsu è questo che amo di te, questa tua sincerità, questa tua limpidezza di pensieri e di parole-
La ragazza avvampò per i complimenti -Grazie Pei-Kun-
I due si stavano per baciare quando Kisshu gli interruppe osservandoli -Ehi non fate caso a me- Fece lui ridendo ma un potente pungo gli piovve sulla nuca da parte di Ichigo che lo trascino via verso il suo posto.
-Dai micetta stavo scherzando- provo a scusarsi lui -Piantala Baka e lascia loro un po’ di priavacy-
I due fidanzati guardarono esterrefatti la scena mentre dietro di loro Minto, Ryo, Zakuro e Keiichiro  scuotevano la testa infastiditi dalla immaturità dell’alieno.
Invece Taruto e Purin, davanti, ridacchiavano per la scena.
In quel momento però il loro “pilota” avvertì loro di allacciarsi le cinture di sicurezza visto che stavano per atterrare all’aeroporto di Sapporo.
Appena atterrati, nel giro di una mezz’ora, li loro aereo era stato sistemato in un hangar appartato dell’aereostazione, il pulmino fatto scendere e posto in direzione Furano.
In poco meno di due ore erano arrivati alla loro destinazione, un enorme casa posta poco fuori l’abitato la città di Furano.
Per raggiungerla dovettero superare dei check point delle forze di autodifesa nipponiche messi per impedire ai curiosi di avventurarsi in zone pericolose e per non disturbare le indagini degli scienziati sui fatti che lì stavano avvenendo, infatti quella zona era piombata in freddo invernale nonostante fosse primavera inoltrata.
Durante il viaggio Marco si premunì di fermarsi poco prima della zona incriminata per far cambiare a tutti gli abiti e mettere qualcosa di più pesante.
-Mah è enorme- fece stupita Ichigo.
-Sembra quasi la mia casa di vacanza vicino a Nagano- chiosò Minto.
-Non ci hai mai detto di avere una casa lì- disse Retasu voltandosi verso l’amica.
L’altra alzò le spalle -Non l’avete mai chiesto e poi io non sapevo che sapeste sciare…Beh almeno su qualcuno sono sicura data la sua naturale pigrizia-
Intanto guardava sottecchi Ichigo che rispose allo sguardo dell’amica affilando lo sguardo -Parli di me?-   
-No, del muro dietro di te.- Fu la replica della Mew Bird ma la loro schermaglia dialettica venne bloccata da due palle di neve che gli piovvero direttamente in testa.
Le due si girarono indigniate per vedere chi era stato, avevano dei sospetti su chi poteva essere ma quando videro che una delle due responsabili del fatto era Zakuro, l’altra era Purin, rimasero a bocca aperta.
-Beh che vi prende?- Chiese la più vecchia delle mew -Non avete voglia di battagliare un po’?-
-E’ stata Zakuro one-chan a dare  l’idea.- Purin stava giocherellando, come un giocoliere, con quattro palle di neve che erano pronte per essere lanciate.
Minto e Ichigo si guardarono, poi guardarono le due e poi tornarono a guardarsi -Tregua!?- fecero all’unisono.
Poi presero un po’ di neve, l’appallottolarono e la lanciarono verso le due mew mew responsabili del loro freddo alla testa.
Retasu guardò le amiche con tanto d’occhi ma la sua attenzione fu presto rapita dai tre alieni che sembravano impauriti dalla neve.
Si accostò a loro guardandoli curiosa -Non avete mai visto la neve?- Chiese lei
I tre scossero la testa -L’abbiamo vista la neve- Fece Taruto
-Solo che- prosegui -Kisshu -Non ci piace molto-
-Per noi la neve è la morte bianca- spiegò Pei osservando titubante le quattro ragazze che si divertivano a lanciarsi la neve.
Ryo, vedendoli così tirati e spinto dal suo ex tutore ed amico, si avvicinò ai tre -Allora dateci una mano a portare dentro i bagagli mentre le bambine giocano.- ed indicò le mew mew con la testa.
Per la prima volta Kisshu sentì di ringraziare il biondo per quello che sembrava più un ordine che una proposta.
I tre presero i bagagli loro e delle loro fidanzate portandoli verso l’entrata dell’edificio.
Un enorme abitazione che dall’esterno assomigliava ad una casa tradizionale giapponese su due piani con un bel camminamento che ne percorreva tutto il perimetro.
Marco usci dall’angolo sinistro e si avvicinò a loro.
-Ho aperto l’acqua per la cucina e i bagni, possiamo entrare.-
-Per il riscaldamento?- Chiese Pei freddo
-Tranquillo per quello è bastato inviare un messaggio con il cellulare e si acceso da se.-
Infatti appena Marco aprì la porta un bel tepore gli investi.
-Le ragazze?- Chiese la spia non vedendole.
-Direi più le bambine- fece Ryo facendo un gesto con la testa
-Dai Ryo si stanno divertendo lasciale fare.- Keiichiro riprese bonariamente il biondo entrando.
Marco guardò i tre alieni un po’ sorpreso -Voi tre invece? Non avete voglia di imitare le ragazze? Posso capire Pei che è un musone ma voi due?-
Taruto guardò male la spia -Storia lunga- disse mente si toglieva le scarpe e si metteva delle ciabatte per stare in casa.
Kisshu e Pei, invece non dissero niente, ma sembravano nervosi.
Il castano scosse le spalle si girò sui tacchi e lasciò entrare Ryo, Retasu e Keiichiro.
Fece un balzo, evitò un palla di neve che aveva poco prima mancato Minto e richiamo le quattro.
Erano visibilmente arrossate e bagnate per la battaglia a palla di neve ma felici.
La spia, a quel punto, accompagno le mew mew, gli alieni e i due scienziati all’interno della casa, mostrandogli i vari ambienti.
Appena entrati si apriva, superato l’ingresso,  l’enorme soggiorno che faceva da sala da pranzo, lì prendevano posto quattro enormi divani che stavano attorno ad tavolino basso, un altrettanto grande tavolo a cui potevano sedere una dozzina di persone.
-Almeno staremo comodi- fu il commento di Purin.
Su una parete era posto una Tv al plasma che ne occupava una grossa fetta con al di sotto un mobile che conteneva una console per videogiochi e per vedere dvd e blue-ray.
Da una delle porte del soggiorno si accedeva ad una sala fitness, con annessa sauna e bagno con doccia, preso subito in ostaggio dalle quattro guerriere della neve che lo utilizzarono per darsi un’asciugata ai capelli.
-Kisshu blocca ogni tuo pensiero sconcio- fu la il pronto avvertimento di Ichigo nei confronti del fidanzato prima di entrare in bagno.
-Ma cosa vai a pensare? Io sono un angioletto- Fu la sua risposta con un sorriso colpevole ma al tempo stesso malizioso di lui.
Quel sorriso fu la conferma di ciò che pensarono tutti, cioè che lui aveva fatto dei pensieri non molto pudici su quella sauna e sulla sua Koneko-chan.
Ritornati in soggiorno, Marco lì condusse prima in un bagno più piccolo, poi in studio con biblioteca, il magazzino ed infine nella cucina che faceva invida a quelle dei Grand hotel.
-Così ti puoi divertire Kei- fu la battuta di Ryo nel vedere quello splendore.
Il tour si concluse al piano superiore, dove le c’erano 6 stanze da letto, con bagno provvisto di doccia e jacuzzi, poste lungo un corridoio.
-Spero che la casa vi piaccia- fece senza troppa enfasi Marco.
-Scusa ma l’UNCIA quanto ha speso per tutto ciò?- chiesero tutti all’unisono.
 
-Niente, questa è una casa confiscata ad un clan della Yakuza e data in gestione al servizio segreto giapponese.
L’UNCIA la solo chiesta in prestito, comunque io direi di riposarci almeno due ore prima di cena-
Tutti sembravano entusiasti della proposta della spia.
-Per le stanze prendete quelle che volete, tranne quella in fondo a destra che è già occupata da me.-
-Beh se le cose stanno così- Fece guardandosi attorno Purin -Io e Taru-Taru prendiamo la stanza vicina alle scale a sinistra.-
Detto ciò la biondina prese per mano il castano e lo trascinò nella stanza, con lui che protestava a gran voce e le ricordava che i loro bagagli erano di sotto.
Solo quando furono all’interno si accorse di questa dimenticanza e, di nuovo, trascinò il giovane alieno verso le stanza inferiori per prendere le valigie.
Tutti guardarono la scena con un leggero sorriso ma solo Minto si azzardò a commentare
-Secondo voi Taruto avrà della braccia di riserva? Perché se continua così Purin gliele staccherà.-
-Beh uccellino Taruto sarà ben contento di perdere le braccia per colpa della scimmietta- fu la risposta divertita di Kisshu.
-Comunque- prosegui lui -Io prenderei quella vicina alla loro, sei d’accordo micetta?-
Ichigo annui solamente
Tutti la guardarono dubbiosi, tranne Marco che si era già ritirato nella sua stanza
-Cos’hai Ichigo? Sembri nervosa?- Chiese Retasu premurosa
-Io!? Niente!- fu la risposta urlata della ragazza rossa come un peperone.
-Non ne che sei imbarazzata dal fatto che dormirai per la prima volta con Kisshu nello stesso letto?-
I due avvamparono dalla battuta maliziosa di Minto.
Fino a quel momento Kisshu aveva sempre scherzato, anche in maniera pesante e senza pensarci su.
Inoltre lo sguardo torvo di Zakuro, Ryo e Pei gli rammentarono di stare tranquillo, soprattutto quello della mew lupo.
-Beh noi andiamo a prendere le nostre valigie e ci sistemiamo.- detto ciò il verde prese per mano la rossa e scesero di sotto, proprio quando i due più piccoli stavano risalendo.
-Ci siamo persi qualcosa?- Chiesero all’unisono di due che avevano notato l’imbarazzo dei due.
-No, nulla- fecero gli altri in coro.
-Zakuro che stanza vuoi?- Chiese Ryo alla sua fidanzata, lei si guardò attorno e poi fece un’alzata di spalle -Sono tutte uguali, quindi vada per l’altra vicina alle scale.-
Il biondo annui e  quindi scese a prendere le valigie mentre Zakuro entrò in stanza.
Keiichiro capì subito che stanza volesse Minto e sorrise -Entra in stanza io vado a prendere i bagagli.-
Lei annui felice, pose un leggero bacio sulle labbra del ragazzo e corse nella stanza di fianco a quella occupata da Zakuro e Ryo.
-Alla fine siamo rimasti noi e non abbiamo molta scelta- fece laconico Pei.
Retasu gli sorrise imbarazzata -Pei-kun mettiamo le nostre cose in stanza e poi si vedrà.-
Lui annui, strinse per l’ennesima volta la mano della sua ragazza per dargli forza, capendo il motivo del suo nervosismo.
-Senti Reta-chan se tu non vuoi non faremo niente stanotte, se vuoi che io dorma di sotto su uno dei divani, io lo farò.-
La verde si voltò verso l’alieno che le stava sorridendo, scosse la testa -No, Pei-Kun tu dormirai con me- fece lei balbettante.
Quando sentirono che gli altri stavano risalendo si staccarono di malavoglia e scesero per prendere le loro valigie.
 
Frattanto nella stanza occupata dai più giovani del gruppo l’atmosfera era cambiata, da allegra e giovale era diventata molto più tesa.
-Lì hai presi- fece balbettante Purin
Taruto annuì -Sì, stupida non voglio fare cavolate- rispose tartagliando anche lui
I due si guardarono rossi in viso tesi, poi la mew scimmia abbraccio con forza il suo alieno e poi gli pose un bacio a fior di labbra.
-Sai che ti voglio- fece lei ancora timida.
-Adesso il coraggio che avevo quando ti ho rivisto è andato a farsi benedire- rispose lui rigido.
-Cerchiamo di farlo tornare allora.- fu la replica di lei che però lasciava trapelare una certa tensione.
-Come?- fu la risposta farfugliata del castano.
La ragazza scosse la testa -Baciami come hai fatto al cafè- fece Purin titubante lei
Taruto deglutì poi prese tra le mani il viso della bionda e gli pose un bacio che lentamente diventò sempre più passionale.
Quando si staccarono per tiare il fiato il sorriso della ragazza diceva che era quello che voleva da lui.
A quel punto fu lei a baciare il ragazzo con passione ma lui dovette staccarsi quasi subito.
-Scusa scimmietta ma se non prendo tu sai cosa rischiamo di fare un errore.-
Lei sbatte gli occhi confusa ma poi capì cosa diceva il fidanzato.
Lo vide armeggiare con la sua valigia e tirare fuori una scatoletta.
-Ora siamo pronti- a quel punto si fiondò di nuovo sulla ragazza baciandola con tutto l’amore e la voglia che aveva.
Le mani di lei cominciarono ad armeggiare con i vestiti dell’alieno per spogliarlo, un brivido di piacere gli attraverso la schiena quando Purin gli bacio il petto nudo e ciò gli fece perdere la testa.
Tolse d’impeto i vestiti della ragazza con uno schiocco delle dita e si lancio su suoi seni, dando così il via alle danze.
   
 
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