Note: Ho recuperato questa fanfiction che doveva essere una oneshot e ho
deciso di farne una long... Non so bene come finirà, ma nel frattempo ecco
questo mini capitoletto.
La porta gli si apre davanti e, solo in quel momento, Matt si rende conto di essere letteralmente
fuggito
da Saint Patrick subito aver celebrato la funzione serale e senza nemmeno
avvertire Padre Lantom, di aver corso per mezza città (o, meglio, sopra mezza
città, arrampicandosi su scale antincendio e saltando da un tetto all'altro) e di
essere arrivato lì, sulla soglia di uno degli appartamenti più lussuosi
dell'Upper East Side.
«Sono venuto a riprendermi gli occhiali»
Dio, che scusa del cazzo. Dio, ha imprecato. Merda.
Elektra fa un lungo sospiro e non è affatto un buon segno.
«Sfila 10 dollari dalla cassetta delle offerte e compratene un paio nuovo» replica asciutta.
È arrabbiata, no furiosa, una furia pacata ma letale.
Se ne accorgerebbe
persino un cieco.
Matt inclina la testa in avanti, i muscoli del tronco rigidi, le gambe alla
larghezza delle spalle e leggermente piegate: gli basterebbe portare i pugni
all'altezza del mento per assumere una perfetta posizione di guardia.
Elektra fa per chiudere la porta, ma Matt è rapido nel bloccarla con un braccio e anche questo non è un buon segno.
«Cosa vuoi Matthew?»
«Io...» esita cercando qualcosa di intelligente da dire «...Non lo so.»
Non è intelligente, ma almeno è una risposta onesta. O quasi.
«Vattene!» gli soffia contro Elektra e Matt sente una serie di brividi rincorrersi lungo la sua spina dorsale.
«Te, voglio te»
E questa sì che è una risposta del tutto onesta.