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Autore: MaryFangirl    07/01/2018    1 recensioni
Ora, l'unica domanda a cui non riusciva a trovare risposta era perché L avesse deciso di scegliere lui per la parte. Non che Light si stesse lamentando, ma non riusciva ancora a capire cos'avesse fatto per poter piacere all'uomo dai capelli scuri. E poi ci arrivò: tutto il lavoro della sua vita non era stato svolto invano. Era appena stato scelto per interpretare il ruolo principale nel nuovo musical di L.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: Death Note Musical: The Demo
 
 
 
Se c'era un nome che tutti a Broadway conoscevano, era quello di L Lawliet. Non era solo l'uomo che stava dietro a ogni spettacolo che aveva riscosso successo ultimamente, ma era anche noto per essere un regista fantastico, nonostante la sua personalità inizialmente confondesse i colleghi quando le prove cominciavano.
L Lawliet era anche, oltretutto, la più grande ossessione di Light Yagami. Il giovane ragazzo dai capelli castani era semplicemente innamorato dei lavori del regista e aveva davvero osservato ogni opera che portava il nome di L. Ecco perché quando Light, una stella nascente del palcoscenico, sentì che un nuovo musical sarebbe stato diretto da L, non ci aveva pensato due volte a presentarsi alle audizioni.
Quindi eccolo lì, era appena entrato in teatro dove si sarebbe tenuto il cast, e si guardava intorno per vedere quanti candidati avrebbe dovuto battere. Uno si stava esibendo in quel momento, con la stessa canzone che Light aveva scelto per convincere i produttori, gli autori e, ovviamente, L.
L'uomo in questione era seduto nel posto principale, notò Light dopo avere un po' cercato. I suoi capelli erano inconfondibili per il ventunenne, che aveva trascorso ore a leggere la biografia di L su Internet. All'università, quando qualcuno voleva sapere qualcosa sull'eccentrico regista, era a Light che bisognava chiedere, lo sapevano tutti. Stava frequentando l'ultimo anno della facoltà di Teatro, e non poteva neanche descrivere quanto sarebbe stato meraviglioso avere l'opportunità di lavorare con L. Anzi, soltanto poterlo conoscere avrebbe realizzato il suo sogno, a dover essere onesto. La sua ossessione era iniziata presto, quando aveva sette anni e sua madre lo aveva portato a vedere Star Crossed, uno dei primi musical di L. In seguito, Light aveva semplicemente dedicato la propria vita al teatro e alle lezioni di canto per poter avere, un giorno, la possibilità di essere scelto da lui.
Ciò detto, non era necessario un genio per immaginare quanto Light fosse nervoso. Il candidato che aveva appena finito di cantare stava lasciando il palco con la testa bassa, senza aver ottenuto neanche un commento da L. Light temeva che sarebbe capitato anche a lui; e se fosse salito lassù, per poi ritrovarsi un L che rimaneva zitto? Avrebbe sicuramente pensato di aver sprecato tutti quegli anni trascorsi a prepararsi per quel momento.
Altre persone cantarono. Il musical riguardava un triangolo amoroso composto da due ragazzi e una ragazza, come sempre. Quello che non era consueto, tuttavia, era che la storia principale si focalizzava sui ragazzi. Infatti, la ragazza era parte del triangolo soltanto perché innamorata di uno dei due. Quando aveva dato un'occhiata alla trama, Light non aveva potuto crederci. L non era noto per opere con quei temi, ma era stata decisamente una sorpresa piacevole. Subito dopo aver finito di leggere il copione, Light aveva deciso di presentarsi per candidarsi al ruolo del protagonista, si identificava profondamente con lui, nonostante si trattasse di un assassino seriale. A parte quello, le loro personalità combaciavano perfettamente, il ragazzo non avrebbe potuto immaginare di interpretare nessun altro.
Proprio allora, una ragazza bionda con occhi azzurri si diresse sul palco. Light la ritenne bella ma, anche se fosse stato eterosessuale, era sicuro che non sarebbe stato il suo tipo. Tale pensiero fu confermato quando la ragazza si presentò con una voce incredibilmente alta prima di iniziare a cantare. La sua presentazione fece spostare L sulla sedia, Light lo notò soltanto perché il regista era rimasto immobile fino ad allora. Non appena la ragazza smise di cantare, l'uomo si alzò e si voltò verso i candidati, il cuore di Light aumentò nel vedere quegli occhi esaminare le poltroncine.
"Per tutte coloro che si sono presentate per la parte della protagonista femminile, potete uscire. La decisione è stata presa" disse L prima di tornare a sedersi. Light non avrebbe potuto essere più d'accordo.
La ragazza – Misa o una cosa simile – era perfetta per la parte della ragazza irritante che non avrebbe lasciato in pace il protagonista.
Alcune ragazze obbedirono, le guance rigate di lacrime. Light comprese che quella era una vera competizione, e avrebbe potuto non vincere. All'università, tutti dicevano che era perfetto come attore e cantante, ma non riuscita a essere mai soddisfatto di se stesso. I suoi insegnanti gli avevano detto infinite volte che, se fosse riuscito a liberarsi delle sue insicurezze, non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad arrivare a Broadway senza versare nemmeno una goccia di sudore.
Dopo la scelta di Misa, tuttavia, Light non poté fare a meno di pensare che L avrebbe scelto qualcun altro per il ruolo del protagonista. Certo, le loro opinioni sembravano essere simili su chi fosse meglio per quale parte, ma, come già anticipato, Light non pensava di avere ciò che occorreva. Forse il motivo era dovuto al fatto che stesse attendendo di sentire il suo nome pronunciato da L, l'uomo che aveva adorato per gran parte della sua vita, o forse perché quella era la sua prima vera audizione. Qualunque fosse la ragione, una cosa era certa: Light era nervoso da morire.
Il suono di fogli che frusciavano giunsero dalla parte anteriore del teatro, destandolo dai suoi pensieri. "Light Yagami, un passo avanti, per favore" chiamò il regista, il respiro di Light si fermò letteralmente udendo il suo nome dalla voce di L. Doveva essere un sogno, non c'era altra spiegazione. In quale altro modo L Lawliet avrebbe potuto richiedere personalmente lui affinché salisse sul palco?
Deglutendo per ricomporsi, il giovane si alzò e si diresse verso L e gli altri, salendo i gradini fino al centro del palco. "È un piacere conoscere tutti voi ed è un onore essere qui stasera. Sono Light Yagami e la mia audizione è per il protagonista maschile" informò, sentendo tutto il potere dello sguardo di L su di sé. La canzone iniziò e Light immaginò semplicemente di vivere le parole che stava cantando, immedesimandosi nel diciassettenne alla ricerca disperata di giustizia. Era abbastanza facile per lui, a essere onesto, la sua linea di pensiero era quasi identica a quella del personaggio. Quando terminò, tornò in se stesso, i suoi occhi lo tradirono e andarono automaticamente su L. Rimase silenzioso all'inizio, profondamente. I suoi occhi stavano analizzando Light, come se volesse sbirciare nella sua anima. "Vedo del potenziale" affermò il regista dopo quella che apparve un'eternità. "C'è qualcosa di te che mi piace, ma credo che tu non abbia interpretato il personaggio nella maniera corretta. Dimmi cos'hai pensato delle sue azioni"
Colto di sorpresa, a Light ci volle un minuto per replicare, volendo dare la migliore risposta possibile. "Credo che sia frainteso. Le sue intenzioni erano buone, in fondo, ma i metodi con cui ha cercato di compiere quello che voleva erano sbagliate" offrì, soddisfatto del proprio ragionamento.
"Ti sbagli" replicò L quasi istantaneamente, facendo accigliare Light. "Non è una persona da compatire. Anzi, di tutte le persone di quest'opera, è probabilmente l'individuo che ha potenzialmente meno bisogno dei sentimenti degli altri. La sua personalità si basa su un patologico delirio di onnipotenza, dietro cui nasconde la voglia apparente di giustizia"
Normalmente, Light avrebbe concordato con tutto ciò che L potesse dire. Tuttavia, il giovane era piuttosto sicuro che la sua interpretazione era quella più precisa. "Mi scusi, signor Lawliet, ma devo dissentire. Il personaggio è molto più profondo di un adolescente monellaccio che pensa di poter cambiare il mondo. Molte persone dicono di poter fare la differenza, ma lui è stato realmente uno che ha trasformato i pensieri in azione" controbatté Light, leggermente irritato.
Tuttavia, ciò non ebbe alcun effetto su L che, anzi, sembrava soltanto essere stato stuzzicato dalle sue parole. "È qui che ti sbagli. Se avesse davvero voluto fare la differenza, uccidere innocenti invece di limitarsi ai criminali non sarebbe stato il metodo giusto"
Okay, quello certamente non era l'uomo a cui Light aveva dedicato la propria vita. L non avrebbe mai potuto essere così stupido da risultare tanto cieco di fronte a un personaggio di tale importanza. "È esattamente per questo che ho detto che ha scelto i metodi sbagliati" gli ricordò il giovane a denti stretti. Non aveva idea del perché, ma apprezzava profondamente quel ruolo e non avrebbe ceduto su come avrebbe dovuto essere interpretato.
"Ti ho sentito la prima volta, non c'è bisogno di ripeterlo, signor Yagami. Tuttavia, questo non cambia che tu abbia comunque torto. Certo, il personaggio alla fine rinuncia al possesso del Death Note per rimanere con chi ama, ma non pensi che avrebbe potuto farlo prima? Non pensi che essere sul punto di uccidere il proprio partner significasse oltrepassare il limite?" insistette L.
Incrociando le braccia di fronte al petto, Light roteò gli occhi. "Se davvero non c'era bisogno che mi ripetessi, lei non dovrebbe tentare di insistere con gli stessi argomenti. L'ammiro da anni, signor Lawliet, e sono certo che ci sia un errore, perché il regista che ho imparato a conoscere attraverso le sue opere non sarebbe tanto irragionevole" sibilò.
Quando le parole raggiunsero le sue orecchie, L assottigliò leggermente gli occhi. "Non stiamo discutendo della tua vita personale adesso. Posso solo scusarmi se non ho rispettato le tue fantasie infantili, ma non cambierò chi sono per i tuoi gusti. E lo farò ancora meno visto che insisti nel difendere un personaggio creato soltanto perché la trama non avrebbe funzionato senza la sua esecrabile esistenza" lanciò il regista.
Alla fine della frase, L si mise leggermente dritto, sul bordo della poltroncina. Tali dettagli erano notati solo dalla parte posteriore del cervello di Light, perché la sua totale attenzione era focalizzata sul far comprendere a quell'egocentrico quanto fosse importante il protagonista.
"Scusi?" chiese Light, non potendo credere alle proprie orecchie. "Osa dire che il protagonista non è importante se non come motore della trama? È il personaggio principale, dannazione, come potrebbe non essere importante? E poi, esecrabile esistenza? Per come la vedo io, la sua esistenza è l'unica ragione per la quale il suo partner è uscito dal suo guscio. I suoi metodi non sono ortodossi, lo ammetto; tuttavia, dire certe assurdità è oltraggioso! Non cambierò il mio punto di vista sul personaggio, perché io lo comprendo, e credo in lui, non importa quanto lei insista con le sue esternazioni" quasi gridò, agitando le braccia.
E ora c'era un lieve ghigno sulle labbra di L. Cosa? Il regista si alzò di nuovo e si voltò verso gli altri candidati che erano tutti, Light notò ora, estremamente concentrati sulla loro discussione. "Le audizioni per i protagonisti sono chiuse. Domani ci occuperemo dei personaggi secondari, grazie a tutti per essere venuti" disse L prima di voltarsi di nuovo verso Light. Il giovane era esterrefatto. Lo aveva...lo aveva testato? Aveva davvero voluto se Light sarebbe rimasto fedele al personaggio fino alla fine? In quel momento si ricordò con chi aveva a che fare. L non era convenzionale, i suoi metodi venivano quasi sempre fraintesi dagli altri, Light avrebbe dovuto aspettarsi una cosa del genere. Ora, l'unica domanda a cui non riusciva a trovare risposta era perché L avesse deciso di scegliere lui per la parte. Non che Light si stesse lamentando, ma non riusciva ancora a capire cos'avesse fatto per poter piacere all'uomo dai capelli scuri. E poi ci arrivò: tutto il lavoro della sua vita non era stato svolto invano. Era appena stato scelto per interpretare il ruolo principale nel nuovo musical di L.
"Vorrei lavorare con il signor Yagami da solo, se non vi dispiace" disse L ai produttori e agli autori al suo fianco mentre il teatro si svuotava. Light avrebbe mentito se avesse detto di non aver perso un battito al pensiero di stare da solo con lui. Lo staff alzò le sopracciglia a L, ma acconsentì senza tanta esitazione, alcuni di loro dissero che avrebbero chiamato per fissare le date delle prove.
Quando l'ultima persona uscì, la postura di L cambiò quasi drasticamente. Le sue spalle erano rimase un po' troppo ingobbite fino ad allora, gli occhi troppo larghi, ma tutti quei tratti caratteristici sparirono mentre saliva sul palco, e Light dovette respirare profondamente per calmarsi perché, nonostante avesse sempre trovato L attraente, in quel momento il suo cervello si bloccò nel vederlo avvicinarsi.
"Hai mai recitato in un musical?" gli chiese, e anche se le sue parole erano ancora un po' brusche, il suo tono era più morbido, come se non dovesse fingere di essere diverso dato che erano soli. Tale pensiero provocò un dolore al petto di Light, e disse immediatamente al proprio cervello di smetterla con le false speranze. Scuotendo il capo, il giovane si strinse le braccia addosso. "No" ammise, perché non aveva ragione di mentire. Poi realizzò che c'era un ruolo che non era ancora stato assegnato e si accigliò appena. "E l'amante del protagonista? Non verrà scelto oggi?" indagò Light, genuinamente curioso.
L gli sorrise. "È già stato scelto" lo informò, ottenendo un cenno. "Visto che discutevi del tuo personaggio con tanto fervore, suppongo che tu abbia già letto tutto il copione, quindi ti chiedo di farmi sapere se ricordi o meno il duetto cantato dalla coppia prima che ammettano i propri sentimenti l'uno con l'altro"
Un uguale ma leggermente più timido sorriso crebbe sulle labbra di Light. "Me lo ricordo. Anzi, è la mia canzone preferita, è ovvio che siano già innamorati, ma si rifiutano di ammetterlo" disse il giovane, ricordando la prima volta in cui aveva letto il testo, pensando quanto illustrasse perfettamente la loro relazione.
"Allora iniziamo subito con la tua prova" disse L tirando fuori un telecomando dalla tasca posteriore e puntandolo verso la cabina sonora, poi le prime note del duetto raggiunsero le loro orecchie. Sorpreso di dover iniziare la prova subito – e senza un partner – Light perse la propria battuta d'entrata, così L fermò la canzone. "C'è qualche problema?"
Tentando di ignorare il fatto che la presenza di L probabilmente rappresentava il maggiore dei problemi, Light scosse le spalle. "Non direi. Ma, come ha detto lei, questo è un duetto. Come posso interpretare un duetto da solo?" domandò. Certo, poteva cantare soltanto le proprie parti, ma non sarebbe stata una vera prova, no?
Gentilezza e ciò che Light decise di definire come affetto riempirono gli occhi di L. "Fidati di me" disse il regista e il modo con cui quelle semplici parole colpirono Light non era affatto divertente. Confuso dalla propria reazione – certo, si aspettava di essere entusiasta nell'incontrare L, ma non avrebbe mai potuto immaginare che la sua ossessione sarebbe diventata una sorta di cotta -, Light riuscì solo a guardare verso le poltroncine vuote per comunicare di essere pronto.
L fece ripartire la musica, e questa volta Light disse la sua frase alla perfezione.
'È il momento di ripensare e cominciare con una nuova strategia, il margine d'errore è sottile' cantò, la voce udibile e meravigliosamente adatta alla canzone, le sue espressioni facciali riflettevano quanto fosse sicuro dei sentimenti del personaggio. La breve parte strumentale lasciò Light ansioso, perlopiù perché non sapeva cosa sarebbe successo. Per quanto ne sapeva, la sua controparte poteva trovarsi dietro le quinte, in attesa di cantare con lui. 'È sul punto di farcela, può vincere; posso servirmi dello stesso piano. Devo cominciare a pensare come lui' si aggiunse un'altra voce, così bella da rendere deboli le ginocchia di Light. Gli ci volle qualche secondo per capire che era la voce di L.
'Cosa farei se entrassi nella sua testa?' continuò Light, anche se la sorpresa era evidente sui suoi lineamenti nel realizzare che sarebbe stato L a interpretare il suo amante nel musical.
Incontrando il suo sguardo, L cantò la propria frase, 'Devo pensare come lui' quasi sussurrò, e Light era certo che quello fosse un sogno nell'atto di divenire realtà.
'Potrebbe succedere'
'È possibile' completò L, come se non stesse soltanto cantando, ma completando Light. Il giovane non avrebbe mai pensati di potersi innamorare di qualcuno per via della sua voce. Eppure, era ovvio che stesse succedendo. Si sentì attirato da L, i loro sguardi non si lasciarono mai. 'Lo prenderò quando guarderò nei suoi occhi vedendo ciò che vede lui, e poi improvviserò, finché non capirò cosa lo fa stare bene. Entrerò nei suoi panni per quanto sarà necessario, mi assicurerò con tutto me stesso che lui sia uguale a me mentre gioco il suo gioco' cantarono insieme.
Light riuscì ad avvertire l'emozione provenire da entrambi. Non era solo una canzone; era la confessione di due persone che erano innamorate e non riuscivano più a starsi lontane, rifiutando però di agire al riguardo.
'Che cosa fa di notte mentre il mondo dorme? Vede pixel invece dei sogni?' domandò il personaggio di Light mentre Light si voltava. Il regista seguì i suoi passi, a ritmo della canzone. 'È difficile che sia vero, è sempre così. Tutte quelle promesse mantenute, ne sono sicuro, è più difficile di quanto sembri' quasi sbottò, il suo personaggio era stanco delle continue menzogne del personaggio di Light.
'Come sarebbe se vedessi il mondo come lo vede lui?' chiese il ragazzo, guardando in basso e oltre la propria spalla, adocchiando L, mentre questi si voltava rispetto a lui.
'Come un sinonimo' si unì.
Era ormai chiaro che entrambi fossero totalmente scivolati nei loro personaggi, e Light non si sarebbe sorpreso nel vedere gli occhi di L pieni di frustrazione. 'Pezzo dopo pezzo' cantò Light.
'Lingua sempre tagliente' offrì L sarcastico.
Entrambi si voltarono per guardarsi ancora, come se i pezzi che stavano cantando insieme fossero impossibili da interpretare senza vedere la reazione dell'altro.
'Lo catturerò. Fingerò il suo volere, e imparerò le sue abitudini, e sentirò lo stesso brivido quando il mio fine verrà servito dai suoi mezzi. Entrerò nei suoi panni per quanto sarà necessario, mi assicurerò con tutto me stesso che lui sia uguale a me mentre gioco il suo gioco'
Continuarono a guardarsi e L, cantando, si avvicinò a Light. 'Continuamente, mai sono stato così attento. Non muoverti finché non sei pronto; starà attento anche lui' il suo personaggio disse a se stesso, la tristezza quasi trasparente dal suo tono.
'Lo sai' fece Light, avvicinandosi a sua volta. 'Rimani calmo e composto. Non perdere il controllo o sarà il caos, e lui ti scoprirà' si assicurò, la voce più densa.
A quel punto erano faccia a faccia, quasi respirando la stessa aria. 'Entra nella sua testa, e sotto la sua pelle, quello che dice, ciò che gli piace, dov'è stato. Guarderò nei suoi occhi e vedrò ciò che vede, finché non giungerò alla foresta al di là degli alberi' promisero, la voce di L sempre più carica di emozione a ogni parola.
Era troppo reale. Light stava quasi perdendo coscienza di chi avesse davanti e di cosa stessero facendo; l'unica cosa reale era la loro canzone insieme ai loro personaggi. 'Fingerò il suo volere, e imparerò le sue abitudini, e sentirò lo stesso brivido quando il mio fine verrà servito dai suoi mezzi. Entrerò nei suoi panni per quanto sarà necessario, finché nella mia anima non sarò sicuro di vincere al gioco mentre dico a me stesso: sto giocando al suo gioco!'
L'ultima nota risuonò e fu solo allora che Light si rese conto di dov'era. Le sue dita erano aggrappate alla maglietta di L in una presa mortale, una delle mani di L era affondata nei suoi capelli mentre l'altro braccio era intorno alla sua vita e lo teneva il più vicino possibile, le dita possessivamente strette sul suo fianco sinistro. Le loro labbra erano a un centimetro di distanza e Light non aveva idea di cosa fare. Decisamente non voleva allontanarsi – in realtà, colmare l'ultimo spazio che li separava sembrava un'opzione ottima – tuttavia era piuttosto certo che fosse la cosa più etica e attesa da fare. Mentre si stava per scostare e scusarsi, però, contro le sue labbra ce ne furono altre, lisce e leggermente secche. Light ci mise un attimo per replicare. Sapeva che la loro relazione doveva essere professionale, ma avrebbe mentito se avesse detto di non aver avvertito una scintilla tra loro, che si era soltanto ingigantita dopo la discussione.
Probabilmente ci mise più tempo del previsto, però, perché L si separò da lui, quanto bastava per poterlo guardare in faccia. C'era una domanda nei suoi occhi scuri e l'unico modo con cui Light pensò di poter replicare fu di unire di nuovo le loro labbra, abbracciandogli il collo e colmando qualsiasi distanza.
Capendo che non era una faccenda a senso unico, L si lasciò andare. Le sue dita erano strette sui fianchi di Light, impedendogli di allontanarsi di un millimetro. Light non avrebbe mai fatto una cosa così stupida. Aprì le labbra quando la lingua di L gli leccò il labbro inferiore e gli consentì di esplorare la propria bocca come voleva.
I loro movimenti erano bruschi, ma c'era gentilezza nel bacio; una connessione scaturita dalla canzone. Light era sempre riuscito a entrare nei suoi personaggi molto facilmente, ma non poteva dire di aver mai incarnato uno così simile a lui, condividendo addirittura lo stesso amante. Wow, quand'è che i suoi pensieri erano cambiati così drasticamente? Ma non se ne sarebbe mai lamentato. Se L avesse deciso di prenderlo lì e subito, Light avrebbe totalmente acconsentito. Eppure, presumere che il regista volesse fare qualcosa con lui soltanto perché si erano lasciati trasportare un po' troppo dalla canzone significava nuovamente permettere a se stesso di darsi false speranze e non era nemmeno conscio che le stesse creando. Light amava quando qualcuno lo sfidava, ed era esattamente ciò che L aveva fatto articolando la loro discussione. Il ragazzo sapeva che si trattava di una tecnica, ma ciò non cambiava il fatto che L possedesse un livello di conoscenza che Light non aveva mai riscontrato in nessun altro. E ciò, insieme agli anni trascorsi nel tentativo di conoscere meglio L, fu sufficiente per capire di essere, come si diceva, fottuto.
Si separarono di nuovo quando respirare divenne una necessità. Il cuore di Light batteva dolorosamente nel suo petto ed era certo che per L fosse lo stesso. La sua assenza di commenti mise Light più a suo agio. "Sono sicuro che mi si ritorcerà contro, ma mi piacerebbe molto se le nostre prove potessero essere sempre intense come la prima" confessò L. Incapace di fare altro, Light si limitò ad annuire e lo baciò di nuovo, già dipendente dalla sensazione delle sue labbra sulle proprie. Light desiderò di non dover mai rinunciarvi.
E il suo desiderio divenne realtà. Esattamente due anni dopo, il musical fu accettato a Broadway e, non appena terminò la prima, L chiese a Light di sposarlo. Light sarebbe stato fuori di testa se avesse rifiutato e, senza sapere come altro reagire, si gettò in ginocchio e urtò contro L, annuendo disperatamente visto che non riusciva a trovare la voce.
Cinque mesi dopo, si sposarono nel teatro in cui si erano conosciuti la prima volta.
 
 
La canzone che appare in questa storia esiste davvero, è il duetto di L e Light nel musical di Death Note. Il musical per ora non esiste nella versione inglese, purtroppo. Ovviamente a noi fangirl piace vederlo in chiave romantica (e secondo alcune voci, l'idea è piaciuta anche alla regia del musical).
La canzone non è stata adattata, ho tradotto letteralmente le frasi in italiano, quindi se l'ascoltate di sicuro non c'entrerà una mazza con le note. È un pezzo carino, vi posto il link per ascoltarlo!
 

 

  
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