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Autore: Phoenix93    08/01/2018    1 recensioni
La tranquilla e bella Grecia arcaica sembra essere scossa dal profondo. Meteore squarciano i cieli e vortici sfregiano i mari. Un evento di portata epica sta per accadere: La rinascita dei Titani. La terra era ormai in lotta con sé stessa, i mostri dimostravano una ferocia inaudita e gli dei dovettero reagire. Fu così che la vita di un giovane contadino dell’Arcadia venne stravolta completamente.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo I: Una strana moneta
 
Fu una giornata di duro lavoro nei campi, ma ne era valsa la pena!
Ora Damos poteva vedere il grano, frutto di tanto sudore, ondeggiare sospinto dal vento serale. Era giunta finalmente l'ora di posare gli attrezzi e di tornare a casa.
Aveva appena riposto i suoi utensili quando all'orizzonte vide levarsi dalle case lì vicine ampie volte di fumo nero: un incendio probabilmente. Di quei tempi erano molto frequenti, ancora più frequenti da quando aveva sognato quello strano simbolo, una specie di chiave trapuntata di stelle; inoltre gli attacchi dei mostri erano all'ordine del giorno.
- Che le due cose siano collegate? - si domandò il contadino mentre si dirigeva al villaggio per tentare di salvare quel poco che ancora si reggeva in piedi.
Mentre si avvicinava, Damos poté finalmente vedere cosa aveva causato l'incendio: volavano frecce infuocate nella speranza di abbattere quella che sembrava una nuvola temporalesca. Il giovane agricoltore si costrinse a guardare meglio e riuscì a distinguere delle ali metalliche, illuminate dai dardi fiammeggianti, che scintillavano sinistre.  
Erano dei grossi uccelli neri come la pece che volavano compatti, abbattendo innumerevoli vittime con i loro artigli dalla lucentezza metallica e crudele.
Damos, a vedere i terribili volatili, fu preso dallo sconforto.
 - Che cosa diavolo sono? - si domandò, quindi corse a cercare un riparo. Gli uccelli notarono i movimenti bruschi del giovane e, dopo aver consumato fino all'ultima sentinella, si gettarono con una rapidità impareggiabile all'inseguimento del contadino, il quale vedendosi braccato e senza via di fuga corse a più non posso in mezzo ai campi.
 - Siete sempre uccelli, vero? Con ali d'acciaio e artigli affilati quanto una spada ma sempre uccelli! - li schernì ormai euforico per l'adrenalina - o almeno lo spero... –
Condusse poi lo stormo verso i campi fino ad uno spaventapasseri, i rapaci rallentarono per un istante per poi ridurre ad un cumulo di stoffa e paglia il malcapitato.
- Io ci ho provato - Damos si fermò esausto, la corsa lo aveva spossato e da lì a poco i rapaci avrebbero finito di trucidare lo spaventapasseri, quindi sorrise aspettando la fine che sarebbe giunta da lì a qualche istante.
Tuttavia non successe nulla, gli uccelli sembravano bloccati a mezz'aria nell'atto di piombare in picchiata. Non riuscendo a trattenersi liberò un sospiro di sollievo, poi si guardò attorno - Sia benedetto Zeus! – esclamò.
Una voce dietro di lui, però, lo costrinse a voltarsi. - Zeus dici? E perché non io? – Era la voce di una donna con addosso un chitone1 dai colori sgargianti, in prevalenza oro e verde acceso. Aveva una folta chioma ramata, intrecciata con diverse spighe di vari cereali ed un paio di occhi castani che esprimevano una forte autorità ma anche una grande dolcezza.
- La gente si inchina di solito prima di parlarmi - disse in tono freddo la misteriosa signora.
 Il cuore di Damos si fermò -L-Lei è... oh dei del cielo! – furono le uniche parole che riuscì a biascicare, poi si prostrò velocemente scatenando un sorriso sul volto della donna - Molto meglio! Esatto, io sono Demetra, dea dell’agricoltura e delle stagioni. - rispose sorridente
- Non abbiamo molto tempo. Sono qui per donarti la mia forza. Tu sei chiamato a difendere il mondo, Damos! L'Olimpo si sta squarciando, dilaniato da una guerra civile... –
Il giovane contadino rimase sorpreso dalle rivelazioni della dea - Una guerra tra gli dei? Cosa sta succedendo? - chiese stupefatto.
-Non posso ancora dirtelo, ma il tuo destino verrà a cercarti... presto. Per ora sopravvivi. - detto questo, la dea scomparve.
 Il tempo riprese a scorrere alla sua velocità normale e gli uccelli ripresero il loro attacco, ad un tratto Damos si accorse di stringere una moneta d'oro e, senza capire come fosse possibile, dei giganteschi rovi rispedirono indietro lo stormo di uccelli, molti di loro caddero a terra esanimi, mentre i rimanenti optarono per una ritirata strategica.
- Bello! Chissà se si può evocare del pane con questa cos- furono queste le ultime considerazioni del giovane prima di cadere a terra privo di energie.
 
 
 
 
Glossario:
1Chitone: Abito femminile dell'antica Grecia.
   
 
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